EDITORIALECariColleghi...Con il 2009 è iniziata anche l’attivitàdel nuovo Consiglio che, per mandatodei Medici e Odontoiatri veronesi,guiderà l’Ordine professionale nelprossimo triennio.Mi sento di fare solo un breve cennosulla recente campagna elettorale.Come tutti sanno, vi sono statimomenti di dibattito acceso e taloradi aspro confronto.Ma dal momento che un certo gradodi conflittualità è fisiologico in democrazia,queste contrapposizioni nonpossono essere considerate negativamente,purché abbiano termine nelmomento stesso della chiusura delleurne e purché ad esse subentriconcordia ed unità di intenti nelperseguire gli obiettivi comuni.Le elezioni da poco concluse impongonoperò un’altra e ben più graveriflessione: ci si deve infatti interrogaresul problema della partecipazione deicolleghi all’attività dell’Ordine.E’ questo il vero punto cruciale.E’ noto a tutti che negli ultimi anni sisono registrate percentuali diaffluenza al voto tanto basse da risultareimbarazzanti e credo non sia ilcaso di invocare le “solite” debolimotivazioni quali le difficoltà diparcheggio, il maltempo (o il beltempo), la complessità del voto ecc.Il principale motivo della scarsa partecipazionealle elezioni (ma ciòriguarda purtroppo anche ad ognialtra proposta ordinistica) è invecelargamente conosciuto e coincidecon la sensazione, estesa e radicatatra molti colleghi, che l’Ordine siaun’entità lontana dalle esigenze deimedici o, peggio, che esso abbiaormai assunto solo funzioni esattorialie/o sanzionatorie.Credo sia improduttivo contrastare taliatteggiamenti di sfiducia e delusionerivendicando semplicemente a parolel’impegno (che pure c’è sempre stato)nell’espletamento dei compiti istituzionali;è invece necessario dimostrarecon fatti ed iniziative concreteche l’Ordine è davvero la “casa” deimedici e che all’interno di essa tuttipossono trovare collaborazione, solidarietàed anche difesa dalleminacce che oggi sempre più numeroseincombono sulla nostra professione.Le tematiche che attualmente assillanoe preoccupano i colleghi sonomolteplici e complesse: i timori diincorrere in disavventure giudiziarie,il disagio causato dalle crescentiincombenze burocratiche, i dilemmidinanzi ai grandi temi etici connessicon la vita e la morte, la necessità dioperare talora in condizioni inaccettabiliper il decoro professionale ecc.,rappresentano altrettante sfide dellamedicina moderna e non esistonoprogrammi realistici che consentanodi pianificarne in via teorica la soluzione.Per tali motivi risulterebbe inutile elencarele priorità per il prossimo triennio,perchè i colleghi conoscono perfettamentei problemi, vivendoli nella loroattività quotidiana.Ritengo che il solo programma attendibileche il nuovo Consiglio possapresentare, oltre all’impegno concretonell’assolvere agli impegni istituzionali,sia quello di coinvolgere ilmaggior numero possibile di medicied odontoiatri nell’attività ordinistica,con particolare riguardo ai molti chese ne mantengono lontani.Sono convinto che su queste basi –partecipazione ed unità - ogniproblema potrebbe essere affrontatodalla giusta prospettiva e con la forzanecessaria.L’apertura della nuova sede, il cuimerito va naturalmente attribuito aiConsigli precedenti, è prevista già neiprimi mesi del 2009; essa potràrappresentare per i colleghi un primo,importante stimolo ad avvicinarsiall’Ordine, data la facile accessibilitàe la possibilità di usufruire di spazicomuni, che attualmente sono moltolimitati a causa dei noti problemi distaticità. Un’ampia sala riunioni costituiràla sede naturale per le nostreassemblee e faciliterà anche, auspicabilmente,l’organizzazione diconvegni scientifici e di altre iniziativedi formazione o di semplice aggregazione.Per favorire la partecipazione di tutti,in ideale continuità con il lavoro svoltonegli scorsi anni, saranno valutateiniziative dirette a rendere più agevolela comunicazione degli iscritti conl’Ordine e verranno potenziati canalidi dialogo e confronto anche con leprincipali istituzioni sociali e politichedel nostro territorio.L’avvio di una stagione di produttivacollaborazione da parte di tutti imedici ed odontoiatri veronesi siavvarrà anche di un altro importantestrumento, che già esiste e funzionaegregiamente, ma che andrebbeutilizzato in modo più esteso: la nostrarivista “Verona Medica” dovrebbeinfatti sempre più essere consideratanon soltanto come fonte di informazionema anche come un mezzo per“entrare” nella vita ordinistica,mediante l’espressione di critiche,opinioni, suggerimenti.Sento infine la necessità, in concomitanzacon l’inizio di questo nuovomandato, di ricordare la figura PierMarcello Fazzini, caro amico e Presidenteprematuramente scomparso equella di Umberto Geremia, per tantianni stimato ed autorevole Tesorieredell’Ordine.Sono state due perdite gravi e dolorosee penso che il modo migliore dionorare la memoria degli amici sia,per ciascuno di noi, quello di proseguirel’impegno nella professione, alivello personale ma anche in ambitoordinistico, superando indifferenza ediffidenze, con l’obiettivo di contribuirealla crescita di una categoria veramenteforte, unita e consapevole delproprio ruolo e della propria dignità.FRANCO ALBERTON<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>5