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VERONA MEDICA

Bimestrale di informazione medica - OMCEO VR

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STORIA DELLA MEDICINAtra dizione da Peleo e non ci sonotestimo nianze che confermino l’affermazione di Plutarco (v. PW 1137,s.v.Akastos).Alcmane. Scarse le notizie biografichesu Alcmane, poeta vissuto aSparta nel VII secolo. Che sia statoaffetto da ftiriasi lo dice Plinio (Nat.Hist. 11, 39) che in questo contestocita anche Silla. Comunque né ilLessico Suda, né L’Antologia Palatinae neppure Eliano accennano alla suamorte; si veda an che PW I 1564-1571.Ferecide di Siro. Noto come maestrodi Pitagora morì, secondo alcune fonti,affetto da ftiriasi (D.L. I 116 sgg;Suda s.v.ferekydes; Eliano, VH IV, 28 ePausania I, 20, 7), ma le testimonianze,raccolte in DK 7, non sono tutte concordia questo proposito. SempreDio gene Laerzio (I,122) riporta unalettera, evidentemente falsa, scritta aTalete nella quale Ferecide afferma diessere infestato dai pidocchi.Q. Mucio (Scèvola). Risulterebbeucciso secondo il racconto di Appiano(BC I, 88). nell’ 82 da L. Giunio BrutoDamasippo, per ordine di Mario il Giovane.Euno. Capo della rivolta degli schiaviin Sicilia, morì secondo Diodoro(XXXVI, 2, 23) in prigione affettoda ftiriasi. Si ritiene che la fonte diDiodoro sia Po sidonio.Più documentate, anche se contraddittoriesono le notizie su Callistene diOlinto. Nipote di Aristotele al se guitodi Alessandro Magno; le sue vi cende– senza dubbio in relazione al grandeinteresse che l’antichità nutriva peril condottiero macedone ed alla parentelacon Aristotele – assumono, aseconda delle fonti, connotati diversi:dal la resistenza dell’uomo greco allati ran nide, alla avversione suscitatanei ma cedoni ed in Alessandro daun uomo dal temperamento e daicostumi austeri.Sulla colpa che lo portò a mortele fonti parlano del rifiuto dellaproskynesis (prostrazione od inchinodi rito presso la corte persiana) e/odella sua parteci pazione alla co siddettacongiura dei paggi.Plutarco stesso si sofferma più voltesulla figura di Callistene nella Vitadi Alessandro (Alex. XXVII, XXXIII,LII, LIII, LV, passim) ove dichiarache la sua fonte è Ermippo diSmirne secondo il quale le vicendedi Callistene sarebbero state raccontatead Aristotele da uno schiavotestimone dei fatti. Plutarco a vevaevidentemente a disposizionenu merose e divergenti fonti, tantoche della fine di Callistene fornisce diverseversioni: fu impiccato; oppurefu legato ed imprigionato per morireinfine di malattia. Ancora: fu tenuto incatene per sette anni e morì di obesitàe di ftiriasi (fonte Carea di Mitilene, DK125 F 13). Nella Vita di Silla, tuttavia,si afferma solo che Callistene morìaffetto da ftiriasi, senza altri dettagli.Arriano, peraltro, dà versioni anco radiverse (Anab. IV,14,3, sgg) utilizzandoaltre fonti: Callistene è accusato daicongiurati (fonte:Tolomeo di Lago FGrHist 138 F 16;139 F 31), viene tenuto in catene emuore di malattia imprecisata (fonteAristobulo, FGrHist 139 F33); ancora:Callistene fu impiccato (fonte Tolomeodi Lago FGrHist 138 F 17).Va a questo proposito doverosamentecitato anche Diogene Laerzio (V, 4, 5)il quale fornisce la versione più truce:Callistene fu imprigionato in unagabbia e tenuto prigioniero fino adessere in festato dai pidocchi per poiessere get tato in pasto ai leoni.Ancora in relazione alla ftiriasi nonva infine dimenticata la tradizione inque sto senso ricordata da Por firio(VP. 55: DK 7A), dal lessico Suda s.v.ferekydes nonché dalle testimonianzein FGrHist. 124.COMMENTOIl problema delle fonti cui attinsePlutarco è molto complesso ed hadato luogo a numerose discussioni 3che non è il caso qui di riprendere.Resta misteriosa la tradizione cuiPlu tarco si rifaceva e soprattutto paiono oscuri i motivi che portaronoad attribuire la morte per ftiriasi aper sonaggi, per quanto se ne sa,moralmente non censurabili comeAlcmane, Ferecide o Callistene.Per quanto riguarda poi le fonti cui attinsePlutarco per descrivere la mortedi Silla mancano dati attendibili. Seinfatti sulla vita e la storia di Silla èprobabile che Plutarco si sia rifattoanche alle Memorie stilate dallostesso Silla, è evidente che questaautobiografia (per noi perduta) nonpuò aver compreso notizie sullamorte dell’autore. Diffi ci le identificarealtre fonti latine an che perché essesarebbero state scar sa mente accessibili a Plutarco che, per suastessa ammissione (Dem. II, 2), nonconosceva bene il latino.Resta da chiedersi se la morte di Sillaassociata a pediculosi rappresenti omeno un topos e se sì in relazionea quale dettaglio biografico. Ancora:lo squallore di una morte sopraggiuntain un uomo il cui corpoviene descritto come devastato daipidocchi comporta delle implicazioni“etiche” paragonabili, per esempio, aquelle presenti nella letteratura giudaico-cristiana?La risposta appare complessa e richiedeuna indagine sulle convinzionidi Plutarco a proposito dei castighidivini.Il testo fondamentale cui rifarsi è certamenteil dialogo De sera numinisvindicta nel quale si affermano l’immortalità dell’anima e gli inevitabiligiu dizio e punizione cui l’animastessa andrà incontro dopo la morte.Tuttavia, per quanto riguarda la vitaterrena, si sostiene che il castigodivino è sì ine vitabile ma che èimpossibile per l’uo mo giudicare sial’operato prov vi denziale del dio chei tempi ed i modi della punizioneinflitta ai malvagi.Per quanto riguarda gli altri protagonistidelle Vite, registriamo solo trecasi di morte naturale per vecchiaia:Numa, Agesilao e, apparentemente,Emilio Paolo.Più del 40% sono i morti uccisi invarie circostanze, mentre il 15% circasono sia i suicidi che le morti cui nonsi precisano le cause. Le morti permalattia sono in due casi attribuitealla peste (Camillo e Pericle); neglialtri casi (Lucullo, Quinto Fabio Massimo,Timoleonte, Demetrio, Marioed Alessandro) le malattie nonso no descritte se non vagamente.Se a queste si aggiungono le mortisulle quali Plutarco non si pronuncia(Teseo, Romolo, Licurgo, Solone,Publicola, Aristide, Marco Catone),si può affer mare che l’indugio sullamorte di Silla assume un rilievoparticolare.Certamente Plutarco è molto attentoai vizi ed ai misfatti di Silla, comepare evidente anche dalla evidenzadata alla malattia gottosa, malattia<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>39

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