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VERONA MEDICA

Bimestrale di informazione medica - OMCEO VR

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ENPAMa un massimo del 19,5% (nel 2021). Icontributi versati dal 1° gennaio 2013verranno trasformati in rendita mensilecon un’aliquota di prestazione (o rendimento)dell’1,25%. È previsto ancheun aumento del tetto di reddito entro ilquale si pagano i contributi ordinari: nel2013 sarà di 70.000 euro, nel 2014 saràdi 85.000 euro, fino ad agganciarsi, dal2015 in poi, al massimale stabilito dallalegge per l’Inps.Il metodo di calcolo della pensione restail contributivo indiretto Enpam.Specialisti esterni(6.629 iscritti attivi; 0,8% delle entratecontributive Enpam)La pensione verrà calcolata in base alcontributivo definito dalla legge 335/95.La parte di pensione maturata fino al 31dicembre 2012 dagli specialisti convenzionatiin forma individuale verrà calcolatacon il contributivo indiretto.Fondo generale – Quota A(vi contribuiscono obbligatoriamentetutti i 348.846 medici e odontoiatriiscritti all’Ordine; 17% delle entrate contributiveEnpam)La Quota A passa al metodo di calcolocontributivo definito dalla legge335/95.Per la Quota A continua a non essereprevista la pensione anticipata. Tuttavia,su richiesta dei sindacati dei dipendenti,è stata mantenuta la possibilitàdi andare in pensione a 65 anniper chi sceglierà il contributivo (legge335/95) su tutta l’anzianità maturata, inanalogia a quanto previsto dal MinistroFornero per il pensionamento anticipatodelle donne nel sistema previdenzialepubblico.Le quote da versare restano sostanzialmenteinvariate, cambia solo il meccanismod’indicizzazione: dal 1° gennaio2013 i contributi saranno indicizzati nellamisura del 75% del tasso di inflazione(previsto pari al 2%) maggiorato di unpunto e mezzo percentuale.Che cos’èLa Quota A è il fondo pensionistico obbligatorioper tutti i medici e gli odontoiatriiscritti all’Albo professionale. Dàdiritto a tutte le prestazioni della previdenzaobbligatoria, garantisce:- una pensione di base (attualmente dicirca 200 euro al mese);- una pensione di circa 15 mila euro(minimo) nei casi di invalidità o di decessodell’iscritto in attività (si applicaanche ai giovani medici o dentistiindipendentemente da quanti contributihanno versato);- l’indennità di maternità anche se l’iscrittanon ha redditi professionali;- prestazioni assistenziali (es: calamitànaturali, indigenza, assistenza domiciliare).La riforma è stata approvata dal Consigliodi amministrazione della FondazioneEnpam il 16 marzo 2012 e,limitatamente alla determinazione dellacontribuzione della Quota A, dal Consiglionazionale del 24 marzo 2012.Le riforma ha ottenuto il via liberadefinitivo dei ministeri del Lavoro edell’Economia nel mese di novembre2012 ed entrerà in vigore il 1°gennaio 2013.Enpam annuncia ricorsocontro tripla tassazioneL’Enpam farà ricorso contro la normadella Spending Review che impone aenti e organismi pubblici il taglio deicosti intermedi del 5% per quest’annoe del 10% per il prossimo, con versamentoall’erario dei risparmi realizzati.L’annuncio arriva da un comunicatodiffuso ieri direttamente dalla Fondazione:«Di fatto» è la spiegazione delpresidente dell’Enpam, Alberto Oliveti«siamo davanti a una nuova tassa chesottrarrebbe soldi alle pensioni, vanificandol’autonomo e doveroso percorsodi controllo della spesa che abbiamogià efficacemente intrapreso».Contro il provvedimento della SpendingReview, l’Adepp (l’associazioneche riunisce le casse privatizzate)aveva già annunciato ricorso davantialla giustizia europea. «Condividiamol’iniziativa» osserva Oliveti «ma comeEnpam crediamo di dover adire anchela via nazionale, fino a giungere difronte alla Corte Costituzionale.A differenza dell’Inps, gli enti previdenzialiprivati non gravano sulle cassedello Stato ma nonostante ciò gliiscritti vengono sottoposti a una tripladoppia tassazione: le imposte suiproventi del patrimonio che servonoa pagare pensioni, le tasse sugli assegniprevidenziali e, ora, la SpendingReview.Ma a preoccupare l’Enpam c’è ancheil decreto Balduzzi e quella richiestadi provenienza regionale (per ora respintama sempre pronta a tornarein auge nell’iter parlamentare) per ilpassaggio dei medici di famiglia dalrapporto convenzionale e quello didipendenza.«Questa eventualità» avverte Oliveti« avrebbe effetti nefasti sulla previdenzadella categoria, anche trascurandoil fatto che attualmente i contributivengono pagati sul lordo deicompensi e non solo sugli onorariprofessionali».A parità di compenso netto, ricordainfatti l’Enpam, nel rapporto convenzionalela base imponibile per i contributiprevidenziali è più ampia mentrele aliquote a carico del Ssn sono piùbasse. «Il mero passaggio allo statusdi dipendente senza modifiche al sistemacontributivo» è la conclusionedel presidente della Fondazione«comporterebbe quindi una riduzionedelle pensioni future dei medici».Considerazioni analoghe nell’eventualità,contemplata dal decreto, chele ASL provvedano direttamente allafornitura alle medicine di gruppo diservizi o personale anziché versare lerelative indennità: «Anche qui» concludeOliveti «va tenuta ben presentela questione previdenziale».<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>45

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