Documento - Di e Di - Polo informatico per la disabilità - CTS
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- P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato);<br />
- <strong>per</strong>corsi educativo-didattici degli alunni diversamente abili (programmazione educativo-didattiche);<br />
- prove di verifica individualizzate <strong>per</strong> gli alunni diversamente abili;<br />
- verbali degli incontri con l’ASL;<br />
- schede informative sulle équipe che seguono ciascun alunno diversamente abile;<br />
- progetti di continuità;<br />
- progetti esplorativi e di orientamento;<br />
- verbali e materiali prodotti dal<strong>la</strong> Commissione <strong>Di</strong>sagio e Prevenzione.<br />
Referente del<strong>la</strong> Commissione Prevenzione e <strong>Di</strong>sagio<br />
La referente del<strong>la</strong> Commissione, <strong>per</strong> l’anno sco<strong>la</strong>stico 2004/2005, è l’insegnante Donadoni Roberta.<br />
Progetti attuati nell’a.s. 2004/2005<br />
- idroterapia<br />
- ippoterapia (vedasi sezione progetti)<br />
SCUOLA MEDIA STATALE “G.B. RUBINI” – ROMANO DI LOMARDIA<br />
LA SCUOLA E LA D I V E R S I T A’<br />
La scuo<strong>la</strong> pone a suo fondamento <strong>la</strong> centralità dell’alunno, vale a dire il riconoscimento delle specificità<br />
dell’individuo e del<strong>la</strong> diversità. Ogni alunno viene a scuo<strong>la</strong> con una propria cultura, fatta di intrecci affettivi,<br />
emotivi e cognitivi di es<strong>per</strong>ienze, di storie e di re<strong>la</strong>zioni. Entra in un contesto a lui inizialmente estraneo, in<br />
cui incontra nuovi compagni e nuovi adulti con i quali intesse una rete sempre più ampia di scambi e<br />
s<strong>per</strong>imenta concretamente <strong>la</strong> presenza delle diversità. Compito del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> è di avere e di formare una<br />
sensibilità nei confronti delle diversità, di qualsiasi tipo siano.<br />
La sempre maggiore eterogeneità delle c<strong>la</strong>ssi e <strong>la</strong> presenza di alunni disabili certificati generano bisogni<br />
educativi speciali. Questi bisogni devono trovare risposta in una scuo<strong>la</strong> che integra tutti gli alunni e che<br />
rende significativa ogni presenza.<br />
L’integrazione di qualità significa <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona disabile<br />
essere presente significativamente:<br />
‣ dal punto di vista re<strong>la</strong>zionale<br />
essere accolto, avere ruoli veri, amicizie..<br />
‣ dal punto di vista cognitivo<br />
imparare cose nuove, imparare a risolvere problemi, imparare a pensare..<br />
‣ dal punto di vista psicologico<br />
crescere nell’autostima, nell’identità, nell’espressione delle emozioni ecc.<br />
La qualità si dovrebbe leggere sia nel<strong>la</strong> sua “completezza” a livello individuale sia nel<strong>la</strong> sua diffusività<br />
nelle varie <strong>per</strong>sone che fanno scuo<strong>la</strong>.<br />
Gli insegnanti tutti, tra cui l’insegnate di sostegno con competenze specifiche, sono coinvolti nel<strong>la</strong><br />
programmazione ordinaria <strong>per</strong> organizzare curricoli in funzione delle differenti abilità, <strong>per</strong> gestire in modo<br />
alternativo le attività d’au<strong>la</strong>, <strong>per</strong> adottare i materiali adatti alle diversità degli alunni.<br />
L’allievo cresce ed impara quando diventa gradualmente consapevole del<strong>la</strong> propria capacità di<br />
apprendimento, quando riesce anche fuori dal contesto sco<strong>la</strong>stico a trovare le condizioni positive che<br />
motivano <strong>la</strong> curiosità intellettuale e <strong>la</strong> soluzione di problemi.<br />
Alcuni hanno questa competenza, altri no. In taluni soggetti ci sono marcate difficoltà a trattare i dati<br />
dell’es<strong>per</strong>ienza, a pescare nel<strong>la</strong> memoria e a combinare le immagini mentali.<br />
In questo caso <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> deve attivare re<strong>la</strong>zioni d’aiuto che esigono specifiche competenze professionali, in<br />
una logica di interazione tra scuo<strong>la</strong> e servizi del territorio, <strong>per</strong> far crescere <strong>la</strong> cultura dell’inclusione. Occorre<br />
essere consapevoli del<strong>la</strong> necessità di e<strong>la</strong>borare un <strong>per</strong>corso riconoscibile e definito di sviluppo che non si<br />
racchiuda soltanto all’interno del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>, ma che diventi sempre di più progetto di vita, che abbracci varie<br />
dimensioni di ruolo e spazi temporali più ampi. Si deve pensare adulto anche un alunno molto giovane e<br />
disabile.<br />
Su questa linea l’Istituto, definisce ed attua procedure metodologico-didattiche e re<strong>la</strong>zionali specifiche <strong>per</strong><br />
alunni disabili: