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LA PAZIENZA

Marzo 2013 N° 116 - Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Torino

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Sasso nello stagno<br />

Riceviamo e pubblichiamo<br />

Lettera dell’Avvocato<br />

Monica Commisso<br />

Cari lettori,<br />

rispondo con entusiasmo all’invito<br />

della Collega Matilde di scrivere, in<br />

occasione dell’uscita del prossimo<br />

numero di La Pazienza, dedicata alle pari opportunità,<br />

una lettera aperta sulla condizione delle donne<br />

avvocato.<br />

L’invito mi è stato rivolto in occasione di un incontro<br />

casuale presso il Tribunale di Ciriè, dove mi trovavo<br />

con i miei due ultimi capolavori.<br />

Nessuno però si stupisca, perché andare in studio o<br />

in Tribunale con il proprio bambino non è più (forse)<br />

nemmeno una cosa insolita.<br />

Conosco altre professioniste che, come me, non vogliono<br />

rinunciare alla maternità, ma nemmeno alla<br />

professione.<br />

<br />

molto naturalmente e un po’ per caso.<br />

Dopo circa un mese dal parto ho ricominciato a<br />

frequentare lo studio: prima per una mezz’oretta,<br />

poi per un un’ora,<br />

due, tre .... insomma,<br />

attrezzata di cambio<br />

e latte sempre pronto<br />

al seno, mi sono ritrovata<br />

a lavorare e contemporaneamente<br />

ad<br />

accudire un neonato.<br />

Oggi però i neonati<br />

sono due: Jacopo e<br />

Sveva, nati soltanto 6<br />

mesi fa.<br />

Quando mio marito (nonché, collega di lavoro)<br />

ed io abbiamo scoperto di aspettare due gemelli,<br />

avendo già un bimbo di due anni e mezzo, abbiamo<br />

avuto paura che questa volta non saremmo riusciti<br />

a conciliare la famiglia con il lavoro.<br />

I bambini, invece, si sono rivelati due angioletti e<br />

così, da quando sono nati, tutti i giorni mi accompagnano<br />

al lavoro.<br />

Ci penso spesso: mi devo ritenere molto fortunata<br />

<br />

<br />

fortemente penalizzata rispetto a molte altre mamme<br />

che possono godersi la maternità obbligatoria,<br />

senza preoccuparsi del lavoro?<br />

Alla domanda non ho ancora trovato una risposta.<br />

Sicuramente vivono peggio la maternità tutte le<br />

mamme avvocato che non sono titolari di uno studio<br />

proprio e/o non hanno un titolare (come pure<br />

esistono) disposti ad accogliere un bebè, anziché il<br />

<br />

<br />

la Pazienza N.116 | 39 pagina

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