LivingSettembre2015
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Marcelo Burlon nella cucina<br />
della sua casa (a destra).<br />
La zona che ospita la TV affaccia<br />
sul terrazzo al primo piano,<br />
che dà accesso a un secondo<br />
terrazzo, più grande, sui tetti<br />
(sotto). Arredi vintage in bianco<br />
e nero nella zona pranzo<br />
(nella pagina accanto). Quando<br />
Burlon organizza cene con chef<br />
stellati, al tavolo da otto vengono<br />
aggiunti altri tavoli d'appoggio<br />
Sala da pranzo, lounge, palestra, cinema, discoteca. Quando serve,<br />
anche stanza per gli ospiti a disposizione dell’amico di turno di<br />
passaggio in città. Tiri una tenda, apri il divano letto e l’angolo TV<br />
diventa una camera. Sposti i puf di pelle nera, stendi un tappetino<br />
e hai spazio per fare ginnastica. Il tavolo è da otto, ma si possono<br />
apparecchiare altri tavoli d’appoggio e farli sparire quando è ora<br />
di ballare. Se poi hai voglia di vederti un film, puoi rintanarti<br />
nel divano ad angolo. A casa di Marcelo Burlon, la zona giorno<br />
è flessibile, aperta, con più vuoti che pieni e sempre pronta a<br />
riempirsi di gente. La zona notte al primo piano, invece, è un’isola.<br />
Pareti bianche, pavimenti di moquette scura, niente guardaroba<br />
(è sotto, vicino alla cucina, uno fa colazione e poi si veste) e vista<br />
panoramica su Milano, dalla Torre Unicredit alla Torre Velasca.<br />
Siamo dietro Corso Italia. Palazzo borghese. Marcelo sta al sesto<br />
e settimo piano. 190 metri quadrati più 70 di terrazzo. Un anno<br />
e mezzo fa abitava in due stanze in zona Ticinese. Adesso, oltre<br />
a questo appartamento, si è comprato una tenuta di 18 ettari in<br />
Patagonia, la sua terra di origine, dove sogna di costruirsi<br />
un’estancia con pista da ballo all’aperto, tra le montagne. La terza<br />
casa la vorrebbe a Ibiza, ma per ora va bene così. Ha fatto il salto<br />
di qualità. La Marcelo Burlon County of Milan, che ha creato<br />
due anni fa in società con Davide De Giglio e Claudio Antonioli,<br />
sta andando bene. Sono partiti con felpe e T-shirt («Il capo<br />
di abbigliamento più semplice che si possa immaginare») e sono<br />
arrivati a produrre una collezione moda completa – prima l’uomo<br />
poi anche la donna – esportata nei quattro continenti e venduta in<br />
posti come Barneys, Saks Fifth Avenue, 10 Corso Como. Marcelo<br />
è direttore creativo: «Non mi permetterei mai di definirmi stilista».<br />
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