DIRITTO PENALE SOSTANZIALE E PROCESSUALE DELL'UNIONE ...

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IL DIRITTO PENALE E LA PROCEDURA PENALE NEGLI STRUMENTI LEGISLATIVI DELL’UNIONE EUROPEA – CAPITOLO VII – LA DECISIONE QUADRO SULLA CONFISCA (LICATA) CAPITOLO VII LA DECISIONE QUADRO DEL CONSIGLIO 2005/212/GAI RELATIVA ALLA CONFISCA DI BENI, STRUMENTI E PROVENTI DI REATO ED IL MUTUO RICONOSCIMENTO DEI PROVVEDIMENTI DI CONFISCA (FABIO LICATA 125 ) 1. La confisca quale moderno strumento di contrasto alla criminalità organizzata. Uno degli strumenti di maggiore impatto nel contrasto alla criminalità organizzata e terroristica, sia a livello nazionale, che internazionale, è l‘aggressione ai patrimoni di provenienza illecita o comunque utilizzati per finanziare tali attività criminali. Infatti, i risultati delle attività investigative e giudiziarie, come pure le rilevazioni degli studiosi 126 , dimostrano che la capacità operativa ed il potere delle organizzazioni criminali si fonda principalmente sull‘abilità nell‘accumulare, occultare e reimpiegare gli ingenti profitti illeciti; come pure sulla capacità di infiltrarsi in diversi settori della vita economica e di esercitare su di essi un potere occulto, idoneo a condizionare l‘economia lecita e, in alcuni casi, alcuni aspetti della vita pubblica 127 . A fronte di ciò, le più moderne strategie di politica criminale hanno messo in campo una vasta gamma di strumenti di contrasto, sia utilizzando i mezzi del diritto penale classico, sia utilizzando una serie di misure ante delictum o praeter delictum 128 . In particolare, sotto quest‘ultimo profilo, si sono compresi gli evidenti limiti 125 Giudice del Tribunale di Palermo. 126 SAVONA, “L’uso delle sanzioni patrimoniali contro le organizzazioni criminali” – Rapporto dell’Unità di Ricerca dell’Università degli Studi di Trento diretta dal Prof. Ernesto U. Savona, 1 febbraio 2001, in http://www.transcrime.unitn.it. 127 Per uno studio classico sui costi del crimine si veda BECKER, "Crime and Punishment: An Economic Approach,", 1968, Journal of Political Economy, University of Chicago Press, vol. 76, 169-217. 128 Per una panoramica sugli strumenti posti in campo a livello internazionale contro la criminalità organizzata si veda FORNASARI (a cura di), Modelli sanzionatori per il contrasto alla criminalità organizzata. Un’analisi di diritto comparato, Trento, 2008. In particolare sugli strumenti di natura patrimoniale, MAUGERI, La lotta contro l’accumulazione di patrimoni illeciti da parte delle organizzazioni criminali: recenti orientamenti, Riv. Trim. dir. Proc. Pen., 2007, 576; ID., Relazione Introduttiva. I modelli di sanzione patrimoniale nel diritto comparato, in Le sanzioni patrimoniali come moderno strumento di lotta contro il crimine: reciproco riconoscimento e prospettive di armonizzazione, a cura di MAUGERI, Milano, 2008, 90. 2011 Exeo srl - www.exeoedizioni.it 146
IL DIRITTO PENALE E LA PROCEDURA PENALE NEGLI STRUMENTI LEGISLATIVI DELL’UNIONE EUROPEA – CAPITOLO VII – LA DECISIONE QUADRO SULLA CONFISCA (LICATA) del diritto penale classico e dei tradizionali modelli di confisca, fondati sull‘accertamento del nesso tra il profitto ed uno specifico reato. Infatti, l‘esigenza di individuare un legame diretto tra una condotta determinata, riconducibile allo schema tipico delle fattispecie incriminatrici, ed un bene o un‘utilità economica, mal si concilia con gli articolati e rapidi meccanismi che caratterizzano la circolazione internazionale delle risorse finanziarie, come pure con la peculiare struttura nebulosa dell‘impresa criminale. In altri termini, gli ingenti profitti di talune condotte illecite particolarmente redditizie (i reati connessi al crimine organizzato, i traffici di stupefacenti, armi ed esseri umani, la corruzione) risultano sempre meno legati alla condotta individuale dell‘autore di un determinato reato, per assumere una dimensione sempre più oggettiva. E ciò, sia grazie ai sofisticati canali di riciclaggio che elidono ogni traccia del legame tra profitto condotta, sia alla dimensione oggettiva delle organizzazioni criminali, in cui la ricchezza, schermata attraverso il paravento di società fiduciarie ed imprese controllate da prestanome, appare sempre più riferibile al gruppo criminale che al singolo. A fronte di ciò, lo schema operativo del diritto penale, necessariamente orientato alle tecniche di qualificazione, individuazione e sanzione delle condotte individuali ritenute illecite, non consente di raggiungere i due obiettivi fondamentali di una moderna politica di contrasto patrimoniale alla criminalità organizzata: la neutralizzazione del potere economico dell‘organizzazione criminale nel suo complesso ed il contrasto all‘infiltrazione dell‘economia criminale nel circuito economico lecito. Dunque, tenuto conto dell‘enorme potere di mimetizzazione dei patrimoni delle organizzazioni criminali e terroristiche, risulta sempre più difficile, se non impossibile, sia l‘individuazione di un legame diretto tra i beni controllati dall‘organizzazione criminale e le persone fisiche che la dirigono, sia la diretta imputazione dell‘origine di tali beni ad una specifica condotta attribuibile ad un membro del sodalizio. D‘altra parte, è un dato acquisito che l‘eventuale sanzione individuale ha scarsi effetti pratici di fronte a quelli che appaiono come veri e proprio fenomeni sistemici, frutto della convergenza di interessi ed attività complesse, governate da centrali decisionali occulte 129 . A fronte di tale situazione obiettiva, sempre più legislazioni nazionali si sono dotate di moderne forme di confisca, destinate a colpire in maniera incisiva i frutti delle attività illecite ed i patrimoni controllati dalle organizzazioni 129 Cfr. FORNARI, Criminalità del profitto e tecniche sanzionatorie. Confisca e sanzioni pecu-niarie nel diritto penale moderno, Padova, 1997, SAVONA, Condizioni e limiti all'efficacia della legislazione antimafia, in La legge antimafia tre anni dopo, a cura di FIANDACA - COSTANTINO, Milano 1986, 212. 2011 Exeo srl - www.exeoedizioni.it 147
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