Respiri sotto le bombe (18.6 MB)

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Il ricovero antiaereo di Piazza Matteotti. Il ricovero antiaereo di piazza Matteotti si sviluppa al secondo piano interratto dei condomini Ipes 14 E-F a una profondità di circa sei metri. Vi si accede dai portoni dei due edifici percorrendo le scale che portano nelle cantine. Il rifugio fu costruito insieme al caseggiato nel 1938. All’interno sono presenti ben 14 vani, due dei quali erano adibiti a servizi igienici. La prima menzione del rifugio la si trova in un articolo del 1940 all’interno del quotidiano La provincia di Bolzano 11 . Nell’articolo si parla della presenza di 37 ricoveri in città e tra questi sono menzionati i due rifugi di piazza Matteotti (uno dei quali distrutto). Il rifugio presenta alcune caratteristiche notevoli per quanto riguarda gli impianti anti Co2 dell’epoca: oltre alle scatole porta filtro a cui venivano collegate le maschere antigas si è conservata infatti una bicicletta che azionata da due persone serviva per il ricambio dell’aria. Sulle pareti sono inoltre presenti gli interruttori della luce dal momento che il rifugio era illuminato dalla corrente elettrica e non attraverso l’uso di candele. Sui muri si possono poi notare scritte che puntualizzavano il divieto di fumo e numeri che indicavano invece il numero di giri al minuto che dovevano essere effettuati con una manovella per il ricambio dell’aria (oggi non più presente). 11 Si tratta del primo quotidiano in lingua italiana edito in Alto Adige dal 1927 al 1945. La copia in cui si trova l’articolo citato è quella del 25 giugno 1940. Cfr. G. Faustini, La stampa italiana in Alto Adige dal fascismo alla guerra mondiale: la stazione E.I.A.R di Bolzano, Bolzano, 1978.
All’interno di alcuni vani, in particolar modo sopra le porte originarie, sono ancora visibili delle targhe di metallo fissate su supporti di legno che riportano il nome della Società Anonima Bergomi di Milano che si occupò di realizzare le porte ermetiche anti gas. La Bergomi era attiva nella fonderia e nelle costruzioni in metalli, così come si può leggere all’interno della Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia del 31/01/1917, in cui alla pagina delle inserzioni, è riportato un avviso di assemblea generale ordinaria della società indetta nella sede di Milano (oggi non più esistente). La Bergomi era inoltre operante fin dal 1908 nel campo degli impianti di stoccaggio, pompaggio e misurazione di carburanti e possedeva numerosi brevetti riguardanti dispositivi di sicurezza antincendio. Fig. 4 Targa della società che realizzò gli impianti anti Co2 e le porte antigas del rifugio (foto Teatro Cristallo).
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