Respiri sotto le bombe (18.6 MB)

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stati apprestati altri ricoveri negli scantinati di edifici pubblici e privati in cui potevano trovare riparo anche persone di palazzi adiacenti privi di ricovero antiaereo. Per segnalare la presenza dei rifugi veniva utilizzato un cartello con una freccia bianca o con la scritta “rifugio”. Al segnale d’allarme la popolazione doveva abbandonare tutte le attività e correre al riparo nel rifugio più vicino fino all’allontanamento degli aerei nemici. All’interno del ricovero si potevano passare molte ore e a volte anche giorni. In alcuni casi erano presenti panche per anziani e bambini e persino la corrente elettrica. Viveri, bevande e coperte dovevano invece essere portate da casa. S. L. Fig. 2 Rifugio Piè di Virgolo.
Figura 3 10 . Ingresso del ricovero antiaereo di piazza 2 Ottobre (attuale via dei Grappoli). 10 Si ringrazia il quotidiano Alto Adige per la gentile concessione delle foto 2 e 3.
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