Respiri sotto le bombe (18.6 MB)

I ricoveri antiaerei a Bolzano durante la Seconda guerra
mondiale 7 .
I primi ricoveri antiaerei iniziarono a comparire a Bolzano nel
1935 sebbene l’inizio della Seconda guerra mondiale fosse di
fatto ancora lontano. A cinque anni di distanza, nel 1940, la
città possedeva ben 37 rifugi. Alcuni di questi vennero scavati
nella roccia come nel caso del ricovero antiaereo della località
di S. Osvaldo, del Guncina (Gries) o di quello più famoso del
Virgolo. La costruzione della galleria fu iniziata nel 1939 ma
venne successivamente trasformata in ricovero antiaereo
capace di ospitare ben 10.000 persone; il rifugio era infatti
raggiungibile oltre che da Oltrisarco, dalla stazione da cui
distava 350 m, da piazza Duomo, da via Marconi, da viale
Trento e persino da via Roma con un buon passo di marcia così
come riportato dal quotidiano La provincia di Bolzano 8 .
L’unico esempio di rifugio in galleria risparmiato dalle ruspe e
riutilizzato per scopi civili è quello della clinica Bonvicini. A
questa tipologia di rifugi va aggiunta quella dei ricoveri
antiaerei tubolari che si trovavano nei quartieri Dux e Littorio 9 ;
in particolare si ricorda il ricovero tubolare di piazza Matteotti
che si estendeva per 65 m e che fu distrutto durante la
costruzione di alcuni garage nel 1993. In città erano inoltre
7 Cfr. M. Guzzo, Ricoveri antiaerei a Bolzano (1943-1945). Tracce di
memoria, in Atti del XIV Convegno regionale di Speleologia del Trentino
Alto Adige. Bolzano, 16 – 19 ottobre 2008, Bolzano, 2008, pp. 196-210.
8 Cfr. La Provincia di Bolzano, 16 febbraio 1943.
9 Venivano così chiamate le zone della città comprendenti via Parma, Piazza
don Bosco, via Milano, piazza Matteotti e via Torino.