scatti nel tempo 1 Associazione Castello Immagini - pubblicazion
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Zeiss Contaflex Super B<br />
di Pino Preianò<br />
Tra gli ultimi anni cinquanta<br />
e i primi anni sessanta<br />
la ditta Bagnini di Roma<br />
pubblicava periodicità<br />
semestrale un interessante catalogo<br />
Foto-Cine. Il catalogo tanto ben<br />
progettato e disegnato da essere regolarmente<br />
brevettato offriva una<br />
immagine degli apparecchi che era<br />
circa la metà della grandezza naturale<br />
e così risultava possibile confrontare<br />
ad occhio i vari apparecchi<br />
tra loro. Inoltre la descrizione era<br />
accompagnata da un rettangolo (o<br />
quadrato) che riproduceva in grandezza<br />
naturale la forma e le dimensioni<br />
del negativo. La proposta di<br />
vendita rateale faceva sembrare<br />
a portata di mano oggetti del desiderio<br />
altrimenti irraggiungibili.<br />
Era richiesta come anticipo la cifra<br />
puramente simbolica di mille lire e<br />
l’importo totale poteva essere diluito<br />
in tre anni lungo 36 rate mensili.<br />
Ricordo di avere da ragazzo ripetutamente<br />
e piacevolmente sfogliato<br />
tali cataloghi in compagnia di mio<br />
cugino Marcello che condivideva<br />
e condivide con me la passione per<br />
la fotografia. Una sezione del catalogo<br />
era puntualmente dedicata<br />
alla produzione Zeiss Ikon. In essa,<br />
l’ammiraglia di punta (la Contax (a<br />
telemetro) prima, la Contarex poi)<br />
era preceduta dagli apparecchi della<br />
serie Contaflex. Si trattava di apparecchi<br />
reflex monoculari 35mm con<br />
otturatore a lamelle e ottica scomponibile.<br />
I modelli Contaflex più<br />
semplici ed economici erano dotati<br />
di obiettivo Pantar 2,8/45 mm e le<br />
uniche alternative alla lunghezza<br />
focale standard era costituita da due<br />
aggiuntivi addizionale grandangolo<br />
e addizionale tele che producevano<br />
una modesta variazione focale<br />
portandola rispettivamente a 30 e<br />
75 mm. Il modello più completo (e<br />
costoso) era invece equipaggiato di<br />
obiettivo Carl Zeiss Tessar che, per<br />
mezzo di tre aggiuntivi ottici permetteva<br />
di disporre delle focali di<br />
35, 85 e 115 mm oltre a quella normale<br />
di 50 mm. Erano inoltre disponibili<br />
un aggiuntivo per le riprese in<br />
grandezza naturale 1:1 e un monoculare<br />
Zeiss 8x30 (in pratica mezzo<br />
binocolo) che montato direttamente<br />
sulla lente frontale del Tessar portava<br />
la lunghezza focale a ben 400<br />
mm.<br />
Il modello che descriveremo è la<br />
Contaflex <strong>nel</strong>la versione commercializzata<br />
dall’agosto 1962 al novembre<br />
1965 come Zeiss Contaflex<br />
Super B<br />
Si tratta di una macchina dall’aspetto<br />
imponente, massiccia e pesante<br />
senza comprometterne la bellezza.<br />
Design spigoloso. Comandi<br />
razionalmente disposti. Bella ed elegante<br />
la borsa pronto in cuoio marrone<br />
bordato di metallo all’esterno,<br />
vellutata all’interno. Come per la<br />
borsa della Bessamatic la parte frontale-superiore<br />
è amovibile per una<br />
maggiore comodità d’uso. Inoltre a<br />
differenza della Voigtländer Bessamatic<br />
la Contaflex dispone di a<strong>nel</strong>li<br />
laterali per cinghia e questo consente<br />
di poter rinunciare eventualmente<br />
rinunciare alla borsa pronto.<br />
Il corpo dell’apparecchio si pre-<br />
senta rivestito in pelle nera e tutte le<br />
parti metalliche sono ricche di cromature<br />
vistose. Sia la pelle del rivestimento<br />
che le cromature mantengono<br />
a distanza di oltre quarant’anni<br />
l’aspetto del nuovo senza mostrare<br />
alcun segno di invecchiamento o di<br />
degrado. E ciò conferma la serietà<br />
e la bontà di una costruzione fatta<br />
per durare. Siamo distanti anni<br />
luce dalla mentalità consumistica<br />
per non dire usa e getta dei giorni<br />
nostri. Sulla parte frontale che racchiude<br />
l’obiettivo, anch’essa interamente<br />
cromata, fa bella mostra di<br />
sé la cellula al selenio rettangolare<br />
recante la scritta ZEISS IKON in<br />
lettere bianche su fondo scuro. Non<br />
essendo l’ottica completamente intercambiabile<br />
la ghiera di messa a<br />
fuoco è collocata proprio a ridosso<br />
del corpo e nonostante la presenza<br />
di due sporgenze il suo uso non è<br />
proprio comodissimo. Serve per<br />
l’obiettivo standard (Tessar 2,8/50)<br />
e per tutti gli aggiuntivi. La distanza<br />
minima di messa a fuoco senza aggiuntivi<br />
è di 70 cm. Subito dopo c’è<br />
la scala per considerare la profondità<br />
di campo nitido e poi la ghiera<br />
del diaframma. Essendo possibile<br />
22 _______________________________________ <strong>scatti</strong> <strong>nel</strong> <strong>tempo</strong>