15.04.2013 Views

scatti nel tempo 1 Associazione Castello Immagini - pubblicazion

scatti nel tempo 1 Associazione Castello Immagini - pubblicazion

scatti nel tempo 1 Associazione Castello Immagini - pubblicazion

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Arturo Rebora e il suo “angolo”<br />

come la illuminazione possa cambiare i<br />

volumi degli oggetti.<br />

2°) Film: il mago ha usato Tri X vecchia,<br />

cristalli tradizionali, sviluppo D76<br />

diluito oppure naturale, carta baritata<br />

opaca , credo non si possa scegliere meglio<br />

in ambito tradizionale.<br />

3°) Obiettivo: luminoso ma usato a<br />

diaframma 4 ( 5,6 è già troppo chiuso)<br />

focale 85/90/100; 135 per i testoni o<br />

particolari del viso. Io ho usato anche<br />

un 250 a 4 per il diaframma, inoltre ho<br />

modificato un Sonar 85 Contarex per un<br />

montaggio su Leica SL; ha il diaframma<br />

da predisporre come ho già descritto<br />

in altro Scati <strong>nel</strong> Tempo (aprile 2005)<br />

ma tutto rimane comodamente fisso e<br />

facilitato. Tra i vari in mio possesso lo<br />

preferisco specie per la focale.<br />

Amici se non vi stancate di provare<br />

ritengo possiate giocare con buon<br />

divertimento ed apprezzamento delle<br />

vostre modelle. Ed eccovi la pianta del<br />

set. (aggiungere disegno)<br />

Dove vai fotografia? Dove?<br />

Quando frequentavo il liceo prima<br />

del 1950 due parole studiando latino e<br />

tedesco mi affascinavano: “Quo vadis”<br />

che poi è anche un film famoso e “Gotterdammerun”<br />

o Crepuscolo degli Dei.<br />

Ecco Rebora che rompe ma udite, sentite<br />

anche se devo prenderla un poco da<br />

lontano.<br />

Ogni epoca ha i propri miti, mode<br />

e tecniche e quindi anche la fotografia;<br />

sono passati il collodio, altro, ed oggi la<br />

pellicola sensibile, niente da dire, specchio<br />

dei tempi, ma fotografare e fare<br />

fotografia vuol dire scrivere con la luce<br />

ancora oggi. Prima si vede si osserva si<br />

studiano le luci che illuminano i soggetti<br />

da ritrarre e poi si fissa con la attrezzatura<br />

acconcia quanto si è visto, qualunque<br />

attrezzatura può andare bene.<br />

Oggi però non è più come in passato<br />

a mio avviso. Vedo, escludendo i<br />

veri fotografi almeno in parte, masse<br />

di persone con un quadretto ad altezza<br />

d’occhio con i gomiti alzati a comporre<br />

l’immagine sul quadretto, certo bella,<br />

ma sento anche dire: “poi con l’elaboratore<br />

o computer cambio inquadratura,<br />

colore, tolgo i disturbi d’immagine”; un<br />

signore guardandomi mentre lo guardo<br />

interviene: “ sa’ ne ho già scattate centoventi<br />

poi questa sera le selezionerò”<br />

– sarà possibile in una sera?<br />

Non ho risposto, oggi mi riesce difficile<br />

conversare a base di pixel, milioni<br />

di pixel più ve ne sono migliore è la fotografia,<br />

foto e banche, autotreni di milioni,<br />

milioni di euro milioni di dollari e<br />

così via ai pixel.<br />

E la profondità di campo, il diaframma,<br />

la lunghezza focale, lo sfuocato il<br />

mosso, i tempi lunghi il flou che anche i<br />

fotografi di matrimoni confondono con<br />

lo sfuocato dove sono finiti? Non servono<br />

più? E le esportazioni di Alfredo<br />

Ornano ai neofiti a ben costruire un negativo<br />

per la stampa in camera oscura<br />

sul proprio ingranditore dove sono finiti,<br />

e non parlo di Ansel Adams.<br />

Oggi con tutti i pixel ed il computer<br />

collegato alla stampante. Niente mani<br />

abili per mascherare e dosare la luce<br />

sulla stampa, niente abilità a maneggiare<br />

le baci<strong>nel</strong>le coi reagenti adeguati<br />

e differenti, niente chimici e niente dialogo<br />

tra amici appassionati di fotografia<br />

capaci o no ma comunque coinvolti <strong>nel</strong>la<br />

realizzazione di una immagine.<br />

Appunto dove vai fotografia? E pensare<br />

che in passato qualche volta venivano<br />

esclusi dai concorsi amatoriali<br />

quelli che si sapevano possessori di una<br />

Leica (quelle a vite) i quali inoltre non<br />

avevano ancora capito di avere solo un<br />

buon otturatore. (sarò punito per questa<br />

constatazione?).<br />

Anche per mia figlia ho comprato<br />

una pizcamera ma con lei parlo solo di<br />

immagine, lei sa usare i programmi che<br />

cancellano cambiano zoomano mettono<br />

ciò che non c’è e non si è visto neanche<br />

al momento della ripresa sul campo.<br />

Io e qualche mio amico che tutti conoscono<br />

sappiamo solo mettere le nuvole<br />

nei cieli troppo tersi, e per procurarci<br />

le nuvole fotografiamo il cielo<br />

dopo un <strong>tempo</strong>rale per averle ben<br />

grasse e contrastate con tanti grigi<br />

ed ovviamente con pellicola Bianco/Nero.<br />

Secondo voi senza invocare Wagner<br />

ciò è o non è il crepuscolo degli<br />

dei? Ed allora Tessar, planar, Sonar<br />

unibilissimi vetri insieme ai colossi<br />

Gauss, Rodolph, Taylor tutti in coperta<br />

marinai ed informate i mega<br />

pixel imperanti che la fotografia la<br />

fate ancora voi, voi che guidatela<br />

luce e scrivete con i suoi raggi.<br />

Salve amici del vetro. Arturo<br />

Rebora<br />

44 _______________________________________ <strong>scatti</strong> <strong>nel</strong> <strong>tempo</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!