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Meminisse Iuvabit - Sarà bene ricordare - descrittiva

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Un secondo cartello, all'interno, era molto più semplice: "Sii felice". Mi sembrò di buon augurio e<br />

mi predispose a sopportare stoicamente il fumo, la puzza e il chiasso che regnavano incontrastati<br />

nell'enorme sala.<br />

Sedetti all'angolo di una lunga tavola e mi disposi ad aspettare osservando la varia odorosa<br />

umanità che mi si affollava attorno. Gli scuriti affreschi sui muri erano non del tutto spiacevoli.<br />

Per due pareti c'erano nature morte, i piatti della casa, sulle altre c'erano le specialità erotiche<br />

del piano di sopra, prevalentemente specialità greche, mi parve di capire.<br />

Le grazie di Frine, velleitario nome di battaglia della compagna del taverniere facevano ancora un<br />

certo effetto, dipinte. Se ricordavo <strong>bene</strong> era una longilinea con poppe spropositate, dure come il<br />

travertino.<br />

Quando mi riconobbe faticai a ritrovare il lampo dei suoi occhi, anche se allegri ricordi mi<br />

legavano alla sua vitalità macedone.<br />

- Salsiccia, che non sia di carne umana e vino che non somigli troppo all'aceto. - le ordinai.<br />

Rise <strong>bene</strong>volmente facendo ballonzolare i seni ormai sformati. Uno schiavo evidentemente in<br />

fuga, con ancora al collo tanto di collare, la chiamò imperiosamente. Era venuto a sperperarsi<br />

il peculio ed aveva fretta di bere mangiare e render sacrificio a Venere prima ancora di<br />

procurarsi un fabbro compiacente che gli togliesse l'ingombrante legame col padrone. A tutto quel<br />

rumore le orecchie mi ronzavano sicché sembrava di stare a Roma.<br />

Dopo di me non era entrato nessuno. Forse la mia ombra era stata abbastanza intelligente da<br />

rimanere nascosta. Chiesi dei dolci e mi feci tentare dall'offerta di un po’ di vino di Sezze, ma<br />

era appena bevibile. Accanto a me due mulattieri giocavano a dadi bestemmiando in maniera<br />

oltremodo interessante e musicale.<br />

Il bancone dov'erano infossate le anfore di vino fresco era affollato di tanta gente che preferiva<br />

consumare in piedi. Tanti si cacciavano in bocca una salsiccia, si strozzavano un sorso di vino e<br />

tornavano sulla strada, a continuare il viaggio. Stava perdendosi il piacere di mangiare<br />

lentamente, attenti ai gusti e alla gioia che una conversazione può dare .<br />

La salsiccia era commestibile ma non ci avevo messo molto a finirla. Ordinai ancora ad una<br />

ragazza stupenda, gambe lunghe e seni alti, dolci di Pompei; il solito sbaglio : stavo mangiando<br />

pesante e senza che neanche il cibo mi aggradasse in modo particolare; rimpiangevo la fonte ed<br />

il frugale pasto che avevo previsto di consumare sotto un albero. In fondo non piovevano che<br />

poche gocce. L'aroma delle collane di sanguinacci e di agli appese alle pareti cominciava a<br />

disturbarmi e stavo già rassegnandomi a ripartire quando entrò.<br />

Lo individuai immediatamente. Aveva guardato in tutte le direzioni tranne che nella mia. S'era<br />

messo addosso uno straccio dai motivi orientali ed era coscienziosamente sporco: poteva<br />

sembrare un mendicante non fosse stato per i calzari che ne denunciavano un passato militare.<br />

Era difficile separarsi da scarpe così comode, lo sapevo per esperienza.<br />

Attesi e mi disposi ad osservarlo. Non mi guardò mai e si limitò a mangiare in abbondanza senza<br />

bere quasi nulla. Lo sguardo fisso davanti a sé non fu distratto nemmeno dalle procaci siriane<br />

che, seminude facevano la spola tra i tavoli e le camere.<br />

Solo la ballerina di Gades, con le sue bacchette dei crotalì 2 attirò per qualche secondo i suoi occhi,<br />

ma devo ammettere che pur essendo vestita si muoveva con una certa maestria.<br />

Cercai di fissarlo nella memoria. Aveva il naso aquilino e mangiava con la sinistra; una brutta<br />

cicatrice partiva dal polso egli arrivava al gomito. Era scuro di pelle, ma sapevo <strong>bene</strong> che è facile<br />

dipingersi se si è in possesso delle polveri giuste.<br />

Una piccola compagnia di mimi era arrivata per rifocillarsi e una rissa scoppiò subito con i<br />

mulattieri bestemmiatori che avrebbero gradito una esibizione estemporanea. La saggezza delle<br />

parole del taverniere e la grossa clava che s'era portato a meglio argomentare le sue ragioni chetò<br />

gli animi.<br />

La più giovane della compagnia accettò di spogliarsi rapidamente e fu gratificata dalla calorosa e<br />

sostanzialmente rispettosa approvazione di tutti. C'era davvero troppa gente per un posto così<br />

fuori mano, sentivo puzza di collegi funerari, agitatori politici e di milizie private. Forse una<br />

incursione dei vigili avrebbe trovato qualcosa di più di qualche schiavo fuggitivo. Chiesi un<br />

2 Specie di nacchere<br />

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