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Meminisse Iuvabit - Sarà bene ricordare - descrittiva

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- E non gli spettava? È il figlio di Cesare in fondo e le truppe lo hanno più volte acclamato così per<br />

le sue vittorie. Non ha mai voluto i poteri di dittatore.<br />

- Li aveva già. - bevvi un calice d'acqua deliziosamente fresca. Per quella breve sensazione carri<br />

veloci con diritto di precedenza erano giunti dalle cime innevate, i blocchi di neve pressata coperti<br />

di paglia, foglie secche e teli di lana. - E poi ormai quel titolo comincia a voler dire qualcos'altro e<br />

tu lo sai <strong>bene</strong>, Mecenate. La sua traduzione greca e' autocrator; tra l'altro, poiché è un<br />

praenomen, risulta trasmissibile al primogenito e questo crea almeno l'aspettativa di questi alla<br />

successione. Chi sarà ora, il solido Agrippa, il brillante Druso o il riflessivo Tiberio? Sai che si parla<br />

già di un avvelenamento…<br />

Fece un gesto della mano, come di fastidio.<br />

- Quel praenomen è solo un primato di onore e di gloria, una parola. . .<br />

- È qualcosa che per qualsiasi romano indica un potere supremo, collegato al perpetuo comando<br />

militare. Mi sembra significhi qualcosa. . .<br />

- Tutto questo si nasconde in una parola? - agitò frivolo il tovagliolo che teneva in mano - Ritieni<br />

così importante dunque il ruolo delle legioni?<br />

- Io sono artigiano di parole. Le peso e so che pesano. È da tempo che erodete i poteri del<br />

tribuno della plebe. Prima ha ottenuto l'inviolabilità, poi lo jus auxilii. Ormai è un tribuno in tutto e<br />

per tutto ed è anche princeps senatus, titolo che gli da un'autorità preminente su tutti gli altri<br />

senatori. Per non parlare dei poteri straordinari di triumviro che rimangono, politicamente<br />

rafforzati da quella coniuratio Italiae et provinciarum, che ti sei tanto dato da fare per ottenere e<br />

che , in sostanza, gli ha dato il potere di cambiare le regole del potere.<br />

- M'accorgo che non si può capire insieme di politica e di poesia.<br />

Si servì ancora di polpette di fegato, invitandomi a fare altrettanto. Uno schiavo recò una piccola<br />

forma di cacio su un tagliere di legno.<br />

- Assaggia Quinto Orazio Flacco, e forse questo pranzo ti sembrerà meno terribile. Viene dalla<br />

Sardegna lo chiamano formaggio vecchio o Marcito , perché una specie di moscerino depone le<br />

uova sotto la crosta e lo fa marcire, rendendolo piccante ed aromatico.<br />

- Per rispondere ancora a quanto mi hai detto, sì credo all'importanza delle armi. Crasso, l'uomo<br />

più ricco di Roma temeva Pompeo che era comandante di uomini. Cesare era il capo dei popolari<br />

da anni, ma sinché non riuscì ad ottenere il comando in Gallia, rimase, come gli altri un politico<br />

senza forza. Non gliela dava il popolo, ingovernabile, né quel pugno di gladiatori che tutti più o<br />

meno hanno cominciato a portarsi dietro come guardia personale. Si inventò generale.<br />

- Cesare aveva compiuto il servizio militare in Asia, aveva combattuto. . .<br />

- . . . ma scelse di diventare comandante d'eserciti a freddo, perché vi vedeva la garanzia del<br />

raggiungimento dei suoi fini. E lo stesso era stato per Pompeo. E per Silla. Vi sono manovre<br />

politiche che hanno la difficoltà e la bellezza dei versi di Saffo. - dichiarai servendomi del coltello<br />

per ottenere una porzione di quella curiosa novità. L'interno della forma era una crema profumata.<br />

- Posso riconoscere un poeta da un emistichio, forse è il caso ormai che ammetta che riconosco la<br />

tua mano sicura nel dispiegarsi della politica del Principe. Non c'è atto banale nella sua resistibile<br />

ascesa che non sia pensato come non c'è una parola nella tua conversazione che non sia di<br />

spirito, un tono della tua voce che non sia canto.<br />

Rimase con un bulbo in mano. La salsa gli colava tra le dita con un effetto assai poco elegante.<br />

- Tu hai un progetto in testa e non è neanche molto misterioso o nascosto, almeno per chiunque<br />

sappia ragionare con freddezza. - Tagliai una fetta di focaccia e vi spalmai con la lama il<br />

formaggio sardo - Ammesso che qualcuno ormai possa permettersi di farlo. Stai cucendogli<br />

addosso uno stato che è andato in pezzi. Addosso ad Ottaviano le vecchie magistrature stanno<br />

ancora in piedi, ma sono vuoti simulacri, tu lo sai. Eccezionale questo cacio, vale una cena<br />

sontuosa.<br />

Ignorò il mio sincero complimento, poggiò il bulbo sulla tavola e si pulì le dita con il panno<br />

fumante che una graziosa schiava germanica gli porgeva.<br />

- Addosso ad Ottaviano lo stato esiste. - asserì facendo sfarfallare le lunghe dita - Solo con uno<br />

stato che esiste si possono cambiare le cose. Non fosse stato Ottaviano sarebbe stato Cesare, o<br />

Antonio, o Pompeo, perfino il tuo Bruto poteva essere il Principe; impossibile era continuare ad<br />

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