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Meminisse Iuvabit - Sarà bene ricordare - descrittiva

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senza sangue, notturna che ha letto Livio Andronico e lo trova "divino". C'e la bionda che ha il<br />

fuoco nello sguardo e quella che promette ghiaccio, neve, crudeltà ed indifferenza.<br />

Claudia era la bionda. Il concentrato, l’essenza, l'unica bionda che esistesse al mondo. Un sogno<br />

in forme umane, una dea distratta.<br />

Vivevo il mio trasporto per quella onesta matrona in segreto, badando che nulla ne trapelasse nel<br />

mio comportamento e nei versi, ripagato da una fraterna amicizia che mi faceva più male che<br />

<strong>bene</strong>. La vivevo, mi rendevo conto, come un mito, in modo mistico, ridicolo, infantile, ma era più<br />

forte di me.<br />

Amarla era possibile, potevo immaginarlo senza paura. Non si sarebbe abbandonata, come<br />

avrebbe potuto, ed a fatica, controvoglia si sarebbe fatta coinvolgere, un soffio sarebbe bastato<br />

per perderla come la luna sull'acqua, si sarebbe mossa impazzita e mi avrebbe reso simile agli dei.<br />

Avrei saputo entrare in lei trepido senza perder la mia identità e così le avrei permesso di entrare<br />

nell'animo mio senza tema di sentirmi invaso.<br />

Anche ora il motivo della visita era poco più di un pretesto, che in cento altri posti avrei potuto<br />

andare e cautela avrebbe voluto che non le recassi notizie del marito. Sono sempre stato<br />

innamorato da che ho memoria, tante donne di cui nessuna era l'unica, perché così dev'essere.<br />

Claudia era diversa, lontana da quelle che m'era capitato di frequentare. Volevo vederla, perché<br />

ogni tanto il desiderio del suo sorriso e dei suoi occhi si faceva insopportabile e nessuna donna<br />

sapeva porvi duraturo rimedio.<br />

Tazia s'era fermata all'entrata del giardino, ammirata dei colori dei profumi e delle forme. Non mi<br />

stupii, la villa faceva quell'effetto a chi la vedeva per la prima volta. Dovetti sospingerla per farla<br />

entrare. All'interno edera, acanto, narcisi e oleandri gareggiavano con le viti per creare esedre e<br />

pergolati, nicchie fresche e accattivanti, dove veniva voglia di fermarsi a riposare, magari solo per<br />

un attimo.<br />

La base di ogni pianta era delimitata da un argine di terra che regolava l'acqua dopo l'innaffiata.<br />

Vasetti di ceramica interrati e perforati, per non ostacolare le radici, proteggevano le specie più<br />

delicate ed erano artefici della precoce fioritura.<br />

Tre fontane colpivano la fantasia dei meno sensibili alle bellezze naturali. C'erano canali, bacini,<br />

cascatelle, sorgenti che zampillavano dalla pietra o tracimavano dal terreno.<br />

Avevo fretta ed ero stanco, ma mi fermai come al solito ad osservare la fontana più piccola dove<br />

getti d'acqua sgorgavano da un pregevole mascherone di Sileno e da due belle riproduzioni: il<br />

bambino che fa pipì e il fanciullo col pesce.<br />

La villa pretendeva di rappresentare un piccolo mondo e, per conto mio , ci riusciva.<br />

L'uccelliera incantò , ultima, la ragazza, che riuscì a cogliere stupefatta la ruota di due pavoni. Mi<br />

piacque il suo tentativo di rassettarsi un po’ e di tirare qua e la la povera stoffa strappata per<br />

rendersi più presentabile. Mi sembrava meno resistente alla catena ed aveva smesso di<br />

insolentirmi con gesti osceni. Era davvero bella e forse proprio la stessa sua selvaggia aggressività<br />

la rendeva desiderabile ai miei occhi.<br />

Sul rozzo collare riuscivo a leggere: "Sono Tazia, fuggo da Veturio, riportami da lui a Roma"; alla<br />

luce rossa dell'ultimo sole sembrava un ornamento d'oro etrusco dimenticato attorno al suo collo<br />

sottile.<br />

Nel vestibolo lo schiavo portiere mi costrinse ad una lunga spiegazione. Di recente acquisto, non<br />

mi conosceva e fece un sacco di storie, segno che la casa non era più così aperta alla mondanità<br />

come la ricordavo.<br />

Era tarchiato, peloso, con la testa rasata ed una gobba sproporzionata che ne squilibrava<br />

l'andatura. Parlava volgendo il capo da una parte, sicché sospettai fosse anche orbo.<br />

- Il nobile Caio Claudio Pulcher è indisposto, il nobile Caio Claudio Pulcher non riceve, la signora<br />

sua figlia non c'è, la signora non riceve - continuava a ripetere sillabando stancamente e mi ci<br />

volle del bello e del buono perché acconsentisse a farmi annunciare.<br />

Tazia aveva evidentemente già pensato d'esser capitata nel patrimonio d'un parassita la cui visita<br />

era poco ben accetta, quando Claudia, avvertita, molto gentilmente mi venne incontro nel<br />

corridoio { 3 Le fauces d'entrata erano una sorta di corridoio su cui si aprivano<br />

ambienti a destra ed a sinistra. { e mi condusse nell'atrio facendomi festeggiamenti spropositati.<br />

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