Meminisse Iuvabit - Sarà bene ricordare - descrittiva
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quale matrona più fila e sta in casa , come si disse di Quinta Claudia, tua ava, la vereconda<br />
matrona storico contrappeso alla cattiva fama di tua zia.<br />
- E che significa essere donna onesta - domandai - in un mondo che va a rotoli ed in cui noi<br />
uomini ci uccidiamo e ci tradiamo tra curruttele e delazioni?<br />
Volevo buttare il discorso sulla tristezza dei tempi presenti, fidando nella risaputa corta memoria<br />
dei vecchi, ma Trebazio non mi degnò d'attenzione. Aveva gli occhi fissi al soffitto, perduto in un<br />
ricordo lontano.<br />
- Amava vivere - riprese - e non possedere… né essere posseduta. Cecilio Metello Celere era un<br />
vecchio noioso e pedante, non era marito che potesse soddisfarla, figuriamoci. . . in nessun<br />
senso. Clodia faceva versi, amava i piaceri delicati ed eleganti che solo alle cortigiane una<br />
meschina opinione pubblica riservava. Era la custode del gusto, una maestra di vita che si curava<br />
solo dell'amore, dell'amore stesso rischiava di diventare simbolo. Elogiava i piaceri del corpo in<br />
maniera così persuasiva ed amabile che arrivava a far vergognare di indulgere ai piaceri dello<br />
spirito.<br />
- Da giovane per me questi ultimi erano gli unici a contare. - Claudia parlava accanto a me con<br />
gli occhi socchiusi, potevo vedere il suo seno sollevarsi con un accenno d'affanno.<br />
- Oggi, - continuò - ai limiti della vecchiezza, mi chiedo se per me non sia tempo di riparare ai<br />
torti che ho fatto al mio povero corpo. Se non sia il caso di imparare a circondarlo di affetto e di<br />
stima.<br />
Ci fu un altro silenzio imbarazzato e nessuno si sentì di intervenire dopo quelle parole così<br />
sorprendentemente sincere. L'ombra ci guardava con curiosità mentre si rimpinzava taciturno.<br />
L'acqua raffreddata con neve era mescolata con parsimonia al forte Falerno, ma quella era una<br />
tradizione della casa. Gli occhi di Claudia erano pieni di lacrime trattenute.<br />
- Chissà se è vero che di quell'infelice mia parente si apprezzava più l'allegria e la cultura che la<br />
bellezza. . .<br />
- Seguiva esclusivamente il suo capriccio…. - osservò ancora sognante Trebazio - Ricordo i suoi<br />
versi, dominati da un nitore garbato, gentile, ironico. Ma non erano più belli di lei, ve lo assicuro!<br />
- Come riuscì Marco Tullio Cicerone a farti arrivare da Cesare? , - m'informai per cambiare<br />
ancora discorso - Doveva esserci una certa folla di giovani di buona famiglia che desideravano<br />
andare a coprirsi di gloria. . .<br />
- . . . ed a riempirsi le tasche, figuriamoci. - Trebazio ammiccò - Di ritorno dall'esilio Cicerone<br />
s'era trovato in una certa difficoltà. Tuo zio Clodio gli aveva giurato morte ed era andato piuttosto<br />
vicino a realizzare i suoi desideri. Clodio è andato spesso vicino a un sacco di cose e se fosse<br />
dittatore ora un'altra versione della sua vicenda sarebbe narrata. Ricordo che una volta ci<br />
salvammo a stento dalle mazze dei suoi uomini e solo per la resistenza eroica di alcuni schiavi che<br />
venivano da Arpino e di un mio schiavo - padrone, un bestione fedelissimo che somigliava come<br />
una goccia d'acqua al tuo Filano. Mio padre mi aveva affidato a lui quando partii dalla casa in<br />
provincia. Morirono tutti sulla porta della casa dove ci eravamo rifugiati.<br />
- Erano tempi oscuri. - osservò Tirone inquieto al pari di me.<br />
- E sono peggiorati. Per questo credo che solo un pazzo potrebbe lagnarsi dell'ordine che ha<br />
portato Caio Giulio Cesare Ottaviano. L'Augusto, figuriamoci. Da buon avvocato, Marco era<br />
abituato a difendere volta a volta cause contrastanti. Il realismo lo portò ad affidarsi ai triumviri,<br />
poiché il partito aristocratico non lo sosteneva, non aveva mai potuto sopportare noi che ci<br />
eravamo fatti con le nostre mani; il povero Cicerone amava atteggiarsi un po’ troppo a salvatore<br />
della patria, un pizzico di vanità che non gli giovava con i romani che erano da sempre nel Senato.<br />
- Non vanità ma coscienza del proprio valore . - s'inalberò Tirone.<br />
- Sia pure… Pompeo, cui andavano le sue maggiori simpatie era il meno disponibile, sempre<br />
tronfio e vanaglorioso, con segreti progetti che nascondevano, lo si è visto poi, solo il vuoto e<br />
l'imprevidenza. Cesare che era circondato da mascalzoni, apprezzò moltissimo il suo<br />
riavvicinamento e lo trattò con garbo e rispetto accogliendo ogni sua richiesta. "Mandami chi ti<br />
pare" gli disse una volta, e c'era gente che si impazziva per essere chiamata.<br />
In quel momento Tazia si catapultò dentro la stanza, tra la sorpresa di tutti noi convitati. Fu<br />
ripresa e portata via per i capelli da una schiava che sembrava un toro con la tunica. La vecchia<br />
che mi aveva curato si avvicinò al mio letto e mi chiese licenza di battere la piccola selvaggia con<br />
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