23.04.2013 Views

La prospettiva socio- costruzionista e culturalista/1 La prospettiva ...

La prospettiva socio- costruzionista e culturalista/1 La prospettiva ...

La prospettiva socio- costruzionista e culturalista/1 La prospettiva ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>La</strong> <strong>prospettiva</strong> <strong>socio</strong><strong>costruzionista</strong><br />

e <strong>culturalista</strong>/1<br />

• Viviamo in un mondo psicologicamente rappresentato<br />

• <strong>La</strong> costruzione delle rappresentazioni avviene nelle<br />

interazioni; negoziazione dei punti di vista<br />

• Il ruolo del linguaggio: strumento del pensiero; strumento<br />

di costruzione sociale; strumento di interazione e<br />

negoziazione; la “svolta linguistica”<br />

• <strong>La</strong> natura <strong>socio</strong>-culturale della mente<br />

• <strong>La</strong> narrazione come forma di conoscenza; la doppia<br />

natura del cervello.<br />

<strong>La</strong> <strong>prospettiva</strong> <strong>socio</strong><strong>costruzionista</strong><br />

e <strong>culturalista</strong>/2<br />

• L’approccio dialogico; la vita, il pensiero, il sé come dialogo<br />

aperto e costante<br />

• <strong>La</strong> dimensione dilemmatico-argomentativa del pensiero;<br />

l’approccio retorico alla mente; alla persuasione<br />

• Il discorso come territorio di definizione consensuale del<br />

mondo; di scambio di punti di vista; di negoziazione della<br />

posizione<br />

• <strong>La</strong> cultura come sedimentazione dei processi di costruzione<br />

collettiva; di artefatti materiali e ideali; di pratiche operative<br />

• Gli atteggiamenti come artefatti; come risorse interpretative;<br />

come pratiche situate; come negoziazione di senso; come<br />

espressione di una controversia sociale.<br />

L’influenza sociale<br />

• Antiche tradizioni di studio in nuovi contesti; in nuove condizioni<br />

sociali; con nuove tecnologie; la pluralità dei media<br />

• Interpersonale vs allargata, diffusa; principi e processi simili vs<br />

differenziati; quale “modello” di comunicazione<br />

• Le ragioni di una forza potente: biologia, vantaggio del gruppo,<br />

sottomissione all’autorità vs incertezza interpretativa, fascino<br />

dell’argomentazione, sguardo congiunto sul mondo<br />

• Il filone della “psicologia della folla”; Le Bon, Freud, Tarde; la “folla<br />

virtuale”?<br />

• Il filone della persuasione; ingannare vs convincere; dalla retorica<br />

antica agli strumenti moderni; aspetti cognitivi vs emozionali; le “leve”<br />

della persuasione<br />

• Dalla manipolazione, al modellamento, alla co-costruzione<br />

dell’ambiente simbolico in cui si vive.<br />

1


<strong>La</strong> “Communication research”<br />

• Oggetto interdisciplinare; <strong>socio</strong>logia vs psicologia; cdm e<br />

società di massa; la ricaduta delle diverse teorie sul<br />

comportamento; “apocalittici e integrati”<br />

• <strong>La</strong> ricerca sugli effetti: dai media onnipotenti agli effetti limitati e<br />

ritorno<br />

• Hovland e la scuola di Yale; l’atteggiamento come variabile<br />

interveniente; le condizioni di una comunicazione ‘persuasiva’<br />

• Flusso di comunicazione a due fasi; i leader d’opinione; le<br />

interazioni di gruppo<br />

• <strong>La</strong> ricerca sui pubblici; le caratteristiche degli utenti; le<br />

segmentazioni psicografiche; gli “audience studies”.<br />

Processi cognitivi<br />

e comunicazione di massa/1<br />

• Processi cognitivi nella communication research; la comunicazione<br />

nella psicologia cognitiva<br />

• W.Lippmann: la necessità di semplificare il mondo; le immagini nella<br />

mente; gli “stereotipi”<br />

• Cognizione sociale e comunicazione; l’influenza di contesti, pratiche<br />

interattive, norme e valori, dinamiche emozionali; legame bidirezionale<br />

• Comunicazione interpersonale vs di massa; similarità vs specificità dei<br />

processi<br />

• I diversi media: similarità vs specificità dei processi.<br />

Processi cognitivi<br />

e comunicazione di massa/2<br />

• Mutamento di <strong>prospettiva</strong>:<br />

– dai comportamenti alla rappresentazione del mondo<br />

– dai contenuti del pensiero ai processi di elaborazione<br />

– l’individuo da recettore passivo a soggetto attivo<br />

– dalle caratteristiche stabili del soggetto all’interazione sistemica<br />

• Processi implicati:<br />

– selezione: salienza; focalizzazione; discriminazione; familiarizzazione;<br />

assuefazione<br />

– organizzazione: categorizzazione, schematizzazione<br />

– memorizzazione: codifica, recupero, accessibilità; rete semantica<br />

– presa di decisione; inferenze; bias; interferenze emozionali<br />

• In definitiva: si amplifica il serbatoio di informazioni; i problemi di selezione e<br />

inferenza.<br />

2


<strong>La</strong> base psicologica<br />

delle teorie CMM<br />

• Flusso a due fasi: cmm e comunicazione interpersonale; gruppi;<br />

leadership; co-costruzione<br />

• Agenda setting: selezione, valorizzazione, narrazione; una mappa<br />

delle priorità<br />

• Coltivazione: socializzazione; omogeneizzazione culturale;<br />

“mainstreaming”<br />

• Usi e gratificazioni: cosa le persone fanno con i media; le persone<br />

fruiscono attivamente; scopi, bisogni, differenze individuali,<br />

consapevolezza<br />

• Spirale del silenzio: espressione delle opinioni e ‘forza’ sociale; una<br />

stima delle opinioni della maggioranza; un problema di identità<br />

sociale.<br />

I media nella <strong>prospettiva</strong><br />

<strong>costruzionista</strong> e discorsivista<br />

• Ampliamento e trasformazione dell’Altro significativo; delle occasioni<br />

di co-costruzione del mondo; dell’esperienza del mondo; dell’universo<br />

simbolico di cui viviamo<br />

• <strong>La</strong> formazione del “senso comune”; credenze condivise;<br />

rappresentazioni sociali; ideologia; le credenze di senso comune sui<br />

media..<br />

• Dinamiche dell’interazione mediata: intenzioni e scopi; processi<br />

cognitivi; dinamiche emozionali<br />

• Pluralità dei generi discorsivi; informazione, inchiesta, dibattito,<br />

evasione, pubblicità, narrazione, fiction, reality; fusioni,<br />

contaminazioni, mistificazioni..<br />

• Pluralità dei mezzi; specificità vs comunanze.<br />

Il cervello doppio<br />

SINISTRO DESTRO<br />

verbale, parole non verbale, immagini<br />

analitico, elementistico sintetico, globale<br />

sequenza temporale atemporalità<br />

linearità,<br />

spazialità,<br />

bidimensionalità tridimensionalità<br />

logica, inferenza, analogia, somiglianza,<br />

sillogismo<br />

metafora<br />

razionale, conscio non razionale,<br />

inconscio, emozioni<br />

computazione,<br />

algoritmo<br />

intuizione, insight<br />

3


Modello informazionale<br />

emittente codifica canale decodifica ricevente<br />

• informazioni sullo stato del mondo<br />

• con un inizio e una fine<br />

• alla fine del processo il ricevente possiede la stessa<br />

quantità di informazioni; o una quantità proporzionale<br />

all’efficacia del canale; e dei processi di<br />

codifica/decodifica<br />

• alla fine del processo i ruoli si invertono; l’emittente<br />

diventa ricevente e viceversa; il feedback<br />

• prevalenza del codice verbale; il non-verbale come<br />

supporto.<br />

Modello relazionale<br />

emittente codifica canale decodifica ricevente<br />

• informazioni sullo stato del mondo + informazioni<br />

sull’identità e sulla relazione<br />

• permanente: “non si può non comunicare”<br />

• con feedback costantemente reciproco<br />

• con prevalenza della comunicazione non verbale<br />

• con costante dinamica di posizione; asimmetria<br />

up/down; contesa di potere; di sguardo sul mondo<br />

<strong>La</strong> <strong>prospettiva</strong> retoricoargomentativa/1<br />

• M. Billig, 1987, 1991, 1997<br />

• il pensiero come flusso di argomentazioni a sostegno delle<br />

diverse opinioni; come articolazione dilemmatica<br />

• come prodotto <strong>socio</strong>-culturale; il senso comune; correlato a<br />

strutture sociali e forme di potere<br />

• due tradizioni di studio:<br />

– la retorica come arte della persuasione<br />

– l’ideologia come forma di potere sociale<br />

• la persuasione come elemento cruciale del pensiero, della<br />

relazione sociale, della struttura di potere di una società<br />

• fiducia vs paura nei confronti della persuasione; elemento di<br />

democrazia vs di totalitarismo<br />

4


Una nuova <strong>prospettiva</strong><br />

in psicologia sociale<br />

• una psicologia veramente sociale; una critica del maistream<br />

individualista, cognitivo, essenzialista, sperimentale;<br />

• con oggetto non gli stati e processi interni ma le interazioni sociali;<br />

Bachtin: la psicologia sociale come studio dei generi di discorso<br />

• in stretto contatto con altre discipline sociali: antropologia, linguistica,<br />

<strong>socio</strong>logia, semiotica; più che con la psicologia<br />

• metodologia interpretativa, partecipativa, etnografica; analisi del<br />

discorso<br />

• tutti i temi classici della psicologia individuale e cognitivista<br />

riformulabili in termini di discorso e di scambio sociale; percezione,<br />

memoria, schemi, inferenze, categorizzazioni.<br />

Gli atteggiamenti<br />

in <strong>prospettiva</strong> retorico-discorsiva<br />

• gli atteggiamenti non come stati interni, ma come espressione di<br />

opinioni; giustificazione di punti di vista<br />

• prese di posizione in <strong>prospettiva</strong> retorica; argomentazioni a sostegno<br />

di uno dei corni di un dilemma; con scopi pragmatici<br />

• acquistano senso nel contesto conversazionale;<br />

• emergono in una situazione di contesa; non emergono su questioni<br />

non controverse; segnalano la disponibilità ad impegnarsi nella<br />

contesa<br />

• data la loro natura conversazionale e contestuale hanno molteplici<br />

modalità di espressione; sempre nuovi in relazione al contesto; alla<br />

specificità delle contro-argomentazioni<br />

• ciò vale anche per il pensiero inviduale; conversazione interna con se<br />

stessi.<br />

I temi della retorica<br />

• Magna Grecia, V sec. a.C.; Gorgia, Protagora, Isocrate; Platone,<br />

Aristotele; Cicerone, Quintiliano<br />

• l’arte della persuasione; convincere tramite argomentazioni; del falso?<br />

di ogni cosa? l’eredità della sofistica<br />

• la conoscenza come scoperta del vero vs conoscenza come accordo;<br />

relativismo, scetticismo e capacità critica; il problema dei ‘valori’<br />

• la forza del linguaggio; l’encomio di Elena…<br />

• la forza della dialettica; le regole del gioco; la funzione sociale: si entra<br />

in contatto per mezzo delle opinioni<br />

• un catalogo di strumenti e tecniche; il “sistema retorico”: inventio,<br />

dispositio, elocutio, actio; la memoria<br />

• l’emozione; l’estetica, il ritmo, l’immagine;la parte destra del cervello; il<br />

ruolo delle metafore.<br />

5


I dilemmi<br />

nel pensiero e nella vita/1<br />

• il pensiero come argomentazione dilemmatica; nelle scelte quotidiane;<br />

le decisioni come sequenza di scelte dicotomiche; il dialogo muto con<br />

se stessi; la ‘voce della coscienza’<br />

• i modelli; la rappresentazione della conoscenza; i “piani fattoriali”; le<br />

“tabelle a doppia entrata”..<br />

• es.: conoscenza oggettiva vs soggettiva; le due parti del cervello;<br />

ragione vs sentimento; metodi quantitativi vs qualitativi; informazione<br />

vs relazione…<br />

• chiusura vs apertura; protezione e sicurezza vs esplorazione e<br />

avventura; generalizzazione e categorizzazione vs particolarizzazione<br />

e individuazione<br />

I dilemmi<br />

nel pensiero e nella vita/2<br />

• i dilemmi del senso comune; i proverbi;<br />

• i valori<br />

• es.: giustizia vs clemenza; coraggio vs prudenza; obbedienza vs<br />

originalità; tradizione innovazione<br />

• la politica<br />

• es.: destra vs sinistra; libertà vs sicurezza; i referendum..<br />

• la pubblicità<br />

• es.: tradizione vs innovazione; forte vs tenero; raffinato vs sobrio;<br />

specializzato vs universale; lento vs veloce; distinguersi vs adeguarsi<br />

• individuo vs società; in-group vs outgroup; buoni vs cattivi; nella<br />

visione del mondo; nella narrazione<br />

• nella comunicazione di massa; nelle trasmissioni televisive; nella<br />

costruzione di un articolo di giornale.<br />

<strong>La</strong> “svolta linguistica”<br />

• Frege: tra denotazione e senso<br />

• Russell: l’atomismo logico; il mondo costituito da fatti elementari che il<br />

linguaggio rappresenta in forme complesse<br />

• Wittgenstein: il linguaggio come raffigurazione dei fatti del mondo; il<br />

linguaggio come forma di vita; i “giochi linguistici”<br />

• <strong>La</strong> filosofia del linguaggio ordinario; gli atti linguistici (Austin, Grice,<br />

Searle)<br />

• Il filone pragmatico: Peirce, Dewey, Quine, Davidson, Rorty; i contesti<br />

d’uso come base della comunicazione<br />

• Il filone ermeneutico: Vico, Heidegger, Gadamer; Derrida, Foucalut; il<br />

mondo come testo che va interpretato; la verità come verità dialogica.<br />

6


L.S.Vygotskji (1896-1934)<br />

e la scuola storico-culturale<br />

• <strong>La</strong> natura sociale della coscienza nel materialismo storico; “è la vita<br />

che determina la coscienza”; quale rapporto fra struttura e<br />

sovrastruttura<br />

• Una psicologia su basi materialistiche; quale materialismo? la<br />

“<strong>socio</strong>genesi dei processi mentali superiori”<br />

• Gli oggetti del mondo come “segni” in relazione ad una rete di rapporti<br />

sociali; alle attività materiali dell’esistenza<br />

• Gli “strumenti” come elementi di mediazione nelle relazioni<br />

interpersonali; di raggiungimento di obiettivi concreti<br />

• <strong>La</strong> “funzione strumentale del segno”; i processi mentali strutturati da<br />

artefatti culturali<br />

• Pensiero e linguaggio (1934); introiezione di funzione sociale; portare<br />

di un mondo di senso; di motivazioni; testi e sottotesti.<br />

M.Bachtin (1895-1975)<br />

e il “dialogismo”<br />

• Il “Circolo” di Bachtin; la questione dell’autore (Bachtin vs<br />

Volosinov, Medvedev); filosofia del linguaggio e critica letteraria<br />

• il linguaggio come portatore di senso; continuamente negoziato e<br />

modificato<br />

• la natura intersoggettiva della coscienza; la vita come dialogo<br />

continuo; con sé e con gli altri; confronto di punti di vista, di<br />

interpretazioni, di senso; il sé dialogico e polifonico<br />

• la polifonia delle voci; la verità come esito della polifonia; come<br />

sintesi mediata dei punti di vista; la verità ‘dialogica’<br />

• l’ “immaginazione dialogica”; la “eteroglossia”; la “intertestualità”; i<br />

generi del discorso<br />

• teoria e critica dell’ideologia; carattere ideologico del linguaggio;<br />

monoglossia vs eteroglossia<br />

• nella tradizione ermeneutica; specie Gadamer; influenze su<br />

Cultural Studies; sulla critica postmoderna.<br />

Vita materiale e coscienza<br />

individuale nel materialismo<br />

storico<br />

"non è la coscienza che determina la vita, ma<br />

la vita che determina la coscienza” (Marx,<br />

Engels, L’ideologia tedesca, 1845-46)<br />

"Le rappresentazioni e i pensieri, lo scambio spirituale<br />

degli uomini appaiono .... come emanazione diretta del loro<br />

comportamento materiale. Ciò vale allo stesso modo per la<br />

produzione spirituale, quale essa si manifesta nel<br />

linguaggio della politica, delle leggi, della morale, della<br />

religione, della metafisica, ecc. di un popolo" (ibidem)<br />

7


Quale rapporto fra struttura e<br />

sovrastruttura<br />

• <strong>La</strong> “relativa autonomia” della sovrastruttura; la possibilità di<br />

“retroazione” sulla struttura<br />

• L’enfasi sulla struttura come necessità argomentativa<br />

• A. Gramsci<br />

– contro la “superstizione economistica”; la “reciprocità necessaria”;<br />

egemonia e ideologia<br />

– la prassi come strumento conoscitivo<br />

– il linguaggio come elaborazione e condivisione di una specifica<br />

visione del mondo<br />

• <strong>La</strong> “Scuola di Francoforte”;<br />

– l’industria culturale e la manipolazione delle coscienze; il ‘carattere<br />

sociale’ (Fromm)<br />

– linguaggio e definizione intersoggettiva dei modelli di<br />

interpretazione della realtà (Habermas).<br />

L’enfasi sulla struttura come<br />

necessità argomentativa<br />

"Che i giovani diano talvolta al lato economico un peso<br />

maggiore di quanto non gli spetti, lo si deve in parte a<br />

Marx e a me. Di fronte agli avversari, noi avevamo il<br />

dovere di mettere in risalto il principio fondamentale da<br />

essi negato, e non sempre v'era tempo, luogo od occasione<br />

per assegnare il posto dovuto agli altri fattori coinvolti<br />

nell'azione e reazione reciproca" (Engels 1890/1982, p. 26).<br />

Visione “dilemmatica” dei media<br />

• Positiva:<br />

– masse che emergono alla storia<br />

– consapevolezza e democrazia<br />

– abbassamento vs elevamento culturale<br />

– mm come elemento di integrazione sociale<br />

• Negativa:<br />

– destra: paura delle masse; incultura;<br />

violenza<br />

– sinistra: mercificazione della cultura;<br />

sviluppo del capitalismo<br />

– omogeneizzazione pensiero; conformismo<br />

e conservatorismo; fabbrica del consenso.<br />

8


Bias di favoritismo integruppi<br />

• Distorsione dei processi cognitivi<br />

• Distorsione dei processi attribuzionali<br />

• Bias linguistico intergruppi<br />

• Stereotipi verso ingroup e outgroup.<br />

Modello delle categorie<br />

linguistiche<br />

• DAV (descr. (Semin action verbs): & descrizione Fiedler oggettiva 89) di un evento<br />

osservabile; es. colpisce<br />

• IAV (interpret. action verbs): descrizione di una classe di azioni;<br />

es. danneggia, ferisce<br />

• SV (state verbs): stato psicologico permanente, ma ancora<br />

riferito ad un oggetto specifico; es: odia<br />

• Disposizione: caratteristica personale che si generalizza al di là<br />

di situazioni, comporamenti, persone implicate; es. è aggressivo.<br />

Noi<br />

Appartenenza<br />

Loro<br />

Bias attribuzionale e<br />

Tipo di azione<br />

linguistico<br />

Positive<br />

Cause personali<br />

Termini astratti<br />

Cause esterne<br />

Termini concreti<br />

Negative<br />

Cause esterne<br />

Termini concreti<br />

Cause personali<br />

Termini astratti<br />

10

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!