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PDF - 229 Kb - Facoltà di Agraria

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4. MOTODI ECOLOGICI<br />

4.1.COLTURE DI COPERTURA (COVER CROPS)<br />

La copertura vegetale ottenuta seminando specie a rapido sviluppo vegetativo su<br />

terreno temporaneamente non occupato da una coltura (tra la raccolta e la semina <strong>di</strong> due<br />

colture in successione o nel set-aside) rappresenta una razionale soluzione operativa in<br />

grado <strong>di</strong> favorire il miglioramento della fertilità del suolo salvaguardando le risorse<br />

ambientali.<br />

L’assenza <strong>di</strong> una copertura vegetale uniforme sul terreno consente alla vegetazione<br />

spontanea <strong>di</strong> svilupparsi e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sseminare liberamente, favorisce fenomeni erosivi<br />

provocati dal vento (suol leggeri) e dall’azione battente della pioggia, con conseguente<br />

ruscellamento delle acque superficiali (terreni declivi) e permette la lisciviazione dell’azoto<br />

nitrico per la mancanza <strong>di</strong> un sistema ra<strong>di</strong>cale capace <strong>di</strong> assorbirlo.<br />

Secondo una ricerca realizzata recentemente in Francia nella regione del Mi<strong>di</strong>-<br />

Pyrénée (Rodriguez, 1993) le essenze che si sviluppano liberamente in assenza <strong>di</strong> coltura<br />

presentano una maggiore capacita’ <strong>di</strong> <strong>di</strong>sseminazione rispetto agli ambienti coltivati<br />

(Tab.2). Tale comportamento e’ essenzialmente dovuto alle particolari con<strong>di</strong>zioni<br />

ecologiche che si determinano negli incolti: assenza <strong>di</strong> competizione e ridotto <strong>di</strong>sturbo.<br />

I residui <strong>di</strong> alcune specie utilizzate per la copertura del terreno hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong><br />

limitare le emergenze delle malerbe me<strong>di</strong>ante un’azione allelopatica. La vegetazione della<br />

segale lasciata sulla superficie del terreno è ad esempio in grado <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re le<br />

emergenze <strong>di</strong> Portulaca oleracea e <strong>di</strong> limitare notevolmente quelle <strong>di</strong> Amaranthus<br />

retroflexus e Setaria viri<strong>di</strong>s.( Purvis, 1990).<br />

Tab. 2. Quantità <strong>di</strong> semi prodotti da una pianta <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse specie infestanti in un terreno coltivato e in<br />

assenza <strong>di</strong> coltura.<br />

Infestante<br />

in coltura* In assenza <strong>di</strong> coltura<br />

Avena fatua 140-300 1100<br />

Alopecurus myosuroides 700-3000 9000-15000<br />

Anthemis cotula 5400 42000<br />

Chamomilla recutita 5000-21600 2200-7200<br />

Echinochloa crus-galli 710-7200 22000-68000<br />

Polygonum aviculare 150-6400 300-1800<br />

Setaria viri<strong>di</strong>s 400-6000 18000-32000<br />

Sonchus arvensis 2000-6000 14000-40000<br />

Veronica hederifolia 450 10000<br />

Viola arvensis 930 1400-14000<br />

* da <strong>di</strong>versi riferimenti bibliografici<br />

I vantaggi <strong>di</strong> carattere agronomico e ambientale derivanti dall’utilizzo delle colture <strong>di</strong><br />

copertura sono essenzialmente legati alle caratteristiche delle specie utilizzate, agli scopi<br />

che si vogliono raggiungere e al periodo <strong>di</strong> intercoltura <strong>di</strong>sponibile. Più questo periodo è<br />

lungo e più ampia e’ la scelta delle specie utilizzabili e maggiori sono gli effetti favorevoli<br />

conseguenti. Alcune specie sono in grado <strong>di</strong> svolgere una attività biocida, limitando, come<br />

ad esempio nel caso del Raphanus sativus var. oleiformis e della Sinapis alba la <strong>di</strong>ffusione<br />

del nematode della barbabietola da zucchero (Heterodera schactii), altre posseggono delle<br />

spiccate proprietà mellifere (Phacelia tanacetifolia), altre ancora hanno la prevalente<br />

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