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IL TERRITORIO Aspetti geologici su Ginosa e la sua gravina Gli ...

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Il sollevamento non è stato continuo ma a sbalzi, anche se lievi; i gradoni con i sedimenti a carattere<br />

litorale che si rinvengono andando dalle Murge fino all’attuale linea di riva, altro non sono che le<br />

piattaforme di abrasione originate dall’azione del mare. L’abitato di <strong>Ginosa</strong> è stato edificato <strong>su</strong>l<br />

secondo di sette terrazzi, noti in letteratura geologica, partendo, nel<strong>la</strong> numerazione, dalle quote più<br />

elevate.<br />

II paesaggio presenta il tipico aspetto delle coste di sollevamento con <strong>su</strong>perfici di abrasione situate a<br />

varie altezze <strong>su</strong>l livello del mare. I rilievi formati dai calcari si presentano, in genere, pianeggianti,<br />

debolmente ondu<strong>la</strong>ti, e sono delimitati da scarpate. In <strong>su</strong>perficie sono interessati dai tipici fenomeni<br />

legati all’azione carsica quali doline, campi carreggiati e piccole grotte; mancano notizie <strong>su</strong>l<br />

carsismo profondo.<br />

Nei luoghi di affioramento dei sedimenti plio-pleistocenici le forme del terreno appaiono<br />

tondeggianti con piccole incisioni dovute all’azione di scorrimento delle acque.<br />

Suscitano partico<strong>la</strong>re interesse i solchi d’erosione torrentizia che incidono più o meno<br />

profondamente i calcari: le gravine. Quel<strong>la</strong> di <strong>Ginosa</strong> si presenta di limitata lunghezza, non molto<br />

incavata e con un decorso nel tratto iniziale da nord-ovest a <strong>su</strong>d-est. Circa l’origine si pensa che i<br />

solchi d’incisione in paro<strong>la</strong> siano dovuti a fenomeni di sovraimposizione. I corsi d’acqua impostatisi<br />

<strong>su</strong>i depositi <strong>su</strong>perficiali plio-pleistocenici, dopo averli incisi, si sono approfonditi ed hanno eroso le<br />

rocce sottostanti di natura calcarea. Sicuramente tutto ciò è avvenuto in concomitanza di alcuni<br />

fattori quali le ultime fasi del sollevamento regionale, resistenza di faglie nel blocco calcareo e <strong>la</strong><br />

presenza di un periodo con clima più umido e piovoso di quello attuale.<br />

Al giorno d’oggi l’attività erosiva è limitata, in pratica a rari e brevi periodi di intense precipitazioni<br />

atmosferiche.<br />

Il <strong>su</strong>olo di <strong>Ginosa</strong> presenta quasi tutte le specie di terreni. Fra le murgie vedesi il calcareo; il<br />

sabbioso ed il ghiaioso sono più generalmente diffusi nelle contrade delle vigne e dei boschi; il<br />

ghiaioso però non è dappertutto uniforme; sono visibili ciottoli di una varietà assai nota, cioè ora di<br />

granito, di gneis e di breccia silicea, ed ora di orniblenda, di scisto argilloso ecc.<br />

Le colline che dominano il territorio Ginosino non possono dirsi tutte del<strong>la</strong> stessa natura: talune<br />

sono di formazione secondaria; altre terziarie. Nelle prime predomina il carbonato calcareo, sopra<br />

del quale pure sono basate le seconde. Le cosiddette Murgie, che stanno al nord del paese, non sono<br />

che colline derivanti dall’ultima diramazione <strong>su</strong>b-appennina, consistenti in massi di pietra calcare<br />

stratiforme, più o meno dura, conchiglifera e dogata di breccia calcarea.<br />

Laddove <strong>la</strong> massa calcarea è più compatta, si ha il travertino, e non sono rari taluni ronchioni di<br />

carbonato di calce cristallizzato (volgarmente pietra sategna), che unita al<strong>la</strong> pece si adopera per<br />

unire le pietre di mulino. Il dorso di queste colline è ispido e pieno di crepacci; alle volte è nudo del<br />

tutto; in altri luoghi è coperto di strati più o meno <strong>su</strong>perficiali ora di sabbia e ghiaia, ed ora di<br />

terreno vegetale misto all’ocra di ferro; per cui <strong>la</strong> vegetazione è scarsa, e vi cresce in preferenza il<br />

timo, <strong>la</strong> scil<strong>la</strong> ed il pepe montano.<br />

Alle falde di queste colline, del pari che nei sottoposti piani o valli, non escluso l’antico paese,<br />

sopra l’accennata pietra calcare si trovano costantemente banchi di un’altra pietra più molle si, ma<br />

pure calcare, non affatto stratificata, e visibilmente nata da fanghiglia o arena calcarea: il tufo,<br />

variabilmente granellosa, bianca, più o meno forte, bibu<strong>la</strong> e sparsa di collette utilizzata come<br />

materiale comune da costruzione.<br />

Sopra questi banchi di tufo trovasi il più delle volte <strong>la</strong> marna, ora immediatamente dopo il terriccio,<br />

ed ora al<strong>la</strong> <strong>su</strong>perficie del <strong>su</strong>olo: in ogni modo essa indica un’alterazione del tufo, ed un’abbondanza<br />

di argil<strong>la</strong>.<br />

In altri luoghi, si rinvengono banchi di un’altra specie litoide chiamata carparo, oppure “mazzaro”,<br />

di colore terreo, sparso di particelle bianche e di qualche punto splendente. Contiene in copia<br />

frantumi di conchiglie e di litofiti; se ne fa uso per gradini, zoccoli di edifici ecc.

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