Piano di Gestione Crotone - Regione Calabria
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‐ rimboschimento con specie “aggressive” nei confronti della macchia originaria:<br />
coniferamento con Pino marittimo (Pinus pinaster A.), Pino insigne (Pinus ra<strong>di</strong>ata<br />
D.), Pino domestico (Pinus pinea L.) e Pino d’Aleppo (Pinus halepensis M.).<br />
Queste due ultime specie tendono ad accrescersi bene soffocando spesso la<br />
lecceta;<br />
‐ incen<strong>di</strong> incontrollati;<br />
‐ frammentazione e ridotta estensione delle fitocenosi causata anche da<br />
<strong>di</strong>sboscamento a fini agricoli ed e<strong>di</strong>lizi;<br />
‐ caccia, bracconaggio, <strong>di</strong>sturbo e predazione dei ni<strong>di</strong> <strong>di</strong> rapaci;<br />
‐ presenza <strong>di</strong> linee elettriche ad alta tensione, fonte <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo per i rapaci;<br />
‐ raccolta <strong>di</strong> specie floristiche <strong>di</strong> interesse comunitario;<br />
‐ <strong>di</strong>scariche abusive e abbandono <strong>di</strong> inerti;<br />
‐ aperture <strong>di</strong> sentieri, piste e strade;<br />
‐ <strong>di</strong>sturbo antropico (impatto derivante da uso turistico – ricreativo, localizzati<br />
fenomeni <strong>di</strong> degradazione dovuti a compattamento per calpestio, realizzazione <strong>di</strong><br />
una centrale eolica in prossimità del SIC “Murge <strong>di</strong> Strangoli).<br />
2.1.4 Siti a dominanza <strong>di</strong> habitat umido – fluviali<br />
Le criticità legate ai siti appartenenti a questa tipologia risultano essere:<br />
‐ mo<strong>di</strong>ficazioni strutturali e alterazioni degli equilibri idrici dei bacini dovuti a processi<br />
<strong>di</strong> urbanizzazione, interventi <strong>di</strong> artificializzazione dell’alveo, captazioni idriche,<br />
estrazione <strong>di</strong> ghiaia ed altri materiali;<br />
‐ prelievo <strong>di</strong> acqua per irrigazione: tale evnto causa l’abbassamento della falda con<br />
conseguente <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> apporti idrici;<br />
‐ fonti <strong>di</strong> inquinamento provenienti dal ruscellamento <strong>di</strong> fertilizzanti: tale criticità è<br />
strettamente connessa all’estensione delle coltivazioni;<br />
‐ salinizzazione della falda che può far regre<strong>di</strong>re i popolamenti forestali in formazioni<br />
a canneto;<br />
‐ pesca sportiva, caccia, cattura e rimozione <strong>di</strong> fauna e flora;<br />
‐ canalizzazione delle acque presente alla foce del fiume neto;<br />
‐ immissione <strong>di</strong> specie ittiche alloctone nei bacini fluviali;<br />
‐ <strong>di</strong>scariche abusive e abbandono <strong>di</strong> rifiuti ed inerti nelle acque;<br />
‐ pericolo <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>.<br />
In generale, la criticità comune a tutte le tipologie <strong>di</strong> habitat, quin<strong>di</strong> presente in tutti i SIC<br />
e il SIN è:<br />
– Scarsa sensibilizzazione, scarsa conoscenza degli habitat e delle specie <strong>di</strong><br />
interesse comunitario.<br />
Gli obiettivi e le strategie in<strong>di</strong>viduate in base a questa criticità hanno permesso <strong>di</strong><br />
identificare degli interventi <strong>di</strong> monitoraggio che hanno come obiettivo principale quello <strong>di</strong><br />
migliorare il livello <strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> sensibilizzare gli operatori turistici ed economici,<br />
la popolazione locale ed i turisti riguardo le esigenze <strong>di</strong> tutela degli habitat e specie <strong>di</strong><br />
interesse comunitario.<br />
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