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J - Comune di Sarno

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come gettoni <strong>di</strong> presenza. Non è perché voglio <strong>di</strong>rlo a voi Consiglieri, per l'amor<br />

<strong>di</strong> Dio, è un fatto mio personale, sono sol<strong>di</strong> dei citta<strong>di</strong>ni, io ho fallito<br />

personalmente in questa Amministrazione e ritengo opportuno restituirli ai<br />

citta<strong>di</strong>ni e li ho restituiti tramite un atto <strong>di</strong> beneficenza. Avete letto sui giornali il<br />

mio gesto, non è un gesto per <strong>di</strong>mostrare che sono un santo, non sono un<br />

santo, anzi secondo me sono anche peggio <strong>di</strong> voi, però in questo momento<br />

reputo opportuno restituire quello che i citta<strong>di</strong>ni mi hanno dato. lo vi auguro un<br />

buon prosieguo. Mi <strong>di</strong>spiace, avrei voluto rimanere un altro anno, ma<br />

sinceramente moralmente non ce la faccio più, devo andarmene a casa, devo<br />

stare con la famiglia, devo continuare a lavorare, devo un po' riprendermi. Poi in<br />

mezzo alla strada siamo amici come lo siamo sempre stati, ma politicamente vi<br />

devo abbandonare. Grazie.<br />

SINDACO - Se l'Avvocato Annunziata si trattiene giusto un minuto, per dargli<br />

almeno l'onore che merita una persona perbene, che ha cercato in ogni modo<br />

<strong>di</strong> dare un contributo con il suo impegno amministrativo e politico alla città. lo<br />

mi rammarico solo sul piano personale <strong>di</strong> avere dato in un momento storico una<br />

risposta che però era frutto <strong>di</strong> un momento, e tu lo sai, <strong>di</strong> nervosismo, perché<br />

stare otto anni insieme non può con una risposta far venire meno stima, fiducia<br />

e rapporti, però capisco che una risposta del genere poteva essere presa male<br />

e quin<strong>di</strong> mi sono assunto la responsabilità. Sai che sul piano privato ho tentato<br />

<strong>di</strong> riottenere il saluto ed il rispetto, ma non ci sono riuscito, quin<strong>di</strong> questo lo<br />

voglio <strong>di</strong>re all'uomo. Un errore, in un cammino <strong>di</strong> tante <strong>di</strong>scussioni che abbiamo<br />

fatto, lo si può fare, cre<strong>di</strong>mi, a volte è <strong>di</strong>fficile mantenere la calma e il sangue<br />

freddo, perché certe volte il sangue ti ribolle ed a sentire delle cose chiaramente<br />

si può commettere un errore, quell'errore l'ho commesso e me ne scuso, quin<strong>di</strong><br />

te lo <strong>di</strong>co pubblicamente. Questo serve per recuperare il rapporto umano che<br />

mai è venuto meno, perché anche nel prosieguo dei lavori, uno, non ho avuto<br />

mai comportamenti che potessero poi sfociare nella vicenda personale e, due,<br />

nella mancanza <strong>di</strong> rispetto, ed altrettanto tu, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> questo ti do atto. Fino a<br />

quando c'è stata la possibilità <strong>di</strong> riconoscere reciprocamente le capacità, le<br />

qualità e la volontà, l'abbiamo fatto reciprocamente, quin<strong>di</strong> mi va <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che mi<br />

<strong>di</strong>spiace che tu abbandoni l'aula consiliare, ma riconosco la tua sofferenza,<br />

perché lo stare insieme ad altri senza un reciproco riconoscimento è una cosa<br />

<strong>di</strong>fficile, quin<strong>di</strong> da una parte ti apprezzo e dall'altra mi <strong>di</strong>spiace. Per il resto sono<br />

tue scelte personali e non posso aggiungere niente, secondo me vanno solo<br />

rispettate e neanche commentate, perché il commento sarebbe <strong>di</strong> parte e<br />

potrebbe essere poi frutto <strong>di</strong> equivoci. Quello che ti sei sentito <strong>di</strong> fare l'hai fatto e<br />

per me è ben fatto. Non mi fa, però, piacere, quando l'ho letto, capire che il<br />

<strong>di</strong>stacco da un'attività, da una carica, è dovuto, uno, alla fine <strong>di</strong> un sogno,<br />

perché certe volte bisogna continuare a resistere ed a combattere per<br />

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