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1 LEZIONE 4 L'età della Controriforma e il Seicento ... - Rilievo Urbano

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progettuali. Si tratta per lo più di schizzi a sola penna, riquadrati, per avere già l’idea<br />

<strong>della</strong> sua realizzazione. Per <strong>il</strong> Tobia che rende la vista al padre abbiamo uno studio più<br />

grande al centro, e un altro sulla destra in basso, più contrastato perché realizzato con<br />

l’acquerello, mentre immediatamente sopra quest’ultima scena, quasi a sormontare, la<br />

figura schizzata di Tobia che si protende. Nella parte superiore del foglio altre soluzioni<br />

velocemente schizzate: la prima idea per un’Adorazione dei Magi e altre due più piccole<br />

di non semplice decifrazione, forse per lo stesso Tobia. Il disegno si confronta<br />

fac<strong>il</strong>mente con gli esemplari nella medesima tecnica, alcuni dei quali riferib<strong>il</strong>i<br />

all’impresa su ardesia in Palazzo Vecchio realizzata dal Passignano nel 1597, in seguito<br />

alle due grandi scene dipinte dal Ligozzi, interessante per i disegni preparatori che di<br />

essa conosciamo, entrambi a penna e inchiostro bruno, con la Cerimonia d’investitura –<br />

oggi a Chicago – e quello agli Uffizi che raffigura la Cerimonia di un matrimonio<br />

principesco, insieme agli altri due sempre agli Uffizi che con essi si relazionano,<br />

raffiguranti gli studi per l’Ultimo commiato fra i santi Pietro e Paolo. Corrispondono le<br />

teste a forma ovoidale e la tendenza alla semplificazione delle forme dei corpi,<br />

all’improvvisazione e alla modifica sopra la modifica. Assai convincente è anche <strong>il</strong><br />

confronto con <strong>il</strong> disegno di San Pietro guarisce lo storpio, per la folle vivacità del segno<br />

a penna assai fluente, con in più l’acquarello rispetto al nostro, preparatorio per la pala<br />

già in San Pier Maggiore e oggi a Lucca (FIG. 36). L’energia e la velocità sono aspetti<br />

che accomunano <strong>il</strong> segno del Passignano con la grafica a penna del Cigoli, benché<br />

questo ultimo sia più secco e tagliente rispetto all’insistenza curv<strong>il</strong>inea nervosa del<br />

Cresti. Li accomuna anche l’abitudine a schizzare sul medesimo foglio più scenette e<br />

studi completi di quadri anche di soggetti differenti, come vediamo in vari esempi di<br />

disegni conservati al Louvre, nel foglio con la Madonna del Rosario. All’idea che gli<br />

artisti si formassero ancora sugli studi dal vero, che nel caso del Passignano è per altro<br />

già nota grazie allo Studio di scheletro girato verso sinistra conservata al Louvre,<br />

abbiamo una conferma nel ritrovamento di questo Studio di anatomia masch<strong>il</strong>e che è<br />

stato attribuito al Cresti (FIG. 37). Il segno ondulato e sinuoso appare <strong>il</strong> medesimo che<br />

abbiamo r<strong>il</strong>evato nell’altro foglio, poiché essenziale nel tratto ed interessante per la<br />

definizione ovoidale che l’artista crea nella ricostruzione delle proporzioni del busto.<br />

Ludovico Cardi detto <strong>il</strong> Cigoli, è certo <strong>il</strong> più dotato in termini di creatività e di<br />

originalità, legato com’è mentalmente ai ghiribizzi manieristi, anche rudolfine,<br />

sapientemente aggiornate sul versante lagunare, con l’impasto cromatico tizianesco, sui<br />

recuperi correggeschi e sul dialogante accordo con Barocci. Nelle sue opere si colgono<br />

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