1 LEZIONE 4 L'età della Controriforma e il Seicento ... - Rilievo Urbano
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iscontro nel fondo i soldati addormentati e le pie donne recatesi al sepolcro; per <strong>il</strong><br />
soldato in primo piano, Curradi ut<strong>il</strong>izza fedelmente <strong>il</strong> cartone che ha usato alcuni anni<br />
prima per la medesima figura dipinta nella Decapitazione di san Paolo, conservata nella<br />
cappella di San Paolo o degli Inghirami nella cattedrale di Volterra.<br />
Nel 1633, dopo aver lavorato a Roma, <strong>il</strong> pittore ottiene <strong>il</strong> cavalierato dell’Ordine di<br />
Cristo, e la sua notorietà si estende oltre i confini <strong>della</strong> Toscana; esegue opere per<br />
Assisi, Napoli e Bergamo dove, nella chiesa di San Pancrazio, dipinge una Immacolata<br />
Concezione e santi, e i due laterali raffiguranti l’Annunciazione.<br />
Alla maturità del pittore appartiene quest’inedita tela con Mosè salvato dalle acque,<br />
caratterizzata dalle inconfondib<strong>il</strong>i delicate e dolci immagini dei suoi volti femmin<strong>il</strong>i<br />
(FIG. 66). Il loro chiaroscuro morbido e sfumato delinea visi sereni e devoti che<br />
ricorrono fac<strong>il</strong>mente nelle sue opere, come vediamo nel caso del Bagno di Susanna già<br />
alla Royal Academy di Woolwich o <strong>della</strong> Santa Caterina d’Alessandria a mezzo busto<br />
del Museo civico di Montepulciano (FIG. 67).<br />
Si ricordano inoltre alcune pale d’altare sparse nel contado che presentano affinità<br />
con le tele presentate: a Pontremoli, in Lunigiana, a Pietrasanta, a Livorno, a Greve in<br />
Chianti. A Firenze nella chiesa di San Frediano in Cestello, nel transetto, vi è la sua<br />
Madonna in gloria e santi (FIG. 68).<br />
Nella fase avanzata <strong>della</strong> sua attività non si verificano r<strong>il</strong>evanti mutamenti di st<strong>il</strong>e, se<br />
si esclude una semplificazione delle composizioni e un generale intorbidamento dei<br />
toni. La maggiore scioltezza pittorica non fa perdere al Curradi la capacità di dipingere<br />
immagini monumentali e di forte caratterizzazione espressiva come vediamo in alcuni<br />
apostoli dell’Ultima cena nel duomo di San Martino a Pietrasanta (FIG. 69). Tra le<br />
opere più tarde ricordiamo una Incoronazione <strong>della</strong> Vergine del 1646 per <strong>il</strong> romitorio<br />
delle Celle del Paradiso di Vallombrosa e altri dipinti raffiguranti santi appartenenti<br />
all’ordine realizzati per lo stesso ambiente nel 1648. All’anno seguente risale la Predica<br />
del Battista per la cappella Rondoni in Santa Trinita a Firenze.<br />
L’altro protagonista del nuovo secolo, anch’egli particolarmente dedito alla<br />
produzione religiosa e la cui bottega diviene presto un notevole punto di riferimento e di<br />
prestigio proprio per la capacità narrativa del suo maestro è Matteo Rosselli. Lasciato<br />
erede universale alla morte di Gregorio Pagani, <strong>il</strong> Rosselli torna a Firenze dopo<br />
l’importante soggiorno romano del 1605, vedendosi lanciato in significative<br />
commissioni medicee. In occasione delle nozze di Cosimo II con Maria Maddalena<br />
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