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1 LEZIONE 4 L'età della Controriforma e il Seicento ... - Rilievo Urbano

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Tra gli allievi del Rosselli, Jacopo Vignali entra assai giovane in bottega, come era<br />

spesso prassi a quel tempo, distinguendosi dal maestro per una pennellata più fremente<br />

e vivace; più nervoso e squ<strong>il</strong>lante è <strong>il</strong> colore, più naturalistiche le espressioni dei volti.<br />

A lui deve essere ricondotto questo piccolo modello per una pala che raffigura la<br />

Madonna col Bambino entro un coro di angeli che appare ai santi Giovanni<br />

evangelista, Domenico, suor Domenica dal Paradiso, Francesco e Giuseppe (FIG. 85).<br />

Il giovane Jacopo era in relazione con <strong>il</strong> convento <strong>della</strong> Crocetta, ubicato a Firenze tra le<br />

attuali via Capponi e via Laura, e fondato da suor Domenica. Quest’ultima è raffigurata<br />

al centro <strong>della</strong> tela senza nimbo in quanto non canonizzata, riconoscib<strong>il</strong>e per la piccola<br />

croce rossa posta sul manto nero che distingueva la sua veste da quella delle<br />

domenicane. Il bozzetto preparatorio risale probab<strong>il</strong>mente a questo momento iniziale del<br />

pittore, durante gli anni <strong>della</strong> peste agli inizi del terzo decennio, quando la religiosa era<br />

vista come taumaturga. L’esecuzione si lega alle relazioni da lui intessute con <strong>il</strong><br />

convento delle monache; presenta tutte le caratteristiche di spigliata freschezza e di<br />

fragrante spontaneità tipiche <strong>della</strong> sua attività giovan<strong>il</strong>e, come si può vedere dal<br />

confronto con la pala firmata e datata con la Vergine e santi che esegue nel 1616 per <strong>il</strong><br />

Santuario <strong>della</strong> Madonna del Sasso presso Santa Brigida a Firenze.<br />

Una figura di San Lorenzo, nonostante la pesante vernice ingiallita che ne offusca la<br />

lettura, si dimostra una interessante aggiunta al percorso del sensib<strong>il</strong>e pittore fiorentino<br />

(FIG. 86). Il santo non manca infatti di essere osservato in un atteggiamento di<br />

melanconica riflessione, di delicato e sereno ripiegamento e la testa risalta dall’ampio e<br />

decorato volume <strong>della</strong> dalmatica, in un vibrante balenare <strong>della</strong> luce che lo rende vicino<br />

al sentire narrato nelle mistiche visioni di Zurbaran. Uno studio del volto sim<strong>il</strong>e a quelli<br />

esaminati a proposito del Cigoli, nel quale si esprime lo spirito del Vignali, in quella<br />

testa di capelli arruffati e nell’attento interpretare le modulazioni dell’epidermide che è<br />

la caratteristica <strong>della</strong> sua distinzione dal maestro Rosselli e che lo avvicina al San<br />

S<strong>il</strong>vestro papa che battezza l’imperatore Costantino <strong>della</strong> Galleria Palatina di Firenze e<br />

ad alcune figure presenti nella Circoncisione del duomo di Pontremoli (FIG. 87 ). Un<br />

analogo interesse alla monumentale costruzione dell’immagine, abbastanza insolita nel<br />

suo percorso, dimostra questo assorto San Girolamo in preghiera, la cui profondità<br />

espressiva ispira particolare occasione di meditazione (FIG. 88). La tela presenta <strong>il</strong><br />

santo intensamente impegnato nella lettura, attorniato dai tipici simboli <strong>della</strong> sua<br />

iconografia, realizzato con una stesura vibrante, in cui è possib<strong>il</strong>e intravvedere molti<br />

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