Crediti Formativi - Avis Vignola
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<strong>Avis</strong> e scuola:<br />
alla scoperta di<br />
nuove opportunità<br />
18<br />
CONTRIBUTI DEGLI ESPERTI<br />
Il legislatore ha voluto, attraverso indicazioni, spunti e occasioni, far capire non solo che la scuola<br />
“fa bene” ma anche che “a scuola” si sta bene.<br />
Per la scuola combattere il malessere e il disagio signifi ca essere fedele al proprio codice genetico<br />
(rivelato dall’etimo greco skolé) che signifi ca agio, benessere, distensione.<br />
La scuola è motivo, occasione, fonte di benessere collegato con l’apprendimento, ma potrebbe<br />
diventare per qualcuno ambiente di demotivazione, di frustrazione e di disagio verso lo studio, la<br />
ricerca, l’approfondimento delle conoscenze.<br />
Negli ultimi vent’anni molte sono state le iniziative di formazione rivolte a dirigenti scolastici, docenti,<br />
genitori e allievi proprio con lo scopo di promuovere sensibilità e responsabilità individuale e sociale<br />
verso la salute.<br />
Alla stagione del Progetto Giovani ’93, del Progetto Ragazzi 2000, del Progetto Genitori, dei Centri<br />
di Informazione e Consulenza degli anni 90, è seguita quella della riforma degli ordinamenti e degli<br />
assetti istituzionali (Legge 59/1997 - D.P.R. del 1999, n. 275 - Legge n. 53/2003 - D.Lgs n. 59/2004;<br />
D.M. 07/2007, n. 31; D.M. del 22/08/2007, n. 139) che forniscono un panorama di riferimenti interessanti<br />
e aggiornati tali da offrire all’educazione alla salute e ai relativi progetti educativi e didattici, nuove<br />
strumentazioni operative e nuove risorse.<br />
La cultura dell’autonomia che sta sviluppandosi nella Pubblica Amministrazione è sicuramente alimentata<br />
e stimolata a crescere da quella imprenditoriale e di necessario sviluppo, da tempo presente nel<br />
sistema produttivo privato e in quello solidaristico del privato sociale. Dall’entrata in vigore della Legge<br />
n. 59/1997, quindi a più di dieci anni, di distanza, molti cambiamenti si sono registrati nel sistema scuola<br />
e quasi tutti in senso positivo.<br />
È migliorata la qualità dell’organizzazione grazie anche ad una formazione più attenta e specifi ca<br />
dei dirigenti scolastici rispetto ai loro compiti professionali e alle loro responsabilità. È sicuramente<br />
migliorata la qualità dell’offerta culturale e formativa proposta dalle scuole dell’autonomia agli allievi;<br />
così pure è migliorato il livello di condivisione delle scelte e delle decisioni nelle sedi collegiali.<br />
Sono migliorate, forse in modo ancor più signifi cativo, le relazioni scuola e territorio, la comunicazione e<br />
lo scambio tra le varie istituzioni (siano esse pubbliche e private), la progettazione condivisa e integrata<br />
tra istituzioni differenti e le conseguenti fasi di realizzazione, controllo, valutazione. È notevolmente<br />
migliorata l’immagine della scuola come istituzione deputata alla formazione e all’istruzione dei cittadini,<br />
anche attraverso la collaborazione con realtà istituzionali e non, presenti e operanti sul territorio. Quindi<br />
si può affermare senza dubbio di smentita che l’autonomia, e nello specifi co l’autonomia scolastica,<br />
abbia rappresentato e lo sia tuttora un valore aggiunto per tutte le istituzioni, forse non tutte migliorate<br />
con la stessa velocità e allo stesso livello.<br />
Ma questa “diversità” viene registrata anche in altri tipi di sistemi da quello burocratico-amministrativo<br />
locale, a quello informativo, a quello sociale, ecc….<br />
Un dato comunque inconfutabile, da mettere in relazione con la cultura dell’autonomia nella Pubblica<br />
Amministrazione, è rappresentato dall’affermarsi in più parti, anche se con intensità, sviluppi e forme<br />
differenti, della logica di rete.<br />
L’idea di rete, di fare rete, di mettersi in rete, di appartenere ad una rete ha preso piede e non solo<br />
tra le stesse istituzioni (es. le scuole di un determinato territorio) ma tra realtà istituzionali e non, sia di<br />
uno stesso territorio (es. Comune, Provincia o Regione, Volontariato, Mondo del lavoro) sia di territori<br />
molto più ampi, nazionali e/o internazionali.<br />
Il dato, in sè importante, è indice dell’avvio di questa cultura e segnala contemporaneamente da un lato<br />
il ritardo con cui in Italia ci si sta muovendo e dell’altro l’urgenza con cui il trend dovrà accelerare per<br />
affrontare i nuovi problemi non più risolvibili in modo unilaterale da ciascuna istituzione. La logica e la