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PDF - giulio menegatti

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Cosa fa di un uomo un vero uomo<br />

e di un venditore un vero venditore.<br />

Buongiorno e Benvenuti a tutti Voi,<br />

siamo giunti attraverso una velocità impressionante all'inizio del nuovo anno. Inutile nascondersi che dal 2007 a oggi<br />

l’impegno richiesto per sviluppare la nostra professione, l’energia profusa, l'entusiasmo che tutti i giorni dobbiamo<br />

esternare sono stati messi a dura prova. Nonostante tutto ciò, abbiamo saputo registrare un incremento considerevole,<br />

dato quasi incredibile in relazione all’andamento dell’economia nazionale, del nostro settore specifico e, con<br />

sguardo più ampio su quanto si è verificato in tutta Europa, in relazione al calo dei consumi che ci ha riportato agli<br />

inizi degli anni settanta. Questo dato così decisamente positivo mi onora e mi obbliga a farvi un applauso davvero<br />

sincero.<br />

Parole come crisi, congiuntura, flessione del mercato, contrazione dei consumi, spesso sono state mascherate con<br />

frasi simili: "cambio nel comportamento di acquisto", "nuovo stile dei costumi"; un inizio di povertà diffusa nel ceto<br />

medio è stata spacciata per "sobrietà". Potrà essere tutto vero. Tuttavia in buona sostanza mascheriamo come meglio<br />

ci pare e piace queste affermazioni, ma sta di fatto che i consumi si sono contratti. Mai come ora, o meglio, ora<br />

più che mai, ci corre l'obbligo, il dovere, di intensificare gli sforzi e l’impegno. Certo, impegnandoci di più, ma non<br />

solo; fondamentale è sviluppare meglio e con maggior senso concreto le dinamiche positive, volte alla opportunità<br />

della vendita. Ma quale vendita? La vendita colta, la vendita raffinata, la vendita affrontata con preparazione, la vendita<br />

che sa far sue le varie sfide che giornalmente si verificano ed è capace di superare le difficoltà. Tutto questo solo<br />

per coloro i quali hanno e sapranno avere idee chiare.<br />

Se così faremo, ne sono certo, ciò ci consentirà di staccare anche nel 2013 una performance ancora positiva. Follia?<br />

Ambizione ingiustificata? Scarso senso della realtà? Nulla di tutto ciò.<br />

Semplicemente mi sono preso la briga di incrociare tre dati.<br />

1) Numero agenti di commercio sul territorio;<br />

2) Numero agenti operanti nel settore vinicolo di alta fascia;<br />

3) Tasso di qualificazione dei soggetti operanti in relazione ai potenziali clienti.<br />

Il tutto condito dal percorso oramai intrapreso da alcuni anni, che ci hanno visti, come molti di voi ben ricorderanno,<br />

passare dalla cultura cerebrale a quella digitale, da Epimeteo a Prometeo, fino al viaggio sensoriale del catalogo<br />

2012 che credo vi sia stato d'aiuto e che da quanto mi viene detto ha avuto un riscontro straordinario presso la nostra<br />

clientela. Prima però di citare numeri e statistiche (poche) affrontiamo il tema impegnativo della giornata. Quest’anno<br />

ci addentreremo alla ri-scoperta dell’uomo vero, dell’uomo autentico, dell’uomo che ascolta, comprende, elabora<br />

e risolve. L’uomo capace di vincere positivamente le mutate e più sofisticate esigenze della sua clientela.<br />

“Cerca di diventare non un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore”<br />

La frase, di Albert Einstein, merita di essere oggetto oltre che di riflessione di un minimo di approfondimento.<br />

Successo deriva dal latino “Succéssus” ed è il participio passato di succedere, in sintesi ciò che si verifica dopo il<br />

risultato di un'azione. Invece Valore deriva dal latino Valors, l’insieme delle qualità morali e intellettuali che sono<br />

considerate generalmente il fondamento indispensabile per svolgere un ruolo positivo all’interno della società. Ho<br />

trovato una frase interessante in un piccolo volume letto questa estate, il concetto espresso terminava così: "Continueremo<br />

a fare buoni affari solo quando riscopriremo che il nostro cliente ha un'anima". Allora mi sono detto "Senti<br />

come suona bene questo terzetto d'archi: SUCCESSO - VALORE - ANIMA".<br />

Mi sono permesso, guardando il mare, di integrare l’affermazione: "Lui (il mio cliente) di sicuro un'anima ce l’ha,<br />

ma io o noi, un’anima l’abbiamo?". Spesso, se l’abbiamo, la dimentichiamo a casa, in auto, nel taschino della giacca,<br />

troppo presi dal nostro ruolo, troppo attaccati alle nostre convinzioni, spesso schiavi dei nostri meccanismi perpetui<br />

ai quali con fatica sappiamo sottrarci. Abbiamo una grande capacità, una volta entrati in azione la mattina,<br />

di indossare il costume come superman o l’uomo ragno e di apparire per come ci vuole il cliente o come ci vuole il<br />

mercato o peggio come noi ci vorremmo vedere. Il risultato... beh, come va a finire spesso lo sapete anche voi. Ecco<br />

perché mi sono permesso di usare come prefazione all’argomento la frase di Einstein: non può a mio parere esistere<br />

il successo se prima non si cerca la via, il modo, il percorso interno per essere uomini di valore. Oggi più che mai se<br />

mi giro attorno e do uno sguardo rapido agli agenti di successo, spesso vedo uomini de-finiti, uomini ben centrati sia<br />

su di se che verso gli altri, in breve uomini completi. Uomini che sanno essere autentici, che valgono perché veri, che<br />

sono portatori di valori perché in se reali, riconoscibili, condivisibili, concreti.<br />

Vi invito a seguirmi in questa riflessione. Esistono esperti che sanno dare un valore a un oggetto, critici d’arte che<br />

sanno catalogare e valutare un'opera, un dipinto, una statua, persone che stabiliscono se un prodotto può essere certificato<br />

e posto in vendita, istituti che garantiscono la bontà di una merce. Noi, spesso, solo per il fatto che esistiamo<br />

e operiamo pensiamo di aver ottenuto la certificazione. Siamo autentici e di valore solo per il fatto che esistiamo?<br />

Siamo certificati solo perché in possesso di un numero chiamato IVA? Siamo certificati solo perché nello svolgere la<br />

nostra attività la mattina arriviamo, smontiamo, entriamo, parliamo ed usciamo da un cliente? Dubito! Non esiste<br />

ancora la certificazione agente DOCAG! Solo il numero dei nostri successi o insuccessi determina la nostra certificazione.<br />

Non è oggi più sufficiente poter esibire 10-20-30 anni di onorata carriera. Nessuno, io per primo, si permette<br />

di disconoscere i meriti precedentemente acquisiti, ma ora come ora valgono come dato storico, come esperienza<br />

trascorsa. In se tutto ciò non è più sufficiente e da solo non vale come merito verso un successo futuro garantito.

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