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Crash - James G. Ballard.pdf - Autistici/Inventati

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piede era imprigionato nella morsa d'acciaio di un supporto chirurgico. Dall'eccessiva rigidità della vita<br />

dedussi che portasse altresì una qualche sorta di busto ortopedico. Nell'estrarre la sigaretta arrotolata<br />

dalla macchinetta, la donna mi guardò con evidente sospetto. Probabilmente, pensai, quel suo riflesso<br />

d'ostilità le veniva dalla convinzione che, diversamente da Vaughan, da lei e dai Seagrave, io non fossi<br />

mai stato vittima di scontri automobilistici.<br />

Helen Remington mi toccò il braccio. «Seagrave» fece, indicando la figura scompostamente distesa del<br />

biondo pilota che, ripresosi, stava giocando alla lotta col figlioletto. «Pare che domani ci sia da fare del<br />

pilotaggio acrobatico agli studi. Puoi impedirgli di partecipare?»<br />

«Chiedilo alla moglie. O a Vaughan, che sembra quello con in mano il mazzo.»<br />

«Credo non sia il caso.»<br />

«Seagrave è attualmente la controfigura di tutte le attrici» disse a voce alta il regista televisivo. «Per via<br />

di quei suoi bei capelli biondi. E per le brune, Seagrave, come fa?»<br />

Seagrave diede un colpetto al minuscolo pene del figlio. «Glielo metto in culo. Prima un po' d'erba,<br />

appallottolata come una bella suppostina, poi dentro, fino in fondo. Due viaggi al prezzo di uno.» Si<br />

guardò, meditabondo, le mani unte. «Mi piacerebbe farmele tutte nelle macchine che ci tocca pilotare.<br />

Tu che ne dici, Vaughan?»<br />

«Che ce la faremo di sicuro, un giorno.» C'era un sorprendente tocco di deferenza nella voce di<br />

Vaughan, che ora aveva abbassato gli occhi a guardarlo. «Sì, ce la faremo.»<br />

«E con quelle maledette bardature da due soldi che siamo costretti a portarci addosso.» Seagrave aspirò<br />

dalla sigaretta approssimativamente arrotolata che Vaughan gli aveva porto. Col fumo nei polmoni,<br />

rimase a fissare la montagna di relitti d'auto in fondo al giardino. «Te le immagini, Vaughan, in uno di<br />

quei bei tamponamenti a catena? Pensa: una serie di cappottamenti, ma di quelli favolosi, o magari uno<br />

scontro frontale diretto. Io me la sogno, una roba del genere. Fatta apposta per te, Vaughan.»<br />

Vaughan sorrise rassicurante, con una smorfia metallica. «Sì, hai proprio ragione. E con chi<br />

cominciamo?»<br />

Seagrave sorrise attraverso il fumo. Ignorando la moglie, che tentava di calmarlo, lo fissò dritto negli<br />

occhi. «Io un'idea ce l'avrei...»<br />

«Può darsi.»<br />

«... e vedo già quelle grosse tette tagliuzzate dall'urto.»<br />

Vaughan distolse bruscamente lo sguardo, quasi per timore di vedersi sopravanzare di un passo da<br />

Seagrave. Le cicatrici alla bocca e alla fronte davano al suo volto una sensibilità fuori dell'ordinario. Ora il<br />

suo sguardo era posato sul divano dirimpetto, dove il produttore televisivo e la giovane storpia,<br />

Gabrielle, andavano passandosi una sigaretta.<br />

Mi girai per andarmene, risoluto ad aspettare Helen in macchina. Vaughan mi seguì alla porta.<br />

Trattenendomi energicamente per il braccio, mi disse:<br />

«Aspetti ad andarsene, <strong>Ballard</strong>. Voglio che mi aiuti».<br />

E, mentre abbracciava la scena con lo sguardo, ebbi la sensazione che ci dominasse tutti, dando a<br />

ciascuno di noi ciò che più desideravamo e temevamo.<br />

Lo seguii lungo il corridoio alla camera oscura. Chiuse la porta, e mi invitò al centro della stanza.<br />

«Questo è il nuovo progetto, <strong>Ballard</strong>.» E, indicando baldanzosamente quanto lo circondava: «Sto<br />

preparando una serie speciale televisiva come sottoprodotto».<br />

«Ha lasciato il laboratorio di ricerca?»<br />

«Si capisce: il progetto è troppo importante.» Poi, scuotendo la testa come per liberarsi<br />

dall'associazione: «Un grande laboratorio governativo non è equipaggiato per un lavoro del genere; non<br />

lo è né psicologicamente, né in altro modo».<br />

Attaccate alle pareti e posate sui sedili tra le bacinelle smaltate c'erano centinaia di fotografie. Il<br />

pavimento attorno all'ingranditore era disseminato di provini, sviluppati e scartati a immagine ottenuta.<br />

Mentre Vaughan s'affaccendava attorno al tavolo centrale e sfogliava un album rilegato in pelle,<br />

osservai i provini scartati ai miei piedi. In maggioranza si trattava di crude istantanee frontali di<br />

macchine e veicoli pesanti coinvolti in scontri autostradali, con contorno di spettatori e poliziotti, e di<br />

primi piani di radiatori e parabrezza sfondati. Molte, prese con mano malferma da un'auto in<br />

movimento, mostravano sfocati contorni di poliziotti e infermieri irati, in atteggiamenti risentiti verso<br />

l'operatore che li riprendeva passando.

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