20.05.2013 Views

Crash - James G. Ballard.pdf - Autistici/Inventati

Crash - James G. Ballard.pdf - Autistici/Inventati

Crash - James G. Ballard.pdf - Autistici/Inventati

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

prolungata. Ciò aveva permesso l'elencazione quasi completa di ogni possibile confronto violento fra<br />

automobile e relativi occupanti: meccanismi dell'espulsione-passeggeri, geometria della rotula in<br />

rapporto a ferite all'articolazione coxofemorale, deformazione delle sezioni-passeggeri in collisioni<br />

frontali o tamponamenti, ferite da incidenti in punti stradali diversi (rondò, intersezioni con strade<br />

principali, incroci fra rampe d'accesso e raccordi autostradali), meccanismi rientranti di scocche in<br />

scontri frontali, abrasioni da cappottamento, amputazione di membra a opera di tetto e cornici di<br />

portiere durante il medesimo, colpi di frusta da tamponamento, ustioni di primo e secondo grado da<br />

rottura ed esplosione dei serbatoi d'alimentazione, ferite toraciche da impalamenti sulla colonna-sterzo,<br />

ferite addominali da sistemazione difettosa delle cinture di sicurezza, collisioni secondarie tra passeggeri<br />

dei sedili anteriori e posteriori, ferite craniche e vertebrali da espulsione attraverso il parabrezza, ferite<br />

craniche graduate da parabrezza a cristallo variabile, ferite a minori (bambini e neonati compresi), ferite<br />

da arti protesici, ferite da strumentazione per invalidi, ferite complesse e autoamplificantisi di persone<br />

amputate di uno o due membra, ferite da accessori speciali (mangianastri, vani-bar, radiotelefoni), e<br />

ferite causate da marchi di fabbrica, pignoni delle cinture di sicurezza e ganci dei deflettori.<br />

Seguiva infine il gruppo di ferite che costituivano chiaramente la maggior preoccupazione di Vaughan:<br />

quelle genitali. Le foto illustranti le possibilità a disposizione erano state manifestamente assemblate<br />

con immensa cura: alcune erano state strappate dalle pagine di riviste di medicina legale e di manuali di<br />

chirurgia plastica, altre fotocopiate da monografie per uso ospedaliero interno, altre ancora estratte da<br />

rapporti di sala operatoria rubati da Vaughan durante le visite all'ospedale di Ashford.<br />

Quando Vaughan svoltò nell'area di una stazione di servizio, la luce scarlatta del neon sopra la pensilina<br />

lingueggiò sulle foto granulose delle tremende ferite, illuminando seni di ragazze adolescenti deformati<br />

da chiesuole di strumentazione, mammoplastiche parziali di anziane casalinghe eseguite dalle<br />

sfinestrature cromate del parabrezza, capezzoli sezionati da marchi di fabbrica impressi sul cruscotto; e<br />

ferite a genitali maschili e femminili causate da coperture di volanti, da parabrezza nel momento<br />

dell'espulsione, da stipiti sfasciati di portiere, da molle dei sedili e blocchi del freno a mano, da<br />

manopole di mangianastri. Una successione di peni mutilati, vulve sezionate e testicoli schiacciati sfilò<br />

nella luce abbagliante mentre Vaughan si tratteneva dietro la macchina con la giovane benzinaia,<br />

indirizzando battute scherzose al suo corpo. In numerose foto, la fonte della ferita era indicata da un<br />

particolare della porzione d'auto che l'aveva causata: così, in una foto di pene biforcato, scattata in un<br />

reparto di traumatologia, era inserito un blocco-freno, e sopra un primo piano di una vulva tumefatta<br />

figuravano un pomello di volante e relativo marchio di fabbrica. Questi accostamenti di genitali straziati<br />

a sezioni di abitacolo e di strumenti formavano una serie di moduli inquietanti, unità d'una nuova<br />

moneta di dolore e desiderio.<br />

Le medesime congiunzioni, ma tanto più terrificanti in quanto evocatrici degli elementi latenti del<br />

carattere, apparivano nelle foto delle ferite facciali, alluminate come manoscritti medievali da inserzioni<br />

di particolari di finiture di strumenti e pomelli di clacson, specchietti retrovisori e scale di cruscotto. Il<br />

volto di un uomo dal naso schiacciato figurava accostato all'emblema cromato dell'anno di fabbricazione<br />

dell'auto; una giovane di colore dagli occhi spenti giaceva in un letto d'ospedale con uno specchietto<br />

retrovisore inserito accanto, il vitreo sguardo di questo destinato a sostituirsi al suo.<br />

Comparando i questionari completati, notai come i soggetti scelti da Vaughan avessero immaginato<br />

svolgimenti diversi dello scontro. Vera Seagrave aveva scelto a caso, come se la sua mente fosse stata<br />

incapace di distinguere fra espulsione attraverso il parabrezza, cappottamento e urti frontali. Gabrielle<br />

aveva messo l'accento sulle ferite facciali. Le risposte più inquietanti in assoluto erano quelle di<br />

Seagrave: negli scontri da lui immaginati, le uniche ferite subite dalle sue ipotetiche vittime erano di tipo<br />

genitale, e gravi. Unico dei soggetti di Vaughan, egli aveva scelto una piccola galleria-bersaglio di cinque<br />

attrici cinematografiche, scartando totalmente i politici, gli sportivi e i personaggi televisivi elencati da<br />

Vaughan. Su queste cinque donne — la Garbo, Jayne Mansfield, Elizabeth Taylor, la Bardot e Raquel<br />

Welch — aveva costruito un macello di mutilazioni sessuali.<br />

Davanti a noi arrivava un suonare di clacson. Avevamo raggiunto la prima grossa corrente di traffico<br />

dell'area d'accesso alla periferia occidentale di Londra. Vaughan tambureggiava impaziente sul volante.<br />

Le cicatrici alla bocca e alla fronte disegnavano, nella luce pomeridiana, un chiaro tratteggio: la<br />

demarcazione di una futura generazione di ferite.<br />

Sfogliai le pagine dei questionari. Le fotografie di Jayne Mansfield e John Kennedy, di Camus e <strong>James</strong><br />

Dean, erano segnate a pastello: linee a matita circondavano colli e aree pubiche, seni e zigomi

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!