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Grandi opere per la difesa del Territorio. Il convegno di Verona
La grande barriera del “MOSE”
contro l’acqua alta a Venezia
Per effetto della subsidenza, le città lagunari sono oggi più basse di 23
centimetri rispetto al secolo scorso. Nel 2000, cinque casi di maree superiori
ai 120 centimetri. L’effetto “serra” e i rischi futuri. Il sistema è costituito
da dighe mobili in grado di separare temporaneamente la laguna dal mare
» di Luciano Zanini
Nei giorni 14 e 15 settembre 2008, si
è svolto a Verona Fiere un simposio
internazionale dal tema invitante:
Amministrazione e gestione del Territorio
- Grandi opere per la difesa del Territorio.
Il simposio è stato organizzato dal Collegio
dei Geometri e Geometri laureati di
Verona, in collaborazione con il Consiglio
Nazionale Geometri (CNG) e con la FIG
- International Federation of Surveyors.
A conclusione dell’incontro di Verona gli
organizzatori hanno voluto far conoscere
ai partecipanti le caratteristiche tecniche
del Sistema MOSE di Venezia, un’importante
e strategica difesa contro le “acque
alte” costituita da dighe mobili in grado
di separare temporaneamente la laguna
dal mare Adriatico.
Le cause nel tempo
L’immagine di una famosa città come Venezia
che lentamente affonda, diventa un
problema reale ed urgente. Dagli inizi del
‘900 ad oggi le acque alte sono diventate
sempre più frequenti. In particolare negli
ultimi cento anni il rapporto tra acqua e
suolo si è profondamente modificato.
La causa è riconducibile all’effetto congiunto
del fenomeno dell’innalzamento
e dell’abbassamento del livello del
mare (“eustatismo”), e
dell’abbassamento lento
del livello del suolo
(“subsidenza”), per cui le
città lagunari sono oggi
mediamente più basse
38 NoiGeometri
N. 05.2008 Settembre - Ottobre
Dalla copertina
Fig. 01