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ichiama il disposto normativo dell’art. 15
del codice penale relativo al “principio di
specialità”, risolve il problema di concorso
di reati ovvero di concorso apparente
di norme.
L’art. 299 dà rilievo all’esercizio di fatto
dei poteri direttivi, in base al quale assume
le responsabilità proprie del datore di
lavoro, del dirigente e del preposto anche
colui che di fatto “pur se sprovvisto di
regolare investitura” ha esercitato i poteri
dell’art. 2, comma 1, lett. b), d) ed e).
L’art. 330 introduce, nel d.lgs. 8 giugno
200 n. 231, l’art. 25 septies, che prevede
la responsabilità “parapenale” della persona
giuridica nel caso di omicidio colposo
o lesioni gravi o gravissime commesse
con violazione delle norme sulla tutela
della salute e sicurezza. Si tratta di una
novità alquanto rilevante in quanto comporterà
notevoli oneri in capo alle società
che operano nel settore, imponendo loro
l’adozione di modelli organizzativi per
evitare il sorgere di una responsabilità,
in tutto e per tutto di natura penalistica,
dell’ente giuridico autonoma e distinta da
di Kisic Andrea & C. snc
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SONDAGGI
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Opinioni a confronto
quella della persona fisica alla quale, in
caso di condanna, conseguono sanzioni
economiche molto afflittive.
Occorre subito osservare l’incompatibilità
tra il reato colposo ed il criterio d’imputazione
ex art. 5 d.lgs. 231/01 secondo
cui è necessario che l’autore individuale
abbia commesso il reato “nell’interesse
o a vantaggio dell’ente”. È evidente che
in caso si verifichi il reato di lesioni od
omicidio colposo non si realizzerà alcun
vantaggio per la società ma, più correttamente,
il vantaggio della società si concretizzerà
in un risparmio; diversamente,
sarà escluse dalla responsabilità ex d.lgs.
231/2001 tutte le condotte poste in essere
dai singoli soggetti attivi del reato.
L’art. 301 stabilisce che per le contravvenzioni
punite in alternativa con arresto
o ammenda è prevista l’eliminazione
dell’illecito mediante il pagamento di
un quarto del massimo dell’ammenda.
L’art. 302 fornisce una particolare definizione
di contravvenzioni punite con la
sola pena dell’arresto: nel caso di contravvenzioni
punite con l’arresto è previ-
sta la sostituzione dell’arresto con un’ammenda
dal 8 mila a 24 mila euro se entro
la chiusura del giudizio di primo grado,
risultano eliminate tutte le irregolarità, le
fonti di rischio e le eventuali conseguenze
dannose del reato. Il beneficio è circoscritto
alla sostituzione della pena detentiva
con quella pecuniaria nei soli casi nei
quali la violazione non abbia avuto come
conseguenza un infortunio sul lavoro, ovvero
il trasgressore è recidivo per quanto
riguarda la violazione di norme in materia
di sicurezza sul lavoro. Il reato si estingue
se dopo tre anni di osservazione si assicurerà
la buona condotta.
Infine, l’art. 303 introduce una norma
premiale che, ad eccezione delle ipotesi
previste dall’art. 302, riconosce uno sconto
fino ad un terzo per i reati previsti dal
Testo unico e puniti con la pena dell’arresto,
anche in via alternativa, qualora il
contravventore, entro i termini dell’art.
491 del codice di procedura penale (dichiarazione
di apertura del processo di
primo grado) abbia sanato le violazioni
commesse. •