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Angela Zucconi.qxp - Fondazione Adriano Olivetti

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ordinare e divulgare molti degli articoli di <strong>Zucconi</strong>), di cui avevo letto<br />

il riferimento in una noticina in un rigonfio manuale di Servizio sociale.<br />

Non conoscevo <strong>Angela</strong> <strong>Zucconi</strong> né sapevo ancora come impostare<br />

la mia tesi, ma il sottotitolo mi attirava. “Partecipazione dal basso”",<br />

ecco quello che mi interessava!<br />

Lo studio di Alinsky e di <strong>Zucconi</strong> si è sviluppato, in un primo tempo, su<br />

due binari assolutamente distinti. Non potevo immaginare che il loro studio<br />

approfondito avrebbe infine svelato una simile comunanza di valori<br />

e di obiettivi politici. Né avrei mai potuto sperare di imbattermi, come<br />

poi invece è avvenuto, in una serie incredibile di “tangenze” delle loro<br />

parabole biografiche nello spazio cartesiano della storia del Novecento.<br />

Un momento di svolta lo ha costituito il mio approdo alla <strong>Fondazione</strong><br />

<strong>Adriano</strong> <strong>Olivetti</strong>, per alcune ricerche e consultazioni bibliografiche.<br />

Quando Francesca Limana, la responsabile dell'Ufficio Stampa della<br />

<strong>Fondazione</strong>, mi ha riferito che soltanto da pochi giorni erano stati catalogati<br />

alcuni nuovi faldoni del Cepas conservati presso i loro archivi, tra<br />

cui alcuni relativi a “Portorico”, a stento potevo credere alle mie orecchie.<br />

Sapevo, dalla biografia di <strong>Zucconi</strong>, dell'importanza cruciale che aveva<br />

avuto per lei l'esperienza della Divisione per l'Educazione della Comunità<br />

(DivEdCo) dell'isola caraibica, ma non ero -fino a quel punto- ancora riuscita<br />

a trovare riferimenti approfonditi ed esaustivi nella letteratura critica,<br />

né materiali di consultazione. Alla <strong>Fondazione</strong> ho potuto lavorare su<br />

quattro faldoni contenenti un ricchissimo materiale sulla metodologia<br />

della DivEdCo, molto verosimilmente raccolto dalla stessa <strong>Zucconi</strong> in<br />

occasione del suo viaggio a Portorico: riviste e libri in inglese e spagnolo,<br />

ritagli di giornale e report governativi, brochure e memoranda,e infine i<br />

coloratissimi poster e gli opuscoli che la DivEdCo utilizzava nel suo lavoro<br />

educativo sul campo. Questo materiale ha costituito la preziosa base di<br />

consultazione e l'entusiasmante punto di partenza per esplorare in profondità<br />

questa interessantissima esperienza di lavoro comunitario, alla<br />

quale ho deciso di dedicare un capitolo del libro, proprio per l'importanza<br />

che ha ricoperto nel percorso umano e intellettuale di <strong>Zucconi</strong>.<br />

Per molti mesi ho fatto fatica a tenere le redini dell'insieme. Il fatto che<br />

Elena Spinelli, la mia correlatrice, che della “Scuola di Calogero e<br />

<strong>Zucconi</strong>” è stata allieva, mi avesse spronata a continuare nella direzio-<br />

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