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Angela Zucconi.qxp - Fondazione Adriano Olivetti

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Jacques Maritain<br />

Nel 1946, Alinsky pubblica<br />

Reveille for Radicals<br />

CIO John L. Lewis e tesoriera della United Mine Workers; G. Howland<br />

Shaw, vice segretario del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti;<br />

Theodore Rosen, giudice progressista di Philadelphia; e Hermon<br />

Dunlop (Dutch) Smith, vice presidente di un’importante compagnia<br />

assicurativa e membro del Community Fund di Chicago. Nel corso degli<br />

anni molte altre personalità si avvicendarono a ricoprire la carica di<br />

amministratori della IAF. Tra gli altri: Agnes Meyer, giornalista e comproprietaria<br />

del Washington Post; Adele Rosenwald Levy, figlia di Julius<br />

Rosenwald dell’omonima fondazione; George N. Shuster, vice rettore<br />

dell’Università di Notre Dame; il reverendo Ralph Albernathy, braccio<br />

destro di Martin Luther King; e Gordon Clapp, collaboratore di David<br />

Lilienthal e in seguito presidente (dal 1946 fino ai primi anni Cinquanta)<br />

della Tennessee Valley Authority (TVA).<br />

Alinsky, da parte sua, assunse la nomina di direttore esecutivo dell’IAF,<br />

essendone anche - per il momento - l’unico organizzatore. Già nel corso<br />

del 1941, mentre il BYNC (di cui era rimasto “consulente tecnico")<br />

muoveva senza esitazione i primi passi sull’arena pubblica cittadina,<br />

Alinsky aveva avviato progetti analoghi a Kansas City (Kansas) e a South<br />

St. Paul (Minnesota), mentre aveva cominciato a gettarne le basi a<br />

Cleveland (Ohio) e a Omaha (Nebraska).<br />

Dopo l’entrata in guerra degli Stati Uniti e per tutta la durata del conflitto,<br />

Alinsky fu distolto dai suoi impegni alla IAF dalla richiesta di G.<br />

Howland Shaw di lavorare per il Governo: avrebbe dovuto viaggiare da<br />

un capo all’altro del Paese visitando gli stabilimenti chiave della produzione<br />

bellica, per ricomporre le dispute sindacali e organizzare campagne<br />

per la vendita dei titoli di guerra.<br />

Nonostante i continui e prolungati spostamenti, Alinsky continuò a gravitare<br />

intorno al mondo accademico e professionale, partecipando in<br />

qualità di esperto a convegni, seminari e conferenze sulla delinquenza<br />

giovanile. Soprattutto, fu proprio in questi anni che Alinsky, su sollecitazione<br />

del suo grande amico il filosofo francese Jacques Maritain, cominciò<br />

a mettere ordine nei suoi numerosi appunti e a scrivere un libro che<br />

delineasse i suoi principi e i suoi metodi organizzativi.<br />

Nel 1946 la University of Chicago Press pubblicò il suo primo libro, Reveille<br />

for Radicals: un pamphlet appassionato e insieme un manifesto programmatico<br />

per organizzatori “radicali", destinato a diventare ben presto un<br />

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