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VIII<br />

domenica 28 agosto 2011<br />

E che continuano a coagulare<br />

in modo collettivo risorse e capacità<br />

individuali, a dispetto <strong>della</strong><br />

dis<strong>il</strong>lusione sulla mancata ricostruzione<br />

del paese e sul mancato<br />

coinvolgimento da parte del<br />

governo. E nonostante lo schiacciamento<br />

subito tra i vari attori<br />

politico-m<strong>il</strong>itari, inclusa la comunità<br />

internazionale.<br />

Seguendo le opinioni raccolte,<br />

<strong>della</strong> società civ<strong>il</strong>e afgana fanno<br />

parte infatti tutte le persone e i<br />

gruppi che assumono un ruolo<br />

attivo nella società, che lavorano<br />

con assiduità e continuità su alcune<br />

tematiche di r<strong>il</strong>evanza comune;<br />

tutti coloro che si sentono<br />

responsab<strong>il</strong>i e in virtù di questa<br />

responsab<strong>il</strong>ità attivano dei progetti<br />

di interesse collettivo; tutti<br />

coloro che sono coinvolti nel lavoro<br />

umanitario e nel rafforzare<br />

le istituzioni democratiche. Il<br />

concetto di società civ<strong>il</strong>e che ne<br />

esce è di tipo inclusivo, indica<br />

delle forme di associazionismo<br />

dai confini porosi, che variano nel<br />

grado di autonomia e formalità,<br />

composte da soggetti legati dalle<br />

attività che svolgono e dagli obiettivi<br />

che le animano più che dalla<br />

struttura che si danno. Le attività<br />

e gli obiettivi con cui si identificano<br />

i gruppi appartenenti alla<br />

società civ<strong>il</strong>e sono poco rigidi, e<br />

rimandano alla priorità accordata<br />

all’interesse collettivo sul profitto<br />

personale, alla ricerca del dialogo<br />

costruttivo e condiviso piuttosto<br />

che all’imposizione del proprio<br />

punto di vista mediante la forza<br />

o in virtù di uno status autoritario<br />

acquisito. Si tratta dunque di un<br />

insieme “sfocato” di associazioni e<br />

La società civ<strong>il</strong>e afgana<br />

è conscia del suo ruolo,<br />

dei suoi progressi<br />

ma anche dei limiti:<br />

mancanza<br />

di coordinamento<br />

e strumenti di analisi<br />

singoli individui, che contraddice<br />

l’assioma del conflict fetish, secondo<br />

<strong>il</strong> quale nei paesi in guerra “la<br />

violenza è <strong>il</strong> problema e l’unica<br />

lente attraverso cui guardare alla<br />

vita delle persone”.<br />

I partecipanti alla ricerca intendono<br />

la società civ<strong>il</strong>e come un<br />

insieme piuttosto eterogeneo di<br />

gruppi culturali e giovan<strong>il</strong>i, media<br />

indipendenti, associazioni per i<br />

diritti umani, sindacati, organizzazioni<br />

di donne, strutture tradizionali,<br />

avvocati, religiosi, attivisti<br />

e semplici cittadini. In una situazione<br />

di estrema vulnerab<strong>il</strong>ità e<br />

precarietà, rivendicano <strong>il</strong> ruolo<br />

fondamentale svolto fin qui, avendo<br />

organizzato incontri e dibattiti,<br />

campagne di opinione e di informazione,<br />

e in senso più generale<br />

avendo promosso la coesione so-<br />

Acronimi<br />

ACBAR Agency Coordinating Body for Afghan Relief<br />

ACSF Afghan Civ<strong>il</strong> Society Forum<br />

ADA Afghan Development Association<br />

AHRO Afghan Human Rights Organization<br />

AIHRC Afghanistan Independent Human Rights Commission<br />

ARCS Afghan Red Crescent Society<br />

AREU Afghan Research and Evaluation Unit<br />

ARM Afghanistan Rights Monitor<br />

ciale tra comunità diverse. Oltre<br />

a questo, alcuni rivendicano la<br />

lunga tradizione afgana di attività<br />

riconducib<strong>il</strong>i all’idea di società civ<strong>il</strong>e,<br />

che si sarebbe espressa in forme<br />

diverse da quelle più fam<strong>il</strong>iari<br />

alla comunità internazionale ma<br />

non meno efficaci né importanti.<br />

Per alcuni, bisogna distinguere tra<br />

<strong>il</strong> termine ‘società civ<strong>il</strong>e’, adottato<br />

recentemente, e le attività a cui si<br />

riferisce, radicate anche in Afghanistan.<br />

Altri, pur consapevoli che<br />

<strong>il</strong> termine società civ<strong>il</strong>e porta con<br />

sé connotazioni storico-culturali<br />

che ne influenzano la stessa ricezione,<br />

rivendicano la necessaria<br />

maturità per mo<strong>della</strong>re sulla<br />

realtà afgana in modo originale<br />

e produttivo un concetto che rimane<br />

estraneo alla maggioranza<br />

<strong>della</strong> popolazione. Ajmal Samadi<br />

(ARM, Kabul) riassume così:<br />

>>Speciale Afghanistan>><br />

AWEC Afghan Women’s Educational Center<br />

AWN Afghan Women’s Network<br />

CCA Cooperation Center for Afghanistan<br />

CDC Community Development Counc<strong>il</strong><br />

CHA Coordination of Humanitarian Assistance<br />

CPAU Cooperation for Peace and Unity<br />

CSDC Civ<strong>il</strong> Society Development Center<br />

CSHRN Civ<strong>il</strong> Society Human Rights Network<br />

“Quello di società civ<strong>il</strong>e non è un<br />

concetto nuovo. L’Afghanistan ne<br />

ha avuto esperienza in passato.<br />

Non abbiamo vissuto in anarchia.<br />

Ci sono state diverse espressioni<br />

istituzionali e <strong>della</strong> società civ<strong>il</strong>e.<br />

La realtà dunque è che si può<br />

parlare di società civ<strong>il</strong>e in Afghanistan<br />

da decenni, forse da secoli.<br />

Certo, nel periodo post-talebano<br />

si è diffusa una nuova terminologia,<br />

ma <strong>il</strong> fatto che si faccia ricorso<br />

a parole nuove non significa che<br />

siano inedite le attività a cui si<br />

riferisce. Qualcuno pensa che società<br />

civ<strong>il</strong>e significhi promozione<br />

di una visione secolare e dei diritti<br />

delle donne e dell’uguaglianza di<br />

genere, ma già negli anni Sessanta<br />

c’erano donne che sedevano nel<br />

parlamento afgano; inoltre, <strong>il</strong> secolarismo<br />

come idea politica già<br />

circolava nel paese sotto <strong>il</strong> regime<br />

comunista. Ai tempi dei sovietici<br />

si parlava di internazionalismo,<br />

oggi gli Stati Uniti hanno portato<br />

con sé tutta una serie di nuovi<br />

termini, ma non sono così nuovi<br />

come sembrano”.<br />

Sulla base <strong>della</strong> consapevolezza<br />

maturata negli ultimi anni<br />

sul proprio ruolo e le proprie responsab<strong>il</strong>ità,<br />

gli intervistati non<br />

nascondono, oltre ai progressi<br />

raggiunti, i limiti che condizionano<br />

l’efficacia <strong>della</strong> società civ<strong>il</strong>e:<br />

la mancanza di coordinamento,<br />

la frag<strong>il</strong>ità delle proposte, la difficoltà<br />

a identificare priorità e<br />

obiettivi precisi e a individuare<br />

gli strumenti più adatti con cui<br />

tradurre efficacemente orientamenti<br />

etici e posizioni normative<br />

nel quadro politico-legislativo,<br />

senza perdere autonomia.<br />

CSO Civ<strong>il</strong> Society Organization<br />

CSSC Civ<strong>il</strong> Society Support Centers<br />

FCCS Foundation for Culture and Civ<strong>il</strong> Society<br />

HAWCA Humanitarian Assistance for the Women and<br />

Ch<strong>il</strong>dren of Afghanistan<br />

ICNL International Center for Not-for-Profit Law<br />

I-PACS Initiative to Promote Afghan Civ<strong>il</strong> Society<br />

IWA Integrity Watch Afghanistan<br />

© BRENNAN LINSLEy/AP LAPRESSE<br />

* Questo testo è una sintesi <strong>della</strong> ricerca<br />

“La società civ<strong>il</strong>e afgana. Uno<br />

sguardo dall’interno” che è parte del<br />

progetto sulla società civ<strong>il</strong>e afgana<br />

promosso dal network italiano “Afgana”,<br />

realizzato con <strong>il</strong> contributo<br />

finanziario del Ministero degli Affari<br />

Esteri/Cooperazione italiana e<br />

con l’assistenza logistica di Intersos.<br />

è frutto di tre mesi di lavoro sul<br />

campo in 8 delle 34 province afgane<br />

nel corso del 2010. Per esigenze di<br />

lettura sono state eliminate le note e<br />

gran parte delle interviste cui corrisponde<br />

gran parte dei virgolettati.<br />

Giuliano Battiston, è ricercatore e<br />

giornalista freelance: oltre ad aver<br />

viaggiato a lungo in Afghanistan, realizzando<br />

reportage, è autore di due<br />

libri-intervista: Zygmunt Bauman.<br />

Modernità e globalizzazione,<br />

e Per un’altra globalizzazione<br />

(Edizioni dell’Asino).<br />

LAOA Legal Aid Organization of Afghanistan<br />

MRRD Ministry of Rural Rehab<strong>il</strong>itation & Development<br />

NSP National Solidarity Program<br />

SDO Sanayee Development Organization<br />

SWABAC South-West Afghanistan Balochistan Association<br />

for Coordination<br />

TLO The Liaison Office<br />

USAID US Agency for International Development

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