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Periodico di matematiche - Mathesis

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8 <strong>Perio<strong>di</strong>co</strong> <strong>di</strong> <strong>matematiche</strong> 1/2011<br />

8 <strong>Perio<strong>di</strong>co</strong> <strong>di</strong> <strong>matematiche</strong> 1/2011<br />

matematica che hanno caratterizzato e caratterizzano ancora rilevanti argomenti della<br />

ricerca scientifica. Uno dei temi più nobili dell’Analisi classica è rappresentato dalle<br />

Funzioni speciali: strumento essenziale e insostituibile che offre all’Ingegneria e alla<br />

Fisica, soluzioni <strong>di</strong> problemi spesso assai <strong>di</strong>fficili e che da queste <strong>di</strong>scipline riceve<br />

significativi impulsi per nuovi risultati e per lo sviluppo <strong>di</strong> nuove teorie.<br />

Ebbene le Funzioni speciali, il cui stu<strong>di</strong>o richiede la conoscenza e l’applicazione<br />

<strong>di</strong> sofisticati risultati e meto<strong>di</strong> dell’Analisi asintotica, delle equazioni <strong>di</strong>fferenziali<br />

or<strong>di</strong>narie e alle derivate parziali, delle equazioni integrali e <strong>di</strong> tanti altri settori<br />

dell’Analisi classica, hanno generato anch’esse un sottoprodotto: lo stu<strong>di</strong>o delle funzioni<br />

elementari che spesso angoscia inutilmente, senza cioè alcun arricchimento<br />

concettuale, giovani che si preparano alla prova scritta <strong>di</strong> matematica dell’esame <strong>di</strong><br />

stato. Il calcolo del dominio, il comportamento agli estremi, la ricerca <strong>di</strong> eventuali<br />

massimi, minimi e flessi, asintoti, . . . conferiscono a questo argomento un carattere<br />

inequivocabilmente liturgico. Lo studente viene addestrato a calcolare dapprima il<br />

dominio della funzione in oggetto, quin<strong>di</strong> a stu<strong>di</strong>are il comportamento agli estremi, . . . ,<br />

senza mai una variazione del metodo, che va eseguito senza offrire alcuna occasione<br />

<strong>di</strong> riflessione personale: come la recita del rosario. E ciò accade nonostante che in<br />

quasi quarant’anni trascorsi dalla pubblicazione dell’articolo <strong>di</strong> de Finetti si siano<br />

moltiplicate le occasioni per una riqualificazione dell’insegnamento della matematica.<br />

In questi quarant’anni si sono sviluppati in maniera impetuosa, settori dell’Analisi<br />

numerica, del Calcolo delle probabilità, della Ricerca operativa, della Statistica, . . . ;<br />

tutti temi centrali della matematica che hanno offerto e offrono ancora lo spunto per<br />

una nuova più efficace e più formativa <strong>di</strong>dattica della matematica. Per non parlare<br />

dell’importanza <strong>di</strong> familiarizzare lo studente all’uso delle <strong>di</strong>suguaglianze, (oggi sono<br />

posti al centro dell’attività <strong>di</strong>dattica soltanto i risultati “esatti”) argomento da noi<br />

trattato in modo puntuale e sistematico negli ultimi trent’anni e che non ha ancora<br />

trovato lo spazio che merita nei programmi che il docente sviluppa in classe.<br />

Ancora una volta condanniamo (chi scrive lo ha già fatto nelle se<strong>di</strong> ministeriali<br />

preposte e nella commissione ministeriale per la prova scritta <strong>di</strong> matematica all’esame<br />

<strong>di</strong> stato) quelle forme impersonali e tuttora <strong>di</strong>ffusissime e prevalenti <strong>di</strong> insegnamento<br />

consistenti nella fredda esposizione <strong>di</strong> “formule esatte”, modelli <strong>di</strong> trasformazione,<br />

tecniche risolutive, presentate in classe secondo lo schema spiego-interrogo-valuto. La<br />

“riforma” avrebbe dovuto almeno incoraggiare uno stile meno informativo, più propositivo,<br />

aperto e confidenziale in cui trovino posto le osservazioni, l’intuizione, l’ipotesi,<br />

le congetture, l’errore, la correzione e l’autocorrezione, le valutazioni statistiche e<br />

probabilistiche, la <strong>di</strong>scussione, la deduzione, la formalizzazione, la generalizzazione,<br />

i calcoli approssimati, la formulazione <strong>di</strong> nuovi problemi, le applicazioni, l’uso<br />

intelligente della calcolatrice e del computer, . . . Se l’insegnamento della matematica<br />

subisse questa svolta, lo studente sarebbe motivato allo stu<strong>di</strong>o della matematica e<br />

✐<br />

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