Sicurezza - Coisp
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scortare i solerti cittadini o difenderli,<br />
distogliendo così energie preziose, uomini<br />
e donne dalla vigilanza e controllo<br />
del territorio per stare dietro – come<br />
baby sitter – agli inermi cittadini, investiti<br />
dall’alto compito della vigilanza e<br />
controllo del territorio. Padova docet”.<br />
Cosa pensa dell’impiego dei militari<br />
nel pattugliamento delle città?<br />
“L’utilizzo dei militari per il controllo<br />
del territorio rivela ancora una volta<br />
la miopia di un governo che offre soluzioni<br />
tampone a problemi di vecchia<br />
data. I tagli operati alla sicurezza hanno<br />
inevitabilmente determinato un depotenziamento<br />
dell’azione di controllo e<br />
prevenzione sul territorio da parte delle<br />
Forze dell’ordine. Da una parte il blocco<br />
del turn over ha ridotto all’osso la presenza<br />
sul territorio, dall’altra la decisione<br />
di investire in altri settori anziché<br />
sull’intelligence ha diminuito l’efficacia<br />
dell’attività investigativa delle forze<br />
dell’ordine. È difficile pensare che uomini<br />
senza un’adeguata formazione professionale<br />
nella lotta al crimine possano<br />
operare un controllo civile e democratico<br />
del territorio intervenendo lì dove<br />
è indispensabile saper ben distinguere<br />
l’azione delittuosa il criminale ed i diritti<br />
del cittadino. Il S.I.A.P. è favorevole<br />
all’impiego dei militari nei presidi fissi<br />
ma assolutamente contrario a qualsiasi<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
forma di militarizzazione del territorio<br />
e all’impiego nei cosiddetti pattuglioni<br />
misti dove, tra l’altro, la sperequazione<br />
di trattamento economico in danno dei<br />
poliziotti – denunciata dal S.I.A.P. - non è<br />
che la spia di un incongruente utilizzo di<br />
personale con esperienze, professionalità<br />
e curriculum operativo difformi”.<br />
Serve una riforma delle forze di sicurezza?<br />
“Più che di riforma delle forze di sicurezza,<br />
a mio avviso, i tempi sono maturi<br />
per una riforma oculata del sistema<br />
sicurezza, che abbia il coraggio di non<br />
buttare alle ortiche l’esperienza e la forza<br />
riformatrice contenuta appunto nella legge<br />
121/81; siamo convinti che sia giunto<br />
il momento di una seria riflessione sul<br />
modello di sicurezza che il Paese intenderà<br />
adottare nel futuro, una riforma<br />
che tra centralismo e federalismo sappia<br />
cogliere le spinte dinamiche provenienti<br />
dalla società civile, dall’imprenditoria,<br />
in una parola dal sistema Paese nel suo<br />
complesso. Il S.I.A.P. da sempre propugna<br />
la separazione del Comparto <strong>Sicurezza</strong> da<br />
quello Difesa, non per mero spirito corporativistico<br />
ma perché convinto assertore<br />
della maggiore attenzione che la politica<br />
deve sapere dare a due settori che hanno<br />
storia, tradizione, specificità d’impiego e<br />
professionalità diverse, così come è chiaramente<br />
diversa la mission istituzionale<br />
loro affidata. Anche nella recente tornata<br />
contrattuale abbiamo toccato con mano<br />
la difficoltà di conciliare le rivendicazioni<br />
provenienti dalle fila dei rappresentanti<br />
con le stellette; per carità nessuna valutazione<br />
di metodo, ma di merito oggettivamente<br />
sì. Allo stesso modo, a nostro<br />
avviso, è indispensabile re-istituire la<br />
Commissione Permanente Affari Interni;<br />
è indegno di un Paese civile il pellegrinaggio<br />
che si è costretti ad inscenare per<br />
cercare una referenza istituzionale e politica<br />
univoca in Parlamento, che conosca<br />
a fondo le problematiche della Polizia di<br />
Stato e dei suoi operatori che, come ho<br />
già avuto modo di affermare in un dibattito<br />
proprio nella sala riunione del Parlamento<br />
dedicata all’on. Enrico Berlinguer, i<br />
poliziotti sono figli di tutte le opposizioni<br />
ed orfani di tutti i Governi. Crediamo che<br />
le donne e gli uomini preposti a garantire<br />
ogni giorno, a costo anche dell’estremo<br />
sacrificio, le libertà democratiche nel<br />
Paese meritino decisamente di più, forse<br />
è giunta l’ora di aprire un dibattito serio<br />
sull’emancipazione politica dei poliziotti<br />
non solo come privati cittadini”.<br />
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