Sicurezza - Coisp
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5588 SINDACALISMO AUTONOMO IN POLIZIA<br />
di Carmine FIORITI<br />
LA VERA STORIA - VI PARTE<br />
IL PRIMO CONGRESSO<br />
NAZIONALE<br />
Visti i successi ottenuti in tempi brevi,<br />
l’Esecutivo del Comitato decise<br />
che era ora di organiz zarsi su scala<br />
nazionale con un congresso. Congresso<br />
che venne indetto presso la “Domus<br />
Pacis” di Roma nei giorni 16 e 17 novembre.<br />
“Amici,<br />
per dare forza alla nostra voce, per<br />
conoscerci, per comprenderci e per meglio<br />
organizzarci è necessario vederci tutti<br />
al più presto. Pertanto, due delegati per<br />
ogni provincia devono essere presenti a<br />
Roma presso la sala convegno della Domus<br />
Pacis nei giorni 16 e 17 novembre”.<br />
Così l’invito al 1° Congresso.<br />
La macchina organizzativa del comitato<br />
si mise celermente in moto e, mentre la<br />
commissione interni della Camera ultimava<br />
i lavori di unificazione dei testi delle varie<br />
proposte di riforma,il 2 ottobre presso il palazzo<br />
dello sport di Roma un migliaio di poliziotti<br />
legati alle confederazioni CGIL,CISL e<br />
UIL si diede convegno per chiedere che il testo<br />
della commissione parlamentare prevedesse<br />
la possibilità di unione tra sindacato<br />
di Polizia e sindacati esterni.<br />
II congresso della Domus Pacis<br />
costituì,pertanto, una indiretta risposta al<br />
convegno del Palsport.<br />
“No a CGIL,CISL e UIL, NO agli altri sindacati”<br />
fu il motto del congresso caratteriz-<br />
La sala della Domus Pacis nei giorni 16 e 17 novembre 1977<br />
zato alla vigilia dall’unanime convinzione,<br />
più volte poi espressa dai delegati, che “in<br />
una vera democrazia non ha ragione chi urla<br />
di più, ma chi ragiona meglio”.<br />
La mattina del 16 novembre la sala<br />
della domus pacis brulicava di poliziotti<br />
in borghese. Vecchi e nuovi si abbracciavano,<br />
si stringevano, si facevano coraggio.<br />
Alle 9.30 precise la presidenza del congresso,<br />
composta dall’Appuntato De Angeli di<br />
Gorizia,dal vice Questore Sabellotti di Roma,<br />
dal dr.Arcuri di Benevento, dal Capitano<br />
Mendola di Milano, dal maresciallo Macrì di<br />
Reggio Calabria, dall’assistente Angela Curti<br />
di Modena e dal commissario Alberto Rodri-<br />
guez di Milano, prendeva posto sull’apposito<br />
tavolo.<br />
Apre i lavori Guido Mendola e l’assemblea<br />
si ristora, si toglie di dosso quella paura<br />
che all’inizio aveva attanagliato un pò tutti.<br />
Ed è una vera e propria esplosione allorquando<br />
Mendola ebbe a dire:”Non sappiamo<br />
quanti siamo,quanti possano volere un<br />
sindacato autonomo. Altri fanno le statistiche.<br />
Noi i numeri non li abbiamo fatti e mai<br />
li abbiamo dati. Ai politici chiediamo di non<br />
sbagliare. Con un errore non si rimedia ai<br />
mille errori che sono stati commessi. La solidarietà<br />
non si manifesta con le corone,né<br />
con i soliti telegrammi sempre uguali”.