Sicurezza - Coisp

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La maggioranza si spacca sulle ronde e il governo è costretto a fare marcia indietro. Fortemente volute dalla Lega Nord e aspramente contestate dal <strong>Coisp</strong> e dagli altri sindacati di Polizia, le ronde sono state stracciate dal decreto sicurezza, che passa “alleggerito” anche delle norme sulla permanenza dei clandestini nei Cie, cancellate grazie al voto di alcuni parlamentari della maggioranza che si schierano con l’opposizione. Il doppio stop fa esplodere la rabbia del Carroccio, che non partecipa al voto finale, grida al tradimento e chiama in causa il premier: “Garantisca per le scelte di governo”. Sulle ronde fino all’ultimo minuto il governo aveva minacciato il ricorso al voto di fiducia, possibilità che era stata ventilata dal ministro della Difesa, Ignazio la Russa. 2244 RONDE Provvedimento stralciato dal decreto sicurezza. Maggioranza spaccata, la Lega si infuria Ronde, marcia indietro del Governo Bocciate anche le norme sulla permanenza degli immigrati nei Cie Congelato dopo un accordo tra il centrosinistra e il governo, il provvedimento sulle ronde finirà nel disegno di legge sempre in materia di sicurezza che è all’esame della Camera. Anche il Csm aveva criticato il provvedimento, argomentando possibili profili di incostituzionalità: “Derogare al principio che assegna all’autorità pubblica la tutela della sicurezza, affidandola a privati potrebbe essere incostituzionale. Troppa discrezionalità è concessa ai privati nella scelta dei casi da segnalare alla polizia. Dubbi anche sul registro al quale le associazioni devono iscriversi per esercitare l’attività di presidio territoriale. La Costituzione vieta di costituire ‘associazioni che perseguano scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare’. Per carattere segue a pag 26
COSA PREVEDE IL DECRETO SICUREZZA Norme più severe per gli stupratori, gratuito patrocinio, per tutte le vittime di violenza sessuale e l’introduzione del reato di stalking (atti persecutori continuati). Sono queste le novità introdotte dal decreto legge sulla sicurezza licenziato giorno 8 aprile dall’aula di Montecitorio con 397 voti favorevoli (compresi quelli espressi da Pd, Udc e Italia dei Valori), 6 contrari e 2 astenuti (la Lega, in segno di protesta per le novità odierne, non ha partecipato alla conta finale). Per consentire l’approvazione rapida del decreto è stata stralciata la parte riguardante l’istituzione delle cosiddette ronde, molto contestata dall’opposizione. La norma sarà però inserita nel disegno di legge già all’esame della Camera con garanzia di una immediata calendarizzazione. In sintesi prevede che i sindaci, d’accordo con il prefetto, possono avvalersi della collaborazione di cittadini non armati al fine di segnalare alle forze di polizia statali o locali, eventi che possano creare un danno alla sicurezza urbana o possano creare situazioni “di disagio sociale”. Abolita invece - con l’approvazione di un emendamento soppressivo del Pd e dell’Udc (votato anche da 17 deputati del centrodestra) - la parte riguardante l’espulsione dei clandestini (articolo 5) che aumentava a 180 giorni il tempi di permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione. Il dl sicurezza - che deve ancora essere esaminato dal Senato - va convertito in legge entro il 23 aprile, pena la sua decadenza. Ecco cosa prevede nel dettaglio. è stabilita la custodia cautelare in carcere obbligatoria per gli stupratori. Con un emendamento approvato in commissione Giustizia è stato introdotto nel testo anche l’obbligo del giudice di valutare preventivamente la probabilità che in singoli casi di atti sessuali vietati, possano ravvisarsi circostanze attenuanti. Prevista la pena dell’ergastolo nel caso in cui cagionata la morte della vittima della violenza sessuale. GRATUITO PATROCINIO: le vittime del reato di violenza sessuale possono essere ammesse al gratuito patrocinio anche in deroga ai limiti di reddito che la legge prevede. ATTI PERSECUTORI (STALKING): viene punito - salvo che il fatto non costituisca un reato più grave - con il carcere da sei mesi a quattro anni chiunque minaccia o molesta qualcuno in modo da causare “un perdurante e grave stato di ansia o di paura” o da far temere per la propria incolumità, per quella di un familiare o di qualcuno con cui si ha una relazione affettiva. Il reato è aggravato se commesso da un ex o da qualcuno con cui la vittima abbia avuto una relazione reclusione da uno a sei anni se il reato è commesso in danno di minore, donna incinta o di una persona disabile. Si procede su querela della persona offesa che deve denunciare i fatti entro sei mesi. Il magistrato può procedere d’ufficio in ogni caso in cui la vittima sia un minore o una persona con disabilità. AUTORITÀ DI PUBBLICA SICUREZZA: La norma contenuta nel decreto anticipa la possibilità di intervento del questore. Fino a quando non presenta la denuncia di stalking, la vittima può rivolgersi alle forze dell’ordine e chiedere l’intervento del questore che verificate le informazioni, ammonire il soggetto e adottare eventuali provvedimenti in materia di armi e munizioni. DIVIETO DI AVVICINARSI ALLA VIT- TIMA: il giudice prescrive all’imputato il divieto di recarsi nei luoghi abitualmente SICUREZZA E POLIZIA frequentati dalla vittima o di mantenere comunque una determinata distanza da essa, può anche stabilire che l’imputato non si avvicini alle persone vicine o comunque legate alla vittima ed impedirgli di comunicare in qualunque modo con queste. NUMERO VERDE: viene istituito un numero verde presso il dipartimento per le pari opportunità a favore delle vittime di stalking, attivo ventiquattro ore su ventiquattro per fornire un servizio di prima assistenza psicologica e giuridica alle vittime e per comunicare, nei casi di urgenza, e su richiesta della vittima, i reati segnalati. VIDEOSORVEGLIANZA: i comuni possono usare, per la sicurezza urbana, telecamere da porre in luoghi pubblici o aperti al pubblico. La conservazione delle informazioni e delle immagini raccolte ha un limite temporale di sette giorni, fatte salve “esigenze speciali di conservazione”. SEDI DISAGIATE: NO TRASFERIMEN- TO D’UFFICIO: il presidente della Camera Gianfranco Fini ha dichiarato inammissibile l’emendamento del governo sul trasferimento d’ufficio dei magistrati nelle sedi disagiate. La bocciatura è stata decretata sulla base del criterio di estraneità di materia della proposta rispetto al contenuto proprio del decreto. Resta quindi il principio che non possano andare a ricoprire queste sedi i magistrati di prima nomina. L’emendamento del governo stabiliva che per il trasferimento era sufficiente aver conseguito la prima valutazione di professionalità da non più di quattro anni, quanti avessero svolto da oltre 10 anni le stesse funzioni o quanti non avessero presentato domanda di trasferimento alla scadenza del periodo massimo di permanenza in un ufficio. Prevista anche una deroga, per i trasferimenti, al divieto di passaggio da funzioni giudicanti a funzioni requirenti e viceversa all’interno di altri distretti della stessa regione. 2255
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