marzo 2010 - Anno 2 Numero 1 - Regione Autonoma Friuli Venezia ...
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34 •<br />
Salvino Braidot non condivise<br />
tale scelta, dettata dalla necessità<br />
di uniformare l’industria della<br />
trasformazione, perché con una<br />
visione lungimirante riteneva<br />
pericolosa la perdita di tipicità<br />
dei nostri prodotti lattiero-caseari.<br />
Tale posizione appare oggi<br />
ancora più attuale, in accordo<br />
con la crescente sensibilità per<br />
la salvaguardia delle peculiarità<br />
della produzione casearia locale<br />
e con la tendenza a sviluppare la<br />
commercializzazione secondo la<br />
cosiddetta “filiera corta”.<br />
Dall’alto di una sedia<br />
Salvino Braidot si distinse per<br />
una dialettica vivace e un’oratoria<br />
pugnace e incisiva, doti<br />
che usava per esprimere senza<br />
Intervento all'inaugurazione del<br />
caseificio sociale di Chievolis<br />
avvenuta il 2 febbraio 1954.<br />
tanti giri di parole quali erano<br />
le sue opinioni non solo durante<br />
l’attività didattica, ma anche nei<br />
convegni del settore lattierocaseario,<br />
nelle assemblee e nelle<br />
inaugurazioni di latterie sociali<br />
cui interveniva. Tali contesti non<br />
erano sempre dotati di adeguati<br />
sistemi di amplificazione (la<br />
modernità non era così diffusa<br />
nell’Italia del dopoguerra), ma<br />
questo non scoraggiava di certo<br />
la sua capacità comunicativa<br />
e l’ausilio di una sedia come<br />
piedistallo sopperiva a tutte le<br />
carenze tecnologiche.<br />
Fu dotato certo di una personalità<br />
caparbia, ma era visceralmente<br />
appassionato del suo lavoro,<br />
affezionato alla sua famiglia, ai<br />
suoi casari di cui andava a buon<br />
diritto fiero e in sintesi al suo<br />
Friûl, tema principale dei moltissimi<br />
volumi che costellavano (e<br />
tuttora compongono, custoditi<br />
dalla figlia) la sua nutrita biblioteca<br />
personale.<br />
Tanti libri letti, tanti libri<br />
scritti<br />
Nel corso di tutta la vita fu<br />
lettore assiduo e instancabile,<br />
sfruttando qualsiasi occasione<br />
propizia alla lettura, specialmente<br />
la sera o nei trasferimenti in<br />
treno. Manifestò sempre interesse<br />
non solo per i libri delle<br />
materie professionali, ma anche e<br />
soprattutto raccolse pubblicazioni<br />
sul <strong>Friuli</strong> e sui Friulani, testi di<br />
arte, geografia e viaggi. Nutriva<br />
per i libri una vera e propria passione<br />
cui dedicò tutte le risorse,<br />
sebbene in alcuni periodi non<br />
fossero state particolarmente floride.<br />
Alla fine tale era la mole del<br />
patrimonio librario ospitato nella<br />
biblioteca della casa di Udine che<br />
la stanza dovette essere rinforzata,<br />
perché il peso degli scaffali<br />
metteva a dura prova la statica<br />
del vecchio solaio di legno.<br />
Spese tutte le sue energie in favore<br />
del progetto di ampliamento<br />
e razionalizzazione del comparto<br />
lattiero-caseario in cui credeva<br />
profondamente e che negli ultimi<br />
anni vide messo in discussione<br />
dall’affermarsi di modelli di<br />
gestione sopra accennati. Fino<br />
all’ultimo si batté strenuamente<br />
a sostegno della didattica nel<br />
comparto lattiero-caseario. Nella<br />
lettera di commiato dal lavoro<br />
scrisse con orgoglio: “Ho sempre<br />
sostenuto principii nettamente<br />
contrari a quelli attualmente<br />
oggetto di propaganda in certe<br />
sfere e, d’altro lato, l’animo mio<br />
è rammaricato perché, causa<br />
formalità burocratiche e talune<br />
incomprensioni non si è ancora<br />
realizzata l’iniziativa a favore<br />
dell’insegnamento lattiero-caseario”.<br />
A tal fine, oltre a redigere numerosi<br />
articoli su riviste specializzate<br />
e interventi a convegni del<br />
settore, si profuse anche in una<br />
costante attività editoriale, che<br />
si concretizzò in una decina di<br />
magistrali pubblicazioni (alcune<br />
editate più volte), sia di carattere<br />
tecnico quale supporto alla<br />
didattica, sia di divulgazione. Nel<br />
suo ultimo libro, il Montasio Friulano,<br />
ritornò ancora sull’assoluta<br />
necessità di un’istruzione avanzata<br />
anche nel campo tecnologico:<br />
“Coloro che ritengono di scarsa<br />
utilità le scuole professionali non<br />
vogliono rendersi ragione del<br />
fatto che oggi in tutti i mestieri<br />
aumenta la parte della mente<br />
rispetto alla parte del braccio. È<br />
superato il tempo in cui i lavo-