Speciale Indicazioni Nazionali - IRRE Emilia Romagna
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<strong>Speciale</strong> <strong>Indicazioni</strong> <strong>Nazionali</strong><br />
ora formulata: l’autonomia operativa in campo metodologico e didattico va, infatti, ribadita e garantita,<br />
resistendo alla tentazione di imporre a livello nazionale itinerari del fare e strumenti. Con contestuale<br />
spostamento dell’enfasi sopra i risultati conseguiti, che l’amministrazione, a tutela degli utenti e dei<br />
cittadini tutti, ha il diritto e il dovere di conoscere e controllare (come seriamente mai finora è invece<br />
avvenuto).<br />
I “Piani di studio personalizzati”<br />
Specificano le IN che ai “Piani di studio personalizzati” (PSP) dà origine l’insieme delle UA. Quale il<br />
significato concreto della determinazione? Vuole essa forse esplicitare che i PSP sono la somma aritmetica<br />
di tutte le UA tendenzialmente realizzate per ogni allievo? Probabilmente è così, la soluzione s’appalesa<br />
anche inevitabile, ma in sé veramente banale.<br />
Altra evidente e connessa incongruenza: i PSP così come le IN li configurano sono esiti complessivi<br />
del lavoro didattico, assumono forma e attitudine comunicativa “a posteriori”, fuor d’ogni dubbio: ma un<br />
“piano di studio”, se tale davvero è, come può, semanticamente e operativamente, manifestare i propri<br />
connotati soltanto dopo che si è agito?<br />
Ho ritenuto significativo evocare anche solo un paio di anomalie per far toccare con mano quale e<br />
quanta evanescenza di pensiero facilmente si scopra sottesa al disegno sul quale si regge l’edificio traballante<br />
delle IN.<br />
La locuzione qui investigata con il microscopio si sostanzia esplicitamente del principio di<br />
personalizzazione e ciò è quasi senza riserve condivisibile. Però sarebbe stato segnale apprezzabile di<br />
attenzione alla concreta evoluzione delle prassi di insegnamento/apprendimento la puntualizzazione che<br />
la personalizzazione è in sé tensione operativa, impegno etico, terminus ad quem mai definitivamente<br />
catturabile ed esauribile nelle effettive e circoscritte azioni educative intraprese.<br />
Una spicciativa interpretazione di PSP rischia, infatti, di indurre l’equivoco convincimento che, portata<br />
a compimento fattuale l’attività formativa, effettivamente si sia senz’altro conseguito un grado eminente<br />
di personalizzazione. Neppure tenendo in conto per sovrappiù che nella vivezza e nella rugosità<br />
delle concrete e singolari situazioni del fare scuola è altamente improbabile la configurazione di un PSP<br />
per ogni allievo, con spiccati elementi di caratterizzazione e di differenziazione rispetto ai documenti<br />
della stessa natura approntata per gli altri alunni.<br />
Riprendo e porto qui a sistema lacerti di dissenso anche sopra seminati. “Piano di studio” è locuzione<br />
davvero infelice. Perché suscita l’immagine di un armamentario statico, di un tracciato predefinito, di un<br />
cammino privo di flessibilità. La scelta della stessa, dunque, non potrebbe essere più inopportuna e<br />
inappropriata, anche con riferimento alla sostanza concettuale entro di essa condensata. Per converso,<br />
rispetto all’adozione di “piano di studio”, dalle IN è rigorosamente e capillarmente bandito il termine<br />
“curricolo”, carico, come ciascuno sa, di storia e di prestigio operativo.<br />
I motivi dell’ostracismo ad esso, addotti in svariate circostanze dall’elaboratore delle IN e dalla squadra<br />
dei suoi seguaci, permangono fumosi e per null’affatto convincenti. Pertanto, ritengo senza riserve<br />
auspicabile il recupero dello stesso, magari nel contesto della formulazione, certamente più accattivante<br />
e pregnante dell’attuale, “curricolo personalizzato”.<br />
Ultimo rilievo, sempre in veste di contributo al restyling linguistico e concettuale delle IN: ritengo<br />
legittima e pertinente la disposizione, da parte del MPI, che i curricoli personalizzati (con uno spessore<br />
più o meno consistente di effettiva personalizzazione, come sopra discusso) siano documentati in forma<br />
scritta, principalmente per la comunicazione “verticale” delle scuole progressivamente frequentate dagli<br />
20 INNOVAZIONE EDUCATIVA