Speciale Indicazioni Nazionali - IRRE Emilia Romagna
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intesa come interpretazione matematica della realtà nei suoi vari aspetti (naturali, tecnologici, economici,<br />
linguistici,...)” Questo accresciuto interesse per la matematizzazione, che trovava un riscontro nella<br />
ricerca didattica nazionale e internazionale, mostrava la matematica come strumento per analizzare situazioni<br />
reali e quindi complesse, o per verificare ipotesi e non solo per costruire improbabili monumenti<br />
con solidi sovrapposti. Bisogna inoltre osservare che questi programmi erano accompagnati da suggerimenti<br />
metodologici e orientamenti per la lettura dei contenuti.<br />
Continuando con Robutti a proposito di scuola elementare “Lo splendido curriculum della scuola<br />
elementare del 1985 superava le novità del precedente perchè, pur essendo organizzato in temi (suddivisi<br />
nei due cicli-primi due anni e ultimi tre anni-), proponeva nei temi stessi non già i contenuti, ma gli<br />
obiettivi, scanditi in modo progressivo indicando quindi specificatamente a quale livello sviluppare quei<br />
contenuti suggeriti implicitamente negli obiettivi: Ma offriva anche qualcosa in più, come i problemi e le<br />
indicazioni metodologiche, di carattere trasversale, con attenzione ai processi e al modo di fare matematica<br />
in classe.” La parola chiave di questi programmi risulta essere appunto problemi, nel senso che si<br />
consigliava di introdurre le attività di matematica attraverso situazioni problematiche significative per gli<br />
allievi.<br />
Nel 1985 abbiamo l’introduzione delle sperimentazioni nella scuola secondaria, come il PNI (Piano<br />
Nazionale Informatica) che pur non essendo una riforma introdusse l’insegnamento della matematica con<br />
l’utilizzo delle tecnologie. I programmi, per il biennio, erano organizzati in una premessa che ne fissava<br />
gli obiettivi e in contenuti. Questi erano raggruppati in cinque temi e si può osservare una loro naturale<br />
continuità con i programmi della scuola media per quanto riguarda gli aspetti relativi alla matematizzazione<br />
della realtà insieme, ovviamente, ad una spinta verso una formalizzazione più rigorosa. L’innovazione di<br />
questi programmi è data da informatica e algoritmi in quanto la proposta prevedeva l’analisi del problema<br />
e l’individuazione dell’algoritmo risolutivo, da tradurre in un secondo tempo in linguaggio di programmazione.<br />
“Con il 1991 si raggiunge l’apice della programmazione curricolare del precedente secolo, perchè gli<br />
Orientamenti per la scuola dell’infanzia sono giudicati a tutt’oggi un capolavoro di pedagogia da esperti<br />
di tutto il mondo” (Robutti, 2006) Nella scuola dell’infanzia l’attenzione era rivolta naturalmente allo<br />
sviluppo complessivo del bambino, ma erano presenti anche indicazioni curricolari organizzate attraverso<br />
campi di esperienza (per la matematica Lo spazio, l’ordine e la misura nel quale l’azione didattica si<br />
esplicava in due direzioni principali: quella del raggruppare, ordinare contare e misurare e quella della<br />
localizzazione).<br />
Nella sottostante tabella viene riassunto quanto prima esposto:<br />
Rif. Istituzionale Contenuti Elementi innovativi Organizzazione<br />
1979<br />
D.M. 9 febbraio1979<br />
programmi per la scuola<br />
media<br />
<strong>Speciale</strong> <strong>Indicazioni</strong> <strong>Nazionali</strong><br />
- La geometria prima<br />
rappresentazione del mondo<br />
fisico<br />
- Insiemi numerici<br />
- Matematica del certo e del<br />
probabile<br />
- Problemi ed equazioni<br />
- Il metodo delle coordinate<br />
- Trasformazioni geometriche<br />
- Corrispondenze. Analogie<br />
strutturali<br />
Matematizzazione: intesa<br />
come interpretazione<br />
matematica della realtà<br />
Obiettivi generali,<br />
suggerimenti metodologici<br />
e orientamenti per la<br />
“lettura” dei contenuti<br />
32 INNOVAZIONE EDUCATIVA