B.V. della Ghiara: verso la festa - Chiesa Cattolica Italiana

30 agosto 2008 - n. 29 - anno 56° – Poste Italiane s.p.a. - sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB Reggio Emilia – Euro 0,78
INDIA
VIOLENZE ANTICRISTIANE
Contraddizioni e fanatismo
svuotano l’eredità di Gandhi
La più grande democrazia del mondo. È
questa la definizione che viene normalmente
associata all’India, a motivo della
enorme popolazione. Sarebbe oggi ingeneroso
e comunque sbagliato dimenticarla,
o metterla radicalmente in discussione. E però
appare doveroso interrogarsi sulla qualità
di questa democrazia e sulla direzione
che essa sta prendendo. Nell’Unione indiana
vige la separazione dei poteri, l’indipendenza
della funzione giudiziaria, un pluripartitismo
non di facciata e la stampa è libera.
Allo stesso tempo, però, la corruzione
diffusissima e la conduzione spesso mafioso-clientelare
della vita politica in singoli
Stati, unite alla sostanziale impunità di cui
godono le azioni violente delle formazioni
estremiste, rischiano di svuotare il significato
concreto della democrazia indiana. In
particolar modo, desta allarme il crescere
della violenza settaria, che prende di mira in
particolar modo i cristiani – responsabili di
assistere i Dalit, i 'fuori casta', vera base
schiavistica del sistema piramidale sul quale
è tradizionalmente organizzata la società
hindù – ma anche musulmani e buddisti...
A distanza di oltre sessant’anni dall’indipendenza,
oggi sono proprio le posizioni che vorrebbero
un’India solo ed esclusivamente indù
a fare sempre più proseliti. Movimenti come
il partito nazionalista e conservatore indù,
a livello nazionale il principale oppositore
del partito del Congresso, sono espressione di
una cultura nazistoide, che predica con la
violenza la falsa equazione ”indiani = indù”,
nonostante il fatto che vivano in India più musulmani
che in gran parte dei Paesi islamici.
Certo, l’egemonia indù all’interno del sistema
politico indiano è sempre esistita, ma
essa era in qualche modo depotenziata dal
fatto che i primi protagonisti della vita repubblicana,
da Nehru a Indira Gandhi, tutti
espressione del Partito del Congresso, si
muovevano all’interno di una visione sostanzialmente
laica della politica, e finivano
quindi col congelare le conseguenze più devastanti
di tale contraddizione... Ma, come
giustamente osservava il card. Tauran, c’è
anche nell’induismo una spinta crescente
all’intolleranza e al fanatismo che è tanto
più grave proprio perché troppo poco conosciuta
e troppo spesso negata. Accanto
alla contraddizione politica c’è poi quella
economica. L’India è l’”ufficio del mondo”
(almeno quanto la Cina è la sua “fabbrica”),
è una società che sforna ingegneri anglofoni
a decine di migliaia l’anno, e però vive
ancora nel mito gandhiano dell’economia di
villaggio, cioè di quella struttura ossificata
che sottrae ogni speranza, per questa e ogni
altra vita, agli “ultimi” e alimenta il sistema
delle caste con la sua scia di ordinaria violenza.
Di offrire speranza agli ultimi, per
questa e ogni altra vita, sono ritenuti responsabili
i cristiani. E di questa responsabilità
hanno accettato di farsi carico, fino al
martirio, come accaduto in Orissa, stato dell’India
orientale.
Vittorio Emanuele Parsi
T
B.V. de la Ghiara:
verso la festa
Basilica della Ghiara, Reggio Emilia, “L’Adorazione dei Magi”, di J. Palma il Giovane (1608)
orna la “Giarèda”, la sagra
di Reggio in onore della
B.V. della Ghiara.
Mercoledì 3 settembre ha inizio,
in Basilica, la preparazione
immediata. Come icona è stata
scelta la tela di J. Palma il Giovane,
la prima opera commissionata
per il Santuario allora
in costruzione (1608, 400 anni fa).
Lunedì 8 settembre, alle 11,
il Vescovo Adriano presiederà la
Concelebrazione eucaristica e darà
inizio al nuovo Anno pastorale.
DUE APPUNTAMENTI
IN SETTEMBRE
• Ritorna a Reggio
l’urna della Beata
Giovanna Scopelli:
- venerdì 12, alle 21,Veglia
di preghiera in Ghiara,
- sabato 13, ore 10,
processione con l’urna
fino a piazza San Prospero
e S. Messa in piazza
• Il card. Ruini in diocesi:
- sabato 13, a Sassuolo,
celebrazioni
per il 20° della morte
di don Ercole Magnani;
- domenica 14:
alle 11, S. Messa in
S. Prospero a un anno
dalla morte di
don Ennio Anceschi;
alle 16, in Seminario,
nel 25° del suo episcopato,
incontro con il card. Ruini
sul tema “Rieducarsi
al cristianesimo”
1° settembre
Giornata per
la Salvaguardia
del Creato:
a Gazzata Veglia
di preghiera
pag. 5
Matilde
Dal 31 agosto
all’11 gennaio:
la mostra su
Matilde e il tesoro
dei Canossa
pagg. 12-13
De Gasperi
Commemorato lo
statista a 54 anni
dalla morte:
l’omelia del
Vescovo Ghizzoni
pag. 15

2
30 agosto 2008
BREVI DIOCESANE
Nomine. Nuovi parroci a Guastalla e a Sassuolo
Domenica 10 agosto sono state
comunicate alle parrocchie interessate
due nomine di parroci:
• Don Alcide Mariotti, già parroco
a Pieve di Guastalla, è no-
don Mariotti don Repetti minato parroco a Sant'Antonio
a Sassuolo;
• Don Gianni Repetti, già parroco di Chiozza Scandiano, è
nominato parroco a Pieve di Guastalla.
Reggio. Avvio dell'Anno pastorale 2008-'09
Lunedì 8 settembre, festa della Natività della B.V. Maria - a
Reggio è la "Giarèda" - il Vescovo Adriano darà il via all'Anno
pastorale 2008-'09 nella Basilica della Ghiara, con la Concelebrazione
eucaristica delle ore 11. Nei giorni successivi sarà
pubblicata la Lettera pastorale "Noi crediamo e per questo
parliamo (2Cor 4, 13). Comunicare la fede oggi in un contesto
di pluralismo culturale e religioso".
Successivamente avverrà la "Convocazione diocesana 2008-
'09", sul tema della Lettera pastorale. Tre saranno i momenti
della Convocazione:
• giovedì 18 settembre, 9.15-12.15, Oratorio di Santa Croce:
Assemblea del clero e dei diaconi su "Il ministero della Parola
del presbitero e i linguaggi del comunicare la fede" (Relatori
mons. Dario Edoardo Viganò e don Daniele Gianotti);
• sabato 27 settembre, 16-18.30, Seminario: Giornata per gli
operatori pastorali (relatore don Gianni Bedogni su "Le dinamiche
del comunicare la fede in un contesto di pluralismo");
• domenica 12 ottobre, 15.30-17.30, in Ghiara, presieduto
dal Vescovo Adriano, col Mandato agli operatori pastorali (catechisti,
accompagnatori, animatori della Carità, operatori della
comunicazione, responsabili di gruppi missionari...).
Roma. Monsignor Parmeggiani sarà ordinato vescovo
Nominato Vescovo di Tivoli lo scorso 3
luglio da Papa Benedetto XVI, mons.
Mauro Parmeggiani, reggiano doc (originario
della parrocchia di S. Anselmo
in città, ordinato sacerdote a Reggio nel
1985 dal Vescovo Gilberto, segretario
di mons. Ruini alla Cei dal 1986 - v.
"La Libertà" del 12 luglio 2008, pag. 4),
sarà ordinato vescovo il prossimo sabato
20 settembre, alle 17, a Roma,
nella Basilica di San Giovanni in Laterano,
dallo stesso card. Ruini. Entrerà
nella diocesi di Tivoli domenica 5 ottobre,
alle 16. Per il suo stemma ha scelto
il motto "Aperite portas Redemptori",
le parole che Giovanni Paolo II pronunciò
il giorno di inizio del suo pontificato.
Saranno numerosi i reggiani (soprattutto
ex giovani dell'Azione Cattolica, di
cui fu assistente nel 1° anno di sacerdozio, e fedeli della parrocchia
di S. Anselmo) che parteciperanno all'ordinazione.
Presso gli uffici dell'Azione Cattolica, a Reggio (via Prevostura),
è possibile lasciare un'offerta: la somma sarà consegnata
a mons. Parmeggiani lo stesso giorno, 20 settembre.
Torna a Reggio l’urna col corpo, dopo la ricognizione
12-13 SETTEMBRE IN ONORE DELLA BEATA SCOPELLI
Avrà luogo venerdì 12 e
sabato 13 settembre la solenne
conclusione della ricognizione
del corpo della
Beata Giovanna Scopelli,
vergine carmelitana reggiana,
operazione delicata
e complessa che ha avuto
inizio a partire dal dicembre
2005.
Voluta dal Vescovo Caprioli
nel contesto del
cantiere della Cattedrale,
la ricognizione ha preso le
mosse dalla constatazione
che l’urna che conteneva
le spoglie della beata reggiana
evidenziava i segni
del tempo. Da questa premesse si è partiti per raccogliere
dati anche sullo stato di conservazione dei resti corporei
della Scopelli, arrivando a constatare – grazie in particolare
all’équipe scientifica che ha operato – che la tradizione
locale che voleva il corpo della nostra beata incorrotto
era fondata. Si è quindi proceduto alle necessarie operazioni
tese a migliorare lo stato conservativo del corpo, naturalmente
e non artificialmente mummificatosi, operazione
conclusasi negli scorpi mesi.
Così a partire da venerdì 12 settembre,con la sottoscrizione del
verbale della ricognizione da parte del Vescovo e del Comitato
scientifico-canonico e la sigillatura dell'urna, la Beata Giovanna
sarà esposta alla pubblica venerazione in Ghiara. Alle
ore 21 è programmata una veglia di preghiera.
Sabato 13 settembre, alle 10, con la partecipazione della
grande famiglia carmelitana delle Case della Carità, avrà
luogo la processione dalla Basilica della Ghiara a piazza
S. Prospero con l’urna della Beata; seguirà alle ore 10.30
la celebrazione eucaristica in piazza S. Prospero, presieduta
da mons. Adriano Caprioli.
ANNIVERSARIO
Vita diocesana
Oltre mille reggiani al pellegrinaggio diocesano nel 150° delle apparizioni
A Lourdes incontro all'Amore che salva
Guidato dal Vescovo Adriano,cogli altri Vescovi e pellegrini dell'Emilia
Nella foto, il gruppo dei reggiani all'ultimo pellegrinaggio regionale a Lourdes (26 agosto - 2 settembre
2006, con 600 fedeli della nostra diocesi). In 1° piano mons. Monari, che guidava il gruppo di Piacenza.
Cresce l’attesa per il pellegrinaggio
diocesano
a Lourdes in occasione
del 150° delle apparizioni
della B.V. a Bernardette Soubirous
(11 febbraio - 15 agosto
1858).
Pellegrinaggio dei record
Inserito in quello regionale
organizzato dall’Unitalsi
dell’Emilia-Romagna,
quello del 2008 non poteva
che essere l’anno dei “record”.
Quello di Reggio Emilia
- Guastalla, guidato dal Vescovo
Adriano Caprioli, infatti,
sarà a Lourdes insieme ad
altri 5 pellegrinaggi diocesani
con i rispettivi pastori: Bologna
col card. Carlo Caffarra;
Modena-Nonantola con
mons. Benito Cocchi; Ferrara-Comacchio
con mons.
Paolo Rabitti; Imola con
mons. Tommaso Ghirelli e
Forlì – Bertinoro con mons.
Lino Pizzi. Insieme faranno
4.000 pellegrini, tra cui un
centinaio di preti, una trentina
di seminaristi e vari diaconi
permanenti.
I malati quest’anno sono
davvero numerosi: non basterà
pertanto il Salus, a ge-
stione italiana, ad accoglierli,
ma saranno ospitati anche
negli altri due ospedali francesi
.
Da Reggio più di mille
Quella di Reggio Emilia -
Guastalla sarà la partecipazione
più numerosa: 1.069
pellegrini, di cui 660 in treno,
210 in aereo e 250 in cinque
autobus. 180 saranno i malati,
accompagnati, oltre che
dai loro familiari, da circa 300
volontari Unitalsi.
Fra i partecipanti ci saranno
tutti i nostri seminaristi e, per
la prima volta, molti ospiti,
volontari e Suore delle Case
della Carità. I pellegrini reggiani
celebreranno con il Vescovo
Adriano alla Grotta di
Lourdes il lunedì 1° settembre
alle 8.30.
Il treno la partenza sarà dalla
stazione di Reggio alle 22.30
di venerdì 29 agosto: oltre al
Vescovo Adriano ci saranno
l’assistente regionale, il nostro
mons. Guiscardo Mercati,
e l’assistente diocesano,
don Giuseppe Lusuardi. L'aereo
partirà invece da Bologna
sabato 30, mentre in pullman
viaggeranno i pellegrini di
Castelnovo Monti (all’alba di
mercoledì 27 agosto).
A piedi per 120 km
Di questi ultimi, ben
120 faranno l’ultimo
tratto di circa 60 km a
piedi: molti di loro un anno
Fra i mille reggiani ci saranno anche
i 120 giovani di Castelnovo Monti che,guidati
dal "curato" don Giordano Goccini,faranno
a piedi gli ultimi 60 km fino a Lourdes
fa avevano raggiunto Loreto
a piedi da Castelnovo Monti
per l’Agorà dei giovani con il
Papa Benedetto XVI. E, come
nel 2007, saranno guidati dall’infaticabile
don Giordano
Goccini, “curato” a Castelnovo
Monti.
Così don Giordano scrive ai
partecipanti: "Al normale pellegrinaggio
dell’Unitalsi re-
gionale abbiamo pensato di
aggiungere prima due giorni
di cammino dei giovani. Si
parte dalle sorgenti del Gave
(il fiume che attraversa Lourdes,
ndr) in un luogo particolarmente
suggestivo, il Cirque
de Gavarnie, e si scende per
circa 60 km fino a Lourdes. Il
senso di questo cammino è la
riscoperta del nostro Battesimo...
A Lourdes siamo ospiti
del Villaggio dei Giovani, una
struttura creata appositamente
per l’accoglienza dei
giovani pellegrini... Dal sabato
30 arrivano tutti gli altri
pellegrini e inizia la nostra
esperienza di servizio (a
ognuno verrà data una mansione
e un referente). I due
giorni di cammino non vanno
sottovalutati: chi è venuto
a Loreto sa che sono i più duri.
Spero vi siate allenati. Il
fondo è per lo più asfalto in
leggera discesa... Anche gli altri
giorni a Lourdes si cammina
parecchio!".
A Lourdes per incontrare
l’Amore che ci salva
Ipellegrinaggi dell'Unitalsi
nel 2008 hanno come
tema pastorale "Il Signore
è l'amore che ci salva". È
su questa proposta che anche
il nostro pellegrinaggio
unitalsiano si orienterà nelle
sue liturgie e catechesi. Da
segnalare tra queste, oltre a
quelle tradizionali, la Veglia
di preghiera a Maria, animata
dai giovani e dalle famiglie
di Castelnovo Monti, la sera
di domenica 31 agosto nella
chiesa di Santa Bernardette.
Oltre al tema pastorale, il cardinale
Caffarra, che guiderà
gran parte delle celebrazioni,
ha espresso il desiderio che
intenzione di preghiera particolare
di questo pellegrinaggio
sia: "Pregate il padrone
della messe perché mandi
operai nella sua messe", per il
dono di nuove vocazioni nelle
Chiese della nostra Regione.
GIARÈDA 2008. Torna la sagra di Reggio lunedì 8 settembre, festa della Natività della B.V. Maria
CON MARIA IN ADORAZIONE DEL FIGLIO
Ritorna lunedì 8 settembre,
nella Basilica della Ghiara, la
"Giarèda", la tradizionale "sagra
di Reggio", che nelle abitudini
dei reggiani ha quasi preso il posto
della festa del 1° miracolo, il
29 aprile. Ricco anche quest'anno
il calendario delle iniziative.
Qui si riportano soprattutto quelle
di natura più strettamente religiosa.
• La preparazione immediata alla
festa sarà nei giorni feriali dal
3 all'7 settembre, con la predicazione
di p. Cristiano M. Cavedon,
dei Servi di Maria, rettore
del Santuario della B.V. delle
Grazie, a Udine.
Le S. Messe saranno alle 7.30,
8.00, 9.00, 11.00, 18.30 (preceduta
dal Rosario alle 17.45).
• Domenica 7 settembre, vigilia
della festa, le S. Messe saranno
alle 7.30, 9.30, 11.00, 12.00,
18.30, 20. 30.
La Celebrazione delle 18.30 sarà presieduta
dal Vescovo emerito mons. Paolo Gibertini
nel 25° della sua ordinazione episcopale
e nel 10° anno del suo congedo
dalla diocesi di Reggio Emilia - Guastalla
e sarà accompagnata dai canti del Coro
"La Corbella" di Campagnola, diretto da
Paola Tognetti.
• Lunedì 8 settembre, festa della Natività
della B.V. Maria, è la "Giarèda".
Alle 6.00 sarà recitato l'Ufficio delle Letture,
seguito dalle Lodi mattutine, con la
partecipazione delle Case della Carità.
Alle 11 il Vescovo mons. Adriano Caprioli
presiederà la solenne Concelebrazione
eucaristica per l'avvio dell'Anno pastorale,
che sarà accompagnata dal Coro Diocesano,
diretto da Giovanni Mareggini.
Parteciperanno le autorità cittadine civili e
militari.
Alle 18.30 la S. Messa sarà presieduta dal
Vescovo Ausiliare mons. Lorenzo Ghizzoni,
accompagnata dal Coro polifonico
"B.V. della Ghiara".
Quanto alle manifestazioni civili,
basterà qui ricordare la pesca
di beneficenza nel chiostro
della Basilica (3-8 settembre), il
mercatino pro Missioni in corso
Garibaldi 42 (3-8 settembre), i
concerti di musica sacra in Basilica,
gli "altari fioriti" a cura dei
fioristi reggiani e la visita guidata
alla Basica alle 21.30 di domenica
7 settembre.
Il manifesto che accompagna la
Giarèda 2008 è particolarmente
bello: riproduce la tela di Jacopo
Palma il Giovane con l’Adorazione
dei Magi, il primo dipinto
commissionato per il Santuario
della Ghiara ancora in
costruzione (v. in questo numero,
pagina di copertina). Fu la
Corporazione dell’Arte della Seta,
allora molto potente a Reggio,
a commissionarla per la
cappella ad essa assegnata.
Eseguito nel 1608 (quest’anno ne ricorre il
400° anniversario) in onore dei Magi, i
santi patroni dell’Arte della Seta, il dipinto
presenta un’originale interpretazione
della "Madre in adorazione del Figlio",
quasi un’animazione dell’immagine miracolosa
della B.V. della Ghiara. Si tratta in
assoluto della prima opera eseguita per il
Santuario, poiché tutte le altre pale d’altare
sono posteriori, mentre i primi affreschi
della cupola e delle volte risalgono al
1614-1615.

ANNO ACCADEMICO 2008-'09
PER IL DIPLOMA IN
SCIENZE RELIGIOSE
(= LAUREA 1° LIVELLO)
Partiranno entro la fine
di settembre i corsi
2008-'09 dell'Istituto
Superiore di Scienze Religiose
della diocesi, 1° ciclo, affiliato
alla Facoltà Teologica
dell'Emilia Romagna.
Si tratta di un'istituzione accademica
promossa dalla
Conferenza episcopale regionale
e dalla Congregazione
dell'Educazione cattolica,
collegata con la Facoltà teologica
dell'Emilia Romagna.
L'ISSR propone l'approfondimento
e la trattazione sistematica,
con metodo scientifico,
della Rivelazione e promuove
la ricerca di risposte
agli interrogativi che l'uomo
di oggi si pone, con l'aiuto
delle scienze filosofiche e
umane.
Destinatari dei corsi
sono:
• coloro che desiderano
approfondire la loro preparazione
teologica e culturale,
sia per la propria formazione
che per un servizio nella
Chiesa;
• coloro che intraprendono il
cammino verso il diaconato
permanente e i ministeri laicali;
• coloro che intendono prepararsi
all'insegnamento della
religione cattolica nella
scuola italiana;
• coloro che intendono conseguire
un titolo accademico
riconosciuto anche dallo Stato.
Il curricolo degli studi ha la
durata di tre anni, al termine
dei quali viene rilasciato il titolo
accademico di Diploma
in Scienze Religiose (baccalaureato)
che, nell'ordinamento
civile, equivale ad una
Laurea di primo livello.
Informazioni:
• La segreteria è aperta
tutti i giorni (eccetto il sabato)
dalle ore 8.30 alle ore
11.30 e dalle ore 17.00 alle ore
19.00.
• Le lezioni si svolgono il lunedì,
mercoledì, venerdì dalle
ore 18.45 alle ore 22.35
presso il Seminario di Reggio
Emilia, viale Timavo, 93. I
È ormai imminente la venuta in diocesi
del Card. Camillo Ruini, per il 25°
della sua ordinazione episcopale.
Questo, in sintesi,il programma:
• sabato 13 settembre, a Sassuolo,
commemorazione del 10° anniversario
della morte di don Ercole Magnani
(presentazione del libro e S. Messa
in San Giorgio alle 18.30);
• domenica 14 settembre, a Reggio:
- ore 11, in S. Prospero, S. Messa a un
anno dalla morte di don E. Anceschi;
- ore 16, in Seminario, celebrazione
del 25° di ordinazione episcopale del
Cardinale: suo intervento su “Rieducarsi
al cristianesimo”.
Per questa circostanza, così ricca per
la diocesi, il Vescovo Adriano e l’Ausiliar
Lorenzo inviano alla diocesi questa
lettera:
La Chiesa? Deve parlare a tutti
Il Cardinale Ruini
nel XXV del suo episcopato
“Credo che la Chiesa in genere, e il
clero in particolare, deve avere questa
ambizione oggi, di parlare a tutti e per
tutti, non soltanto per quelle persone
che frequentano la chiesa e che hanno
diritto alla nostra attenzione pastorale,
ma non bisogna limitare lì il suo
orizzonte, non solo perché Gesù Cristo
è morto per tutti, ma perché il contenuto
oggettivo di ciò che diciamo è
per tutti, tutti, tutti…”. “Tutti” detto tre
volte!
Primo Piano 30 agosto 2008 3
Istituto Superiore di Scienze Religiose:
per crescere nell'intelligenza della fede
Corsi hanno inizio a settembre
2008 e terminano a maggio
2009.
• Le iscrizioni si fanno da lunedì
1° settembre a venerdì
29 settembre 2008.
• Documenti da presentare:
domanda su moduli già predisposti;
per i religiosi: lettera
di presentazione del Superiore;
per i laici: lettera di presentazione
del parroco o altro
sacerdote; copia del titolo
di studio; due fotografie; versamento
della quota di iscrizione.
Il Vescovo mons. Caprioli
ha scritto questa lettera
per esortare i fedeli, specialmente
coloro che hanno
un ruolo o una responsabili-
tà pastorale ed educativa, a
frequentare l'ISSR:
Carissimi,
desidero far presente a tutti gli
operatori pastorali, in particolare
ai catechisti, agli animatori
di gruppi biblici, ai responsabili
di Oratorio, agli
educatori, ai rappresentanti
delle Aggregazioni o movimenti
laicali, ai membri dei
Consigli Pastorali, a coloro
che esercitano un ministero di
fatto o sono candidati a un
ministero istituito, di aver cura
anche della propria formazione
teologica.
Oggi non basta la disponibilità
al servizio e l’attenzione per
la propria vita spirituale, occorre
che queste siano sup-
PIANO DEGLI STUDI
DEL 1° ANNO
CORSI crediti
Area discipline
filosofiche 6
• Storia della filosofia
• Ontologia metafisica
• Filosofia morale
Area discipline bibliche 8
• Introduzione alla
Sacra Scrittura
• Esegesi
Antico testamento
• Esegesi
Nuovo testamento
Area discipline
storiche e patristiche 6
• Storia della Chiesa
• Storia della Liturgia
• Patrologia
Area discipline di
teologia sistematica 6
• Teologia fondamentale
• Cristologia
Area discipline morali 4
• Teologia morale
fondamentale
Area Scienze umane 2
• Psicologia
della Religione
Laboratori 4
• Iniziazione cristiana
• Introduzione
alla Teologia
portate da una conoscenza
approfondita del dato della
fede cristiana in tutti i suoi
aspetti: storico, biblico, patristico,
dogmatico, liturgico,
morale, pastorale.
Le domande alle quali il cristiano
deve rispondere nell’offrire
la testimonianza della
fede non sono sempre quelle,
anzi se ne presentano delle
nuove perché è la cultura di
ogni generazione che pone
sempre nuovi interrogativi.
E fin che l’uomo sa porre delle
domande alla fede si può
essere ottimisti, però occorre
che anche le risposte non solo
siano adeguate, ma capaci
di suscitare il desiderio di un
incontro con Colui che sta all’origine
di ogni domanda e di
PIANO DEGLI STUDI
DEL 2° ANNO
CORSI crediti
Area discipline
filosofiche 5
• Storia della filosofia
• Antropologia filosofica
Area discipline
bibliche 8
• Esegesi
Antico testamento
• Esegesi
Nuovo testamento
• Introduzione al
Greco biblico
Area discipline
storiche e patristiche 5
• Storia della Chiesa
Area discipline di
teologia sistematica 9
• Ecclesiologia
• Ecumenismo
• Teologia sacramentaria
• Diritto canonico
Area discipline morali 5
• Morale sessuale
• Pastorale familiare
Area Scienze umane 2
• Sociologia
della Religione
Laboratori 4
• Teologia pastorale
• Missiologia
• Arte e architettura
per la Liturgia
ogni risposta.
Per venire incontro a questa
esigenza la nostra Chiesa locale
ha una sua apposita
struttura che è l’Istituto Superiore
di Scienze Religiose.
È a livello accademico, dopo i
tre anni è possibile acquisire
un titolo equivalente in ambito
civile ed europeo alla
“laurea breve” e dà accesso ad
eventuali esiti di impegno
professionale anche in ambiti
culturali.
Ogni formazione, pure quella
teologica, richiede disponibilità
di tempo, impegno nello
studio, costanza nella partecipazione,
ma tutto concorre
alla crescita nella fede, alla
intelligenza del dato rivelato,
alla ragione aperta al mistero
A Sassuolo e a Reggio sabato 13 e domenica 14 settembre, nel ricordo dei carissimi don Ercole e don Ennio
IL CARD. RUINI IN DIOCESI PER IL 25° DI EPISCOPATO
Sono le parole con cui il Cardinale Camillo
Ruini presentava a Roma, al termine
del suo mandato come Presidente
della Conferenza Episcopale Italiana
i suoi due saggi sui due ultimi
pontefici: Giovanni Paolo II e Benedetto
XVI. Ordinato vescovo il 29 giugno
1983 per imposizione delle mani
del vescovo Gilberto Baroni, e quasi
subito “sottratto” — sono state parole
di Giovanni Paolo II al vescovo Baroni
in occasione della visita del Papa a
Reggio Emilia il 5-6 giugno 1988 — il
Cardinale Ruini ha vissuto gran parte
dei suoi anni di episcopato a Roma, a
servizio della Chiesa e a stretto contatto
con i due Papi del nostro tempo.
Ritorna ora alla sua Chiesa di origine
il prossimo 14 settembre 2008. L’occasione
è quella di celebrare nella
“sua” basilica di S. Prospero la Messa
di memoria e preghiera di suffragio
per Mons. Ennio Anceschi nel suo primo
anniversario di morte, padre e
amico di don Camillo negli anni di insegnamento
in Seminario. Come già
prima, il 13 settembre, nella sua amata
città di Sassuolo, nella “sua” chiesa
di San Giorgio, ritorna a ricordare
Don Ercole Magnani, a vent’anni dalla
sua morte.
Al di là delle figure che continuano a
legare il Cardinale, la nostra Chiesa
non poteva lasciare passare inosservato
nel XXV il suo ministero episcopale,
che lo ha visto qui nella nostra Chiesa
muovere i primi passi. Più volte e in diverse
occasioni — ne ho la certezza io
stesso ascoltandolo e leggendolo — il
Cardinale ama riconoscere qui nelle
nostre terre — quasi un passaggio obbligato
— le radici della sua esistenza
umana e cristiana e le intuizioni teologiche
e culturali che hanno segnato il
suo servizio pastorale.
L’occasione del XXV di episcopato
non sarà solo celebrativo e festivo, co-
me è giusto che sia per i legami di affetto
e di amicizia che ancora legano
tante persone al Cardinale, ma anche
di incontro con la persona, di ascolto
della sua parola, di studio, se così si
può dire, e di testimonianza di amore
per una “Chiesa chiamata a parlare a
tutti”, come ama lui stesso definire. Un
ritorno dunque, insieme con lui, alle
ragioni del nostro essere Chiesa.
Invitato a scegliere lui stesso il tema di
conversazione per l’incontro del pomeriggio
di domenica 14 settembre
presso il Seminario, il Cardinale ha
chiesto di ispirarsi al suo recente saggio
“Rieducarsi al Cristianesimo, il
tempo che stiamo vivendo” edito da
Mondadori. Vi sono raccolti cinque interventi
del Cardinale, successivi alla
conclusione del suo mandato di Presidente
della CEI, tenuti in diversi contesti
e convergenti attorno a due nodi
tematici: il rapporto dell’uomo con
Dio; la figura di Gesù Cristo e del cattolicesimo
con riferimento al Gesù di
Nazaret, di Benedetto XVI.
“Pur nella diversità degli argomenti affrontati,
non è difficile individuare il
filo conduttore che unisce questi cinque
interventi: si tratta sempre, infatti,
delle radici della fede cristiana e della
fecondità che essa esprime oggi, per
indirizzare positivamente i grandi
PIANO DEGLI STUDI
DEL 3° ANNO
CORSI crediti
Area discipline
filosofiche 5
• Storia della filosofia
contemporanea
• Filosofia della religione
Area discipline bibliche 8
• Esegesi Antico Testam.
• Esegesi Nuovo Testam.
• Greco biblico
Area discipline
storiche e patristiche 6
• Storia della Chiesa
• Storia delle Religioni
• Fenomenologia
della religione
Area discipline di
teologia sistematica 10
• Antropologia teologica
• Teologia sacramentaria:
Eucaristia
• Mariologia
• Teologia spirituale
Area discipline morali
• Bioetica
• Dottrina sociale
della Chiesa
Area Scienze umane 2
• Pedagogia della relig.
Laboratori 3
• Islam: idee e presenze
• Il volto della nostra
Cattedrale
di cui oggi il rapporto chiesamondo
richiede.
Per questo invito tutti a fare
tesoro di quanto questa struttura
offre per la formazione
teologica, in particolare invito
i giovani che hanno già
raggiunto la “maturità” ad
accogliere questa opportunità.
Ne troverà vantaggio anche
la nostra azione pastorale.
Ringrazio i docenti per la loro
competenza e disponibilità e
la segreteria per la impegno
nel portare avanti tutto ciò
che comporta la programmazione.
Il Signore ci accompagni con
la sua benedizione.
+ Adriano, vescovo
cambiamenti del nostro tempo” (dalla
Prefazione al libro). Un libro robusto al
pensiero e impegnativo alla lettura,
che il Cardinale, con la sua parola
franca e calda, non mancherà di sbriciolare
come si sbriciola il ferro.
A introdurre l’incontro, dopo il saluto
del Vescovo, e a dare una testimonianza
sulla figura del Cardinale reggiano
e sul suo impegno ecclesiale romano
sarà il Prof. Francesco Bonini,
suo collaboratore in questi anni nel
servizio alle Chiese in Italia per il progetto
culturale ispirato cristianamente.
L’invito è aperto a tutti: ai presbiteri e
ai diaconi, alle persone consacrate, ai
cristiani laici impegnati, ai fedeli delle
varie comunità parrocchiali, ai
membri di associazioni, movimenti e
centri culturali, ai giovani e adulti di
Azione cattolica, ai cittadini tutti, a cui
il Cardinale ama rivolgersi.
All’inizio di un nuovo anno pastorale,
in cui la nostra Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla
sarà chiamata a “Comunicare
la fede, oggi”, a ripensare l’identità
cristiana in un contesto di pluralismo
culturale e religioso, e ad agire
pastoralmente di conseguenza, confidiamo
che già questo significativo incontro
con il Cardinale — quasi come
una sua prolusione — possa costituire
l’avvio di un buon cammino per tutti
a rieducarsi al Cristianesimo.
+ ADRIANO Vescovo
e il suo Ausiliare LORENZO

4
30 agosto 2008
Pubblicità

GIORNATA PER LA SALVAGUARDIA DEL CREATO
Vita di Chiesa 30 agosto 2008 5
Da lunedì 1° settembre, il programma delle iniziative in diocesi
Una nuova sobrietà per l'uomo e la Terra
Il "nuovo stile di sobrietà" e la testimonianza delle Case della Carità
Si parte lunedì 1° settembre,
"Giornata per la
salvaguardia del Creato",
con la Veglia di preghiera
alle 21 a Gazzata di San
Martino in Rio. Si prosegue a
fine mese con la "Settimana
del Creato", dal 27 settembre
al 4 ottobre, che prevede iniziative
che coinvolgono parrocchie
e realtà ecclesiali, ma
soprattutto scuole e realtà del
territorio. Sulla stessa linea
saranno la "Giornata del Ringraziamento":
quella nelle
parrocchie, domenica 9 novembre,
che avrà a tema la
questione del "pane quotidiano"
per tutti, e quella diocesana,
domenica 23 novembre,
con la celebrazione
in San Prospero a Reggio. Infine,
sabato 29 novembre, a
Reggio, il "Forum etico" sul
territorio.
Un ricco programma per richiamare
l'attenzione su un
tema, quello appunto della
"salvaguardia del Creato",
che non ha sempre coinvolto
le comunità parrocchiali.
Eppure il tema scelto
dalla Cei per questa terza
"Giornata" ha un
forte impatto anche con la fede
vissuta: "Una nuova sobrietà
per abitare la terra". Il
messaggio della "Commissione
episcopale per i problemi
sociali e il lavoro, la
giustizia e la pace" non si dilunga
nelle analisi politiche,
sociali ed economiche che
spiegano la gravità della questione
ambiente e l'insostenibilità
di una "società dei
Dal 29 agosto al 4 settembre
Pellegrinaggio diocesano a Lourdes in occasione
del 150° delle apparizioni.
Sabato 30 agosto
Inaugurazione della mostra "Matilde e il tesoro
dei Canossa, tra castelli e città" (Reggio Emilia -
Palazzo Magnani, ore 19).
Domenica 31 agosto
XXII Domenica del Tempo Ordinario
consumi" senza freni. Si sofferma
piuttosto sulla proposta:
quella di "un profondo
rinnovamento delle nostre
forme di consumo". E lo fa
sostenendo la necessità di
"un nuovo stile di sobrietà,
capace di conciliare una buona
qualità della vita con la riduzione
del consumo di ambiente,
assicurando così
* Giornata di preghiera e solidarietà per le popolazioni
vittime della guerra in Caucaso
* Si faccia in modo in questa domenica di sensibilizzare
i fedeli attraverso i bollettini parrocchiali
o i fogli degli avvisi sulla importanza della III
Giornata per la Salvaguardia del creato, che,
d’intesa con i fratelli ortodossi, si celebra alla data
fissa del 1° settembre.
Da martedì 2 a domenica 7 settembre
Il Vescovo Ausiliare compie la visita alla Diocesi
sorella di Sapë in Albania, dove partecipa alla
conclusione dei campi estivi missionari con i giovani
volontari della nostra Diocesi e alla dedicazione
della Cattedrale intitolata alla Beata Teresa
di Calcutta (Laç – Vau Dejës, 6 settembre, ore 11).
Mercoledì 3 settembre
Inaugurazione della Sagra della Giareda - XXIX
Edizione, con la benedizione alla città impartita
da Mons. Francesco Marmiroli (Reggio Emilia
- piazza Gioberti, ore 18)
Da giovedì 4 a domenica 7 settembre
La nostra Diocesi ospita il III Meeting nazionale
degli Educatori organizzato da Creativ sul tema:
"Dall’emergenza alle opportunità, il tempo dei
talent scout educativi" (Teatro Bismantova e Oratorio
di Castelnovo Monti).
Domenica 7 settembre
XXIII Domenica del Tempo Ordinario
* Giornata dei Volontari missionari di RTM (Reggio
E., presso parrocchia di San Luigi Gonzaga al
mattino, e presso l’Oratorio di via Adua, nel pomeriggio)
* Messa alla vigilia della festa della Natività di
Maria presieduta dal Vescovo emerito, Mons.
Paolo Gibertini (Basilica della Ghiara, ore 18.30)
un'esistenza dignitosa anche
ai più poveri e alle future generazioni".
Per questo indica nella "dimensione
educativa" la linea
di impegno delle comunità
ecclesiali in questo ambito:
occorre formare i fedeli, i cittadini,
i consumatori... a
"comportamenti sostenibili",
riducendo i consumi non
Lunedì 8 settembre
Natività della Beata Vergine Maria
* Solenne Pontificale presieduto dal Vescovo
Adriano per l’avvio del nuovo anno pastorale
(Basilica della Ghiara, ore 11).
* S. Messa presieduta dall’Ausiliare Lorenzo per
la conclusione della Giareda (Basilica della
Ghiara, ore 18.30).
Giovedì 11 settembre
Si invita da quest’anno ad anticipare a questo
giorno la memoria liturgica (obbligatoria in tutte
le chiese della Diocesi) di S. Venerio (compatrono
di Reggio: il corpo è conservato in S. Pietro).
Venerdì 12 settembre
* Con il nuovo calendario liturgico, è stata ripristinata
la possibilità di celebrare in questo giorno
la memoria del SS.mo Nome di Maria.
* Si ricorda nella preghiera il 10° dell’Ordinazione
episcopale del Vescovo Adriano.
* Nella Basilica della Ghiara: 1° momento della
solenne conclusione della ricognizione del corpo
della Beata Giovanna Scopelli:
- ore 16.00: Sottoscrizione del verbale della ricognizione
da parte del Vescovo e del Comitato
scientifico-canonico. — Chiusura dell’urna della
beata Giovanna;
- ore 17.00: Esposizione del corpo della Beata alla
pubblica venerazione:
- ore 21.00: Veglia di preghiera con l’intervento
del Postulatore generale dell’Ordine dei Carmelitani
Scalzi.
Sabato 13 settembre
* In mattinata a Reggio, in occasione del pellegrinaggio
delle Case della Carità in preparazione
al loro Capitolo, 2° momento della solenne
conclusione della ricognizione del corpo della
Beata Giovanna Scopelli:
- ore 10.00: Processione dalla Basilica della
Ghiara a piazza S. Prospero
- ore 10.30: Celebrazione eucaristica in piazza
S. Prospero presieduta dal Vescovo Adriano (in
caso di maltempo è omessa la processione e alle
10.30 la S. Messa viene celebrata in Ghiara)
- ore 11.30: Reposizione nell’abside della Basi-
realmente necessari. "In questa
direzione", aggiunge il
documento, "sarà possibile
valorizzare in forme nuove
quella tradizione di essenzialità
che caratterizza tante comunità
religiose". In questo
senso non appare fuori luogo
il richiamo ad una "spiritualità
eucaristica, capace di
promuovere l'apprezzamento
e la gratitudine per quanto
ci è dato".
Viene in mente, a questo
proposito, l'esperienza
delle nostre Case della
Carità, che anche in questo
ambito può essere proposta
come "esemplare" di un nuovo
stile di vita e di valori: non
solo l’apertura alla dimensione
trascendente e spirituale
della persona e del suo valore
in sé (e quindi l’accoglienza
amorosa dell’altro e del diverso,
soprattutto se malato,
debole, emarginato), ma anche
il dono gratuito di sé e del
proprio tempo, lo stile del
servizio disinteressato e, soprattutto,
il modello di vita
semplice, sobrio e quindi autentico
e diretto.
Non una sobrietà fine a se
stessa o subordinata a fini solo
economici, ma orientata
all'autenticità della vita e alla
sua vera finalità: la realizzazione
piena della persona,
nelle sue dimensioni umane
e cristiane, e la costruzione di
relazioni interpersonali capaci
di far vivere la convivenza
e la pace. Non è poco, come
risultato di una riflessione
sull'ambiente.
CALENDARIO PASTORALE - SETTEMBRE 2008
lica di S. Prospero dell’urna con il corpo della
Beata Scopelli (dove rimarrà fino alla riapertura
della Cattedrale, il 16 novembre prossimo).
Domenica 14 settembre
Festa dell’Esaltazione della Croce
* Atto solenne della nostra Diocesi per il 25° di
Ordinazione episcopale di S. Em. il Card. Camillo
Ruini, presso il Seminario a Reggio:
- ore 16.00: Incontro con il Card. Ruini e suo intervento
su Rieducarsi al cristianesimo
- ore 18.00: Celebrazione di ringraziamento per
il 25° di episcopato
- Al termine, possibilità di salutare personalmente
il Cardinale nell’atrio del Seminario
* Il Card. Ruini sarà a Reggio già al mattino: alle
11, nella Basilica di S. Prospero, presiederà la
solenne Eucaristia nella festa dell’Esaltazione della
Croce e nel 1° anniversario della morte del
parroco, Mons. Ennio Anceschi.
Lunedì 15 settembre
* Memoria obbligatoria della B.V. Addolorata,
venerata patrona dai Servi di Maria in Ghiara e
dalle Monache Serve di Maria a Montecchio.
* S. Messa nel giorno di apertura delle Scuole
presieduta dall’Ausiliare Lorenzo per maestri, insegnanti,
genitori e studenti (Basilica di S. Prospero,
ore 18.30).
Mercoledì 17 settembre
* Memoria in tutte le chiese della Diocesi di S.
Alberto Vescovo di Gerusalemme, nato nella zona
di Gualtieri a metà del XII secolo, e figura particolarmente
cara alle famiglie religiose carmelitane
perché primo legislatore (nel 1207) degli
eremiti che vivevano sul Monte Carmelo.
* Prima riunione dei Vicari foranei (in mattinata,
a Minozzo).
Giovedì 18 settembre
"Comunicare la fede oggi" - 1° momento della
Convocazione Diocesana 2008: Assemblea dei
presbiteri e diaconi sul tema "Il ministero della Parola
del presbitero e i linguaggi del comunicare la
fede": relazioni di Mons. Dario E. Viganò,Ufficio
CEI Comunicazioni sociali, e di Don Daniele Gia-
Gazzata di S. Martino in Rio
SAGRA DI SETTEMBRE 2008
Risulta particolarmente ricco il programma liturgico-formativo
che accompagna, a Gazzata di San Martino in
Rio, la Sagra di settembre 2008:
• Lunedì 1° settembre,ore 21, in chiesa a Gazzata, in collaborazione
con l’Ufficio diocesano di Pastorale Sociale e
del Lavoro, il Centro Missionario Diocesano e la Caritas
Diocesana, in occasione della 3 a Giornata per la Salvagurdia
del Creato,Celebrazione della Parola presieduta
da don Romano Zanni :“La Terra casa comune”. La veglia
proseguirà poi con l’adorazione Eucaristica tutta la notte
e si concluderà con le Lodi del mattino del 2 settembre:
• Martedì 2 settembre,Giornata dedicata alle vocazioni
sacerdotali, nel 30° anniversario dell’ordinazione sacerdotale
di don Franco Gallingani: ore 21, S. Messa.
• Lunedì 8 settembre: Festa della Natività di Maria,ore
21: S. Messa solenne. Nel pomeriggio, con l’ausilio dell’organismo
diocesano “Il Granello di Senapa” , verranno
proposti dei giochi e laboratori per i bambini e i ragazzi;
queste iniziative sono mirate a sensibilizzare i più piccoli
ai temi legati al rispetto della natura. I due laboratori
proposti saranno:
1 - “H_O più o meno” sul tema dell’acqua;
2 - Pacia Mama (Madre terra) sulle risorse della terra: incontri
formativi.
• Mercoledì 10 settembre,ore 21: sotto il capannone, incontro
col dottor Claudio Gollini di Salvaterra. Il dottor
Gollini ha esperienze missionarie, oltre a partecipare ad
iniziative su: commercio equo e solidale, stile di vita sostenibile,
Banca Etica, Reggio Terzo Mondo ecc. Il tema
della serata sarà: “E vide che era cosa molto buona”, riflessioni
sull’uomo e sull’ambiente alla luce della Dottrina
sociale della Chiesa.
• Venerdì 12 settembre, serata di riflessione per i giovani:
sarà presente Andrea Gollini, sul tema: “Siate pronti a
rendere testimonianza della speranza che è in voi” - Giovani
cristiani e impegno sociale. Questa serata esporrà il
tema dell’impegno sociale a carattere mondiale.
• Domenica del 14 settembre, fuori sagra: in mattinata
verranno celebrati 3 battesimi di bambini della parrocchia.
Nella stessa giornata a Gazzata, riallacciandosi ai
battesimi, si svolgerà la “Festa della Famiglia della zona
pastorale” . Per l’occasione le famiglie saranno invitate al
pranzo insieme. Nel pomeriggio Simone Lusuardi di Reggio
Terzo Mondo e sua moglie presenteranno una riflessione
sul tema: “State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano”
: la famiglia tra bisogni e consumismo. Per
l’occasione sarà chiesto a ragazzi e animatori del Grest di
prestare la loro disponibilità, magari dopo aver pranzato
insieme in allegria, per intrattenere con giochi e attività i
figli delle famiglie che intenderanno seguire il dibattito.
notti, direttore dello Studio Teologico Interdiocesano
(Reggio - Oratorio D. Bosco, ore 9-12.30).
Sabato 20 settembre
Ordinazione episcopale di S. E. Mons. Mauro
Parmeggiani, eletto Vescovo di Tivoli (Roma –
Basilica di San Giovanni in Laterano, ore 17).
Domenica 21 settembre
XXIV Domenica del Tempo Ordinario
Lunedì 22 settembre
Inizio Anno scolastico 2008/09 dell’Istituto Superiore
di Scienze Religiose.
Venerdì 26 settembre
Inizio Anno Accademico 2008/09 dell’Istituto
Teologico Interdiocesano.
Sabato 27 settembre
*“Comunicare la fede, oggi” - 2° momento della
Convocazione Diocesana 2008: Assemblea
degli operatori pastorali con la relazione introduttiva
di Don Gianni Bedogni, direttore dell’Ufficio
di Pastorale sociale su "Le dinamiche
del comunicare la fede in un contesto di pluralismo"
(Seminario, ore 16-18.30).
* 9° Convegno regionale della Pastorale della salute
"La famiglia e il bambino nella realtà della
malattia" (Reggio E. - Oratorio D. Bosco, 9-17).
* 25° della morte del Servo di Dio Don Dino
Torreggiani, fondatore dei Servi della Chiesa.
Domenica 28 settembre
XXV Domenica del Tempo Ordinario
* Celebrazione eucaristica domenicale e conferimento
della Cresima ai giovani e agli adulti che
devono completare l’Iniziazione cristiana (Basilica
di S. Prospero, ore 18).
Giovedì 2 ottobre
Prima riunione del Consiglio Presbiterale Diocesano
(Reggio - Seminario, ore 9 – 12.30).
Sabato 4 ottobre, San Francesco d’Assisi
Patrono della Città di Guastalla e della Diocesi:
S. Messa presieduta dal Vescovo in Concattedrale,
con il ricordo dei Vescovi guastallesi defunti
(Concattedrale di Guastalla, ore 21).

6
30 agosto 2008
PROFESSIONE PERPETUA
FRA LE “ORSOLINE
FIGLIE DI MARIA
IMMACOLATA”
Pronuncerà il suo "Sì" totale
e definitivo al Signore
domenica 7 settembre,
nella Messa delle 10 in Concattedrale
a Guastalla. Suor Elisa
Codeluppi, nel giorno della sua
Professione perpetua fra le "Orsoline"
di Verona, sarà circondata
da quanti le vogliono bene e
desiderano accompagnarla -
nella preghiera ma anche con la
presenza concreta - in questo
passo così importante per la sua
vita. E sono davvero tanti: parenti,
consorelle, giovani, famiglie,
amici sacerdoti della comunità
in cui è cresciuta la sua fede
e sbocciata la sua vocazione...
Suor Elisa - classe 1978, diploma
all'Istituto Magistrale "Matilde
di Canossa" di Reggio e
laurea in Scienze dell'Educazione
a Bologna - ci racconta il
percorso che l'ha portata a innamorarsi
di Gesù, e a scegliere
in libertà e serenità di corrispondere
al Suo progetto.
Suor Elisa, puoi parlarci del
cammino umano e di fede
che ti ha condotta fin qui?
La mia vocazione è nata e cresciuta
in famiglia e nella comunità
parrocchiale di Guastalla.
La mia mamma in particolare
"La consapevolezza
della chiamata?
È arrivata attraverso
la normalità
di una vita
ordinaria fatta di
studio,di oratorio,
di famiglia"
mi ha trasmesso la fede; più in
generale, la mia famiglia mi ha
trasmesso valori importanti e
decisivi per la mia scelta: l'onestà,
la fedeltà agli impegni assunti,
la coerenza, l'amore e il
Guastalla & Bassa
"Il mio Sì per sempre al Dio dell'Amore"
S uor Elisa Codeluppilo pronuncerà domenica 7 settembre in Concattedrale
rispetto per gli altri... Ho frequentato
l'Oratorio di Guastalla
sin da bambina partecipando
a Cres, campi scuola, incontri
di catechismo, da "ospite"
prima, poi da educatrice. A poco
a poco mi sono inserita nel
gruppo di adolescenti e giovani
che si ritrovava all'Oratorio.
Come è cresciuta dentro di
te la consapevolezza della
chiamata?
C'è stata un'esperienza forte di
preghiera, fatta con alcuni amici
presso la comunità del Movimento
missionario "P. de Foucauld"
di Cuneo guidata da padre
Andrea Gasparino, e mi ha
certamente aiutata. Ma la consapevolezza
vera e propria è arrivata
soprattutto attraverso la
normalità di una vita ordinaria,
fatta di studio, di oratorio, di famiglia,
coltivando giorno dopo
giorno e negli anni il forte desiderio
di preghiera che cresceva
in me.
ACCADRÀ NEL GUASTALLESE
PIEVE DI GUASTALLA - Sagra parrocchiale
Tempo di Sagra, tra agosto e settembre, all’oratorio di Pieve
di Guastalla. Diversi gli appuntamenti; tra questi, sabato
30 agosto, alle 21.30, la 5 a edizione de "Il Pievolo d'Oro
- Gara canora semiseria"; info e iscrizioni (ultimi giorni utili):
Giacomo 333.3833879, Cristian 349.1011028; il giorno
successivo, domenica 31, alle 17, "Il Pievolino d'Oro", kermesse
con e per i più piccoli; mercoledì 3 settembre, alle
20.30, S. Messa all’aperto e, a seguire, incontro con don
Antonio Mazzi (foto) su "I
cattivi maestri di oggi"; venerdì
5 settembre, alle 20.30,
momento di preghiera all’aperto,
e alle 21.30, presso l’Area
Giovani, Seebha in concerto;
sabato 6 settembre, alle
21, appuntamento con l’operetta
"Note sotto le stelle", e
domenica 7 settembre – alle
21 – con la simpatia della
Compagnia dialettale di San
Martino, nella commedia"Iusfìn
al barbér ad San Martìn".
Chiude la Sagra, lunedì 8, alle
20.30, la processione con
l’immagine del Crocifisso.
BRESCELLO - Festa dell'Oratorio
Dal 2 al 7 settembre, a Brescello, Settimana di Festa per i
20 anni dell'Oratorio; tema: "Io ho vinto il mondo (Gv. 16-
23)". Tra le iniziative proposte: domenica 31 agosto, ore
21, in piazza Matteotti, il recital "... E lui canta!", dei giovani
della Zona pastorale di Gualtieri-Boretto-Brescello; mercoledì
3 e giovedì 4 settembre, ore 21, due serate di "Testimonianza"
(rivolte ad adulti, famiglie e giovani), rispettivamente
con i giovani del quartiere napoletano di Scampia e
con suor Virginia Molla (sorella di S. Gianna Beretta Molla).
Ogni giorno poi - ore 19.30 - preghiera dei Vespri. Durante
la festa saranno allestite presso l'Oratorio la "Mostra del
Libro" e la "Mostra fotografica dei Campi estivi".
Nelle foto, suor Elisa durante il campo estivo in Alto Adige (a San Giacomo, BZ, in Val Aurina) cui ha
partecipato quest'estate insieme ai giovani di Guastalla (Duomo), Pieve, San Martino e Tagliata.
C'è stato un momento in cui
hai intuìto in modo particolarmente
chiaro che potevi
prendere in seria considerazione
la strada della vita
consacrata? Che cosa hai
provato nel cuore?
In particolare, mi ha fatto riflettere
l'esperienza di una mia
compagna di classe, ora sposata,
che alla fine della scuola superiore
fece un anno di leva
presso le Case della Carità. Allora
ho iniziato a interrogarmi
seriamente se una scelta di speciale
consacrazione potesse essere
la mia strada. Sentivo il desiderio
di fare qualcosa di più
rispetto agli impegni che avevo
all'Oratorio. Da qui ho intrapreso,
con dedizione e impegno
ancora maggiori, la frequenza
ad alcuni incontri missionari
organizzati dalle Orsoline e alcuni
servizi di volontariato a
Guastalla presso la Casa di Riposo.
Ricordo che mi accompa-
gnavano sentimenti di inquietudine
e timore... ma anche
gioia.
In questo itinerario hai avuto
una guida spirituale, una
figura di riferimento?
Certo. È stata importante la presenza
di un direttore spirituale
con cui confrontarmi, e anche
quella di una suora Orsolina,
che mi è stata accanto. Ritengo
necessaria la figura di un accompagnatore
spirituale, in
qualsiasi cammino di fede. Perché
ti ascolta, ti aiuta a discernere,
a vedere un po' più in là e
con chiarezza quando si è nel
dubbio.
Un primo "sì" l'avevi già
pronunciato nel 2002, nel
giorno della tua prima Professione...
aprendoti così al
Mistero. Da quel momento
senti di avere maturato, "capito"
qualcosa che prima ti
era più ostico?
Il cammino fatto in questi anni
È don Gianni Repetti, finora parroco nello scandianese
PIEVE-SAN MARTINO, NUOVO PARROCO
Dopo le note vicende che
hanno travagliato la vita
delle comunità di Pieve e
San Martino di Guastalla,
domenica 10 agosto le parrocchie
interessate sono state
informate dal Vicario foraneo,
don Alberto Nicelli,
della nomina
del nuovo
parroco.
Come successore
di
don Alcide
Mariotti
(adesso
parroco a
Sant'Antonio
di Sassuolo,
v. a
pag. 10) per
l'Unità pastorale
di
Pieve-San
Martino è
stato scelto
don Gianni Repetti (foto).
Il sacerdote - sinora parroco
di Chiozza, Fellegara e S.
Ruffino di Scandiano - è nato
il 21 gennaio 1955 a Santo
Stefano d'Aveto (GE). Dopo
aver compiuto gli studi
in seminario a Reggio, è stato
ordinato sacerdote il 30
agosto 1980. Questi gli incarichi
pastorali affidatigli sinora:
vicario parrocchiale
(curato-collaboratore) a
Ospizio di Reggio Emilia città
per cinque anni (1980-
1985); per due anni vicario
parrocchiale nella grande
parrocchia di S. Gregorio
Magno alla Magliana di
Roma (1985-1987), poi collaboratore
nella parrocchia
di Scandiano
centro,
cioè quella
della Natività
della
B.V. Maria
di Scandiano,
per sei
anni (1987-
1993).
Da ultimo,
parroco a
Chiozza dal
1993, e amministratoreparrocchiale
a S.
Ruffino dal
1994 e di Fellegara dal 2001;
è stato anche vicario foraneo
del vicariato di Rubiera-Scandiano
dal 1998 al
2007. Dunque, 53 anni di
età, 28 anni di ministero sacerdotale
con incarichi in
parrocchie importanti.
La data dell'ingresso non è
ancora fissata. A don Gianni,
come a don Alcide, va
l'augurio affettuoso di sacerdoti
e laici.
mi ha portato a dire grazie al Signore
per il dono della chiamata
e dello stare con Lui. È davvero
il Signore "Bello" di cui mi
parlava don Edoardo Ruina nella
Messa di saluto, prima della
mia partenza da Guastalla.
Ricordi qualche esperienza
di servizio, tra quelle che hai
vissuto in questi anni di
"conferma" della tua scelta?
È ancora vivo in me il ricordo
dell'esperienza nella comunità
di Parma che accoglie bambini
e adolescenti provenienti da situazioni
famigliari difficili; lì... il
mio Signore si è fatto piccolo,
povero di affetto, ferito e bisognoso
anche della mia cura. È
allora che mi sono sperimentata
sorella e madre; ed è veramente
un onore quello che il Signore
mi ha fatto, di scegliermi
per camminare e accompagnare
questi suoi "prediletti".
Un "invito" a metterti accanto
ai tuoi fratelli più piccoli,
alla loro fragilità...
Sì, ma la fragilità è anche quella
del mio amore, a volte poco
gratuito, ma comunque sempre
chiamato ad esserlo. Come una
mamma: ogni giorno, pronta a
ricominciare, a fare e rifare mille
azioni quotidiane. Ma quanto
amore può passare in quei
gesti, quanta attenzione, quanta
possibilità di bene. E oggi, alla
luce della parola di Gesù - "li
amò sino alla fine" (Gv. 13,1) -
pronuncio il mio "Sì per sempre"
al Signore, con tanta riconoscenza
per il suo amore totale,
fedele e provvidente.
Se una giovane o un giovane
ti confidassero di avvertire
nel proprio cuore il desiderio
- pur tra i normalissimi
dubbi e interrogativi - di
consacrarsi interamente a
Dio, cosa diresti?
A chi si sente "sfiorato" da questo
pensiero mi sento di dire: il
Signore vuole sempre e solo il
nostro bene, e se noi Glielo
chiediamo con insistenza e forza,
di certo non ce lo farà mancare.
Per questo consiglierei la
preghiera quotidiana e il confronto
con un direttore spirituale.
I consacrati oggi. Quale
messaggio lanciano all'umanità
religiose e religiosi?
Il senso più vero di quel che siamo
ci viene dal Signore. A Lui
apparteniamo, "sia che dormiamo,
sia che vegliamo siamo
dunque del Signore" (San Paolo).
È Colui che ci rende belli e
veri. Penso che noi consacrati
siamo chiamati ad essere testimoni
di questa bellezza.
Potresti descrivere il carisma
e la spiritualità delle
"Orsoline Figlie di Maria Immacolata"?
La nostra è una spiritualità pasquale.
Il fondatore, il Beato Zefirino
Agostini, ci ha invitato a
"È il Signore che ci
rende belli e veri.
Penso che
noi consacrati
siamo chiamati
ad essere testimoni
di questa bellezza"
essere - secondo lo spirito di S.
Angela Merici - spose di Gesù
crocifisso, partecipi della sua
Pasqua. A Lui ci conformiamo,
a Colui che per noi vince la
morte e ogni male. Di Lui siamo
chiamate a rivestirci e con
Lui a salvare anime. E nella realizzazione
della nostra missione
ci affidiamo a Maria Immacolata,
nostro modello di "Sì" a
Dio.
Hai dei sogni, dei progetti
che ti porti nel cuore e ti piacerebbe
realizzare all'indomani
della tua Professione?
Mio unico desiderio è crescere
nell'abbandono fiducioso al Signore,
in un servizio umile e totale.
Matteo Gelmini
“MUSICA INTORNO AL FIUME”
QUATTRO APPUNTAMENTI IL 6-7 SETTEMBRE
Quattro gli appuntamenti – nella prima settimana di settembre
– con la rassegna concertistica e culturale “Musica intorno al
Fiume” (info: www.serassi.it). Primo appuntamento sabato 6
settembre, alle 21, nella chiesa di Pieve Saliceto, col concerto
dei Sacris Concentuum Cantores in occasione della presentazione
del libro "L'Organo Eugenio Bonazzi, 1883", curato da
Federico Lorenzani; tre, poi, gli appuntamenti per domenica 7
settembre: alle 17.30, nella chiesa di Campagnola, concerto
"Salve Regina" per soprano e cetra; alle 18, in Rocca a Novellara
- nell’ambito della VI edizione del Nubilaria Celtic Festival
- concerto per soprano, flauto e arpa; alle 21 infine, nel Santuario
B.V. Porta di Guastalla, concerto per soprano e organo del
Coro Estudiantina, diretto da Donato Morselli.
LUZZARA: DA OGGI L’ANTICA CHIESA
DI SAN GIORGIO È ANCHE ON-LINE
Viaggi virtuali sul web per visitare i tesori artistici delle nostre chiese.
La Soprintendenza, per mezzo di esperti fotografi e non solo,
offre un "film audiovisivo" dell'antica Pieve di S. Giorgio, la chiesa
parrocchiale di Luzzara; basta digitare www.chiesadiluzzara.it.
Autentiche bellezze artistiche, anche le nostre chiese di campagna,
patrimonio lasciatoci dai nostri antenati, meritano conoscenza e apprezzamento.
Le moderne tecnologie offrono a tutti la possibilità
di ammirare le nostre chiese e sono al tempo stesso un interessante
inventario visivo. (don Alessio Ferrari, parroco emerito di Luzzara)

CARITAS DIOCESANA
Domenica 31 agosto, giornata della preghiera e della solidarietà
Georgia: 150mila profughi senza più nulla
Mentre cresce l'ansia per l'arrivo del rigidissimo inverno
Sono più di 150.000 i profughi
del conflitto in
Georgia e in Ossezia secondo
le stime dell’UNHCR,
l'Alto Commissariato dell'Onu
per i rifugiati. Centomila
nella sola Georgia, mentre il
resto è accolto nei campi profughi
collocati lungo la frontiera
che separa l’Ossezia del
Sud (Georgia) con quella del
Nord (Russia).
Fuggiti senza portare
nulla con sé
Don Alexander Pietrzyk,
direttore di Caritas
Russia, e Sergey
Basiev, direttore della Caritas
diocesana in Ossezia del
Nord, hanno visitato i campi
allestiti per accogliere questi
rifugiati. Così scrivono: “Sono
fuggiti dalle case senza
portare nulla con sé. Hanno
bisogno di tutto, dal cibo alle
medicine, ai vestiti. Abbiamo
incontrato bambini, donne,
anziani: nei loro occhi si percepisce
l’inquietudine, la
paura del domani”.
Forte l’impegno della Caritas
Italiana, che su mandato della
Conferenza Episcopale Italiana
e in risposta ai ripetuti
appelli di papa Benedetto
XVI, continua a mobilitarsi
insieme alle 220 Caritas diocesane
e alle 25.000 parrocchie,
non solo con l’invio di
fondi, ma anche indicendo
una giornata di preghiera
per la pace e di solidarietà,
domenica 24 agosto o domenica
31 agosto 2008.
L'angoscia per
l'arrivo dell'inverno
Nei giorni scorsi la rete
di Caritas Internationalis
ha già messo a
disposizione delle Caritas locali
una somma iniziale di
250.000 Euro per le prime
emergenze. Caritas Italiana,
che fa parte della rete, ha finora
messo a disposizione
100.000 Euro, di cui 50.000 –
già inviati – per l’acquisto di
aiuti alimentari e materiale
sanitario, altri 50.000 – da inviare
nei prossimi giorni – per
le attività di riabilitazione e
ricostruzione.
Il direttore di Caritas Georgia,
padre Witold Szulczynski, ricorda
però che questa emergenza
durerà ancora dei mesi:
“Siamo infinitamente grati
per la generosità e per il
grande lavoro che molte persone
svolgono a favore della
nostra Caritas, delle persone
sfollate e dei più poveri di
questa terra, ma non basta,
avremo mesi e mesi di lavoro
prima di tornare ad una situazione
di normalità. Dove
"Non abbiamo
portato solo
16 tonnellate di
viveri, abbiamo
portato loro
la speranza, un
segno concreto
di amore.
Penso che con
questo carico di
aiuti, abbiamo
fatto più
ecumenismo
che con tante
prediche,
conferenze e
discorsi"
(padre Witold
Szulczynski,
direttore di
Caritas Georgia).
"Hanno bisogno di tutto, dal cibo alle medicine, ai vestiti. Abbiamo incontrato bambini, donne, anziani:
nei loro occhi la paura del domani. Le scuole non ci sono più, è imminente il rigidissimo inverno...".
andranno questi profughi,
tra un mese, due? C’è chi ha
perso la propria casa e chi
non vuole più tornare indietro.
Come fare per aiutare i
bambini a riprendere la
scuola, ora che le scuole non
ci sono più?”. L’emergenza
infatti rischia di aggravarsi
nei prossimi mesi quando sarà
necessario trovare delle sistemazioni
adeguate per affrontare
il rigido inverno.
Gori, una “città fantasma”
In Ossezia del Sud la situazione
rimane drammatica
ed è risultato molto difficile
per gli operatori Caritas
raggiungere dalla Georgia le
zone più colpite come
Tskhinvali e Gori. Solo dopo
aver superato a fatica varie
difficoltà alle postazioni dei
militari russi, una delegazione
della Caritas con il carico
degli aiuti umanitari è riuscita
a raggiungere il 20 agosto
la città di Gori.
Così scrive padre Szulczynski
in un messaggio alle diverse
Caritas diocesane italiane per
aggiornarle su come la Caritas
Georgia sta portando
avanti gli aiuti alle popolazioni
grazie al loro sostegno:
“Gori ci è sembrata una città
di fantasmi, con le strade deserte
e poche persone in giro.
Davanti al Municipio invece,
abbiamo trovato una lunga
fila di anziani, in attesa di ri-
cevere qualche aiuto. Siamo
andati dal Vice Sindaco, che
ci ha chiesto di portare gli
aiuti prima al Vescovo ortodosso.
Dal Vescovo abbiamo
scaricato la metà della merce
e abbiamo visitato la Mensa
e il panificio che gestiscono.
Siamo rimasti molto colpiti
dal grande lavoro che la
Chiesa Ortodossa svolge per i
profughi. Noi abbiamo spiegato
che il nostro aiuto era
dall’Italia, comprato grazie
alle generose offerte che abbiamo
ricevuto dal Santo Padre
e da Voi. Tutti erano commossi,
più di una persona mi
ha chiesto di ringraziare la
Chiesa Cattolica e il popolo
“Siamo infinitamente grati per la generosità
e per il grande lavoro di molti per gli sfollati e i più
poveri di questa terra,ma non basta;avremo
mesi di lavoro prima di tornare alla normalità"
italiano per la solidarietà dimostrata.
Anche noi eravamo
tutti commossi e con le lacrime
agli occhi guardavamo
queste persone. Noi, non abbiamo
portato solo sedici
tonnellate di viveri, abbiamo
portato loro la speranza, un
segno concreto di amore.
Penso che con questo carico
di aiuti, abbiamo fatto più
ecumenismo che tante prediche,
conferenze e discorsi”.
Domenica 31 agosto:
preghiera e solidarietà
Da parte sua, la Caritas
diocesana di Reggio
Emilia – Guastalla,
sentito il Vescovo Adriano e il
suo Ausiliare Lorenzo, invita
tutte le parrocchie a rispon-
Caritas 30 agosto 2008 7
dere generosamente all'appello
di Caritas Italiana a sostegno
delle popolazioni dell'Ossezia
e della Georgia.
Il Vescovo mons. Adriano
Caprioli già nell'omelia della
festa dell'Assunta aveva sollecitato
una prima raccolta di
offerte, effettuata appunto il
15 agosto nella Basilica di San
Prospero: “Oggi la fretta della
carità di Maria verso l’anziana
cugina Elisabetta è testimoniata
dalle tante donne
di famiglia venute qui tra noi
da altri Paesi dell’Est cristiano
a prendersi cura dei nostri
anziani in casa. Penso in particolare
alle numerose badanti
provenienti dalla Georgia,
che in questi giorni soffrono
doppiamente per le
condizioni di fuga, insicurezza
e di incertezza per il futuro
che vivono le proprie famiglie
e il proprio Paese. Oltre
agli altri segni di accoglienza
che le nostre parrocchie
già stanno testimoniando,
propongo, insieme alla
preghiera che faremo, di devolvere
le offerte di questa
Messa per queste famiglie”.
La Caritas diocesana aderisce
perciò alla colletta nazionale
indetta da Caritas italiana: le
parrocchie che già non l'hanno
fatto domenica 24 sono
invitate a celebrare una giornata
di preghiera e solidarietà
domenica 31 agosto.
Per donazioni dirette alla
Caritas:
• versamento sul conto
corrente postale n. 40416851,
• bonifico sul conto corrente
bancario IBAN IT59 K 07058
12800 000000027543,
entrambi intestati a Compagnia
del SS. Sacramento - Caritas
Reggiana (via dell'Aeronautica
4 - Reggio Emilia) indicando
nella causale: "Guerra
in Caucaso 2008".
In alternativa si può effettuare
l'offerta on-line mediante
carta di credito dal sito
www.caritasreggiana.it nella
sezione "donazioni", oppure
presso gli uffici della segreteria
Caritas in via dell'Aeronautica,
4 (tel 0522.922520).
Per beneficiare della deducibilità/detraibilità
fiscale delle
offerte, aggiungere nella
causale del versamento la dicitura
"Erogazione liberale a
Ramo ONLUS". La ricevuta
rilasciata dalla banca, dalla
posta o l'estratto conto della
carta di credito è titolo valido
da utilizzare in sede di dichiarazione
dei redditi secondo
le vigenti normative.
Servizio Civile – Bando per stranieri
Sulla base di quanto previsto dalla Legge Regionale n.
20/2003, recante nuove norme per la valorizzazione del
servizio Civile e l’istituzione del servizio Civile regionale,
la Regione Emilia Romagna garantisce l’accesso al
servizio civile regionale a tutte le persone, senza distinzione
di sesso o di appartenenza culturale o religiosa, di
ceto, di residenza o di cittadinanza (art. 3, comma 2, L.R.
20/2003).
Possono partecipare alla selezione i cittadini stranieri,
senza distinzione di sesso, che alla data di presentazione
della domanda abbiano compiuto il 18° e non superato
il 28° anno di età (27 anni e 364 giorni), in possesso
dei seguenti requisiti:
• non essere stati condannati con sentenza di 1° per delitti
non colposi commessi mediante violenza contro
persone o per delitti riguardanti l’appartenenza a gruppi
eversivi o di criminalità organizzata;
• essere in possesso di idoneità fisica, certificata dagli
organi del servizio sanitario nazionale (il certificato,
presso gli ambulatori dell’ASL, è rilasciato gratuitamente),
con riferimento allo specifico progetto d’impiego
per cui si intende partecipare;
• essere residenti o domiciliati in Italia;
• essere in regola con la vigente normativa per il soggiorno
degli stranieri in Italia, ad esclusione dei permessi
di soggiorno per motivi turistici e per motivi di lavoro
stagionale.
Ai giovani spetta un assegno per il servizio civile di euro
360 mensili ovvero euro 288 mensili, in rapporto alle diverse
ore di servizio civile indicate nel progetto, che possono
variare da 25 a 20 ore settimanali.
Le domande di partecipazione dovranno essere ricevute
entro e non oltre il 12 settembre 2009. Le domande
pervenute oltre il termine non saranno prese in considerazione.
Tra gli enti promotori di progetti di servizio civile volontario
rivolti a cittadini stranieri, c’è anche la Caritas
diocesana di Reggio Emilia - Guastalla con 2 posti disponibili
nel Progetto Granello di Senapa (per maggiori
informazioni contattare Isacco Rinaldi 0522.922520).
Viaggio in Albania
il vescovo di Sapa
mons. Lucjan Avgustini
in un incontro per portatori
di handicap organizzato
dalla Caritas della sua Diocesi
CaritasInforma
Anche la Caritas diocesana parteciperà alla Consacrazione
della Cattedrale di Laç – Vau Dejës, dedicata alla
Beata Teresa di Calcutta, prevista per le 11 di sabato 6
settembre. Il direttore Gianmarco Marzocchini e Isacco
Rinaldi si uniranno a mons. Lorenzo Ghizzoni, Vescovo
Ausiliare, in questo viaggio. Sarà anche l’occasione per
valutare l’esperienza del Servizio Civile Volontario della
nostra Caritas proprio nella diocesi di Sapa (rientrano
tra pochi giorni i 3 ragazzi attualmente in servizio) e per
consolidare l’amicizia e la collaborazione con la Caritas
di Sapa, che sosteniamo economicamente per alcuni
progetti rivolti alle famiglie più povere del territorio e
per un progetto sui portatori di handicap (per maggiori
informazioni sui progetti: www.caritasreggiana.it).
Appuntamento su reggianità e solidarietà
Venerdì 12 settembre, alle 21, presso la Sala dibattiti di
FestaReggio, è in programma l’incontro “Quando la reggianità
è sicura solidarietà. Diritti, legalità, sicurezza e
coesione sociale”. Interverrano Rosy Bindi, vicepresidente
del gruppo Pd alla Camera dei Deputati, Franco
Corradini, assessore alla Coesione e Sicurezza sociale
del Comune di Reggio Emilia, Gianmarco Marzocchini,
direttore della Caritas diocesana, e Sonia Masini, presidente
della Provincia di Reggio Emilia. Conduce Giovanni
Mazzoni, direttore di ètv-Teletricolore.
Turni Mensa Caritas (finora concordati)
Sabato 30 ago. San Prospero Strinati
Domenica 31 ago. Spirito Santo Reggio Emilia
Domenica sera 31 ago. San Luigi Reggio Emilia
Lunedì 1° set. Brescello
Martedì 2 set. Ligonchio
Mercoledì 3 set. Toano e volontari
Giovedì 4 set. Volontari vari
Venerdì 5 set. Sant’Ilario d’Enza
Sabato 6 set. Salvaterra
Domenica 7 set. Bibbiano
Domenica sera 7 set. San Giuseppe Reggio Emilia
Lunedì 8 set. Volontari vari
Sabato 13 set. Gabella

8
30 agosto 2008
INDIA. STATO DELL'ORISSA
IL CORDOGLIO DEL PAPA E
L'INADEGUATA REAZIONE
DELLA COMUNITÀ
INTERNAZIONALE
L'
orrore sembra non
aver termine, nello
Stato dell'Orissa, India.
La ferocia indù prosegue
ad accanirsi contro i cristiani
e le loro chiese, le loro case, le
loro strutture, orfanotrofi,
scuole, ospedali... La polizia
parla di otto uccisi, qualcuno
in modo atroce. Ma le cifre
sono del tutto fuori controllo.
Èstata Asia News, l'agenzia
del Pime (Pontificio
Istituto Missioni Estere),
a dare le prime notizie,
lunedì 25 agosto. Arringata
da personalità indù, al grido
"Uccidete i cristiani e distruggete
le loro istituzioni",
una folla inferocita, guidata
dal gruppo estremista Vhp
(Vishwa Hindu Parishad) ha
distrutto e raso al suolo chiese,
cappelle, case parrocchiali,
scuole e servizi della diocesi
di Cuttack-Bubaneshwar
(distretto di Kandhamal, in
Orissa).
Tutto ha avuto inizio dall'uccisione,
sabato 23, del leader
estremista indù Swami Laxanananda
Saraspati e di 5 suoi
adepti. Laxanananda era stato
il promotore delle violenze
dello scorso dicembre contro
i cristiani.
Nonostante questo delitto sia
stato rivendicato da un gruppo
maoista anti-indù, la responsabilità
è stata attribuita
ai cristiani, fatti oggetto di
una serie incontrollata di violenze.
Tanto che lunedì 25,
appunto, una missionaria laica
cattolica è stata bruciata
viva da gruppi di fondamentalisti
indù nel distretto di
Bargarh (Orissa), che hanno
assalito l'orfanotrofio di cui
era responsabile. Lo ha confermato
il sovrintendente
della polizia Ashok Biswall.
Un sacerdote che era presente
nell'orfanotrofio è rimasto
gravemente ferito ed è ora all'ospedale
con profonde
ustioni.
Un'altra suora, del Centro sociale
di Bubaneshwar, è stata
stuprata da gruppi di estremisti
indù prima di dar fuoco
a tutto l'edificio.
La sera dello stesso 24 agosto,
Libertà religiosa
India: giorni di ferocia contro i cristiani
Otto i morti accertati.Violenze atroci contro suore e missionari
Sopra: la rabbia degli estremisti indù, la disperazione di un cristiano cui è stata bruciata la casa e una chiesa data alle fiamme. Sotto:
manifestazioni e veglie di preghiera dei cristiani contro le violenze di questi giorni.
al termine dei funerali del
leader indù ucciso, nel villaggio
di Tianga un cattolico è
stato ucciso e tagliato a pezzi,
altre due persone vicine a lui
hanno subito ferite e percosse
così violente che due giorni
dopo sono morte. Le case
dei cristiani di Tianga sono
state bruciate e le famiglie sono
fuggite nella foresta. Ma
sono state seguite e attaccate
dagli estremisti.
La polizia si è mossa in grave
ritardo e con pochi uomini,
per lo più disarmati, tanto
che le violenze si sono diffuse
nei distretti vicini e in tutto
lo stato.
Pakistan. Ansia per due sorelle di famiglia cattolica
DUE RAGAZZE CRISTIANE RAPITE E COSTRETTE
A CONVERTIRSI ALL’ISLAM E A NOZZE MUSULMANE
Si fanno più flebili le
speranze di un ritorno
a casa per le due
ragazze cristiane rapite
da un gruppo di
musulmani lo scorso
26 giugno nel villaggio
di Chowk Munda
(Punjab, Pakistan). Secondo
l’avvocato della
difesa, la situazione
è più complicata per la maggiore delle due sorelle, Saba Younas,
costretta all’indomani del rapimento a sposare un giovane
musulmano e a convertirsi all’islam.
Lo scorso 6 agosto il giudice Malak Saeed Ejaz, dell’Alta Corte
di Lahore, ha disposto una perizia medica sulla ragazza in
base alla quale sarebbe emerso che “l’età biologica” è di 16 anni
(o 17) e non 13 come testimonia il certificato di nascita della
parrocchia cattolica di appartenenza. “Ora – afferma Rashid
Rehman, legale della famiglia – le possibilità che Saba torni dai
genitori si riducono”, tanto più che la ragazza avrebbe confermato
di “avere 17 anni”, di essersi “convertita all’islam” e aver
contratto matrimonio “volontariamente”. Khalid Raheel, zio
delle sorelle, ribadisce di avere in mano documenti che “comprovano
il fatto che Saba ha solo 13 anni” e che è stata costretta
a testimoniare dietro pressioni e minacce. Se le speranze per la
sorella maggiore sono pressoché nulle, continua invece la battaglia
per riportare a casa la minore delle due, Anila di 10 anni;
e un eventuale ritorno di Anila potrebbe convincere anche
Saba a cambiare idea. Se la sentenza del 9 settembre non sarà
positiva, il legale farà ricorso alla Corte Suprema”.
"
Incendi, razzie, caccia
all’uomo, violenze
sulle donne continuano
anche oggi nello Stato
dell’Orissa", scrive ancora
Asia News mercoledì 27 agosto,
"mentre il coprifuoco decretato
dal governo viene
esteso dal distretto di Kadhamal
in altre città e la polizia
ha l’ordine di sparare a vista".
Suor Karuna, delle religiose
del Preziosissimo Sangue, fra
le prime ad essere state colpite,
conferma ad AsiaNews
che "incendi e razzie continuano
anche oggi; le donne
vengono molestate e brutalizzate
e gli estremisti fanno
di loro quello che vogliono".
Suor M. Suma, delle suore di
Madre Teresa, afferma che "i
villaggi cristiani vengono rasi
al suolo; le suore carmelitane
sono dovute fuggire dal convento
e, terrorizzate, hanno
trovato rifugio nella selva".
"
Intanto - riferisce
sempre Asia News - si
confermano le voci
che estremisti da altre regioni
dell’India stanno giungendo
in Orissa per dare man
forte ai radicali locali. Membri
dell’Hindutva dal Madhya
Pradesh, dal Karnataka e
dal Maharashtra sono arriva-
ti nel distretto di Kandhamal.
Alcuni cristiani protestanti
affermano che il governo del
Chhattisghar sta aiutando
gruppi paramilitari a giungere
in Orissa per attaccare i
cristiani. Sebbene sia stato
imposto il coprifuoco e vi siano
truppe antisommossa, gli
attacchi non si fermano. Ieri
la polizia ha ucciso 4 radicali
indù mentre centinaia di loro
attaccavano il villaggio di Barakhama.
Le forze dell’ordine
hanno l’obbligo di sparare a
vista per coloro che violano il
coprifuoco. Nuovi attacchi e
incendi si registrano a Baliguda,
Udaygiri e Raikia".
Le ragioni di una così efferata
violenza sono riconducibilisostanzialmente
alle accuse di proselitismo
che da tempo gli estremisti
indù rivolgono ai cristiani
e specialmente ai missionari.
Non si vuole che le
iniziative di educazione, di
carità e di sostegno anche
economico rivolte soprattutto
verso i più poveri (i fuori
casta, i “tribali”), li portino a
una sorta di emancipazione
sociale. La divisione della società
in caste, condannata
dalla Costituzione e dalle leggi
indiane, resta un intoccabile
peso nella prassi delle
popolazioni indù degli stati
più poveri.
Suor M. Suma, delle Missionarie
della Carità, affida ad
AsiaNews un messaggio: "Vi
prego, dite al mondo intero:
amiamoci gli uni gli altri, siamo
tutti figli dello stesso Padre".
I missionari e le missionarie
della Carità hanno subito
sassaiole e danni a un
ospedale, un orfanotrofio e
alle auto che servono per trasportare
i malati.
Per il 29 agosto, tutte le scuole
cattoliche dell'India hanno
deciso una serrata per protestare
contro le continue violenze
verso i cristiani dell'Orissa.
La Chiesa indiana ha
deciso per il 7 settembre una
giornata di preghiera e digiuno
in solidareità con i cristiani
perseguitati dell'Orissa.
All'udienza generale di
mercoledì 27 agosto Benedetto
XVI ha dichiarato
di aver appreso "con profonda
tristezza" le notizie delle
violenze. Di fronte all’uccisione
di alcune persone e al ferimento
di molte altre, dinanzi
alla distruzione di centri di
culto, di proprietà della Chiesa,
e di abitazioni private, il
Santo Padre ha chiesto con
forza che la vita umana venga
sempre rispettata e ha invitato
"i leader religiosi e le autorità
civili a lavorare insieme per ristabilire
tra i membri delle varie
comunità la convivenza
pacifica e l’armonia che sono
sempre state segno distintivo
della società indiana".
Cina. I cattolici “sotterranei” sfidano il divieto della polizia e celebrano l’Assunta assieme al loro Vescovo
OLIMPIADI: OCCASIONE PER UN ULTERIORE GIRO DI VITE ALLA LIBERTÀ RELIGIOSA
Più di 1.000 cattolici sotterranei
hanno sfidato i controlli
della polizia radunandosi
nella chiesa di Wuqiu
(Hebei) per celebrare la Messa
dell’Assunta con il loro vescovo,
mons. Giulio Jia Zhiguo, agli arresti
domiciliari e sotto controllo
24 ore su 24. Il vescovo rimane
isolato e a sacerdoti e seminaristi
è vietato incontrarlo. Mons. Jia è
vescovo della diocesi sotterranea
di Zhengding (Hebei), con oltre
110 mila cattolici, almeno 80 sacerdoti
e più di 90 suore.
In occasione delle Olimpiadi tutti
i fedeli della Chiesa sotterranea
avevano ricevuto avvertimenti
dalla polizia di non incontrarsi
durante il periodo dei Giochi per
“motivi di sicurezza”, mentre prelati
e sacerdoti subiscono arresti
domiciliari.
Lo stesso mons. Jia Zhiguo, fin
dal mese di aprile è stato messo
sotto il controllo della polizia giorno e
notte. La polizia ha costruito perfino
una baracca davanti alla casa del vescovo
per facilitare la vigilanza continua
e i turni di sonno e di guardia dei
suoi agenti.
Monsignor Jia Zhiguo
La solennità dell’Assunta è una
delle feste più sentite nella Chiesa
cinese. E così almeno 1.000 fedeli,
invece di ubbidire alla polizia,
hanno deciso di “invadere” pacificamente
la chiesa di Wuqiu, affianco al-
la casa dove il vescovo vive segregato.
Per evitare conflitti e
problemi che potevano emergere
sui media durante le Olimpiadi,
i poliziotti hanno permesso
il raduno e mentre loro
rimanevano nel cortile della
chiesa, il vescovo ha potuto celebrare
la Messa con i fedeli.
Tuttavia, durante il periodo delle
Olimpiadi i sacerdoti hanno
ricevuto l’avvertimento di non
tenere incontri o celebrazioni
troppo vistose. Almeno 6 sacerdoti
sono stati costretti dalla
pubblica sicurezza a “prendersi
delle vacanze” forzate durante il
periodo olimpico. Era programmata
l’ordinazione di un diacono,
ma con ogni probabilità essa
sarà procrastinata a dopo le
Olimpiadi e le Paraolimpiadi,
verso ottobre.
Mons. Jia, 73 anni, ha passato
15 anni in prigione (dal ’63 al
’78). Dal’89 in poi si trova sotto stretto
controllo della polizia. In tutti questi
anni è stato arrestato e poi liberato almeno
11 volte. In passato il Vaticano
ha spesso perorato la causa della sua
libertà.

BRASILE
Chiesa e Missione 30 agosto 2008 9
Ruy Barbosa ha il nuovo Seminario
DON VITTORIO TREVISI
HA LETTO IL MESSAGGIO
DEI DUE VESCOVI REGGIANI
Una data storica, quella
di domenica 24
agosto, per la Chiesa
di Ruy Barbosa, in Brasile,
dove operano i sacerdoti reggiani
fidei donum. Si è infatti
inaugurato il nuovo Seminario
diocecesano “Bom Pastor”,
costruito nella vicina
città di Feira de Santana, sede
della Facoltà Teologica dove
studiano i seminaristi di varie
diocesi.
Alla Messa solenne e benedizione
del nuovo seminario
erano presenti circa un migliaio
di persone provenienti
dalle comunità dei missionari
reggiani, unitamente a parecchi
sacerdoti, religiose e
religiosi. Ha presieduto la celebrazione
mons. Itamar
Vian, Arcivescovo della Diocesi
di Feira de Santana, anche
perché mons. André de
Witte, il Vescovo di Ruy Barbosa,
era senza un filo di voce,
e partecipavano pure altri
sei Vescovi delle diocesi vicine.
Per la diocesi di Reggio Emilia
- Guastalla era presente
don Vittorio Trevisi, che della
diocesi di Ruy Barbosa era
stato prima missionario poi
vicario generale, prima di
tornare a Reggio. Don Vittorio
era giunto apposta in aereo
nei giorni precedenti, in
rappresentanza del Vescovo
Adriano e dell'Ausiliare Lorenzo,
che gli avevano affidato
un messaggio scritto.
“
Abbiamo contribuito
anche noi”,
scrivono i Vescovi
Dopo un soggiorno in diocesi presso i familiari
TORNA IN MADAGASCAR SUOR GIACINTA
La fine di agosto segna anche
la conclusione del periodo
di riposo di suor Giacinta
Gobetti, delle Carmelitane
Minori della Carità,
durante il quale è stata
ospite dei fratelli e perciò
anche di don Giuseppe,
parroco a Civago.
La malinconia che prende
nel lasciare l’ambiente familiare
viene superata in
suor Giacinta dal desiderio
di tornare nella sua missione
in Madagascar, dove
opera dal lontano 1970.
Giovanissima, fece un’esperienza lavorativa per aiutare la famiglia,
poi, a 23 anni, dopo aver conosciuto don Mario Prandi
ed aver fatto proprio l’ideale di vita del prete di Fontanaluccia,
nel 1960 decise di diventare una sorella delle Case della
Carità. Era il modo migliore per realizzare quello che sentiva
delinearsi come il suo progetto di vita: realizzare fino in fondo
l’attenzione e la cura verso i più poveri.
Dopo il servizio prestato in diocesi presso le diverse Case della
Carità, suor Giacinta chiese ed ottenne di poter lavorare presso
l’ospedale di Ampasimanjeva, in Madagascar, e, insieme alla
dottoressa Bianca Morelli, dedicarsi alla cura dei più poveri
fra i poveri.
La popolazione, grata per quel meraviglioso servizio, chiese di
poter godere anche di un ambulatorio a Tananarive, con funzioni
anche di pronto soccorso, chiamato comunemente “dispensario”.
Suor Giacinta opera da sempre in quella struttura
insieme ai medici. È impegnata in quel servizio 24 ore su 24,
perché le necessità della gente sono immense.
In Madagascar, sottolinea suor Giacinta, viene data importanza
basilare alla liturgia ed alla preghiera e la gente risponde con
entusiasmo. Proprio per aiutare quella popolazione a pregare,
due preti reggiani, don Remigio Ruggerini e don Luciano Pirondini,
partendo da una grotta situata nella foresta, circondata
da un laghetto, hanno costruito un Santuario dedicato alla
Madonna della Riconciliazione. La liturgia che qui viene celebrata
raccoglie sempre una folla immensa di fedeli, mai spaventati
dalle decine di chilometri che debbono percorrere a
piedi. Sono liturgie splendide, confida suor Giacinta, dense di
preghiere, di musica, di canti e di danze, sembrano quasi anticipare
la liturgia celeste.
E il desiderio di tornare a quel servizio a orario continuato, a
servire i poveri e a partecipare a quella liturgia, smorza un po’
in lei la tristezza di lasciare i suoi cari.
Maria Giustina Guidetti Mariani
Inaugurato il 24 agosto,fornirà alla diocesi brasiliana un presbiterio locale
A sinistra, il nuovo Seminario, costruito su progetto e direzione di don Marco Ferrari, sacerdote reggiano "fidei donum". A destra, un momento della Concelebrazione
eucaristica di inaugurazione. Si riconoscono, in secondo piano, don Marco Ferrari, don Paolo Cugini e don Vittorio Trevisi. Don Vittorio, già Vicario generale della diocesi
di Ruy Barbosa, è intervenuto in rappresentanza della diocesi di Reggio Emilia - Guastalla ed ha letto il messaggio del Vescovo Adriano e del suo Ausiliare Lorenzo.
reggiani nel testo che don
Vittorio stesso ha letto durante
la celebrazione, “alla
nascita e allo sviluppo della
pastorale vocazionale della
Diocesi di Ruy Barbosa con le
iniziative dei nostri preti fidei
donum, così come alla edificazione
del Seminario (soprattutto
don Marco Ferrari,
che si è rivelato un vero ingegnere
edile)”. Aggiungono
l'auspicio “che il Seminario
diventi un luogo prezioso, alla
cui vita e alla cui fecondità
vocazionale e spirituale collaborino
tutti”, soprattutto in
vista della “vocazione al ministero
ordinato, al sacerdozio”,
fondamentale “perché il
suo ruolo è come il perno
della vita comunitaria, sacramentale,
spirituale, pastorale”;
“ci vuole la collaborazione
di tutti”, proseguono, “ma
ci vuole anche un testimone,
un profeta, un maestro, un
pastore che si metta a servizio
del gregge coordinando e
unificando i carismi e le disponibilità”.
Insistono poi sul
“celibato sacerdotale, segno
di una dedicazione totale al
MONTE SOLE S’incontrano letre famiglie religiose nate nella Chiesa reggiana: la Comunità dell'Annunziata
(don Dossetti), le Case della Carità (don Prandi) e i Servi della Chiesa (don Torreggiani)
Tre percorsi della "fantasia della carità"
Una giornata particolare,
quella di giovedì 3
luglio a Montesole,
per la Comunità dell’Annunziata,
per le Case della Carità
e per i Servi e Serve della
Chiesa. Erano anni che non
ci si ritrovava insieme così
numerosi e così serenamente:
dalla messa del primo
mattino ai vespri del tardo
pomeriggio una quarantina
di fratelli e sorelle hanno
condiviso il ricordo dei loro
Padri Fondatori - rispettivamente,
don Giuseppe Dossetti,
don Mario Prandi e don
Dino Torreggiani - desiderosi
di fare il punto sulla vitalità
della memoria e sulla fedeltà
al carisma ereditato.
Ciò ha significato, ovviamente,
una coraggiosa verifica del
cammino percorso, uno
sguardo sulle difficoltà presenti
e un interessante confronto
sugli orientamenti futuri.
Ogni Famiglia, rivisitando
il passato, rivivendolo – il
luogo, sede di uno dei più efferati
eccidi perpetrati dai
soldati nazisti nell'inverno
1944-'45, presenta a tutt’oggi
una forte intensità evocativa
- si è in qualche modo raccontata,
rispecchiandosi nella
storia condivisa con il proprio
Fondatore e lasciandosi
al tempo stesso provocare e
proiettare in avanti.
Nessuna delle tre Famiglie si
ritiene unica depositaria di
un carisma che, per sua natura
è ecclesiale, debordante
e incontenibile, destinato ad
incarnarsi ed esprimersi in
una molteplicità di scelte,
Signore Gesù, ma anche di
servizio pieno con tutto il cuore,
l'anima e le forze a tutte le
categorie del popolo di Dio, in
particolare ai più piccoli, ai
peccatori, agli ultimi, ai poveri”.
Garantiscono, infine, il so-
Si è inaugurato a Ruy Barbosa il nuovo Seminario
diocesano “Bom Pastor”,costruito su progetto di
don Marco Ferrari.Vi insegneranno due sacerdoti
reggiani,don Paolo Cugini e don Mario Gazzotti
stegno allo sforzo di Ruy Barbosa
di avere un presbiterio
nativo, locale, alla cui formazione
spirituale e teologica
collaborano già alcuni dei
nostri preti missionari.
La preghiera sulla tomba di don Giuseppe Dossetti senior, fondatore
della Piccola Famiglia dell'Annunziata (2° e 3 a da destra: don Athos
e Madre Agnese, attuali responsabili della Comunità).
che hanno richiesto ai Fondatori
stessi - e ora esigono
dai loro discendenti - discernimento
spirituale, obbedienza
ecclesiale, duttilità e
creatività temporale, tutte
quelle componenti che
mons. Baroni non esitò a descrivere
come “fantasie della
carità".
Ognuna delle tre Famiglie,
a modo suo, sta
studiando e raccogliendo
tutto il materiale disponibile
prodotto dal proprio
Fondatore (lettere, ome-
Tra gli altri messaggi, era pervenuto
anche quello dell’Arcivescovo
primate di Salvador,
il card. Geraldo Majella Agnelo.
Monsignor André ha ringraziato
la “prima Chiesa sorella”,
che è appunto la diocesi
di Reggio Emilia - Guastalla,
ricordando il grande e prezioso
aiuto che la Chiesa di Ruy
Barbosa ha ricevuto dall’Italia
in questi 40 anni, compreso
ora il preziosissimo contributo
economico per la costruzione
del Seminario.
Fra gli insegnanti dello
Studio teologico del
nuovo Seminario ci saranno
i preti reggiani don
lie, articoli, libri, foto...), suffragato
da tante testimonianze,
passate e recenti, scritte e
orali, di persone amiche, vicine
e lontane. Materiale vivo
come vive possono essere
le foreste, a volte impenetrabili,
o i fiumi improvvisamente
scomparsi nelle profondirà
della terra per riemergere,
magari ramificati,
altrove, lontano...
Le personalità stesse dei tre
sacerdoti reggiani, cosi eclettiche
e complesse, a volte tra
loro intimamente legate, altre
volte chiaramente auto-
Paolo Cugini e don Mario
Gazzotti, che lascia la parrocchia
di Villa Sesso e si trasferisce
a Ruy Barbosa come
collaboratore di don Marco
Ferrari nell'immensa parrocchia
di Ipirà. Don Mario collaborerà
anche per la formazione
spirituale dei seminaristi.
Intanto, nella serata di sabato
23 agosto, è stata anche
inaugurata, in Ipirà, una sala
giovani e una biblioteca che è
stata dedicata a don Piero
Medici, parroco per 14 anni
in questa parrocchia nell’entroterra
bahiano.
don Marco Ferrari
nome e divergenti, scoraggiano
ogni tentativo di voler definire
, o anche solo descrivere,
un trittico omogeneo.
Certo, di cose in comune ne
hanno fatte tante! Si sono anche
incontrati ripetutamente
da soli, oppure assieme ai loro
confratelli e sorelle vicini:
l’ultima volta, ad inizio degli
anni 80, hanno scritto una
lettera comune a testimonianza
della loro fraternità
sacerdotale, della loro diocesanità,
del loro amore per
l’Eucarestia, per la Madonna
della Ghiara, per la Chiesa,
per le membra sofferenti del
corpo di Cristo.
Le tre Famiglie hanno
trovato nel tema del
Diaconato e dei Ministeri
ecclesiali una delle “passioni"
comuni a don Torreggiani,
a don Prandi e a don
Dossetti, passione da condividere
e per cui impegnarsi
anche oggi, in un momento
in cui sembra essere subentrata
un po' di stanchezza e
di incertezza, anche in Diocesi,
sul valore e sulle modalità
del loro esercizio.
I Responsabili delle tre Famiglie
hanno convenuto di incontrarsi
annualmente su
questa ed altre tematiche
specifiche di attualità ecclesiale
o di importanza particolare
per la vita consacrata: tematiche
su cui i tre Fondatori
hanno pregato, scritto e lavorato
in modo spesso profetico...
don Emanuele Benatti

10
30 agosto 2008
SASSUOLO E I CAPPUCCINI
DON ALCIDE MARIOTTI
ALLA PARROCCHIA
DI S. ANTONIO
In questi ultimi mesi lo
stupore, l’incredulità, la
raccolta di firme... poi
l’«obbedisco» della parrocchia
e della città alle “ragioni”
del Capitolo Provinciale.
Viene riconsegnata alla diocesi
di Reggio Emilia - Guastalla
la parrocchia cittadina
di Sant’Antonio e chiuso l’annesso
convento dei Cappuccini.
Tutta Sassuolo resta percorsa
da sentimenti di stima
e affettuosa gratitudine per
una presenza che tanto ha
seminato nei solchi della storia
e della vita quotidiana
della città e del distretto ceramico.
Intanto è già stato nominato
dal Vescovo il nuovo parroco,
nella persona di don Alcide
Mariotti.
Frate Francesco… e i suoi
Francesco d’Assisi passa
da Sassuolo, secondo la
leggenda, nel 1217; dimora
nella Rocca, dove miracolosamente
risuscita una
sentinella caduta da un baluardo
e, prima di partire,
concede alle mura dell’antico
borgo la sua benedizione,
per cui chiunque avesse a cadere
da quelle mura si salverà…
Nel 1396 Francesco Della Rosa,
ultimo signore di Sassuolo
di tale famiglia, fa costruire
dentro la Rocca una cappella
dedicata a San Francesco:
sul lato sinistro del Piazzale
della Rosa, un poco più
in qua dell’attuale Fontanazzo
(con la splendida attuale
chiesa di San Francesco, che
sorge sulla destra del Piazzale,
la primitiva Cappella ha in
comune solo il nome del Santo).
Come a dire che la venerazione
dei sassolesi per
Francesco e per i “suoi” ha
origini lontane, di molto precedenti
alla prima venuta ufficiale
dei Cappuccini a Sassuolo
nel 1570. Tra l’altro, nel
corso dei secoli, la presenza
a Sassuolo dei Cappuccini si
è alternata a quella dei francescani
Conventuali.
È nel XX secolo che inizia a
Sassuolo una presenza continuativa
e stabile di quelli che
la gente chiamerà genericamente
e affettuosamente i
"frati" o "fratini". Negli anni
1945, '46, '47…, quando i
Cappuccini chiedono di tornare
nei locali del loro ex
Convento a Villa Segrè, Sassuolo
è un paesone. Villa Se-
Sassuolo & Val Secchia
I "fratini": una storia di bene e di pace
I padri Cappuccini lasciano la parrocchia di S.Antonio.Già nominato il nuovo parroco
grè è un po’ scuola e un po’
abitazione per famiglie. La
fanno diventare anche un po’
cappella e un po’ abitazione
per frati.
Tra gli alcuni che vi si sistemano
alla meglio ci sono Padre
Silvestro (1946) e Padre
Evaristo (1947).
Siamo ai primi vagiti di un
“Ricreatorio Giovanile”, ma
presto bisogna sgomberare
perché il Comune decide di
vendere Villa Segrè. Agli inizi
degli anni 50, con l’aiuto di
Pietro Marazzi (che a Sassuolo
ha aiutato… di tutto e di
più) i frati riescono a tirar su
alla Fossetta una piccola
chiesa (Santa Maria degli Angeli)
e i primi locali del "Ricreatorio
San Francesco". Solo
alla fine degli anni 60 vedranno
la luce le opere parrocchiali
e il Convento.
Ma perché "Ricreatorio"? Padre
Sebastiano, una delle figure
carismatiche dei tempi
eroici e presente fino al 1979,
poi direttore del "Ricreatorio"
dal 1993 al 1995, recentemente
intervistato, ha spiegato
che la nomenclatura
non fu casuale: in un periodo
in cui l’Oratorio veniva identificato
come luogo di formazione
e aggregazione per i figli
delle famiglie "credenti”, il
termine "Ricreatorio" avrebbe
indicato apertura a tutti,
credenti e non.
Quelli della “San”
Coerentemente con questa
scelta, il "Ricreatorio"
San Francesco si
propose alla gente col volto
di realtà aggregante su base
Dedicata alla B.V. Assunta, dal 29 al 31 agosto
LA SAGRA DELL’ÀNCORA, A SASSUOLO
Sassuolo. La chiesa della Madonna dell’Àncora
Da venerdì 29 a domenica 31 agosto torna la Sagra della parrocchia
dell'Àncora, a Sassuolo, dedicata alla B.V. Assunta. "Lo
spostamento a fine mese", spiega il parroco don Ulderico Palazzi,
"vuole favorire la partecipazione di tutti, anche di chi è
tornato dalle ferie estive, in particolare dal sud Italia".
Le celebrazioni si concluderanno domenica 31 alle 10, con
la S. Messa solenne presieduta da mons. Emilio Landini, la processione
della Statua della B.V. per le vie del quartiere e l'affidamento
della comunità alla protezione della Vergine.
Quanto al programma ricreativo, da segnalare venerdì 29 alle
21 la commedia "Tra moglie e marito... non mettere il tito!",
proposta dalla Compagnia dei Teatranti-Dilettanti della Parrocchia.
Ogni sera mostra di hobbistica, stand fiori, giochi per
bambini e ragazzi e la "Pesca dell'Ancora". (Matteo Balotta)
A sinistra, la chiesa della parrocchia di S. Antonio: secondo gli accordi con la diocesi, i Cappuccini lasciano alla parrocchia l'edificio sacro
e i locali attigui, mentre conservano le strutture del "Ricreatorio" (compreso il cinema). A destra il nuovo parroco, don Alcide Mariotti.
sportiva.
Dapprima fu il ciclismo. Padre
Sebastiano tifava Bartali.
Poi si accorse che il calcio è
meno di élite e, per sua natura,
coinvolge più persone. La
Società Sportiva San Francesco,
nel corso degli anni, arrivò
ad avere ben 15 squadre
attive e diventò una delle
realtà più strutturate e note
nel "Ricreatorio".
Il nome della Società Sportiva
San Francesco spontaneamente
fu abbreviata in “San”;
con l’andar del tempo si disse
“Vado alla San” per dire vado
al "Ricreatorio", vado dai
frati.
Non provo nemmeno a dire
tutto quello che c’era alla
“San”: dalla prima radio libera
con Padre Corrado al Circo
ospitato nel campo sportivo;
dal Parco divertimenti per
bambini al Cinema, al Bar, al
"Folletto d’oro"… Farei prima
a dire quello che non c’era.
Cosa passava il convento
Intorno alla “San”, in via
San Francesco, al rione
Fossetta, crescevano le
case, si intersecavano nuovi
viali, arrivavano famiglie giovani
o immigrate; gli operai si
costruivano la casetta col sudore
della fronte in tempi
strappati al riposo del fine
settimana; le donne lavoravano
e i loro figli si ritrovavano
al campo sportivo a rincorrere
un pallone.
“Siamo i cordiglieri di San
Francesco...”, cantavano i
piccoli terziari che poi diventavano
chierichetti, in alcuni
casi si orientavano alla vocazione
francescana o semplicemente
imparavano a fare
sport e gruppo in un ambiente
educativo. Poi i temi e i riti
della spiritualità francescana,
senza venire meno, gradualmente
si stemperarono in
una pastorale di “andamento
parrocchiale”.
Il Convento, ancora fiorente
"Piedi nudi nei sandali,saio,cordone
e barba:alla nostra gente i frati erano
cari.Vita povera come i più poveri dei
poveri;tutto per gli altri,niente per sé..."
di vocazioni, funzionò da
parrocchia: messe quotidiane,
catechismo per i ragazzi
(mons. Pellati, come parroco
di San Giorgio, veniva a verificarne
la preparazione prima
dell’ammissione ai sacramenti),
Rosario nel mese di
maggio, tridui e predicazioni
in preparazione alle grandi
ricorrenze, soprattutto francescane;
cerimonie religiose
solenni e benedizione delle
rose e delle auto per la festa
di Santa Rita... A Sassuolo era
un classico: auto nuova? dai
Frati a farla benedire!.
Nello stordimento consumistico
del boom economico,
fratello Antonio (il frate "cer-
cone") per anni, questuando
tra la gente, ricordò ai sassolesi
che c’era un convento
che viveva in povertà francescana
e che alla porta del
convento bussavano poveri
da aiutare.
E se pensavi che i “frati sono
di manica larga”, un padre
Saetta (padre Contardo) , gioviale
e scherzoso, in confessione
ti strigliava ben bene,
così capivi che manica larga
significa accoglienza aperta a
tutti, non lasciapassare per le
tue malefatte.
Ed era un classico (che con
orari regolamentati si cercò
di mantenere anche divenuti
parrocchia) la comodità della
confessione ad ogni ora.
Drin, drin, driiiiin: due suonate
corte e una lunga e il frate
chiamato arrivava. Una
disponibilità e un servizio veramente
preziosi.
La parrocchia di S. Antonio
Per alcuni anni i frati furono
presenti contemporaneamente
a Madonna
di Sotto (padre Eugenio
Cargiolli fu là parroco dal
1965 al 1979) e a Fossetta al
"Ricreatorio". Piedi nudi nei
sandali, saio, cordone e barba:
alla nostra gente i frati sono
cari. Vita povera come i
più poveri dei poveri; tutto
per gli altri, niente per sé: anche
chi non crede li ritiene
mediatori credibili.
Nel 1980, il capitolo provinciale
fece un sondaggio tra i
religiosi: prevalse la decisione
di lasciare Madonna di
Sotto e di assumere la nuova
parrocchia erigenda presso il
"Ricreatorio". Il primo parroco
della nuova parrocchia,
dedicata a Sant’Antonio da
Padova, fu padre Eugenio
Cargiolli, che vi rimase fino al
1993. Dopo padre Eugenio,
padre Gianantonio Salvioli fu
parroco per un triennio, poi
alla guida della comunità
venne padre Remo Ferrari.
L’ultimo parroco è stato padre
Giordano Ferri.
Nel 2002, in occasione della
visita pastorale del Vescovo
Adriano, la relazione sullo
stato della parrocchia rivolgeva
un pensiero riconoscente
ai religiosi Cappuccini che
“avevano edificato la comunità
con fondamenta solide
prima ancora che esistesse la
parrocchia di Sant’Antonio";
oltre ai già citati padre Evaristo
e Sebastiano, ricordava
padre Ernesto Lecchini e padre
Giovanni Beneventi.
Concludeva, giustamente: “Sulla
preziosa opera di apostolato
di questi fratelli è cresciuta la
comunità parrocchiale”.
A Sant’Antonio il pastore
non è tolto, ma cambiato
Il nuovo parroco, don Alcide
Mariotti, guiderà una
parrocchia grande, che
nella suddetta relazione del
2002 veniva presentata come
formata da 4.500 abitanti in
1.700 nuclei familiari.
Oltre alla parrocchia, sono
presenti sul territorio altre
agenzie educative e servizi
sociali: una scuola elementare,
una superiore, una scuola
di territorio per l’apprendimento
della lingua italiana
da parte degli extra comunitari,
le sedi dell’Avis, della
Croce Rossa, dell’Anfass (l'associazione
delle famiglie dei
disabili), la caserma dei carabinieri
e gli impianti sportivi
comunali. In parrocchia, come
presenza francescana rimane
l’Ordine francescano
secolare, che continuerà ad
avere l’assistenza spirituale
dei Cappuccini. Numerosi ed
attivi i gruppi parrocchiali.
A Frate Francesco e ai suoi,
alle sante figure di frati di ieri
di oggi e… di sempre un
grazie riconoscente.
Alla vivace e missionaria comunità
di Sant’Antonio e al
nuovo Pastore: Pax, vita et salus
perpetua. E “buon cammino”
insieme, in “perfetta
letizia” francescana.
Pellegrina Pinelli
È uscito il secondo volume di “Il Giorno di Nozze”, di Ivo Rondanini
IERI SPOSI IN VAL SECCHIA: UN MONDO DI NOBILE AUSTERITÀ
Sono soprattutto vecchie foto di matrimoni
di un tempo, anni '50 e '60 del secolo
scorso, ma qualcuna anche dei primi decenni,
dei paesi e delle borgate della vallata
a sud del fiume Secchia: un libro non
da leggere pagina per pagina, ma da sfogliare
da una foto all'altra, da una coppia
di sposi all'altra, per cogliere dagli sguardi
e dalle fogge, più efficacemente che dalle
parole, il senso di un'epoca.
È un intero mondo che riemerge dai cassetti
delle nonne e che rischiava l'oblio. Il
merito dell'autore, Ivo Rondanini, non
nuovo a imprese come questa (200 foto,
altrettante storie in filigrana...), è quello di
averci restituito squarci di una vita austera,
talora stentata, oggi inimmaginabile.
Come quello che viene da righe come
queste, sotto i volti della prima copia del
libro: "Regali: tre galline, una damigiana di
vino, una pentola di rame, un servizio da
the, un croccante da parte della madre della
sposa, Genoveffa. Cesira (la sposa, ndr)
era stata precedentemente ad imparare da
sarta a Reggio Emilia, nella sartoria dei si-
gnori Foracchi, i quali le hanno confezionato
e regalato il vestito da sposa, un tailleur
beige". O come quest'altro: "Viaggio
di nozze: a bordo di una moto Iso 125, di
colore rosso, a San Pellegrino in Alpe la
domenica successiva; poi a Modena a trovare
un'amica". O ancora, di un'altra coppia:
"Corredo: una coperta matrimoniale
di canapa realizzata al telaio dalla madre
della sposa, una trapunta e due materassi
realizzati utilizzando la lana delle 20 pecore
di proprietà dei genitori della sposa".
Scrive Silvia Razzoli nell'introduzione: "Il
richiamo alla dote, ai regali..., al corredo,
all'anello di nozze ricavato «da uno scudo
d'argento», ci riportano con molta immediatezza
al valore essenziale delle cose,
in periodi in cui per il superfluo non
esisteva neppure il pensiero. Questo libro
non è un romanzo, non è un saggio,
neppure un album di famiglia, tramanda
e dà memoria a parte della storia di un'intera
comunità raccontata attraverso le immagini".
IVO RONDANINI
“IL GIORNO DI NOZZE 2”
La Nuova Tipolito, Felina (R.E.), 2008

Montalto di Vezzano. Festa di S. Lorenzo col Vescovo
Grande festa, domenica 10 agosto, a Montalto di Vezzano, in
occasione del Giubileo laurentiano per il 1.750° anniversario
del martirio di San Lorenzo, patrono della parrocchia. La
Messa, celebrata nella chiesa della frazione, è stata presieduta
dal Vescovo monsignor Caprioli coadiuvato dal parroco
don Gianfranco Rossi, da mons. Francesco Marmiroli e
dai molti diaconi della diocesi invitati per i festeggiamenti del
loro santo protettore. Durante la celebrazione è stato peraltro
ricordato don Alberto Altana, il sacerdote promotore - a
Reggio e in tutta Italia - del ripristino del diaconato permanente
come fattore di rinnovamento ecclesiale; era di casa a
Montalto, essendo il paese della mamma, e da giovane vi
aveva fondato il gruppo di Azione Cattolica. (Matteo Barca)
Reggio. Il 1° anniversario di Giovanna Gabbi
È stata ricordata mercoledì 13 agosto, a un
anno dalla scomparsa, Giovanna Gabbi,
nella concelebrazione tenutasi nella chiesa
cittadina di San Filippo, a Reggio, e presieduta
dal Vescovo Adriano. Giovanna,
consacrata dell'Ordo Virginum diocesano,
già giovanissima aveva iniziato a servire la
Chiesa reggiana, maturando in particolare
un generoso impegno nell’Azione Cattolica, nella quale ricoprì
l’incarico di presidente della Gioventù Femminile.
Montecavolo. Pellegrini in Terra Santa
Dal 31 luglio al 7 agosto quarantacinque pellegrini di Montecavolo,
accompagnati dal loro parroco don Riccardo Camellini
e guidati da mons. Gianfranco Gazzotti, hanno vissuto
una settimana rigeneratrice di preghiera e riflessione
personale sotto il cielo e sulla terra dove ha camminato Gesù,
partecipando al Pellegrinaggio annuale della parrocchia
organizzato dal circolo Anspi.
Gli spunti offerti dai luoghi visitati e dagli interventi di mons.
Gazzotti sono stati come il buon seme della parabola evangelica
del seminatore: a ciascuno è stata data facoltà di essere
il terreno buono nel quale esso potrà germogliare. Oltre ai
luoghi canonici del pellegrinaggio (Nazareth, Gerusalemme,
Betlemme, il Monte Carmelo, Cana, il Monte delle Beatitudini,
Cafarnao, il lago di Genezareth, il fiume Giordano, il
Monte Tabor, il deserto di Giuda, Gerico, Qumran, Betania...),
i partecipanti hanno avuto la possibilità di ulteriori arricchimenti,
venendo a contatto con alcune delle più antiche comunità
cristiane staccatesi da Roma nei primi secoli della
storia della Chiesa: la chiesa copta dell'Etiopia e quella siriana
(veramente emozionante l'ascolto del canto del Pater
e dell'Ave in lingua aramaica); poi la visita al museo della
Shoah (un'esperienza che prende allo stomaco e che costringe
chiunque alla riflessione), al quartiere degli ebrei ortodossi...
Non sono mancati i luoghi della carità: l'ospedale
di Nazareth, la casa di accoglienza per i figli delle ragazze
madri palestinesi a Betlemme (quante delle nostre mamme
sono scoppiate in lacrime sentendo le storie che stavano dietro
a quei bambini!) e la casa per sordomuti "Effata", voluta
da Paolo VI, sempre a Betlemme. (M. B.)
S. Giacomo-S. Rocco di Guastalla. Val d'Aosta 2008
Brevi di cronaca e appuntamenti
È terminato
venerdì 15
agosto l'ultimo
turno del
campo estivo
2008 in Val
d'Aosta dei ragazzi
e dei
giovani di S.
Giacomo e S.
Rocco di Guastalla.
Tre settimane
di soggiorno
in Val d'Ayas, nella semplicità e "povertà" di una casa
(un'ex scuola elementare del Comune di Brusson) situata
sulla sommità di una piccola collinetta che domina il caratteristico
borgo di Fenilliaz.
L'alto numero di richieste d'iscrizione di quest'anno ha spinto
il parroco, don Roberto Gialdini (da sempre convinto del
grande valore formativo di questa proposta), a scegliere di
suddividere su 3 turni il campo dei giovani per dare a tutti
l'opportunità di partecipare; davvero un'impresa per la piccola
comunità, resasi tuttavia possibile grazie alla disponibilità
del diacono Paolo Prati e di diversi giovani educatori alternatisi
nelle diverse settimane.
Sul sito dell'Unità pastorale, www.sangiacomo-sanrocco.it,
le foto e i momenti più belli di un'esperienza di condivisione
e spiritualità – vissuta tra camminate, momenti in amicizia,
relax, incontri di riflessione e preghiera – che ogni estate
affascina e coinvolge tanti ragazzi, e che a ogni nuovo "arrivederci"
fa sentire più forte nel cuore la nostalgia e il desiderio
di tornarvi. (m. g.)
Vita di Chiesa 30 agosto 2008 11
Vetto. La prima volta di un vescovo a Castellaro
Nel fare gli onori
di casa, nel pomeriggio
di sabato 16
agosto, Savino Rabotti
ha ringraziato
mons. Caprioli
per la visita che
ha voluto riservare
al piccolo paese
di Castellaro, ricordando
che secondo
i documenti
consultati mai nessun vescovo in precedenza si era
fermato a Castellaro. "E per questo, a nome degli abitanti di
queste terre", ha detto Rabotti a mons. Caprioli, "la ringrazio
col cuore". Il presule è intervenuto verso le 18 in occasione
della 13 a Rassegna di Poesia dialettale tenutasi nella
stupenda corte della casa a torre dei Rabotti. In tanti, al suo
arrivo, lo hanno accolto con un caloroso applauso. La Rassegna
ha raggiunto il suo momento più bello quando il poeta
Luciano Zamboni ha dedicato al Vescovo una poesia da lui
improvvisata per l'occasione. Molto simpatica anche la lettura
in dialetto "bustocco" (da Busto Arsizio) di alcune poesie
di autori lombardi, che Eolo Biagini ha dedicato a mons.
Caprioli, visibilmente lieto (foto) di sentir recitare nel suo
dialetto. È seguita poi la parte religiosa della manifestazione,
con la celebrazione della Messa cui hanno partecipato anche
don Evangelista Margini, don Daniele Casini, don Aldo
Orienti e il diacono Dino Fracassi. Nel concludere, mons. Caprioli
ha letto una poesia alla Madonna che il Manzoni, nel
Natale del 1833, volle dedicare a sua moglie morente. Infine
ha ringraziato i poeti per le loro liriche, affermando che queste
fanno bene alla mente e al cuore. La funzione religiosa è
stata allietata dai canti e dalla musica del coro di Roncaglio.
Prima della foto ricordo coi poeti, al Vescovo è stata donata
una copia del vocabolario dei dialetti reggiani, opera di notevole
valore storico-letterario, edita di recente.
Per Castellaro, la sua gente, i poeti intervenuti, i veri cultori
del dialetto reggiano e quanti si adoperano per tenere viva
una cultura che altrimenti andrebbe perduta, una giornata
da ricordare. (Domenico Amidati)
Gubbio-Assisi. Giovani reggiani e modenesi in cammino
Camminare a lungo.
Condividere un percorso
di fatiche e di gioie. E
rendere grazie per il bel
tempo passato insieme.
È questo il modo che abbiamo
scelto per "rinascere
dall'alto". Ci siamo
trovati in una trentina di
giovani, dalle Chiese di
Reggio Emilia-Guastalla
e Modena-Nonantola, a percorrere un tratto bello e importante
della nostra estate. Guidati dai tre frati cappuccini Matteo
Ghisini, Stefano Albertini e Paolo Mai, abbiamo percorso
a piedi il sentiero francescano della pace nel tratto da Gubbio
ad Assisi. La stanchezza per i tanti chilometri fatti non ci
ha vinti, perché ogni giorno nostri compagni di viaggio sono
stati Mosè e San Francesco, grazie alle preziose meditazioni
delle nostre guide. Lungo il tragitto abbiamo incontrato
la dolce suor Chiara e lo spigoloso eremita Basilio, che con
carismi diversi ci hanno dato spunti per riflettere sul nostro
cammino di fede. Arrivati nella città della pace, la preghiera
alla tomba di Francesco ha dato commozione e unità al nostro
gruppo. Accolti dalla bella Villa Eteria, immersa negli
ulivi, abbiamo proseguito il cammino spirituale lasciandoci
coinvolgere dagli scritti del Santo di Assisi. In questo ci ha
aiutato la visita a San Damiano, Santa Chiara, alla Porziuncola
e all'Eremo delle carceri, nel cui bosco abbiamo sperimentato
momenti di deserto.
Da questa avventura ci portiamo a casa la gioia di essere stati
insieme una settimana a fare esperienza di Lui, convinti
che le cose semplici sono le più belle, sono quelle che alla fine
sono le più grandi! (Alessandra, Gianni e Andrea)
On-line. Sito web per conoscere il “Perdono di Canossa”
È on-line (all'indirizzo www.ilperdonodicanossa.com) dal 4
agosto scorso – memoria del Santo Curato d'Ars Giovanni
Maria Vianney – un percorso di carattere divulgativo sul cosidetto
"Perdono di Canossa", curato dal prof. Umberto Rosi
e dalla moglie, la prof.ssa Lavia di Sabatino, con la consulenza
tecnica del figlio Emanuele. Lo spazio web, attraverso
diverse sezioni, analizza il Perdono di Canossa (citando contributi,
fra gli altri, del reggiano mons. Leone Tondelli) e propone
un percorso interdisciplinare dal quale emerge tutta
l'esperienza dei due autori in qualità di insegnanti di religione:
vengono approfonditi infatti temi quali la Bibbia, il
perdonare e l'essere perdonati, il perdono e i media.
S. Ilario. Da settembre ad aprile corso di Cultura biblica
A S. Ilario d'Enza, a partire da sabato 20 settembre, si svolgerà
per il 3° anno il Corso di Cultura biblica guidato dalla
prof.ssa Elena Lea Bartolini. Tema conduttore di questa edizione
sarà il Cantico dei Cantici; interverrà anche mons. Enrico
Mazza, sulla Liturgia in famiglia oggi. Il corso - che si terrà
presso il Centro Culturale "Mavarta" - è organizzato da alcune
famiglie di S. Ilario interessate ad approfondire il messaggio
biblico e a maturare strumenti utili a formare i propri
figli. Una proposta - spiegano gli organizzatori - per "riscoprire
la dimensione familiare come spazio liturgico'". Gli incontri,
a cadenza mensile, terminano ad aprile 2009. Info:
fam. Annamaria e Davide Guasti, davide.guasti@virgilio.it.
ACCADRÀ
Sabbione. Concerto d'organo per "Soli Deo Gloria"
Venerdì 29 agosto, alle 21, nella chiesa di Sabbione, per "Soli
Deo Gloria", concerto d'organo del maestro Ai Yoshida.
Correggio. Torna "Fatima in festa"
Dal 29 agosto al 5 settembre, nella parrocchia di Madonna
di Fatima, a Correggio, 37 a edizione di "Fatima in festa".
Reggio, Cappuccini. Anniversari per due padri
Domenica 31 agosto, alle 9.30, nella chiesa dei Cappuccini
(via Ferrari Bonini), S. Messa con il ricordo del 90° di nascita
e di battesimo di padre Guglielmo Sghedoni e del 40° di
sacerdozio di padre Gianfranco Meglioli.
Gazzata. Veglia per la Salvaguardia del Creato
Lunedì 1° settembre, 3 a Giornata per la Salvaguardia del
Creato: Veglia di preghiera alle 21 nella chiesa di Gazzata.
Castelnovo Monti. Meeting "CreativeMenti"
Da giovedì 4 a domenica 7 settembre, 3 a edizione di "CreativeMenti"
a Castelnovo Monti, meeting nazionale per educatori
sull'apprendimento creativo, promosso da Creativ in
collaborazione con Csi, Anspi e Confcooperative. Per informazioni:
tel. 0522.873011, sito www.creativementi.it.
Cogruzzo. In ricordo di Madre Teresa di Calcutta
Venerdì 5 settembre, alle 21, nella chiesa di Cogruzzo di
Castelnovo Sotto, S. Messa in ricordo della Beata Madre Teresa
di Calcutta. Seguirà presso la casa di accoglienza S.
Leonardo la proiezione del film "Una Gemma di nome
Gonxhe", del regista Gjon Kolndrekaj.
Cadè. Concerto d'organo e di ottoni
Venerdì 5 settembre, alle 21, nella chiesa di Cadè, per il ciclo
"Soli Deo Gloria", concerto del maestro Francesco Giannoni
all'organo e del Quartetto d'ottoni "In Harmonia Salus".
Reggio, S. Luigi e Oratorio S. Croce. Giornata Rtm
Domenica 7 settembre, dalle 9.30 alle 18, Giornata dei volontari
Reggio Terzo Mondo. Prima parte (parrocchia di S.
Luigi, via Torricelli): ore 9.30, i progetti e i volontari Rtm; ore
11, S. Messa (con mandato missionario ad Annalisa Mansutti
in partenza per il Madagascar); ore 12.30, pranzo. Seconda
parte (oratorio Don Bosco, via Adua): ore 15.30, "Per
un'impresa più umana", sui lavoratori in Madagascar e aggiornamento
dei progetti; segue aperitivo e rinfresco.
Villa Sesso. Veglia e festa di saluto a don Mario
Domenica 7 settembre, alle 11, nella parrocchia di Villa Sesso,
S. Messa di saluto al parroco, don Mario Gazzotti, in partenza
per il Brasile; alle 19 un momento di festa. La festa è
preceduta, venerdì 5, alle 21, dalla Veglia missionaria.
Roncocesi. Concerto d'organo per "Soli Deo Gloria"
Domenica 7 settembre, alle 17.30, nella chiesa di Roncocesi,
concerto d'organo del maestro Sauro Rodolfi.
Ac Terza Età. Pellegrinaggio a Bra (Cuneo)
Giovedì 11 settembre, pellegrinaggio degli adulti della Terza
Età dell'Azione Cattolica al Santuario della Madonna dei
Fiori di Bra (Cuneo), guidato da mons. Gianfranco Gazzotti,
con S. Messa al Santuario e visita al Castello di Grinzane
Cavour e a Famiglia Cristiana. Quota 45 euro (compreso il
pranzo). Info e adesioni: Ac, tel. 0522.437773-434144.
Rivalta. Ampliamento della scuola dell'infanzia
Sabato 13 settembre, alle 18.30, a Rivalta, inaugurazione
dell'ampliamento della Scuola dell'Infanzia S. Ambrogio.
S. Prospero e Seminario. Il card. Ruini a Reggio
Domenica 14 settembre, alle 11, nella Basilica di S. Prospero
a Reggio, il card. Camillo Ruini presiederà la Messa in memoria
di don Ennio Anceschi a un anno dalla scomparsa.
Alle 16, in seminario, in un incontro pubblico, il cardinale
presenterà il suo ultimo libro "Rieducarsi al cristianesimo".
Reggio, Chiesa del Cristo. Concerto al clavicembalo
Domenica 14 settembre, ore 17.30, chiesa del Cristo a Reggio
città, concerto al chiavicembalo di Chiara Massini.
Reggio, S. Prospero. S. Messa di inizio anno scolastico
Lunedì 15 settembre, alle18.30, nella Basilica di S. Prospero,
per iniziativa di Uciim, Aimc, AGe, Fidae e Fism, il Vescovo
Ausiliare Lorenzo Ghizzoni concelebra la S. Messa di
inizio anno scolastico. Sono invitati docenti, dirigenti scolastici,
genitori, studenti e personale Ata.
On-line www.redacon.radionova.it

Reggio Emilia - Mostra su Matilde
12 30 agosto 2008
Reggio Emilia - Mostra su Matilde 30 agosto 2008 13
Didascalie. Foto 1: Biblioteca Vaticana, dalla
“Vita Mathildis” di Donizone di Canossa, fol. 7v
(particolare). Foto 2: Spilamberto (Modena),
Chiesa di San Giovanni, croce astile. Foto 3: Marola,
Capitello. Foto 4: San Vitale di Carpineti,
Capitello. Foto 5: Vordinborg (Danimarca), Acquamanile
(brocca per abluzioni rituali, a forma
di animale o figura mitologica, qui un centauro).
Foto 6: Casale Monferrato, Cattedrale, Mosaico
(XI sec.). Foto 7: Firenze, Museo Nazionale del
Bargello, colomba eucaristica (per la reposizione
delle particole consacrate). Foto 8: Reggio E.,
Cattedrale, leone stiloforo (porta laterale, in-
3 4
5 6
7
9 10
8
11
gresso da Via Broletto). Foto 9: Metz (Lorena,
Francia), Tesoro della Cattedrale, altare portatile.
Foto 10: Reiningue (Alsazia, Francia), Reliquiario
di San Romano (particolare). Foto 11:
Pistoia, Museo Capitolare, Urna etrusca riutilizzata
come reliquiario in epoca medievale (sec.
XII). Foto 12: Frassinoro, Capitello. Foto 13:
Oxford, Antiphonarium reggiano (dal monastero
di S. Prospero), XIII sec., 8° decennio. Foto
14: Arogno (Svizzera), Madonna con Bambino.
Foto 15: Ferrara, Cattedrale, atrio, Vitulus-vitello
stiloforo (tuttavia pare non abbia mai sostenuto
una colonna), dal protiro della cattedrale.
" S
aranno oltre 200 pezzi,
tutti di epoca canossiana,
provenienti dai
territori di Matilde, dalla Lombardia
alla Toscana, ma anche
dal Vaticano e da diverse città
d'Italia e d'Europa, con cui - soprattutto
la Lorena - i Canossa
ebbero strettissimi rapporti.
Qualcuno anche da oltre oceano".
Lo dice il curatore della mostra,
il prof. Arturo Calzona, docente
di storia medievale all'Università
di Parma, ormai fisso a
Reggio in questi giorni di prossima
apertura dell'esposizione.
Lo incontriamo nei locali dell'Assessorato
Cultura della Provincia,
a Palazzo Magnani: qui
ha installato un vero staff tecnico
e culturale, con due ricercatori
a pieno servizio, a supporto
del personale dell'ufficio, cui fa
capo tutta l'organizzazione delle
quattro sedi della mostra (tre
a Reggio: lo stesso Palazzo Magnani,
il Museo Diocesano e i
Musei Civici; e il Museo di Canossa;
la mostra sarà aperta dal
31 agosto 2008 all’11 gennaio
2009).
Pezzi rari e preziosi
S
"
ono manufatti di
straordinaria importanza
artistica e storica",
aggiunge con foga. "Ci saranno,
fra gli altri, una stupenda
Madonna della Kunsthouse di
Zurigo; una serie di capitelli romanici
provenienti da diverse
pievi e musei (compresi tutti
"Tesoro" è, nel conce to
medievale, tu to il
comple so dei po sedimenti
dei Cano sa,
fa to di caste li, to ri,
monasteri, pievi, ospitali,
strade, ponti ecc. e
di reti economiche e
culturali che fanno, di
questo te ritorio, un
unicum in Europa
quelli di Marola e di San Vitale
di Carpineti); dei codici miniati
di produzione reggiana: da
Manchester un antifonario del
monastero di San Prospero e da
Oxford alcuni codici reggiani
appena successivi a Matilde...
Pezzi estremamente preziosi e
di rara reperibilità, alcuni anche
molto delicati, come appunto i
codici. Insomma, un vero tesoro".
È un fiume in piena, il prof.
Calzona. Soprattutto quando
deve esprimere il forte rammarico
per i pezzi che non è stato
possibile avere, talora anche per
circostanze del tutto casuali. O
per l'insipienza di chi non ha capito
l'importanza dell'operazione.
Quale "tesoro" dei Canossa
"
Matilde e il tesoro dei
Canossa, tra castelli
e città": il titolo
della mostra incuriosisce non
poco. "Nel concetto di «tesoro»",
spiega Calzona, "rientrano diversi
significati. Anzitutto gli oggetti
preziosi in sé, come quelli
che formavano il tesoro che Matilde
donò a papa Gregorio VII
nel 1082, cinque anni dopo il famoso
incontro di Enrico IV col
pontefice a Canossa: 24 corone,
di cui una tutta d'oro, due tavo-
le d'altare in argento, il coperchio
d'argento dell'arca dell'altare
di S. Apollonio e un turibolo
d'argento di grandi dimensioni.
Fusi a Canossa, questi manufatti
fornirono 70 libbre d'argento
e nove d'oro. Ovviamente di
tutto questo non resta nulla:
nella mostra saranno però esposti
oggetti coevi di pari valore artistico
e documentario". Gli occhi
gli brillano quando si sofferma
su un preziosissimo altare
portatile proveniente da Metz,
in Lorena (v. fig. 10).
"Ma poi c'è un altro significato
di tesoro", prosegue il curatore.
"Per Matilde il cuore del suo vasto
territorio (da Mantova alla
Toscana e fino alle foci del Po)
era proprio Canossa: per questo
decise di costruire qui un monastero
che contenesse le tombe
dei suoi avi. Qui sta il concetto
stesso di honor, di legittimità
della dinastia": per questo la visita
a Canossa resta una tappa
fondamentale del percorso della
mostra.
"Infine, tesoro è, secondo un
concetto medievale, tutto il
complesso dei possedimenti dei
Canossa, fatto di castelli, torri,
monasteri, pievi, ospitali, strade,
ponti ecc. e di reti economiche
e culturali che fanno, di questo
territorio, un unicum nel panorama
europeo".
Un risarcimento a Matilde
Che si tratti di un evento
straordinario lo sottolinea
anche il prof. Massimo
Mussini, reggiano, uno dei massimi
studiosi dell'arte medievale,
autore, nel catalogo della mostra,
di un poderoso studio di oltre
150 pagine sull'architettura
medievale nel territorio reggiano.
"Questa mostra", osserva, "è
un po’un risarcimento che la
nostra città deve alla memoria
di Matilde, dal momento che finora
a Reggio non s'erano celebrati
eventi di rilievo, che ne illustrassero
la portata storica e
culturale. La mostra, quindi, ha
Per visitare la mostra: tre sedi a Reggio, una a Canossa
MATILDE E IL TESORO DEI CANOSSA
DA SAPERE SULLA MOSTRA
Titolo: "Matilde e il tesoro dei Canossa, tra castelli e città"
Dove: Palazzo Magnani (corso Garibaldi 29 - Reggio E.); Museo
Diocesano (Palazzo Vescovile, via V. Veneto, 6 - Reggio E.); Musei
Civici (via L. Spallanzani, 1 - Reggio E.); Museo Naborre Campanini
di Canossa (via Castello di Canossa, 1 - Canossa).
Quando: dal 31 agosto
2008 all'11 gennaio
2009. Orari: nelle tre sedi
di Reggio, da martedì
a venerdì 10-13 e 15-19,
sabato e domenica 10-
19 (lunedì chiuso); nel
Museo di Canossa: settembre
9-12.30 e 15-19,
ottobre-gennaio 9-16.30
(lunedì chiuso).
Biglietti: presso Palazzo
Magnani, biglietto unico
per le tre mostre cittadine,
intero euro 7, ridotto
5, studenti 3 (al Museo
di Canossa l'ingresso è
gratuito).
Segreteria organizzativa:
Provincia di Reggio
E., Palazzo Magnani -
42100 Reggio E.; tel.
0522.444419/444446;
fax 0522.444435; email:s.vollmann-schip-
per@mbox.provincia.re.it, f.franceschini@mbox.provincia.re.it;
sito: www.matildedeicanossa.it.
EVENTI COLLATERALI
Premio Matilde di Canossa 2008: sarà attribuito a una protagonista
di oggi, distintasi in Italia o in Europa per il proprio impegno
in campo politico, sociale o culturale a favore delle donne
(sarà consegnato il 26 settembre nel Castello del Bianello, da una
giuria presieduta da Rita Levi Montalcini).
Film documentario: dal mese di settembre sarà presentato un documentario
che ricostruisce le vicende caratterizzanti della vita
di Matilde di Canossa. Il film, diretto da Dominik Rimbauldt, illustra
con immagini davvero suggestive i castelli matildici e la natura
che li circonda, dall'Appennino alla bassa mantovana.
Cd multimediale: a cura della Matilde di Canossa Spa è stato
prodotto un cd multimediale sulla figura della contessa, che sarà
proiettato nelle sedi della mostra e nei castelli.
Canossa point: per tutta la durata della mostra e delle manifestazioni
matildiche, sarà in funzione, in Via Emilia a Reggio, un "Canossa
point" che fornirà notizie e informazioni sulle iniziative, sull'accoglienza
e offerte turistiche.
Altri eventi e manifestazioni saranno programmati per il periodo
della mostra e nei messi immediatamente successivi.
Reggio Emilia. Apre domenica 31 agosto la mostra sul tesoro dei Cano sa
MATILDE
nel cuore de l’Europa cristiana
1
proprio lo scopo di far conoscere
il ruolo di Matilde di Canossa
e del suo periodo storico nella
nostra provincia; ed anche il
ruolo che la città e la provincia
hanno avuto in questa vicenda,
che ha segnato un momento importante
nella cultura occidentale.
Non si trattava solo di uno
scontro di ideologie, quelle riferite
alla supremazia dell'impero
o del papato, ma anche di culture,
quella germanica e quella latina.
Appunto questo scontro di
culture ha lasciato un segno preciso
in terra reggiana: il territorio
della diocesi di Reggio è l'unica
realtà territoriale in cui il
segno lasciato dalla riforma pro-
mossa da papa Gregorio VII e
appoggiata da Matilde ha lasciato
realmente una traccia indelebile".
Il catalogo: una pietra migliare
Di tutto questo resterà testimonianza
nel ricco
catalogo (oltre 600 pagine)
che accompagna la mostra.
Si tratta di un vastissimo repertorio
di tutto il patrimonio del
territorio reggiano del periodo
romanico (XI e XII secolo), opera
del Comitato scientifico che,
diretto dal prof. Calzona, ha curato
la mostra: da Glauco Maria
Cantarella (su Matilde) a Clau-
2
dio Franzoni (sulle tombe canossiane),
da Tiziana Lazzari
(sui castelli e le pievi) a Umberto
Longo (i monasteri), da Uta-
Renate Blumental (il tempo dei
Canossa) ad Adelaide Ricci e Daniela
Romagnoli (le città), da
Giacomo Baroffo (l'area di influsso
dei Canossa) a Dorothy F.
Glass (la cattedrale di Modena),
da Serena Romano (moda e ruolo
femminile al tempo di Matilde)
a Peter Cornelius Claussen
(la scultura nell'età della riforma
gregoriana), da Luigi Russo (la
prima crociata) a Marcello Balzani
(gli edifici dei Canossa) e,
appunto, a Massimo Mussini. Il
tutto, arricchito da un pregevolissimo
repertorio fotografico
delle opere esposte. Resterà,
dunque, come un contributo
destinato a segnare, nei decenni
futuri, una tappa fondamentale
nel contesto degli studi storici
sul territorio reggiano.
E i reggiani?
I
"
l vero cruccio, ora", insiste
Calzona, "è vedere se
i reggiani si muoveranno.
L'impressione è che ancora
non ci si renda conto, a Reggio,
dell'importanza storica dell'evento.
Non vedo, in città, né
un'attesa né una curiosità che
facciano pensare a un'adeguata
risposta. Ci sono anche problemi
di comunicazione: forse non
è stato fatto abbastanza - sui
mezzi di comunicazione locali e
nazionali - per creare attorno al-
Non c'è solo l'episodio,
a tu ti noti simo,
de l'umiliazione di
Enrico IV a Cano sa:
c'è da riscoprire le
peculiarità di un
te ritorio - i po sedimenti
di Matilde e
dei Cano sa - che ha
segnato i destini e
l'identità ste sa
de l'Europa cristiana
la mostra quell'interesse che essa
merita". Anche perché, pare
di capire, si tratta di un evento
destinato a rivoluzionare, nella
coscienza stessa dei reggiani, la
consapevolezza della centralità
del loro territorio in epoca medievale.
Non c'è solo l'episodio,
a tutti notissimo, dell'umiliazione
di Enrico IV a Canossa: c'è da
riscoprire le peculiarità di una
zona - i possedimenti di Matilde
e dei Canossa - che hanno segnato
i destini e l'identità stessa
dell'Europa cristiana.
"Si deve a due personaggi -
mons. Tiziano Ghirelli, direttore
Museo Diocesano, e Sonia Masini,
presidente della Provincia -
il merito sostanziale della mostra
reggiana", conclude Calzona.
"Quando hanno saputo che
a Mantova c'era un colossale
progetto sulla figura di Matilde
(la mostra su "Matilde di Canossa,
il Papato, l'Impero. L'Abbazia
di Matilde, Arte e Storia di un
grande monastero benedettino"),
si sono adoperati perché a Reggio,
in contemporanea, ci fosse
un evento di eguale portata.
Quello che è stato fatto, soprattutto
per merito loro e in tempi
così brevi, è sensazionale".
Agostino Menozzi
12
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30 agosto 2008
Chiesa & Storia
26-27 AGOSTO 1944 - 64 ANNI FA, AD ALBINEA, I TRAGICI FATTI DI VILLA ROSSI E VILLA CALVI
Erwin e i suoi compagni, i cinque
giovani tedeschi che sfidarono il nazismo
Il 27 agosto cadeva, nel
1944, di domenica. L'"8
settembre" 1943, i tedeschi
- anche nella provincia
reggiana - avevano già occupato
i punti chiave del territorio.
Fu una giornata particolarmente
concitata per
l'arciprete don Alberto Ugoletti:
alle 10.50, mentre era in
procinto di celebrare la Messa
della comunità parrocchiale,
si vide arrivare un soldato
tedesco con l'ordine di
preparare, entro tre ore, una
fossa per due salme. Si trattava
di due marescialli della
Luftwaffe, Hans Schmidt ed
Erwin Bucher. Di stanza a
Villa Rossi di Albinea, erano
stati uccisi sommariamente
dai loro compagni, per ordine
del comandante, che aveva
scoperto le prove della loro
intesa coi partigiani della
montagna. Alle 14 in punto
un autocarro tedesco consegnava
le due salme che don
Ugoletti, aiutato da Angelo
Ghidoni, Didimo Venturi e
Giuseppe Bedogni, iniziò a
seppellire, con grande attenzione
e delicatezza, stante
anche il fatto che le salme
erano prive di bara.
Altri tre militari, però,
erano stati coinvolti.
Erano i caporali maggiori
Karl Heinz Schreyer,
Martin Koch ed Erwin
Schlünder. Tratti in arresto,
trascorsero tutta la notte a
braccia alzate. Poi, giudicati
da un improvvisato tribunale
militare, vennero immediatamente
fucilati. Don
Ugoletti udì le scariche di
mitraglia nel momento stes-
La figura di don Vasco Casotti è
stata ricordata mercoledì 13
agosto a Cola di Vetto, a 20 anni
dalla morte e a 100 dalla nascita.
Era presente anche il Vescovo
Adriano Caprioli.
"
Ho visto quell'aia,
prima benedetta
dal lavoro sano,
dal sudore fecondatore, ora ribenedetta
dal sangue dei martiri,
ho visto le macchie di sangue
e ho pianto. Ho pianto per
le tante amicizie troncate, ho
pianto per quell'incontro improvviso
con tanta sofferenza.
In questa piccola oasi di dolore
ho visto tutta l'umanità sofferente,
tutto il sangue umano
che arrossa la terra per la cecità
degli uomini, ho visto il volto
di Cristo incoronato di spine,
sputacchiato, deriso, flagellato,
crocifisso". È uno stralcio
del toccante memoriale di
don Vasco Casotti - custodito
dallo storico Giuseppe Giovanelli
e dato alle stampe in
questi giorni - dell'ultimo parroco
che abitò nella canonica
dell'antica parrocchia di Cola
di Vetto. A vent'anni dalla
morte e a cento dalla nascita,
la sua ultima parrocchia ne ha
ricordato la figura. (...) È intervenuto
il Vescovo Adriano
Caprioli, dopo che ha portato
so che, alle 18.30, stava ultimando
la sepoltura dei due
marescialli. Poco dopo gli
venivano consegnate anche
le loro salme - ancora sanguinanti
- per una conveniente
sepoltura nel cimitero
della parrocchia. Calava la
notte quando terminò il suo
pietoso compito.
Nelle cronache militari tedesche,
- le uniche che in Germania
si potessero conoscere
- il nome di questi cinque
militari sarebbe rimasto legato
all'ignominia del tradimento
e della diserzione se,
nel 1995, per iniziativa di
Mario Crotti, non si fossero
pubblicate le pagine del diario
di don Ugoletti che si riferivano
a questi eventi. Pagine
scarne, ma dal contenuto
preciso ed inequivocabile:
i cinque militari erano
stati fucilati per resistenza al
nazismo, per aver posto in
essere atti con i quali intendevano
far terminare, quanto
prima, la guerra.
Dal diario di don Ugoletti, i
loro nomi e le motivazioni
passarono alla mostra che
Mario Crotti allestì nel 1995
a Iserlohn, e fu subito riabilitazione
e immissione in
quell'ampio novero della resistenza
antinazista che ebbe
ampia e varia sequela fra
il popolo tedesco.
Ancora non è dato di conoscere
a fondo le storie
personali di questi
cinque martiri.
Del maresciallo Schmidt si
sa - stando alla relazione del
tenente Moghel comandante
di Villa Rossi - che leggeva
la sua testimonianza-ricordo
anche don Efrem Giovannelli,
assieme allo storico Giuseppe
Giovanelli, autore di
"Don Vasco Casotti - Memoriale
di Guerra" (...).
Don Vasco era nato il 29
luglio del 1908 a Migliara,
venne ordinato
sacerdote il 15 luglio del 1934
(...). Parroco di lettere, non
amava scrivere, ma all'occorrenza
sapeva incidere con la
penna la carta, senza timore
di lasciare intravedere il troppo
sangue visto negli anni
In alto: il caporale maggiore Erwin Schlünder, giovane tedesco
cattolico ucciso a Villa Rossi. La sua vita di cristiano è testimoniata
dalla sua ultima lettera (sopra), macchiata col suo stesso sangue
(doveva averla in tasca quando venne fucilato); in quel momento di
angoscia profonda, trovò ugualmente la forza della fede. "Carissimi,
la vita è crudele. Questa vita mi ha rovinato, Muoio in Dio. Che Iddio
ci permetta d'incontrarci in Cielo. Arrivederci, il vostro Erwin".
della guerra. Il suo memoriale,
incompiuto, fu scritto anteriormente
all'autunno 1947,
ma mai divulgato. Nel 1970
don Angelo Cocconcelli gli
chiese (...) di dettare al registratore
di Guerrino Franzini
- l'autore della "Storia della
Resistenza Reggiana". Da questa
intervista uscì un articolo
comparso l'anno dopo sulla
rivista dell'Istituto per la Storia
della Resistenza di Reggio.
"Il valore del memoriale -
spiega Giovanelli - sta appunto
nell'essere stato scritto vicinissimo
agli eventi. Lo rice-
vetti dalle sue mani durante la
sua degenza ultima a Villa
Paola".
La preoccupazione di
don Angelo stava nel
fatto che all'Istituto di
Storia della Resistenza giungessero
memorie in grande
misura non cattoliche, quando
invece la parte bianca della
Resistenza aveva dato un
grande contributo alla Liberazione.
E lui, ricorda Giovanelli,
"aveva saputo distinguersi
per dedizione e generosità".
Qualità che dimostrò durante
Carlo Marx.
Maggiori notizie abbiamo
invece di Erwin Schlünder,
grazie alla corrispondenza
intrattenuta tra la sua famiglia
e don Ugoletti e, in particolare,
grazie alla ricerca
svolta in Germania dal professor
Luigi Rossi nel gennaio
1995. Contattati i nipoti,
il prof. Rossi ha potuto
prendere visione delle lettere
scritte dal 23enne Erwin
alla famiglia. Lettere "dove i
valori dell'amicizia e della
pace trasudavano in tutto il
periodare, annullando ogni
retorica legata a quel tempo
di guerra" e trovavano una
particolare spiegazione in
quel libro di preghiere che la
mamma gli aveva dato prima
di andare in guerra, perché
"lo porti con sé e non si
dimentichi di Chi tutto e tutti
giudica".
Nell'ultimo biglietto,
scritto frettolosamentenell'imminenza
della fucilazione e intriso
del suo sangue, Erwin
scriveva alla famiglia:
"Muoio in Dio. Che Iddio ci
permetta di incontrarci in
Cielo".
Apprendiamo così che Erwin
proveniva da una famiglia
profondamente cattolica e
impegnata nelle attività della
parrocchia di Iserlohn, in
quella Westaflia così vicina al
suo vescovo (Clemens August
von Galen) detto il "leone
di Münster" per la sua tenace
e aperta avversione al
nazismo in difesa della fede
cattolica.
Un profilo, quello di Erwin
la liberazione dall'oppressione
nazifascista, ma anche in
seguito nel suo ministero. Dal
suo osservatorio di Febbio ci
sono, oltre alla vicenda dell'uccisione
di don Borghi, le
storie della guerra in montagna
(...), dei tentativi di accordarsi
con la parte avversa, dell'operato
per liberare i prigionieri,
del suo nascondere i
partigiani ai rastrellamenti,
come i fratelli Barbolini rifugiati
nel sottoscala della canonica,
della paura della madre...
Mancano, nel memoriale,
i ricordi di don Vasco dalla
Schlünder, che chiede a noi
reggiani un approfondimento
per meglio capire che cosa
si nascondeva dietro di lui
e dietro quei tanti "tedeschi
buoni" di cui - per quanto
trascurata - è rimasta una
memoria incancellabile.
Intanto, la vicenda di questi
cinque ragazzi, grazie
ancora alla tenacia di
Mario Crotti, segna due primati.
Il primo è la cittadinanza
onoraria concessa, postuma,
ai cinque militari tedeschi: lo
ha fatto il comune di Albinea
- primo in Italia - erigendo,
nel contempo, quella stele di
marmo che grida "mai più!"
a guerre e dottrine negatrici
d'ogni umano valore.
Secondo: una piazza di Treptow-Köpenick
(la città da cui
proveniva il maresciallo
Hans Schmidt) dedicata a
don Ugoletti: la prima, nella
Germania protestante, dedicata
a un parroco cattolico.
Davvero - come ha scritto il
vescovo Adriano Caprioli in
quell'occasione, sabato 7
giugno 2008 - grazie a don
Ugoletti, "persona di consiglio,
capace di indirizzare
sentimenti e azioni fuori di
ogni odio, facendo ritrovare
la speranza della pace dopo
la guerra (..) abbiamo conosciuto
la vicenda dei cinque
soldati tedeschi che ce li ha
fatti sentire figli e fratelli perché
i valori per i quali sono
morti hanno concorso e concorreranno
ancora a far vivere
in fraternità autentica il
popolo italiano e il popolo
tedesco".
COLA DI VETTO - RICORDATO, ALLA PRESENZA DEL VESCOVO, A 20 ANNI DALLA MORTE E A 100 DALLA NASCITA
Don Vasco Casotti, prete-testimone:
riaffiora il suo prezioso Memoriale
Foto Mario Crotti
Cola di Vetto, 13 agosto: l’incontro di presentazione del libro “Don Vasco Casotti - Memoriale di Guerra”. Da sinistra: don Pietro Leuratti,
don Carlo Castellini, il Vescovo Adriano, il prof. Giuseppe Giovanelli e don Efrem Giovanelli. A destra: il giovane don Vasco Casotti.
primavera del 1944 al 25 aprile
del 1945. Non si sa se siano
mai stati scritti, "eppure furono
dodici mesi intensi che coinvolsero
don Vasco, la sua famiglia
(perse un fratello durante
un attacco nella Pasqua
del '45, assieme al vicecomandante
delle Fiamme Verdi,
'Elio' William Manfredi) e
la sua parrocchia". (...)
Nel 1947 don Vasco divenne
parroco di Cola, dove molti lo
ricordano con quella buffa Isotta,
col portellone davanti, e, poi,
con la Renault 4 bianca a portare
la Comunione tra le borgate.
Una malattia gli causò, nell'ultimo
periodo della sua vita,
l'amputazione di una gamba.
Lui proseguì nella sua missione,
anche nel silenzio di Villa
Paola, dove fu accudito e dove
scrisse il testamento spirituale.
Il 5 giugno 1988 a Reggio sarebbe
venuto Giovanni Paolo
II e don Vasco aveva in serbo,
durante l'incontro con i malati,
il suo intento di donare al
Santo Padre tutti i suoi, pochi,
averi. Un infarto, però, ne
causò il decesso due giorni
prima, il 3 giugno. Don Vasco
- conclude Giovanelli - "fu
partigiano della libertà, della
vita, dell'amore".
a cura di Gabriele Arlotti

Chiesa & Società 30 agosto 2008 15
De Gasperi, profeta e Servo di Dio
Il Vescovo Ausiliare Ghizzoni commemora lo statista a 54 anni dalla morte
Erano convenuti in tanti - anche
giovani - lunedì 18 agosto nella
Basilica di San Prospero a Reggio
per partecipare alla Santa Messa
presieduta dal Vescovo Ausiliare
mons. Lorenzo Ghizzoni in memoria
e in suffragio del servo di
Dio Alcide De Gasperi nel 54° anniversario
della morte; numerosi i
laici cattolici impegnati nelle associazioni
laicali e nella politica
ai vari livelli.
La celebrazione eucaristica era
stata promossa da associazioni
ecclesiali: il Circolo "Giuseppe Toniolo"
in collaborazione con Azione
Cattolica, Uciim e Aimc.
Introducendo la celebrazione, il
presidente dell'Uciim Giuseppe
Adriano Rossi ha tracciato alcune
brevi note biografiche dello statista
(v. box sotto). Al termine della
Santa Messa, concelebrata da
mons. Gianfranco Gazzotti e da
don Daniele Casini, il presidente
del Circolo "Toniolo" Luigi Bottazzi
ha annunciato che l'anno prossimo
il ricordo di De Gasperi nel
55° della morte (19 agosto) sarà
accomunato a quello di don Luigi
Sturzo a cinquant'anni dalla morte,
avvenuta l'8 agosto 1959.
Di seguito riportiamo l'omelia integrale
del Vescovo Ausiliare (i titoletti
sono redazionali).
Dalla Parola di Dio
Non è corretto forzare la
Parola di Dio per adattarla
ad un evento o ad
una celebrazione di anniversario
come quello che stiamo celebrando
oggi. Però i due personaggi
che la Scrittura ci presenta
hanno almeno un tratto che
ci può aiutare a ricordare la figura
di un cristiano autentico
come Alcide De Gasperi.
Ezechiele, come Geremia, è uno
dei profeti che non sono stati
incaricati dal Signore di svolgere
ruolo di profeti per fare solo i
porta-parola o gli ambasciatori.
Sono invece stati chiamati ad
una missione che ha coinvolto
la intera esistenza, tanto che alcuni
avvenimenti personali, per
volontà di Dio, sono divenuti un
"segno" per tutto il popolo. Nella
I Lettura di oggi, per esempio,
la morte della moglie del profeta
e il successivo rito funebre
svolto in modo assai diverso rispetto
al costume tradizionale,
LA SCHEDA
diventano un annuncio e una
provocazione per tutti. Anche la
famiglia del profeta è coinvolta
nella sua vocazione e nella sua
missione e ne condivide le prove
e le scelte. In questo mi pare
ci possa essere un collegamento
con la vita di De Gasperi, come
si coglie dalla lettura delle
lettere inviate ai familiari, soprattutto
alla moglie, come vedremo.
Anche lui non si è scoraggiato
o tirato indietro quando
la sua famiglia è stata coinvolta
dalle sue scelte e ha pagato
un prezzo non piccolo.
L'
altro personaggio, il
ricco del Vangelo (o il
più noto "giovane" ricco
come lo chiama l'evangelista
Marco), ci suggerisce un altro tipo
di spunto. Di fronte alla proposta
di seguire il Signore lasciando
le ricchezze, preferì andarsene
e tenerle per sé, anche
se la sua scelta lo rese "triste".
Si affidava e confidava troppo
nei suoi beni, tanto da non poterli
lasciare.
L'affidarsi alle ricchezze o alle
"fortune" umane, non è mai
stato un obiettivo da perseguire,
per De Gasperi. Per la coerenza
con i suoi ideali prima,
quando era perseguitato politico,
e per la sua integrità poi,
quando raggiunse il vertice degli
incarichi istituzionali, non si
è certo arricchito, né ha mai
Nato a Pieve Tesino il 2 aprile 1881, laureato in filosofia, Alcide
De Gasperi si dedica a Trento all'attività sociale e politica costituendo
il Partito Popolare trentino e dirigendo per venti anni il
quotidiano "La Voce Cattolica". Eletto deputato nel Parlamento del
Regno d'Italia dopo la I guerra mondiale nelle liste del Partito Popolare,
ne assume nel 1923 la segreteria succedendo a don Luigi
Sturzo. Costretto a dimettersi dalla carica nel 1925, viene dichiarato
decaduto dal mandato nel 1926 e l'anno dopo è arrestato dai
fascisti e condannato al carcere.
Durante il II conflitto mondiale stende il programma del nuovo partito
cattolico preparando la nascita della Democrazia Cristiana, di
cui diviene segretario nazionale.
Membro del Comitato di Liberazione nazionale, assunse responsabilità
di governo.
Dal 1945 è presidente del Consiglio dei Ministri e ministro degli esteri;
in questa veste partecipò alle trattative di pace di Parigi.
Dopo il referendum del 1946 il capo provvisorio dello Stato, Enrico
De Nicola, gli conferma la guida del governo; De Gasperi presiede
sette governi. Il varo della Costituzione repubblicana, la ratifica del
trattato di pace, il Piano Marshall, l'aggancio dell'Alleanza Atlantica,
la nascita di una federazione di Stati europei sono stati tra gli atti
principali dei suoi governi, ispirati alla pacifica collaborazione fra
gli Stati. Con Adenauer, Schumann e Monnet pone le basi dell'unità
europea. Muore a Sella di Valsugana il 19 agosto 1954.
Nel 1993 si è aperta a Trento la fase diocesana del processo di beatificazione
del servo di Dio Alcide De Gasperi.
«Questo personaggio - ha scritto su Avvenire il 9 agosto scorso la
figlia Maria Romana in occasione della pubblicazione del III volume
degli “Scritti e discorsi di Alcide De Gasperi” - ha avuto vicende
gravi e tempi difficili, ma ha sempre conservato un'indomita
speranza nelle virtù politiche positive e ha saputo salvare la purezza
delle proprie idee anche nei tempi della sofferenza e della
più cruda battaglia».
usato delle sue posizioni di potere
per accumulare beni per sé
o per i suoi. Ha sperimentato
anche la povertà. E l'ha vissuta
evangelicamente.
Personalità di De Gasperi
Voglio ora raccogliere solo
alcuni spunti dalla vita
del personaggio che ricordiamo,
per individuare quei
valori umani che hanno animato
tutte le sue scelte e alcune caratteristiche
della sua vita spirituale
di vero cristiano, che lo
hanno sostenuto soprattutto
nei momenti critici dell'esistenza
(l'arresto, la prigionia, la malattia,
la povertà; la guida del
governo nel dopoguerra, il referendum,
la conferenza di pace
di Parigi, le elezioni del '48,
ecc.).
Come scrivono alcuni dei suoi
biografi, fece scelte decise e coraggiose
nei momenti drammatici
del dopoguerra, seppe
ascoltare e dialogare, ma anche
assumere decisamente l'iniziativa.
L'Italia che De Gasperi prese
in mano era un Paese a pezzi,
con masse di profughi senza
casa e senza lavoro. Alla politica
interna, fatta di ricostruzione
delle case, certo, ma anche delle
istituzioni e della democrazia,
affiancò una politica estera
con grandi e difficili scelte di
campo.
Il contrappunto
Alcuni giorni dopo la Messa un
personaggio politico reggiano di
matrice democristiana si è pubblicamente
dichiarato insoddisfatto
della "omelia", nella quale,
a suo parere, il celebrante avrebbe
taciuto su De Gasperi fondatore
della D. C. (particolare invece
già sottolineato nell’introduzione
del prof. Rossi), e che non
avrebbe parlato del suo ruolo nella
ricostruzione dell'Italia (aspetto
pure rilevato nell’introduzione).
La critica a qualcuno è parsa piuttosto
dettata quasi da una specie
di risentimento di chi non si è sentito
sufficientemente valorizzato
soprattutto nella promozione della
commemorazione dello statista.
Ma De Gasperi mai avrebbe
mosso una siffatta pubblica critica:
si trattava dell'omelia di un Vescovo,
non di una conferenza!
L’omelia avrebbe dovuto suggerire
al politico reggiano, presente
(seppure non dall'inizio della
celebrazione) alla commemorazione,
di volare alto sopra meschine
polemiche, che poi si ritorcono
in particolare contro chi
vorrebbe far politica sulla scia di
De Gasperi.
Un vero intervento boomerang.
Si può veramente dire che
in uno dei momenti più
difficile della sua storia,
l'Italia ebbe la fortuna di avere
al suo servizio un grande statista,
che, facendo leva sulla dignità
e sulla forza morale, in otto
anni di governo risollevò il
Paese e avviò il processo di unità
europea.
Fedele alla sua linea di mediazione
e di dialogo, era pronto al
compromesso nella soluzione
dei problemi concreti, come
deve essere un politico, ma era
fermo sui principi e mai agì per
calcoli di convenienza personale,
poiché concepiva la politica
come alto servizio verso lo Stato.
La figlia Maria Romana, in uno
dei libri sulla vita del padre, ricorda
che sua sorella suor Lucia
gli mandava dei bigliettini
di meditazioni, tratte dalla Bibbia
o da libri di santi, che egli
leggeva prima di una difficile
seduta parlamentare o una riunione
del Consiglio dei Ministri.
All'ultimo congresso della Democrazia
Cristiana (1954) a cui
partecipò prima di morire, ormai
senza più cariche, pronunciò
il suo ultimo discorso politico,
ricco di ideali, dove ribadiva
la necessità di un'Europa unita.
Processo di beatificazione
ATrento la fase diocesana
del processo di beatificazione
è stata aperta nel
1993. Dice uno studioso che per
comprendere l'uomo e la sua
spiritualità, che ha animato anche
la sua azione politica, è importante
il momento del carcere
negli anni del fascismo.
Qui rifletté sulla sua piccolezza
dinanzi a Dio. La prigionia divenne
il motivo di una nuova
comprensione della realtà e di
un nuovo programma di "giustizia,
verità, libertà, dolcezza,
pace". L'opposizione al fascismo
diveniva anche religiosa.
La sua fede lo confortava, evocava
la Provvidenza e il "sopportar
da forti", ciò gli otteneva
serenità. La preghiera gli dava
speranza mentre le energie fisiche
venivano meno.
Nel 1927, in una lettera dal carcere,
De Gasperi scrive: "Ci sono
molti che nella politica fanno
solo una piccola escursione, come
dilettanti, ed altri che la considerano
e tale è per loro, come
un accessorio di secondarissima
importanza. Ma per me, fin da
ragazzo, era la mia carriera, la
mia missione".
In un'altra occasione dirà: "Un
politico guarda alle prossime
elezioni. Uno statista guarda alla
prossima generazione".
Anche dopo, la vita di De
Gasperi si svolgerà tutta
sulla base di un legame
forte tra fede e impegno storico.
La politica era la "vocazione" di
De Gasperi in senso cristiano.
L'aveva scelta a diciassette anni,
l'aveva approfondita come
missione cristiana seguendo
l'insegnamento del vescovo di
Trento, Celestino Endrici (docente
di teologia morale, suo
maestro spirituale fin dalla gio-
"Un politico guarda alle prossime
elezioni. Uno statista guarda
alla prossima generazione"
(Alcide De Gasperi)
vinezza) che l'aveva indirizzato
all'impegno cristiano sociale.
La distinzione tra autorità civile
e autorità religiosa, così netta in
lui, si accompagnava a una profonda
unità nella coscienza tra
impegno civile e senso religioso.
E poteva parlare di Dio nei discorsi
pubblici senza rischiare di
essere retorico perché lo faceva
con semplicità e sincerità.
De Gasperi aveva fede. Leggeva
la Bibbia ogni giorno e con essa
pregava. Quando fu arrestato
aveva in tasca l'Imitazione di
Cristo.
Certo, le esigenze della realtà
premevano sempre negli anni
di libera attività politica. Scriveva
alla figlia suora da una vacanza
in montagna: "Sento bene
che dovrei approfittare di questo
ritiro per parlare a Dio, ma le voci
degli uomini mi chiamano al
loro servizio". De Gasperi sentiva
costantemente questo duplice
richiamo, a Dio e agli uomini,
alla preghiera e all'impegno.
Scriveva nel 1950 (a proposito
di una eventuale autobiografia):
"...il prossimo
anno sono settanta: chissà
che non mi congedino? Allora sì
che cercherei nelle vecchie carte,
lettere e memorie per documentare
la speranza tenace dei tempi
malvagi e provare come un
cattolico ortodosso e credente,
attraverso l'illuminazione dell'esperienza
altrui e quella propria,
divenne politicamente
umanista e ricettivo di ogni cosa
buona e di ogni fede nella libertà
e tolleranza civile... Mi dicono
abile e manovriero. Non è
sempre un complimento. Preferirei
vedessero in me un uomo
di fede. L'abilità è al servizio
dell'idea che mi conduce...".
Nelle immagini
il volto di
Alcide De
Gasperi e i
partecipanti
alla Messa di
commemorazione
celebrata
nella Basilica
reggiana di
San Prospero
la sera di
lunedì 18
agosto, nel 54°
anniversario
della morte del
celebre statista
cristiano
(foto Artioli).
Il 4 settembre 1935, in uno
stato di salute molto preoccupante
che faceva temere
il peggio, scrive alla moglie questa
lettera, che è un vero testamento
spirituale.
"Cara Francesca, se la provvidenza
vorrà chiudere la mia vita
terrena, prima che io abbia
assolto il mio compito di padre,
affido alla suprema paternità
di Dio le mie bambine e confido
con assoluta certezza che il Signore
ti aiuterà giorno per giorno
a farle crescere buone e brave.Oltre
che ai parenti, io le raccomando
all'aiuto ed all'appoggio
di quei pochi ma generosi
amici che nel periodo delle
prove mi conservarono la loro
amicizia. Non posso lasciar loro
mezzi di fortuna, perché alla
fortuna ho dovuto rinunziare
per tener fede ai miei ideali. Fra
poco saranno cresciute tanto da
comprendere il mondo in cui
vivono. Apprendano allora da
te per quale ideale di umana
bontà e di cristiana democrazia
il loro padre combatté e sofferse.
Leggendo le mie lettere d'un
tempo e qualche appunto per le
mie memorie, impareranno ad
apprezzare la giustizia, la fratellanza
cristiana e la libertà.
Muoio con la coscienza d'aver
combattuto la buona battaglia
e colla sicurezza che un giorno i
nostri ideali trionferanno. Cara
Francesca, io ti sarò sempre vicino
in ispirito e ti aiuterò vigilando
presso il Signore Gesù,
mia suprema ed ultima speranza,
sarà anche il tuo confortatore
quotidiano. A tutti voi della
mia e della vostra famiglia
raccomando di vivere in fraterna
amicizia, aiutandovi l'un
l'altro. Oltre le mie bambine,
raccomando in modo particolare
ad Augusto la nostra buona
sorella Marcella. Addio Francesca,
io ti ho molto amato, ma
non mai quanto avresti meritato.
Supera il dolore del distacco
e vivi più intensamente per le
nostre deliziose bambine, sulle
quali, per la bontà e misericordia
del Signore, io veglierò dal
Cielo. Ti stringo per sempre nell'indissolubile
abbraccio delle
nostre speranze mortali".
Aquesto tipo di atteggiamenti
spirituali siamo richiamati
anche noi oggi
da questa e da altre figure che
hanno dato molto alla storia
della santità della Chiesa, ma
anche allo sviluppo dell'uomo
e della società, per la loro dedizione
a Dio e contemporaneamente
al bene vero di tutti i propri
contemporanei.
+ Lorenzo Ghizzoni
Vescovo Ausiliare

16
30 agosto 2008
NUCLEI EXTRA-LARGE REGGIANI
Società & Cultura
I coordinatori Luigi Picchi e Paolo Patria presentano l'associazione provinciale
L'estate calda delle Famiglie numerose
Come va la vita ai genitori con più di tre figli? Un piccolo vademecum
Le famiglie numerose reggiane,
riunite in associazione
da alcuni anni,
hanno accolto pochi giorni fa
l'iscrizione numero 113. Considerato
che sul territorio provinciale
i potenziali soci - cioè
i nuclei con almeno quattro figli
- sono soltanto un migliaio
(quelli dai tre figli in giù possono
aderire come sostenitori) -
si tratta di un risultato promettente.
Anche perché le adesioni,
tra le "famiglione", sono in
crescita. Lo annunciano con
legittima soddisfazione i coordinatori
provinciali Luigi Picchi
e Paolo Patria, mentre con
questa chiacchierata a ruota libera
ripresentano la giovane
realtà reggiana, in rete con l'associazione
nazionale.
Vacanze a metano
Cominciamo dalle ferie,
miraggio per un numero
crescente di famiglie.
Come sono andate? "Per noi
bene, siamo riusciti ad andare
al mare", dice Paolo. "Ovviamente
in appartamento, perché
con i nostri numeri gli alberghi
sono off-limits. Panini
in spiaggia, pizza da asporto la
sera. E viaggio in macchina,
perché a metano si spende
molto meno che in treno. Se
vuoi capire perché le Ferrovie
dello Stato sono un disastro,
basta vedere la logica che usano
con noi. Il biglietto familiare
vale fino a cinque persone;
dalla sesta in poi non si rientra
più tra i beneficiari della riduzione,
che tra l'altro non è neppure
un granché e si fruisce
soltanto prenotando con largo
anticipo, fino a... esaurimento
sconto". "Naturalmente - prosegue
- il viaggio in macchina
richiede un attento equilibrio
tra rock e fiabe sonore, oltre a
dover prevedere una quantità
impressionante di scorte e vivande:
in caso di blocco in autostrada,
le famiglie numerose
S
essant'anni fa, il 1°gennaio 1948,
entrava in vigore la Carta fondamentale
della nostra Repubblica,
che non è nata soltanto nelle aule parlamentari,
ma anche tra le montagne, come
ci ricordano Piero Calamandrei e don
Giuseppe Dossetti. Quindi una Costituzione
che ha visto la luce anche sul sentiero
che il movimento cattolico internazionale
Pax Christi ha percorso quest'anno
per ricordarne il 60° anniversario.
Prima di partire, ai piedi del sentiero che
conduce a Cerpiano e poi a Monte Sole,
abbiamo piantato un paletto su cui era
inciso il primo articolo della Costituzione,
ad indicare l'inizio del sentiero che verrà
ripercorso ogni anno, aggiungendo mano
a mano tutti gli altri articoli. Lungo il sentiero,
arrivati alla chiesa e al cimitero del
borgo di Cerpiano (che ha visto la morte
di 139 donne e bambini innocenti) ci ha
offerto la sua testimonianza di sopravvissuto
Francesco Pirini, che assistette alla
strage, e alla morte della sua famiglia dalla
vallata opposta, e che ancora oggi ricorda
quei momenti come se fossero avvenuti
ieri. La sue parole più belle sono
state però quelle di perdono, che lui ha
già offerto ai soldati che poi si scoprirono
esecutori della strage, e che continua
a ribadire.
Ci è poi stato dato modo di conoscere
meglio la figura di don Dossetti e il testo
della Costituzione, grazie alle testimonianze
di frate Paolo Barabino, monaco
della Piccola Famiglia dell'Annunziata,
del prof. Alessandro Baldini, medico di
don Dossetti, e di Umberto Allegretti, costituzionalista
e docente universitario.
Nella foto: una famiglia numerosa reggiana, costituita da Luigi Brignoli e Maria Rita Lusetti con i loro otto figli; i due più piccoli sono
quelli che hanno sperimentato con successo i pannolini ecologici. Compaiono pure nella foto: Andrea Nervi, titolare della ditta "Ecobimbi"
(con il pannolino in mano), l'assessore all'Ambiente del Comune di Reggio Emilia Pinuccia Montanari (a destra) ed i coordinatori provinciali
dell'associazione Luigi Picchi (al centro, dietro mamma Maria Rita) e Paolo Patria (a sinistra).
riescono sempre a sopravvivere!".
Questa capacità di sdrammatizzare
sembra essere un
comune denominatore delle
famiglie "XXL".
Risparmi sui pannolini
Eppure i grattacapi non
mancano, primo fra tutti
il problema di arrivare
alla fine del mese, con i prezzi
di tutto che galoppano. Come
si affronta il problema della
spesa? "Quest'anno - risponde
Luigi - sono nati i Gaf (Gruppi
di acquisto familiari); abbiamo
già una marea di convenzioni
per tantissimi prodotti: dalla
pasta al riso, dall'olio ai biscotti.
Poi ci sono quelle per gli
elettrodomestici e per le automobili".
A Reggio si è mossa in
questa linea la sperimentazio-
La riflessione sulla Costituzione, iniziata
qui, ci ha poi tenuti impegnati
per tutta la durata della route, facendoci
capire come al giorno d'oggi i
media ci stiano portando a dimenticare
il vero significato di questa carta fondamentale,
e soprattutto a dimenticarci
che un nostro dovere è "svolgere, secondo
le proprie possibilità, e la propria
scelta, un'attività o una funzione
che concorra al progresso materiale o
spirituale della società" (art. 4).
Un dovere che ci è stato ricordato anche
dalle parole di Vincenzo Linarello, il presidente
del consorzio Goel, che abbiamo
incontrato il giorno seguente a Castel dell'Alpe,
insieme a Stefano Ramazza, il
quale ha raccontato che oggi, a prescindere
da destra e sinistra, tutta la politica
sta cercando di farci addormentare, e di
farci dimenticare i poteri occulti che ci
stanno governando.
ne dei pannolini lavabili, con
un risparmio di 1.500 euro a
neonato.
Un aneddoto: "Ci è rimasto
impresso quando una famiglia
numerosa, che non era peraltro
nostra iscritta, si è fermata
al supermercato davanti allo
stand promozionale. La mamma
aveva gli occhi lucidi, al
che la rappresentantele ha
chiesto che le stesse accadendo.
Lei ha risposto che avrebbe
voluto comprare i pannolini
lavabili, ma non aveva i soldi
(il pacco costa più di uno usa e
getta, è il riutilizzo che permette
di spendere meno). Alla
fine la ditta produttrice ha deciso
di regalarglieli. Ecco, spesso
a partiti o sindacati mancano
simili immagini negli occhi.
Qualcuno non ha capito
che famiglia, oggi, significa
anche questo".
Filosofia associativa
In effetti ancora pochi, in
Italia, paiono rendersi conto
dell'entità del vuoto demografico
e di quanto sia necessario
favorire la natalità in
maniera concreta. "La causa
delle culle vuote non va cercata
tanto, o non solo, nel consumismo
sfrenato. Ci sono tantissime
coppie che fanno meno
figli di quelli che vorrebbero
perché oggi procreare significa
far sprofondare la qualità
della vita della propria famiglia.
Questa è una delle battaglie
più importanti, ed è comunque
sottintesa a tutti i nostri
impegni", afferma Paolo.
Negli ultimi mesi l'associazione
ha affrontato varie questio-
Anche la testimonianza di padre
Giovanni Munari, comboniano
missionario in Brasile, ci ha aiutati
a riflettere sull'importanza di collaborare
e partecipare insieme; le sue sono state
parole importanti, perché ci hanno fatto
capire come anche in Italia ci sia bisogno
di organizzarsi, di non lasciare che i
fatti ci scorrano addosso, ma di prendere
spunto dai movimenti brasiliani per far
sentire la nostra voce, ed esercitare la nostra
sovranità di cittadini onesti, che è
spesso osteggiata in vari modi.
Il nostro fare comunità, poi, è stato aiutato
da un incontro con Corinto Corsi sul
libro dell'Esodo. Non una lezione frontale,
ma un bel modo di confronto e riflessione
su un libro che resta spesso incompreso,
ma che può insegnarci molto sul
concetto di libertà e sul rapporto che Dio
ha con essa. La condivisione è stata facilitata
anche dagli incontri della sera gui-
ni urgenti, dalle tariffe dell'acqua
(con Enìa, Ato e Comune
di Reggio) agli scaglioni Irpef,
dagli asili (con l'Istituzione comunale)
alla Family Card (con
Provincia, Anci e Comuni). Per
il prossimo anno, dicono i coordinatori
reggiani, uno degli
obiettivi principali è quello di
rafforzare "la rete" tra gli iscritti.
Cosa non facile, perché chi
ha tanti figli ha anche più scadenze,
e numerosi sono i genitori
impegnati nel volontariato.
"Abbiamo cominciato a
pensare a una Festa provinciale
della famiglia. Vediamo se riusciremo
a realizzarla".
Idee contagiose
"
Una delle 'nostre'
famiglie che stava
usando i pannoli-
dati da don Eugenio Morlini, che ci hanno
visti impegnati a riparlare della giornata
trascorsa, comunicandoci difficoltà
e punti di forza.
Il quarto giorno forse è stato quello
che più ci ha permesso di capire l'importanza
del camminare: infatti i chilometri
percorsi sono stati tanti, caratterizzati
da molta fatica, ma anche da molte
relazioni. Ci siamo anche posti il problema
di come comunicare le nostre idee
senza volerle imporre, senza partire dal
presupposto che esse siano giuste perché
nostre, per creare la comunità proprio a
partire da noi stessi, evitando l'esclusione
a priori di chi la pensa diversamente. Abbiamo
poi anche iniziato a scrivere un
documento di sintesi degli argomenti trattati
(disponibile su www.sentierocostituzione.blogspot.com),
con lo scopo di
far sì che questa esperienza possa avere
ni lavabili per la propria bambina
- racconta ancora Paolo -
è riuscita a farli provare in uno
dei nidi del Comune di Reggio.
La cosa ha funzionato benissimo,
sono stati superati tutti i
problemi. Sarebbe bello che gli
asili più belli del mondo, anziché
archiviare l'esperienza, ne
facessero un loro cavallo di
battaglia. Così come potrebbero
risparmiare - penso a decine
di migliaia di euro all'anno -
utilizzando la buonissima acqua
di rubinetto nelle caraffe,
come fanno già alcuni asili cooperativi".
Prossimamente, poi, dovrebbero
finalmente essere disponibili
le risorse stanziate dal
precedente governo (ministro
Bindi) per mitigare le iniquità
legate alle tariffe energetiche
nei confronti delle famiglie numerose.
I fronti d'impegno sono
molteplici.
Equità, non elemosina
Q
"
uando ci incontriamo
- precisa
Luigi - capita
spesso che qualche
socio dica di non voler
'chiedere' niente, cioè che non
ha intenzione di andare a bussare
all'uscio di sindaci o assessori.
Ma la nostra associazione
non chiede la carità o favori.
Domanda di pagare il giusto,
che è molto diverso dal dire:
«Ho messo al mondo tanti
figli, adesso aiutatemi». L'Irpef
è iniqua, come ha ammesso il
sindaco di Reggio Delrio, eppure
continuiamo a pagare più
del dovuto. Lo stesso per l'acqua,
su cui Enìa ha inserito da
quest'anno un primo, importante
correttivo. Idem dicasi
per tante altre tasse e tariffe. E
poi non è certo educativo insegnare
ai nostri figli a essere
'derubati' rimanendo in silenzio".
Difficile dargli torto.
Edoardo Tincani
REPORTAGE - La “route” proposta da Pax Christi nel 60° anniversario della Carta fondamentale: un’esperienza ricca di testimonianze e di relazioni autentiche
NOI, IN CAMMINO DA MONTE SOLE A BARBIANA SUL SENTIERO DELLA NOSTRA COSTITUZIONE
un futuro, essere un punto di partenza.
L'
esperienza è terminata con
l'incontro con la figura di don
Milani: grazie alle testimonianze
di due suoi ex-allievi, abbiamo
conosciuto meglio ed apprezzato le diverse
sfumature di quest'uomo rivoluzionario
ancora oggi, che perseguiva la libertà
a suo modo, attraverso l'insegnamento.
Le testimonianze sono state importanti
proprio per la loro diversità, per
averci mostrato due facce del priore di
Barbiana, entrambe rilevanti: quella di
maestro-papà, e quella un po' meno amichevole
di uomo forse anche troppo mitizzato.
Barbiana è stato il naturale arrivo
del nostro viaggio: lì abbiamo piantato
l'ultimo paletto del sentiero, con l'ultimo
articolo della Costituzione. Questa possiamo
vederla anche come una metafora
della nostra Costituzione, che ha avuto
un ottimo inizio, ma che ora è da mantenere
"pulita", "tenuta bene", da tutti i tentativi
di cambiamento che stanno arrivando
troppo spesso, ultimamente.
Lì, a Barbiana, abbiamo poi avuto un incontro
con monsignor Luigi Bettazzi,
presidente emerito di Pax Christi, che ha
partecipato anche all'Assemblea costituente
come segretario di Dossetti.
Non possiamo che concludere con l'invito
a leggere la Costituzione e il Vangelo
con passione, per contrapporre ai troppi
"me ne frego", magari neanche consapevoli,
altrettanti "I care, mi sta a cuore".
Chiara Balocchi
Gabriele Torricelli

Un'estate tutta "da ricordare..." / 2
Sanatrix
Sanatrix: una parola che dovrebbe richiamare il senso dello
star bene, ovvero della ripresa dalla malattia, dagli acciacchi,
quantomeno la garanzia di un certo mantenimento in
salute o dello "statu quo", se riferito ad un anziano. Non è
stato dello stesso avviso il NAS dei Carabinieri, che intervenendo
a Reggiolo in un fabbricato adibito a casa albergo (gestito
dalla stessa Sanatrix) ha appurato come purtroppo, dietro
la rassicurante sigla, si nascondesse un vero lager per anziani.
Arresti domiciliari per il titolare della struttura (aperta
senza i requisiti previsti dalla legge), trasferimento degli ospiti
in centri più sicuri e approfonditi accertamenti della Procura
della Repubblica sulle cause della morte di quattro ospiti
rappresentano i risultati dell'inaspettata visita delle forze
dell'ordine e dei servizi sociali del Comune reggiolese alla
suddetta struttura. Piaghe da decubito, disidratazione, malnutrizione,
affollamento dei posti letto nelle camere e negli
scantinati, sostanziale abbandono d'incapaci, rappresentano
la contropartita ai 1.200 euro mensili versati dagli "assistiti"
e dalle loro famiglie per un servizio che, per gli inquirenti,
assume l'aspetto della truffa e del maltrattamento.
Esprimiamo la nostra più viva riprovazione per un evento
che lascia francamente sbigottiti. Il fenomeno "Sanatrix"
esteso anche nella vicina Gonzaga, contrasta ed è assolutamente
estraneo alla cultura e alla politica che da anni si persegue
nella nostra regione per tutelare e garantire alla persona
anziana giusta assistenza e solidale conforto negli ultimi
tempi dell'esistenza. Non è stato ancora raggiunto l'optimum,
perché mancano ancora numerosi tasselli da apporre
al mosaico dell'assistenza alla terza età, ma certo bisognerà
accelerare i tempi, se non si vorranno registrare altri
casi "Sanatrix"nella nostra provincia.
R.E.T.E., lista d'attesa...
Villa illa Primula, in zona "Buco del Signore", Signore",
oggi può ospitare ospitar
fino a 123 anziani non autosufficienti.
autosufficienti.
In coincidenza coi fatti di Reggiolo, la vice presidente di Rete
(Reggio Emilia Terza Età) Liana Barbati, con un'intervista
del 18 agosto scorso ha comunicato alla città che per l'accesso
alle strutture protette gestite dall'ente occorre rispettare
una lunga lista d'attesa. Non è una novità, né la scoperta
dell'acqua calda, poiché già in precedenza il comitato parenti
di Rete aveva palesato alle organizzazioni sindacali le
difficoltà collegate all'aumento della popolazione anziana.
Sappiamo che il Comune non sembra al momento indirizzato
a realizzare nuove strutture protette, nonostante l'aumento
della popolazione anziana e le obiettive necessità che
si registrano in tutti i quartieri. Oltre certi limiti tuttavia il badantato
non riesce a sopperire, per cui occorrerà aprire un
discorso serio sulla realizzazione di nuove strutture protette.
Sta venendo infatti allo scoperto il dramma degli anziani
spesso "parcheggiati" in strutture dai costi sostenuti per chi
può o di approssimativa efficienza per i meno abbienti, fino
al caso limite di Reggiolo. A Villa Ospizio, sulle macerie della
Un’analisi psicologica spiega perché accettare l’aborto in quanto “diritto” porti spesso a derive animaliste
DIRITTI DEGLI SCIMPANZÉ...? COSÌ SI SCIMMIOTTA LA DIFESA DELLA VITA
Chi accetta l'aborto culturalmente,socialmente
e politicamente
deve fare i conti con meccanismi
psichici inconsapevoli.
Uno dei più visibili sono
le urla e le manifestazioni
con tanto di cartelli e simboli.
La persona che va in piazza,
o in televisione, ha infatti infranto
l'ultima barriera interna
della "vergogna" per aver
pensato di eliminare il bambino
nel grembo.
L'aborto così accettato deve
essere immediatamente trasferito
nel campo della famosa
"autodeterminazione"
e dei "diritti", altrimenti sarebbe
insopportabile alla coscienza.
L'autoconvinzione - così faticosamente
mantenuta - si svela nelle frasi
pungenti e arroccate, che sembrano
inattaccabili.
Il pro life non ha bisogno di arroccarsi
né di "pungere", e questo dimostra
che non sta mettendo in atto alcun
meccanismo psichico inconsapevole,
perché è lineare e veritiero.
INFORMANZIANI
Rubrica della F.N.P.
Federazione Nazionale Pensionati CISL
L'
altro meccanismo psichico
che scatta nel pro aborto è l'inconsapevole
bisogno di espiazione.
L'aborto accettato e proposto
come diritto ha bisogno di un contrappeso
nella coscienza. Un contrappeso
di "vita" e non più di morte.
È il cosiddetto «animalismo», cioè la
difesa ad oltranza degli animali e persino
la teorizzazione di loro "diritti si-
Società & Cultura 30 agosto 2008 17
ex casa di riposo, la riconversione edilizia prevede la realizzazione
di nuovi appartamenti, alcuni dei quali destinati ad
anziani autosufficienti (e gli altri?). Ribadiamo oggi il nostro
concetto, espresso in tempi non sospetti, secondo cui in
quella zona e su parte di quell'area il Comune e Rete avrebbero
dovuto prevedere la realizzazione di una struttura protetta,
analogamente a quanto fatto negli altri quartieri.
Letti e pronto soccorso...
Il governo spagnolo è intenzionato a conferire ai «grandi
primati» diritti simili a quelli delle persone...
a cura di Pietro Ferri
pietro.ferri@cislreggioemilia.it
COMITATO PARENTI: "ATTENDONO IN 280"
Lo scorso 5 agosto il comitato parenti di Rete ha inviato alle organizzazioni
sindacali una nota informativa - sottoscritta dal presidente
Nello Vezzani e con l'adesione di Auser - nel quale ricorda
come da tempo segua, in qualità e quantità, lo stato dei
servizi rivolti agli anziani del Comune di Reggio. "Stato dei servizi
- si legge ancora - che negli ultimi anni registra difficoltà crescenti
per l'aumento degli anziani bisognosi d'assistenza continua.
In presenza di tale necessità - anche se il nostro Comune
registra un'alta percentuale di convenzioni a livello regionale -
registriamo una lunga lista di attesa (ad oggi 280 richieste per l'ingresso
in Casa protetta). A questo dato si aggiunge la stessa situazione
di non disponibilità nelle strutture private con attesa di
mesi e ben costose rette. Vi chiediamo quindi un incontro per valutare
la situazione e riflettere su possibili proposte da avanzare
all'amministrazione comunale ed eventualmente al consiglio di
Rete, per discutere su: assistenza domiciliare (fare il profilo qualitativo
e quantitativo); assistenti familiari (fenomeno "badanti"
quasi esclusivamente a rapporto privato); Case protette (verificata
l'insufficienza e la difficoltà di permanenza a domicilio, quali ipotesi
costruire?). Pur condividendo in buona parte la linea che, come
sindacato, è stata indicata negli accordi di dicembre 2006 e
febbraio 2008, siamo convinti che bisogna verificare in concreto
lo stato della situazione in continuo cambiamento".
Anche quest'anno, in coincidenza con la stagione estiva, l'Arcispedale
cittadino ha ridotto i posti letto in tutti i reparti.
Particolarmente colpiti, visto il genere di utenza ospitato, i
comparti di Medicina, Geriatria, Ortopedia e della Riabilitazione,
che complessivamente fra luglio, agosto e settembre
hanno chiuso - anche se in modo scaglionato - ben 170 posti
letto. Sulla base di questo piano, anche i reparti di chirurgia
assicurano interventi solo su casi di urgenza o attinenti a
fenomeni oncologici, trascinandosi per il dopo estate una
lunga lista di attesa. Assodato che nella stagione estiva vengono
assunte iniziative per salvaguardare la popolazione anziana
dai deleteri effetti del caldo e dell'afa, non si capisce
perché il piano ferie dell'azienda ospedaliera non trovi una
modulazione che tenga conto delle reali necessità. "L'afa è
nemica di patologie croniche, di problemi respiratori e cardiocircolatori",
ricordava recentemente il primario del Pronto
soccorso dottoressa Ferrari, ammettendo che negli ultimi
cinque anni gli ultrasettantacinquenni rivoltisi alla specifica
struttura sono aumentati del 25%. Ci chiediamo: quanti anziani
avranno dovuto rinunciare alla possibilità di ricovero
per indisponibilità di posti letto? Quante le discussioni coi familiari
per carenza di posti letto? E che dire del caso di una
ultranovantenne che, in preda agli effetti provocati da malori
stagionali, ha sostato per ben 8 (diconsi otto) ore nell'atrio
del Pronto soccorso prima di poter essere visitata da un sanitario?
Occorre indubbiamente razionalizzare i servizi in
modo più adeguato alle esigenze di una città che ha superato
i 163mila abitanti. Siamo orgogliosi che il nostro Arcispedale
ambisca al raggiungimento di livelli di alta specializzazione.
Non si perdano però di vista le esigenze più basilari
della comunità, che tra le sue fila conta una fascia anziani in
costante lievitazione.
mili" agli umani.
In Spagna definiscono gli animali
semplicemente come
dei "non umani", dividendo
così gli esseri viventi in "umani"
e "non umani". Scandalizzarsi
per un cane maltrattato,
sanzionare pesantemente chi
abbandona un animale, fare
spot nei telegiornali per ricordarsi
di portare in vacanza il
gatto, intenerirsi per un cucciolo
di scimpanzé... è proprio
il bisogno di espiare l'aborto,
accettato e legalizzato.
È un meccanismo psicologico
che permette alla coscienza
un minimo di "vita" dopo
aver accettato la possibilità di
sopprimere il bambino.
Dare ai grandi primati "diritti" simili a
quelli delle persone porta alla luce ancora
una volta l'insopportabile peso
che l'aborto causa alla coscienza.
Si tratta di educare fin da bambini al
plusvalore della vita umana su quella
animale, e questo va fatto senza cedimenti
o timori.
Gabriele Soliani
L’angolo acuto
Crescono i debiti e si perde la “capacità di futuro”
Ricchi, sì. Di nuove povertà...
A
utunno caldo. È il solito ritornello che accompagna il
ritorno dalle ferie. Aumenti e rincari, rivendicazioni
sindacali, o, più semplicemente e meteorologicamente,
riscaldamento del pianeta.
A soffiare sulla fiamma delle preoccupazioni economiche le statistiche
che denunciano, anche per la nostra provincia, la crescita
dell'indebitamento personale. Quarti in Italia, i reggiani,
in media, dovranno restituire oltre ventimila euro a famiglia.
Non solo, dunque, mutui per la casa e spese di ristrutturazione
d'immobili, insieme a crediti per acquisto di beni mobili e al
consumo... Provincia ricca, la nostra, anche di rate e cambiali.
Un ossimoro o solo un chiaroscuro reso più complesso dal
parallelo aumento del numero delle armi in circolazione (da
qui il "giro di vite" locale della Prefettura circa la concessione
della relativa autorizzazione) e delle giocate d'azzardo. Paura
e/o sicurezza personale da una parte e il tentar la sorte dall'altra:
momenti, scelte o prassi piuttosto costose.
Appiccicare la consunta e banale considerazione etica sarebbe
facile. Più difficile rendersi conto delle troppe sfaccettature
e contraddizioni della nostra socialità.
F
orse un dato comune, un sottilissimo filo rosso accomuna
diversi di questi aspetti caleidoscopicamente stridenti.
Il materialismo edonista che pari al monossido di
carbonio (per l'atmosfera) sta inquinando le nostre menti, ribalta
le gerarchie delle priorità, le confonde. Soddisfatti i bisogni
primari, subentrano prepotenti gli istinti e le passioni, offuscando
il buon senso e il retto giudizio. Ciò mina non soltanto
la salute fisica (in senso lato, con riferimento esplicito all'abuso
d'alcol e sostanze stupefacenti), ma conseguentemente anche
quella "cultura del risparmio" e della sobrietà in via d'estinzione
nelle ultime generazioni. Ossia mancanza di uno
sguardo capace di domani, di futuro, appiattito sul tutto e subito,
a più non posso.Educare significa anche riprendere il senso
del possedere e dell'avere, un'interpretazione più corrispondente
alle autentiche necessità.Sarà allora necessario,proprio da
parte delle comunità cristiane, ripensare stili di vita non esclusivamente
improntati "sul di meno" materiale, ma piuttosto sul
"di più relazionale, amicale", per realizzare e far sperimentare
che la qualità dei rapporti e la bellezza (Arte, Creato, cultura,
ecc.e con loro la Fede) cercata e custodita sono il miglior antidoto
a tutte le degenerazioni personali e sociali del nostro tempo.
DUBBI DA MISS
di don Gianni Bedogni
Visto da E. T.
Il peso dei
debiti sulla
famiglia in
una
vignetta.
E insieme
all'indebitamento,
aumenta
la spesa
per armi e
giochi
d'azzardo...
Fior di ragazze, in agosto, sono sbocciate tra i Petali di Reggio. Hanno
nomi vagamente promozionali, e d'altra parte se vengono coltivate
in un centro commerciale un perché ci sarà. Non sono pratico
di concorsi di bellezza terrestri, ma immagino che l'elezione di Miss
Rocchetta possa avere effetti diuretici, così come la coroncina di Miss
Wella (si dovrà dire "wellàaa" alla Mike Bongiorno?) assomigli a un
casco da parrucchiere. E come farà Miss Peugeot a non sentirsi una
donna oggetto? Forse le basterà un briciolo di "auto"-ironia.
Poche le elette, con la valigia pronta per Salsomaggiore. Le altre
sono "Missing in action", ma solo in attesa del prossimo défilé, ché
nel vostro Paese una fascia da Miss non si nega a nessuno. Fra il
pubblico, mi è parso che una grande percentuale di spettatori nutra
piena fiducia nelle capacità delle ragazze (sono i Misscredenti?),
mentre una minoranza di colleghe meno dotate le detesti un po'
(moderni casi di Missoginia?).
Vi confesso che alla fine mi resta un po' di confusione in testa. Per
esempio, sarà motivo di soddisfazione o di amarezza per una debuttante
diventare Missconosciuta? O per una ragazza ridanciana
inciampare in passerella e magari cadere in Misseria? E se a un'analfabeta
chiedessero notizie di una certa Missiva?
Onde evitare imbarazzanti equivoci (o Missunderstanding, se piace
l'inglese), meglio staccare bene le parole. Perciò le aspiranti reginette
dovrebbero presentarsi rigorosamente in due pezzi.

18
30 agosto 2008
Codesino. Borghi toanesi tra memoria e rilancio
A Codesino di Toano si è tenuta, il 14 agosto, la commemorazione
del violento e - purtroppo - indimenticabile incendio avvenuto
il 5 agosto del 1944.
Ospite d'onore, quest'anno,
l'ex presidente del Consiglio
Romano Prodi (foto).
A Codesino arrivarono intere
famiglie fuggite da Toano,
messo a fuoco dai nazisti, ed
il borgo toanese diede prova
di una grande solidarietà grazie
a una solida ospitalità nei
confronti degli sfollati. Bruciarono anche l'antica pieve matildica,
che aveva resistito a mille anni di storia, e l'oratorio di
Sant'Anna: i cittadini in fuga furono accolti pure nelle stalle e nei
fienili. Alla celebrazione dello storico episodio, oltre all'onorevole
Prodi, erano presenti le autorità e anche padre Mario Cappucci,
nativo del posto, che ha rievocato alcuni aspetti di questa
dolora vicenda, vissuti in prima persona in giovane età.
Elisabetta Vendramin, presidente dell'associazione "Amici dei
borghi toanesi", durante il suo intervento ha voluto farsi promotrice
di un appello, "un S.o.s per due piccoli oratori settecenteschi
- la millenaria pieve matildica e il bel S. Michele Arcangelo
di Massa - il cui fienile, dopo anni di inutili ricerche di finanziamenti,
è crollato. Stiamo perdendo questi monumenti che
non sono liquidabili con l'appellativo di architettura minore, perché
documentano tecniche, modi di operare, concezioni estetiche
che fanno parte a pieno titolo della nostra cultura". La Vendramin
poi, auspicando l'impegno di tutti - credenti e non - per
la tutela di questo patrimonio, ha sottolineato come "non possiamo
pensare che i preti possano far fronte a oneri così grandi
con i mezzi di cui dispongono", invitando tutti "a collaborare, a
ridare slancio alla nostra associazione". (Matteo Barca)
Levizzano. Antica Fiera di fine estate
Anche quest'anno l'Antica Fiera di Levizzano di Baiso - da venerdì
29 a domenica 31 agosto - richiamerà tanta gente in Appennino,
all'insegna della tradizione, della solidarietà e del ballo,
con un ricordo tutto particolare per Roberto Ferrari (foto), giovane
del posto - stroncato da un male nel dicembre scorso - che
tanto slancio ha dato a questa manifestazione. Roberto era riuscito
- attorno a questa festa e alla parrocchia - a coinvolgere giovani,
amministrazione locale e gran parte
della popolazione, nel segno del messaggio
forte della fiera, che resta anche quest'anno
la solidarietà verso i meno fortunati,
i bambini abbandonati della "Casa
de los niños in Bolivia", cui andrà parte del
ricavato. Una festa che - tra stand gastronomici,
momenti musicali (concerti rock,
serate "da ballo") e spettacoli dialettali -
negli anni ha saputo stupire anche con
mostre di oggetti del passato, foto e sfilate
di abiti d'epoca e rievocazioni in costume.
Società
Notizie da Città & Paesi
Reggio. Inaugurazione del Punto REstoro, sul Crostolo
Sabato 30 agosto verrà inaugurato il Punto REstoro - sul percorso
ciclo pedonale lungo Crostolo, a metà tra il parco di via Montecisa
e la reggia di Rivalta - alla presenza dell'assessore ai lavori
Pubblici del Comune di Reggio Emilia Carla Maria Colzi; a seguire,
piccolo rinfresco e spettacolo "Come balla la foresta" (animazione
con pupazzi animati
e bolle di sapone per i bambini)
a cura dell'associazione
"Arte in Gioco".
La gestione del Punto REstoro
è stata affidata a quattro
realtà diverse che lavorano
sinergicamente: le cooperative
sociali Il Girasole, ideatrice
del progetto, Libera-
Mente e La Speranza e la Comunità "Papa Giovanni XXIII", che
hanno scelto di non vendere alcolici cercando di promuovere bibite
analcoliche e prodotti del circuito del commercio equo-solidale
e biologico. All'interno del Punto lavoreranno, affiancati
da un operatore, tre ragazzi svantaggiati che si turneranno durante
la settimana. REstoro - spiegano i responsabili - nasce e
vuole diventare un luogo di servizio e di utilità per la cittadinanza
e un presidio per il territorio.
Guastalla. È ancora "Amarcord"
Sabato 30 e domenica 31 agosto a Guastalla torna "Amarcord",
interessante manifestazione di fine estate organizzata da Banca
Reggiana Credito Cooperativo in collaborazione con Pro Loco,
associazione culturale Guastalla Ambiente, Centro sociale 1°
Maggio e col patrocinio del Comune.
Tante le iniziative, fra cui quelle di domenica 31 agosto. Si va dalla
pedalata in compagnia delle 15.30 (con partenza dall'ex chiesa
di San Francesco, sosta-ristoro presso la Baita "Amici del Po"
e degustazione di Parmigiano-Reggiano della vacca rossa), agli
appuntamenti in piazza Mazzini: alle 16 col "microcirco" dei
clown Charlotta e Caramella (che riporterà alle atmosfere degli
antichi saltimbanchi girovaghi di paese in paese); dalle 17 alle 19
col "Primo torneo ducale di Cerbottana" (gara riservata ai ragazzi
degli oratori parrocchiali, con premiazioni finali e consegna
del "Ficchetto d'Oro") fino al "Festival della Farsetta", alle 21.
Castelnovo Monti. Prorogata la mostra di Franco Fontana
È prorogata fino a domenica 14 settembre, a Palazzo Ducale di
Castelnovo Monti (via Roma 12/B), la mostra Route 66 di Franco
Fontana, che espone 78 suggestivi scatti realizzati dal fotografo
modenese lungo le 2.248 miglia che congiungono Chicago a Los
Angeles attraverso l'ormai "mitica" strada statunitense ribattezzata
anche "Mother Road", strada madre.
Giorni e orari di visita: da martedì a domenica dalle 16 alle 19
(chiuso il lunedì). Ingresso gratuito.
Cadelbosco Sopra. "Olimpiadi dei Ragazzi" 2008
Tutti... ai blocchi di partenza, a Cadelbosco Sopra, pronti per l'avvio
imminente delle "Olimpiadi dei Ragazzi" 2008 promosse dalla
parrocchia. Un vero evento per tutta la comunità, giunto ormai
alla sua 33 a edizione (l'invenzione fu di don Rino nel lontano
1975); un appuntamento attesissimo, che ogni fine estate risveglia
l'entusiasmo di bambini e giovani - dai 10 ai 21 anni - e del
pubblico. Per parteciparvi è sufficiente anzitutto aver voglia di
stare insieme. Per una settimana - da domenica 31 agosto a domenica
7 settembre - l'oratorio di Cadelbosco Sopra si animerà
di giovani atleti che misureranno le loro capacità in tante discipline
sia individuali (tennis-tavolo, lancio del peso, corsa campestre...),
che a squadre (pallavolo, basket, calcio...). Come ogni
Olimpiade che si rispetti, non mancheranno le medaglie per i
vincitori. Ma senza dimenticare che il senso vero di questa manifestazione
è stringere la mano all'avversario in amicizia, accettando
magari sportivamente una sconfitta; se è vero infatti
che chi sa vincere è un buon atleta, il vero campione è chi sa anche
perdere... La parrocchia metterà a disposizione stand gastronomici
di rinomata fama (... e a prova di qualsiasi fame!) tutti
i giorni dalle 18.30, permettendo di gustare, a serate alterne, pesce,
gnocco fritto, panini, patate fritte e altro. Informazioni e iscrizioni:
don Valter, tel. 0522.917412. (Mauro Gazzani)
Rivalta. Tiradini, due nuovi "tondi" donati alla parrocchia
Saranno esposti da giovedì 4 a domenica
7 settembre, e in seguito in modo
permanente, i due tondi "Vescovi" (foto)
e "S. Anselmo, Matilde di Canossa e Vescovo"
- dipinti a mano, a "freddo", in
esemplari unici - dell'artista reggiano
Corrado Tiradini. Specializzato in acrilici,
acquerelli e tecniche miste, Tiradini
ha donato i tondi alla parrocchia S.
Ambrogio di Rivalta, che li esporrà proprio nei giorni di festa della
comunità (dal 4 al 7 presso il campo sportivo parrocchiale).
Comunità Montana. Bando per borse di studio a disabili
Anche quest'anno la Comunità Montana dell'Appennino Reggiano
istituisce, per l'anno accademico '08-'09, due borse di studio
di 3.500 euro ciascuna per studenti universitari disabili residenti
nel territorio della montagna. Un riconoscimento che vuol
essere un sostegno ai costi di trasporto casa-Università degli studenti.
C'è tempo fino al 17 settembre per inviare le domande.
Dettagli e bando si trovano su www.comunita-montana.re.it.
Reggio. I Corsi di volley e basket dell’U. S. Arbor
Tornano, puntuali come ogni anno, i corsi di pallavolo e pallacanestro
promossi dall'U. S Arbor, rivolti a bambini e bambine
tra i 6 e gli 11 anni; un'attività preziosa, che ogni anno consente
di avviare alla pratica sportiva un centinaio di iscritti. Il 15 settembre
si parte con la pallacanestro, il 18 con la pallavolo. Info e
iscrizioni: 0522.454187 (sede Arbor, via Guasco 19, Reggio E.).

IL FESTIVAL
Nell'anno europeo del
dialogo interculturale,
Novellara e Luzzara saranno
le sedi del primo Festival
delle Culture "Uguali_Diversi",
in programma per il 12, 13 e 14
settembre. L'iniziativa, organizzata
dalla fondazione "Un Paese",
è promossa dai due Comuni
della Bassa e dalla Provincia
di Reggio Emilia, col patrocinio
della Regione Emilia-Romagna.
Nomi di spicco nel comitato
scientifico, composto da Enzo
Bianchi, Priore del monastero
di Bose, Paolo Branca, islamologo
e docente all'Università
Cattolica di Milano, e Gabriella
Caramore, conduttrice della
trasmissione Rai "Uomini e
Profeti" di Radio 3.
Fra i numerosi protagonisti
del Festival, oltre agli
stessi Bianchi, Branca e
Caramore, figurano ospiti di sicuro
richiamo quali Gad Lerner,
Zygmunt Bauman, Stefano Allievi,
monsignor Erio Castellucci,
Alessandro Barbero, Guido
Barbujani, Valerio Massimo
Manfredi, Eugenio Finardi,
Khaled Fouad Allam, Massimo
Livi Bacci, Rula Jebreal, Laila
Wadia, Paolo Naso, i Modena
City Ramblers, Carlo Petrini,
l'Orchestra di Piazza Vittorio.
I luoghi di "Uguali_Diversi" saranno
quelli tipici: a Luzzara
piazza Toti, piazza Ferrari, piazza
Tedeschi, i portici, la Torre
Civica, il Museo nazionale delle
Arti Naives, il Centro culturale
"Cesare Zavattini"; a Novellara,
fra gli altri: la Rocca dei Gonzaga
e il suo cortile, col loggiato
cinquecentesco, la sala consiliare
e il Teatro, piazza unità d'Italia
e i suoi portici, la Chiesa
del popolo. L'agenda completa
della manifestazione è consultabile
sul sito internet dedicato
(www.ugualidiversi.com).
Tra lezioni magistrali, tavole
rotonde, mostre,
spettacoli teatrali e musicali,
laboratori, giochi, attività
sportive e cucina di strada, du-
rante i tre giorni del Festival
esperti e comuni cittadini saranno
invitati ad interrogarsi e
confrontarsi sui mutamenti degli
scenari sociali prodotti dalla
globalizzazione e dal fenomeno
complesso della migrazione,
dei modelli e delle esperienze di
interculturalità in atto in Italia
e in Europa, su difficoltà e nuove
prospettive, su paure e chiusure
identitarie, sui rischi di rigurgiti
razzistici e xenofobi.
La regia organizzativa è affidata
al reggiano (di Villa Minozzo)
Raffaello Zini, mentre il coordinamento
scientifico è di Brunetto
Salvarani, originario di
Carpi, docente di Teologia della
Missione e del Dialogo alla Facoltà
Teologica dell'Emilia-Romagna,
al quale abbiamo rivolto
alcune domande.
Salvarani, la cronaca nera di
quest'estate, con due omicidi
tra "stranieri" proprio a
Luzzara, sembra avversa a
quella "convivialità delle differenze"
che il Festival si
propone. Come ha vissuto i
recenti fatti di sangue?
Chiesa & Società 30 agosto 2008 19
Tre giorni "per riflettere, discutere e capire". Parla il teologo Brunetto Salvarani, coordinatore scientifico
Novellara e Luzzara capitali dell'intercultura
Dal 12 al 14 settembre ospitano "Uguali_Diversi":lezioni magistrali,mostre,spettacoli...
Con profondo dolore, anzitutto.
Ma pure con la consapevolezza
che anche episodi di questo
genere mostrano l'urgenza
di percorsi interculturali, per favorire
non solo l'integrazione,
ma l'interazione tra le molteplici
presenze nazionali che hanno
scelto di risiedere in un territorio
comune. Senza cadere
nelle strumentalizzazioni politiche
di chi ogni volta è pronto
a gridare "al lupo". Questo è un
tema assolutamente strategico.
E non per il nostro domani, ma
per l'oggi. Il Festival non è un'operazione
buonista. Se vogliamo
dare una lettura teologica,
sappiamo che il male è entrato
nel mondo e fa parte delle possibilità
umane; ma non possiamo
pensare che esso sia "etnicamente"
segnato.
Sia Novellara che Luzzara
vantano una lunga storia di
ospitalità ed accoglienza, costituendo
una sorta di laboratorio
spontaneo di intercultura.
Ma come si è arrivati
a concepire un festival di
tre giorni?
"Uguali_Diversi" non nasce da
zero. Già tre anni fa l'amministrazione
di Novellara aveva de-
Prenderà il via venerdì 12 settembre a Novellara e
Luzzara il primo festival dedicato al dialogo
interculturale:tre giorni per confrontarsi insieme
sul tema della diversità etnica,culturale,religiosa
ciso di approntare un percorso
sull'interculturalità intitolato
"Nessuno escluso". È stato un
percorso molto variopinto, con
momenti di coinvolgimento del
mondo della scuola, fondamentale,
ed altri molto importanti
in chiave simbolica, come
le "feste condivise". Le più
grandi comunità religiose novellaresi
- cattolica, Sikh, musulmana
e cinese - hanno cioè
partecipato reciprocamente ad
alcune delle ricorrenze dei pro-
pri calendari, "anticipate" per
l'occasione in Sala consiliare o
in teatro ed aperte alla cittadinanza.
Ciò ha creato le occasioni
per instaurare relazioni
concrete, per scambiarsi i numeri
di telefono e gli indirizzi
e-mail. Altre opportunità di conoscenza
hanno spaziato dalle
lingue, con corsi specifici, ai cibi
tradizionali, con "Mondo in
pentola".
Qual è la chiave interpretativa
di questo nuovo progetto?
È racchiusa nel sottotitolo del festival:
"per riflettere, discutere e
capire". L'analisi da cui siamo
partiti è semplice: nonostante
l'informazione si occupi quotidianamente
degli aspetti deteriori
del fenomeno migratorio,
in modo spesso urlato o scandalistico,
non si riflette abbastanza
insieme sul tema della
diversità, sia essa etnica, culturale
o religiosa. Nessuno ha la
pretesa di fornire risposte. C'è
invece il desiderio di favorire
una messa in discussione di stereotipi
e pregiudizi nel cervello
- e speriamo anche nel cuore -
Nelle foto:
un'immagine
europea
sul dialogo
interculturale, il
logo del festival di
Novellara-Luzzara
e Brunetto
Salvarani,
coordinatore
scientifico della
manifestazione.
"Uguali_Diversi"
avrà un'anteprima
a Reggio Emilia
giovedì 11
settembre, con una
giornata di studio
sui temi della
sicurezza e dei
diritti umani,
presenti docenti
universitari e
sindaci di diversa
provenienza
partitica.
di quante più persone possibile.
Qual è lo specifico di "Uguali_Diversi"?
Rispetto al convegno, il festival
è uno strumento di coinvolgimento
diretto della cittadinanza:
usa vari linguaggi e si rivolge
a pubblici differenti. Compresi i
più piccoli, per i quali la cooperativa
"La Lucertola" preparerà
a Luzzara la mostra-workshop
"1 Mondo 10 Giocattoli 100
Combinazioni". Oltre al gioco,
altri codici universali sono la
musica e il teatro, che concluderanno
ogni giornata. Tra le lezioni
magistrali proposte ci sarà
anche quella della comunità
israelo-palestinese di Nevè Shalom
Wahat as-Salam, "Né moschea
né sinagoga al centro del
Villaggio". Insomma, abbiamo
cercato di coniugare identità e
differenza "pescando" da tante
discipline diverse: per questo
alla tre-giorni di Novellara e
Luzzara si alterneranno giornalisti
e antropologi, sociologi
e attori, teologi e storici, politologi
e musicisti.
Edoardo Tincani
IL MEETING IL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO ESTIVO DI COMUNIONE E LIBERAZIONE SI CONCLUDE SABATO 30 AGOSTO
A Rimini i volti di una Chiesa protagonista della storia
Le parole dei cardinali Angelo Bagnasco e Jean-Louis Tauran,dialogo aperto con la modernità
Si è aperto a Rimini il 24
agosto, per concludersi
sabato 30, il Meeting di
Comunione e Liberazione "O
protagonisti o nessuno", l'evento
che dal 1980 caratterizza
la vita del movimento. Tramite
il card. Tarcisio Bertone,
segretario di Stato vaticano,
sono arrivati anche i saluti di
Benedetto XVI, che ha ricordato
"che l'uomo è fatto per il
compimento eterno della sua
esistenza. Protagonista della
sua esistenza è chi dona la sua
vita a Dio, che lo chiama a cooperare
all'universale progetto
di salvezza".
"Non si può costruire
la storia senza Dio"
Il primo giorno del Meeting,
che si svolge in un'area
di 168.000 metri negli
spazi di Rimini Fiera, è stato
caratterizzato, tra tanti incontri,
dalla presenza del card.
Angelo Bagnasco, presidente
della Cei, accolto con calore
dai 10.000 che lo aspettavano
nell'auditorium. Nel corso
della sua riflessione "La Chie-
sa, un popolo che fa storia"
(testo integrale dell'intervento
su www.meetingrimini.org) il
cardinale ha affermato che
"oggi, come in altri periodi
della storia, si vuole che la
Chiesa rimanga in chiesa",
spiegando poi che "a tutti si
riconosce come sacra la libertà
di coscienza, ma dai cattolici
a volte si pretende che essi
prescindano dalla loro fede".
"Non è la voglia di mondano
protagonismo - ha sottolineato
- che muove la Chiesa fin
dalle sue origini, ma il bisogno
del cuore: l'amore a Cristo,
all'uomo, al mondo nel
quale la Chiesa è fatta carne".
E a proposito del "peso" che
le convinzioni dei cristiani
possono avere in ambito pubblico
ha detto che "è gravemente
scorretto ridurre ogni
posizione assunta dai credenti
a scelta confessionale", aggiungendo
che alcuni valori,
come quelli della vita umana
e della famiglia, della concezione
della persona e dello
Stato "anche se sono illuminati
dalla fede sono anzitutto
Il cardinale Bagnasco al Meeting di Rimini
bagaglio della buona ragione".
Il cardinale ha ricordato
che la "Chiesa partecipa
alla costruzione della storia
universale" e "dice al mondo"
e, "in particolare, oggi, all'Europa"
che "il passato non
può essere impunemente negato
in nome dell'economia,
della tecnologia e dello scientismo,
pena lo sfaldamento
dell'identità di una Nazione o
di un Continente". "Un singo-
lo europeo - ha aggiunto - può
non credere che la fede cristiana
sia vera. Tuttavia, tutto
ciò che egli dice e fa, scaturirà
dalla parte della cultura cristiana
di cui è erede, e da
quella trarrà significato". Il
ruolo della Chiesa è ricordare
al "secolarismo e laicismo che
pretendere di costruire la storia
senza Dio è costruirla contro
l'uomo". Il cardinale ha
concluso il suo discorso ricordando
che la fede "immette
nel credente l'amore di Cri-
sto" rendendolo "creatura
nuova", "capace di partecipare
alla storia umana" e "capace
di partecipare alla vita politica
nel segno della democrazia
e verità".
Religioni e pedagogia
della pace
Uno degli incontri più
rilevanti delle prime
giornate del Meeting
è stato quello su "Le condizioni
della pace". Il card. Jean-
Louis Tauran, presidente del
Pontificio Consiglio per il dialogo
interreligioso ha parlato
di "dovere" per i capi religiosi
di "diffondere una pedagogia
della pace" e ha sottolineato
che le religioni sono "fattori di
pace", anche se paradossalmente
in questi tempi fanno
paura a causa di alcuni credenti
che hanno "tradito la loro
fede", dato che tutte le fedi
sono "portatrici di un messaggio
di pace e fraternità". Il
presidente non ha commentato
la brutale morte di una
suora bruciata viva in India in
quelle ore ma ha detto di aver
incontrato dei religiosi indù
tre settimane fa nel loro Paese
e di averli trovati "molto aperti:
per questo ci riproponiamo
di intensificare i contatti con il
mondo indù". Il cardinale ha
infine annunciato che l'incontro
del Forum cattolicimusulmani
di novembre a
Roma verterà sui temi '"amore
di Dio e amore del prossimo,
libertà religiosa, dialogo
culturale, amore per la famiglia".
Nel corso dell'incontro
vero e proprio il cardinale ha
detto che sono "i credenti" e
non le religioni a "farsi la
guerra" e ha ribadito che tutti
i capi religiosi si devono impegnare
per "indicare ai credenti
il modo di scegliere bene
e male nella libertà e responsabilità".
Per Tauran il
dialogo è essenziale e "tutti i
ricercatori della verità hanno
la stessa dignità. La Chiesa è
impegnata in questa strada
attraverso la Dottrina sociale,
i messaggi del 1° gennaio, gli
incontri di preghiera ad Assisi
e la diplomazia pontificia".
Simona Mengascini

20
AGENDA DEL VESCOVO
AGENDA DELL’AUSILIARE
30 agosto 2008
Da venerdì 29 agosto a
mercoledì 3 settembre
Il Vescovo presiede il pellegrinaggio
diocesano a
Lourdes in occasione del
150° delle apparizioni di
Maria Immacolata a Santa
Bernardette.
Domenica 7 settembre
Alle 8.30, nella Pieve di Castelnovo ne' Monti presiede
la celebrazione eucaristica domenicale per
tutti i partecipanti al Meeting nazionale degli Educatori
organizzato da Creativ sul tema: "Dall'emergenza
alle opportunità, il tempo dei talent
scout educativi".
Sabato 30 agosto
Nel pomeriggio, presso le
sale del Palazzo Magnani di
Reggio Emilia, mons. Ghizzoni
partecipa all'inaugurazione
della mostra "Matilde
e il tesoro dei Canossa,
tra castelli e città".
Domenica 31 agosto
L'Ausiliare presiede la celebrazione eucaristica domenicale:
alle 8.30 nel monastero delle Carmelitane
Scalze a Montegibbio e alle 10.30 nella chiesa
della SS. Consolata a Pontenuovo di Sassuolo.
Da martedì 2 a domenica 7 settembre
Mons. Ghizzoni compie la visita alla diocesi di Sapë
in Albania, dove partecipa alla conclusione dei
campi estivi missionari con i giovani volontari della
nostra diocesi; nella sede della diocesi locale, a
Laç - Vau Dejës, sabato 6 settembre alle 11 concelebra
alla liturgia presieduta dal Vescovo mons.
Lucjan Avgustini, di dedicazione della Cattedrale,
intitolata alla Beata Teresa di Calcutta (la cui memoria
cade il giorno precedente, il 5 settembre).
La Libertà
Settimanale d’informazione della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla
Redazione: Reggio E. - V.le Timavo, 93 - tel. 0522.452107, fax 0522.434058
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La testata percepisce contributi statali diretti ex L. 7/8/1990, n. 250.
Chiuso in redazione alle 20.30 di mercoledì 27 agosto 2008
Tiratura del 9 agosto 2008: 5.250 copie
La Settimana
IL SANTO DELLA SETTIMANA
31 agosto
Beato Pere (Pietro) Tarrés i Claret
sacerdote
Manresa (Barcellona), 30 maggio 1905
+ Barcellona, 31 agosto 1950
Èstato beatificato il 5 ottobre 2004 a Loreto, da Papa
Giovanni Paolo II - durante il grande raduno dell'Azione
Cattolica che si è tenuto nella città mariana
- insieme ai due giovani associati dell'Azione Cattolica
Italiana Alberto Marvelli, di Rimini, e Pina Suriano, di
Partinico (Palermo).
Padre Pere (Pietro) Tarrés i Claret nacque il 30 maggio
1905 a Manresa, in provincia di Barcellona (Spagna). La
sua famiglia era composta da genitori credenti ed esemplari,
Francesco Tarrés e Carmen Claret, e da altre due sorelle,
Francesca e Maria.
A causa del lavoro di meccanico del padre, la famiglia dovette
spostarsi frequentemente di residenza e, in uno di
questi spostamenti, Pere ricevette la Cresima il 31 maggio
1910; allievo dei padri Scolopi, fece poi la Prima Comunione
il 1° maggio 1913.
Anove anni rientrò con la famiglia a Manresa, dove
prese a studiare con i Padri Gesuiti. Di carattere allegro
e aperto, amante della natura, amorevole coi
familiari, aveva un animo da poeta. Trascorreva il tempo
libero aiutando nella farmacia del dr. Balaguer, il quale lo
orientò nel prosieguo degli studi.
Con alcune borse di studio, conseguì il Baccalaureato
presso il Collegio di Sant'Ignazio e poté iscriversi al corso
di laurea in Medicina presso l'Università di Barcellona.
Dal 1921 andò ad abitare nel quartiere popolare di Gracia,
dOve frequentò l'Oratorio di S. Filippo Neri; fece parte
della Federazione Giovani Cristiani e dell'Azione Cattolica,
ricoprendo vari incarichi; ribadiva spesso che per lui
il segreto della vita spirituale dei militanti sono la devozione
Eucaristica e l'amore filiale a Maria.
Intanto, in famiglia, le cose non andavano bene. Nel
luglio 1925 morì suo padre e, poco dopo, la madre ebbe
un incidente che la rese menomata per sempre.
Nel Natale del 1927, con l'approvazione del suo direttore
spirituale, fece voto di
castità; nel 1928, quindi,
si laureò in Medicina
con un premio
straordinario, stabilendosi
definitivamente a
Barcellona.
Le sorelle intanto entrarono
nel convento
delle Concezioniste,
mentre Pere - d'accordo
col suo amico dr.
Gerardo Manresa -
fondò il Sanatorio-clinica
di Nostra Signora
della Mercede, a Barcellona.
Svolse la sua attività di
medico con esemplare
carità e una vita religiosa, senza perdere l'allegria contagiosa
che gli permetteva di trattare con familiarità gli ammalati.
Nel 1936 fu coinvolto nei ben noti sanguinosi sovvertimenti
della Guerra Civile Spagnola; il 18 aprile
il dr. Pere Tarrés si recò al monastero di Monserrat
per gli Esercizi spirituali, che furono poi interrotti
il 21 luglio per lo scoppio della rivolta; ritenne opportuno
rivolgersi al Comando Generale, riuscendo a ottenere
la tutela della polizia per proteggere il celebre monastero
dalla violenza dei miliziani anarchici.
Riuscì a portare la Santa Comunione ai perseguitati nascosti,
ed egli stesso sfuggì alle perquisizioni fatte a casa
sua dai rossi. "Arruolato" nell'esercito repubblicano come
medico militare, fra un intervento e l'altro continuò nello
studio del latino e della filosofia, con l'intenzione di
prepararsi ai futuri studi sacerdotali.
Finita la guerra, nel 1939 entrò nel Seminario locale.
La madre morì nel 1941, anno in cui ricevette gli Ordini
Minori; il diaconato l'ebbe il 22 marzo 1942 e fu
ordinato sacerdote il 30 maggio 1942 a 37 anni. Il vescovo
di Barcellona nel 1943, lo inviò a studiare all'Università
Pontificia di Salamanca, dove il 13 novembre 1944 si
laureò in teologia; rientrato a Barcellona, gli furono affidati
vari incarichi sia nell'A.C. che nella pastorale parrocchiale,
sia come cappellano di Istituti religiosi femminili;
non mancarono difficoltà e sofferenze, che padre Pere
Tarrés seppe offrire a Dio rispondendo con atteggiamenti
evangelici di carità, prudenza e fortezza.
Il 17 maggio 1950 fu sottoposto ad una biopsia, il cui risultato
mise in luce un linfosarcoma linfoblastico. L'evoluzione
della malattia venne vissuta con un atteggiamento
di totale abbandono in Dio, al quale offrì la sua
vita per la santificazione dei sacerdoti.
Morì a soli 45 anni, il 31 agosto 1950, nella clinica da lui
fondata a Barcellona; fu sepolto nel cimitero di Montjuic;
il 6 novembre 1975 i suoi resti mortali furono traslati nella
chiesa parrocchiale di San Vicente di Sarrià, dove riposano
tuttora.
Antonio Borrelli
UNO SGUARDO ALLE LETTURE
31 agosto 2008
XXII Domenica del Tempo Ordinario
1 a lettura: Ger 20, 7-9
La parola del Signore è diventata per me motivo di obbrobrio.
Dal Salmo 62
Ha sete di te, Signore, l’anima mia.
2 a lettura: Rm 12,1-2
Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente.
Vangelo: Mt 16,21-27
Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso.
La Risposta giusta alla Domanda sull'identità di Gesù,
Pietro l'aveva data: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente".
Una risposta verso cui si addensavano tutte le
profezie dell'Antico Testamento e non solo: tutte le attese
dell'umanità.
Ma dal dire chi è Gesù ad accettare cosa questa sua identità
comportasse, ne correva... "Gesù cominciò a dire apertamente
che doveva molto soffrire e venire ucciso"! Non "la
gloria di tutti i regni del mondo" (Mt 4,8), non "angeli che
ti sorreggono con le loro mani in tutti i tuoi passi" (Sal 91),
non la facoltà mirabolante di trasformare i sassi in pane o
di trovarlo bell'e cotto su pietre roventi come Elia, ma la
gloria di un re da burletta con tanto di corona di spine e
mantello insanguinato, una folla d'indiavolati che ti spintonano
e ti sputacchiano, la sete e il freddo, il dolore e l'umiliazione
di chi si ritrova ad essere inspiegabilmente
"disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben
conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
disprezzato e senza stima" (Is 53).
Il Dio che non t'aspetti, un Dio "alla rovescia", un Dio a
testa in giù, affinché l'uomo si raddrizzi e torni ad essere
pieno di quella Dignità assoluta di cui l'aveva ricoperto
il Creatore. Un Dio che si espropria della sua Regalità
e della sua Libertà, affinché lo schiavo del peccato e della
morte torni ad essere libero, re di se stesso. Un Dio sfigurato
perché qualcuno ritrovi la coscienza guardandosi
allo specchio. Un Dio che non comanda, ma subisce, che
non schiaccia, ma viene schiacciato. Un Dio-Amore, virile
contro se stesso e materno verso di noi. Un Dio crocifisso,
perennemente piantato sulla terra, immobile, fisso, inchiodato
fino alla fine della storia, perché ci sarà sempre
qualcuno per cui espiare. Gesù, un Dio a braccia aperte:
perché ci sarà sempre qualche figliol prodigo, o qualche
prostituta, o qualche drogato, avvinazzato, divorziato, vedovo,
insonne, alienato, discriminato, pestato, sfiduciato,
perso, da abbracciare.
Come si fa ad aver paura di un Dio così accogliente e disarmato?
E, al contrario, come si fa a trasformarLo in quella caricatura
che è il "Dio" dei rinunciatari, il "Dio" mediocre di
Nietzsche? Un Dio come il nostro, nessuno avrebbe mai
potuto inventarlo, perché tutti sentiamo, come Pietro, un'istintiva
repulsa nei confronti del dolore.
Soprattutto oggi, immersi come siamo in una cultura
del piacere e del divertimento, dell'individualismo e
dei diritti-senza-doveri, della pretesa di vivere da perenni
adolescenti, senza problemi o impegni duraturi.
È di questo egoismo che San Paolo parla nella II lettura,
quando ci invita a "non conformarci alla mentalità di questo
secolo, ma a trasformarci rinnovando la nostra mente,
per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui
gradito e perfetto" (Rom.12,2). E cosa è "gradito e perfetto"?
Ciò che Dio ha scelto: "ciò che nel mondo è stolto per confondere
i sapienti, ciò che nel mondo è debole per confondere
i forti, ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è
nulla..." (1Cor 1,27-28), perché è il Dio dell'amore e del servizio,
dei poveri e dei semplici, della speranza e del riscatto
dal male.
Questo è l'Amore cristiano: non la cieca, ideologica,
"volontà di potenza" che vince con la brutalità naturale
del più forte (con la seduzione, il clientelismo,
la burocrazia, il compromesso, il menefreghismo,
la ricchezza amorale...), ma un Dio che sfonda l'estraneità
che domina in natura fra le creature, donando se
stesso alla sua creatura, che parte dalla realtà e obbedisce
al bisogno, che ci insegna a mettere in conto di dover soffrire
per l'altro, perché l'altro è come me: fragile e permaloso,
irriconoscente e intrattabile, irascibile e chiuso. L'altro
siamo noi, dispersi in terre buie, fredde, lontane. Ma visitati
dall'Altro che si è fatto come noi, uno di noi, Dio-connoi,
per riportarci a casa. A prezzo della vita.
don Carlo Castellini
LA DIOCESI NEL WEB
www.reggioemilia.chiesacattolica.it
Contiene le informazioni sulla diocesi e
il notiziario di Radio Pace Redazione Reggiana

Pubblicità 30 agosto 2008 21

22
30 agosto 2008
VALORE DEI SIMBOLI CRISTIANI
Quanta vita,e impegno,
nel «segno» della Croce
Fino a qualche tempo fa e in quasi tutte le case degli italiani
c'era il Crocefisso, o per vera fede o per tradizione,
o perché messo lì dai propri cari. E il Crocefisso c'era anche
presso famiglie non credenti.
Ho usato il temine "era" perché andando presso tante famiglie
ci si accorge purtroppo che il simbolo del cristianesimo spesso
non c'è più, oppure ha dimensioni molto ridotte ed è relegato
in un angolo quasi invisibile. Anche presso famiglie credenti.
Eppure quel simbolo, ancora oggi, direi soprattutto oggi,
ha la sua ragione di essere: per i credenti praticanti come richiamo
alla coerenza, per i credenti non praticanti costituisce
pur sempre uno stimolo per andare oltre il semplice credo.
Per i non credenti potrebbe costituire un richiamo alla riflessione.
Un richiamo per tutti e non solo nei momenti di difficoltà.
Non so se questo nuovo atteggiamento delle nostre famiglie
prenda spunto dalla malaugurata iniziativa, addirittura a livello
istituzionale, di fare scomparire il Crocefisso dai luoghi
pubblici, quale atto dovuto verso i non credenti o i diversamente
credenti, rinnegando così le radici millenarie del nostro
popolo, come fosse un valore da tenere nascosto.
Ma così facendo, oltre a sottrarre "qualcosa" ai credenti, che
per fortuna in Italia sono ancora la stragrande maggioranza, si
è contribuito a seminare indifferenza, a colpire il fragile credo
dei più giovani, facendo loro balenare un'illusoria conquista di
libertà di coscienza.
Quel simbolo per
ogni credente
dovrebbe essere
invece un
monito sempre, agendo
come stimolo di
ispirazione per ogni
azione quotidiana.
È un richiamo a farsi il
segno della Croce durante
la giornata, sia
nelle circostanze difficili
- quando abbiamo
la sensazione che la nostra
natura umana non
possa andare oltre - sia
nei momenti di gioia,
quale atto di ringraziamento.
Il segno della Croce nostra
madre lo disegnava sopra di noi bambini già distesi sopra
il letto pronti per dormire e "ci segnava".
Con quel gesto ci affidava alla Misericordia di Dio. Non ci augurava
«buona notte», con quel gesto faceva molto di più: ci
depositava fra le braccia di Gesù, che avrebbe vegliato su di noi
durante la notte, in mancanza della sua materna presenza.
E ancora oggi, quando mi faccio il segno della Croce prima di
dormire, rivedo l'immagine di nostra madre che china su di
noi, con quel gesto, giorno dopo giorno, ci impartiva la lezione
più importante della nostra Fede.
La Croce quindi, simbolo di sofferenza e di morte, elevata a
protettrice della vita, a garanzia della vita, anche e soprattutto
quando sembra affievolirsi come durante il sonno.
E il Segno della Croce è la idealizzazione del crocefisso. E la trasposizione
nel vissuto quotidiano della Morte e Resurrezione
di Nostro Signore.
E vedere un Crocefisso appeso ad una parete era ed è tuttora
uno stimolo per continuare a compiere quel gesto semplice,
ma che ci impegna e che nessuno può portarci via.
C
aro Direttore,
come era facilmente prevedibile, il
Trattato di Lisbona è stato ratificato
dal nostro Parlamento, senza alcun dibattito.
Ero certo però che qualche deputato o senatore,
ben informato, avrebbe votato contro; invece
niente: unanimità e grandi applausi.
il "Trattato di Lisbona che modifica il trattato
sull'Unione europea e il trattato che istituisce la
Comunità europea" si compone di 287 pagine.
Da questo Trattato si genera la "Versione consolidata
del trattato sull'Unione europea e del
trattato sul funzionamento dell'Unione europea",
composta da 479 pagine. All'articolo 6 si
legge che "L'Unione riconosce i diritti, le libertà
e i principi sanciti nella Carta dei diritti fondamentali
dell'Unione europea del 7 dicembre
2000, adattata il 12 dicembre 2007 a Strasburgo,
che ha lo stesso valore giuridico dei trattati.".
La "Carta dei diritti" si compone a sua volta
di 21 pagine.
L'articolo 9 della Carta si compone di una sola
riga: "Il diritto di sposarsi e il diritto di costituire
una famiglia sono garantiti secondo le
leggi nazionali che ne disciplinano l'esercizio".
Questa riga è una violazione della legge naturale
universale. Basta quella riga a vanificare
in toto le 787 pagine sulle quali dovrebbe pog-
Giuliano Lusetti
Villa Aiola
La pagina dei Lettori
Visto da E.T.: satira di costume, senza malafede
In merito all'intervento sul Festival
di Felina apparso sull'ultimo numero
de "La Libertà" (9 agosto, pagina
11, ndr), afferma il Sindaco di Castelnovo
Monti Gianluca Marconi: «L'ironia
corretta e stimolante di E.T. dimostra
però una conoscenza superficiale
e un atteggiamento prevenuto nei confronti
della Rete delle Cittaslow. La filosofia
delle Cittaslow non rallenta le comunicazioni
tra gli umani ma cerca di
riscoprirle nella loro vera origine, nella
loro verità e tradizione, rivalutando il
legame dell'uomo con la terra, la sua
terra che dà cibo, acqua e vita. Riscoprire
il piacere e la forza delle tradizioni
non solo legate al cibo e all'ambiente
ma anche al rapporto tra l'uomo, gli
altri e la sua terra non è un segnale o
sintomo di "lentezza mentale o abbuffate
alimentari", ma rappresenta la
consapevolezza delle origini e della storia
della civiltà nella propria comunità.
Caro Direttore, se passa da Castelnovo
Monti si fermi: visiteremo insieme
l'"orto in condotta" realizzato dagli
alunni delle scuole medie con l'auito
dei loro nonni, la Condotta Slow Food
di Felina, le nostre latterie, le nostre valli
e i nostri monti. Non abbia fretta,
nonostante a quanto pare la filosofia
delle lentezza non la attiri per nulla, e
magari si fermi da noi fino al 13 set-
Su San Venerio Abate
patrono di Reggiolo
"...Razolo cum Tumba et Turre
simul cum Capella consecrata
in onore Sancti
Veneri(i)..." (dall'atto di acquisto
di alcune corti da parte di
Beatrice di Lorena, madre di
Matilde di Canossa, in data 14
maggio 1044; originale conservato
presso l'Archivio di Stato di
Milano).
Caro direttore,
ti chiedo di nuovo spazio poiché
l'inserto "Memoria Ecclesiae"
n° 5 del 9 agosto scorso
supplemento al n° 28 de "La Libertà",
contenente diversi contributi
sul Santo spezzino, non
è abbastanza preciso per ciò che
riguarda il legame che la comunità
di Reggiolo ha con il
suo Santo Protettore.
La citazione di cui sopra dovrebbe
essere illuminante a
tale scopo. Inoltre la bibliografia
annessa ad uno dei
contributi e consigliata alla
signora originaria di Carù
manca essenzialmente dei seguenti
studi del professor Aldo
Zagni, socio corrispondente
della Deputazione di Storia
Patria per le Antiche Provincie
Modenesi: "S. Venerio abate e
il suo culto a Reggiolo" (1975)
e "Nel primo Centenario della
festa votiva di S. Venerio a
giarsi l'Europa. C'è un abisso infatti tra questo
articolo 9 e l'articolo 29 della nostra Costituzione:
"la Repubblica riconosce i diritti della
famiglia come società naturale fondata sul
matrimonio".
- "La Repubblica riconosce": la nostra è una Repubblica
che osserva la realtà per riconoscere
ciò che già esiste.
- "La Repubblica riconosce
i diritti": ci sono
dei diritti che non vengono
assegnati ma che
preesistono alla Repubblica.
- "La Repubblica riconosce
i diritti della famiglia":
la famiglia è
una sola e ha dei diritti.
- "La Repubblica riconosce
i diritti della famiglia
come società
naturale": esiste una natura propria dell'uomo
e della famiglia.
- "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia
come società naturale fondata sul matrimonio":
il matrimonio è la realtà naturale che
fonda la famiglia e che genera i relativi diritti.
tembre, quando a Castelnovo si svolgerà
il primo coordinamento internazionale
della Rete Cittaslow. Conoscerà
amici tedeschi, polacchi, svizzeri, norvegesi,
svedesi, austriaci, coreani, giapponesi,
australiani e naturalmente italiani,
insieme ai quali potrà conoscere
E. T. osserva (e non nuoce)
meglio ed apprezzare la rete delle Cittaslow.
Se poi la sua acredine fosse per
caso dovuta ad un rilevato eccesso di
velocità, date le sue valutazioni sulla
presenza di una postazione autovelox
in un week end che ha visto un enorme
Reggiolo" (1991).
Cordiali saluti.
Fulvio Casella
Non vanno dimenticate
le vittime del comunismo
Ho cominciato a leggere con
ammirazione l'articolo su "La
Libertà" che raccontava l'esperienza
davvero significativa di
un gruppo di giovani in Germania,
Repubblica Ceca e Polonia
(cf. numero del 9 agosto
pag. 4, ndr). Questi ragazzi
hanno fatto memoria dei martiri
cristiani che hanno donato
la vita per Cristo (non per una
ideolologia!): San Massimo Kolbe,
i ragazzi della Rosa Bianca...
Hanno fatto bene, ancora
una volta, a ricordare a tutti
noi una delle mostrosità ideologiche
del 1900: il nazismo e le
sue perversioni!
Poi, andando avanti nella lettura,
è subentrata un'amarezza
perché nella Repubblica Ceca
e in Polonia i cristiani, ma
anche tanti altri uomini, hanno
pagato nei gulag - con la
morte, con la persecuzione (che
perdura tutt'ora) - la fede in
Cristo.
È difficile andare a Praga e
non essere sconvolti dal monumento
a Jan Palach e alle vittime
del comunismo (ci sono ancora
sui muri i segni delle armi
russe) o in Polonia senza ricor-
Manca solo la specificazione che il matrimonio
è l'unione di un uomo e di una donna, ma questa
è una specificazione etimologica, non giuridica.
L'
articolo 29, italiano, sta culturalmente
molto in alto; l'articolo 9, europeo,
sta culturalmente molto in
basso. L'Europa, invece
di riconoscere la natura
del matrimonio e
della famiglia, accetta
qualunque cosa decidano
gli Stati in proposito;
ritiene lo sposarsi
e il costituire una
famiglia come due cose
separate; garantisce
un inesistente "diritto
di costituire una famiglia"
invece di riconoscere
i diritti che scaturiscono
dal matrimonio tra un uomo e una
donna.
A questo punto mi chiedo perché mai il nostro
Parlamento abbia approvato all'unanimità
questa porcheria. Perché mai l'impeccabile articolo
29 della nostra Costituzione dovrebbe
dare gli arresti, le persecuzioni
dei cristiani: per tutti la prigione
per il card.Wyszynski. (...)
Questo fatto mi ha sinceramente
addolorato, perché mi è
sembrato che gettasse alcune
ombre su di un'esperienza davvero
significativa. Noi cristiani
non possiamo non cercare di
usare la verità tutta come metro
di giudizio, senza autocensure,
andando oltre la banalità del
politicamente corretto.
Sono certo che tale atteggiamento
non è di questi giovani. E
allora chiedo: perché non fare
memoria dei santi e dei martiri
della Repubblica Ceca e della
Polonia?
Con simpatia.
Maurizio Rizzolo
L'importanza del sacrificio
Egregio direttore,
i recenti suicidi di giovani anche
nella nostra provincia per
oscuri motivi sono vicende dolorose
che si presterebbero a varie
riflessioni, con forti possibilità
di errore o di venir male interpretati.
In contrasto a questi tristissimi
fatti di cronaca, rileggevo
per l'ennesima volta una bellissima
lettera (spedita a suo tempo
ad un quotidiano) di un
missionario in Estremo Oriente,
che sosteneva, rientrato in
Italia per un breve periodo,
volume di traffico con conseguente necessità
di incrementare i controlli di sicurezza,
mi spiace per lei e le auguro di
trovare al più presto una città "fast" in
cui potrà essere certamente più a suo
agio».
Comune di Castelnovo ne' Monti
Ufficio stampa
C
aro Sindaco Marconi,
sono lieto che abbia trovato corretta
e stimolante l'ironia del
nostro extra-terrestre di passaggio nel
Reggiano, peraltro abituato a muoversi
nello spazio a velocità qui sconosciute.
Quanto a me, non ho nulla contro le Cittaslow,
anzi condivido in pieno la filosofia
del vivere meglio tempi, tradizioni
e relazioni della nostra vita, "strutturalmente"
frenetica (e questa era definita
"battaglia giusta" perfino da E.T.). Quindi
non posso che apprezzare lo sforzo che
la nostra montagna sta compiendo in
quella direzione.
Solo, mi pare che abbia preso un po'
troppo sul serio le battute di una rubrica
specializzata in satira di costume e
giochi di parole, talora irriverente, però
mai con secondi fini (alludo all'infelice
supposizione sulla multa che mi avrebbero
dato, che ho il piacere di smentire).
In attesa di venirla a trovare, la saluto
lentamente. (edoardo tincani)
l'importanza del ringraziamento
e del sapersi sacrificare.
Egli constatava che da noi esistono
sì disservizi, sprechi ingiustificati,
evasori, furbetti,
imbroglioni, impiegati lavativi,
ma le cose belle son così tante
che il grazie accompagnato
da un bel sorriso dovrebbe fiorire
più spesso sulla bocca di
tutti. Ricordava inoltre una celebre
frase di un santone indiano
che "la vita è dolore e solo chi
è capace di sacrificarsi può
comprenderla sino in fondo";
rilevo invece che si vuole ottenere
tutto subito, senza alcun
sforzo o impegno come tutto
fosse gratis, specialmente seguendo
programmi televisivi e
spot pubblicitari. Di questo
stupendo scritto mi ha colpito
soprattutto lo stile con il quale
il missionario cerca di vivere
ogni giorno accettando il sacrificio
come sfida quotidiana;
con il sorriso, perché scopre
nuove cose belle della vita e con
lo sguardo positivo, "che come
raggio di luce fa risplendere
ogni frammento di coccio sul
quale si posa".
Sono convinto che se anche
noi provassimo a mettere in
pratica questi suggerimenti saremmo
meno arrabbiati, cupi e
depressi, più sereni, e la pace -
in special modo nelle nostre famiglie
- sarebbe di casa.
Paolo Pagliani
Trattato di Lisbona, profilo basso per la famiglia. Ma ai politici va bene così
"sottomettersi" all'orrido articolo 9 della Carta
dei diritti? Per non parlare dell'articolo 21 sulla
non discriminazione basata sulle "tendenze
sessuali": a causa di questo articolo, il "gender"
e l'adozione di bambini da parte di gay e lesbiche
diventano elementi fondanti dell'Europa.
Decisamente c'è qualcosa che non va. Capisco
che un parlamentare non abbia il tempo di leggersi
la valanga di pagine che rifondano l'Europa.
Ma le 21 pagine della "Carta dei diritti"
sono una lettura breve e alla portata di tutti.
Se ci fosse stata la possibilità di un referendum,
come in Irlanda, gli italiani avrebbero compreso
le brutture che ci prepara il Trattato di
Lisbona, e credo lo avrebbero bocciato.
Invece il nostro Parlamento ha agito senza dibattito
e con un'unanimità che fa venire i brividi.
Certamente molti parlamentari conoscono
l'esistenza della legge naturale universale,
luogo d'incontro per gli uomini di buona volontà.
Certamente conoscono le violazioni alla
legge naturale perpetrate dalla Carta dei diritti.
Credo fosse loro dovere esprimere un voto
contrario.
Un caro saluto.
Giovanni Lazzaretti
San Martino in Rio

In materia di religione
c'è oltraggio e oltraggio
Egregio Direttore,
mi consenta, tramite il Suo
giornale, di ringraziare tutti coloro
che mi hanno espresso, per
lettera o per telefono, la condivisione
alle espressioni di censura
sugli atteggiamenti di politici,
giornalisti e soprattutto pseudocomici
riportati ed evidenziati
da chi scrive su "La Libertà" n.
21 del 31 maggio scorso. (...) Non
posso non ribadire la gravità
delle affermazioni del giornalista
Iuri Maria Prado, l'ironia televisiva
di Maurizio Crozza e le
sconcezze di Grillo e della Guzzanti.
Questi ultimi personaggi
provino ed abbiano il coraggio
civile di rivolgersi al mondo dell'Islam
con gli stessi toni e parodie:
si accorgerebbero di che cosa
li attende. Ricordino quanto
accadde all'Autore dei "Versetti
Satanici"... I musulmani sostengono
e difendono il loro Dio ed il
loro Profeta con decisione e fermezza.
Spesso possono essere di
esempio anche a noi cristiani
per il loro rigore e la loro coerenza;
nella preghiera che
compiono in forma comunitaria
ovunque, nei posti di lavoro
e spesso pure sui marciapiedi,
nel non accettare l'aborto, la
contraccezione ed i rapporti
prematrimoniali.
Mi permetto di rinnovare l'invito
al Pontefice a non farci mai
mancare la sua parola, che an-
che recentemente, in occasione
della Giornata della Gioventù in
Australia, ha ottenuto una così
vasta eco e destato tanto entusiasmo.
Marco Fornaciari Chittoni
Rileggendo Gandhi
Egregio direttore,
non posso esimermi dall’esprimere
tutta la mia soddisfazione
per la diffusione dello spot per
la pace, da parte di Telecom e
della stampa nazionale, nel nome
dell'apostolo della non-violenza
che è stato il Mahatma
Gandhi (1869-1948).
Ho letto sulla stampa integralmente
il celebre discorso che
Gandhi pronunciò a New Delhi
il 2 aprile 1947, alla Conferenza
delle relazioni interasiatiche, così
come è stato tradotto dalla nipote
Tara Gandhi. È stato un
bellissimo discorso per il tempo
storico in cui fu pronunciato,
ma - per i concetti espressi con
forza e convinzione di pace, di
amore, di giustizia, di verità e di
assoluta non-violenza e disobbedienza
civile (di cui c'è tanto
bisogno nella realtà di guerre e
di violenze che oggi insanguinano
il mondo) - è veramente "un
messaggio molto attuale" in
questo periodo, come ha dichiarato
Tara.
Auguriamoci che il messaggio
'ritrovato' di Gandhi faccia riflettere
i capi delle nazioni del
mondo d'oggi e consenta all'u-
La pagina dei Lettori 30 agosto 2008 23
In queste pagine ospitiamo lettere, opinioni o contributi dei lettori, purché non inviati anche ad altri giornali. Scritti eccedenti le 1.500 battute potrebbero non trovare spazio o essere necessariamente
tagliati. NON VERRANNO IN OGNI CASO PUBBLICATE LETTERE NON FIRMATE. Recapiti per scriverci: viale Timavo 93, 42100 Reggio Emilia; fax 0522.434058; e-mail: laliberta@libero.it
Laurea
All’Università degli Studi di Padova si è recentemente laureata
– in “Psicologia dello Sviluppo e dell’intervento nella scuola” –
con la votazione di 110 e lode
MARIA LAURA SEMPER
discutendo, con il relatore, prof.ssa Alessandra Simonelli,
una tesi sul tema “Le relazioni tra il sistema di attaccamento
e la comunicazione referenziale in età prescolare e scolare”.
Alla neo-dottoressa Maria Laura vanno le più vive
congratulazioni e felicitazioni dei genitori, della sorella,
dei nonni, degli zii, del cognato, dei parenti e degli amici tutti.
ALLE PARROCCHIE:
FORNO NUOVO A METÀ PREZZO
La Pasticceria Boni di Reggio Emilia (via Roma, 28) vende - a metà
prezzo - uno dei suoi forni: come nuovo - marca FBM, funzionamento
a gas, “carrellato”, 18 teglie - il forno è ideale per l’utilizzo in
comunità parrocchiali. Se qualche parrocchia fosse interessata
all'acquisto, può contattare i proprietari al numero 0522.437367.
CINA, “CONI” A CASA ITALIA
PECHINO. Durante le recenti Olimpiadi si sono impennate
le vendite del gelato al Parmigiano-Reggiano, prodotto
dalla catena italo cinese “La Perla”.
Un gelato assolutamente artigianale, così come vuole la
tradizione del nostro formaggio tipico - spiega Simone
Ficarelli, responsabile marketing del Consorzio del
Parmigiano-Reggiano, presente a “Casa Italia-Coni” a
Pechino. Management italo-cinese, la catena ”La Perla” è
attiva a Shangai dal 2000 e dal 2007 a Pechino (nella foto
il presidente di Confcooperative Giuseppe Alai è con Chen
Hai Feng, responsabile della produzione).
manità di ritrovare la vera pace,
la piena concordia, la libertà e
un reale progresso.
Angelo Simonazzi
I progetti dell'Anspi
Il 31 luglio scorso, presso i locali
dell'oratorio di Vetto, si è
svolta la riunione del Consiglio
provinciale dell'Anspi, prima
della pausa estiva.
Segnaliamo i punti salienti
che sono stati oggetto di dibattito
per rendere partecipi i vari
circoli presenti in diocesi di
quanto avviene a livello "centrale",
nell'ottica di una comunanza
di finalità e di modalità
d'azione. Dopo un'ampia carrellata
delle nuove iniziative che
verranno messe in campo nel
prossimo anno sociale - e di cui
verrà dato conto in futuro - si segnalano
fin d'ora alcuni aspetti
degni di nota.
Anzitutto, constatata la disponibilità
dei membri del Consiglio
provinciale in questo senso,
si è ritenuto opportuno che il
Consiglio possa offrire una maggiore
collaborazione anche partecipando
a qualche incontro o
assemblea dei circoli, nella volontà
di dialogo, di collaborazione,
di reciproca valorizzazione,
di maggiore consapevolezza
delle potenzialità, di eventuali
consulenze.
Si è poi sottolineato come - a
livello politico, sia centrale che
locale - ci sia stata un'oggettiva
rivalutazione degli oratori come
ambienti educativi; diventa
quindi non eludibile l'attenzione
a ciò che "si muove" in questo
ambito, valorizzando tutte le
possibili sinergie, pur riconoscendo
che l'Anspi ha una sua
specifica modalità di azione
(che coniuga accoglienza e fedeltà
ai princìpi).
Si è infine preso in considerazione
come l'Anspi possa, nelle
sue varie attività, valorizzare
l'utilizzo dei prodotti del commercio
equo-solidale; sarebbe
un'azione con una chiara valenza
educativa, in linea con le
finalità primarie dell'Associazione.
Mariano Vezzani
Pallavoliste Arbor in stage
Dal 30 agosto al 3 settembre
oltre trenta giovani pallavoliste
dell'U. S. Arbor, di età compresa
tra 13 e 17 anni, saranno all'Eurocamp
di Cesenatico per uno
stage di cinque giorni nel corso
dei quali alterneranno allenamenti,
preparazione atletica e
momenti di svago insieme agli
istruttori Max Artoni, Daniela
Pulcini, Elena Bondavalli e Annalisa
Melioli.
Oltre a dare la possibilità alle
ragazze di allenarsi insieme, lo
stage offre un'importante occasione
di socializzazione e di aggregazione
in vista della stagione
sportiva alle porte.
Stampa U. S. Arbor
Reggio e la mala educazione nel 1600...
Certamente il problema
del decoro della nostra
Città, della pulizia delle
strade e del rispetto degli edifici
pubblici e delle chiese non è
solo una peculiarità di questi
ultimi anni.
Pare, invece, essere una problematica
che affonda le sue
radici nei secoli scorsi: i Reggiani
non sembrano aver avuto
sempre dimestichezza con la
buona educazione. Oggi vengono
emesse ordinanze, nel
passato erano pubblicate grida
con annesse sanzioni.
Doveva infatti essere abitudine
diffusa nella Reggio del secolo
XVII espletare le proprie necessità
fisiologiche per strada,
in particolare vicino al Tempio
della Beata Vergine della Ghiara.
Ne è prova una "simpatica"
grida emessa nel
giugno del 1696 con cui
il Luogotenente del Governo di
Reggio comminava una pena
di 25 scudi d'oro e tre tratti di
corda a quanti fossero sorpresi
a "orinare, stercorare o far altre
immondizie ne' due siti laterali
della facciata della Chiesa della
B.V. della Ghiara, contigui l'uno
al Monastero de' PP. della medesima
Chiesa e l'altro al viazzolo
che guarda verso le mura".
Il proclama, conservato nell'Archivio
del Tempio, ingiungeva
ai reggiani di attenersi scrupolosamente
alle disposizioni
emanate, perché l'autorità
avrebbe proceduto "senza alcun
riguardo e con ogni rigore
contro li trasgressori, tanto a
denoncia e querella, quanto ex
officio".
Non solo la grida venne pubblicata
il 2 e 3 giungo 1696 alla solita
arrenghieria della Città, ma
si rese necessaria ripubblicarla
il 3 giugno davanti al Tempio.
Camillo Rossi
Nella foto: la grida "antimaleducazione"
del 1696
L’ESEMPIO DATO DALLE SUORE
L’Amore,grande assente
nel dibattito su Eluana
Signor Direttore,
seguo con buona dose di sofferenza il caso di Eluana
Englaro. Che strano...! Quanti cervelloni sono affiorati
alla sapienza umana: tutti hanno una soluzione valida
da suggerire per il bene di Eluana, ma da pochi ho
sentito pronunciare la parola "Amore".
Amore: terapia che sa fare ancora tanti miracoli. Un encomio
di enorme gratitudine va alle suore che l'hanno in
cura ormai da molti anni; stupenda è la richiesta che Eluana
venga affidata alle loro cure: grazie! L'amore, quello
che si fa donazione di sé, non conosce filosofie giustizialiste
e tanto meno conosce esigenze sindacali di categoria...
Mi pare
sia carente,
in tutta questa
situazione di
sofferenza, una
chiacchierata
giornalistica
maggiormente
diffusa che discuta
a lungo su
cosa significa
"amare"; come
ci si comporta
quando si ama
davvero e ci si
spende incondizionatamente
a
favore di chi soffre
senza mai de-
Eluana Englaro
siderare nulla in
cambio. Chi sono queste persone? Chi sono le tante suore
sparse nel mondo a servizio di chi soffre? Di che cosa è
fatta la loro giornata? Perché non amiamo saperne di più?
Il caso Eluana potrebbe essere un segno...? Altrimenti il
nostro "sapere" potrebbe rischiare di "arricchirsi" solo di
notizie fatte di stupri, di violenze inaudite e di stupidità
televisive. Cordialmente,
Vanna Chiessi
Villa Bagno
12° ANNIVERSARIO
SONIA CATTANI
La mamma Adriana, il papà
Franco e il fratello Tiziano,
insieme alla Comunità di
Albinea, la ricordano con
immutato affetto.
Una Santa Messa di suffragio sarà celebrata venerdì 5 settembre,
alle ore 20.30, nella chiesa di San Gaetano di Albinea.
22° ANNIVERSARIO
CATERINA CABRINI
“Non l’abbiamo
perduta.
Ella dimora
prima di noi
nella luce
di Dio”
Nel XXII anniversario del ritorno alla Casa del Padre di Caterina
Cabrini, la mamma Dimma la ricorda con immutato affetto a quanti
l’hanno amata, con la celebrazione di una S. Messa nella chiesa parrocchiale
di Luzzara lunedì 1° settembre alle ore 18.