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sono risorto e sono sempre con te - Chiesa Cattolica Italiana

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3 aprile 2010 - n. 13 - anno 58° – Pos<strong>te</strong> Italiane s.p.a. - sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (<strong>con</strong>v. in L.27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB Reggio Emilia – Euro 0,78<br />

PASQUA DI RISURREZIONE<br />

C<br />

L’in<strong>con</strong>tro vivo<br />

<strong>con</strong> il Risorto<br />

’è una grande differenza tra lo<br />

s<strong>con</strong>certo di Pietro che fruga<br />

nel sepolcro, senza riuscire a<br />

dire una parola, e il suo annuncio coraggioso<br />

in Atti: “Dio lo ha risuscitato<br />

al <strong>te</strong>rzo giorno e volle che si manifestasse,<br />

non a tutto il popolo, ma a<br />

<strong>te</strong>stimoni prescelti, a noi che abbiamo<br />

mangiato e bevuto <strong>con</strong> lui dopo<br />

la sua risurrezione dai morti” (At<br />

10,40-41). Come mai? Perché il centro<br />

della novità della Pasqua di Risurrezione<br />

non <strong>con</strong>sis<strong>te</strong> nel sepolcro<br />

vuoto, ma nell’in<strong>con</strong>tro vivo <strong>con</strong> il<br />

Risorto: il sepolcro vuoto dà sì alcuni<br />

elementi per iniziare un cammino<br />

di fede, ma di per sé reca più sgomento<br />

che gioia, più domande che<br />

cer<strong>te</strong>zze.<br />

Infatti, dopo aver visto il sepolcro<br />

vuoto, la Maddalena non annuncia<br />

una gioia, ma proclama lo s<strong>con</strong>forto<br />

per un ultimo oltraggio al caro Maestro<br />

defunto: “Hanno portato via il Signore<br />

dal sepolcro e non sappiamo<br />

dove l’hanno posto”. Gli s<strong>te</strong>ssi discepoli,<br />

dopo essere giunti sul posto,<br />

<strong>con</strong>statano sì che la tomba è vuota,<br />

ma “non hanno ancora compreso la<br />

Scrittura, che cioè Egli doveva risorgere<br />

dai morti”. A dire la verità, c’è un<br />

indizio che l’ipo<strong>te</strong>si del trafugamento<br />

del cadavere non regge – infatti gli<br />

eventuali ladri non avrebbero mai<br />

perso del <strong>te</strong>mpo a ripiegare il <strong>te</strong>lo in<br />

cui era stato avvolto Gesù –, ma l’indizio<br />

“non parla”, a motivo della loro<br />

angoscia di fron<strong>te</strong> alla mor<strong>te</strong>.<br />

Sarà invece l’in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> Gesù vivo<br />

ad aprire un nuovo mondo. Sarà Lui<br />

a chiamare per nome, facendosi ri<strong>con</strong>oscere<br />

(Gv 20,16). Sarà Lui a spiegare<br />

le Scritture, che a quel punto cominceranno<br />

ad essere comprese,<br />

scaldando il cuore (Lc 24,32). Sarà<br />

Lui a fondare la <strong>con</strong>vinzione che la<br />

vita di Dio è più for<strong>te</strong> anche della<br />

mor<strong>te</strong> (At 4,20). Sarà Lui a rendere<br />

eloquenti gli indizi della sua vicenda<br />

<strong>te</strong>rrena (Gv 20,30-31). Non a caso,<br />

nelle apparizioni pasquali si moltiplicano<br />

le esortazioni a non accanirsi<br />

a frugare nella tomba Colui che è<br />

il Viven<strong>te</strong> (Lc 24,5-6).<br />

La fede pasquale è quindi anzitutto un<br />

in<strong>con</strong>tro in<strong>te</strong>rpersonale, in cui il Risorto<br />

prende l’iniziativa in modo del<br />

tutto libero e chiede un’adesione vitale,<br />

frutto di una scelta libera del discepolo.<br />

In questo, il Risorto è coeren<strong>te</strong><br />

<strong>con</strong> tutto il suo minis<strong>te</strong>ro <strong>te</strong>rreno, in<br />

cui non ha mai voluto forzare l’assenso<br />

<strong>con</strong> eventi spettacolari, preferendo<br />

invece <strong>con</strong>vincere illuminando.<br />

Ma la nostra fede ha davvero al centro<br />

l’in<strong>con</strong>tro vivo <strong>con</strong> il Risorto o si<br />

disperde in troppi elementi marginali,<br />

talvolta segnati dalla polvere del<br />

sepolcro?<br />

“Cristo ha detto di essere la verità,<br />

non la <strong>con</strong>suetudine” (Tertulliano).<br />

don Daniele Moretto<br />

Q<br />

“SONO RISORTO E<br />

SONO SEMPRE CON TE”<br />

ues<strong>te</strong> parole, trat<strong>te</strong> da un'antica versione del Salmo 138 (v.<br />

18b), fin dai primi secoli risuonano all'inizio della Messa di<br />

Pasqua. In esse la <strong>Chiesa</strong> ri<strong>con</strong>osce la voce s<strong>te</strong>ssa di Gesù che,<br />

risorgendo da mor<strong>te</strong>, si rivolge al Padre colmo di felicità e d'amore<br />

ed esclama:“Padre mio, eccomi! Sono <strong>risorto</strong>, <strong>sono</strong> ancora <strong>con</strong> <strong>te</strong> e<br />

lo sarò per <strong>sempre</strong>”.<br />

Ma questa parola del Risorto al Padre è diventata anche una parola<br />

che Gesù rivolge a ciascuno di noi:“Sono <strong>risorto</strong> e ora <strong>sono</strong> <strong>sempre</strong><br />

<strong>con</strong> <strong>te</strong>”. Solo così è vinta la mor<strong>te</strong> e la nostra vita è speranza.<br />

Veglia pasquale<br />

33 ca<strong>te</strong>cumeni adulti,<br />

in Duomo e a<br />

Cas<strong>te</strong>lnovo Monti,<br />

riceveranno a Pasqua<br />

Bat<strong>te</strong>simo, Cresima<br />

ed Eucaristia<br />

pag. 4<br />

Donne e schiavitù<br />

Venerdì 9 aprile,<br />

all’Oratorio Don Bosco<br />

suor Eugenia Bonetti<br />

parlerà di tratta<br />

delle donne, fra<br />

schiavitù e dignità<br />

pag. 7<br />

Gesù <strong>risorto</strong> invia anche noi dappertutto come <strong>te</strong>stimoni della sua<br />

speranza e ci rassicura:“Io <strong>sono</strong> <strong>con</strong> voi <strong>sempre</strong>, tutti i giorni, fino<br />

alla fine del mondo” (cfr. Mt 28,20). La risurrezione è la vittoria<br />

dell'Amore che ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e della<br />

mor<strong>te</strong>. Ha cambiato il corso della storia, infondendo un rinnovato<br />

senso e valore alla vita dell'uomo.<br />

Se ci lasciamo illuminare dalla luce di Cristo <strong>risorto</strong> la forza<br />

rinnovatrice del Mis<strong>te</strong>ro pasquale si manifes<strong>te</strong>rà in ciascuno<br />

di noi, nella <strong>Chiesa</strong>, nelle nostre famiglie, nelle nostre città.<br />

A Correggio il noto<br />

scienziato ha parlato,<br />

davanti a più di 400<br />

studenti, della vera<br />

scienza come atto<br />

di fede e di umiltà<br />

pag. 13<br />

Zichichi


2<br />

3 aprile 2010<br />

BREVI DIOCESANE<br />

Tutti i cristiani celebrano <strong>con</strong>cordi<br />

la Pasqua domenica 4 aprile<br />

Da notare quest’anno la felice coincidenza per il suo significato<br />

ecumenico e per un invito a coltivare una maggiore<br />

<strong>con</strong>oscenza reciproca e comunione nel mondo cristiano:<br />

tut<strong>te</strong> le <strong>con</strong>fessioni, sia quelle che seguono il calendario<br />

gregoriano (cattolici, pro<strong>te</strong>stanti, anglicani, ortodossi<br />

rumeni...) sia quelle <strong>con</strong> il calendario giuliano<br />

(la maggior par<strong>te</strong> delle chiese ortodosse, i cattolici di rito<br />

bizantino, le chiese cop<strong>te</strong>), celebrano <strong>con</strong>cordi domenica<br />

4 aprile la Pasqua, la più importan<strong>te</strong> ricorrenza dell’anno<br />

liturgico.<br />

Di più: anche nel calendario ebraico la festività di Pesach<br />

(Pasqua) è la più importan<strong>te</strong> e sarà celebrata proprio<br />

in questi giorni, dal 30 marzo al 6 aprile.<br />

Pertanto, a Reggio, questa domenica, celebreranno la risurrezione<br />

di Cristo non solo i cattolici di rito romano<br />

nelle 318 parrocchie sparse nella Diocesi e gli ortodossi<br />

rumeni-moldavi (che si riunis<strong>con</strong>o nella chiesa del Cristo),<br />

ma anche i cattolici di rito bizantino (che si riunis<strong>con</strong>o<br />

in San Giorgio), gli ortodossi del patriarcato di Costantinopoli<br />

(in San Zenone) e i copti (in San Domenico).<br />

E quando domenica 4 aprile dalle 9.30 alle 10.30 i Campanari<br />

Reggiani suoneranno a dis<strong>te</strong>sa le campane del<br />

Duomo, possiamo dire che suoneranno, dando voce a<br />

tutti i cristiani, l’annuncio più bello della storia umana:<br />

“Cristo è <strong>risorto</strong>! Sì, è veramen<strong>te</strong> Risorto!”.<br />

L’Ausiliare Lorenzo e il delegato per l’ecumenismo, don<br />

Giancarlo Gozzi, al <strong>te</strong>rmine della Veglia pasquale in Cat<strong>te</strong>drale,<br />

andranno a <strong>con</strong>dividere la gioia pasquale <strong>con</strong> le<br />

comunità ortodosse. Il Vescovo Adriano invece celebrerà<br />

la gioia della Pasqua <strong>con</strong> i greco-cattolici in San Giorgio<br />

mercoledì 7 aprile alle 15, <strong>con</strong> la divina liturgia insieme<br />

al nuovo parroco, p. Mykhaylo, che risiede nei locali<br />

annessi di S. Giorgio e che quel giorno (nel calendario<br />

giuliano si celebra il mis<strong>te</strong>ro dell’Annunciazione<br />

del Signore) fes<strong>te</strong>ggia il 20° di ordinazione sacerdotale.<br />

Corso di formazione per animatori di attività estive<br />

Il Servizio diocesano di Pastorale giovanile, il Centro<br />

Sportivo Italiano e Creativ organizzano un corso di formazione<br />

per animatori delle attività estive, dal titolo "I<br />

Pirati di Tartatown. Un avventuroso viaggio alla scoperta<br />

di un 'magico' <strong>te</strong>soro". Il corso si <strong>te</strong>rrà all'Oratorio<br />

Don Bosco di via Adua, a Reggio, nei giorni 15, 20 e 22<br />

aprile, dalle 18.30 alle 22. Questo il programma:<br />

1° in<strong>con</strong>tro, giovedì 15 aprile: ALLA SCOPERTA DELLE<br />

ISOLE DELLA FORMAZIONE - "Diamo un senso, al dissenso.."<br />

(il <strong>con</strong>flitto come opportunità educativa: saper<br />

gestire il <strong>con</strong>flitto per crescere nella relazione, a cura de<br />

"Il Granello di Senapa");<br />

2° in<strong>con</strong>tro, mar<strong>te</strong>dì 20 aprile: ALLA SCOPERTA DELLE<br />

ISOLE DELLA FORMAZIONE - "Educhiamoci per educare"<br />

(riscoprire la propria identità, prima di immergerci<br />

anima e corpo nelle attività estive; a cura di Creativ);<br />

3° in<strong>con</strong>tro, giovedì 22 aprile: ALLA SCOPERTA DELLE<br />

ISOLE DELLA FORMAZIONE - "Educhiamoci per educare"<br />

(educare giocando: grande Gioco alla scoperta dello<br />

stile dell’animatore che è in <strong>te</strong>; a cura di Creativ).<br />

Si accet<strong>te</strong>rà un massimo di 120 iscrizioni per corso. È richiesto<br />

un <strong>con</strong>tributo di 15 euro. Iscrizioni entro venerdì<br />

9 aprile (Emanuele, <strong>te</strong>l. 349.3290649; indirizzo e-mail<br />

segre<strong>te</strong>ria@pastoralegiovani.re.it).<br />

Nella Messa Crismale la festa<br />

degli anniversari di Ordinazione<br />

Ecco l’elenco completo dei presbi<strong>te</strong>ri<br />

diocesani che verranno fes<strong>te</strong>ggiati nella<br />

Messa Crismale, e per i quali il Vescovo<br />

ha richiesto al Papa un <strong>te</strong>legramma<br />

<strong>con</strong> la benedizione apostolica<br />

(es<strong>te</strong>ndibile a quanti duran<strong>te</strong> l’anno<br />

par<strong>te</strong>ciperanno ai vari momenti di festa<br />

nelle parrocchie). Se<strong>con</strong>do la tradizione<br />

avviata nell’anno del Giubileo<br />

da mons. Caprioli, vengono fes<strong>te</strong>ggiati<br />

anche i preti e i dia<strong>con</strong>i che<br />

hanno raggiunto il “primo traguardo”<br />

dei 10 anni.<br />

Con Don Pietro Ganapini, in comunione<br />

di fede e preghiera dal Madagascar,<br />

dove è missionario fidei donum<br />

dal 1962 (il nostro “decano” della<br />

missione!), celebrano nel 2010 il<br />

60° di Ordinazione presbi<strong>te</strong>rale:<br />

• Mons. Paolo Pirondini, arcipre<strong>te</strong><br />

emerito della Concat<strong>te</strong>drale e della<br />

Beata Vergine della Porta a Guastalla,<br />

e ora collaboratore nell’Unità pastorale<br />

guastallese;<br />

• Don Cesare Baroni, ospi<strong>te</strong> nella Casa<br />

del Clero di Mon<strong>te</strong>cchio;<br />

• Don Giuseppe Bottazzi, parroco a<br />

Pantano dal 1966 e a Onfiano dal<br />

1993;<br />

• Don Angelo Foroni, parroco a Codemondo<br />

dal 1966;<br />

• Don Ugo Termanini, già parroco a<br />

San Martino di Correggio (1966-<br />

1993), collaboratore a Pon<strong>te</strong>nuovo di<br />

Sassuolo.<br />

Celebrano il Giubileo del 50° di Messa:<br />

• Mons. Gianfranco Gazzotti, parroco<br />

della Cat<strong>te</strong>drale dal 1984 e di San<br />

Prospero dal 2006;<br />

• Don Pietro Leuratti, cappellano all’Ospedale<br />

di Cas<strong>te</strong>lnovo ne’ Monti<br />

dal 1980; parroco a Campolungo e<br />

Vologna dal 1996;<br />

• Don Battista Munari, parroco a San<br />

Savino di Cas<strong>te</strong>lnovo Sotto dal 2003;<br />

• Don Piergiorgio Nasi, minis<strong>te</strong>ro pastorale<br />

in aiuto al fra<strong>te</strong>llo parroco a<br />

Mandriolo di Correggio dal 1978;<br />

• Don Ruggero Orieli, aiuto cappellano<br />

all’Ospedale di Sassuolo e nel minis<strong>te</strong>ro<br />

delle <strong>con</strong>fessioni a S. Giorgio di<br />

Sassuolo dal 1998; amministratore<br />

parrocchiale a Villaberza, Gombio e<br />

Mon<strong>te</strong>castagneto dal 2000;<br />

• Don Wal<strong>te</strong>r Rinaldi, parroco a Madonna<br />

di Fatima dal 1968 e a San Biagio<br />

di Correggio dal 1987; delegato<br />

vescovile per i preti anziani e malati<br />

dal 2000.<br />

Nel 2010 celebra la "Messa d’oro",<br />

inoltre, l’Arcivescovo Mons. Eugenio<br />

Sbarbaro, ordinato presbi<strong>te</strong>ro nel<br />

Duomo di Guastalla l’11 giugno 1960,<br />

dall’allora nuovo vescovo Mons. Angelo<br />

Zambarbieri. Mons. Sbarbaro è<br />

stato nunzio apostolico in Serbia e<br />

Mon<strong>te</strong>negro fino al set<strong>te</strong>mbre scorso,<br />

e ora aiuta il fra<strong>te</strong>llo parroco presso la<br />

parrocchia di S. Ambrogio a Rapallo.<br />

Come altri rappresentanti pontifici che<br />

hanno <strong>con</strong>cluso il loro mandato, il giovedì<br />

santo sarà a Roma a <strong>con</strong>celebrare<br />

<strong>con</strong> il Santo Padre.<br />

Vita diocesana<br />

Messaggio del Vescovo per due nuove <strong>con</strong>sacrazioni, domenica 11 aprile<br />

Ordo Virginum: un bel dono alla <strong>Chiesa</strong> locale<br />

La riscoperta,dopo il Concilio,di un carisma antico e <strong>sempre</strong> nuovo<br />

“<br />

Giunge il giorno di<br />

Pasqua, in tutto il<br />

mondo si celebrano<br />

i sacramenti del Bat<strong>te</strong>simo,<br />

le vergini <strong>con</strong>sacra<strong>te</strong> prendono<br />

il velo”. Così il vescovo Ambrogio<br />

annunciava alla sua<br />

<strong>Chiesa</strong> la presenza della vita<br />

<strong>con</strong>sacrata.<br />

Probabilmen<strong>te</strong> Ambrogio per<br />

“Pasqua” in<strong>te</strong>ndeva il <strong>te</strong>mpo<br />

pasquale, <strong>con</strong>siderato come<br />

“unico giorno”, festa <strong>con</strong>tinuata<br />

di cinquanta giorni e<br />

sede celebrativa di <strong>con</strong>sacrazione<br />

delle vergini. Bat<strong>te</strong>simo<br />

e <strong>con</strong>sacrazione delle vergini<br />

attingono allo s<strong>te</strong>sso Mis<strong>te</strong>ro<br />

Pasquale di Cristo predicato,<br />

celebrato per essere poi <strong>te</strong>stimoniato<br />

nella vita cristiana di<br />

ogni bat<strong>te</strong>zzato. L’identità bat<strong>te</strong>simale<br />

precede e fonda la<br />

vocazione di <strong>con</strong>sacrazione,<br />

che è un modo per vivere l’universale<br />

chiamata alla santità.<br />

Nella sua lunga storia, la<br />

<strong>Chiesa</strong> ha <strong>con</strong>osciuto<br />

diversi modi di tradurre<br />

in <strong>con</strong>creto la vita <strong>con</strong>sacrata.<br />

Tra questi, c’è quello che<br />

a Pasqua celebreremo <strong>con</strong> il<br />

rito dell’Ordo Virginum. L’espressione<br />

potrebbe far pensare<br />

a chissà quale nuova<br />

struttura o istituto o associazione<br />

o movimento nella<br />

<strong>Chiesa</strong>!<br />

No, nien<strong>te</strong> di tutto questo.<br />

Non si tratta della scoperta di<br />

qualcosa di nuovo, di mai capitato,<br />

di inedito, ma piuttosto<br />

è la riscoperta di qualcosa<br />

di antico, di tradizionale, di<br />

originario nella vita delle<br />

Chiese locali; al <strong>te</strong>mpo s<strong>te</strong>sso,<br />

l’Ordo Virginum è una realtà<br />

attuale, insolita e fresca.<br />

Questo modo di vivere la vocazione<br />

alla vita <strong>con</strong>sacrata si<br />

qualifica soprattutto per tre<br />

carat<strong>te</strong>ristiche.<br />

La prima, forse la più eviden<strong>te</strong><br />

in alcuni momenti del rito,<br />

è la SPONSALITÀ, vissuta dalla<br />

donna <strong>con</strong>sacrata come risposta<br />

all’amore di Dio, <strong>con</strong><br />

una pienezza che le <strong>con</strong>sen<strong>te</strong><br />

Con il <strong>te</strong>mpo di Pasqua 2010 si apre una singolare “primavera”,<br />

fioritura per la nostra <strong>Chiesa</strong>, che nella Cat<strong>te</strong>drale<br />

ormai tornata alla vita piena, riceverà il dono di:<br />

• 32 nuovi cristiani nella Not<strong>te</strong> di Pasqua;<br />

• 2 nuove donne <strong>con</strong>sacra<strong>te</strong> nell’Ordo Virginum (11 aprile,<br />

II domenica di Pasqua, alle ore 16);<br />

• 3 nuovi dia<strong>con</strong>i tra i seminaristi (2 maggio, V domenica<br />

di Pasqua, alle ore 17);<br />

• 2 nuovi sacerdoti (sabato 22 maggio, Vigilia di Pen<strong>te</strong>cos<strong>te</strong>,<br />

alle ore 20.30).<br />

Sulle prossime nuove <strong>con</strong>sacrazioni nell’Ordo Virginum, il<br />

Vescovo Adriano ha rivolto un messaggio alla Diocesi.<br />

di vivere la realtà mistica dell’amore<br />

nuziale <strong>con</strong> il Signore,<br />

per essere segno dell’Amore<br />

tra Cristo Sposo e la <strong>Chiesa</strong><br />

Sposa.<br />

Una se<strong>con</strong>da nota, non meno<br />

eviden<strong>te</strong>, è l’ECCLESIALITÀ.<br />

Sì, quello dell’Ordo Virginum<br />

è un modo di vivere ciò che<br />

già appartiene alla <strong>Chiesa</strong> locale:<br />

la familiarità <strong>con</strong> la Parola<br />

di Dio, la <strong>con</strong>divisione alla<br />

s<strong>te</strong>ssa Eucaristia come fon<strong>te</strong> e<br />

culmine di ogni vocazione cristiana,<br />

la <strong>con</strong>sacrazione di<br />

tutta una vita per il Regno dei<br />

cieli, nel servizio al Vangelo.<br />

Qui non nasce una nuova<br />

spiritualità, ma la<br />

spiritualità è ancora<br />

quella della <strong>Chiesa</strong> locale<br />

che accoglie, <strong>con</strong>sacra,<br />

accompagna la vergine <strong>con</strong>-<br />

Fes<strong>te</strong>ggiano il 25° di Ordinazione presbi<strong>te</strong>rale<br />

i sacerdoti che furono eccezionalmen<strong>te</strong><br />

ordinati tutti insieme in<br />

Cat<strong>te</strong>drale il 18 ottobre 1985 dal Vescovo<br />

Gilberto Baroni, che solo in quel<br />

modo — cioè ordinando tutti i nuovi<br />

preti di quell’anno —, accettò di fes<strong>te</strong>ggiare<br />

il giorno del suo Giubileo sacerdotale:<br />

• Don Edoardo Cabassi, rettore del<br />

santuario della Madonna di Bismantova<br />

e amministratore parrocchiale di<br />

Ginepreto dal 2001;<br />

• Don Fernando Imovilli, presbi<strong>te</strong>ro<br />

“fidei donum” in Brasile dal 1998;<br />

• Don Giuseppe Lusuardi, parroco a<br />

Santa Teresa di Scandiano dal 1998;<br />

amministratore parrocchiale nell’unità<br />

pastorale scandianese di Chiozza e<br />

San Ruffino dal 2007 e di Borzano di<br />

Albinea dal 2009; assis<strong>te</strong>n<strong>te</strong> diocesano<br />

dell’UNITALSI dal 2008;<br />

• Don Vincenzo Miloro, collaboratore<br />

nell’U.P. di Novellara dal 2004.<br />

Assieme a loro venne ordinato un 5°<br />

sacerdo<strong>te</strong>, Mauro Parmeggiani, per 23<br />

anni al servizio del Card. Camillo Ruini<br />

e del Vicariato di Roma, e che per il<br />

se<strong>con</strong>do anno presiederà la Messa Crismale<br />

quale Vescovo di Tivoli.<br />

Infine, celebrano il 10° di Ordinazione<br />

i sacerdoti e il dia<strong>con</strong>o ordinati nell’anno<br />

del Giubileo del 2000:<br />

• Don Giuseppe Iotti, della Comunità<br />

Sacerdotale Familiaris Consortio,<br />

<strong>con</strong> minis<strong>te</strong>ro dal 2009 nell’Unità pa-<br />

sacrata. Qui ognuna deve modellarsi<br />

al Vangelo, senza<br />

strutture di sos<strong>te</strong>gno se non<br />

quella data dalla s<strong>te</strong>ssa appar<strong>te</strong>nenza<br />

alla comunità diocesana<br />

e alla quale offrire il proprio<br />

servizio.<br />

Ciò che carat<strong>te</strong>rizza l’Ordo<br />

Virginum come forma di vita<br />

L’Ordo Virginum viene così a dare una nota di ecclesialità<br />

esplicita ad una vocazione diffusa nel popolo di<br />

Dio e vivibile nelle età e nelle <strong>con</strong>dizioni diverse<br />

è piuttosto il riferimento al vescovo:<br />

non tanto alla persona<br />

del vescovo — che oggi c’è e<br />

domani può cambiare —, ma<br />

alla figura di valore spirituale<br />

che il vescovo rappresenta<br />

nella <strong>Chiesa</strong> locale.<br />

Ciò a differenza degli istituti<br />

religiosi, che fanno riferimento<br />

a dei propri superiori.<br />

La vita di una <strong>con</strong>sacrata<br />

nell’Ordo Virginum è più simile<br />

a quella del pre<strong>te</strong> diocesano<br />

che, una volta ordinato, è<br />

mandato in una parrocchia o<br />

Giovedì Santo, 1° aprile: Messa Crismale in Cat<strong>te</strong>drale (ore 9.30)<br />

LA FESTA DEGLI ANNIVERSARI (60°, 50°, 25° E 10°) DI ORDINAZIONE SACERDOTALE E DIACONALE<br />

IL RICORDO NELLA PREGHIERA PER I 12 SACERDOTI E IL DIACONO DEFUNTI DALLA PASQUA 2009<br />

storale di San Martino in Rio, Trignano,<br />

Lemizzone, Gazzata e Prato;<br />

• Don Giuseppe Zanichelli, della Comunità<br />

Sacerdotale Familiaris Consortio,<br />

<strong>con</strong> minis<strong>te</strong>ro dal 2009 nell’Unità<br />

pastorale “Giovanni Paolo II” comprenden<strong>te</strong><br />

le parrocchie di San Francesco<br />

da Paola (Ospizio), San Maurizio<br />

e Sant’Alberto;<br />

• Dia<strong>con</strong>o Antonio Codeluppi, <strong>con</strong> minis<strong>te</strong>ro<br />

pastorale a Borzano di Albinea.<br />

Ci uniamo a tutti i fes<strong>te</strong>ggiati in questo<br />

Anno sacerdotale nel benedire il Signore<br />

che nutre, guida e santifica la<br />

sua <strong>Chiesa</strong> median<strong>te</strong> i ministri che Egli<br />

ha scelto e chiamato per nome.<br />

Il ricordo dei sacerdoti e dia<strong>con</strong>i<br />

defunti dalla Pasqua 2009<br />

I nomi dei presbi<strong>te</strong>ri e del dia<strong>con</strong>o verranno<br />

ricordati nel cuore della Messa,<br />

ovvero nella preghiera eucaristica che,<br />

se<strong>con</strong>do la tradizione della grande<br />

<strong>con</strong>celebrazione del Giovedì santo,<br />

sarà il "Canone Romano".<br />

1. Can. Alberto Camellini, di anni 89,<br />

già parroco a Coviolo e cappellano al<br />

Cimi<strong>te</strong>ro monumentale, presiden<strong>te</strong><br />

dell’Associazione “Amici di Rolando<br />

Rivi” (+ 3 aprile 2009);<br />

2. Don Giuseppe Franzoni, di anni 83,<br />

già parroco a Villalunga (+ 22 aprile,<br />

nella Casa della Carità a Cas<strong>te</strong>llarano);<br />

3. Don Giovanni Frigieri, di anni 87,<br />

parroco a S. Prospero di Correggio e a<br />

Budrio (+ 29 aprile);<br />

incaricato di un servizio diocesano,<br />

quasi “buttato nella<br />

realtà”, e lì trovare le <strong>con</strong>dizioni,<br />

le forme e il sos<strong>te</strong>gno per<br />

un’au<strong>te</strong>ntica vita spirituale.<br />

L’Ordo Virginum viene così a<br />

dare una nota di ecclesialità<br />

esplicita ad una vocazione diffusa<br />

nel popolo di Dio e vivibile<br />

nelle età e nelle <strong>con</strong>dizioni<br />

diverse. C’è tra le <strong>con</strong>sacra<strong>te</strong><br />

chi è chiamata da giovane,<br />

chi in età più avanzata, chi in<br />

<strong>con</strong>dizioni più nascos<strong>te</strong>, chi in<br />

ruoli di maggior responsabilità,<br />

in una multiforme varietà<br />

di doni.<br />

Una <strong>te</strong>rza nota distintiva<br />

è la SECOLARITÀ,<br />

che significa: sentirsi<br />

appar<strong>te</strong>nen<strong>te</strong> alla <strong>Chiesa</strong> locale<br />

e, all’in<strong>te</strong>rno di questa <strong>Chiesa</strong>,<br />

vivere la <strong>con</strong>sacrazione lì<br />

dove si è, nelle <strong>con</strong>dizioni delle<br />

persone che vivono del loro<br />

lavoro; avvicinare la gen<strong>te</strong> là<br />

dove vive, opera, lavora, studia,<br />

soffre <strong>con</strong>dizioni di marginalità<br />

e solitudine; non avere<br />

paura di essere presenti e<br />

operanti nelle istituzioni, dando<br />

<strong>te</strong>stimonianza di “opere<br />

buone”, anzi belle, in quanto<br />

apprezzabili anche dal punto<br />

di vista civile quale apporto<br />

costruttivo e arricchen<strong>te</strong> la vita<br />

e la società umana, come ci<br />

insegna la prima let<strong>te</strong>ra dell’apostolo<br />

Pietro (2,11-12).<br />

Ciò che accomuna le persone<br />

chiama<strong>te</strong> a questa scelta di vita<br />

è la <strong>te</strong>stimonianza che il carisma<br />

evangelico della verginità<br />

è un dono che il Signore<br />

Gesù fa alla <strong>Chiesa</strong> locale, ne<br />

rappresenta la ricchezza originaria,<br />

se non l’aspetto più<br />

provocatorio della <strong>Chiesa</strong> oggi,<br />

come già all’epoca del vescovo<br />

Ambrogio nei <strong>con</strong>fronti<br />

della società pagana. Ma è<br />

bene che di questo dono anche<br />

la <strong>Chiesa</strong> di oggi sia <strong>con</strong>sapevole.<br />

+ Adriano VESCOVO<br />

Pasqua di Resurrezione<br />

domenica 4 aprile 2010<br />

4. Don Giovanni Voltolini, di anni 80,<br />

servo della <strong>Chiesa</strong>, della prima equipe<br />

missionaria in Madagascar; negli ultimi<br />

anni, minis<strong>te</strong>ro pastorale a Masone<br />

e a Cas<strong>te</strong>llazzo e poi ospi<strong>te</strong> nella Casa<br />

parrocchiale di Scandiano (+ 1°<br />

maggio);<br />

5. Don Siro Sassa<strong>te</strong>lli, di anni 71, parroco<br />

a Fogliano (+ 7 maggio);<br />

6. Can. Ezio Ferrari, di anni 91, gia<br />

parroco a Mon<strong>te</strong>cavolo, a Marmiroli e<br />

dal 1991 cappellano al Cimi<strong>te</strong>ro suburbano<br />

di Coviolo (+ 26 maggio);<br />

7. Mons. Giacomo Rinaldi, di anni 99,<br />

canonico arcidia<strong>con</strong>o della Cat<strong>te</strong>drale,<br />

decano del clero, che ha superato<br />

il record nella storia documentata di<br />

longevità sacerdotale <strong>con</strong> quasi 76 anni<br />

di sacerdozio (+ 2 luglio);<br />

8. Don Mario Predieri, di anni 91, servo<br />

della <strong>Chiesa</strong>, della prima equipe<br />

missionaria in Madagascar (+ 31 agosto,<br />

nella Casa della Carità a Fontanaluccia);<br />

9. Don Carlo Cipolli, di anni 83, vicario<br />

parrochiale al Preziosissimo Sangue<br />

(+ 25 ottobre);<br />

10. Dia<strong>con</strong>o Salvatore Di Donato, di<br />

anni 82, minis<strong>te</strong>ro pastorale al Preziosissimo<br />

Sangue (+ 7 gennaio 2010);<br />

11. Don Bruno Sessi, di anni 78, parroco<br />

a Codisotto di Luzzara (+ 1° febbraio,<br />

nella Casa del Clero a Mon<strong>te</strong>cchio);<br />

12. Don Angelo Rabitti, di anni 89,<br />

già parroco a Crovara e Piagnolo (+<br />

11 marzo, nella Casa del Clero a Mon<strong>te</strong>cchio);<br />

13. Don Ilio Carrai, di anni 95, già insegnan<strong>te</strong><br />

nelle scuole statali e <strong>con</strong>fessore<br />

(+ 14 marzo, a Bologna).


Primo Piano. Pasqua nell’ar<strong>te</strong> 3 aprile 2010 3<br />

«Stabat Ma<strong>te</strong>r», foto-Compianto<br />

Gli scatti di Carlo Vannini in mostra al Museo Diocesano<br />

Tre in<strong>te</strong>nsi primi piani nelle immagini del fotografo reggiano Carlo Vannini, dal "Compianto su Cristo morto" (chiesa di San Giovannino;<br />

finora attribuito a Guido Mazzoni, ora si pensa a Michele di Nicolò di Dino), in mostra al Museo Diocesano fino al 31 maggio.<br />

Molti ricordano le sue<br />

foto alle sculture<br />

della Cat<strong>te</strong>drale reggiana,<br />

espos<strong>te</strong> nella chiesa<br />

cittadina di San Filippo poco<br />

meno di un anno fa. Dettagli<br />

indagati <strong>con</strong> maestria, svelati<br />

in tutta la loro forza espressiva.<br />

Ora lo stile personalissimo<br />

di Carlo Vannini torna in<br />

mostra <strong>con</strong> “Stabat Ma<strong>te</strong>r”,<br />

stavolta al Museo Diocesano,<br />

per presentare una sua lettura<br />

del quattrocen<strong>te</strong>sco Compianto<br />

su Cristo morto installato<br />

nella chiesa di Giovanni<br />

Evangelista in città, an<strong>te</strong>prima<br />

alla ormai <strong>con</strong>solidata<br />

“Settimana Europea della<br />

Fotografia” in programma<br />

per il maggio prossimo.<br />

Dopo il successo di visitatori<br />

registrato dall’esposizione<br />

del dipinto “Martirio di San<br />

Pietro” del Guercino, la proposta<br />

culturale del Museo<br />

Diocesano punta su questa<br />

trentina di scatti di for<strong>te</strong> impatto<br />

emotivo.<br />

Oltre alle immagini fotografiche,<br />

si può ammirare il dipinto<br />

<strong>con</strong> l’incredulità di S. Tommaso,<br />

<strong>sempre</strong> appar<strong>te</strong>nen<strong>te</strong><br />

alla chiesa di S. Giovannino,<br />

sottoposto a recen<strong>te</strong> restauro<br />

dopo i danni arrecati da un<br />

<strong>te</strong>ntativo di furto.<br />

Orari di apertura, fino al 31<br />

maggio: mar<strong>te</strong>dì, venerdì e<br />

sabato ore 9-12.30; sabato e<br />

domenica, 16-19.<br />

L’<br />

esposizione sarà accompagnata<br />

da una<br />

serie di in<strong>con</strong>tri, tutti<br />

<strong>con</strong> inizio alle ore 17. Si comincia<br />

<strong>con</strong> la <strong>con</strong>ferenza di<br />

domenica 11 aprile dal titolo<br />

“Muto <strong>te</strong>stimone del Compianto:<br />

la Sindone”, <strong>te</strong>nuta da<br />

Renato Grilletto dell’Università<br />

di Torino e da Ezio Fulcheri<br />

dell’Università di Genova.<br />

Domenica 25 aprile in<strong>te</strong>rverrà<br />

don Giovanni Nicolini su<br />

“Il dolore come via di redenzione”.<br />

Domenica 2 maggio,<br />

nella chiesa di San Giovannino,<br />

“Crucifixus”: polifonie per<br />

il <strong>te</strong>mpo di Pasqua tra Medioevo<br />

e Rinascimento, <strong>con</strong> il<br />

coro della Cappella musicale<br />

San Francesco da Paola di<br />

Reggio Emilia diretto da Silvia<br />

Perucchetti. Domenica<br />

16 maggio <strong>con</strong>ferenza “La<br />

Deposizione dalla Croce nell’ar<strong>te</strong>”,<br />

a cura di Antonio Paolucci<br />

dei Musei Vaticani.<br />

Ultimo appuntamento aperto<br />

a tutta la cittadinanza sarà<br />

la visita guidata alla chiesa di<br />

San Giovannino, fissata per<br />

domenica 30 maggio.<br />

Inaugurata nella Domenica<br />

delle Palme, la galleria<br />

di foto è particolarmen<strong>te</strong><br />

evocativa nei giorni santi che<br />

stiamo attraversando per evidenti<br />

motivi liturgici, ma è al-<br />

<strong>Chiesa</strong> di San Giovannino a Reggio Emilia.<br />

Il maestoso complesso statuario del Quattrocento<br />

IL COMPIANTO<br />

DI CRISTO MORTO<br />

Il Compianto reggiano era originariamen<strong>te</strong> nella cappella<br />

del Sepolcro della chiesa di San Francesco e appar<strong>te</strong>neva<br />

alla Compagnia dei Battuti, costituitosi nel 1321. A Reggio<br />

Emilia i <strong>con</strong>fra<strong>te</strong>lli erano noti per essere veri e propri registi<br />

delle cerimonie del Venerdì Santo, forse proprio a partire<br />

dalla data di fondazione della cappella <strong>con</strong><strong>te</strong>nen<strong>te</strong> il Compianto<br />

(1480). Nel 1807, a seguito delle soppressioni napoleoniche,<br />

la Confra<strong>te</strong>rnita viene dispersa e il Compianto<br />

passa alla chiesa di San Giorgio, pervenendo alla fine del<br />

XIX secolo nella attuale sede in S. Giovannino.<br />

Il gruppo è costituito da set<strong>te</strong> statue pos<strong>te</strong> attorno al Cristo<br />

morto, ma il tutto è anomalo: manca infatti la statua della<br />

Maddalena, mentre l’evangelista Giovanni vi compare 2 vol<strong>te</strong>.<br />

L'at<strong>te</strong>ggiamento pa<strong>te</strong>tico di Maria è evidenziato dalle braccia<br />

aper<strong>te</strong> e dal grido che le deforma il viso; allo s<strong>te</strong>sso modo<br />

i due Giovanni presentano un sentimento di dolore molto<br />

caricato.<br />

Il Cristo morto non è coeren<strong>te</strong> <strong>con</strong> l’insieme, essendo stata la<br />

scultura acquistata sul mercato antiquario negli anni ’50<br />

del secolo scorso.<br />

L’opera è stata recen<strong>te</strong>men<strong>te</strong> ascritta a Michele di Nicolò di<br />

Dino detto “Michele da Firenze” (1403/1457 ca.), girovago<br />

plasticatore formatosi nella bot<strong>te</strong>ga del Ghiberti a fianco di<br />

Dona<strong>te</strong>llo, autore tra 1440 e 1441 dell’altare delle statuine<br />

per il Duomo di Modena.<br />

Il Compianto di Reggio Emilia, se<strong>con</strong>do gli ultimi studi, è il<br />

risultato dell’assemblaggio di gruppi diversi commissionati<br />

dall’antica <strong>con</strong>fra<strong>te</strong>rnita reggiana che ancora oggi ne è<br />

proprietaria; appare oggi uno dei più problematici tra i molti<br />

<strong>con</strong>servati in Emilia, a causa anche delle pessime <strong>con</strong>dizioni<br />

<strong>con</strong>servative. Le pesanti rein<strong>te</strong>grazioni e la grossolana<br />

ridipintura, già negativamen<strong>te</strong> evidenziata da Adolfo Venturi<br />

agli inizi del Novecento, ne rendono infatti complessa<br />

una corretta lettura. Tut<strong>te</strong> le figure, comunque, sembrano<br />

successive alla metà del secolo e opera di almeno due differenti<br />

plasticatori, il primo – autore del San Giovanni e della<br />

Maria disposti ai piedi della croce – cronologicamen<strong>te</strong><br />

prossimo agli esordi di Guido Mazzoni, l’altro probabilmen<strong>te</strong><br />

da questi suggestionato.<br />

trettanto facile prevedere che<br />

la sua suggestione risal<strong>te</strong>rà –<br />

per <strong>con</strong>trasto – duran<strong>te</strong> tutto<br />

il <strong>te</strong>mpo pasquale.<br />

La civiltà dell’immagine in<br />

cui viviamo ci ha non solo<br />

abituati, ma quasi assuefatti<br />

all’esibizione della mor<strong>te</strong>,<br />

anche cruenta. È un bombar-<br />

damento di pixel e riprese <strong>te</strong>levisive<br />

che alla lunga produce<br />

indifferenza o semplice<br />

raccapriccio.<br />

Una reazione <strong>con</strong>traria all’umanissimo<br />

pianto corale cristiano<br />

davanti alla mor<strong>te</strong> del<br />

Maestro, che nelle sculture di<br />

San Giovannino, già attribui-<br />

<strong>te</strong> a Guido Mazzoni (si veda<br />

la scheda a cura del Museo<br />

Diocesano), è rappresentata<br />

<strong>con</strong> una gestualità spinta,<br />

<strong>te</strong>atrale. Le statue gridano<br />

una disperazione quasi pla<strong>te</strong>ale,<br />

così simile a quella di<br />

tanti genitori a cui, ovunque<br />

nel mondo, è stato violen<strong>te</strong>men<strong>te</strong><br />

tolto un figlio. Un dolore<br />

lancinan<strong>te</strong>, che <strong>con</strong>trae i<br />

volti e piega le figure perché<br />

trapassa l’anima come spada.<br />

Per l’osservatore <strong>con</strong><strong>te</strong>mporaneo,<br />

che “sa”<br />

come quella vicenda<br />

soprannaturale è andata “a finire”<br />

solo tre giorni dopo, la<br />

scena del Compianto resta<br />

una provocazione. Può apparire<br />

quasi smodata, fuori luogo.<br />

Invece è proprio il suo essere<br />

legata ad una fisicità e ad<br />

un posto ben precisi nella<br />

storia a sprigionare il suo fascino<br />

durevole, nonostan<strong>te</strong><br />

qualche falla artistica nell’allestimento<br />

dei personaggi o i<br />

goffi “rammendi” che la scultura<br />

ha sopportato nei secoli<br />

scorsi.<br />

L’obiettivo di Vannini permet<strong>te</strong><br />

di indagare lo stato<br />

d’animo dei diversi protagonisti:<br />

c’è lutto, amarezza, delusione.<br />

Il fotografo reggiano<br />

si fa a sua volta in<strong>te</strong>rpre<strong>te</strong>,<br />

proprio come lo scultore, della<br />

cos<strong>te</strong>rnazione più profonda<br />

e “pa<strong>te</strong>tica”, dell’apparen<strong>te</strong><br />

s<strong>con</strong>fitta senza ritorno di<br />

una Speranza inchiodata al<br />

Calvario.<br />

Il Signore giace a <strong>te</strong>rra, deposto<br />

dalla Croce. Lo attorniano<br />

la madre Maria<br />

– svenevole, a s<strong>te</strong>nto sorretta<br />

da altre braccia - Nicodemo,<br />

Giuseppe d’Arima<strong>te</strong>a, Giovanni<br />

Evangelista, alcune<br />

donne. Giuseppe tiene ancora<br />

tra le dita i chiodi che ha<br />

staccato per far scendere il<br />

corpo di Gesù dal legno del<br />

Golgota. Nicodemo – forse<br />

nelle sembianze di uno dei<br />

commit<strong>te</strong>nti dell’opera – assis<strong>te</strong><br />

assorto in tumultuosi<br />

pensieri.<br />

La fotografia permet<strong>te</strong> di soffermarsi<br />

sulle smorfie degli<br />

astanti, sulle sfumature dei<br />

corpi altrimenti fuse nell’insieme<br />

scultoreo: come le mani<br />

intreccia<strong>te</strong> o gli occhi<br />

s<strong>con</strong>volti. La ricerca di Vannini<br />

libera lo “spirito” racchiuso<br />

nella ma<strong>te</strong>ria modellata<br />

e come sospesa fino alla<br />

prossima irruzione della luce<br />

pasquale.<br />

E quanto si fa <strong>con</strong>trito il cuore<br />

che si cala nella sacra rappresentazione,<br />

tanto è capace<br />

di gioia per la cer<strong>te</strong>zza dell’e<strong>te</strong>rnità<br />

spalancata per noi<br />

dalla po<strong>te</strong>nza del Risorto.<br />

Edoardo Tincani<br />

Un segno liturgico impreziosito dall’ar<strong>te</strong> di Mat<strong>te</strong>o Pagani<br />

IL CERO PASQUALE:<br />

CRISTO LUCE DEL MONDO<br />

La not<strong>te</strong>. Il nuovo fuoco che divampa davanti alla<br />

chiesa. Il cero pasquale che è acceso dal fuoco. Così<br />

inizia la solenne Veglia pasquale che celebra, fra<br />

riti suggestivi e <strong>te</strong>sti biblici di particolare pregnanza, il<br />

trionfo della luce di Cristo sulle <strong>te</strong>nebre dell’odio e del<br />

male.<br />

Al seguito del cero – come gli ebrei nel deserto dietro una<br />

colonna di fuoco – i fedeli fanno l’ingresso solenne nella<br />

chiesa, che via via si<br />

illumina quasi anticipando<br />

l’ingresso<br />

escatologico in Paradiso,<br />

l’ultimo giorno.<br />

Da quel cero si accendono<br />

i piccoli lumi<br />

che ciascuno ha in<br />

mano: ogni cristiano<br />

è chiamato, infatti, a<br />

portare nel mondo la<br />

luce di Cristo.<br />

La normativa liturgica<br />

a proposito del cero<br />

pasquale specifica<br />

che "nel rispetto della<br />

verità del segno, si<br />

prepari il cero pasquale<br />

fatto di cera,<br />

ogni anno nuovo, di<br />

grandezza abbastanza<br />

no<strong>te</strong>vole, mai fittizio,<br />

per po<strong>te</strong>r rievocare<br />

che Cristo è la luce<br />

del mondo".<br />

L’eloquenza del cero,<br />

fatto della ma<strong>te</strong>ria<br />

prodotta dalle api insieme<br />

al miele, era<br />

particolarmen<strong>te</strong> for<strong>te</strong><br />

nei secoli passati,<br />

quando l’ape era in<strong>te</strong>rpretata<br />

come immagine<br />

di Maria che<br />

partorisce verginalmen<strong>te</strong>:<br />

gli antichi, infatti,<br />

credevano che le<br />

api si riproducessero<br />

per par<strong>te</strong>nogenesi,<br />

ovvero senza bisogno<br />

dell’in<strong>te</strong>rvento del<br />

maschio.<br />

Non di meno, tuttavia,<br />

resta il segno del<br />

cero come luce, ma<br />

anche come “sacrificio”.<br />

Per illuminare,<br />

infatti, il cero si <strong>con</strong>suma,<br />

come Cristo ha<br />

fatto <strong>con</strong> il suo sacrificio<br />

sulla croce.<br />

Sono questi i<br />

<strong>con</strong>cetti che il<br />

maestro Mat<strong>te</strong>o<br />

Pagani ha <strong>te</strong>nuto<br />

presenti nell’i<strong>con</strong>ografare<br />

il cero pasquale<br />

che il Vescovo<br />

benedirà la not<strong>te</strong> di<br />

Pasqua e che arderà<br />

presso l’ambone fino<br />

al giorno di Pen<strong>te</strong>cos<strong>te</strong>.<br />

L’artista – diplomatosi<br />

presso l’Accademia<br />

delle Belle Arti di Bologna<br />

avendo in attivo<br />

diverse mostre in<br />

Italia, in Germania, a<br />

Vienna e a Praga -<br />

nella realizzazione<br />

del cero pasquale evidenzia,<br />

in una sottile<br />

fascia dipinta ed incisa<br />

e attraverso una<br />

<strong>con</strong>solidata simbologia,<br />

la vittoria della<br />

luce sull’oscurità,<br />

proclamata nell’Exul<strong>te</strong>t<br />

che il dia<strong>con</strong>o<br />

can<strong>te</strong>rà la not<strong>te</strong> di<br />

Pasqua.<br />

La luce nella not<strong>te</strong> è<br />

tra le mani di un<br />

bambino, quasi invito a farsi piccoli ed umili. Il Bimbo<br />

(poco velata allusione al Cristo s<strong>te</strong>sso), immerso in un cielo<br />

s<strong>te</strong>llato, appare quasi “la” s<strong>te</strong>lla tra le s<strong>te</strong>lle, capace di<br />

far risplendere la not<strong>te</strong> come il giorno. Luce - immensità<br />

del tuo amore per noi - che tuttavia passa attraverso il<br />

sacrificio e la passione di Gesù, cui fanno riferimento il<br />

man<strong>te</strong>llo rosso che rives<strong>te</strong> il Bambino e il fiore reciso, al<br />

<strong>con</strong><strong>te</strong>mpo vita e mor<strong>te</strong>, adagiato sul legno della croce.<br />

Nella par<strong>te</strong> sottostan<strong>te</strong> esce in purezza dalla cera - frutto<br />

del lavoro delle api- un’incisione <strong>con</strong> motivi floreali, immagine<br />

della primavera pasquale che il cero celebra aspirando<br />

a salire al Cielo come profumo soave e a <strong>con</strong>fondersi<br />

tra le s<strong>te</strong>lle del cielo.


4<br />

CATECUMENI<br />

3 aprile 2010<br />

UNA GIOVANE RICERCATRICE<br />

CHE HA TENUTO NEGLI ANNI<br />

IL LEGAME CON LA PREGHIERA<br />

APPRESA DALLA NONNA<br />

Non ha alcuna riserva<br />

a rac<strong>con</strong>tare la sua<br />

storia. Anche perché<br />

la sua è una vicenda "a lieto<br />

fine", come si suol dire. Si tratta<br />

di Mila Gioia Benedetta De<br />

Nardis, 35 anni, laureata in<br />

Scienze dell'Educazione, giovane<br />

ricercatrice, addetta alla<br />

selezione del personale presso<br />

un'importan<strong>te</strong> agenzia di lavoro.<br />

Un'attività impegnativa,<br />

<strong>sempre</strong> a <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> la<br />

gen<strong>te</strong>. Un compito a lei particolarmen<strong>te</strong><br />

<strong>con</strong>geniale, dato<br />

il tratto aperto, disponibile,<br />

"gioioso". "Mi di<strong>con</strong>o che dove<br />

arrivo porto gioia", spiega;<br />

"per questo ho scelto, per il<br />

bat<strong>te</strong>simo il nome Gioia". "E<br />

Benedetta?", le chiedo subito.<br />

"Perché mi sento davvero accompagnata<br />

dalla benedizione<br />

di Dio, direi <strong>sempre</strong>, in<br />

ogni passaggio importan<strong>te</strong><br />

della mia vita".<br />

La sua è <strong>sempre</strong> stata una famiglia<br />

lontana dalla fede e<br />

dalla <strong>Chiesa</strong>. Figlia unica, rimasta<br />

fin da piccola sola <strong>con</strong><br />

la mamma (il papà ha scelto<br />

altre strade), Mila ha però<br />

<strong>sempre</strong> avuto dalle nonne, sia<br />

quella pa<strong>te</strong>rna (molto creden<strong>te</strong><br />

e pratican<strong>te</strong>) che da quella<br />

ma<strong>te</strong>rna, delle chiare indicazioni<br />

in ordine alla fede.<br />

Pregavo fin da bambina...<br />

Mila, prova a spiegare<br />

ques<strong>te</strong> indicazioni che ti<br />

venivano dalle due nonne...<br />

Fin da bambina io mi sentivo,<br />

dentro, una for<strong>te</strong> ispirazione<br />

spirituale. È stata la<br />

mia nonna ma<strong>te</strong>rna a darmi<br />

le prime e più importanti indicazioni<br />

di preghiera: ricordo<br />

che in camera sua aveva,<br />

sul muro, un quadro che raffigurava<br />

Gesù inginocchiato<br />

nell'Orto degli Ulivi. La nonna<br />

non era pratican<strong>te</strong>, anzi si<br />

dichiarava comunista, ma<br />

quel quadro le era molto caro.<br />

Ogni sera pregava davanti<br />

a quell'immagine e ogni<br />

volta che ci in<strong>con</strong>travamo mi<br />

spronava a fare del bene e mi<br />

invitava a parlare <strong>con</strong> "quel"<br />

Gesù, quando ero da lei. Così<br />

<strong>sono</strong> entrata in <strong>con</strong>fidenza<br />

fin da piccola <strong>con</strong> questo<br />

quadro: ora che la nonna non<br />

c'è più, lo <strong>con</strong>servo in camera<br />

mia come una delle cose<br />

più care. Anche la nonna pa<strong>te</strong>rna<br />

mi aiutava in questa direzione,<br />

ma non ci vedevamo<br />

così spesso. Insomma, la mia<br />

era una famiglia non creden<strong>te</strong>,<br />

di orientamenti comunisti,<br />

ma in casa si parlava <strong>sempre</strong><br />

di fare del bene, di valori<br />

come solidarietà e bene sociale.<br />

Ai margini<br />

della parrocchia<br />

Questo ha <strong>con</strong>dizionato le<br />

tue scel<strong>te</strong>, man mano che<br />

crescevi in età?<br />

In realtà, la mia mamma mi<br />

ha <strong>sempre</strong> lasciata libera di<br />

fare come volevo. Molti dei<br />

miei compagni di classe, alle<br />

medie e poi alle elementari,<br />

frequentavano il ca<strong>te</strong>chismo<br />

e la parrocchia (allora abitavo<br />

dalle parti della chiesa di S.<br />

Pietro, a Reggio): così mi capitava<br />

di andare anch'io in<br />

parrocchia, e anche in chiesa.<br />

Non solo perché seguivo<br />

gli altri: sentivo una spinta<br />

in<strong>te</strong>riore ad andare in chiesa<br />

per mio <strong>con</strong>to. Il parroco,<br />

don Gianni, sapeva della mia<br />

famiglia e che non ero bat<strong>te</strong>zzata,<br />

ma mi faceva stare<br />

<strong>con</strong> gli altri senza problemi,<br />

quando ne avevo voglia. Cer<strong>te</strong><br />

vol<strong>te</strong> soffrivo del fatto che,<br />

per me, cer<strong>te</strong> cose non erano<br />

possibili...<br />

Come vivevi il fatto di frequentare<br />

qualche volta la<br />

parrocchia, <strong>con</strong> qualche<br />

tuo compagno di scuola,<br />

mentre la tua famiglia, invece,<br />

non era di chiesa?<br />

Alle medie frequentavo l'ora<br />

di religione. Mi appassionava<br />

la figura di Cristo, ma <strong>con</strong>tinuavo<br />

a frequentare solo saltuariamen<strong>te</strong>.<br />

Del resto, non<br />

mi dava nessun problema<br />

che in casa nessuno fosse<br />

creden<strong>te</strong>, né la mamma, né il<br />

papà, finché è stato <strong>con</strong> noi.<br />

Restava il fatto che in cuor<br />

mio <strong>con</strong>tinuavo a pregare,<br />

come mi aveva insegnato la<br />

nonna.<br />

Quando passai alle superiori,<br />

frequentando il Bus Linguistico,<br />

ho <strong>con</strong>tinuato a restare<br />

ai margini della <strong>Chiesa</strong>. Eppure<br />

<strong>con</strong>tinuavo il mio colloquio<br />

in<strong>te</strong>riore <strong>con</strong> Gesù, anche<br />

se sapevo poco di Lui. Talora<br />

dicevo ai miei amici: "Io<br />

<strong>sono</strong> a<strong>te</strong>a"; ma poi, anche se<br />

a fasi al<strong>te</strong>rne e <strong>con</strong> in<strong>te</strong>nsità<br />

diverse, <strong>con</strong>tinuavo a parlare<br />

col Signore.<br />

Una <strong>con</strong>tinua<br />

ricerca in<strong>te</strong>riore<br />

Poi sei andata all'Università.<br />

È cambiato qualcosa?<br />

All'università (Scienze dell'Educazione,<br />

a Bologna) ho frequentato<br />

un ragazzo molto<br />

creden<strong>te</strong>, col quale parlavo<br />

spesso di questioni religiose.<br />

Verso il Bat<strong>te</strong>simo<br />

Mila: il "filo rosso" della preghiera<br />

Sarà bat<strong>te</strong>zzata in Cat<strong>te</strong>drale la not<strong>te</strong> di Pasqua <strong>con</strong> altri 31 ca<strong>te</strong>cumeni adulti<br />

A sinistra: la Veglia di venerdì 26 febbraio scorso, quando i 33 adulti candidati al bat<strong>te</strong>simo furono iscritti nel registro dei ca<strong>te</strong>cumeni,<br />

davanti al Vescovo Ausiliare mons. Lorenzo Ghizzoni. A destra, Mila Gioia Benedetta. Le farà da madrina di Bat<strong>te</strong>simo l'amica Chiara<br />

Burani, della Caritas, che l'ha accompagnata nell'ultimo periodo di ricerca in<strong>te</strong>riore verso la piena fede.<br />

Sono 33 i ca<strong>te</strong>cumeni<br />

adulti che a Pasqua<br />

riceranno Bat<strong>te</strong>simo,<br />

Cresima ed Eucaristia:<br />

trentadue nella Veglia pasquale, in<br />

Cat<strong>te</strong>drale, dalle mani del Vescovo<br />

Caprioli; uno, il medico Marco<br />

Manfredi, la mattina di Pasqua, a<br />

Cas<strong>te</strong>lnovo Monti, per le mani del<br />

Vescovo Ausiliare mons. Ghizzoni.<br />

Questi i loro nomi di bat<strong>te</strong>simo.<br />

1. Nadieska (Cuba), parrocchia di<br />

Ospizio, 27 anni<br />

2. Susanna, S. Antonio città, 24 anni<br />

3. Sumitra Maria (Nepal), San Luigi<br />

città, 21 anni<br />

4. Antonella, San Paolo città, 18 anni<br />

5. Emanuela, Regina Pacis, 26 anni<br />

6. Gabriele Lednido (Albania), Regina<br />

Pacis, 23 anni<br />

7. Joy Gloria (Nigeria), San Giovanni<br />

Bosco, 36 anni<br />

8. Mila Gioia Benedetta, San<br />

In realtà, mi faceva problema<br />

non Cristo, ma la <strong>Chiesa</strong>: ero<br />

delusa dell'incoerenza di<br />

tanti cristiani praticanti. Preferivo<br />

allora starmene "fuori":<br />

pensavo che ci avrei poi<br />

pensato quando fossi stata<br />

più <strong>con</strong>vinta. Intanto mi in<strong>te</strong>ressai<br />

di religioni orientali,<br />

non tanto dal punto di vista<br />

dottrinale, ma pratico: mi<br />

piaceva fare yoga, come disciplina<br />

psico-fisica, importan<strong>te</strong><br />

sul piano emotivo, ma<br />

nien<strong>te</strong> più.<br />

Quando poi hai cominciato<br />

a lavorare, la tua vita<br />

com'era?<br />

Il lavoro mi ha preso molto,<br />

fin da subito. Ho <strong>sempre</strong> avu-<br />

to una vita molto attiva: lavoro,<br />

amici, corsi di ogni tipo...<br />

Le giorna<strong>te</strong> erano piene, ma<br />

sentivo di essere <strong>sempre</strong> alla<br />

ricerca di qualcosa che desse<br />

risposta alle mie incer<strong>te</strong>zze,<br />

alle mie perplessità, ai miei<br />

dubbi più profondi. Era come<br />

se dovessi <strong>sempre</strong> riempire di<br />

cose es<strong>te</strong>riori i vuoti in<strong>te</strong>riori:<br />

mi mancavano le rispos<strong>te</strong> definitive.<br />

Nel frat<strong>te</strong>mpo ho<br />

<strong>sempre</strong> <strong>con</strong>tinuato, a mio<br />

modo, a pregare, anche se<br />

non sapevo bene cosa dire:<br />

credevo in Dio, in un Dio che<br />

vedevo in Gesù, un Dio vicino,<br />

un volto a cui parlare...<br />

La svolta: la luce<br />

dopo la crisi<br />

Qual è stata la svolta che ti<br />

ha portato a decidere per<br />

il bat<strong>te</strong>simo?<br />

Verso i 30 anni ho avuto momenti<br />

veramen<strong>te</strong> difficili: il<br />

papà, col quale <strong>con</strong>tinuavo<br />

ad avere rapporti, anche se<br />

saltuari, si è trasferito all'es<strong>te</strong>ro;<br />

ho perso il lavoro, che<br />

amavo tantissimo... Sono entrata<br />

in una crisi molto profonda,<br />

sul piano emotivo.<br />

Fortunatamen<strong>te</strong> quello è anche<br />

stato il periodo in cui ho<br />

in<strong>con</strong>trato Pier Nicola, la persona<br />

<strong>con</strong> cui ho costruito un<br />

solido rapporto di coppia. Un<br />

"Vedo che prende <strong>sempre</strong> più senso<br />

quel «filo rosso» che mi ha accompagnata<br />

fin da bambina:quella preghiera in<strong>te</strong>riore<br />

che mi ha insegnato la mia nonna ma<strong>te</strong>rna<br />

e che non mi ha mai abbandonata"<br />

giorno però ho avuto una crisi<br />

più profonda delle altre,<br />

tanto da aver bisogno di un<br />

breve ricovero in ospedale. È<br />

stato però proprio in quel<br />

momento che ho avuto la più<br />

chiara percezione dell'esis<strong>te</strong>nza<br />

e della vicinanza di<br />

Dio. Ero però ancora molto<br />

combattuta fra le suggestioni<br />

che mi venivano dalle religioni<br />

orientali e la forza che sentivo<br />

nel cristianesimo.<br />

Fino a che, il Natale di tre anni<br />

fa, mi si è aperto qualcosa<br />

di molto chiaro, dentro... Da<br />

anni abitavo nella zona di<br />

San Pellegrino, ed allora ho<br />

I 33 CATECUMENI ADULTI CHE A PASQUA<br />

RICEVERANNO BATTESIMO, CRESIMA E COMUNIONE<br />

Pellegrino, 35 anni<br />

9. Nicoletta (Romania), San Pellegrino,<br />

18 anni<br />

10. Samantha Maria (Costa d’Avorio),<br />

Mancasale, 29 anni<br />

11. Kenneth (Nigeria), Pratofontana,<br />

25 anni<br />

12. Adelina (Albania), Pieve<br />

Modolena, 32 anni<br />

13. Luciano (Albania), Pieve<br />

Modolena, 39 anni<br />

14. Austin (Nigeria), Rubiera, 31 anni<br />

15. Barry (Nigeria), Canali, 23 anni<br />

16. Carol, San Bartolomeo, 40 anni<br />

17. Pietro, San Bartolomeo, 25 anni<br />

18. Davide, Viano, 31 anni<br />

19. Vincenzo, San Prospero di<br />

Correggio, 28 anni<br />

20. Cedric Marco (Costa d’Avorio),<br />

ripreso ad andare in chiesa,<br />

appunto in quella parrocchia.<br />

Sentivo un richiamo<br />

molto for<strong>te</strong>, stavo bene, in<br />

quella chiesa, talora ci stavo<br />

anche a lungo e chiedevo:<br />

"Cosa devo fare?". Pian piano<br />

ho avuto delle rispos<strong>te</strong>, ma la<br />

mia scelta definitiva era <strong>sempre</strong><br />

rinviata: la mia famiglia e<br />

il mio compagno non erano<br />

credenti, il lavoro mi prendeva<br />

di nuovo tantissimo...<br />

Un vero ca<strong>te</strong>cumenato<br />

E allora, cos'è capitato?<br />

È capitato che un giorno, finalmen<strong>te</strong>,<br />

ho deciso: "Voglio<br />

ricevere il bat<strong>te</strong>simo", mi <strong>sono</strong><br />

detta. C'era un collega di<br />

lavoro, molto creden<strong>te</strong>, che<br />

mi invitava ad approfondire<br />

il mio percorso. C'era, soprattutto,<br />

una cara amica,<br />

Chiara, che lavora alla Caritas:<br />

ho parlato a lungo <strong>con</strong><br />

lei. Finalmen<strong>te</strong>, un giorno -<br />

era fine maggio 2009 - <strong>sono</strong><br />

andata in San Pellegrino e mi<br />

<strong>sono</strong> <strong>con</strong>fidata col parroco,<br />

don Giuseppe. "Vorrei parlare<br />

di un bat<strong>te</strong>simo", gli ho<br />

detto. "Va bene, di quale<br />

bambino si tratta?", mi chiede<br />

lui. "Si tratta del mio bat<strong>te</strong>simo!",<br />

faccio io.<br />

Allora ho potuto parlare a<br />

lungo <strong>con</strong> lui: gli ho rac<strong>con</strong>tato<br />

tutta la mia storia e mi<br />

<strong>sono</strong> sentita ascoltata, accolta<br />

e non giudicata. Mi ha proposto<br />

un percorso ca<strong>te</strong>cumenale<br />

<strong>con</strong> lui, il sabato, ogni<br />

settimana o al massimo ogni<br />

15 giorni. L'ho riempito di<br />

Boretto, 18 anni<br />

21. S<strong>te</strong>ghane (Costa<br />

d’Avorio), Boretto, 19<br />

anni<br />

22. Aleksander (Albania), Luzzara, 40<br />

anni<br />

23. Elda (Albania), Luzzara, 30 anni<br />

24. Gael Bernardo, Campegine, 31 a.<br />

25. Marco, Campegine, 30 anni<br />

26. Manjola Maria (Albania),<br />

Campegine, 30 anni<br />

27. Ingrid Maria Caridad (Cuba),<br />

Sant’Ilario, 35 anni<br />

28. Daniela, Mon<strong>te</strong>cchio, 25 anni<br />

29. Michaela (Rep. Ceca),<br />

S. Michele de’ Mucchietti, 28 anni<br />

30. Antonio, Ro<strong>te</strong>glia, 30 anni<br />

31. Marco, Cas<strong>te</strong>lnovo Monti, 42 anni<br />

32. Lucky (Ghana), Comunità<br />

Ghanese, 44 anni<br />

33. Comfort (Ghana), Comunità<br />

Ghanese, 44 anni<br />

domande, anche le più difficili.<br />

Volevo sapere tutto, capire<br />

tutto, anche in fretta. Insomma,<br />

volevo tutto e subito.<br />

Ma lui mi ha raccomandato<br />

di andare <strong>con</strong> calma, par<strong>te</strong>ndo<br />

dall’entrare nella storia<br />

della salvezza, da Mosè a<br />

Cristo. Poi mi ha affidato a<br />

una coppia di sposi, due ca<strong>te</strong>chisti<br />

meravigliosi, <strong>con</strong> cui<br />

ho fatto, da set<strong>te</strong>mbre 2009,<br />

un buon tratto di ca<strong>te</strong>chismo:<br />

Vangelo, <strong>Chiesa</strong>, sacramenti,<br />

vita cristiana...<br />

Poi, il matrimonio cristiano<br />

E Pier Nicola, il tuo compagno,<br />

come ha preso tutto<br />

questo?<br />

Ha accolto in modo molto<br />

positivo la mia decisione e il<br />

cammino che ho iniziato a<br />

fare; mi ha anche sos<strong>te</strong>nuto<br />

nei momenti più difficili. "Da<br />

quando fai questo percorso",<br />

mi diceva, "vedo in <strong>te</strong> una luce<br />

e una gioia più vive, ti vedo<br />

più serena... Vai avanti".<br />

Anzi, ha seguito <strong>con</strong> me i <strong>te</strong>mi<br />

della fede che via via affrontavo:<br />

talora ricorda lui le<br />

cose meglio di me... Lui è bat<strong>te</strong>zzato,<br />

da piccolo ha fatto<br />

Cresima e Comunione, ma<br />

non è pratican<strong>te</strong>; tuttavia è<br />

molto vicino ai valori cristiani.<br />

Insomma, anche lui, a suo<br />

modo, ha fatto un po' un<br />

cammino. Il risultato è che,<br />

dopo il mio bat<strong>te</strong>simo, inizieremo<br />

insieme il percorso verso<br />

il matrimonio cristiano e<br />

fra pochi mesi ci sposeremo!<br />

Una vita che cambia...<br />

In chiusura, cos'è cambiato,<br />

in <strong>te</strong>, da quando hai cominciato<br />

il cammino verso<br />

il bat<strong>te</strong>simo?<br />

Oggi mi sento abbastanza diversa.<br />

Anche se non c'è, nella<br />

mia storia, una <strong>con</strong>versione<br />

ri<strong>con</strong>oscibile in un episodio,<br />

in una giornata particolare,<br />

mi accorgo che vado<br />

cambiando. Soprattutto, vedo<br />

che prende <strong>sempre</strong> più<br />

senso quel "filo rosso" che mi<br />

ha accompagnata fin da<br />

bambina: quella preghiera<br />

in<strong>te</strong>riore che mi ha insegnato<br />

la mia nonna ma<strong>te</strong>rna e che<br />

non mi ha mai abbandonata.<br />

Ora so che il dialogo col Signore<br />

mi dà le rispos<strong>te</strong> che<br />

ho <strong>sempre</strong> cercato. Di più,<br />

vedo che nei miei comportamenti<br />

mi riesce <strong>sempre</strong> meno<br />

difficile attuare quello che<br />

mi viene insegnato. Ne ho<br />

avuto anche delle prove: ad<br />

esempio, quando discuto<br />

<strong>con</strong> una persona di cose che<br />

mi stanno a cuore e vedo che<br />

ci troviamo in disaccordo,<br />

non mi lascio prendere dal<br />

desiderio di prevalere <strong>con</strong> le<br />

mie idee, di reagire anche<br />

aspramen<strong>te</strong>, ma spesso lascio<br />

perdere, vado oltre, se è il<br />

caso mi riesce anche di perdonare...<br />

Resta il problema dell'andare<br />

in chiesa duran<strong>te</strong> la Messa: il<br />

fatto di non po<strong>te</strong>r accedere alla<br />

Comunione mi lascia un<br />

senso di incomple<strong>te</strong>zza, per<br />

cui spesso lascio perdere. Mi<br />

dispiace molto però di non<br />

sentirmi in piena comunione<br />

<strong>con</strong> la comunità. Quanto al<br />

resto, mi accorgo che mi manca<br />

un'attività di volontariato<br />

che completi, <strong>con</strong> servizi <strong>con</strong>creti<br />

a favore di chi ha bisogno,<br />

il mio avvicinarmi al cristianesimo:<br />

sento, insomma,<br />

di dover essere <strong>sempre</strong> più coeren<strong>te</strong><br />

col Vangelo.<br />

Agostino Menozzi


Pubblicità 3 aprile 2010 5


6<br />

3 aprile 2010<br />

LUNEDÌ 12 APRILE. CORSO PER<br />

EDUCATORI AC: INCONTRO CONCLUSIVO<br />

Sarà lunedì 12 aprile, alle 21, all’Oratorio Don Bosco di via<br />

Adua, l’ultima serata del corso educatori di Azione <strong>Cattolica</strong><br />

Ragazzi e Giovani. Educatori o... “delegati”, come in Ac, fin<br />

dagli anni di Armida Barelli, si preferisce chiamarli, per sottolineare<br />

meglio la chiamata che ricevono da par<strong>te</strong> della <strong>Chiesa</strong>,<br />

il loro radicarsi in essa e la loro dedizione a quei ragazzi<br />

che la <strong>Chiesa</strong> s<strong>te</strong>ssa a loro affida. Dopo aver in<strong>con</strong>trato il vescovo<br />

Mauro Parmeggiani, don Erio Cas<strong>te</strong>llucci ed il prof. Pier<br />

Paolo Triani, adesso è il momento dei delegati s<strong>te</strong>ssi, che por<strong>te</strong>ranno<br />

il loro vissuto quotidiano a servizio dei ragazzi loro affidati,<br />

sul <strong>te</strong>ma “Un percorso educativo in<strong>te</strong>grato: dall’Iniziazione<br />

cristiana alla Professione di fede”.<br />

Diversi sacerdoti e parrocchie ci hanno chiesto di parlare del<br />

cammino organico che l’Azione <strong>Cattolica</strong> offre, a partire dall’Acr<br />

per coinvolgere poi anche i giovanissimi, i giovani e chi<br />

si prepara alle scel<strong>te</strong> grandi della vita: l’obiettivo della serata<br />

sarà presentare proprio questo cammino formativo.<br />

Nell’Acr il cammino può essere in perfetta sintonia <strong>con</strong> la preparazione<br />

ai Sacramenti dell’iniziazione cristiana ed è un valido<br />

sos<strong>te</strong>gno alla proposta educativa nelle parrocchie e nella<br />

dimensione diocesana, per far maturare nei ragazzi una for<strong>te</strong><br />

coscienza ecclesiale legata alla fede. Molto importan<strong>te</strong> è poi<br />

il passaggio dei ragazzi dopo la <strong>te</strong>rza media: lasciando l’Acr<br />

essi trovano un settore dell’associazione pronto ad accoglierli,<br />

l’Azione <strong>Cattolica</strong> Giovanissimi (Acg). Anche i giovani il<br />

cammino è ricco di propos<strong>te</strong> diocesane: esercizi, ritiri, fes<strong>te</strong> a<br />

servizio dei ragazzi dell’Acr, fes<strong>te</strong> riserva<strong>te</strong> alla loro articolazione,<br />

campo scuola.<br />

Ma l’Ac vuole volgere lo sguardo anche al cammino ordinario<br />

dei giovanissimi nelle loro parrocchie. Culmine di questo<br />

cammino è la proposta della Professione di Fede, per invitare<br />

i giovanissimi a ripe<strong>te</strong>re il loro sì al Signore e alla sua <strong>Chiesa</strong><br />

in modo più maturato, più <strong>con</strong>sapevole. La Professione di fede<br />

rientra proprio nella peculiarità educativa dell’Azione <strong>Cattolica</strong><br />

ed è una tappa di maturazione e di <strong>con</strong>sapevolezza che<br />

aiuta i giovanissimi, <strong>con</strong>solidata nel <strong>te</strong>mpo, fe<strong>con</strong>da di frutti.<br />

Saranno gli educatori s<strong>te</strong>ssi ad illustrare ques<strong>te</strong> tappe se<strong>con</strong>do<br />

le esperienze vissu<strong>te</strong> nelle loro parrocchie: gli educatori di<br />

Bagnolo, che hanno iniziato <strong>con</strong> grande dedizione il cammino<br />

Acr incoraggiati dal loro parroco, e quelli di Fogliano, che<br />

invece tradizionalmen<strong>te</strong> hanno un’Acr molto for<strong>te</strong>; i delegati<br />

di San Prospero di Correggio che presen<strong>te</strong>ranno la proposta<br />

della Professione di fede come strumento di crescita dei<br />

giovanissimi se<strong>con</strong>do la metodologia educativa dell’Azione<br />

Cattolca. (Équipe Acr & Acg)<br />

DOMENICA 18 APRILE, A CORREGGIO:<br />

ACR, FESTA DELLA COMPAGNIA<br />

La Festa della Compagnia dell'Acr sarà quest’anno a Correggio<br />

domenica 18 aprile. Il Correggese è una zona dove il cuore<br />

Acr bat<strong>te</strong> for<strong>te</strong>, per la par<strong>te</strong>cipazione costan<strong>te</strong> alle varie iniziative<br />

diocesane dei ragazzi di tan<strong>te</strong> parrocchie. Adesso poi,<br />

<strong>con</strong> don Fernando Borciani nuovo parroco e don Gabriele<br />

Valli vice-parroco e assis<strong>te</strong>n<strong>te</strong> Acr, davvero l'Acr è di casa.<br />

Gli acierrini hanno sperimentato quest’anno la bellezza dei<br />

mezzi di comunicazione: radio, <strong>te</strong>levisione..., ma adesso dovranno<br />

sentirsi giornalisti. È stato rivenuto, proprio nel Correggese,<br />

un codice provenien<strong>te</strong> da Gerusalemme che si è certi<br />

<strong>con</strong><strong>te</strong>nga rivelazioni di grande importanza sulla nostra fede!<br />

I giornalisti acierrini dovranno cercare di decifrarlo: gli elementi<br />

per tradurlo saranno proprio nel cuore di Correggio...<br />

Non possiamo aggiungere altro, perché il vero scoop dovranno<br />

farlo i giornalisti: vedremo quale sarà il <strong>te</strong>am più for<strong>te</strong> e soprattutto<br />

quale sarà la traduzione del codice, che verrà trasmessa<br />

a tutti i mezzi di comunicazione. (Équipe Acr)<br />

24-25 APRILE: 60 RAGAZZI DELL'ACR<br />

A TORINO PER LA SINDONE<br />

Per la prossima os<strong>te</strong>nsione della Sindone (10 aprile - 23 maggio<br />

2010) ci sarà anche un pellegrinaggio dei ragazzi Acr, sabato<br />

24 e domenica 25 aprile. Saranno solo 60, in gran par<strong>te</strong><br />

i ragazzi del camposcuola. Saranno ospiti dell'Acr di Torino:<br />

gli acierrini torinesi <strong>con</strong> i loro educatori hanno dato vita ad una<br />

splendida iniziativa, "I ragazzi accolgono i ragazzi" (in quattro<br />

week end dell'Os<strong>te</strong>nsione l’Acr torinese ospi<strong>te</strong>rà 3.000 ragazzi<br />

da tutt’Italia). "L'amore si fa Volto" è il titolo di un libretto<br />

preparato dall'Acr di Torino, che guida il cammino dei bambini<br />

e ragazzi verso la Sindone.<br />

Sabato 24 è prevista l’accoglienza in centro a Torino, un giro<br />

per la citta guidato dagli amici di associazione, poi in serata<br />

la festa <strong>con</strong> tutti i ragazzi <strong>con</strong>venuti. Saremo poi ospiti di una<br />

parrocchia: dopo il pernottamento in sacco a pelo, la domenica<br />

alle 8 ci recheremo in pellegrinaggio alla S. Sindone; poi<br />

la Messa e il pranzo nella parrocchia ospitan<strong>te</strong>. (Équipe Acr)<br />

PROMEMORIA AC PER APRILE-MAGGIO<br />

• lunedì 12 aprile, ore 21, Oratorio Don Bosco, a Reggio: ultimo<br />

in<strong>con</strong>tro del corso educatori;<br />

• giovedì 15 aprile, ore 21, Centro Giovanni XXIII: progetto<br />

“Tobia e Sara”, in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> don Pietro Adani;<br />

• domenica 18 aprile, Correggio: Acr, Festa della Compagnia;<br />

• venerdì 23 aprile, a Bagnolo: serata di amicizia del movimento<br />

Terza età (ore 17.30, Rosario e S. Messa; ore 19.30, pizza<br />

<strong>con</strong>viviale; adesioni entro il 16 aprile presso l'ufficio Ac);<br />

• sabato 24 e domenica 25 aprile: Acr in pellegrinaggio alla<br />

Sacra Sindone a Torino (riservato ai ragazzi dei campi estivi);<br />

• giovedì 20 maggio: pellegrinaggio mariano del movimento<br />

Terza età all’Abazia di Pomposa e visita a Comacchio;<br />

• domenica 30 maggio, Oratorio Don Bosco a Reggio: giornata<br />

di spiritualità per i Progetti Famiglia.<br />

L'OPINIONE<br />

Vita di <strong>Chiesa</strong><br />

Le priorità della pastorale, tra "pre-evangelizzazione" e formazione di cristiani adulti<br />

Perché ci siano ancora dei cristiani<br />

Un in<strong>te</strong>rvento sull'urgenza della questione formativa<br />

Talvolta ci <strong>sono</strong> enti che<br />

compensano i loro disservizi<br />

<strong>con</strong> la possibilità<br />

di acquisire oggetti disparati,<br />

del tutto estranei all’ambito<br />

in cui tali enti operano: ecco<br />

allora uffici postali che vendono<br />

frigoriferi, distributori<br />

di benzina che danno bollini<br />

per viaggi esotici o banche<br />

che regalano borse firma<strong>te</strong>.<br />

Ebbene, questo accade talvolta<br />

anche nelle nostre comunità:<br />

diamo cento servizi,<br />

ma ci dimentichiamo dello<br />

scopo per cui facciamo pastorale,<br />

cioè fare - <strong>con</strong> l’aiuto<br />

del Signore - dei cristiani<br />

adulti. È la questione della<br />

formazione, problema ancor<br />

più scottan<strong>te</strong> oggigiorno, se<br />

si pensa che le basi sociali<br />

che una volta assicuravano<br />

un comune sentire religioso<br />

si stanno ul<strong>te</strong>riormen<strong>te</strong> sgretolando.<br />

Ecco, sento già incombere su<br />

di me lo tsunami delle obiezioni.<br />

“Cosa vuoi insinuare?<br />

Che non facciamo abbastanza?<br />

E poi, dipende da che cosa<br />

in<strong>te</strong>ndi per formazione:<br />

non è formazione far giocare<br />

i ragazzini a pallone, organizzare<br />

un circolo fila<strong>te</strong>lico o<br />

aprire il salone parrocchiale<br />

ai balli latino-americani? Il<br />

tuo è in<strong>te</strong>gralismo! Forse<br />

avrai anche ragione, ma se<br />

prima non fai un po’ di «preevangelizzazione»,<br />

non <strong>con</strong>cludi<br />

nulla! È solo spiritualismo<br />

disincarnato, perché oltre<br />

all’annuncio devi <strong>te</strong>ner<br />

<strong>con</strong>to anche dei nuovi mezzi<br />

di comunicazione, della crisi<br />

del post-moderno, della società<br />

senza padri, della globalizzazione<br />

e dell’allarme<br />

ecologico! Si vede proprio<br />

che vuoi fare una <strong>Chiesa</strong> élitaria<br />

e non una <strong>Chiesa</strong> di popolo,<br />

aperta ai lontani!”.<br />

Capisco il valore di tut<strong>te</strong><br />

ques<strong>te</strong> obiezioni, da<strong>te</strong><br />

dalla preoccupazione<br />

di evitare un annuncio senza<br />

agganci nella vita, incomprensibile<br />

ed inaccettabile<br />

Felina, un gruppo di fedeli davanti alla chiesa. "Da quando c’è la<br />

<strong>Chiesa</strong> le grandi imprese evangelizzatrici non <strong>sono</strong> mai avvenu<strong>te</strong><br />

grazie ad una moltitudine di praticanti di basso profilo, ma grazie<br />

a gruppetti di cristiani for<strong>te</strong>men<strong>te</strong> motivati e formati".<br />

per chi abbiamo davanti. Ma<br />

mi chiedo se “formazione”<br />

non sia diventato un <strong>con</strong><strong>te</strong>nitore<br />

in cui c’è dentro di tutto,<br />

mentre preghiera, ritiri e<br />

ca<strong>te</strong>chesi <strong>con</strong><strong>te</strong>nutistica vanno<br />

a farsi benedire. Se dietro<br />

all’ansia di venir in<strong>con</strong>tro al-<br />

le persone <strong>con</strong>cre<strong>te</strong>, non ci<br />

sia un profondo avvilimento<br />

riguardo alla po<strong>te</strong>nza del<br />

Vangelo. Se una “pre-evangelizzazione”,<br />

distinta e distan<strong>te</strong><br />

dall’evangelizzazione vera<br />

e propria, non sia un mostro<br />

pastorale. Se lo spauracchio<br />

dello spiritualismo e del fon-<br />

damentalismo non nas<strong>con</strong>da<br />

la paura di ammet<strong>te</strong>re che il<br />

Vangelo è sì un messaggio<br />

fantastico per ogni uomo, ma<br />

che spesso si s<strong>con</strong>tra <strong>con</strong> il<br />

mis<strong>te</strong>ro inquietan<strong>te</strong> della libertà<br />

umana. Se la legittima e<br />

necessaria informazione sul<br />

"Diamo cento servizi,ma ci dimentichiamo<br />

dello scopo per cui facciamo pastorale,cioè fare<br />

– <strong>con</strong> l’aiuto del Signore – dei cristiani adulti"<br />

<strong>con</strong><strong>te</strong>sto in cui viviamo non<br />

sia una sottile sudditanza<br />

psicologica verso ciò che va<br />

più di moda. Soprattutto mi<br />

chiedo se la “<strong>Chiesa</strong> di popolo<br />

aperta ai lontani” non sia<br />

un assurdo logico oltre che<br />

un’utopia pastorale, poiché<br />

da quando c’è la <strong>Chiesa</strong> le<br />

grandi imprese evangelizzatrici<br />

non <strong>sono</strong> mai avvenu<strong>te</strong><br />

grazie ad una moltitudine di<br />

praticanti di basso profilo,<br />

ma grazie a gruppetti di cristiani<br />

for<strong>te</strong>men<strong>te</strong> motivati e<br />

formati.<br />

Per non rimanere però<br />

prigionieri di una discussione<br />

sui massimi<br />

sis<strong>te</strong>mi, pongo alcune domande<br />

<strong>con</strong>cre<strong>te</strong> per una verifica<br />

della situazione delle<br />

nostre comunità.<br />

Abbiamo un percorso di ca<strong>te</strong>chesi<br />

per adulti, che non<br />

sia una serie di in<strong>con</strong>tri legati<br />

a un sacramento per loro o<br />

per i loro figli? Quanti dei nostri<br />

preti e ca<strong>te</strong>chisti <strong>sono</strong> in<br />

grado di <strong>te</strong>nere degli in<strong>con</strong>tri<br />

di ca<strong>te</strong>chesi per adulti? Come<br />

è messa la formazione nei<br />

nostri gruppi del dopo-cresima?<br />

Rispetto agli investimenti<br />

sugli edifici, quanti soldi<br />

spendiamo di fatto per la formazione<br />

(non per la cancelleria<br />

della ca<strong>te</strong>chesi)? Quando<br />

è stata l’ultima volta che<br />

in parrocchia abbiamo organizzato<br />

un ciclo di in<strong>con</strong>tri<br />

“seri”, al di là di singoli in<strong>te</strong>rventi<br />

es<strong>te</strong>mporanei? Di quali<br />

argomenti trattano i nostri<br />

<strong>con</strong>sigli pastorali, esclusa la<br />

lettura di documenti ecclesiali,<br />

le comunicazioni sul già<br />

avvenuto o le decisioni organizzative<br />

spicciole? Negli ultimi<br />

<strong>te</strong>mpi abbiamo proposto<br />

qualcosa di <strong>con</strong>creto e di<br />

ben fatto per aprire un dialogo<br />

<strong>con</strong> i “lontani” (quelli veri)<br />

o un <strong>con</strong>fronto <strong>con</strong> i membri<br />

di altre comunità religiose?<br />

Se poi ques<strong>te</strong> domande ci<br />

hanno fatto venire angoscia<br />

perché già siamo oberati da<br />

troppe cose, possiamo farci<br />

l’ultima (fondamentale) domanda:<br />

quali attività non essenziali<br />

siamo disposti a tagliare<br />

e quali strutture vendere,<br />

per fare spazio mentale ed<br />

e<strong>con</strong>omico alla questione<br />

formativa?<br />

don Daniele Moretto<br />

I bambini e i ragazzi di quattro parrocchie del centro storico di Reggio Emilia in cammino insieme verso la Pasqua<br />

QUARESIMA, TEMPO DI CONVERSIONE E DI COMUNIONE<br />

Preghiera, <strong>con</strong>versione e<br />

carità: <strong>sono</strong> ques<strong>te</strong> le<br />

tre vie che i ragazzi e i<br />

giovani di alcune parrocchie<br />

del centro di Reggio Emilia<br />

hanno deciso di intraprendere<br />

per vivere a pieno questo<br />

<strong>te</strong>mpo for<strong>te</strong> in preparazione<br />

alla Pasqua di Resurrezione.<br />

Hanno iniziato i bambini delle<br />

elementari delle parrocchie<br />

di Duomo - S. Prospero<br />

e S. Teresa domenica 28 febbraio<br />

(Oratorio di S. Teresa in<br />

via Campo Marzio). Come ormai<br />

da tradizione <strong>con</strong>solidata,<br />

una cinquantina di ragazzi dai<br />

7 ai 10 anni (v. foto) hanno trascorso<br />

una domenica “a <strong>te</strong>mpo pieno” di<br />

comunione e di ascolto della Parola di<br />

Dio. Assieme a Gesù, come gli apostoli,<br />

“<strong>sono</strong> saliti sul Mon<strong>te</strong> Tabor” per essere<br />

istruiti nel raggiungere la <strong>con</strong>sapevolezza<br />

di essere “pietre vive” che, uni<strong>te</strong>, formano<br />

la <strong>Chiesa</strong>. A vari livelli, se<strong>con</strong>do il loro<br />

cammino e la loro età, tutti i ragazzi hanno<br />

riflettuto, grazie ad una bellissima<br />

drammatizzazione scritta da Rita, mamma<br />

e ca<strong>te</strong>chista, su come la loro vita possa<br />

essere simile a quella di Pietro, che da<br />

umile pescatore è stato chiamato dal Signore<br />

a fare cose grandi. Nei singoli gruppi<br />

è stata sottolineata l’importanza di <strong>con</strong>oscere<br />

Gesù attraverso la Parola di Dio e<br />

di diventare suoi amici: il trucco sta tutto<br />

nell’avere fiducia in Lui e nel lasciare cadere<br />

ogni maschera e barriera per farsi ri-<br />

empire come “vasi d’argilla” dalla grazia<br />

del Signore e diventare pietre vive che costruis<strong>con</strong>o<br />

la <strong>Chiesa</strong>.<br />

È stato proprio questo che i bambini hanno<br />

<strong>con</strong>cretizzato nella costruzione di un<br />

mattone di carta, simbolo dell’appar<strong>te</strong>nenza<br />

a Gesù nella comunità cristiana e<br />

nell’invito preso dal Vangelo della Trasfigurazione<br />

(della II domenica di Quaresima)<br />

di ascoltare quel Figlio prediletto.<br />

Sull’esempio dei più piccoli, sabato<br />

20 e domenica 21 marzo a Giarola<br />

di Cinquecerri, i ragazzi delle medie<br />

e delle superiori – compresi quelli di S.<br />

S<strong>te</strong>fano – hanno avuto occasione di riflet<strong>te</strong>re<br />

sulla loro vita e in particolare su ciò<br />

che impedisce loro di in<strong>con</strong>trare faccia a<br />

faccia Gesù. Come l’adul<strong>te</strong>ra del Vangelo<br />

(V domenica di Quaresima),<br />

ciascuno ha bisogno dell’amore<br />

misericordioso di Dio<br />

per andare oltre le proprie debolezze<br />

e cambiare completamen<strong>te</strong><br />

strada. La parola<br />

chiave è stata “<strong>con</strong>versione”:<br />

senza di questa è impossibile<br />

vedere le debolezze come occasione<br />

di crescita, per non rimanere<br />

chiusi e andare invece<br />

verso l’altro. Ed è stato proprio<br />

così. Domenica 28 marzo,<br />

delle Palme, infatti, si è<br />

cercato di vivere ciò che è stato<br />

oggetto di preghiera e meditazione<br />

lungo ques<strong>te</strong> cinque<br />

settimane di Quaresima. Dopo<br />

la celebrazione col Vescovo in Cat<strong>te</strong>drale,<br />

i bimbi, i ragazzi e i giovani di Duomo<br />

- S. Prospero, S. Teresa e S. S<strong>te</strong>fano, divisi<br />

in piccoli gruppi come i primi discepoli<br />

e accompagnati dai loro ca<strong>te</strong>chisti ed<br />

educatori, hanno iniziato la Settimana<br />

Santa visitando gli anziani e i malati delle<br />

parrocchie, <strong>te</strong>stimoniando il profondo legame<br />

che c’è tra i vari membri della <strong>Chiesa</strong><br />

<strong>con</strong> la <strong>con</strong>segna dell’ulivo benedetto nelle<br />

case, portando loro gli auguri delle comunità.<br />

Mol<strong>te</strong> <strong>sono</strong> sta<strong>te</strong> le lacrime di commozione<br />

e le promesse di reciproca preghiera,<br />

ma la cosa più bella è sicuramen<strong>te</strong><br />

stata l’aver toccato <strong>con</strong> mano <strong>con</strong> un semplice<br />

gesto d’amore l’importanza e la gioia<br />

di essere <strong>Chiesa</strong> che cammina insieme.<br />

Mat<strong>te</strong>o Landi


Arriva in diocesi suor Eugenia Bonetti,da 24 anni impegnata <strong>con</strong>tro la tratta di esseri umani<br />

Contro la schiavitù di donne e bambini<br />

Iniziativa promossa dal progetto "Maria di Magdala"<br />

Missionaria della<br />

Consolata, ha vissuto<br />

in Kenya 24<br />

anni. Tornata in Italia nel<br />

1991 si inserisce nella realtà<br />

di Torino e affianca per il<br />

Centro di ascolto Caritas le<br />

donne immigra<strong>te</strong>, mol<strong>te</strong> delle<br />

quali nigeriane e vittime<br />

del traffico di esseri umani.<br />

Nel 1997 svolge studi in<strong>te</strong>rnazionali<br />

sul fenomeno della<br />

tratta legata allo sfruttamento<br />

sessuale e met<strong>te</strong> a fuoco la<br />

situazione di 3.000 nigeriane<br />

che vivevano e lavoravano a<br />

nord di Torino.<br />

Si parla di suor Eugenia Bonetti,<br />

65 anni. Dal gennaio<br />

2000 lavora a Roma negli uffici<br />

centrali dell’Unione Superiore<br />

Maggiori d’Italia<br />

(Usmi) nel settore «Tratta<br />

donne e minori». Coordina<br />

250 religiose, di 70 diverse<br />

<strong>con</strong>gregazioni, che lavorano<br />

in un centinaio di piccole case<br />

di accoglienza, sparse in<br />

tutta Italia. Lavora in re<strong>te</strong> <strong>con</strong><br />

varie Ong e organizzazioni<br />

governative per sollecitare legislazioni<br />

adegua<strong>te</strong> <strong>con</strong>tro i<br />

trafficanti. Continua a in<strong>con</strong>trare<br />

di not<strong>te</strong> le ragazze che<br />

<strong>sono</strong> sulla strada e quelle<br />

presso il Centro di permanenza<br />

<strong>te</strong>mporanea di Pon<strong>te</strong><br />

Galeria dove coordina, da<br />

marzo 2003, un gruppo di 14<br />

suore di 8 nazionalità, appar<strong>te</strong>nenti<br />

a 11 <strong>con</strong>gregazioni<br />

che si occupano di sos<strong>te</strong>nere<br />

ques<strong>te</strong> donne immigra<strong>te</strong>, in<br />

at<strong>te</strong>sa di espulsione.<br />

Suor Eugenia sarà a Reggio<br />

la sera di venerdì 9<br />

aprile (ore 21), all'Oratorio<br />

don Bosco di via Adua,<br />

invitata dal progetto diocesano<br />

"Maria di Magdala", a parlare<br />

di "Donne e sorelle: tratta,<br />

schiavitù e dignità". Sottotitolo:<br />

"Dignità della donna<br />

e schiavitù. Accoglienza, legalità,<br />

in<strong>te</strong>grazione: trinomio<br />

inscindibile".<br />

A destra, suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, <strong>con</strong><br />

una donna nigeriana sottratta alla schiavitù della prostituzione.<br />

<strong>Chiesa</strong> di Reggio Emilia - Guastalla<br />

PROGETTO “MARIA DI MAGDALA”<br />

Venerdì 9 aprile, ore 21<br />

Oratorio Don Bosco, via Adua Reggio Emilia<br />

“DONNE E SORELLE:<br />

TRATTA, SCHIAVITÙ E DIGNITÀ”<br />

in<strong>con</strong>tro pubblico <strong>con</strong> suor Eugenia Bonetti<br />

* * *<br />

Sabato 10 aprile, ore 9-17<br />

Santuario B.V. di Lourdes, Mon<strong>te</strong>ricco<br />

GIORNATA DI PREGHIERA, FORMAZIONE<br />

E CONDIVISIONE PER LE REALTÀ<br />

DEL PROGETTO “MARIA DI MAGDALA”<br />

guidata da suor Eugenia Bonetti<br />

La <strong>Chiesa</strong> di Reggio Emilia da<br />

set<strong>te</strong>mbre ha scelto di attivare<br />

un percorso <strong>con</strong> tut<strong>te</strong> le<br />

realtà ecclesiali che camminano<br />

<strong>con</strong> le donne: mamme<br />

in at<strong>te</strong>sa o <strong>con</strong> bambini, ragazze<br />

prostitui<strong>te</strong>, donne in<br />

Vita diocesana 3 aprile 2010 7<br />

difficoltà, promuovendo un<br />

progetto dal nome "Maria di<br />

Magdala" (cf. "La Libertà"<br />

del 20 marzo, pag. 8), che si<br />

pone quattro finalità: annunciare<br />

il Vangelo, in<strong>con</strong>trare e<br />

accogliere donne, ragazze,<br />

mamme in difficoltà, vittime<br />

della tratta; sensibilizzare la<br />

comunità civile ed ecclesiale<br />

sulle problematiche riferi<strong>te</strong><br />

alle donne; realizzare percorsi<br />

di formazione.<br />

Del progetto fanno par<strong>te</strong> la<br />

Caritas diocesana, il gruppo<br />

Rabbunì, la cooperativa sociale<br />

Madre Teresa, Casa Betania<br />

di Albinea, le Case della<br />

Carità, i Servi della <strong>Chiesa</strong>,<br />

l'Ordo Virginum ed alcune<br />

parrocchie.<br />

Il giorno dopo, sabato 10<br />

aprile, alle 9.00, nel Santuario<br />

B.V. di Lourdes di<br />

Mon<strong>te</strong>ricco, si <strong>te</strong>rrà una giornata<br />

di preghiera, formazione<br />

e <strong>con</strong>divisione proprio per<br />

le realtà che collaborano nel<br />

progetto "Maria di Magdala":<br />

sarà ancora suor Eugenia Bonetti<br />

a proporre una riflessione<br />

sul <strong>te</strong>ma "I<strong>con</strong>a del samaritano:<br />

dignità della donna e<br />

schiavitù, alla luce della Parola<br />

di Dio e dei diritti fondamentali<br />

della persona. Cammini<br />

e scel<strong>te</strong> <strong>con</strong>cre<strong>te</strong> di cristiani<br />

e di <strong>Chiesa</strong>, rispetto al<br />

fenomeno della tratta". Nel<br />

pomeriggio, dalle 14.30, si affron<strong>te</strong>ranno<br />

i <strong>te</strong>mi:<br />

• la re<strong>te</strong> in<strong>te</strong>rnazionale esis<strong>te</strong>n<strong>te</strong><br />

per far fron<strong>te</strong> al fenomeno<br />

della tratta <strong>con</strong> i Paesi<br />

di origine (in particolare in<br />

Nigeria e Romania: quali progetti?);<br />

• cambiamenti nelle modalità<br />

di arrivo e di sfruttamento<br />

delle ragazze dai loro Paesi di<br />

origine (viaggio di suor Eugenia<br />

in Libia);<br />

• modalità di relazione, soprattutto<br />

in comunità, <strong>con</strong> le<br />

ragazze nigeriane;<br />

• C.I.E.: servizio delle religiose<br />

e modalità per un <strong>con</strong>tatto<br />

<strong>con</strong> le ragazze accol<strong>te</strong> in essi;<br />

• rapporti <strong>con</strong> la diocesi, Caritas,<br />

parrocchie e organizzazioni<br />

varie del pubblico e privato.<br />

Un appello della Caritas e dei sacerdoti del Vicariato per le famiglie più colpi<strong>te</strong> dalla crisi e<strong>con</strong>omica<br />

SASSUOLO: LA CRISI COLPISCE ANCORA DURAMENTE LE FAMIGLIE<br />

La crisi e<strong>con</strong>omica non è affatto finita.<br />

Anzi. Ne soffrono ancora moltissimo<br />

le famiglie rimas<strong>te</strong> senza risorse,<br />

a causa della perdita del lavoro da par<strong>te</strong><br />

di uno o entrambi i genitori, o al massimo<br />

aiutati da ridotti <strong>con</strong>tributi derivanti<br />

dagli ammortizzatori sociali.<br />

A richiamare come ancora la crisi, a distanza<br />

di un anno e mezzo del suo esplodere,<br />

soffochi le famiglie e i lavoratori rimasti<br />

senza lavoro è, nel Vicariato di Sassuolo<br />

e Val Secchia, un documento diffuso<br />

da don Sergio Pellati, incaricato vicariale<br />

del settore Caritas, anche a nome di<br />

tutti i sacerdoti dello s<strong>te</strong>sso vicariato.<br />

Nel documento si esprimono un for<strong>te</strong> apprezzamento<br />

e grande ri<strong>con</strong>oscenza “al<br />

nostro Vescovo Adriano e alla <strong>Chiesa</strong> diocesana<br />

per la <strong>te</strong>stimonianza di vicinanza<br />

e solidarietà verso le famiglie in difficoltà,<br />

in particolare attraverso lo strumento del<br />

Fondo straordinario di solidarietà «Famiglia<br />

e lavoro» e <strong>con</strong> altri aiuti della Caritas<br />

diocesana”; ma anche alle parrocchie e rispettive<br />

Caritas, che hanno speso risorse e<br />

disponibilità personali e ma<strong>te</strong>riali di ogni<br />

tipo per le famiglie in difficoltà.<br />

Ma il documento diventa particolarmen<strong>te</strong><br />

stimolan<strong>te</strong> quando, rivolgendosi<br />

“agli enti Locali, ai<br />

Comuni, alle associazioni di ca<strong>te</strong>goria, alla<br />

<strong>con</strong>findustria, alle banche, ai sindacati<br />

e in particolare ai cristiani impegnati in<br />

questi ambiti”, chiede <strong>con</strong> insis<strong>te</strong>nza “non<br />

solo di risolvere le singole ver<strong>te</strong>nze e<strong>con</strong>omiche<br />

e aziendali”, ma di ridisegnare<br />

un’etica della finanza e del lavoro, della<br />

dirigenza aziendale e dei rapporti tra <strong>te</strong>rritorio<br />

e imprenditoria e famiglie. Soprattutto,<br />

poi, domanda alle aziende di servizi<br />

e ai proprietari di appartamenti “una<br />

moratoria sugli sfratti e aiuti e agevolazioni<br />

nei pagamenti delle u<strong>te</strong>nze, poiché abbiamo<br />

visto in questi mesi tan<strong>te</strong> famiglie<br />

che si <strong>sono</strong> ritrova<strong>te</strong> <strong>con</strong> u<strong>te</strong>nze stacca<strong>te</strong>,<br />

al freddo e senza luce o ancor peggio lascia<strong>te</strong><br />

sulle strada da uno sfratto esecutivo”.<br />

Quanto alla casa, bene primario per la vita<br />

delle famiglie, i sacerdoti di Sassuolo insistono<br />

perché non sia <strong>con</strong>siderata “fon<strong>te</strong><br />

di mera speculazione e guadagno”: “ri<strong>te</strong>niamo<br />

difficile”, sottolineano, “sos<strong>te</strong>nere<br />

affitti che costano dai 600 e più euro al<br />

mese, senza <strong>con</strong>tare spese di <strong>con</strong>dominio,<br />

per famiglie che a vol<strong>te</strong> fanno fatica ad<br />

avere un solo stipendio di entra<strong>te</strong>”.<br />

Un <strong>te</strong>sto che si segnala per l’ansia verso i<br />

più deboli e la <strong>con</strong>cre<strong>te</strong>zza delle preoccupazioni.<br />

ACCADRÀ A REGGIO<br />

Regina Pacis. "Serata eucaristica" per i sacerdoti<br />

Giovedì 8 aprile, ore 20.45, chiesa di Regina Pacis: "Serata<br />

eucaristica" col gruppo "Maria Madre di Misericordia",<br />

guidata da don Pietro Zorza sul <strong>te</strong>ma "Maria Regina degli<br />

Apostoli, sos<strong>te</strong>gno del minis<strong>te</strong>ro sacerdotale".<br />

Centro Giovanni XXIII. La Cripta: scoper<strong>te</strong> e restauri<br />

Venerdì 9 aprile, ore 16, Centro Giovanni XXIII (via Prevostura):<br />

per "Conosciamo la nostra Cat<strong>te</strong>drale", l'Uciim propone<br />

l'in<strong>con</strong>tro su "La Cripta del Duomo: scoper<strong>te</strong> e restauri",<br />

<strong>con</strong> mons. Tiziano Ghirelli e l'arch. Mauro Severi.<br />

Figlie di Gesù. Suor Eugenia Bonetti in<strong>con</strong>tra le Religiose<br />

Venerdì 9 aprile, ore 17, Istituto Figlie di Gesù (piazza Ugolini<br />

1): in<strong>con</strong>tro delle Religiose <strong>con</strong> suor Eugenia Bonetti (si<br />

veda articolo a fianco), sul <strong>te</strong>ma "Come e perché le religiose<br />

<strong>sono</strong> chiama<strong>te</strong> a impegnarsi nel fenomeno della tratta<br />

degli esseri umani nella <strong>Chiesa</strong> universale e locale?".<br />

Buon Pastore. Primo Venerdì col RnS, per le vocazioni<br />

Venerdì 9 aprile (anziché il 2, Venerdì Santo), ore 20.30, chiesa<br />

del Buon Pastore: 1° Venerdì del mese col Rinnovamento<br />

nello Spirito, "Roveto arden<strong>te</strong>", preghiera per le vocazioni<br />

guidata da don Gabriele Burani, rettore del Seminario.<br />

Oratorio. Suor Eugenia Bonetti su donne e schiavitù<br />

Venerdì 9 aprile, ore 21, Oratorio Don Bosco (via Adua):<br />

per "Maria di Magdala", suor Eugenia Bonetti in<strong>te</strong>rverrà su<br />

"Donne e sorelle: tratta, schiavitù e dignità" (si veda a fianco).<br />

Oratorio. Rinascita Cristiana riflet<strong>te</strong> sulla dignità<br />

Domenica 11 aprile, ore 10-17.15, Oratorio Don Bosco (via<br />

Adua): <strong>con</strong>vegno in<strong>te</strong>rregionale di Rinascita Cristiana su<br />

"Dignità negata, dignità ri<strong>con</strong>osciuta" (articolo a pag. 12).<br />

Museo Diocesano. Il "Compianto" e la Sindone<br />

Domenica 11 aprile, ore 17, Museo Diocesano: a lato della<br />

mostra fotografica sul "Compianto" (si veda a pag. 3),<br />

<strong>con</strong>ferenza dei proff. Renato Grilletto, dell'Università di<br />

Torino, ed Enzo Fulcheri, dell'Università di Genova, sul <strong>te</strong>ma<br />

"Muto <strong>te</strong>stimone del Compianto: la Sindone".<br />

S. Domenico. Musica tradizionale rumena e bizantina<br />

Domenica 11 aprile, ore 17, chiesa di S. Domenico: per il<br />

ciclo "Soli Deo Gloria", l'ensemble vocale e strumentale di<br />

Veche "Anton Pann" esegue il <strong>con</strong>certo "Formatia vocal-instrumentalia<br />

de muzica Veche «Anton Pann»" (musica della<br />

tradizione rumena e bizantina).<br />

Coviolo. Conversazione <strong>con</strong> reduci dei lager nazisti<br />

Domenica 11 aprile, ore 17.30, parrocchia di Coviolo: per<br />

il ciclo "Costruire la pace e combat<strong>te</strong>re la povertà", <strong>con</strong>versazione<br />

<strong>con</strong> <strong>te</strong>stimoni della deportazione nei campi di<br />

<strong>con</strong>centramento nazisti.<br />

Seminario. In<strong>con</strong>tro vocazionale per adulti<br />

Lunedì 12 aprile, ore 20.45, seminario: ultimo in<strong>con</strong>tro del<br />

Servizio Diocesano Vocazioni per adulti, in preparazione<br />

alla Giornata mondiale Vocazioni (domenica 25 aprile), sul<br />

<strong>te</strong>ma "Le settimane comunitarie <strong>con</strong> i giovani: da esperienze<br />

aggregative a luoghi di <strong>te</strong>stimonianza della fede".<br />

Oratorio. Corso educatori: <strong>te</strong>stimonianze sull'Acr<br />

Lunedì 12 aprile, ore 21, Oratorio Don Bosco di via Adua:<br />

nell'ultima serata del corso-educatori, <strong>te</strong>stimonianza degli<br />

educatori delle parrocchie di Correggio e di Fogliano su<br />

"Dall’Azione <strong>Cattolica</strong> Ragazzi alla professione di fede".<br />

Seminario. Ultimo in<strong>con</strong>tro della Scuola di preghiera<br />

Mercoledì 14 aprile, ore 20.45, seminario: ultimo in<strong>con</strong>tro<br />

della Scuola di preghiera per giovani dal <strong>te</strong>ma "In<strong>con</strong>tro<br />

<strong>con</strong> Dio" su "Maria di Magdala (in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> il Risorto)".<br />

San Pellegrino. Stato-Società e "Caritas in verita<strong>te</strong>"<br />

Giovedì 15 aprile, ore 20.45, parrocchia di S. Pellegrino: il<br />

Circolo Toniolo (<strong>con</strong> Ac, Vicariato Urbano, Acli, A.Ge, Aimc,<br />

Uciim, Fism, Apc e Cif) propone l'in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> Ruggero<br />

Orfei, giornalista e saggista, su "Società/Stato ed esigenze<br />

della carità, alla luce della Caritas in verita<strong>te</strong>".<br />

Cat<strong>te</strong>drale. Iniziano i "Dialoghi in Cat<strong>te</strong>drale"<br />

Giovedì 15 aprile, ore 21, Cat<strong>te</strong>drale: per i "Dialoghi in Cat<strong>te</strong>drale",<br />

la prof. Lucietta Scaraffia e mons. Franco Giulio<br />

Brambilla dialogheranno su "L'uomo fra desiderio e colpa,<br />

fra grandezza e miseria" (si veda anche a pag. 2).<br />

Centro Giovanni XXIII. Il perdono nella coppia<br />

Giovedì 15 aprile, ore 21, Centro Giovanni XXIII (via Prevostura):<br />

per il corso fidanzati Azione <strong>Cattolica</strong> "Tobia e<br />

Sara", don Pietro Adani, <strong>con</strong>sulen<strong>te</strong> del C.S.I., in<strong>te</strong>rverrà<br />

su "Gli corse in<strong>con</strong>tro e lo baciò. Il perdono".<br />

Festin<strong>con</strong>tro Ac. Aper<strong>te</strong> le iscrizioni al "Cantalavita"<br />

Sono aper<strong>te</strong> le iscrizioni al Cantalavita del Festin<strong>con</strong>tro di<br />

Ac. Info: Francesca: 348.5141467, francymosca83@email.it.


8<br />

3 aprile 2010<br />

CHIESA E MISSIONE<br />

INCONTRO CON IL<br />

VESCOVO DI SAPA<br />

LUCJAN AVGUSTINI<br />

Q<br />

uarantaset<strong>te</strong><br />

anni, originario<br />

del Kosovo<br />

ma fidei donum<br />

in Albania<br />

dal 1994, il<br />

vescovo di Sapa Lucjan Avgustini<br />

nei giorni scorsi ha reso<br />

visita alla nostra diocesi. È<br />

stata la se<strong>con</strong>da volta “reggiana”<br />

del presule; la prima fu<br />

pochi mesi dopo la sua <strong>con</strong>sacrazione<br />

episcopale, avvenuta<br />

il 5 gennaio 2007. A Sapa il<br />

suo “braccio destro”, così lo<br />

chiama, è don Carlo Fantini,<br />

il vicario generale. Per un aggiornamento<br />

sui rapporti tra<br />

le nostre Chiese – <strong>con</strong> l’adozione<br />

delle famiglie povere<br />

trami<strong>te</strong> il Centro Missionario<br />

Diocesano e la costruzione<br />

della nuova Casa della Carità<br />

a Vau-Deyes – rimandiamo<br />

all’articolo pubblicato su La<br />

Libertà del 20 marzo.<br />

La sera del 24 marzo, a Pieve<br />

Modolena, mons. Avgustini è<br />

in<strong>te</strong>rvenuto alla Veglia di preghiera<br />

nella memoria dei<br />

missionari martiri. Non è<br />

una <strong>te</strong>stimonianza scelta a<br />

caso, quella dei cristiani albanesi,<br />

che hanno pagato <strong>con</strong> la<br />

persecuzione e <strong>con</strong> la mor<strong>te</strong> –<br />

insieme a tanti altri figli del<br />

Paese delle Aquile – la violenta<br />

oppressione perpetrata dal<br />

regime comunista di Enver<br />

Hoxha. Dopo mezzo secolo di<br />

“a<strong>te</strong>ismo di Stato” l’Albania,<br />

che ha dato due papi alla<br />

<strong>Chiesa</strong> cattolica (Eleu<strong>te</strong>rio e<br />

Clemen<strong>te</strong> XI), sperimenta una<br />

fede genuinamen<strong>te</strong> pasquale:<br />

il cristianesimo è uscito dal<br />

“sepolcro” ove era stato <strong>con</strong>finato<br />

e ritrova <strong>con</strong> gioia il suo<br />

antico ceppo, quello piantato<br />

da San Paolo nel suo <strong>te</strong>rzo<br />

viaggio apostolico.<br />

Ma ascoltiamo sul punto la<br />

viva voce del vescovo di Sapa.<br />

Monsignor Avgustini, si<br />

può dire che la dittatura<br />

comunista di stampo stalinista<br />

ha rappresentato per<br />

l’Albania il peggiore di tutti<br />

i mali?<br />

Di sicuro le <strong>con</strong>seguenze di<br />

quell’ideologia <strong>sono</strong> sta<strong>te</strong><br />

più dure per i credenti in Albania<br />

che in altri Paesi dominati<br />

dal comunismo. Le rispondo<br />

<strong>con</strong> alcune parole<br />

che Giovanni Paolo II pronunciò<br />

duran<strong>te</strong> la sua visita il<br />

25 aprile 1993: “Quanto è avvenuto<br />

in Albania mai era<br />

Massimiliano Tresoldi è nato<br />

nel 1971 a Caruga<strong>te</strong>, alle<br />

por<strong>te</strong> di Milano, da una famiglia<br />

di origini pugliesi, ma la sua vita<br />

coscien<strong>te</strong> si è fermata il 15 agosto<br />

1991. Stava ritornando da un periodo<br />

di ferie trascorso a Vies<strong>te</strong>, nella <strong>te</strong>rra da<br />

dove proveniva la sua famiglia, quando<br />

a Melegnano, praticamen<strong>te</strong> a due<br />

passi da casa, la sua auto viene investita<br />

da una Porsche impazzita che gli<br />

rimbalza addosso dopo aver urtato il<br />

guard-rail. Così tutto precipita ed inizia<br />

il calvario, la corsa all'ospedale<br />

<strong>con</strong> le sirene spiega<strong>te</strong>, la <strong>te</strong>lefonata all'alba<br />

a casa dei genitori: "È lei il padre?<br />

Venga di corsa, suo figlio ha avuto<br />

un inciden<strong>te</strong>, è gravissimo". L'arrivo<br />

in rianimazione e l'incredulità nel vedere<br />

il viso bello ed abbronzato dal<br />

sole del sud sul corpo immobile. E ancora<br />

il verdetto dei medici: "È entrato<br />

in coma, è come un tronco morto, ci<br />

<strong>sono</strong> poche speranza, così può durare<br />

qualche ora o anche per anni".<br />

Dopo quaranta giorni di <strong>te</strong>rapia in<strong>te</strong>nsiva<br />

i medici <strong>sono</strong> divisi: alcuni vogliono<br />

spegnere le macchine che <strong>te</strong>ngono<br />

in vita Max, altri <strong>sono</strong> <strong>con</strong>trari.<br />

Poi una mattina si decide per il sì, ma<br />

quel corpo che si pensa immobile,<br />

Vita di <strong>Chiesa</strong><br />

Albania, cristianesimo pasquale<br />

La <strong>Chiesa</strong> fu martirizzata da un comunismo sanguinario<br />

<strong>Chiesa</strong> di Pieve Modolena, veglia diocesana per i missionari martiri, 24 marzo. Sopra: a sinistra, il vescovo di Sapa (Albania) Lucjan<br />

Avgustini; a destra, i sei volontari di Rtm che hanno ricevuto il mandato missionario (da sinistra: Silvia Rota, Samanta Lanzi, Chiara Ferretti,<br />

Roberta Santi, Valentina Falcioni ed Ermanno Panini). Sotto: a sinistra, i numerosi fedeli presenti; a destra, la croce e i lumi accesi dei<br />

missionari martiri. Roberta Santi (che si è aggiunta agli altri 5 di cui “La Libertà” ha presentato il profilo nel numero del 20 marzo), di<br />

Casalecchio di Reno (Bologna), 22 anni, laureanda in e<strong>con</strong>omia e finanza, partirà il 23 aprile prossimo per il Sierra Leone. In particolare,<br />

andrà a Lunsar, presso le Suore Clarisse Missionarie, per vivere un'esperienza di <strong>con</strong>divisione. Svolgerà la sua attività presso la segre<strong>te</strong>ria<br />

di una scuola, portando avanti il programma delle adozioni a distanza e preparando il <strong>te</strong>rreno per un futuro progetto di sviluppo.<br />

stato registrato nella storia.<br />

Anche nell’impero romano si<br />

ebbero persecuzioni brutali<br />

<strong>con</strong>tro i cristiani: si trattava di<br />

uno Stato che combat<strong>te</strong>va gli<br />

aderenti al Vangelo in nome<br />

della religione pagana. Qui, invece,<br />

lo Stato ha cercato di annientare<br />

qualsiasi espressione<br />

religiosa in nome di un a<strong>te</strong>ismo<br />

radicale assunto a sis<strong>te</strong>ma<br />

universale e totalizzan<strong>te</strong>”.<br />

Fu un piano sis<strong>te</strong>matico?<br />

Possiamo dire che la sanguinosa<br />

persecuzione anticristiana<br />

è avvenuta in tre fasi.<br />

La prima va dal 1944 al 1948.<br />

Hoxha cercava un “buon metodo<br />

di combattimento” e<br />

quel "pezzo di legno" non ci sta e<br />

quando i medici staccano le spine<br />

<strong>con</strong>tinua a respirare da solo.<br />

La mamma Lucrezia e il papà Ernesto<br />

trovano a fatica un posto<br />

in un ospedale specializzato per<br />

malati comatosi e non si arrendono;<br />

soprattutto la mamma è <strong>con</strong>vinta che<br />

quando lei è accanto al figlio il corpo<br />

rigido si rilassa, sen<strong>te</strong> che percepisce la<br />

sua presenza. Ma non sa cosa fare.<br />

una “tattica appropriata” per<br />

arrivare all’eliminazione della<br />

<strong>Chiesa</strong> cattolica: la maggior<br />

par<strong>te</strong> del clero fu arrestata e<br />

uccisa, mentre <strong>con</strong>danne, deportazioni<br />

e esecuzioni sommarie<br />

riguardavano in<strong>te</strong>re famiglie.<br />

E poi, trami<strong>te</strong> i media,<br />

vi era una <strong>con</strong>tinua diffamazione<br />

dei ministri della <strong>Chiesa</strong>,<br />

dei fedeli, della dottrina.<br />

Cosa cambiò, dal 1948?<br />

La se<strong>con</strong>da fase della persecuzione<br />

inizia quando si <strong>te</strong>ntò<br />

di fare della <strong>Chiesa</strong> cattolica<br />

una <strong>Chiesa</strong> nazionale,<br />

completamen<strong>te</strong> separata dalla<br />

<strong>Chiesa</strong> di Roma. Nel 1951<br />

si rompono le relazioni del-<br />

l’Albania <strong>con</strong> la Jugoslavia di<br />

Tito e nel 1961 finis<strong>con</strong>o bruscamen<strong>te</strong><br />

quelle <strong>con</strong> la Russia.<br />

In quegli anni sembra che<br />

la persecuzione nei <strong>con</strong>fronti<br />

del clero e della <strong>Chiesa</strong> diminuisca,<br />

ma in realtà prosegue<br />

<strong>con</strong> raggiri e menzogne.<br />

Fino all’alleanza <strong>con</strong> la Cina<br />

maoista, <strong>con</strong> effetti tragici:<br />

tut<strong>te</strong> le chiese furono chiuse<br />

<strong>con</strong> la violenza, gli ultimi sacerdoti<br />

assassinati, anche solo<br />

per avere celebrato un Bat<strong>te</strong>simo…<br />

E la <strong>te</strong>rza fase della persecuzione?<br />

Va dal 1967 al 1990, raggiungendo<br />

l’apice della sofferen-<br />

"Nella primavera del '92", rac<strong>con</strong>ta,<br />

"lessi un articolo sulla lotta di una madre<br />

per portare a casa il figlio in coma,<br />

delusa dal trattamento degli ospedali.<br />

Sono andata a trovarla e lei me lo ha<br />

<strong>con</strong>fermato: «Se vuol bene a suo figlio<br />

se lo porti a casa, negli ospedali questi<br />

malati non guaris<strong>con</strong>o». I medici si<br />

<strong>sono</strong> opposti, ma a forza di firmare<br />

delle liberatorie <strong>sono</strong> riuscita a <strong>con</strong>vincerli".<br />

A casa, Lucrezia gli toglie i sedativi -<br />

za. Il 5 febbraio 1967 Hoxha<br />

proclama ufficialmen<strong>te</strong> l’Albania<br />

“il primo Stato a<strong>te</strong>o nel<br />

mondo” ed impone la rivoluzione<br />

culturale definendola<br />

una “lotta <strong>con</strong>tro la superstizione<br />

religiosa”. Duran<strong>te</strong> tutto<br />

questo <strong>te</strong>mpo abbiamo<br />

avuto migliaia e migliaia di<br />

martiri, sia cristiani – cattolici<br />

e ortodossi - che musulmani.<br />

Tutta l’Albania era diventata<br />

come un carcere, un<br />

grande campo di <strong>con</strong>centramento<br />

dove le persone erano<br />

costret<strong>te</strong> a vivere sotto regole<br />

ferree e un <strong>con</strong>trollo asfissian<strong>te</strong>.<br />

Non hanno avuto la libertà<br />

di pensare, di dire e…<br />

In Ghiara, il 25 marzo, la <strong>te</strong>stimonianza di Massimiliano, uscito dal coma dopo 10 anni, e dei genitori<br />

MASSIMILIANO, DOPO 10 ANNI LA VITA RINASCE<br />

Ghiara. Il folto pubblico presen<strong>te</strong> Lucia Bellaspiga Massimiliano coi due genitori<br />

come si fa a sedare un ragazzo in coma?<br />

- gli toglie il sondino per gli alimenti<br />

e comincia a passare ore ad imboccarlo<br />

e a muovergli le mascelle per<br />

farlo deglutire. Altre ore se ne vanno<br />

per muovere gli arti di Massimiliano, il<br />

servizio di fisio<strong>te</strong>rapia del servizio sanitario<br />

non basta.<br />

Passano così dieci anni, dieci in<strong>te</strong>rminabili<br />

anni al capezzale del 'tronco<br />

morto' , su cui solo mamma Lucrezia<br />

e papà Ernesto vedono piccoli germo-<br />

neanche di sognare! Poi so<br />

che oggi si fatica a capire un<br />

clima del genere…<br />

Eppure la storia gloriosa<br />

dei martiri albanesi comincia<br />

ad affiorare dagli<br />

abissi di orrore del secolo<br />

passato. E anche la <strong>Chiesa</strong><br />

sta facendo la sua par<strong>te</strong>…<br />

Nel 2002 abbiamo cominciato<br />

il processo di canonizzazione<br />

di quaranta martiri, tra<br />

cui vescovi, sacerdoti diocesani,<br />

religiosi e laici, dei quali<br />

38 <strong>sono</strong> morti duran<strong>te</strong> la<br />

dittatura comunista per fucilazione<br />

o a seguito delle torture<br />

pati<strong>te</strong> in carcere, mentre<br />

gli altri due <strong>sono</strong> stati uccisi<br />

prima del comunismo, ma<br />

<strong>sempre</strong> in odio alla fede. La<br />

lista po<strong>te</strong>va essere ben più<br />

lunga: vuole essere un elenco<br />

simbolico per ricordare tutti<br />

i martiri, <strong>con</strong>osciuti e ignoti,<br />

cristiani e non, che hanno<br />

sofferto la persecuzione.<br />

Tra tan<strong>te</strong> figure di martiri,<br />

ce n’è una che vuole proporre<br />

ai nostri lettori?<br />

Vorrei sottolineare l’esempio<br />

di don Aleksander Sirdani,<br />

martirizzato e gettato vivo<br />

nella fogna del carcere di Koplik,<br />

nei pressi di Scutari, per<br />

aver sos<strong>te</strong>nuto psicologicamen<strong>te</strong><br />

e spiritualmen<strong>te</strong> tutti i<br />

de<strong>te</strong>nuti. “Li bruciarono <strong>con</strong><br />

ferro caldissimo, li spellarono<br />

e, ancora vivi, li gettarono nella<br />

fossa nera”, si legge nelle<br />

<strong>te</strong>stimonianze, mentre i tiranni,<br />

“dopo averli buttati vivi,<br />

gridavano: «Parla<strong>te</strong>! Dov’è<br />

Cristo, che non viene ad aiutarvi?»”.<br />

Giorno più, giorno<br />

meno, era la fine di agosto del<br />

1948.<br />

Che santo è stato?<br />

Don Aleksander era un sacerdo<strong>te</strong><br />

missionario coraggioso,<br />

aperto e dinamico. Insegnava<br />

che solo nello Spirito Santo<br />

ci possiamo sentire veramen<strong>te</strong><br />

liberi. Nelle sue predicazioni<br />

si scagliava <strong>con</strong>tro i<br />

sis<strong>te</strong>mi politici che allontanano<br />

da Dio, per questo fu arrestato<br />

dai “sindacalisti” e <strong>con</strong>dannato<br />

a mor<strong>te</strong>. Don Sirdani<br />

ci ha lasciato delle parole<br />

che, nell’Anno sacerdotale,<br />

credo possano ravvivare la<br />

nostra fede nella Risurrezione:<br />

“Predicare il Cristo, la Verità,<br />

è un onore per me e per<br />

tutti; non ho paura: <strong>sempre</strong> lo<br />

predico, fino alla mor<strong>te</strong>”.<br />

Edoardo Tincani<br />

gli: "Una sera duran<strong>te</strong> le vacanze natale<br />

del 2000 ero molto stanca, dopo<br />

aver detto le preghiere mi <strong>sono</strong> sfogata<br />

<strong>con</strong> Max: «Adesso basta, non ce la<br />

faccio più», gli ho detto. Allora lui ha<br />

alzato la mano destra e si è fatto da<br />

solo il segno della Croce. Non sapevo<br />

più se piangere o ridere".<br />

Oggi Massimiliano è pienamen<strong>te</strong><br />

coscien<strong>te</strong>, ma non è<br />

ancora padrone del suo corpo,<br />

comunica a gesti <strong>con</strong> la mano, aiutandosi<br />

<strong>con</strong> l'alfabeto muto ed ha iniziato,<br />

<strong>con</strong> molta fatica ma <strong>con</strong> instancabile<br />

volontà, a dire qualche parola.<br />

Questa storia è stata rac<strong>con</strong>tata la sera<br />

di giovedì 25 marzo in Ghiara. Lucia<br />

Bellaspiga, inviata di Avvenire, ha<br />

cucito le fila facendo rac<strong>con</strong>tare a Lucrezia<br />

ed Ernesto le varie tappe di questo<br />

"miracolo della vita" e facendo in<strong>te</strong>rvenire<br />

Massimiliano <strong>con</strong> i suoi gesti,<br />

che hanno strappato ai numerosi<br />

presenti un largo sorriso. Un sorriso alla<br />

vita, un sorriso rivolto a coloro che<br />

vorrebbero spegnerla - la vita - <strong>con</strong> un<br />

in<strong>te</strong>rruttore, come si spengono solo le<br />

macchine.<br />

Giuseppe Maria Codazzi


Cadelbosco Sopra. L'ultimo saluto a Dan<strong>te</strong> Zanni<br />

Tanta gen<strong>te</strong> ed una parrocchiale di San Celestino gremita,<br />

per i funerali del 66enne Dan<strong>te</strong> Zanni, celebrati mercoledì<br />

pomeriggio 24 marzo. La cerimonia funebre è stata officiata,<br />

in un’atmosfera di grande commozione e devozione, dal<br />

parroco don Wal<strong>te</strong>r Beltrami, coadiuvato da don Agostino<br />

Varini, don Gianfranco Panari, don Rino Bortolotti, don<br />

Edoardo Cabassi e don Giovanni Rossi.<br />

Il parroco nella sua omelia lo ha ricordato come cristiano<br />

vero, esemplare come marito, padre e nonno, e lo ha ringraziato<br />

per l'impegno in parrocchia, soprattutto in occasione<br />

di pranzi e cene; inoltre curava la manu<strong>te</strong>nzione del parco e<br />

delle opere parrocchiali. Un tuttofare <strong>sempre</strong> disponibile.<br />

Cantava anche nella Corale «Il Bosco».<br />

La famiglia, esaudendo un desiderio<br />

che Dan<strong>te</strong> aveva espresso<br />

quand'era in vita, ha donato<br />

gli organi. Dopo i funerali il feretro<br />

ha proseguito in cor<strong>te</strong>o fino<br />

alla chiesa di Sesso, dove si è<br />

formata la processione che a<br />

piedi si è trasferita al cimi<strong>te</strong>ro.<br />

Qui la salma è stata inumata per<br />

espressa volontà vicino ai familiari<br />

della moglie Paola Salvarani.<br />

Dan<strong>te</strong> lascia la moglie, il figlio<br />

Andrea, la nuora Chiara, i suoi<br />

tre cari nipotini Emanuele, Simone,<br />

Riccardo, la mamma<br />

Elena. (Domenico Amidati)<br />

Reggio. I bambini e la Pasqua di Gesù in San Giuseppe<br />

Settantotto bambini e ragazzi della parrocchia di san Giuseppe<br />

Sposo di M.V., in città a Reggio Emilia, hanno messo<br />

in scena, domenica 28 marzo, nella chiesa parrocchiale, la<br />

Passione del Signore dinanzi a una chiesa gremita di gen<strong>te</strong>.<br />

La sacra rappresentazione è stata divisa in set<strong>te</strong> quadri par<strong>te</strong>ndo<br />

dalla suggestiva entrata in Gerusalemme di Gesù in<br />

una festosa processione, accompagnata dal canto del coro<br />

delle voci bianche. Le luci della ribalta si <strong>sono</strong> spen<strong>te</strong> ad ar<strong>te</strong><br />

per l'Ultima Cena e il sole, illuminando il presbi<strong>te</strong>rio, ha<br />

reso ancor più emozionan<strong>te</strong> la scena. Gli angeli che annunciano<br />

la Risurrezione, dando la buona notizia alle donne venu<strong>te</strong><br />

al Sepolcro, hanno chiuso fra l'entusiasmo degli spettatori<br />

lo spettacolo. Il coro, diretto da Valeria Marino, studen<strong>te</strong>ssa<br />

dell'IdML, ha segnato il <strong>te</strong>mpo fra una scena e l'altra<br />

eseguendo delle canzoni che spiegavano gli avvenimenti<br />

recitati dagli attori in erba. L'iniziativa, sos<strong>te</strong>nuta da don<br />

Giordano Goccini, è stata promossa da un gruppo di ca<strong>te</strong>chisti<br />

della<br />

parrocchia<br />

che ha provveduto<br />

alla<br />

realizzazione.<br />

I costumi <strong>sono</strong><br />

stati pensati<br />

e cuciti<br />

da Grazia<br />

Serpe e Rita<br />

Ca<strong>te</strong>llani e la<br />

regia è stata<br />

curata da George Attia. Il parroco don Umberto Iotti ha <strong>con</strong>cluso<br />

salutando gli in<strong>te</strong>rvenuti <strong>con</strong> grandi ringraziamenti ai<br />

bambini e ai ragazzi e auspicando che l'iniziativa sia la prima<br />

di una lunga serie.<br />

Guastalla. Dal 16 aprile un corso per lettori della Parola<br />

La Scuola di formazione cristiana "Card. Ferrari" organizza<br />

un corso per lettori della Parola di Dio, venerdì 16, 23 e 30<br />

aprile e venerdì 7 maggio, dalle 20.45 alle 22.30, a Guastalla,<br />

al Centro giovanile "Don Bosco" (<strong>te</strong>l. e fax 0522.824243).<br />

Relatori: don Edoardo Ruina e il dia<strong>con</strong>o Sandro Panizzi. Verranno<br />

proposti i seguenti <strong>te</strong>mi: La Parola di Dio; La liturgia<br />

della Parola nella celebrazione dell'Eucaristia; Struttura del<br />

lezionario; Il servizio del lettore; Cri<strong>te</strong>ri per una lettura comprensibile<br />

e una buona dizione. Iscrizioni: duran<strong>te</strong> le prime<br />

sera<strong>te</strong> del corso. È richiesta una par<strong>te</strong>cipazione costan<strong>te</strong>.<br />

Vita di <strong>Chiesa</strong> 3 aprile 2010 9<br />

Brevi di cronaca e appuntamenti ACCADRÀ IN DIOCESI<br />

Mon<strong>te</strong>cavolo. I dieci anni di "Lergh ai szoven"<br />

In parrocchia a Mon<strong>te</strong>cavolo da 10 anni si stampa il giornale<br />

Lergh ai szoven. Arriva nelle case degli abitanti di Mon<strong>te</strong>cavolo<br />

e Salvarano come coronamento del bollettino "Il Pon<strong>te</strong>".<br />

Redatto in<strong>te</strong>ramen<strong>te</strong> da alcuni giovani, ha all'attivo 100<br />

numeri (10 all'anno). In questi anni insieme allo zoccolo duro<br />

dei fondatori, si <strong>sono</strong> al<strong>te</strong>rnati qualcosa come 120 scrittori.<br />

Sabato sera 27 marzo, per celebrare il decennale, nell'ampia<br />

sala parrocchiale di Mon<strong>te</strong>cavolo si è organizzato il Gran Galà<br />

di Lergh ai szoven, evento svoltosi, <strong>con</strong> la disposizione dei<br />

tavoli in stile <strong>con</strong>vegno americano.<br />

Duran<strong>te</strong> la serata, sul palco si <strong>sono</strong> succeduti quasi tutti i<br />

protagonisti della decennale storia, da chi ha realizzato la<br />

prima copia, ai 'giornalisti' più giovani. A coronamento del<br />

tutto la gradita presenza, a sorpresa, del mai dimenticato<br />

don Riccardo Camellini, il cui <strong>con</strong>tributo alla realizzazione<br />

del giornale - e soprattutto del movimento giovanile in quel<br />

di Mon<strong>te</strong>cavolo - è stato fondamentale.<br />

Reggio. Morta Carla Gatti, moglie del dia<strong>con</strong>o Tagliaferri<br />

Nella not<strong>te</strong> fra il 29 e il 30 marzo si è spenta Carla Gatti, di 78<br />

anni. Oltre al marito - il dia<strong>con</strong>o Lorenzo Tagliaferri - lascia<br />

i figli Giovanni e Teresa. Carla, originaria di Gatta, ha <strong>con</strong>diviso<br />

e sos<strong>te</strong>nuto il servizio dia<strong>con</strong>ale del marito prima presso<br />

la parrocchia del Preziosissimo Sangue a Reggio, poi al<br />

Sacro Cuore, <strong>sempre</strong> a Reggio, ed era impegnata in parrocchia<br />

in prima persona. Carla ha lavorato come assis<strong>te</strong>n<strong>te</strong> sociale<br />

all'Osea (Opera di Servizi Educativi Assis<strong>te</strong>nziali) prestando<br />

la propria opera di assis<strong>te</strong>nza, educazione e formazione<br />

a favore di bambini, adolescenti, famiglie e disabili.<br />

Mol<strong>te</strong> ragazze le hanno dimostrato ri<strong>con</strong>oscenza per il suo<br />

prezioso aiuto. Collaborò anche <strong>con</strong> don Alberto Altana. Da<br />

una ventina d'anni era in pensione e si dedicava alla famiglia<br />

e agli impegni in parrocchia, senza trascurare la passione per<br />

la cucina. Le sue doti tra i fornelli erano molto apprezza<strong>te</strong>.<br />

Giovedì 1° aprile, alle 14.30, nella chiesa del Preziosissimo<br />

Sangue a Reggio, si celebrano i funerali.<br />

Boretto. La Pasqua di Gesù tra ar<strong>te</strong> e fede<br />

La sera di mercoledì 31 marzo, nella Basilica Minore di San<br />

Marco, a Boretto, si è <strong>te</strong>nuto un in<strong>con</strong>tro tra ar<strong>te</strong> e fede. La serata,<br />

<strong>con</strong> ingresso ad offerta libera - nata da un'idea del <strong>con</strong>sigliere<br />

comunale di maggioranza Mario Baratti e subito sposata<br />

<strong>con</strong> entusiasmo dall'Assessorato alla Cultura del Comune<br />

di Boretto e dal parroco don Gianfranco Caleffi - era finalizzata<br />

alla raccolta di fondi per il finanziamento dei restauri<br />

della Basilica. Don Daniele Moretto (docen<strong>te</strong> presso lo Studio<br />

Teologico In<strong>te</strong>rdiocesano di Reggio Emilia, incaricato della<br />

Pastorale giovanile a Boretto) e Ivan Cantoni (insegnan<strong>te</strong> e<br />

storico dell'ar<strong>te</strong>) hanno <strong>con</strong>dotto il pubblico, attraverso la<br />

proiezione su grande schermo di venti capolavori dell'ar<strong>te</strong>, da<br />

Giotto a Van Gogh, passando per<br />

Man<strong>te</strong>gna Tintoretto, Caravaggio e<br />

molti altri.<br />

Titolo della serata: "La Pasqua di Gesù<br />

tra ar<strong>te</strong> e fede". Le immagini delle<br />

opere, lega<strong>te</strong> ai <strong>te</strong>mi della Passione e<br />

Risurrezione di Cristo, erano introdot<strong>te</strong><br />

dalla lettura di brani evangelici<br />

a cui facevano riferimento, ben illustra<strong>te</strong><br />

sul piano <strong>te</strong>ologico da don Moretto<br />

e sul piano artistico dal prof.<br />

Cantoni. Per secoli il legame fra arti figurative<br />

e cristianesimo è stato strettissimo<br />

e vitale, tanto che ne <strong>sono</strong><br />

scaturiti i più straordinari capolavori dell'ar<strong>te</strong> occidentale,<br />

immenso patrimonio di bellezza e sapienza. (Alexia Salati)<br />

DA GIOVEDÌ 15 APRILE I «DIALOGHI IN CATTEDRALE»<br />

Mentre il restauro volge alla fase finale,<br />

il Vescovo lancia una iniziativa<br />

di carat<strong>te</strong>re culturale che<br />

vuol fare della Cat<strong>te</strong>drale anche il luogo di<br />

in<strong>con</strong>tro e di <strong>con</strong>fronto tra diverse voci attorno<br />

a <strong>te</strong>matiche di grande respiro. Già il<br />

titolo, "Dialoghi in cat<strong>te</strong>drale", evoca una<br />

iniziativa simile promossa tre anni fa dalla<br />

diocesi di Roma.<br />

"Ri<strong>te</strong>ngo - ha scritto mons. Caprioli - che,<br />

ai nostri <strong>te</strong>mpi, la presenza di non credenti<br />

che <strong>con</strong> personale sincerità si dichiarano<br />

tali, e la presenza di credenti che hanno la<br />

pazienza di volere rientrare in se s<strong>te</strong>ssi, possa<br />

essere molto utile agli uni e agli altri,<br />

perché stimola ciascuno di noi a seguire<br />

meglio il proprio cammino verso l'au<strong>te</strong>nticità.<br />

Avverto che nelle nostre parole di fede<br />

nella comunità cristiana si presuppone<br />

molto, o troppo, di ciò che c'è di più profondo;<br />

si passa in un certo modo sopra alle<br />

grandi opzioni fondamentali, o al più si<br />

richiamano come ovvie, ma non lo <strong>sono</strong>.<br />

Oppure si offre qua e là qualche supporto<br />

apologetico, senza però guardare in profondità.<br />

Nel <strong>con</strong><strong>te</strong>sto di questa problematica<br />

nella quale si dibat<strong>te</strong> l'uomo d'oggi, la<br />

<strong>Chiesa</strong> ha la responsabilità di comunicare<br />

la fede ad ogni persona, perché ciascuno<br />

possa essere aiutato nel darsi ragione del<br />

proprio credo".<br />

Di qui il Vescovo vede l'opportunità<br />

di promuovere un qualche luogo<br />

di in<strong>con</strong>tro e di <strong>con</strong>fronto. E<br />

spiega: "Non si tratta né di un dibattito né<br />

di <strong>con</strong>siderazioni apologetiche, né di <strong>con</strong>ferenze<br />

sulla fede. Piuttosto di una esercitazione<br />

dello spirito, quasi una ricerca su di<br />

sé, sulle ragioni del credere e del non credere,<br />

sulle scel<strong>te</strong> decisive che riguardano<br />

l'orientamento della vita, sulle quali ci in<strong>te</strong>rroghiamo<br />

poco, per negligenza o per timore,<br />

o in maniera un poco ossessiva e<br />

disordinata". Questo il programma dei tre<br />

Dialoghi (uno in aprile e due in maggio), le<br />

cui <strong>te</strong>matiche <strong>sono</strong> ispira<strong>te</strong> dalla Let<strong>te</strong>ra indirizzata<br />

da San Paolo ai cristiani di Roma.<br />

"L'uomo fra desiderio e colpa, fra grandezza<br />

e miseria" (giovedì 15 aprile, ore 21,<br />

<strong>con</strong> Lucetta Scaraffia e mons. Franco Giulio<br />

Brambilla, moderatrice Roberta Cardarello);<br />

"Vangelo, legge e libertà" (giovedì 6<br />

maggio, ore 21, <strong>con</strong> Massimo Cacciari e<br />

mons. Luciano Monari, moderatore don<br />

Daniele Gianotti); "Di fron<strong>te</strong> alle «autorità<br />

costitui<strong>te</strong>»: il cristiano e l'autorità civile"<br />

(giovedì 20 maggio, ore 21, <strong>con</strong> Giuseppe<br />

De Rita e mons. Giancarlo Bregantini,<br />

moderatore don Giuseppe Dossetti).<br />

Si auspica che i Dialoghi non si limitino a<br />

questi tre giovedì, ma che abbiano un seguito.<br />

Lo spessore delle <strong>te</strong>matiche e il diverso<br />

approccio da par<strong>te</strong> dei relatori evidenzia<br />

il carat<strong>te</strong>re dialogico che carat<strong>te</strong>rizza<br />

l'iniziativa.<br />

San Cassiano. Unità pastorale: Via Crucis viven<strong>te</strong><br />

Venerdì Santo 2 aprile, ore 20.30, a San Cassiano di Baiso:<br />

Via Crucis viven<strong>te</strong> per l'unità pastorale di Cerredolo, S. Cassiano,<br />

Debbia e Levizzano.<br />

Luzzara e Guastalla. Concerti a <strong>te</strong>ma pasquale<br />

Domenica 4 aprile, alle 21, nella chiesa di S. Giorgio a Luzzara:<br />

il coro parrocchiale presenta "Cristo è Risorto veramen<strong>te</strong>!";<br />

il <strong>con</strong>certo replicherà sabato 10 aprile, alle ore 21,<br />

al Santuario della Madonna della Porta di Guastalla. Altri<br />

due appuntamenti anche nel Mantovano: l'11 aprile nella<br />

chiesa dei Santi Giacomo e Mariano, a Villa Garibaldi; il 30<br />

aprile nella chiesa di Cristo Redentore, a Cerese.<br />

Ciano d'Enza. Per i fidanzati: in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> l'avvocato<br />

Giovedì 8 aprile, ore 21, parrocchia di Ciano d'Enza: in<strong>con</strong>tro<br />

del corso vicariale di preparazione al matrimonio su<br />

"Prometto di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita";<br />

relatrice: avvocato Francesca Salami.<br />

Guastalla. Il Santuario della B.V. delle Grazie<br />

Venerdì 9 aprile, ore 20.45, Biblio<strong>te</strong>ca Maldotti di Guastalla:<br />

Gilberto Furlani offrirà una "Guida all'in<strong>te</strong>rpretazione di<br />

uno straordinario complesso votivo: il Santuario della B.V.<br />

delle Grazie, a Curtatone, presso Mantova".<br />

Correggio. Introvigne su "Immigrazione e legalità"<br />

Venerdì 9 aprile, alle ore 21, nella Sala "Bellelli-Contarelli"<br />

di Correggio (in via Mazzini 44), lo studioso Massimo Introvigne<br />

in<strong>te</strong>rverrà sul <strong>te</strong>ma "Immigrazione e legalità". L'in<strong>con</strong>tro<br />

è promosso dal Vicariato III di Correggio in collaborazione<br />

<strong>con</strong> il Circolo culturale "Pier Giorgio Frassati".<br />

S. Ilario. "Soli Deo Gloria": musiche di Vivaldi<br />

Venerdì 9 aprile, ore 21, chiesa di S. Ilario: per "Soli Deo<br />

Gloria", Gabriele Raspanti (violino) e Maria Luisa Baldassari<br />

(organo e clavicembalo) eseguono il <strong>con</strong>certo "La musica<br />

del pre<strong>te</strong> rosso" (A. Vivaldi: sona<strong>te</strong> per violino e basso<br />

<strong>con</strong>tinuo n. 2, esecuzione in<strong>te</strong>grale della prima par<strong>te</strong>).<br />

Albinea. A Casa Betania, sulla Let<strong>te</strong>ra ai Romani<br />

Sabato 10 aprile, ore 18, Casa Betania di Albinea: 6° in<strong>con</strong>tro<br />

delle famiglie sulla Let<strong>te</strong>ra ai Romani: "La vita in<br />

Cristo, dentro e fuori dalla comunità", Rm 12,1-13,4.<br />

Rubiera. "Soli Deo Gloria": <strong>con</strong>certo d'organo<br />

Sabato 10 aprile, ore 21, chiesa di Rubiera: per "Soli Deo<br />

Gloria", <strong>con</strong>certo d'organo di Lorenzo Antinori, <strong>con</strong> musiche<br />

di G. Frescobaldi, J.G. Walther, G.F. Haendel, G. Morandi,<br />

V. Petrali, P.D. da Bergamo.<br />

S. Ilario. Cultura biblica: i vangeli dell'infanzia<br />

Domenica 11 aprile, ore 9.45, Centro culturale Mavarta di<br />

S. Ilario: per il corso di Cultura biblica, la prof. Elena Lea<br />

Bartolini in<strong>te</strong>rverrà su "I Vangeli dell'Infanzia. Dimensione<br />

'giudaica' del cristianesimo".<br />

Ca' Marastoni, Toano. 65° della Pasqua di sangue<br />

Domenica 11 aprile, la mattina, a Ca' Marastoni (Toano):<br />

a cura di Alpi (Associazione Liberi Partigiani d'Italia) e Apc<br />

(Associazione Partigiani Cristiani), presso la Cappella Sacrario<br />

si celebrerà il 45° anniversario della battaglia della<br />

"Pasqua di sangue" del 1° aprile 1945.<br />

Cadelbosco Sopra. Le famiglie per le emergenze<br />

Lunedì 12 aprile, ore 21, parrocchia di Cadelbosco Sopra:<br />

2° in<strong>con</strong>tro delle famiglie per le emergenze.<br />

Correggio. Par<strong>te</strong> il 3° corso vicariale per i fidanzati<br />

Giovedì 14 aprile, ore 21, Oratorio di S. Pietro (Espansione<br />

Sud) a Correggio: 1° in<strong>con</strong>tro del 3° corso vicariale per i fidanzati<br />

(da<strong>te</strong>: 15, 22, 25, 29 aprile, 6 e 12 maggio).<br />

Guastalla. Nuovo corso per lettori della Parola di Dio<br />

Da venerdì 16 aprile, ore 20.45, Centro Don Bosco di Guastalla:<br />

la Scuola di Formazione cristiana "Card. Ferrari"<br />

promuove un corso per lettori della Parola di Dio, <strong>te</strong>nuto da<br />

don Edoardo Ruina e dal dia<strong>con</strong>o Sandro Panizzi (le da<strong>te</strong><br />

degli in<strong>con</strong>tri: 16, 23 e 30 aprile, 7 maggio).<br />

Novellara. Oratorio: <strong>con</strong>corso per band emergenti<br />

Sabato 17 aprile, dalle 19.30, Oratorio di Novellara: "Rock<br />

the night", <strong>con</strong>corso per band emergenti (ore 19.30, apertura<br />

panino<strong>te</strong>ca; ore 21.30, inizio <strong>con</strong>certo).<br />

Cas<strong>te</strong>lnovo Monti. Una strada intitolata a "Valori"<br />

Domenica 18 aprile, a Cas<strong>te</strong>lnovo Monti: cerimonia di intitolazione<br />

di una strada del nuovo quartiere al gen. Pietro<br />

Pollara, partigiano "Valori" dell'Alpi (Associazione Liberi<br />

Partigiani d'Italia).<br />

Correggio. "Riscriviamo il Risorgimento"<br />

Giovedì 22 aprile, alle ore 21, nella Sala "Bellelli-Contarelli"<br />

di Correggio (via Mazzini 44), il prof. Massimo Viglione,<br />

storico e docen<strong>te</strong> all'Università Europea di Roma, in<strong>te</strong>rviene<br />

su "Riscriviamo il Risorgimento". L'evento è promosso<br />

dal Circolo "Frassati". La mattina seguen<strong>te</strong> l'in<strong>con</strong>tro<br />

sarà replicato per gli studenti all'Auditorium S. Chiara.


Gmg diocesana, 27 marzo 2010<br />

10 3 aprile 2010<br />

Gmg diocesana, 27 marzo 2010 3 aprile 2010 11<br />

1 2<br />

Le rispos<strong>te</strong> dei ragazzi di Pieve Modolena in un video pre-registrato<br />

La vita e<strong>te</strong>rna <strong>con</strong> uno schiocco di dita...?<br />

Ecco alcune delle riflessioni propos<strong>te</strong> col loro<br />

video dai ragazzi di Pieve Modolena:<br />

• Non si può ot<strong>te</strong>nere la vita e<strong>te</strong>rna <strong>con</strong> uno<br />

schiocco di dita.<br />

• È difficile rinunciare a ciò che si ama per fare<br />

nuove esperienze e per seguire la Parola di<br />

Dio.<br />

• Per essere davvero felici basta poco: trovare<br />

il coraggio di met<strong>te</strong>rsi in gioco.<br />

• In<strong>con</strong>trare Gesù nei più poveri, quello sì che<br />

cambia la vita.<br />

• Con tanta fatica il giovane ricco è riuscito a<br />

seguire i comandamenti: allora, perché non arrivare<br />

fino all’ultima richiesta?<br />

• Se fossi nei panni del giovane ricco, dopo<br />

aver ascoltato le parole di Gesù, mi prenderei<br />

un po’ di <strong>te</strong>mpo per pensare, per riflet<strong>te</strong>re e anche<br />

per maturare.<br />

• Mi ha colpito il fatto che sia stato proprio il<br />

giovane a fare il primo passo verso Gesù.<br />

• Spesso in tv ci vengono propos<strong>te</strong> varie vie:<br />

quelle più facili da percorrere <strong>sono</strong> quelle che<br />

ci attirano di più. La proposta che ha fatto Gesù<br />

al giovane era molto più complessa, ma alla<br />

fine era quella giusta.<br />

• È facile fare delle domande e pre<strong>te</strong>ndere che<br />

le rispos<strong>te</strong> siano proprio quelle che vogliamo,<br />

volere a tutti i costi <strong>te</strong>nere tutto quello che abbiamo<br />

senza rinunciare a nulla...<br />

• Il giovane ricco sta cercando la felicità, ma<br />

non è facile, infatti egli dovrà cedere qualcosa<br />

di suo per avere in cambio un <strong>te</strong>soro in cielo.<br />

• Mi ha molto colpito la figura del giovane ricco,<br />

perché è afflitto da un <strong>te</strong>dio, un vuoto dentro,<br />

nonostan<strong>te</strong> possieda mol<strong>te</strong> ricchezze: non<br />

riesce così ad abbandonarle per ot<strong>te</strong>nere la felicità.<br />

È stato don Filippo Capotorto, dei<br />

Fra<strong>te</strong>lli della Carità, a spiegare, nella<br />

sua meditazione, il senso della serata.<br />

Il tutto era riferito all'in<strong>con</strong>tro di Gesù<br />

col giovane ricco (Mc 10,17-22).<br />

Dopo la lettura del brano evangelico,<br />

don Filippo ha invitato i giovani a segnare,<br />

<strong>con</strong> fogli e matita, le indicazioni<br />

di luogo, i protagonisti, le loro azioni<br />

e parole. Un esempio tipico di come,<br />

se<strong>con</strong>do lo stile della lectio divina<br />

(cioè la lettura meditata della Parola<br />

di Dio), il <strong>te</strong>sto va affrontato e personalizzato.<br />

"Questo <strong>te</strong>sto è, per noi", ha spiegato<br />

don Filippo, "come un frammento della<br />

let<strong>te</strong>ra che Dio scrive a ciascuno: è<br />

un suo modo per met<strong>te</strong>rsi in relazione<br />

<strong>con</strong> noi". Da qui l'invito: "Stasera facciamoci<br />

un regalo: cerchiamo di capire<br />

quel «Fissatolo, lo amò»", <strong>con</strong> chiaro<br />

riferimento all'at<strong>te</strong>ggiamento di<br />

Gesù verso quel giovane. Ma quel giovane<br />

"va in tilt", come diceva uno dei<br />

ragazzi di Pieve Modolena nel video di<br />

Linguaggi corporei, visivi,<br />

musicali... in un mix di luci<br />

e ombre, parole e silenzi,<br />

danze e mimi, circo e acrobazia.<br />

Il tutto lungo un percorso che ha<br />

portato i giovani (mille, milleduecento,<br />

da ogni par<strong>te</strong> della<br />

diocesi) a “rileggere” l'in<strong>con</strong>tro<br />

di Gesù col giovane ricco. La metafora<br />

della strada è stato l'ambito<br />

simbolico in cui l'evento della<br />

Gmg diocesana si è snodato: i<br />

momenti di spettacolo, la lettura<br />

della Parola di Dio, il silenzio riflessivo,<br />

la meditazione, l'indicazione<br />

di una meta...<br />

Il caos della strada<br />

Al centro, un giovane "ricco"<br />

che lungo la strada<br />

della Palestina in<strong>con</strong>tra il<br />

Maestro: "Maestro buono, che cosa<br />

devo fare per avere in eredità<br />

la vita e<strong>te</strong>rna?". È un giovane in<br />

ricerca. Da qui è partita la proposta<br />

del Servizio di Pastorale<br />

Giovanile per questa Gmg diocesana:<br />

un giovane che, nel percorso<br />

della vita, e di una vita a suo<br />

modo ben orientata ("tut<strong>te</strong> ques<strong>te</strong><br />

cose - cioè i comandamenti -<br />

le ho osserva<strong>te</strong> fin da ragazzo"),<br />

si pone la domanda essenziale<br />

per dare significato pieno all'esis<strong>te</strong>nza<br />

("avere in eredità la vita<br />

e<strong>te</strong>rna").<br />

Ecco il perché di una scelta. La<br />

metafora della strada è stata efficacemen<strong>te</strong><br />

resa dai gruppi del<br />

Vertigimn di Torino (circo <strong>con</strong><strong>te</strong>mporaneo,<br />

ballo, danza acrobatica...)<br />

e del Progetto danza di<br />

Reggio (break-dance, airtrack...),<br />

che si <strong>sono</strong> susseguiti<br />

sul palco del Palasport in un vertiginoso<br />

rincorrersi di salti, capriole,<br />

danze di gruppo... Il significato:<br />

la varietà inat<strong>te</strong>sa degli<br />

in<strong>con</strong>tri della strada e della vita,<br />

in cui ciascuno sembra perso<br />

nel suo vorticoso proporsi, esprimersi,<br />

apparire e sparire.<br />

La ricerca di un senso<br />

Era questo il senso del primo<br />

quadro: la vita come<br />

viaggio, come ricerca di un<br />

significato vero, nel tumultuoso<br />

scorrere delle propos<strong>te</strong>. La "ruota<br />

di Rhon" (v. foto) rendeva bene<br />

il senso di questo girare a vuoto.<br />

Lo s<strong>te</strong>sso valeva per gli acrobati<br />

di break-dance: singoli e a<br />

gruppi hanno saltato e girato a<br />

trottola su se s<strong>te</strong>ssi, facendo perno<br />

sul dorso, sulle spalle, sul capo...<br />

mentre sul megaschermo<br />

scorrevano le immagini del vive-<br />

La proposta di don Filippo Capotorto: un anno per imparare a fidarsi, ad acquisire la mentalità del dono gratuito di sé<br />

«PER IMPARARE A DONARVI, DATE UN ANNO DELLA VOSTRA VITA!»<br />

commento a questo <strong>te</strong>sto. Perché?<br />

"Aveva troppi beni", dice il Vangelo;<br />

cioè, commenta uno dei ragazzi di<br />

Pieve, "voleva <strong>te</strong>nere tutto quello che<br />

aveva senza rinunciare a nulla".<br />

"I suoi beni", osserva don Filippo, "<strong>sono</strong><br />

un ostacolo al senso della vita, alla<br />

vita e<strong>te</strong>rna, perché la vita e<strong>te</strong>rna non è<br />

una realtà che si aggiunge a quello che<br />

si ha già, ma chiede di met<strong>te</strong>re in gioco<br />

tutto quello che uno ha. Non ci si met<strong>te</strong><br />

in gioco accumulando (ad esempio,<br />

accumulando meriti, impegni, cose da<br />

fare...), ma creando relazioni più significative<br />

(in famiglia, tra gli amici,<br />

in parrocchia, <strong>con</strong> il moroso, la morosa...)".<br />

"Gesù, a questo giovane, ha<br />

chiesto di fare il salto, di met<strong>te</strong>rsi in<br />

gioco fidandosi, di passare dall'accumulare<br />

allo stare dentro uno sguardo<br />

d'amore, una relazione d'amore".<br />

re quotidiano, quello delle periferie<br />

più povere e degrada<strong>te</strong> delle<br />

nostre città come dei quartieri<br />

più alti e benestanti.<br />

Anche il mimo (Andrea Menozzi,<br />

di Quattro Cas<strong>te</strong>lla, uno degli artisti<br />

più affermati nei <strong>te</strong>atri e nelle<br />

piazze del nostro Paese) ha<br />

suggerito, coi suoi buffi "non<br />

sense", l'idea di un'esis<strong>te</strong>nza<br />

vuota, persa in se s<strong>te</strong>ssa, incapace<br />

di rispos<strong>te</strong> e di direzioni <strong>con</strong>vincenti,<br />

a rischio d'improvvise<br />

cadu<strong>te</strong> nel buio dell'abisso.<br />

Nel silenzio, l'in<strong>con</strong>tro<br />

Poi, finalmen<strong>te</strong>, l'in<strong>con</strong>tro.<br />

Al migliaio di ragazzi vocianti,<br />

emotivamen<strong>te</strong> coinvolti<br />

dal rapido succedersi delle<br />

performance, è stato proposto il<br />

<strong>te</strong>sto del Vangelo: l'impressione<br />

era che non fossero così pronti a<br />

coglierne il senso, distratti com'erano<br />

dal turbinio di suoni e<br />

di immagini. Anche per questo<br />

l'inat<strong>te</strong>so silenzio creato dall'improvviso<br />

cader delle luci è stato<br />

per tutti una sorpresa.<br />

Ed ecco il brano del Vangelo,<br />

proposto da una voce calda, pacata,<br />

penetran<strong>te</strong>, nello scorrere<br />

del <strong>te</strong>sto sullo schermo. Poi don<br />

Filippo Capotorto, dei Fra<strong>te</strong>lli<br />

della Carità, chiama i giovani a<br />

un compito: <strong>con</strong> foglio e matita,<br />

ciascuno segni, sul <strong>te</strong>sto ricevuto<br />

all'ingresso, le indicazioni dei<br />

luoghi e dei protagonisti, delle<br />

loro azioni e delle loro parole. È il<br />

primo passo della "lectio divina":<br />

la lettura at<strong>te</strong>nta, circostanziata,<br />

prima di ogni altro approfondimento.<br />

Ogni sottolineatura suggerisce<br />

un'impressione, una pri-<br />

Didascalie. Foto 1, 2, 3 e 8: i gruppi del “Progetto danza” di Reggio<br />

Emilia, che hanno eseguito numeri spettacolari di break-dance e airtrack,<br />

performance della cultura hip pop, nata negli anni ‘60-’70 del<br />

Novecento nei quartieri afro-americani di New York e poi delle principali<br />

città statuni<strong>te</strong>nsi. Foto 4, 5 e 9: esibizioni del Gruppo Vertigimn<br />

di Torino, che hanno eseguito numeri di circo <strong>con</strong><strong>te</strong>mporaneo di strada,<br />

utilizzando soprattutto la “ruota di Rhon”, i nastri da acrobazie<br />

aeree e il tappeto di aria e di gomma. Foto 7: i giovani in<strong>te</strong>nti a<br />

Don Filippo Capotorto<br />

duran<strong>te</strong> il suo in<strong>te</strong>rvento<br />

ma riflessione. Non è possibile,<br />

ora, una <strong>con</strong>divisione collettiva:<br />

non lo si può fare, fra mille volti,<br />

mille richiami. Per questo viene<br />

proposto il video dei giovani di<br />

Pieve Modolena, che giorni prima<br />

hanno letto il <strong>te</strong>sto e <strong>sono</strong><br />

stati invitati ad esprimere, davanti<br />

a una <strong>te</strong>lecamera, le im-<br />

Gmg, un'esperienza che si ripe<strong>te</strong> da 25 anni per volere di<br />

Giovanni Paolo I: in<strong>con</strong>tri dal for<strong>te</strong> impa to emotivo e ricchi<br />

di <strong>con</strong><strong>te</strong>nuti di vita e di fede, da rilanciare nei gruppi giovanili,<br />

ne la re<strong>te</strong> dei rapporti e de la vita d'ogni giorno. Un'intuizione<br />

che ha cambiato la vita a generazioni di giovani del mondo<br />

pressioni suggeri<strong>te</strong> dal <strong>te</strong>sto (si<br />

veda il box a sinistra).<br />

La proposta<br />

Poi la meditazione di don<br />

Filippo (sin<strong>te</strong>si nella par<strong>te</strong><br />

superiore della pagina),<br />

che propone il passaggio dall'avere<br />

all'essere, dal possedere co-<br />

Il senso della vita, la vita e<strong>te</strong>rna", insis<strong>te</strong><br />

don Filippo, "si trova se <strong>sono</strong> disposto<br />

a perdere le cose che riempiono la<br />

mia vita (e quasi la rendono schiava)<br />

per entrare, ormai liberato, in un relazione<br />

d'amore". "Questo la <strong>Chiesa</strong> deve<br />

insegnare ai giovani: a fidarsi, come<br />

Pietro («sulla tua parola getto le reti»)".<br />

"La proposta di Gesù", aggiunge<br />

Capotorto a questo punto, "è molto<br />

chiara: <strong>con</strong>durti a imparare a fidarti,<br />

a non sentirti padrone di quello che<br />

hai e a scoprire che la tua forza non è<br />

l'autosufficienza, ma il tuo appar<strong>te</strong>nere<br />

a qualcuno che ti ama per quello<br />

che sei".<br />

Da qui la proposta di don Filippo ai<br />

giovani: "Al <strong>te</strong>rmine delle superiori o<br />

dell'università, o comunque in quel<br />

periodo, da<strong>te</strong> gratuitamen<strong>te</strong> un anno<br />

della vostra vita per costruire la civil-<br />

se al fare di se s<strong>te</strong>sso un dono,<br />

dall'accumulare esperienze e<br />

compe<strong>te</strong>nze all'affidarsi alla<br />

compe<strong>te</strong>nza di un Altro, su cui<br />

val la pena porre piena fiducia.<br />

Uscire da sé per donarsi all'amore.<br />

Liberarsi di sé per affidarsi a<br />

un Altro. Era la proposta di Gesù<br />

al giovane di quell'in<strong>con</strong>tro: "Fissatolo,<br />

lo amò"; "Va', vendi quello<br />

che hai e dallo ai poveri e avrai<br />

un <strong>te</strong>soro in cielo; poi vieni e seguimi".<br />

Poi la proposta: donare un anno<br />

della propria vita per gli altri, come<br />

occasione per imparare la<br />

mentalità del dono di sé, per costruire<br />

<strong>con</strong> la propria vita - anche<br />

negli anni successivi - la civiltà<br />

dell'amore. Una proposta di<br />

libertà e di responsabilità.<br />

Una libertà trovata<br />

Ecco ora il <strong>te</strong>rzo e ultimo<br />

quadro. Nel cielo del Palasport<br />

un'elegan<strong>te</strong> acroba-<br />

tà dell'amore". "Ad esempio, un anno<br />

di servizio civile, di volontariato in<strong>te</strong>rnazionale,<br />

di leva nelle Case della Carità...".<br />

Lo scopo? "Assumere la mentalità<br />

del met<strong>te</strong>rsi in gioco, del dono<br />

gratuito di sé, del «perdere» la propria<br />

vita per ritrovarla". "Se saranno tanti i<br />

giovani disposti a fare questo dono, allora<br />

non sarà necessario chiedere: perché<br />

lo fai? - ma, casomai - perché non<br />

lo fai? Che motivi hai per non farlo?".<br />

A questa proposta don Filippo si augura<br />

che giungano i percorsi educativi<br />

delle parrocchie e dei gruppi giovani.<br />

"Oggi", aggiunge, "per assumere compe<strong>te</strong>nze<br />

professionali serie si dedicano<br />

diversi anni agli studi, ai corsi di formazione<br />

professionale, agli stage,ai<br />

mas<strong>te</strong>r... Quali investimenti facciamo,<br />

allora, per assumere questa compe<strong>te</strong>nza:<br />

il perdere la propria vita per ritrovarla?".<br />

Un anno per imparare a fidarsi:<br />

"se non ti fidi", <strong>con</strong>clude don<br />

Filippo, "non scopri ciò che vale in<br />

e<strong>te</strong>rno".<br />

Giornata mondiale della Gioventù a livello diocesano: la serata al Palasport di Reggio, sabato 27 marzo, vigilia della Domenica delle Palme. Tema: l’in<strong>con</strong>tro di Gesù col giovane ricco<br />

“FISSATOLO, LO AMÒ”: UN INCONTRO DI AMORE E DI LIBERTÀ<br />

Un percorso “di strada” <strong>con</strong> gli acrobati, i giocolieri, i mimi e i danzatori del Gruppo Vertigimn di Torino e col Progetto danza di Reggio Emilia. La proposta di don Filippo Capotorto<br />

3 4<br />

5<br />

9 10<br />

segnare, nel <strong>te</strong>sto, le no<strong>te</strong> suggeri<strong>te</strong> da don Filippo Capotorto per personalizzare<br />

la riflessione sul brano evangelico dell’in<strong>con</strong>tro di Gesù<br />

col giovane ricco. Foto 6: il mimo Andrea Menozzi, di Quattro Cas<strong>te</strong>lla,<br />

uno degli artisti più richiesti nelle manifestazioni <strong>te</strong>atrali e di piazza<br />

nel nostro Paese. Foto 7: il Vescovo Ausiliare mons. Lorenzo Ghizzoni<br />

nel suo breve in<strong>te</strong>rvento finale. Foto 10: la gradinata del Palasport<br />

gremita di giovani (se ne <strong>sono</strong> <strong>con</strong>tati fra i mille e i milleduecento),<br />

giunti dalle diverse parrocchie della diocesi.<br />

ta si libra leggera stringendo un<br />

sottile <strong>te</strong>ssuto. Appesa incoscien<strong>te</strong><br />

a quel nastro sottile, vol<strong>te</strong>ggia<br />

ondeggiando, libera e sicura.<br />

"Così è chi si affida a Cristo e in<br />

Lui trova la sua libertà", osserva<br />

in chiusura il Vescovo Ausiliare.<br />

Non più il caos turbinoso della<br />

strada, ma il vol<strong>te</strong>ggiare armonioso<br />

nel cielo. Non più la danza<br />

sfrenata, né l'improvvisa caduta<br />

nel buio, ma il salto vincen<strong>te</strong>,<br />

quello degli acrobati sull'ampio<br />

tappeto d'aria e di gomma.<br />

Un segno lasciato<br />

"<br />

Ma quanto è durata?<br />

Due ore? Non<br />

ci credo!": Marco,<br />

17 anni, ha vissuto d'un fiato la<br />

serata. "Sera<strong>te</strong> così non si dimenticano<br />

presto", aggiunge Federico,<br />

primo anno di università. "Mi<br />

<strong>sono</strong> sentita presa dentro", commenta<br />

Cecilia, 19 anni; "ma diceva<br />

sul serio il don? Davvero ci<br />

chiede un anno di vita?". "Io l'ho<br />

provato", osserva Francesca,<br />

un’esperienza in Rwanda: "ti<br />

cambia la vita". Sono frammenti<br />

all'uscita. Impressioni di una<br />

proposta che ha colto nel segno.<br />

Come spesso avviene, nelle Gmg.<br />

Esperienze che prendono, che<br />

lasciano un solco. Da spendere<br />

nel quotidiano della vita, delle<br />

parrocchie, dei gruppi giovani: la<br />

Gmg non avrebbe senso senza la<br />

ferialità della proposta, senza riprese<br />

nei cammini educativi annuali,<br />

nei campi estivi, nei progetti<br />

associativi o d'oratorio.<br />

Gmg, storica intuizione<br />

Lo s<strong>te</strong>sso sarà, il prossimo<br />

anno, <strong>con</strong> la Gmg in<strong>te</strong>rnazionale<br />

a Madrid (agosto<br />

2011). Una meta da sognare, una<br />

prospettiva da costruire, un appuntamento<br />

da preparare. Questo<br />

il senso delle Giorna<strong>te</strong> mondiali<br />

dei Giovani. Così le aveva<br />

pensa<strong>te</strong>, 25 anni fa, Giovanni<br />

Paolo II: in<strong>con</strong>tri dal for<strong>te</strong> impatto<br />

emotivo e ricchi di <strong>con</strong><strong>te</strong>nuti<br />

di vita e di fede, da rilanciare nei<br />

gruppi giovanili, nella re<strong>te</strong> dei<br />

rapporti e della vita d'ogni giorno.<br />

Un'intuizione che ha cambiato<br />

la vita a generazioni di giovani<br />

del mondo, da un appuntamento<br />

all’altro. Un raggio che<br />

ancora ha brillato, la sera di sabato<br />

27 marzo, vigilia delle Palme,<br />

al Palasport di Reggio, per<br />

questi mille giovani reggiani.<br />

Agostino Menozzi<br />

Gmg 2011: Madrid, 16-21 agosto<br />

IL GEMELLAGGIO CON LA DIOCESI DI GERONA<br />

Al <strong>te</strong>rmine della serata<br />

di sabato 27 marzo, al<br />

Palasport di Reggio,<br />

don Luigi Rossi, responsabile<br />

della Pastorale<br />

giovanile diocesana,<br />

ha dato alcune informazioni<br />

sulla Gmg<br />

di Madrid dell'agosto<br />

2011:<br />

• la Gmg sarà a Madrid<br />

dal 16 al 21 agosto<br />

2011: in quei giorni<br />

si <strong>te</strong>rranno le ca<strong>te</strong>chesi<br />

nei diversi luoghi<br />

della capitale spagnola;<br />

la Gmg si <strong>con</strong>cluderà<br />

la sera di sabato 20 <strong>con</strong> la Veglia col Papa<br />

e la mattina di domenica 21 agosto <strong>con</strong><br />

6 7<br />

8<br />

la S. Messa presieduta<br />

da Benedetto XVI;<br />

• la <strong>Chiesa</strong> di Reggio<br />

Emilia - Guastalla si è<br />

gemellata <strong>con</strong> la diocesi<br />

di Gerona, città catalana<br />

vicina a Barcellona<br />

(Gerona è da anni<br />

gemellata <strong>con</strong> la città<br />

di Reggio Emilia);<br />

Gerona ospi<strong>te</strong>rà i giovani<br />

reggiani dall'11<br />

al 15 agosto 2011 <strong>con</strong><br />

un programma di iniziative<br />

che dovrà essere<br />

<strong>con</strong>cordato insieme;<br />

• presto saranno a disposizione<br />

le notizie per i pacchetti-viaggio<br />

e per le diverse propos<strong>te</strong>.


12<br />

3 aprile 2010<br />

È USCITO «REGGIO STORIA» N. 126<br />

CORREGGIO: LA NASCITA<br />

DI UNA PICCOLA CAPITALE<br />

a formazione di una capitale della pianura padana:<br />

Correggio e soprattutto la sua evoluzione urbanistica<br />

ed archi<strong>te</strong>ttonica nel periodo d'oro <strong>sono</strong> ripercorse<br />

da Ottavia Messori nel fascicolo "pasquale" di Reggio<br />

Storia. L'autrice, studen<strong>te</strong>ssa nell'Accademia di Archi<strong>te</strong>ttura<br />

di Mendrisio - U.S.I. (Università della Svizzera<br />

<strong>Italiana</strong>), segue le vicende della storia della città dal secolo<br />

XIV al secolo XVII, soffermandosi, tra l'altro, sul sis<strong>te</strong>ma<br />

delle addizioni e dell'unione dei tre borghi urbani: Cas<strong>te</strong>lvecchio,<br />

Borgovecchio e Borgonuovo, sul Palazzo dei<br />

Principi e sulla basilica di San Quirino. Lo studio è corredato<br />

da un'ampia bibliografia e della pubblicazione di due<br />

poesie dialettali di Gastone Tamagnini su Piazza Padella e<br />

la fontana di Contrada Lunga.<br />

Il fascicolo 126 della rivista diretta da Gino Badini si apre<br />

<strong>con</strong> un <strong>con</strong>tributo inedito di Gian Paolo Barilli su un catalogo<br />

d'asta di Christie's del 1804 in cui figuravano numerosi<br />

oggetti provenienti dalle collezioni d'ar<strong>te</strong> dei Gonzaga<br />

di Novellara e preda delle rapine es<strong>te</strong>nsi e francesi.<br />

Mario Borghi informa del ritrovamento del distintivo <strong>con</strong><br />

lo s<strong>te</strong>mma originale della Società di mutuo soccorso San<br />

Rocco di Ligonchio; sul campeggio per sommergibilisti<br />

realizzato negli anni trenta al Passo del Cerreto e ora intitolato<br />

al cardinale Pignedoli, che fu cappellano di marina,<br />

scrive Valeria Isacchini attraverso i lucidi ricordi del capo<br />

di 2a L<br />

Mario Agodi, oggi novantaquattrenne. AdrianaToffanetti<br />

in<strong>te</strong>rvista il pittore Gianni Ruspaggiari e il fotografo<br />

Vasco Ascolini, da 45 anni attivo e affermato artista della<br />

fotografia.<br />

Proseguono su Reggio Storia la pubblicazione del diario<br />

reggiano, delle schede delle vie di Reggio, delle<br />

no<strong>te</strong> di viaggio di Costantino Ranieri tra Reggio e<br />

Guastalla e delle memorie di Umberto Dallari sul 1860 a<br />

Reggio. Luciano Serra firma<br />

un profilo del fotografo Stanislao<br />

Farri di cui evidenzia<br />

la grande capacità di fare<br />

poesia attraverso l'obiettivo<br />

cogliendo immagini assai<br />

in<strong>te</strong>nse ed efficaci. Di Nicola<br />

Tirelli Prampolini è un<br />

<strong>con</strong>tributo sul Palazzo Cassoli-Trivelli<br />

attraverso documenti<br />

degli archivi comunali;<br />

su Giuseppe Prezzolini e<br />

la "Grande Armata" a Reggio<br />

Nell’immagine: la Basilica<br />

correggese di San Quirino in<br />

una stampa ottocen<strong>te</strong>sca.<br />

si diffonde Ercole Camuran;<br />

Tiziano Grandi segue l'evoluzione<br />

dei servizi antincendio<br />

a Reggio dall'antico<br />

brentatore all'attuale vigile<br />

del fuoco; Giuseppe Ferretti ricorda Mario Crotti, appassionato<br />

fotografo e collaboratore di Reggio Storia.<br />

Allegati al fascicolo 126 della rivista <strong>sono</strong> l'inserto Libri e<br />

reggianità e la raccolta di Rac<strong>con</strong>ti gialli e ocra di Luciano<br />

Serra - poeta, saggista e storico -: un omaggio, scrive nella<br />

presentazione Gino Badini "per i suoi lucidi novant'anni"<br />

<strong>con</strong>trassegnati dal rigore della ricerca storica e dalla<br />

piacevole in<strong>te</strong>nsità della scrittura.<br />

Giuseppe Adriano Rossi<br />

L’ultimo libro del geriatra Giovanni Gelmini<br />

COME INVECCHIARE BENE<br />

"<br />

Purché siano grigi<br />

solo i capelli -<br />

Aspetti geragogici<br />

e preventivi per invecchiare<br />

<strong>con</strong> successo". Giovanni Gelmini<br />

arricchisce, <strong>con</strong> quest'opera<br />

(Edizioni Consulta,<br />

2010, 160 pagine, 12 euro), il<br />

percorso avviato anni or <strong>sono</strong><br />

per la divulgazione di studi<br />

e ricerche sulla vecchiaia<br />

attraverso pubblicazioni, <strong>con</strong>ferenze<br />

e <strong>con</strong>tatti diretti <strong>con</strong> i<br />

protagonisti e <strong>con</strong> gli operatori<br />

specializzati, addentrandosi<br />

nei meandri di una realtà sociale che sta assumendo<br />

dimensioni <strong>sempre</strong> più <strong>con</strong>sis<strong>te</strong>nti e che presuppone rispos<strong>te</strong><br />

adegua<strong>te</strong> di tipo geragogico e preventivo.<br />

Lo scopo finale di quest'opera è di aiutare gli anziani ad<br />

accettare il loro stato anagrafico e le modificazioni che<br />

ciò arreca alle loro abitudini e alle loro possibilità espressive,<br />

adottando le precauzioni e gli accorgimenti che pos<strong>sono</strong><br />

facilitare l'invecchiamento. Il libro di Gelmini è scritto<br />

<strong>con</strong> scorrevolezza, utilizzando uno stile colloquiale che<br />

rende comprensibile ogni aspetto dell'analisi scientifica.<br />

Avvalendosi degli apporti di psicologi, <strong>te</strong>rapeuti e gerontologi,<br />

l'autore induce l'anziano a fugare i timori e a ridimensionare<br />

i pregiudizi che normalmen<strong>te</strong> affliggono le<br />

persone che valicano una certa soglia dell'età. Quest'opera<br />

di costituisce un utile riferimento per chi è coinvolto<br />

nella stagione della «<strong>te</strong>rza età»: i suoi protagonisti e coloro<br />

che, per scelta personale o per impegno professionale,<br />

si dedicano alla cura degli anziani.<br />

Il volume è illustrato <strong>con</strong> immagini di Elisa Pellacani.<br />

C. B.<br />

<strong>Chiesa</strong> & Società<br />

Convegno in<strong>te</strong>rregionale domenica 11 aprile,dalle 10 alle 17,all’Oratorio di Santa Croce<br />

TUTTI I VOLTI DELLA DIGNITÀ<br />

Giornata promossa dal movimento Rinascita Cristiana<br />

"<br />

Dignità negata,<br />

dignità ri<strong>con</strong>osciuta.<br />

Donna,<br />

lavoro, ambien<strong>te</strong> nella società<br />

globale". È questo il <strong>te</strong>ma<br />

della giornata-evento organizzata<br />

dal movimento Rinascita<br />

Cristiana delle regioni<br />

Emilia Romagna, Veneto<br />

e Trentino per domenica<br />

11 aprile a Reggio Emilia<br />

(il programma è a fianco<br />

della foto). L'iniziativa, di<br />

particolare rilievo per la dimensione<br />

in<strong>te</strong>rregionale, si<br />

rivolge a credenti e non credenti<br />

come momento di riflessione<br />

comune su uno<br />

dei valori più mis<strong>con</strong>osciuti<br />

nella società attuale, sacrificato<br />

in nome della produzione,<br />

del successo a qualsiasi<br />

prezzo, della competizione,<br />

del profitto.<br />

Sos<strong>te</strong>nuta da innovazioni<br />

<strong>te</strong>cnologiche <strong>sempre</strong> più accelera<strong>te</strong><br />

e sganciata dalle finalità<br />

etiche che dovrebbero<br />

guidare ogni agire umano,<br />

l'e<strong>con</strong>omia di mercato<br />

procede avendo come fine<br />

solo se s<strong>te</strong>ssa, subordinando<br />

alla sua logica ogni altra<br />

realtà. Con le esigenze della<br />

produzione e della <strong>con</strong>correnza<br />

globale si giustificano<br />

prassi <strong>con</strong>trarie al bene delle<br />

persone e delle comunità:<br />

un'organizzazione del lavoro<br />

che riduce l'uomo a semplice<br />

strumento di produzione,<br />

uno stile di vita compulsivamen<strong>te</strong><br />

<strong>con</strong>sumistico,<br />

un uso distruttivo delle risorse<br />

naturali.<br />

La crisi globale ha frenatoinaspettatamen<strong>te</strong><br />

la corsa sregolata<br />

della crescita, risvegliando<br />

in molti la <strong>con</strong>sapevolezza<br />

che è necessario cambiare<br />

rotta ed elaborare una nuova<br />

visione culturale, un diverso<br />

modello di sviluppo.<br />

Di fron<strong>te</strong> a questa sfida di<br />

eccezionale portata, ognuno<br />

deve fare la sua par<strong>te</strong>,<br />

senza aspettare decisioni<br />

che vengano dall'alto, e<br />

prendere innanzitutto coscienza<br />

della necessità di<br />

met<strong>te</strong>re in discussione i nostri<br />

punti di riferimento culturali<br />

e i nostri stili di vita.<br />

In particolare, i cristiani <strong>sono</strong><br />

chiamati - in nome di una<br />

fede incarnata nel <strong>te</strong>mpo e<br />

nella storia - alla responsabilità<br />

di <strong>con</strong>correre alla elaborazione<br />

comune di un nuovo<br />

modello di società, fondato<br />

sulla solidarietà, la cooperazione,<br />

la sobrietà, <strong>con</strong> la visione<br />

dell'uomo e del mondo<br />

che traggono dal Vangelo.<br />

È<strong>con</strong> questo in<strong>te</strong>ndimento<br />

che Rinascita<br />

Cristiana ha progettato<br />

la giornata sulla dignità<br />

della persona, uno dei fon-<br />

Cos'è "Rinascita Cristiana"<br />

damenti antropologici che<br />

la cultura occidentale ha<br />

ereditato dal Cristianesimo.<br />

È il momento di riaffermare<br />

<strong>con</strong> rinnovata <strong>con</strong>vinzione<br />

Rinascita Cristiana è un movimento ecclesiale sorto a<br />

Roma nel 1941, formato da laici che si riunis<strong>con</strong>o in<br />

gruppi (attualmen<strong>te</strong> seicento in tutta Italia, due a Reggio<br />

Emilia) accomunati da un desiderio di ricerca e approfondimento<br />

critico della realtà. Essi pongono Cristo al centro<br />

dei loro rapporti in<strong>te</strong>rpersonali e - <strong>con</strong> un costan<strong>te</strong> impegno<br />

di coerenza tra fede e vita - vogliono essere segno di rinnovamento,<br />

evangelizzazione e di rapporti umani solidali nella<br />

comunità ecclesiale e nella collettività umana.<br />

Il progetto formativo<br />

Il progetto formativo di Rinascita Cristiana è rivolto a tutti<br />

i gruppi attraverso una proposta organica e unitaria di<br />

evangelizzazione. Accompagna la riflessione dei gruppi<br />

l'approfondimento della Bibbia e della Dottrina sociale della<br />

<strong>Chiesa</strong>. Gli aderenti al movimento si impegnano in un<br />

cammino di <strong>con</strong>versione e di "novità" cha nasce da una <strong>con</strong>tinua<br />

at<strong>te</strong>nzione ai segni dei <strong>te</strong>mpi: credono infatti che le situazioni<br />

di vita personali e collettive siano la prima occasione<br />

di annuncio e di evangelizzazione.<br />

Portatori della speranza di Cristo in una realtà in <strong>con</strong>tinua evoluzione,<br />

si impegnano nelle strade del mondo e sulle frontiere<br />

dell'umanità per la costruzione di una società più giusta, fra<strong>te</strong>rna<br />

e solidale, senza distinzione di razza, cultura e religione.<br />

Essi cercano una fede animata dall'amore, comunitaria, coraggiosa,<br />

ispirata dallo Spirito e aperta a tutto il creato per realizzare<br />

un progetto di uomo centrato sulla coscienza e sulla<br />

libertà. Sono <strong>con</strong>vinti che la fedeltà a Dio significa aprire all'uomo<br />

moderno la strada di una au<strong>te</strong>ntica liberazione e di<br />

uno sviluppo globale: fedeli a Dio e all'uomo (motto distintivo).<br />

Il metodo<br />

Igruppi seguono un metodo specifico i cui elementi <strong>sono</strong>:<br />

1) l'esperienza di gruppo: ogni piccolo gruppo di amicizia<br />

(comunità) riflet<strong>te</strong> sulla fede e sulla vita senza staccarle<br />

mai da una <strong>con</strong>tinua in<strong>te</strong>rpellanza e verifica. L'attività del<br />

gruppo si svolge attraverso due momenti strettamen<strong>te</strong> uniti tra<br />

loro: la meditazione personale e comunitaria della Parola di<br />

Dio; l'inchiesta e la revisione di vita.<br />

La meditazione personale e comunitaria della Parola di Dio<br />

è la scoperta e l'esperienza viva del disegno di amore di Dio,<br />

essa ci chiama alla <strong>con</strong>versione, ci educa a pensare come<br />

pensa Dio. Tra molti modi di accostare la Parola, Rinascita Cristiana<br />

privilegia un approfondimento culturale serio, un at<strong>te</strong>ggiamento<br />

di preghiera e <strong>con</strong><strong>te</strong>mplazione per giungere ad<br />

una au<strong>te</strong>ntica attualizzazione.<br />

L'inchiesta e la revisione di vita <strong>sono</strong> l'osservazione da credenti<br />

della complessità e della <strong>con</strong>cre<strong>te</strong>zza delle realtà quotidiane;<br />

aiutano a scorgere al di là dei fatti le culture e le mentalità<br />

comuni che <strong>con</strong>dizionano i rapporti umani (osservare);<br />

alla luce della Parola di Dio e della <strong>Chiesa</strong> verificano comportamenti,<br />

mentalità e scale di valori per discernere quale sia<br />

il progetto di Dio e quale sia la sua presenza negli eventi della<br />

storia (valutare), per essere presenti ed operanti <strong>con</strong> responsabilità<br />

cristiana nella società e nella <strong>Chiesa</strong> (agire).<br />

2) Il Piano di Lavoro nazionale. Rinascita Cristiana esprime<br />

ogni anno la sua proposta di evangelizzazione median<strong>te</strong> un<br />

"Piano di Lavoro" su un <strong>te</strong>ma specifico. Il <strong>te</strong>ma affrontato quest'anno<br />

riguarda la dignità della persona oggi in Italia e nel<br />

mondo. Ogni uomo è creato ad immagine di Dio e la sua dignità<br />

è intangibile in tut<strong>te</strong> le situazioni sociali e culturali. Il <strong>te</strong>ma<br />

sarà oggetto di approfondimento nella giornata-evento di<br />

domenica 11 aprile a Reggio Emilia.<br />

Movimento Rinascita Cristiana<br />

in Trentino, Veneto, Emilia - Romagna<br />

Convegno su<br />

DIGNITÀ NEGATA, DIGNITÀ RICONOSCIUTA<br />

domenica 11 aprile<br />

Oratorio Don Bosco - via Adua 79, Reggio Emilia<br />

10.15 - Saluti e presentazione<br />

Osservare - Riflet<strong>te</strong>re<br />

10.45 - Immagini e voci recitanti:<br />

uno sguardo sulla realtà<br />

11.30 - “Dignità di uomo, donna e ambien<strong>te</strong><br />

nella società dello sviluppo senza limiti”:<br />

Massimo Toschi docen<strong>te</strong> di storia e filosofia a Lucca<br />

12.30 - Dibattito (ore 13, pranzo - prenotare)<br />

Valutare - Agire<br />

14.30 - “Difendere la dignità”: <strong>te</strong>stimonianze<br />

15.30 - “Alla ricerca di un volto d’uomo”<br />

dialogo tra Massimo Toschi e don Giovanni Nicolini:<br />

“Gesù e la dignità della donna, del lavoro,<br />

dell’ambien<strong>te</strong> per la cultura del nostro <strong>te</strong>mpo”<br />

16.30 - Dialogo <strong>con</strong> il pubblico<br />

17.15 - Conclusione e saluti<br />

questo principio basilare in<br />

cui si ri<strong>con</strong>os<strong>con</strong>o credenti<br />

e laici, su cui dovrà necessariamen<strong>te</strong><br />

poggiare la costruzione<br />

di una società che rimetta<br />

al centro i bisogni veri<br />

e profondi degli esseri<br />

umani, in relazione armoniosa<br />

<strong>con</strong> i propri simili e<br />

<strong>con</strong> l'ambien<strong>te</strong>.<br />

L'in<strong>con</strong>tro prenderà le mosse<br />

dall'osservazione di alcune<br />

realtà di tre degli ambiti<br />

sociali in cui oggi la dignità<br />

della persona è più svilita e<br />

offesa: la donna, ridotta a<br />

merce di scambio e assoggettata<br />

al mito della bellezza<br />

e dell'e<strong>te</strong>rna giovinezza;<br />

l'organizzazione del lavoro,<br />

che riduce l'uomo e la donna<br />

alla loro funzione nel sis<strong>te</strong>ma<br />

produttivo; l'ambien<strong>te</strong>,<br />

sfruttato in modo irresponsabile,<br />

<strong>con</strong> <strong>con</strong>seguenze<br />

sulla salu<strong>te</strong> umana e<br />

sugli equilibri naturali che si<br />

<strong>te</strong>mono già irreversibili.<br />

La se<strong>con</strong>da par<strong>te</strong> della<br />

giornata sarà dedicata<br />

al futuro, che è già iniziato:<br />

saranno presenta<strong>te</strong><br />

esperienze che si ispirano a<br />

una logica al<strong>te</strong>rnativa nel lavoro,<br />

nella <strong>con</strong>cezione della<br />

donna e nel rapporto <strong>con</strong> la<br />

natura; e si riflet<strong>te</strong>rà sulla<br />

dignità di ogni persona, indipenden<strong>te</strong>men<strong>te</strong><br />

dalle<br />

<strong>con</strong>dizioni di vita in cui si<br />

trova, nella prospettiva di liberazione<br />

e di pienezza di<br />

vita indicata da Gesù di Nazareth.<br />

Immagini, letture, <strong>te</strong>stimonianze,<br />

dibattiti animeranno<br />

la manifestazione,<br />

che avrà i suoi momenti<br />

chiave nelle riflessioni<br />

di due importanti <strong>te</strong>stimoni<br />

del nostro <strong>te</strong>mpo: in<br />

mattinata, il prof. Massimo<br />

Toschi, assessore alla Ri<strong>con</strong>ciliazione<br />

fra i Popoli della<br />

Regione Toscana, nella legislatura<br />

appena <strong>con</strong>clusa;<br />

nel pomeriggio, don Giovanni<br />

Nicolini, parroco della<br />

Dozza di Bologna, biblista<br />

noto per le scel<strong>te</strong> <strong>con</strong>trocorren<strong>te</strong><br />

a favore degli esclusi.<br />

I lavori si <strong>te</strong>rranno nell'Oratorio<br />

"Don Bosco" di Santa<br />

Croce, a Reggio Emilia, nella<br />

sala Alma Ma<strong>te</strong>r in via<br />

Adua 79, dalle 10.15 alle 17,<br />

<strong>con</strong> pausa pranzo.<br />

Per informazioni e iscrizioni,<br />

<strong>con</strong>tattare il numero<br />

335.5605065.<br />

Maria Grazia Fergnani<br />

responsabile Rinascita Cristiana<br />

Emilia Romagna


Società & Cultura 3 aprile 2010 13<br />

La vera scienza, un atto di fede e umiltà<br />

Correggio:la <strong>con</strong>ferenza del professor Zichichi davanti a più di 400 studenti<br />

Correggio, la mattina di<br />

sabato 27 marzo, ha avuto<br />

l'onore di ospitare una<br />

delle più eminenti figure di<br />

scienziati del nostro <strong>te</strong>mpo, il<br />

professor Antonino Zichichi.<br />

Accolto al Teatro "Asioli", al momento<br />

del suo ingresso, da<br />

un'au<strong>te</strong>ntica ovazione, Zichichi<br />

ha catturato l'at<strong>te</strong>nzione della<br />

pla<strong>te</strong>a (460 studenti, venuti da<br />

diverse scuole della provincia)<br />

per oltre un'ora, riscuo<strong>te</strong>ndo<br />

nei più un vivo e for<strong>te</strong> in<strong>te</strong>resse.<br />

Non che le <strong>te</strong>matiche fossero<br />

semplici: ha parlato di «antima<strong>te</strong>ria»,<br />

di «supermondo», di<br />

«subnucleare» e di altro ancora;<br />

del resto, basta leggere la "breve<br />

biografia" del professore (visitabile<br />

on-line sul sito dell'«Ettore<br />

Majorana Foundation and Centre<br />

for Scientific Culture», di cui<br />

Zichichi è fondatore e presiden<strong>te</strong>)<br />

per farsi un'opinione del suo<br />

impressionan<strong>te</strong> curriculum.<br />

Ma Zichichi, come ben<br />

sapevano i promotori<br />

dell'evento (la professoressa<br />

Nanda Parmiggiani Salsi<br />

ed i suoi collaboratori del Circolo<br />

culturale "Frassati") è da<br />

<strong>sempre</strong> anche un abile e apprezzato<br />

divulgatore, capace di<br />

avvicinare la gen<strong>te</strong> alla complessità<br />

dei <strong>te</strong>mi della scienza ai<br />

suoi massimi livelli.<br />

Alle prese <strong>con</strong> una carriera tanto<br />

imponen<strong>te</strong>, prestigiosa e professionalmen<strong>te</strong><br />

gratifican<strong>te</strong> - si<br />

potrebbe pensare - quanto può<br />

essere facile il rischio di montare<br />

in superbia. Ma il <strong>con</strong>trassegno<br />

morale di Zichichi è altrove.<br />

Nella fede cristiana, anzitutto, e<br />

nell'operato di quel Galileo Galilei<br />

che fece dell'«umiltà in<strong>te</strong>llettuale»<br />

il perno delle sue più<br />

grandi intuizioni, ri<strong>con</strong>oscendo<br />

che "Colui che ha creato il mondo"<br />

avrà <strong>sempre</strong> un'in<strong>te</strong>lligenza,<br />

una fantasia e una genialità<br />

enormemen<strong>te</strong> superiori alle<br />

nostre pur <strong>sempre</strong> limita<strong>te</strong> e<br />

umane possibilità.<br />

Neanche a farlo apposta,<br />

tre giorni prima della<br />

<strong>con</strong>ferenza - il 24 marzo<br />

- le parole pronuncia<strong>te</strong> da Benedetto<br />

XVI duran<strong>te</strong> l'udienza<br />

Correggio, 27 marzo. Foto 1: il Teatro "Asioli" gremito dagli studenti delle superiori; diverse scuole del Reggiano hanno aderito. Foto 2:<br />

da sinistra, Nanda Parmiggiani Salsi; il prof. Antonino Zichichi; don Carlo Cas<strong>te</strong>llini (parroco di Rio Saliceto). Foto Pietro Parmiggiani.<br />

"<br />

Siamo di fron<strong>te</strong> alle due componenti<br />

essenziali nelle quali<br />

si articola la nostra esis<strong>te</strong>nza:<br />

una che opera nell'Immanen<strong>te</strong>,<br />

la Scienza, e l'altra che opera nel Trascenden<strong>te</strong>,<br />

la Fede. Ed ecco la spettacolare<br />

<strong>con</strong>clusione cui si arriva. La Scienza,<br />

studiando l'Immanen<strong>te</strong> nel modo<br />

più rigoroso che l'in<strong>te</strong>lletto umano abbia<br />

mai saputo <strong>con</strong>cepire, scopre una<br />

serie di verità, i cui valori <strong>sono</strong> in perfetta<br />

sintonia <strong>con</strong> quelli che la s<strong>te</strong>ssa<br />

forma di ma<strong>te</strong>ria viven<strong>te</strong> detta uomo,<br />

apprende dalla Verità Rivelata. A quattro<br />

secoli da Galilei, si erge in tutta la<br />

sua splendida chiarezza, quanto il padre<br />

della Scienza seppe vedere <strong>con</strong> un<br />

puro atto di Fede: la Natura e la Bibbia<br />

settimanale sembravano una<br />

'premessa' perfetta alla venuta<br />

in <strong>te</strong>rra correggese del luminare<br />

di Erice. Svolgendo infatti una<br />

ca<strong>te</strong>chesi su Sant'Alberto magno<br />

- uno dei maestri della <strong>te</strong>ologia<br />

medievale - il Papa ricordava<br />

come "tra fede e scienza<br />

non vi è opposizione, nonostan<strong>te</strong><br />

alcuni episodi di incomprensione<br />

che si <strong>sono</strong> registrati nella<br />

storia". La creazione - spiega il<br />

Papa - "è il primo linguaggio attraverso<br />

il quale Dio - che è somma<br />

in<strong>te</strong>lligenza, che è Logos - ci<br />

rivela qualcosa di sé". "Quanti<br />

scienziati" - riprende - "hanno<br />

portato avanti le loro ricerche<br />

ispirati da stupore e gratitudine<br />

di fron<strong>te</strong> al mondo che, ai loro<br />

La Fimarc (Federazione In<strong>te</strong>rnazionale<br />

dei Movimenti Rurali di Adulti Cattolici)<br />

da più di 30 anni vive come movimento<br />

europeo di riflessione profonda del<br />

mondo cattolico radicato nelle campagne,<br />

dove l'attività agricola e delle popolazioni<br />

rurali si intreccia <strong>con</strong> la cura e <strong>con</strong> il rispetto<br />

del creato.<br />

Nel corso della sua storia il movimento ha<br />

allargato il proprio sguardo, abbracciando<br />

anche quei cattolici rurali che vivono in altri<br />

<strong>con</strong>tinenti, per esser fon<strong>te</strong> di riflessione<br />

ed ispirazione in un mondo <strong>sempre</strong> più globalizzato<br />

e in cui i problemi e le sfide di<br />

ognuno si intrecciano <strong>con</strong> persone e situazioni<br />

lontane. La par<strong>te</strong>cipazione di associazioni<br />

da tutto il mondo è una ricca occasione<br />

di <strong>con</strong>fronto e <strong>con</strong>divisone per comprendere<br />

attraverso parole 'vive' quello che<br />

succede altrove e come po<strong>te</strong>rsi muovere per<br />

vivere. Dappertutto, nel mondo, le persone<br />

portano avanti azioni <strong>con</strong>cre<strong>te</strong> in nome di<br />

ideali alti: accorgersi di questo può dare<br />

molta speranza.<br />

IRurali Reggiani (RuRe) <strong>sono</strong> un'esperienza<br />

della nostra Diocesi che da <strong>sempre</strong><br />

par<strong>te</strong>cipa a questi in<strong>con</strong>tri mondiali<br />

ed europei, e che anche quest'anno ha portato<br />

il suo <strong>con</strong>tributo.<br />

In cambio siamo ritornati a casa ricchi di<br />

tanti spunti di riflessione, nati ascoltando,<br />

<strong>con</strong>oscendo, guardando e osservando ciò<br />

che succedeva, le discussioni che nascevano,<br />

le persone che abbiamo in<strong>con</strong>trato.<br />

Il <strong>te</strong>ma di quest'anno è stato "Less is more".<br />

In altre parole, un richiamo a vivere in modo<br />

essenziale. Confrontandomi <strong>con</strong> persone<br />

<strong>sono</strong> entrambe opera dello s<strong>te</strong>sso Creatore.<br />

La Bibbia - diceva Galilei - è la parola<br />

di Dio. La Natura è invece la Sua<br />

scrittura. (...) Riassumendo: la Bibbia<br />

occhi di studiosi e di credenti,<br />

appariva e appare come l'opera<br />

buona di un Creatore sapien<strong>te</strong> e<br />

amorevole!".<br />

Straordinaria l'assonanza<br />

di pensiero <strong>con</strong> il professor<br />

Zichichi, che quei valori<br />

li incarna e li vive nella sua<br />

'missione' di scienziato creden<strong>te</strong>,<br />

e che li aveva fissati in uno<br />

dei suoi libri dedicandolo proprio<br />

all'attuale Pon<strong>te</strong>fice e a Papa<br />

Wojtyla (si veda sopra). Affermazioni,<br />

quelle di Benedetto<br />

XVI, che richiamano subito il<br />

"caso Galileo", tornato così for<strong>te</strong>men<strong>te</strong><br />

d'attualità. Da questa<br />

figura di studioso e di uomo di<br />

fede ha voluto partire Zichichi<br />

che <strong>con</strong> coraggio lavorano per uno stile di<br />

vita più rispettoso e sos<strong>te</strong>nibile in zone davvero<br />

povere del pianeta, pensare all'essenzialità<br />

nella mia vita non po<strong>te</strong>va non partire<br />

da un ripensamento profondo dello stile di<br />

vita che portiamo avanti qui 'da noi', nel<br />

mondo ricco e 'sviluppato', dove spesso è lo<br />

spreco ma<strong>te</strong>riale a fare da padrone e l'umanità,<br />

i valori sociali, <strong>sono</strong> lasciati ai margini.<br />

Accolti in un paradiso naturale, le colline<br />

sembravano esplodere di natura e<br />

di colori; così esse <strong>con</strong>trastavano in<br />

modo sorprenden<strong>te</strong> <strong>con</strong> le riflessioni sul<br />

Una delle<br />

simpatiche<br />

espressioni<br />

del professor<br />

Zichichi che<br />

lo hanno<br />

reso noto<br />

anche al<br />

grande<br />

pubblico<br />

come abile<br />

divulgatore<br />

scientifico.<br />

per il suo in<strong>te</strong>rvento, facendovi<br />

<strong>con</strong>tinuo riferimento nel corso<br />

di tutta la lezione magistrale.<br />

Siciliano di Trapani, 80 anni<br />

compiuti nell'ottobre<br />

scorso, Zichichi stupisce<br />

per la lucidità mentale ed in<strong>te</strong>llettuale<br />

<strong>con</strong> cui <strong>con</strong>ca<strong>te</strong>na, una<br />

dopo l'altra, le argomentazioni<br />

che accompagnano i presenti<br />

dentro a un mondo tanto affascinan<strong>te</strong><br />

quanto s<strong>con</strong>osciuto. Si<br />

prova allora ad immaginarlo<br />

mentre dirige l'esperimento<br />

«Lvd» nel Laboratorio nazionale<br />

del Gran Sasso (nell'ambito<br />

dell'Istituto Nazionale di Fisica<br />

Nucleare), oppure in<strong>te</strong>nto a coordinare<br />

l'«Laa project» finan-<br />

(...) non ha lo scopo di spiegare com'è<br />

fatta la par<strong>te</strong> Immanen<strong>te</strong> della nostra<br />

esis<strong>te</strong>nza. Essa ha lo scopo di tracciare<br />

per l'uomo la via che <strong>con</strong>duce al Signore.Il<br />

Libro della Natura ci rivela come è<br />

stato costruito il mondo: l'opera della<br />

Creazione. (...) Trattandosi di una costruzione,<br />

il suo linguaggio deve essere<br />

rigoroso. Saperlo leggere vuol dire met<strong>te</strong>re<br />

a beneficio dell'uomo le leggi che<br />

reggono il Cosmo, in comunione, non<br />

in anti<strong>te</strong>si, <strong>con</strong> la parola di Dio, che è la<br />

Bibbia".<br />

tratto da: Antonino Zichichi<br />

"Tra Fede e Scienza.<br />

Da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI"<br />

2005, edizioni Il Saggiatore<br />

Rurali Reggiani in Paraguay per il raduno della Federazione In<strong>te</strong>rnazionale Movimenti Rurali<br />

LA NOSTRA PARTE PER LA CAUSA<br />

DI UN MONDO PIÙ GIUSTO<br />

modello di sviluppo attuale, dove - al <strong>con</strong>trario<br />

- non viene compreso il limi<strong>te</strong> naturale<br />

della crescita produttiva, dove domina la<br />

'cultura dell'istan<strong>te</strong>', dell'avere tutto subito,<br />

dove è ricco 'chi ha' e la felicità è la mercanzia,<br />

dove il piacere è immediato e le relazioni<br />

<strong>con</strong> le persone e le cose <strong>sono</strong> domina<strong>te</strong><br />

dall'utilitarismo personale. La volatilità del<br />

<strong>te</strong>mpo è coeren<strong>te</strong> <strong>con</strong> una società dove i valori<br />

e gli ideali che guidavano le generazioni<br />

passa<strong>te</strong> <strong>sono</strong> stati sostituiti da una miriade<br />

di valori personalistici e mode che <strong>con</strong>tinuamen<strong>te</strong><br />

mutano e che lasciano le persone<br />

e soprattutto i giovani disorientati da-<br />

ziato dal Cern di Ginevra (l'Organizzazione<br />

europea per la Ricerca<br />

nucleare e subnucleare).<br />

Ma si intuisce che le sue domande<br />

su chi siamo, da dove veniamo,<br />

dove andiamo, in fondo<br />

<strong>sono</strong> le s<strong>te</strong>sse che ci facciamo<br />

tutti. "La scienza" - spiega -<br />

"studia la logica fondamentale<br />

che sta alla base di tutto il mondo,<br />

dalla struttura più piccola<br />

della ma<strong>te</strong>ria - come il 'cuore' di<br />

un protone - ai <strong>con</strong>fini del cosmo.<br />

Com'è possibile che ci sia<br />

ancora chi afferma che siamo figli<br />

del caos, quand'è dimostrato<br />

che esis<strong>te</strong> una logica rigorosa e<br />

valida persino per la più piccola<br />

quantità di spazio-<strong>te</strong>mpomassa-energia-cariche?".<br />

Zichichi rincara la dose, rammaricandosi<br />

che dopo quattro<br />

secoli di scienza galileiana ci<br />

siano personaggi (e fra questi,<br />

sedicenti scienzati) che si ostinano<br />

a far credere alla gen<strong>te</strong> che<br />

a reggere il mondo è solo la <strong>con</strong>fusione.<br />

Costoro - esponenti di<br />

una cultura a<strong>te</strong>a che si dice 'veritiera'<br />

in virtù di una libertà totale<br />

da qualsiasi ispirazione di<br />

fede - strumentalizzano per i<br />

propri scopi lo s<strong>te</strong>sso Galilei, facendolo<br />

passare, oggi, come un<br />

"finto creden<strong>te</strong>", ignobilmen<strong>te</strong><br />

perseguitato da una <strong>Chiesa</strong> alla<br />

quale sentiva di non appar<strong>te</strong>nere.<br />

"Ma quanti di<strong>con</strong>o di difendere<br />

Galilei in verità lo attaccano,<br />

<strong>con</strong>tinuando ad alimentare<br />

quei quattro secoli di bugie sul<br />

suo <strong>con</strong>to che ho cercato di sfa<strong>te</strong>re<br />

e svelare nel mio libro Galilei<br />

divin uomo".<br />

Zichichi parla <strong>con</strong> buona<br />

cognizione di causa: del<br />

grande scienziato pisano<br />

è profondo ammiratore ed estimatore;<br />

quotidianamen<strong>te</strong> si<br />

<strong>con</strong>fronta <strong>con</strong> la sua opera e la<br />

sua vita, al riparo però dai pregiudizi<br />

del pensiero dominan<strong>te</strong>.<br />

Del resto, come può quell'uomo<br />

che andava cercando<br />

nella natura le "impron<strong>te</strong>" del<br />

Creatore (e che affermò che<br />

tutto ciò che esis<strong>te</strong> è retto da<br />

una logica che ha un "Autore")<br />

divenire ostaggio di un ma<strong>te</strong>rialismo<br />

che, in nome della pura<br />

scienza, rifiuta Dio? "Un vero<br />

scienziato non può essere<br />

arrogan<strong>te</strong>", spiega Zichichi. "Si<br />

diventa arroganti quando si<br />

pre<strong>te</strong>nde di aver capito tutto. E<br />

oggi siamo in pieno «Hiroshima<br />

culturale», perché tanti parlano<br />

di scienza senza averne mai fatta,<br />

spacciando menzogne per<br />

verità e attaccando proprio<br />

quella scienza che ha <strong>con</strong>servato<br />

intatta la sua ispirazione<br />

galileiana".<br />

Infine, un'esortazione: "Vi invito<br />

ad aprire gli occhi: diventa<strong>te</strong><br />

voi s<strong>te</strong>ssi ambasciatori di quella<br />

verità che oggi ha in Benedetto<br />

XVI il suo grande patrono". E<br />

l'ovazione d'ingresso si ripe<strong>te</strong>.<br />

Mat<strong>te</strong>o Gelmini<br />

vanti alle sfide e alle difficoltà quotidiane.<br />

Di fron<strong>te</strong> a questo, in ogni par<strong>te</strong> del<br />

mondo, chi si bat<strong>te</strong> per una società<br />

più giusta si sen<strong>te</strong> poco ascoltato o<br />

incompreso dalle istituzioni, dalla società<br />

civile - sia locale che mondiale - dall'indifferenza,<br />

dall'approssimazione. Davanti a<br />

tanta frustran<strong>te</strong> impo<strong>te</strong>nza, la soluzione potrebbe<br />

essere quella di demordere, di lasciare<br />

che le cose vadano come stanno andando,<br />

evitare di esporsi troppo e ac<strong>con</strong><strong>te</strong>ntarsi<br />

del poco che si è ot<strong>te</strong>nuto.<br />

Agire ugualmen<strong>te</strong>, e nonostan<strong>te</strong> tutto, è difficile.<br />

Eppure, se Sophy - dal Kenya - che di<br />

ingiustizie ne ha vis<strong>te</strong> tan<strong>te</strong>, mi ha detto "Io<br />

non posso stare ferma!"... da questa piccola<br />

'ribellione' si può davvero ricominciare.<br />

Dove trovare la sorgen<strong>te</strong> della propria spiritualità?<br />

Come riscoprire la nostra motivazione<br />

a <strong>con</strong>tinuare a denunciare le ingiustizie?<br />

Come <strong>con</strong>tinuare a cooperare <strong>con</strong> l'altro,<br />

quando è così complicato e i fallimenti<br />

così prevedibili?<br />

Ho <strong>con</strong>osciuto tanti atti di coraggio, tan<strong>te</strong><br />

piccole esperienze di vita vissu<strong>te</strong> <strong>con</strong><br />

coerenza, au<strong>te</strong>nticità, tan<strong>te</strong> persone che<br />

non si arrendono perché <strong>con</strong>tinuamen<strong>te</strong> riscoprono<br />

la persona, i valori delle relazioni<br />

umane, la necessità di pro<strong>te</strong>ggere e rispettare<br />

l'ambien<strong>te</strong> naturale, l'importanza di un<br />

sorriso, la famiglia da cui veniamo, gli amici<br />

<strong>con</strong> cui cresciamo. Quelle piccole ed au<strong>te</strong>ntiche<br />

cose che non vorremmo mai perdere<br />

e che ogni essere umano avrebbe il diritto<br />

di avere.<br />

Rosalia Filippini


14<br />

3 aprile 2010<br />

CORREGGIO, STUDENTI SOLIDALI<br />

Accompagnare la sofferenza:<br />

sfida per i giovani e per tu ti<br />

Apartire dal mese di novembre del 2009 mi è stata offerta<br />

la possibilità, in qualità di insegnan<strong>te</strong> di Religione<br />

presso l'Istituto <strong>te</strong>cnico statale "Luigi Einaudi"<br />

di Correggio, di seguire alcuni dei miei studenti duran<strong>te</strong><br />

l'attività di volontariato presso il reparto di Riabilitazione<br />

in<strong>te</strong>nsiva dell'Ospedale S. Sebastiano.<br />

Nato nel corso dell'anno scolastico 2006-'07 in collaborazione<br />

<strong>con</strong> l'A.V.O. e coordinato dalle proff. Alessandra Barbieri<br />

e Ivonne Begotti, il progetto coinvolge diversi gruppi<br />

di alunni che, a rotazione, due pomeriggi la settimana (dalle<br />

17 alle 18) offrono spontaneamen<strong>te</strong> la loro disponibilità<br />

e amicizia a pazienti che - solitamen<strong>te</strong> a causa di gravi traumi<br />

subiti - devono restare a lungo in quel Reparto.<br />

Il dottor Brianti mostra il premio Città del Libro assegnato<br />

al progetto "Letto a letto: la biblio<strong>te</strong>ca in ospedale". A sinistra<br />

le insegnanti Barbieri e Ca<strong>te</strong>llani (foto: Comune di Correggio).<br />

Mi hanno profondamen<strong>te</strong> colpito la sensibilità e la<br />

delica<strong>te</strong>zza dimostra<strong>te</strong> dai ragazzi nel sostare senza<br />

fretta dinanzi al dolore altrui, nel porsi a <strong>con</strong>tatto<br />

<strong>con</strong> persone affet<strong>te</strong> da lesioni neurologiche, quindi<br />

costret<strong>te</strong> a fare i <strong>con</strong>ti quotidianamen<strong>te</strong> coi limiti imposti<br />

dalla loro <strong>con</strong>dizione fisica. E mi <strong>sono</strong> resa <strong>con</strong>to di quanto<br />

sia fuorvian<strong>te</strong> e <strong>con</strong>troproducen<strong>te</strong> parlare dei giovani<br />

d'oggi in modo generalizzato, e in <strong>te</strong>rmini totalmen<strong>te</strong> negativi,<br />

ri<strong>te</strong>nendoli sprovvisti di valori importanti come la<br />

solidarietà, la generosità, la bontà, il prendersi cura dei più<br />

bisognosi di aiuto. In realtà, la perseveranza e la capacità<br />

degli studenti di 'met<strong>te</strong>rsi in gioco' in un progetto come<br />

questo evidenzia ancora una volta che la scuola, nel suo in<strong>te</strong>nto<br />

educativo, può e deve formare le nuove generazioni<br />

non solo in ambito professionale, ma anche e soprattutto<br />

a livello umano, guidandole alla sapienza del vivere; affinché<br />

non avvenga che tra il cosiddetto mondo dei sani e<br />

quello dei malati si frapponga un muro, rendendo la nostra<br />

società del benessere <strong>sempre</strong> più 'povera' in<strong>te</strong>riormen<strong>te</strong> e<br />

spiritualmen<strong>te</strong>, distan<strong>te</strong> e inaccoglien<strong>te</strong>, incapace di umanizzare<br />

il dolore e la sofferenza dei suoi figli.<br />

Cristina Ca<strong>te</strong>llani<br />

PERCHÉ L’ACQUA DEL RUBINETTO CONVIENE<br />

GRATIS, SANA, ECOLOGICA<br />

Se<strong>con</strong>do Legambien<strong>te</strong> e Federutility (la federazione<br />

delle aziende di servizi pubblici locali) l’acqua<br />

del rubinetto è sicura e <strong>con</strong>trollata, oltre che e<strong>con</strong>omica<br />

e rispettosa dell’ambien<strong>te</strong>. A garantirne la qualità<br />

<strong>sono</strong> le migliaia di <strong>con</strong>trolli eseguiti annualmen<strong>te</strong>,<br />

<strong>con</strong>trolli che la rendono persino migliore e più affidabile<br />

rispetto a quella in bottiglia. Con "Acqua di rubinetto?<br />

Sì grazie!" (la nuova campagna nazionale di promozione<br />

dell’acqua di casa) le due associazioni hanno<br />

organizzato, duran<strong>te</strong> il fine settimana del 20-21 marzo,<br />

oltre 60 iniziative per fornire informazioni pratiche ai<br />

cittadini e per sfatare luoghi comuni sull’acqua del rubinetto,<br />

togliendo qualsiasi dubbio riguardo la sicurezza<br />

ed il gusto.<br />

Per Mauro D’Ascenzi (vice presiden<strong>te</strong> di Federutility),<br />

"il livello qualitativo dell’acqua italiana è tra i più alti<br />

d’Europa nonostan<strong>te</strong> le tariffe più basse e non è questione<br />

di fortuna, ma di lavoro e di investimenti". Per<br />

Sebastiano Venneri (vice presiden<strong>te</strong> nazionale di Legambien<strong>te</strong>)<br />

"non bere l’acqua di casa significa rinunciare<br />

ad una risorsa sana, perché <strong>con</strong>trollata <strong>con</strong> rigorose<br />

norme sanitarie, e molto e<strong>con</strong>omica, visto che un<br />

litro di acqua 'del Sindaco' può costare fino a mille vol<strong>te</strong><br />

meno di quella in bottiglia. E poi l’acqua di rubinetto<br />

rispetta l’ambien<strong>te</strong>, non produce rifiuti plastici ed è<br />

a 'chilometri zero', non viaggia per centinaia di chilometri<br />

su inquinanti Tir, evita il <strong>con</strong>sumo di combustibili<br />

fossili, l’emissione di Co2 e di polveri sottili".<br />

Società & Cultura<br />

"REGGIO EMILIA-CALABRIA"<br />

Conoscere e <strong>con</strong>trastare la cultura mafiosa<br />

Così gira il denaro sporco "reggiano"<br />

Estorsioni e riciclaggio se<strong>con</strong>do l'Osservatorio Antimafie<br />

Giovedì Santo: un mese<br />

esatto da quando Reggio<br />

Emilia ha ospitato<br />

la manifestazione nazionale<br />

"Da Sud a Nord: un'Alleanza<br />

per la democrazia, per la legalità,<br />

<strong>con</strong>tro mafie e massonerie<br />

devia<strong>te</strong>". In quel 1° Marzo<br />

la mobilitazione della società<br />

civile, della politica, delle organizzazioni<br />

e<strong>con</strong>omiche del<br />

<strong>te</strong>rritorio fu decisa e compatta.<br />

Poi i riflettori si <strong>sono</strong> spenti,<br />

e inesorabilmen<strong>te</strong> la cronaca<br />

ha macinato altri eventi<br />

e altre 'piazze', <strong>con</strong>di<strong>te</strong> dal<br />

brutto clima della campagna<br />

elettorale per le regionali.<br />

Dato che la sensibilizzazione<br />

ha bisogno di<br />

<strong>te</strong>mpi lunghi, però, è<br />

già opportuno riprendere il<br />

cammino, richiamando i fenomeni<br />

su cui l'opinione<br />

pubblica e le istituzioni debbono<br />

<strong>te</strong>nere gli occhi aperti.<br />

Su La Libertà lo faremo attraverso<br />

una breve serie di articoli,<br />

valorizzando il lavoro di<br />

uno dei frutti più 'maturi' del<br />

1° Marzo: l'Osservatorio Civico<br />

Antimafie realizzato dal<br />

Coordinamento Locride-Reggio<br />

Emilia (Co.Lo.Re).<br />

Uno dei fenomeni più difficili<br />

da in<strong>te</strong>rcettare, acuito dalla<br />

crisi e<strong>con</strong>omica, è quello<br />

estorsivo. I drammi di in<strong>te</strong>re<br />

famiglie e piccole aziende si<br />

leggono in filigrana dalle notizie<br />

che, <strong>con</strong> buona regolarità,<br />

compaiono sui giornali locali.<br />

Un caso eclatan<strong>te</strong> è stato<br />

quello di un piccolo<br />

imprenditore di<br />

Cutro, domiciliato da parenti<br />

a Reggio Emilia, che <strong>con</strong> modalità<br />

mafiose e in combutta<br />

<strong>con</strong> alcuni colleghi aveva<br />

messo in piedi un giro di prestiti<br />

a piccoli imprenditori,<br />

AScandiano in via Tognoli e in<br />

300 altre piazze d'Italia, il 19<br />

marzo si è <strong>te</strong>nuta "Diritti in<br />

piazza", la campagna nazionale di informazione<br />

e sensibilizzazione dei cittadini<br />

e dei lavoratori - promossa dalle<br />

Acli e dal Patronato Acli - che ha in<strong>te</strong>so<br />

portare al centro del dibattito il<br />

<strong>te</strong>ma della legalità nel lavoro.<br />

Reggio Emilia, 1° marzo 2010: una piccola par<strong>te</strong> del lungo cor<strong>te</strong>o<br />

che ha sfilato per le vie della città duran<strong>te</strong> la manifestazione<br />

nazionale per la democrazia, la legalità e la giustizia.<br />

impiegati e liberi professionisti,<br />

tutti calabresi, <strong>con</strong> tassi<br />

del 20% al mese, come dire il<br />

240% annuo.<br />

Nel 2009 Guardia di Finanza<br />

e Polizia hanno chiuso su<br />

questo caso le indagini inizia<strong>te</strong><br />

dalla Dda quattro anni prima.<br />

Il <strong>con</strong>trasto alle estorsioni ri-<br />

entra fra gli obiettivi del Protocollo<br />

<strong>con</strong>tro la criminalità<br />

stipulato tra le Camere di<br />

Commercio di Reggio Emilia,<br />

Modena, Caltanissetta e Crotone<br />

appena trenta giorni fa.<br />

Concretamen<strong>te</strong>, è prevista la<br />

costituzione di uno specifico<br />

fondo di primo in<strong>te</strong>rvento, a<br />

patto che le imprese colpi<strong>te</strong><br />

denuncino gli estorsori.<br />

Equi sta il passaggio più<br />

arduo.<br />

Come accade l'usura a<br />

Reggio Emilia? Passa dalla<br />

strada: può essere un distributore<br />

di benzina, una pizzeria,<br />

un ho<strong>te</strong>l o un imprenditore<br />

che offrono denaro se ne<br />

hai bisogno. Anche il riciclaggio<br />

del denaro sporco avvie-<br />

Su "La Libertà" inizia una breve serie<br />

di articoli che valorizzano il lavoro<br />

dell'Osservatorio Civico Antimafie.<br />

Per evitare che la manifestazione<br />

del 1° marzo rimanga una felice paren<strong>te</strong>si<br />

in un discorso troppo fosco da accettare<br />

Scandiano, 19 marzo: lo stand Acli. Primo da sinistra, il presiden<strong>te</strong> provinciale<br />

Paolo Rozzi. A destra Paolo Mammi, referen<strong>te</strong> del Patronato.<br />

ne sotto i nostri occhi. Aggirare<br />

le segnalazioni obbligatorie<br />

alla Banca d'Italia, che la<br />

legge prevede per tut<strong>te</strong> le<br />

operazioni finanziarie superiori<br />

ai 12.500 euro, richiede<br />

la collaborazione al gioco<br />

sporco di prestanome, «money<br />

transfer», banchieri disonesti,<br />

società fantasma e<br />

paradisi fiscali.<br />

Perché parlare di lavoro e soprattutto<br />

di lavoro regolare? Perché in un Paese<br />

dominato dal bisogno di lavorare, parlare<br />

di legalità nel lavoro significa diffondere<br />

una cultura di responsabilità<br />

e di rispetto; significa dire basta al<br />

lavoro nero, ridurre le disuguaglianze<br />

sociali e garantire la tu<strong>te</strong>la dei diritti<br />

e dei doveri dei lavoratori e dei<br />

Uno dei meccanismi<br />

escogitati emerge da<br />

un'in<strong>te</strong>rcettazione<br />

ambientale compiuta nell'ambito<br />

dell'operazione<br />

«Pandora» (2009). Un imprenditore<br />

domiciliato a Santa<br />

Vittoria di Gualtieri, appar<strong>te</strong>nen<strong>te</strong><br />

a nota cosca mafiosa,<br />

dice al suo in<strong>te</strong>rlocutore:<br />

"Se vieni qui <strong>con</strong> 100.000 euro,<br />

loro ti fanno un assegno di<br />

110.000 euro e poi ti mandano<br />

anche la fattura, così il denaro<br />

è pulito, garantito al<br />

mille". È un caso in cui <strong>sono</strong><br />

presenti estorsione, emissione<br />

di fatture false e riciclaggio.<br />

Circa l'utilizzo dei prestanome,<br />

è emblematico un caso<br />

riportato dai media nel 1999.<br />

Venne scritto di quattro donne<br />

calabresi, delle quali una<br />

emigrata come insegnan<strong>te</strong> a<br />

Mon<strong>te</strong>cchio, che avevano costituito<br />

una società senza<br />

averne la capacità e<strong>con</strong>omica;<br />

negli anni avevano costruito<br />

un albergo e una disco<strong>te</strong>ca<br />

senza assumere impegni<br />

<strong>con</strong> banche. Le indagini<br />

della magistratura accertarono<br />

che quella società appar<strong>te</strong>neva<br />

in realtà alla cosca<br />

Arena di Isola Capo Rizzuto,<br />

alleata del clan Dragone.<br />

Altra zona grigia per il riciclaggio<br />

si trova negli appalti<br />

dei lavori pubblici, <strong>con</strong> gli improbabili<br />

ribassi - anche del<br />

40% - esibiti in sede d'asta da<br />

imprese non reggiane.<br />

Droga, edilizia, rifiuti,<br />

trasporti: c'è ancora<br />

molto da dire in <strong>te</strong>ma<br />

di infiltrazioni malavitose, ma<br />

è meglio trattarne un po' alla<br />

volta.<br />

Per evitare che il 1° marzo rimanga<br />

una felice paren<strong>te</strong>si in<br />

un discorso troppo fosco da<br />

accettare. (e. t.)<br />

LEGALITÀ NEL LAVORO - Anche a Scandiano, il 19 marzo, uno stand delle Acli per informare e sensibilizzare<br />

ACLI: «DIRITTI IN PIAZZA» CONTRO IL LAVORO NERO<br />

datori di lavoro.<br />

In Italia esistono circa tre milioni di<br />

lavoratori in nero ai quali non vengono<br />

versati regolarmen<strong>te</strong> i <strong>con</strong>tributi<br />

e che <strong>sono</strong> pertanto esclusi da<br />

ogni tu<strong>te</strong>la previdenziale ed assis<strong>te</strong>nziale.<br />

Il lavoro irregolare nega dignità e cittadinanza<br />

ai lavoratori, riduce o annulla<br />

i livelli di sicurezza, met<strong>te</strong> in atto<br />

una scorretta <strong>con</strong>correnza nei <strong>con</strong>fronti<br />

delle imprese che rispettano le<br />

regole e produce un'e<strong>con</strong>omia sommersa<br />

pari a oltre 350 miliardi di euro.<br />

"La crisi e<strong>con</strong>omica non può essere un<br />

alibi per tollerare l'illegalità", affermano<br />

le Acli. "Il lavoro nero non può essere<br />

<strong>con</strong>siderato un ammortizzatore<br />

dell'e<strong>con</strong>omia o un surrogato del welfare.<br />

Bisogna assumersi la responsabilità<br />

di rispettare le regole; dire basta alla<br />

cultura e alla pratica del lavoro nero;<br />

<strong>con</strong>oscere e ri<strong>con</strong>oscere l'importanza<br />

del rispetto delle norme di sicurezza<br />

sul lavoro; avviare processi di<br />

regolarizzazione per i lavoratori immigrati<br />

che, senza diritti e in situazioni<br />

spesso di grave sfruttamento, sos<strong>te</strong>ngono<br />

la nostra e<strong>con</strong>omia e si prendono<br />

cura delle nostre famiglie; ridurre<br />

le disuguaglianze che alimentano<br />

l'esclusione sociale".<br />

Con l'iniziativa "Diritti in piazza"<br />

il Patronato Acli ha voluto promuovere<br />

la legalità nel Paese,<br />

<strong>con</strong>dannando e perseguendo la cultura<br />

e la pratica del lavoro irregolare. Ora<br />

si <strong>con</strong>tinuerà a fornire informazioni<br />

sulle politiche attua<strong>te</strong> per far emergere<br />

il lavoro nero e per assicurare la tu<strong>te</strong>la<br />

di tutti i lavoratori.


ELEZIONI REGIONALI<br />

In Emilia Romagna vince il centrosinistra. Ovunque affluenza a picco: meno 8%<br />

REGGIO E PROVINCIA, COSÌ IL VOTO<br />

Errani 57,8%;Bernini 31,9%;Favia 6,2%;Galletti 4,2%<br />

I risultati delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2010 in provincia di Reggio Emilia. Ai dati della tabella bisogna aggiungere:<br />

schede bianche 2.519 (0,91%); schede nulle 4.184 (1,52%); schede <strong>con</strong><strong>te</strong>sta<strong>te</strong> 27 (0,01%).<br />

Con il 52,1% dei <strong>con</strong>sensi<br />

Vasco Errani si <strong>con</strong>ferma<br />

presiden<strong>te</strong> dell'Emilia<br />

Romagna. È il risultato emerso<br />

dalle votazioni regionali del<br />

28 e 29 marzo. La candidata di<br />

centrodestra, Anna Maria Bernini,<br />

ha ot<strong>te</strong>nuto il 36,7%; Giovanni<br />

Favia (Movimento 5 s<strong>te</strong>lle) il<br />

7%; Gian Luca Galletti (Udc) il<br />

4,2%.<br />

In Emilia-Romagna ha votato il<br />

68,07% degli aventi diritto, <strong>con</strong><br />

un calo dell'8,56% rispetto alle<br />

precedenti regionali del 2005.<br />

Non è andata meglio in provincia<br />

di Reggio Emilia, dove ha votato<br />

il 69,97% degli aventi diritto,<br />

<strong>con</strong>tro il 78,39% registrato alle<br />

ultime regionali.<br />

Nella tabella è indicato l'esito<br />

delle elezioni in provincia di<br />

Reggio Emilia. Per il commento<br />

dei risultati nazionali ci affidiamo<br />

a Francesco Bonini (Sir).<br />

Calano i votanti, in misura<br />

molto marcata, più<br />

dell’8%. È un “partito” ri-<br />

levan<strong>te</strong>, che lancia alla classe<br />

politica tutta, maggioranza ed<br />

opposizioni, un messaggio<br />

chiaro e for<strong>te</strong>. Bisogna lavorare,<br />

senza alibi: non serve nulla di<br />

straordinario, bisogna far funzionare<br />

le cose, nel rispetto delle<br />

persone e delle regole.<br />

Le regionali non precedevano,<br />

come fu nelle due ultime occasioni,<br />

le politiche, di pochi mesi.<br />

Questa volta si è trattato di “elezioni<br />

di mezzo <strong>te</strong>rmine”, in relazione<br />

<strong>con</strong> la legislatura. La maggioranza<br />

di centro-destra (Pdl e<br />

Lega) partiva da due sole regioni,<br />

anche se molto importanti,<br />

Lombardia e Veneto. Ad esse ha<br />

aggiunto la <strong>con</strong>quista del seggio<br />

di presiden<strong>te</strong> in Calabria,<br />

Campania e, dopo un <strong>te</strong>sta-<strong>te</strong>sta<br />

molto combattuto, in Piemon<strong>te</strong><br />

e nel Lazio.<br />

Il centro –sinistra, che <strong>con</strong>ferma<br />

le quattro regioni “rosse”<br />

Emilia-Romagna, Toscana,<br />

Marche ed Umbria, mantiene la<br />

Puglia, la Basilicata e la Liguria.<br />

Mega-furto nella not<strong>te</strong>, rubati vino e<br />

olio. 24 marzo, Quattro Cas<strong>te</strong>lla: una<br />

banda di ladri riesce a trafugare almeno sseettt<strong>te</strong>eggiioorrnnii Ha un nome il «trans» ucciso sulla<br />

sponda parmense dell'Enza. 27 marzo.<br />

Gattatico: è Dino Curi Huansi, 29 anni,<br />

seicento bottiglie di vino ed olio pro-<br />

di origine argentina. Ufficialmen<strong>te</strong> redotti<br />

- <strong>con</strong> metodi rigorosamen<strong>te</strong> biosiden<strong>te</strong><br />

a Milano, era di fatto senza fislogici<br />

- dall'azienda agricola «Le Barbasa<br />

dimora. Mis<strong>te</strong>riosamen<strong>te</strong> ucciso do<strong>te</strong>rre»<br />

di Bergonzano, insieme ad alcupo<br />

un appuntamento, il corpo era sulni<br />

costosi u<strong>te</strong>nsili. Lo s<strong>con</strong>forto del titola<br />

strada «del Traglione», che cos<strong>te</strong>ggia<br />

lare Bedogni: "Credo che il danno su-<br />

il fiume, dove già nel 2006 venne rinveperi<br />

i diecimila euro".<br />

nuto il piccolo Tommy Onofri.<br />

Frane e crepe dopo il veloce disgelo.<br />

Padre e figlio sorpresi nella not<strong>te</strong> da<br />

Cas<strong>te</strong>lnovo Monti: dopo il repentino<br />

quattro ladri. 28 marzo, Budrio di Cor-<br />

scioglimento della neve abbondan<strong>te</strong><br />

reggio: Giuseppe Tondelli (79 anni) e il<br />

delle scorse settimane, l'acqua imbeve il <strong>te</strong>rreno. Rischi di figlio Giancarlo hanno appena il <strong>te</strong>mpo di sentire il chiavi-<br />

dissesto idrogeologico. Due gli smottamenti nel capoluogo s<strong>te</strong>llo della porta di casa che viene scardinato e si ritrovano<br />

montano: in un caso cadono rocce sulla carreggiata, nel- in camera i malviventi, stranieri, a volto coperto, armati <strong>con</strong><br />

l'altro si apre una voragine in strada. In<strong>te</strong>rventi d'urgenza. tre bastoni. Vengono legati <strong>con</strong> fil di ferro plastificato e l'an-<br />

15 anni di carcere al marocchino uxoricida. 25 marzo, Regziano colpito in <strong>te</strong>sta <strong>con</strong> un bastone. I quattro si fanno dire<br />

gio: <strong>con</strong>danna <strong>con</strong> rito abbreviato e senza at<strong>te</strong>nuanti rico- dove stanno i preziosi ma fuggono poi <strong>con</strong> un magro bottino<br />

nosciu<strong>te</strong> (se non il vizio parziale di men<strong>te</strong> emerso dalla pe- di 300 euro vedendo i fari dell'auto della moglie di Tondelli.<br />

rizia psichiatrica) per Hicham Nouni, 37enne, che tra il 22 e 18enne reggiana appena assunta come «colf» molestata<br />

il 23 agosto 2008 assassinò a Luzzara la giovane moglie russa. sessualmen<strong>te</strong>. 29 marzo, Reggio: era stata <strong>con</strong>tattata trami-<br />

Ultras <strong>con</strong>dannati, mano pesan<strong>te</strong> del giudice. I set<strong>te</strong> sup<strong>te</strong> annuncio e<strong>con</strong>omico su giornale da un artigiano 40enne,<br />

por<strong>te</strong>r granata responsabili degli incidenti a Ferrara prima di origini mediorientali, in Italia dal 2006. Il pomeriggio s<strong>te</strong>s-<br />

della partita Spal-Reggiana del dicembre 2005 s<strong>con</strong><strong>te</strong>ranno so dell'assunzione, arrivata a casa dell'uomo, questi - dopo<br />

pene fra i due anni e mezzo e i tre anni di reclusione. Sono apprezzamenti volgari - la spintona in camera da letto sco-<br />

ri<strong>te</strong>nuti colpevoli di lesioni e resis<strong>te</strong>nza a pubblico ufficiale. stringendola a subire palpeggiamenti. La ragazza, sotto<br />

Camion carico di vacche si ribalta all'incrocio: tut<strong>te</strong> salve... shock, riesce a sfuggire denunciando il fatto ai Carabinieri.<br />

ma poi vanno al macello. 26 marzo, Reggiolo: nell'affronta- Chiamati per sedare una li<strong>te</strong> tra <strong>con</strong>viventi, scoprono un<br />

re una curva, all'al<strong>te</strong>zza del «Bettolino» un mezzo pesan<strong>te</strong> arsenale. Guastalla: un operaio di 47 anni, an<strong>con</strong>etano di ori-<br />

sbanda e rovescia il rimorchio; difficoltoso il recupero per algine, de<strong>te</strong>neva illegalmen<strong>te</strong> armi - anche da guerra - e centicuni<br />

dei 20 capi di bestiame, <strong>con</strong>dotti infine tutti al macello. naia di munizioni. Arrestato. "Erano un souvenir", spiega.<br />

Società & Cultura 3 aprile 2010 15<br />

Vince insomma il centro-destra,<br />

<strong>con</strong> una significativa affermazione<br />

del presiden<strong>te</strong> del<br />

Consiglio Berlus<strong>con</strong>i, molto impegnato<br />

nella campagna elettorale,<br />

e della Lega, l’unica delle<br />

maggiori forze politiche a crescere<br />

in modo <strong>con</strong>siderevole.<br />

Entrambi ben sotto il 30%, le<br />

elezioni regionali dimostrano<br />

come i grandi partiti di rassemblement,<br />

Pd e Pdl, siano ancora<br />

alle prese <strong>con</strong> la loro fondazione<br />

molto rapida. L’Udc ha<br />

visto la sua politica di alleanze<br />

a “geometria variabile” piuttosto<br />

stabile nei risultati.<br />

Finita una delle campagne<br />

elettorali più rissose, strilla<strong>te</strong>,<br />

rocambolesche della<br />

storia recen<strong>te</strong> insomma non ci<br />

<strong>sono</strong> più alibi per nessuno. La<br />

situazione non è brillan<strong>te</strong>, l’Italia<br />

sta facendo bene nella crisi<br />

mondiale, ma i problemi <strong>sono</strong><br />

tanti: occorre lavorare molto a<br />

tutti i livelli. Le regioni, si sa,<br />

hanno soprattutto compe<strong>te</strong>nze<br />

sulla sanità. Noi dobbiamo andare<br />

fieri del nostro sis<strong>te</strong>ma sanitario.<br />

Eppure è pieno di sprechi<br />

e buchi, che è necessario<br />

colmare, semplicemen<strong>te</strong> rispettando<br />

le regole e lavorando bene,<br />

ciascuno per la sua par<strong>te</strong>. E<br />

quel che vale per la sanità vale<br />

in moltissimi altri campi di politiche<br />

pubbliche. Serve allora<br />

una classe politica adeguata.<br />

Avremo un paio d’anni senza significative<br />

scadenze elettorali:<br />

c’è <strong>te</strong>mpo per lavorare, c’è <strong>te</strong>mpo<br />

anche per far crescere le forze<br />

politiche e le vocazioni alla<br />

politica. Abbiamo infatti tutti<br />

bisogno di guardare avanti <strong>con</strong><br />

impegno, <strong>con</strong> coraggio, <strong>con</strong> fiducia.<br />

A questo proposito il<br />

chiaro discorso sull’impegno,<br />

sui valori di riferimento e sulla<br />

stoffa delle persone, che i vescovi<br />

e i cattolici hanno sviluppato<br />

nei giorni scorsi, rappresenta<br />

un preciso e sereno riferimento<br />

per tutti.<br />

Francesco Bonini<br />

CRESCERE UN FIGLIO<br />

RICHIEDE PRESENZA<br />

Il calo delle nasci<strong>te</strong>, l’alto numero di coppie italiane<br />

senza bimbi, i “costi” per crescere un figlio, <strong>sono</strong> <strong>te</strong>matiche<br />

riaper<strong>te</strong> in questo periodo. Gli argomenti<br />

<strong>sono</strong> delicati ed hanno bisogno di obiettive riflessioni,<br />

tuttavia non possiamo dimenticare alcuni <strong>con</strong>cetti importanti.<br />

Per esempio, un’indagine, all’inizio di febbraio,<br />

del Corriere della Sera sos<strong>te</strong>neva che dove ci <strong>sono</strong><br />

più “asili nido” le donne <strong>sono</strong> più dispos<strong>te</strong> alla ma<strong>te</strong>rnità.<br />

Questo stando dalla par<strong>te</strong> della donna, ma dovremmo<br />

anche met<strong>te</strong>rci dalla par<strong>te</strong> del bambino.<br />

Il bambino si percepisce “uno”, cioè se s<strong>te</strong>sso, se può<br />

riferirsi ad “un altro” che abbia la carat<strong>te</strong>ristica della<br />

costanza. L’individualità del bimbo dipende dalla<br />

presenza di un “gruppo stabile” che permetta a lui di<br />

differenziarsi. Quando tutto attorno diventa variabile, il<br />

bambino fatica molto a costruirsi un’identità. In questo<br />

nucleo “stabile” oggi si <strong>te</strong>nde a ri<strong>con</strong>oscere l’importanza<br />

del gruppo familiare che include il padre, e magari un<br />

nonno o un fra<strong>te</strong>llo. In <strong>con</strong>creto, ques<strong>te</strong> relazioni non<br />

<strong>sono</strong> altro che i legami che hanno “generato” il gruppo<br />

familiare.<br />

Dunque i componenti il gruppo, in primo luogo la madre,<br />

devono esserci, poiché senza quella presenza il<br />

bambino non riesce a percepirsi. Il bambino infatti<br />

guarda <strong>con</strong> at<strong>te</strong>nzione e a lungo il volto della madre,<br />

desidera le ripetizioni, ha bisogno di sentire e risentire<br />

la sua voce, gli s<strong>te</strong>ssi odori, le s<strong>te</strong>sse carezze. È necessaria<br />

una costanza di affetto e di <strong>con</strong>tinuità nella presenza.<br />

Se in questa fase si sceglie l’asilo nido, questo luogo<br />

dovrebbe essere visto come un “gruppo stabile”,<br />

quindi organizzato <strong>con</strong> pochi soggetti e <strong>con</strong> una<br />

<strong>con</strong>tinuità tra la maestra dell’asilo, la madre e gli altri<br />

componenti. La stabilità del gruppetto è fondamentale<br />

per costruire il “sé”.<br />

Per questo la madre deve po<strong>te</strong>rsi allontanare dal lavoro,<br />

dedicarsi al figlio e avere le garanzie sociali, anzi le<br />

deve esser ri<strong>con</strong>osciuto il compito di crescere il figlio,<br />

che non è solo “suo”, poiché i bambini <strong>sono</strong> i cittadini<br />

della società che costruisce il futuro. Non si esagera affermando<br />

che le cause di tanti dolorosi problemi degli<br />

adolescenti e dei giovani, la loro irrequie<strong>te</strong>zza, agitazione,<br />

incapacità di <strong>con</strong>centrazione, desiderio impulsivo di<br />

emozioni anche trasgressive, insicurezze, <strong>sono</strong> da ricercarsi<br />

in una caren<strong>te</strong> costruzione della propria identità.<br />

Ciò che può influire dunque è la presenza della madre,<br />

alla quale deve essere garantita l’occupazione<br />

dopo la ma<strong>te</strong>rnità. E dovrebbe anche essere<br />

retribuita, perché crescere un figlio non è un... “lavoro”<br />

da poco!<br />

PUZZA VIA<br />

Visto da E. T.<br />

Gabriele Soliani<br />

Anche il mercato degli odori lancia le sue <strong>te</strong>ndenze. A Novellara<br />

vanno a ruba i barattoli di <strong>con</strong>cime naturale prodotti agli "Antichi<br />

Poderi del Paradiso": dentro c'è un aromatico mix di deiezioni dell'asinella<br />

Gilda e della sua lettiera. La fantasia al podere.<br />

Fermo invece il settore "en plein air" nella zona di Cadelbosco Sotto,<br />

dove si doveva realizzare un nuovo allevamento da 8mila suini ma<br />

gli abitanti in subbuglio, riuniti nel comitato "Aria pulita", ne hanno<br />

piene le nari e non vogliono mollare ul<strong>te</strong>riori appuzzamenti<br />

di <strong>te</strong>rreno. In particolare si <strong>te</strong>mono il fenomeno del puzzo pubblico<br />

in pozzo privato e, <strong>con</strong> una popolazione attuale di 29mila maiali,<br />

una for<strong>te</strong> impennata dell'escremento demografico.<br />

Sul fron<strong>te</strong> artistico allevatori famosi, presi dall'entumiasmo, sarebbero<br />

già pronti a girare tra i vostri campi il remake di "La finestra sul<br />

porcile", mentre una signora del posto, tale Gigliola Cinguetti, canta<br />

da <strong>te</strong>mpo la sua <strong>con</strong>trarietà, accompagnata dall'Arpa, sulle dolci<br />

no<strong>te</strong> di "Non ho letame". Intanfo, c'è chi suggerisce di andare a<br />

spandere i liquami in una nuova frazione, Villa Sisso: inutile negare<br />

che la proposta puzza un po'. Comunque andrà a finire, prima<br />

degli olfatti parleranno i fatti. E a Cadelbosco Sottosopra si<br />

deciderà democraticamen<strong>te</strong> dopo un'apposita Valutazione d'impatto<br />

ambientale, che dovrà <strong>te</strong>nere <strong>con</strong>to anche delle preferenze<br />

delle biolche in<strong>te</strong>ressa<strong>te</strong> e dei <strong>sono</strong>ri brontolii dei suini allevati,<br />

rappresentati dai capi più grassi o da chi ne fa le feci.


16<br />

MARANELLO<br />

3 aprile 2010<br />

Carpineti. Inaugurazione <strong>con</strong> murales per Franco Ori<br />

Venerdì 2 aprile il “Fuego di Branciglia” (località Pantano di Carpineti)<br />

ospita l’inagurazione della mostra del pittore Franco Ori.<br />

Per l'occasione l’eclettico pittore modenese dipingerà un murales<br />

a <strong>te</strong>ma Rivoluzione personale accompagnato dal trio musicale<br />

live “Pieroinforse” e dalla voce recitan<strong>te</strong> di Elisabetta Corbelli.<br />

La mostra sarà aperta per tutto il mese di aprile.<br />

Rubiera. Maga Martina al cinema <strong>te</strong>atro Excelsor<br />

Domenica 4 e lunedì 5 aprile, alle ore 15.30 e alle 17, il Cinema<br />

<strong>te</strong>atro “Excelsior” di Rubiera (in via Trento 3/d) propone il film<br />

Maga Martina e il libro magico del draghetto per la regia di S<strong>te</strong>fan<br />

Ruzowitzky. Info: <strong>te</strong>l. 0522.626888.<br />

Cas<strong>te</strong>lnovo Monti & Appennino. Artisti e canoe...<br />

Ad accogliere i primi turisti della stagione primaverile in Appennino<br />

sarà l’iniziativa Pasqua ne’ Monti, il car<strong>te</strong>llone di cultura,<br />

sport e spettacoli promosso dalla Comunità montana e dal Comune<br />

di Cas<strong>te</strong>lnovo Monti. Tra le iniziative segnaliamo l’esibizione<br />

di artisti di strada per le vie e le piazze di Cas<strong>te</strong>lnovo prevista<br />

per il giorno di Pasqua (a partire dalle ore 15) e la 47 a Gara di<br />

canoa fluviale sull’Enza che si dispu<strong>te</strong>rà il 10 e 11 aprile.<br />

Reggio. Dal ReGiò un abbraccio alle fores<strong>te</strong><br />

Sabato 10 aprile, alle ore 21, alla Sala <strong>te</strong>atro ReGiò di Reggio, la<br />

Compagnia “Istarion” presenta Chipko, l’abbraccio della foresta.<br />

Chipko significa abbracciare, ma è anche il nome di un movimento<br />

di pro<strong>te</strong>zione delle fores<strong>te</strong> sviluppatosi in India negli anni<br />

’70 grazie all’azione di donne coraggiose. La riduzione <strong>te</strong>atrale,<br />

di e <strong>con</strong> Valentina Tosi e Chiara Goldoni (musiche e canto di<br />

Paola Garaldi), è liberamen<strong>te</strong> ispirata alla storia del movimento<br />

indiano e all’attivista Vandana Shiva. Info: <strong>te</strong>l. 347.9300895.<br />

Bagnolo in Piano. I canti popolari del Coro La Baita<br />

Sabato 10 aprile, alle 21, la rassegna bagnolese Di musica e parole<br />

presenta il <strong>con</strong>certo del coro “La Baita” di Scandiano, diretto<br />

da Fedele Fantuzzi (foto). Nel <strong>con</strong>certo che si <strong>te</strong>rrà presso il<br />

<strong>te</strong>atro Gonzaga 'Ilva Ligabue' di Bagnolo, il coro farà ascoltare il<br />

suo repertorio di canti popolari. I biglietti del <strong>con</strong>certo (ingresso<br />

8 euro, ridotto 5, under 14 gratis) <strong>sono</strong> disponibili presso la segre<strong>te</strong>ria<br />

parrocchiale di Bagnolo. Info: <strong>te</strong>l. 338.6138413.<br />

Società & Cultura<br />

Un <strong>con</strong>vegno sulle malattie neuromuscolari organizzato dalla sezione regionale di Uildm<br />

Distrofia, la ricerca per vivere meglio<br />

Ma la medicina deve essere affiancata dalla cura del pazien<strong>te</strong><br />

Perché un <strong>con</strong>vegno su La<br />

gestione del pazien<strong>te</strong> <strong>con</strong><br />

malattia neuromuscolare,<br />

stato dell'ar<strong>te</strong> e prospettive<br />

future, che si è <strong>te</strong>nuto nella<br />

mattinata di sabato 27 marzo<br />

all'Auditorium Enzo Ferrari a<br />

Maranello?<br />

È la domanda che si <strong>sono</strong> posti<br />

diversi associati, in particolare<br />

le persone direttamen<strong>te</strong> coinvol<strong>te</strong><br />

che vivono insieme ai loro<br />

familiari la disabilità, più o meno<br />

invalidan<strong>te</strong>, <strong>con</strong>seguenza di<br />

ques<strong>te</strong> malattie.<br />

E poi ancora. Cosa sta cambiando<br />

nel mondo della ricerca<br />

sulle malattie rare per le quali si<br />

ignora il gene responsabile e la<br />

cura?<br />

La risposta è stata offerta dal<br />

Comitato Regionale Emilia Romagna<br />

di Uildm (Unione Lotta<br />

Distrofia Muscolare) attraverso<br />

il <strong>con</strong>vegno del 27 marzo, orgnizzato<br />

<strong>con</strong> il <strong>con</strong>tributo della<br />

"Fondazione Legato Dino Ferrari".<br />

Era presen<strong>te</strong> anche il giovane<br />

presiden<strong>te</strong> nazionale della<br />

Uildm, Alberto Fontana, che<br />

<strong>con</strong> la sua <strong>te</strong>stimonianza ha<br />

parlato delle difficoltà di chi vive<br />

una situazione di malattia<br />

grave, del credere nella ricerca,<br />

del rac<strong>con</strong>tarsi, dell'accorgersi<br />

delle esigenze del malato, del<br />

“come si muore”.<br />

Piero Ferrari, figlio di Enzo, ha<br />

aperto l'in<strong>con</strong>tro, sgombrando<br />

subito l'orizzon<strong>te</strong> da eventuali<br />

nubi che pos<strong>sono</strong> offuscare la<br />

ricerca, definendola “faro acceso”<br />

su cui investire, coinvolgendo<br />

mass media e medici.<br />

Alcuni protagonisti del <strong>con</strong>vegno organizzato da Uildm il 27 marzo a Maranello. Da sinistra il prof. John R.<br />

Bach del Department of Physical Medicine alla New Jersey Medical School; il dottor Mirco Lusuardi della<br />

segre<strong>te</strong>ria scientifica del <strong>con</strong>vegno; Alberto Fontana, presiden<strong>te</strong> nazionale della Uildm.<br />

Gli in<strong>te</strong>rventi dei vari professionisti<br />

hanno ampliato<br />

il panorama sull'affiancamento<br />

della ricerca:<br />

dal prendersi cura del pazien<strong>te</strong><br />

sotto diversi aspetti (psicologici,<br />

dietologici, relazionali) accessibili<br />

a tutti, all'alleanza tra<br />

medico e pazien<strong>te</strong>, alle decisioni<br />

<strong>con</strong>divise per cui occorrerebbe<br />

una diagnosi precisa, alle<br />

metodologie vol<strong>te</strong> a elevare il livello<br />

di salu<strong>te</strong>, anche se in ques<strong>te</strong><br />

patologie sarebbe meglio<br />

parlare di miglioramento delle<br />

<strong>con</strong>dizioni di vita e di pratiche<br />

mediche meno invasive.<br />

Proprio su questo ultimo<br />

punto è in<strong>te</strong>rvenuto il<br />

prof. John R. Bach del Department<br />

of Physical Medicine<br />

and Rehabilitation Umdnj presso<br />

la New Jersey Medical School,<br />

sos<strong>te</strong>nitore della validità della<br />

ventilazione non invasiva in de<strong>te</strong>rmina<strong>te</strong><br />

situazioni al posto<br />

della trachettomia che riduce il<br />

<strong>te</strong>mpo di ospedalizzazione, dà<br />

la possibilità di parlare, di deglutire,<br />

di muoversi, migliora il<br />

sonno.<br />

Dalla provincia di Reggio Emilia<br />

è in<strong>te</strong>rvenuto, tra gli altri, il dottor<br />

Mirco Lusuardi dell’Unità di<br />

Riabilitazione Respiratoria dell’Osedale<br />

S. Sebastiano di Correggio,<br />

che ha parlato dell'importanza<br />

della Telemedicina<br />

anche in ambito acuto.<br />

Apprezza<strong>te</strong> anche le relazioni<br />

della dottoressa<br />

Gabriella Aggazzoti, preside<br />

della Facoltà di Medicina<br />

dell’Università di Modena e<br />

Reggio Emilia; di Lucia Bursi,<br />

sindaco di Maranello; del prof.<br />

Leonardo Fabbri, della Clinica<br />

malattie apparato respiratorio<br />

dell’Università di Modena e<br />

Reggio Emilia; di Mario Galli,<br />

assessore alle Politiche sociali<br />

della Provincia di Modena; del<br />

prof. Paolo Nichelli, Clinica<br />

neurologica Università di Modena<br />

e Reggio Emilia. Hanno<br />

moderato il dibattito Aristide<br />

Savelli, presiden<strong>te</strong> del Comitato<br />

regionale Emilia Romagna<br />

Uildm, e la dottoressa Pini. La<br />

segre<strong>te</strong>ria scientifica del <strong>con</strong>vegno<br />

era formata dal dottor Sergio<br />

Fini, medico genetista di<br />

Modena, e dai dottori Giancarlo<br />

Garuti e Mirco Lusuardi.<br />

È stato un in<strong>con</strong>tro ben <strong>con</strong>dotto:<br />

un quadro quasi completo,<br />

<strong>con</strong> una pla<strong>te</strong>a at<strong>te</strong>nta anche se<br />

non eccessivamen<strong>te</strong> numerosa.<br />

Notizie da Città & Paesi<br />

Reggio. I Maestri del Lavoro in visita a Colorno<br />

Giovedì 18 marzo i maestri del lavoro di Reggio Emilia accompagnati<br />

dalla <strong>con</strong>sole Dirce Ognibene hanno fatto visita alla maestosa<br />

reggia di Colorno (nella foto il gruppo nel cortile in<strong>te</strong>rno) già<br />

dal 1807 palazzo imperiale e residenza della moglie di Napoleone<br />

e di Maria Luigia d'Asburgo. La numerosa comitiva ha poi visitato<br />

l’appartamento del duca Ferdinando di Borbone e la splendida<br />

cappella adiacen<strong>te</strong> dedicata a San Liborio, al cui in<strong>te</strong>rno, oltre<br />

a numerose pale di prestigio, troneggia il fantastico organo<br />

<strong>con</strong> più di 2.000 canne, uno dei più rinomati d’Europa. (d. a.)<br />

Cas<strong>te</strong>lnovo Monti. Corso di cinema <strong>con</strong> Bruno Fornara<br />

Dal 16 al 18 aprile, il critico cinematografico Bruno Fornara, già<br />

direttore della rivista “Cineforum”, <strong>te</strong>rrà un corso di cinema sul <strong>te</strong>ma<br />

Il cinema di guerra. Uomini che uccidono. Si tratta di tre lezioni<br />

<strong>con</strong>secutive che si <strong>te</strong>rranno presso il Centro culturale polivalen<strong>te</strong><br />

di Cas<strong>te</strong>lnovo Monti, in via Roma, a questi orari: venerdì<br />

16: 20.30-23; sabato 17: 15-18.30; domenica 18: 10-13. Iscrizioni<br />

entro il 6 aprile (25 euro). Info: <strong>te</strong>l. 0522.610204.<br />

Scandiano. Chitarra e violino, musica di Primavera<br />

Riprendono i Concerti di Primavera e il Festival Invito All’Opera<br />

edizione 2010. La manifestazione organizzata dal Circolo Didattico-Musicale<br />

Ferruccio Busoni di Scandiano vede per quest’anno<br />

16 appuntamenti <strong>con</strong> il coinvolgimento di 6 Comuni fra le<br />

provincie di Reggio Emilia, Parma e Ferrara. A Reggio e provincia<br />

si <strong>te</strong>rranno nove spettacoli; il primo è in programma sabato 17<br />

aprile alle ore 21 presso la Rocca dei Boiardo di Scandiano. Si esibiranno<br />

il chitarrista spagnolo Jaume Torrent e il violinista americano<br />

Joseph Gold. Gli appuntamenti successivi <strong>sono</strong> in programma<br />

l’1, il 15 e il 22 maggio presso il cas<strong>te</strong>llo di Arceto.<br />

Reggio. Una mostra sulla ma<strong>te</strong>rnità di ieri e di oggi<br />

Mary Pagani<br />

È aperta fino al 25 aprile presso i Musei civici di Reggio Emilia, la<br />

mostra Mothers. L’esposizione, attraverso videoinstallazioni, met<strong>te</strong><br />

in dialogo esperienze <strong>con</strong><strong>te</strong>mporanee di ma<strong>te</strong>rnità <strong>con</strong> gli oggetti<br />

esposti ai Musei: la Venere di Chiozza, il feticcio ligneo africano,<br />

le Madonne del Tiarini. Info: <strong>te</strong>l. 0522.456477.<br />

ARTISTA REGGIANO<br />

Il pittore Corrado Tiradini<br />

alla «Biennale» di Roma<br />

La carriera artistica del pittore reggiano Corrado Tiradini<br />

si arricchisce di un altro prestigioso ri<strong>con</strong>oscimento:<br />

"Abissale" (nella foto), un dipinto olio su <strong>te</strong>la, è stato recen<strong>te</strong>men<strong>te</strong><br />

esposto presso le Sale del Braman<strong>te</strong> (piazza del<br />

Popolo) all’Ottava Biennale d’Ar<strong>te</strong> In<strong>te</strong>rnazionale di Roma.<br />

L’evento è stato organizzato dal Ciac (Centro In<strong>te</strong>rnazionale<br />

Artisti Con<strong>te</strong>mporanei), nato per incentivare la cultura e met<strong>te</strong>re<br />

in collegamento gli artisti di tutto il mondo. Il Centro ha<br />

anche finalità sociali: promuovere, attraverso l'ar<strong>te</strong>, la pace<br />

duratura fra i popoli e la corretta salvaguardia della natura.<br />

Nelle s<strong>te</strong>sse sale che ospitarono anche mostre di Picasso,<br />

Chagall, Mirò, Goya e Dalì, Tiradini ha presentato<br />

un'opera che rappresenta al meglio il carat<strong>te</strong>re alto e<br />

squillan<strong>te</strong> e il timbro cromatico della sua produzione. La manifestazione,<br />

patrocinata dal Comune di Roma, dalla Regione<br />

Lazio, dal Comune di Bruxelles, dal Governo di San Paolo del<br />

Brasile e da altri enti istituzionali, è di grande prestigio: <strong>sono</strong><br />

infatti sta<strong>te</strong> espos<strong>te</strong><br />

opere di circa 130 artisti<br />

professionisti ed<br />

emergenti provenienti<br />

da 25 Paesi<br />

es<strong>te</strong>ri divisi nelle sezioni<br />

di pittura, scultura,<br />

grafica e fotografia.<br />

Alla cerimonia<br />

inaugurale dell'evento<br />

anche papa<br />

Benedetto XVI, attraverso<br />

il Segretaraio<br />

di Stato cardinale<br />

Tarcisio Bertone,<br />

ha fatto pervenire un <strong>te</strong>legramma di auguri: "Il sommo<br />

Pon<strong>te</strong>fice rivolge un beneauguran<strong>te</strong> pensiero e mentre auspica<br />

che questa importan<strong>te</strong> iniziativa favorisca atraverso la via<br />

della Bellezza il dialogo tra persone e culture diverse e susciti<br />

un rinnovato impegno per la costruzione della civiltà dell'amore,<br />

di cuore invia agli organizzatori, agli artisti e ai visitatori<br />

l'implorata benedizione apostolica".<br />

Ora Tiradini, che nel 1997 ha donato un quadro alla Missione<br />

permanen<strong>te</strong> di osservazione della S. Sede presso<br />

la Fao, sta alles<strong>te</strong>ndo una mostra su Matilde di Canossa<br />

da presentare a Fritzlar, in Germania, tra alcuni mesi.<br />

Barcellona. Parla reggiano il Festival del libro d’artista<br />

Da tre anni, e <strong>con</strong> un crescendo inat<strong>te</strong>so, la festività di San Giorgio<br />

a Barcellona si carat<strong>te</strong>rizza per un’iniziativa che ha origini<br />

reggiane. Ideato e promosso dalla <strong>con</strong>cittadina Elisa Pellacani,<br />

docen<strong>te</strong> all’Escola Massana di Barcellona, e <strong>con</strong> il sos<strong>te</strong>gno <strong>con</strong>vinto<br />

della Municipalità locale, si tiene infatti il Festival del libro<br />

d’artista e della piccola editoria, che coinvolge oltre duecento<br />

operatori del settore provenienti da ogni par<strong>te</strong> del mondo.<br />

Reggio. Il cantiere artistico di Angelo Davoli<br />

Angelo Davoli è autore di in<strong>con</strong>fondibili opere nelle quali silos e<br />

infrastrutture industriali, ritratti <strong>con</strong> meticoloso realismo, vengono<br />

calati in ambientazioni naturali alla ricerca di un’armonia<br />

tra opposti. Lo scorso anno l’autore è uscito dalla <strong>te</strong>la per cimentarsi<br />

nella “riqualificazione artistica” di alcuni silos da calcestruzzo<br />

dell’azienda Morini di Mon<strong>te</strong>cchio (foto: l’artista all’opera).<br />

L’in<strong>te</strong>ra operazione di riqualificazione è stata fotografata e<br />

ripresa <strong>con</strong> <strong>te</strong>lecamere. È nata così Cantiere Morini – Work in progress,<br />

una mostra multimediale realizzata a Palazzo Casotti a Reggio,<br />

in cui <strong>sono</strong> visibili le tappe del percorso. La mostra è aperta,<br />

fino al 25 aprile, dal venerdì alla domenica agli orari: 10-13 e 16-<br />

19. Ingresso libero. Info: <strong>te</strong>l. 0522.444421.<br />

Casina. Corso per genitori sul metodo Gordon<br />

Lunedì 12 aprile, alle ore 20.30 presso la scuola media-istituto<br />

comprensivo “Gregori” di Casina, inizierà il corso Genitori efficaci.<br />

Metodo Gordon; sarà <strong>con</strong>dotto da Giorgio Ghio, facilitatore<br />

diplomato presso l’Istituto per l’Approccio Centrato sulla Persona<br />

(Iacp) di Roma.<br />

La proposta formativa promossa da Iacp e istituto scolastico<br />

comprensivo di Casina prevede otto in<strong>con</strong>tri serali a cadenza settimanale,<br />

il cui calendario verrà stabilito la s<strong>te</strong>ssa sera del 12 aprile.<br />

Tra gli obiettivi del corso: sviluppare una relazione di intimità,<br />

dialogo e costruttiva fiducia <strong>con</strong> i figli e aiutarli a sviluppare la<br />

loro autonomia, autostima e fiducia in se s<strong>te</strong>ssi. Gli in<strong>con</strong>tri propongono<br />

una forma di apprendimento attivo che impegna i par<strong>te</strong>cipanti<br />

nell’esperienza diretta delle abilità da acquisire.<br />

Per informazioni e iscrizioni <strong>te</strong>fefonare al 340.2576161.


PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO<br />

Società & Cultura 3 aprile 2010 17<br />

Firmato un protocollo per favorire impresa e lavoro<br />

ALLEANZA PER LA MONTAGNA<br />

Sei Confcooperative tosco-emiliane promotrici di sviluppo<br />

Èuna vera e propria "alleanza<br />

per la montagna"<br />

quella firmata da<br />

Confcooperative Reggio Emilia<br />

e dalle '<strong>con</strong>sorelle' di Parma,<br />

Lucca e Massa Carrara,<br />

nonché dalle Confcooperative<br />

regionali dell'Emilia-Romagna<br />

e della Toscana <strong>con</strong> il<br />

Parco Nazionale dell'Appennino<br />

tosco-emiliano. Un protocollo<br />

per la promozione<br />

d'impresa e lavoro nell'area<br />

montana che vede protagonista<br />

anche la Banca di Cavola e<br />

Sassuolo - Credito Cooperativo.<br />

"Si tratta - ha spiegato il<br />

presiden<strong>te</strong> del Parco, il senatore<br />

Fausto Giovanelli - della<br />

prima alleanza di questa portata<br />

<strong>con</strong> il mondo imprenditoriale:<br />

un'in<strong>te</strong>sa che chiama<br />

in causa tut<strong>te</strong> le compe<strong>te</strong>nze<br />

del Parco in un'ottica di sviluppo<br />

imprenditoriale strettamen<strong>te</strong><br />

<strong>con</strong>nessa alle risorse di<br />

questo <strong>te</strong>rritorio, ma al <strong>te</strong>mpo<br />

s<strong>te</strong>sso capace di guardare<br />

a nuovi settori e a nuovi servizi<br />

che rappresen<strong>te</strong>ranno<br />

un'ul<strong>te</strong>riore ricchezza anche<br />

per chi risiede in Appennino".<br />

"<br />

Due importanti<br />

missioni si in<strong>te</strong>grano",<br />

ha sottolineato<br />

il presiden<strong>te</strong> della<br />

Confcooperative di Reggio<br />

Emilia, Giuseppe Alai: "da<br />

una par<strong>te</strong> un sis<strong>te</strong>ma cooperativo<br />

par<strong>te</strong>cipato e diffuso,<br />

che fa del radicamento <strong>te</strong>rritoriale<br />

uno dei suoi punti di<br />

forza e uno dei modi attraverso<br />

i quali esprime la sua funzione<br />

sociale, e dall'altra un<br />

En<strong>te</strong> - come il Parco - che<br />

opera istituzionalmen<strong>te</strong> per<br />

Èstata inaugurata nel tardo pomeriggio<br />

di giovedì 25 marzo la<br />

nuova Mostra permanen<strong>te</strong> delle<br />

opere pittoriche di Marinel S<strong>te</strong>fanescu<br />

(foto) presso il Consolato di Romania,<br />

a Milano. S<strong>te</strong>fanescu, ballerino<br />

di fama in<strong>te</strong>rnazionale e<br />

fondatore - <strong>con</strong> Liliana Cosi<br />

- della Compagnia Balletto<br />

Classico e della Scuola di<br />

balletto <strong>con</strong> sede a Reggio<br />

Emilia, nel 1998, lasciando il<br />

palcoscenico come ballerino<br />

e <strong>con</strong>tinuando la sua attività<br />

di coreografo, ha rivolto<br />

il suo in<strong>te</strong>resse artistico<br />

in gran par<strong>te</strong> anche verso<br />

la pittura.<br />

Da quel momento nacque<br />

una vastissima produzione<br />

di opere d'ar<strong>te</strong> estremamen<strong>te</strong><br />

complesse, personali<br />

e suggestive.<br />

Si è svolta nella mattinata di giovedì<br />

25 marzo, presso la sede del<br />

Centro Sportivo Italiano di Reggio<br />

Emilia, la <strong>con</strong>ferenza<br />

stampa (foto) di presentazione<br />

della quarantacinquesima<br />

edizione del «Torneo<br />

Scolastico», manifestazione<br />

di calcio a 7 a cui par<strong>te</strong>cipano<br />

bambini delle scuole elementari<br />

da tutta la provincia.<br />

Erano presenti, oltre al presiden<strong>te</strong><br />

del C.S.I. di Reggio<br />

Emilia Davide Morstofolini<br />

e al direttore <strong>te</strong>cnico Cesare<br />

Bellesia, Giuseppe Alai presiden<strong>te</strong><br />

di Confcooperative<br />

(sponsor della manifestazione),<br />

Anzio Arati, presi-<br />

La <strong>con</strong>ferenza stampa del 25 marzo in cui è stata presentata l'«alleanza<br />

per la montagna» firmata dalle Confcooperative di Reggio Emilia,<br />

Parma, Lucca e Massa Carrara, da quelle regionali di Emilia-Romagna<br />

e Toscana e dal Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano.<br />

creare servizi, valorizzare il<br />

<strong>te</strong>rritorio e creare <strong>con</strong>dizioni<br />

in grado di attrarre nuovi investimenti<br />

per attività d'impresa<br />

e di lavoro compatibili<br />

<strong>con</strong> un'area pro<strong>te</strong>tta e ad alto<br />

valore ambientale".<br />

Eil protocollo individua<br />

proprio nelle azioni finalizza<strong>te</strong><br />

alla promozione<br />

imprenditoriale il suo<br />

elemento fondativo, guardando<br />

a cinque aree di particolare<br />

in<strong>te</strong>resse: le imprese collettive<br />

di produzione e acquisto<br />

di energia da fonti rinnovabili<br />

sul <strong>te</strong>rritorio; le imprese collettive<br />

di servizio alle persone<br />

e al <strong>te</strong>rritorio, anche attraverso<br />

la trasformazione di associazione<br />

e iniziative di volontariato<br />

già presenti; le imprese<br />

di gestione e valorizzazione<br />

multifunzionale e turistica<br />

delle risorse forestali e dei<br />

prodotti del sottobosco; le<br />

imprese collettive tra produttori<br />

per la gestione associata<br />

delle risorse agro-silvo-pastorali,<br />

<strong>con</strong> particolare at<strong>te</strong>nzione<br />

alle attività di commercializzazione<br />

diretta dei prodotti;<br />

le imprese collettive fra<br />

operatori turistici e commerciali<br />

per la progettazione e la<br />

commercializzazione di servizi<br />

e pacchetti per l'incoming<br />

turistico, <strong>con</strong> particolare riferimento<br />

all'ecoturismo e al<br />

turismo di comunità.<br />

Per ognuno di questi ambiti<br />

- spiega il protocollo<br />

- saranno elaborati<br />

strumenti di animazione e<strong>con</strong>omica<br />

(e per la provincia di<br />

Reggio <strong>sono</strong> già stati firmati<br />

specifici accordi tra Confcooperative,<br />

Parco e Banca di Ca-<br />

vola e Sassuolo per le energie<br />

al<strong>te</strong>rnative, il turismo e la<br />

commercializzazione dei prodotti<br />

agroalimentari) finalizzati<br />

alla costituzione e allo start<br />

up di nuove imprese e all'innovazione<br />

di imprese esis<strong>te</strong>nti,<br />

<strong>con</strong> specifico riferimento a<br />

servizi riguardanti business<br />

plan, modelli societari, modelli<br />

organizzativi e di governance,<br />

analisi dei profili professionali<br />

e dei piani di formazione richiesti,<br />

modelli di strumenti<br />

dedicati di accesso al credito e<br />

gestione finanziaria.<br />

Su quest'ultimo versan<strong>te</strong>,<br />

la Banca di Cavola e Sassuolo<br />

si impegna ad avviare,<br />

per le imprese in<strong>te</strong>ressa<strong>te</strong>,<br />

servizi dedicati e specifiche<br />

agevolazioni finanziarie<br />

e nell'accesso al credito. La<br />

realizzazione degli obiettivi<br />

del protocollo prevede lo sviluppo<br />

di piani operativi <strong>te</strong>rritoriali<br />

(e per la realtà reggiana,<br />

come si è detto, il piano<br />

2010 è già siglato) che si in<strong>te</strong>grino<br />

nel progetto di sviluppo<br />

riguardan<strong>te</strong> l'in<strong>te</strong>ro <strong>te</strong>rritorio<br />

del Parco nazionale.<br />

"Ci muoveremo - hanno sottolineato<br />

Marco Venturelli,<br />

direttore della Confcooperative<br />

Emilia Romagna, e Antonio<br />

Lisoni della Confcooperative<br />

regionale Toscana - <strong>te</strong>nendo<br />

<strong>con</strong>to delle peculiarità<br />

delle singole aree geografiche,<br />

ma l'obiettivo è quello di una<br />

crescita complessiva dell'area<br />

geografica compresa nel Parco,<br />

favorendo anche un maggior<br />

in<strong>te</strong>rscambio che va dalle<br />

<strong>con</strong>oscenze, ai prodotti e ai<br />

servizi".<br />

Aperta il 25 marzo, al Consolato di Romania, una mostra permanen<strong>te</strong> di opere del coreografo, ex ballerino<br />

LA PITTURA DI STEFANESCU IN MOSTRA A MILANO<br />

Ancora una volta S<strong>te</strong>fanescu riesce<br />

a stupire, riversando <strong>con</strong><br />

estrema naturalezza in quest'ar<strong>te</strong><br />

non solo la sua straordinaria genialità,<br />

ma anche la profondità e la ricchezza<br />

del suo animo. Già nell'ottobre<br />

den<strong>te</strong> della Fondazione per lo Sport di<br />

Reggio Emilia, Luca Fantini per l'Ufficio<br />

Sport del Comune di Reggio Emi-<br />

del 1998 avvenne il suo debutto come<br />

pittore proprio al Teatro Municipale di<br />

Reggio Emilia. In quell'occasione il<br />

critico d'ar<strong>te</strong> Sandro Parmiggiani<br />

scrisse di lui: "La pittura di S<strong>te</strong>fanescu<br />

è segnata da impeto, foga, passione,<br />

dolore, ansia, sensualità e<br />

spiritualità". Da allora <strong>sono</strong><br />

sta<strong>te</strong> svaria<strong>te</strong> le sue esposizioni<br />

in diverse città italiane<br />

e all'es<strong>te</strong>ro, dal Canada alla<br />

Romania. Due sue opere,<br />

dona<strong>te</strong> a Giovanni Paolo II,<br />

<strong>sono</strong> espos<strong>te</strong> nella collezione<br />

del Vaticano.<br />

Un artista poliedrico, che<br />

desidera <strong>con</strong>tinuare ad abbellire<br />

<strong>con</strong> le sue opere il<br />

mondo che lo cir<strong>con</strong>da.<br />

Le creazioni di S<strong>te</strong>fanescu<br />

<strong>sono</strong> espos<strong>te</strong> presso il Consolato<br />

Generale di Romania,<br />

a Milano, in via Gignese 2.<br />

Ha preso il via il 27-28 marzo la competizione a squadre per ca<strong>te</strong>gorie promossa dal Centro Sportivo Italiano<br />

IL C.S.I. FISCHIA L’INIZIO DEL TORNEO SCOLASTICO<br />

lia, e Vilmo Benetti, <strong>con</strong>sigliere del Coni<br />

di Reggio Emilia.<br />

Il Torneo - che ha avuto inizio sabato<br />

27 e domenica 28 marzo - si<br />

svolgerà su tutto il <strong>te</strong>rritorio<br />

provinciale da Vetto sino a<br />

Guastalla. Al via si presen<strong>te</strong>ranno<br />

ben 163 squadre divise<br />

nelle quattro ca<strong>te</strong>gorie:<br />

Debuttanti (2002/2003),<br />

Cuccioli (2001/2002); Arcobaleno<br />

(2000/2001) e Primavera<br />

(1999/2000) per un totale<br />

di oltre 2.000 bambini<br />

coinvolti nella manifestazione.<br />

Il Torneo si <strong>con</strong>cluderà,<br />

come ogni anno, <strong>con</strong> la<br />

festa delle finali allo Stadio<br />

Mirabello, sabato 12 e domenica<br />

13 giugno.<br />

INFORMANZIANI<br />

Rubrica della F.N.P.<br />

Federazione<br />

Nazionale<br />

Pensionati<br />

CISL<br />

a cura di Pietro Ferri<br />

pietro.ferri@cislreggioemilia.it<br />

Futuro, riforme e poltrone<br />

In questo <strong>te</strong>mpo carat<strong>te</strong>rizzato dall'at<strong>te</strong>nzione <strong>con</strong> cui<br />

nessun governan<strong>te</strong> fa scel<strong>te</strong> impopolari se non soppesando<br />

ogni passo da compiere <strong>con</strong> l'occhio spasmodicamen<strong>te</strong><br />

rivolto ai sondaggi, suona eccezionale la scelta di Obama<br />

di varare una legge che potrebbe anche met<strong>te</strong>re in serio<br />

pericolo la sua rielezione. Stiamo parlando della riforma<br />

sanitaria americana, voluta dal Presiden<strong>te</strong> e della cui<br />

storica portata si è ampiamen<strong>te</strong> parlato nelle cronache di<br />

questi mesi. Obama ha voluto man<strong>te</strong>nere fede alla promessa<br />

elettorale, ri<strong>con</strong>ducibile alla sua “discesa in campo”<br />

ed alla <strong>te</strong>oria se<strong>con</strong>do cui il governare significa non<br />

<strong>con</strong>servare la poltrona, ma “fare la differenza in positivo<br />

nella vita della gen<strong>te</strong>”.<br />

Gli effetti della riforma sanitaria potranno apprezzarsi nel<br />

<strong>te</strong>mpo, ma è indubbio che Obama ha dimostrato la volontà<br />

e la possibilità di met<strong>te</strong>re al primo posto il futuro del suo<br />

popolo, an<strong>te</strong>ponendo l'esito della riforma s<strong>te</strong>ssa al possibile<br />

insuccesso della sua carriera politica.<br />

Oggi, ad elezioni regionali <strong>con</strong>cluse, vorremmo girare sotto<br />

forma di domanda, ai nostri neo eletti governatori e <strong>con</strong>siglieri,<br />

la domanda se - analogamen<strong>te</strong> ad Obama - si sentiranno<br />

capaci di met<strong>te</strong>re in gioco la loro rielezione, in al<strong>te</strong>rnativa<br />

al varo di una delle tan<strong>te</strong> promesse della campagna<br />

elettorale. In<strong>te</strong>ndiamoci: parliamo di provvedimenti<br />

che nel futuro potrebbero favorire i cittadini elettori che da<br />

anni at<strong>te</strong>ndono le riforme annuncia<strong>te</strong> dalla classe politica<br />

e che s<strong>con</strong>solatamen<strong>te</strong> restano al palo di par<strong>te</strong>nza.<br />

La bassa affluenza alle urne di quest'ultima tornata elettorale<br />

non suona quasi come un campanello d'allarme per tutta<br />

la classe politica? Invece di cullarsi sulla <strong>con</strong>sis<strong>te</strong>nza degli indici<br />

di gradimento personale o del partito rappresentato, non<br />

sarebbe il caso d'invertire la <strong>te</strong>ndenza ascoltando analogamen<strong>te</strong><br />

il pensiero ed il giudizio dei comuni cittadini?<br />

Copertura furti e scippi<br />

Agli iscritti che dovessero subire furti e scippi ricordiamo<br />

che è possibile godere del fondo di solidarietà istituito da<br />

Fnp-Cisl, il quale prevede rimborsi fino ad un massimo di<br />

258 euro per i seguenti disdicevoli eventi: furto denaro fino<br />

ad un massimo di 155 euro, documenti e chiavi di casa<br />

103 euro, borsa o borsello 52 euro, cellulare 100 euro, oggetti<br />

in oro (massimo tre) per un totale di 155 euro. L'iniziativa<br />

prevede, per il socio-vittima, il rimborso per un solo<br />

evento l'anno, dietro presentazione della copia in originale<br />

della denuncia sporta all'autorità di polizia nei trenta<br />

giorni successivi al verificarsi dell'evento s<strong>te</strong>sso. Un segno<br />

di solidarietà e di <strong>con</strong>divisione. Ricordiamo che la campagna<br />

di <strong>te</strong>sseramento a Fnp-Cisl è aperta e che l'adesione<br />

al sindacato, come par<strong>te</strong>cipazione alle lot<strong>te</strong> e alle ver<strong>te</strong>nze<br />

in campo a favore di chi ha lasciato il lavoro, offre anche un<br />

<strong>con</strong>creto segno (e non è il solo) di solidarietà.<br />

Tour della Sicilia<br />

Etsi Cisl propone una trasferta in Sicilia da domenica 25<br />

aprile a domenica 2 maggio <strong>con</strong> par<strong>te</strong>nza dall'aeroporto di<br />

Bologna e sbarco a Catania. Il programma prevede un classico<br />

tour che si soffermerà sul celebre barocco siciliano<br />

<strong>con</strong> punta<strong>te</strong> alle isole Eolie, Lipari e Vulcano, escursione<br />

sull'Etna, visi<strong>te</strong> a Siracusa, Noto, Modica, Ragusa, Caltagirone,<br />

Agrigento, Sciacca, Caltagirone, Marsala, Mothia, Erice,<br />

Monreale, per <strong>con</strong>cludersi a Palermo per il rientro a Bologna.<br />

L'iniziativa merita particolare at<strong>te</strong>nzione; maggiori<br />

informazioni presso Etsi-Cisl Reggio, <strong>te</strong>l. 0522.357520.<br />

Buon lavoro al neo-eletto Pagani<br />

La segretaria generale della Cisl, Margherita Salvioli Mariani,<br />

formula i migliori auguri di buon lavoro a Beppe Pagani,<br />

neo eletto Consigliere regionale <strong>con</strong> la più alta percentuale<br />

di preferenze in provincia. “L'elettorato - spiega la<br />

Segretaria generale della Cisl - l'ha premiato per la coerenza<br />

dimostrata in tanti anni di rappresentanza sociale<br />

nel difendere, anche in campagna elettorale, l'autonomia<br />

e la pluralità del mondo sindacale, e ha ri<strong>con</strong>osciuto il suo<br />

impegno per il mondo del lavoro <strong>con</strong> una visione carat<strong>te</strong>rizzata<br />

dalla centralità della persona. La Cisl nella sua autonomia<br />

chiede <strong>con</strong> forza al Presiden<strong>te</strong> Errani e a tutti i<br />

<strong>con</strong>siglieri eletti di porre al centro della loro azione due<br />

questioni fondamentali:<br />

1) Il <strong>te</strong>ma del lavoro, che è drammatico anche nella nostra<br />

Regione. Chiediamo di operare <strong>con</strong> urgenza per dare rispos<strong>te</strong><br />

<strong>con</strong>cre<strong>te</strong> ai giovani, ai precari ed alle donne, che <strong>sono</strong><br />

i più colpiti dalla crisi.<br />

2) Il <strong>te</strong>ma della coesione sociale, <strong>con</strong> il rilancio dei servizi<br />

come risposta collettiva ai bisogni, affinché nessuno si senta<br />

solo di fron<strong>te</strong> ai drammi che vivono le famiglie (casa, lavoro,<br />

scuola, non autosufficienza).<br />

Chiediamo alle forze politiche di passare dallo s<strong>con</strong>tro e<br />

dagli insulti all'assunzione di scel<strong>te</strong> mira<strong>te</strong> al bene comune.<br />

La politica deve salvaguardare la coesione nazionale e<br />

la difesa dei valori della Costituzione, così come ci ricorda<br />

in <strong>con</strong>tinuazione il nostro Presiden<strong>te</strong> Napolitano. Su questi<br />

<strong>te</strong>mi la Cisl non farà s<strong>con</strong>ti a nessuno”.


18<br />

AGENDA DEL VESCOVO<br />

AGENDA DELL’AUSILIARE<br />

3 aprile 2010<br />

Giovedì 1 aprile -<br />

Apertura del «Triduo»<br />

Alle 18.30, nella Basilica<br />

di San Prospero, il Vescovo<br />

presiede Messa nella<br />

Cena del Signore <strong>con</strong> il<br />

gesto della lavanda dei<br />

piedi e <strong>con</strong> la processione<br />

eucaristica dalla Basilica<br />

al Duomo, dove il<br />

Santissimo Sacramento verrà riposto nel Ciborio<br />

per l'adorazione notturna.<br />

Venerdì 2 aprile - Venerdì Santo<br />

Alle 18.30, in Cat<strong>te</strong>drale, per le parrocchie del Centro<br />

storico di Reggio, presiede la liturgia della Passione<br />

del Signore, <strong>con</strong> la proclamazione del rac<strong>con</strong>to<br />

della Passione se<strong>con</strong>do Giovanni; la Preghiera<br />

universale <strong>con</strong> la commemorazione del servo di<br />

Dio Giovanni Paolo II, nel giorno del 5° anniversario<br />

della mor<strong>te</strong>, l'Adorazione della Croce, la colletta<br />

per le Chiese di Terra Santa e i riti di Comunione.<br />

Alle 21.15, a Reggio, il Vescovo par<strong>te</strong>cipa alla tradizionale<br />

Via Crucis da piazza Duomo alla Ghiara.<br />

Sabato 3 aprile - Sabato Santo<br />

Nel pomeriggio, in Cat<strong>te</strong>drale, aiuta i sacerdoti nel<br />

minis<strong>te</strong>ro del sacramento della Peni<strong>te</strong>nza.<br />

Sabato 3 e Domenica 4 aprile - Pasqua<br />

* A partire dalle ore 20.30 di sabato, in Cat<strong>te</strong>drale, il<br />

Vescovo presiede la Veglia pasquale nella not<strong>te</strong> santa<br />

e, insieme all'Ausiliare, <strong>con</strong>ferisce i sacramenti<br />

dell'Iniziazione cristiana (Bat<strong>te</strong>simo, Cresima, Eucaristia)<br />

a 32 ca<strong>te</strong>cumeni tra adulti e giovani.<br />

* Alle 10 di domenica, in Concat<strong>te</strong>drale a Guastalla,<br />

presiede la Messa della Domenica di Risurrezione.<br />

Mercoledì 7 aprile<br />

Alle 15, nella chiesa di San Giorgio, il Vescovo presiede<br />

la Divina Liturgia <strong>con</strong> la comunità cattolica di<br />

rito bizantino, che in questo giorno - se<strong>con</strong>do il calendario<br />

giuliano è il 25 marzo - celebra la solennità<br />

dell'Annunciazione del Signore.<br />

Domenica 11 aprile - Domenica «in Albis»<br />

Alle 16 in Cat<strong>te</strong>drale, il Vescovo presiede la celebrazione<br />

eucaristica della II domenica di Pasqua <strong>con</strong> le<br />

<strong>con</strong>sacrazioni nell'Ordo Virginum di Fabiola Fantini<br />

di Cas<strong>te</strong>llazzo e Lucia Musi di S. Ilario d'Enza.<br />

Venerdì 2 aprile<br />

Alle 18.30, in Cat<strong>te</strong>drale, l'Ausiliare<br />

<strong>con</strong>celebra alla Liturgia<br />

della Passione del Signore.<br />

Alle 21.15 par<strong>te</strong>cipa alla Via<br />

Crucis cittadina da Piazza<br />

Duomo alla Basilica della<br />

Ghiara, dove propone una<br />

meditazione sulla Croce.<br />

Sabato 3 aprile<br />

Alle 20.30, in Cat<strong>te</strong>drale, l'Ausiliare <strong>con</strong>celebra alla<br />

Veglia Pasquale, dove ricevono i sacramenti dell'iniziazione<br />

cristiana 32 ca<strong>te</strong>cumeni.<br />

Al <strong>te</strong>rmine porta il saluto e l'augurio alle comunità<br />

ortodosse che celebrano la Pasqua nella chiesa del<br />

Cristo e nella chiesa di San Zenone.<br />

Domenica 4 aprile<br />

Alle 10, nella chiesa della Risurrezione di Cas<strong>te</strong>lnovo<br />

Monti, l'Ausiliare presiede la Messa della Risurrezione<br />

e <strong>con</strong>ferisce i sacramenti dell'Iniziazione<br />

cristiana ad un ca<strong>te</strong>cumeno e alla moglie.<br />

Da mar<strong>te</strong>dì 6 a giovedì 8 aprile<br />

L'Ausiliare guida il pellegrinaggio diocesano di preti,<br />

dia<strong>con</strong>i e seminaristi ad Ars nell'Anno sacerdotale.<br />

Venerdì 9 aprile<br />

Nel pomeriggio, a Giandeto, mons. Ghizzoni in<strong>con</strong>tra<br />

i seminaristi candidati alle Ordinazioni dia<strong>con</strong>ali<br />

a <strong>con</strong>clusione dei loro Esercizi spirituali.<br />

Alle 21, presso l'Oratorio Don Bosco di Reggio, l'Ausiliare<br />

par<strong>te</strong>cipa all'in<strong>con</strong>tro aperto a tutta la cittadinanza<br />

<strong>con</strong> suor Eugenia Bonetti, missionaria della<br />

Consolata, sul <strong>te</strong>ma: Dignità della donna e schiavitù:<br />

accoglienza - legalità - in<strong>te</strong>grazione.<br />

Sabato 10 aprile<br />

Alle 12, presso il Santuario di Mon<strong>te</strong>ricco, mons.<br />

Ghizzoni presiede la Messa in occasione della giornata<br />

di riflessione guidata da suor Eugenia Bonetti<br />

<strong>con</strong> gli operatori Caritas del progetto “Maria di<br />

Magdala” per l'accoglienza al femminile.<br />

Alle 16.30, nella parrocchia della Consolata di Sassuolo<br />

inaugura il nuovo Oratorio - Centro Giovanile.<br />

Alle 19, nella chiesa di Rometta a Sassuolo, l'Ausiliare<br />

presiede la celebrazione eucaristica e <strong>con</strong>ferisce<br />

la Cresima ai giovani del Vicariato che completano<br />

l'Iniziazione cristiana.<br />

Domenica 11 aprile<br />

Alle 11.30, nella chiesa di Sant'Antonio a Reggio,<br />

l'Ausiliare presiede la Messa della II Domenica di<br />

Pasqua in occasione del cinquan<strong>te</strong>simo dell'affidamento<br />

della parrocchia cittadina ai Frati Minori.<br />

Alle 16, in Cat<strong>te</strong>drale, mons. Ghizzoni <strong>con</strong>celebra<br />

alla Messa delle <strong>con</strong>sacrazioni nell'Ordo Virginum.<br />

La Settimana<br />

IL SANTO DELLA SETTIMANA<br />

2 aprile<br />

San Francesco da Paola<br />

Eremita e Fondatore<br />

Paola (CS), 27 marzo 1416 - Plessis-les-Tours, 2 aprile 1507<br />

La sua vita fu uno stupore <strong>con</strong>tinuo sin dall’inizio; infatti<br />

Francesco nacque il 27 marzo 1416 da una coppia di genitori<br />

già avanti negli anni. Il padre Giacomo Alessio -<br />

detto “Martolilla” - e la madre Vienna di Fuscaldo, duran<strong>te</strong> i<br />

quindici anni di matrimonio già trascorsi avevano at<strong>te</strong>so invano<br />

la nascita di un figlio, per questo pregavano il “Poverello” di<br />

Assisi, di in<strong>te</strong>rcedere per loro. Alla fine il figlio arrivò. Ri<strong>con</strong>oscenti<br />

e giubilanti, i genitori lo chiamarono Francesco. Il santo<br />

di Assisi in<strong>te</strong>rvenne ancora nella vita di quel bimbo nato a Paola,<br />

cittadina calabrese sul Mar Tirreno in provincia di Cosenza;<br />

dopo appena un mese si scoprì che era affetto da un ascesso all’occhio<br />

sinistro, che si es<strong>te</strong>se fino alla cornea. I medici disperavano<br />

di salvare l’occhio. La madre fece un voto a San Francesco:<br />

di <strong>te</strong>nere il figlio in un <strong>con</strong>vento di Frati Minori per un in<strong>te</strong>ro<br />

anno, ves<strong>te</strong>ndolo dell’abito proprio dei Francescani.<br />

Verso i 13 anni, quando i genitori - volendo esaudire il voto - lo<br />

portarono al <strong>con</strong>vento dei Francescani di San Marco Argentano,<br />

l’adolescen<strong>te</strong> rivelò subito doti eccezionali: stupiva i frati<br />

dormendo per <strong>te</strong>rra, <strong>con</strong> <strong>con</strong>tinui digiuni e preghiera in<strong>te</strong>nsa e<br />

già si cominciava a rac<strong>con</strong>tare di segni e prodigi straordinari.<br />

Trascorso l’anno del voto, Francesco - d’accordo e insieme <strong>con</strong><br />

i genitori - intraprese un pellegrinaggio ad Assisi alla tomba di<br />

San Francesco; era <strong>con</strong>vinto che quel viaggio gli avrebbe permesso<br />

d’individuare la strada da seguire nel futuro. Fecero tappe<br />

a Loreto, Mon<strong>te</strong>cassino, Mon<strong>te</strong>luco e Roma. Nella tappa di<br />

Mon<strong>te</strong>luco, Francesco poté <strong>con</strong>oscere - in quell’eremo fondato<br />

nel 528 da Sant’Isacco - un monaco<br />

siriano fuggito in Occiden<strong>te</strong><br />

e gli eremiti che occupavano le<br />

celle sparse per la montagna; fu<br />

molto colpito dal loro stile di vita,<br />

al punto che - tornato a Paola - si<br />

ritirò a vita eremitica e di peni<strong>te</strong>nza<br />

per 5 anni.<br />

La fama del giovane eremita si<br />

sparse nella zona e tanti cominciarono<br />

a raggiungerlo per chiedere<br />

<strong>con</strong>sigli e <strong>con</strong>forto.<br />

Dopo poco <strong>te</strong>mpo alcuni giovani -<br />

dopo più visi<strong>te</strong> - gli chiesero di po<strong>te</strong>r<br />

vivere come lui nella preghiera<br />

e solitudine. Così nel 1436, <strong>con</strong><br />

una cappella e tre celle, si costituì<br />

il primo nucleo del futuro “Ordine<br />

dei Minimi”. Prima di accoglierli Francesco chiese il permesso<br />

al suo vescovo di Cosenza monsignor Bernardino Caracciolo,<br />

che avendone <strong>con</strong>osciuto il carisma ac<strong>con</strong>sentì. L’approvazione<br />

pontificia arrivò <strong>con</strong> papa Sisto IV.<br />

Tale divenne la notorietà del monaco taumaturgo - dalla grossa<br />

corporatura, <strong>con</strong> barba e capelli lunghi che non tagliava mai<br />

- che Francesco fu costretto a muoversi da Paola per fondare altri<br />

<strong>con</strong>venti in varie località della Calabria. Gli fu chiesto di avviare<br />

una comunità anche a Milazzo in Sicilia, pertanto <strong>con</strong> due<br />

<strong>con</strong>fra<strong>te</strong>lli si accinse ad attraversare lo Stretto di Messina; qui<br />

chiese ad un pescatore (Pietro Colosa di Catona, piccolo porto<br />

della costa calabrese) se per amor di Dio l’avesse traghettato all’altra<br />

sponda, ma questi rifiutò visto che non po<strong>te</strong>vano pagarlo;<br />

senza scomporsi Francesco legò un bordo del man<strong>te</strong>llo al<br />

bastone, vi salì sopra <strong>con</strong> i due frati e attraversò lo Stretto <strong>con</strong><br />

quella barca a vela improvvisata. Il miracolo, fra i più clamorosi<br />

da lui operati, fu in seguito <strong>con</strong>fermato da vari <strong>te</strong>stimoni.<br />

Oggi, al Santuario eretto in suo onore fra i monti della costa calabra<br />

che sovrastano Paola - sui primi angusti e suggestivi<br />

ambienti in cui visse e dove si sviluppò il suo Ordine dei “Minimi”<br />

- <strong>con</strong>tinuano ad affluire pellegrini e devoti.<br />

La Libertà<br />

Settimanale d’informazione della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla<br />

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Chiuso in redazione alle 20.50 di mar<strong>te</strong>dì 30 marzo 2010<br />

Tiratura del 27 marzo 2010: 5.050 copie<br />

UNO SGUARDO ALLE LETTURE<br />

Domenica 4 aprile 2010<br />

PASQUA DI RISURREZIONE<br />

1 a lettura: At 10,34.37-43<br />

Noi abbiamo mangiato e<br />

bevuto <strong>con</strong> lui dopo la sua<br />

risurrezione dai morti.<br />

Dal salmo 117<br />

Questo è il giorno<br />

che ha fatto il Signore:<br />

rallegriamoci ed esultiamo.<br />

2 a lettura: Col 3,1-4<br />

Cerca<strong>te</strong> le cose di lassù,<br />

dove è Cristo.<br />

Vangelo: Gv 20,1-9<br />

Egli doveva<br />

risuscitare dai morti.<br />

Con questa settimana inizia la collaborazione ad<br />

«Uno sguardo alle letture» di don Daniele<br />

Moretto, il cui primo <strong>con</strong>tributo - sulla domenica<br />

di Pasqua - è pubblicato in copertina come articolo<br />

di fondo.<br />

RADIO PACE REDAZIONE REGGIANA<br />

Appuntamenti speciali quotidiani<br />

06.50 Diretta mattutina <strong>con</strong> canto di Lodi<br />

07.30 Messa dalla Cappella della Radio Vaticana<br />

17.00 Notiziario Vaticano<br />

17.10 Canto dei Vespri // 17.30 Trasmissioni locali<br />

Appuntamenti speciali settimanali<br />

Notiziario Domenica 12.20 - 17.20 - 20.30<br />

Lunedì 17.30 - 20.30<br />

Voci dal Sud Mar<strong>te</strong>dì 17.30<br />

Cronaca Venerdì 17.30<br />

Frequenze - MF 90,50 - MF 91,90 - MF 97,40 - MF 89,70<br />

TV DIOCESANA, C’È «CRONACA»<br />

Da oltre un mese <strong>sono</strong> ricomincia<strong>te</strong> le trasmissioni di<br />

Cronaca, rubrica di informazione culturale e religiosa<br />

in onda su ètv-Teletricolore. Come nelle passa<strong>te</strong> stagioni,<br />

il rotocalco settimanale diocesano è curato da<br />

don Giuseppe Bertolini e Maria Morini e va in onda<br />

ogni giovedì alle ore 21, il venerdì alle 14.30 e la domenica<br />

dopo l'Angelus del Papa.<br />

in onda su ètv-Teletricolore<br />

LA A LIBERTÀ LIBERTÀ<br />

VIGILATA VIGIL<br />

dalle pagine di 50 anni fa<br />

Obiettivo puntato su Mon<strong>te</strong>cchio, nelle ultime pagine de "La<br />

Libertà" datata 2 aprile 1960, in occasione del 50° di fondazione<br />

della C.A.P.O.L.O., "lo stabilimento che dà lavoro a oltre<br />

duecento operai e che è l'orgoglio del popoloso centro",<br />

si legge nell'articolo di Mario Fontana (nell'immagine, foto<br />

Donia, si ri<strong>con</strong>osce il Vicario generale mons. Carlo Grasselli).<br />

Tra le iniziative culturali, Gastone Tamagnini presenta la personale<br />

del pittore correggese Raimondo Giovanetti.<br />

Negli altri servizi, la redazione torna sulle "discriminazioni"<br />

per le ville di Reggio <strong>con</strong><strong>te</strong>nu<strong>te</strong> nel nuovo piano regolatore e<br />

parla degli aiuti alimentari erogati a 12.720 persone di Reggio<br />

dall'Amministrazione per le Attività Assis<strong>te</strong>nziali Italiane e<br />

In<strong>te</strong>rnazionali. Il sindaco di Ramiseto Tonino Piazzi risponde<br />

<strong>con</strong> un articolo alle imprecisioni su una strada comunale<br />

del suo <strong>te</strong>rritorio pubblica<strong>te</strong> da "L'Unità" del 25 marzo.


" I<br />

MOICA & CAPPUCCINI<br />

l nostro San Giovannino, quella chiesa bella, che<br />

si apre su una modesta piazza spesso deserta. Una<br />

chiesa che potremmo definire appartata se non<br />

silenziosa, <strong>con</strong>serva al suo in<strong>te</strong>rno le urla di un compianto<br />

mazzoniano. Che quel gruppo scultoreo sia di area<br />

mazzoniana, sia in par<strong>te</strong> di mano del maestro s<strong>te</strong>sso, o<br />

appar<strong>te</strong>nga a un non identificato «maestro reggiano»,<br />

<strong>con</strong>ta per noi poco, è più rilevan<strong>te</strong> il messaggio che il<br />

gruppo ci affida, quel suo essere da trami<strong>te</strong> tra noi uomini<br />

di oggi e quello spirito tardo–medioevale che chiamava<br />

compianto il dolore di un <strong>con</strong>giunto, quindi di tut<strong>te</strong> le<br />

morti, non solo quella di Cristo".<br />

"C'è chi afferma che un vero creden<strong>te</strong> non dovrebbe disperarsi<br />

davanti al corpo di Cristo morto. Sono solo le spoglie<br />

mortali del Salvatore che <strong>sono</strong> lì depos<strong>te</strong>, immo<strong>te</strong>, nel<br />

mis<strong>te</strong>ro Pasquale, sappiamo che alla mor<strong>te</strong> segue poi la<br />

Resurrezione. Tuttavia per quegli uomini quella mor<strong>te</strong>,<br />

che sancisce la perdita del Maestro a cui hanno affidato le<br />

loro speranze, li pone di fron<strong>te</strong> al senso dell’abbandono.<br />

Innanzi ad un compianto ci rendiamo <strong>con</strong>to che quelle figure<br />

gridano in coro la loro disperazione, la tris<strong>te</strong>zza senza<br />

fine di un distacco (...)".<br />

Questo, nelle loro parole, è ciò che un <strong>te</strong>rzetto di<br />

<strong>con</strong>cittadini, non nuovo a tali imprese (la storica<br />

dell'ar<strong>te</strong> Maria Perrone, la musicologa Grazia Bartoli,<br />

il fotografo S<strong>te</strong>fano Meloni) ha esposto <strong>con</strong><br />

parole, musica, immagini ben correla<strong>te</strong> ed in<strong>te</strong>gra<strong>te</strong>, lunedì<br />

22 marzo nella sala <strong>con</strong>ferenze del <strong>con</strong>vento dei Padri<br />

Cappuccini di Reggio. La proiezione, organizzata dal<br />

Moica (Movimento Italiano Casalinghe) ha avuto un no<strong>te</strong>vole<br />

successo di pubblico e per il coinvolgimento emotivo.<br />

La presentazione è stata articolata su set<strong>te</strong> diverse parti allo<br />

scopo di evidenziare gli aspetti più significativi di questa<br />

forma artistica del Mazzoni. 1) Guido Mazzoni, scultore<br />

(Modena 1450-1518): perché tanto silenzio? Non era<br />

toscano, era un suddito es<strong>te</strong>nse e, come tale, la sua ar<strong>te</strong><br />

sacra non era delle più accet<strong>te</strong> a Roma. 2) Biografia del<br />

Modanino. I suoi lavori <strong>sono</strong> a Modena, Ferrara, Napoli,<br />

Busseto, Cremona e in Francia. 3) Il parlar dialettale del<br />

Mazzoni. 4) Della <strong>te</strong>nera ma<strong>te</strong>ria. Non solo compianti,<br />

quindi, ma Madonne col Bambino ed altri soggetti. 5) Visi,<br />

rughe, lacrime: vero più del vero. È qui la sorpresa più<br />

s<strong>con</strong>certan<strong>te</strong> di chi non <strong>con</strong>osce il Mazzoni che la fotografia<br />

aiuta a rilevare più rapidamen<strong>te</strong> dell'esame diretto,<br />

distratto dalla <strong>te</strong>atralità dell'insieme. 6) La rappresentazione<br />

<strong>te</strong>atrale del dolore. L'esame dei diversi Compianti<br />

ne mostra la non ripetitività, la coralità, la regia diremmo<br />

oggi, ed è questo il punto focale della presentazione. 7)<br />

Anno del Signore1480, Reggio Emilia, Venerdì Santo. Quello<br />

di San Giovannino non è il più completo dei Compianti<br />

del Mazzoni, vi <strong>sono</strong> quasi certamen<strong>te</strong> delle intrusioni, ma<br />

è il nostro da <strong>con</strong>siderare <strong>con</strong> grande ammirazione.<br />

Il lavoro compiuto da Perrone, Bartoli e Meloni è disponibile<br />

per essere visionato ed apprezzato ancora in altri<br />

ambiti.<br />

Linda Magnani<br />

Grazie, gentile Linda, per ques<strong>te</strong> sue annotazioni.<br />

Del Mazzoni o no, il Compianto di San Giovannino<br />

si è meritato anche la mostra fotografica<br />

"Stabat Ma<strong>te</strong>r" al Museo Diocesano (presentazione<br />

a pagina 3). Anch'essa da vedere, come il lavoro da<br />

lei segnalato.I più fervidi auguri di buona Pasqua. (e. t.)<br />

La pagina dei Lettori 3 aprile 2010 19<br />

In questa pagina ospitiamo opinioni e <strong>con</strong>tributi dei lettori. La pubblicazione non significa <strong>con</strong>divisione da par<strong>te</strong> della redazione, ma invito al <strong>con</strong>fronto. Scritti eccedenti le 1.500 battu<strong>te</strong> potrebbero non<br />

trovare spazio o essere tagliati. NON VERRANNO PUBBLICATE LETTERE NON FIRMATE. Recapiti per scriverci: viale Timavo 93, 42100 Reggio Emilia; fax 0522.434058; e-mail laliberta@libero.it<br />

Spettatori par<strong>te</strong>cipi<br />

del nostro Compianto<br />

Particolare del Compianto di San Giovannino a Reggio<br />

PARTECIPAZIONE<br />

La Compagnia <strong>te</strong>atrale dialettale "I Fiaschi" vuole ricordare<br />

<strong>con</strong> affetto DANTE ZANNI, figura di uomo e cristiano au<strong>te</strong>ntico,<br />

nel servizio alla sua famiglia e alla comunità in<strong>te</strong>ra.<br />

Con affetto abbracciamo Andrea, Paola e tutta la sua famiglia,<br />

nella sicura speranza che egli già ci sorride dal Cielo.<br />

La Compagnia "I Fiaschi"<br />

Film <strong>con</strong>trocorren<strong>te</strong><br />

Danni giornalistici (quasi) impuniti<br />

Caro direttore,<br />

nel ri<strong>te</strong>nermi parzialmen<strong>te</strong> soddisfatto<br />

della <strong>con</strong>danna inflitta a Feltri<br />

(perché non radiarlo dall'Ordine dei<br />

giornalisti?) per le maliziose falsità sul nostro<br />

stimatissimo ex direttore di Avvenire<br />

Dino Boffo, mi hanno amareggiato altre<br />

due cose. La prima è il velenoso commento<br />

dell'ancora direttore de Il Giornale<br />

(speriamo per poco), sulla sen<strong>te</strong>nza di<br />

colpevolezza, che tira in ballo preti pedofili<br />

e pro<strong>te</strong>zioni vescovili dando la<br />

vera immagine di se s<strong>te</strong>sso, che in<br />

molti già sapevamo esser carat<strong>te</strong>rialmen<strong>te</strong><br />

pessima. L'altro elemento che<br />

mi ha infastidito e indignato è stata la<br />

pla<strong>te</strong>a di attori, politici, presentatori,<br />

adulatori, che esprimevano solidarietà<br />

all'imputato Feltri; non mi stupisco<br />

per Borghezio, Fede e la Santanchè,<br />

ma per gli autodefinitisi onorevoli cattolicissimi<br />

Lupi Maurizio e Giovanardi<br />

Carlo; la mia stima verso di loro si è<br />

ridimensionata moltissimo.<br />

Paolo Pagliani<br />

La <strong>Chiesa</strong> ed i suoi esponenti più<br />

in vista finis<strong>con</strong>o <strong>con</strong> frequenza<br />

crescen<strong>te</strong> nel vorace tritacarne<br />

degli organi di informazione<br />

"laici". Si pensi allo scandalo pedofilia,<br />

oggi puntato strumentalmen<strong>te</strong> solo sul<br />

clero e sui suoi vertici.Il problema irrisolto<br />

è la sproporzione che rimane tra la gravità<br />

dei danni (alla reputazione personale,<br />

alla carriera, alla famiglia...) causati<br />

dallo spargimento di veleni & bugie e la<br />

debolezza di una <strong>sempre</strong> tardiva rettifica<br />

Carissimo Alessio (il riferimento<br />

è alla let<strong>te</strong>ra "Proiezione<br />

da imitare" su La Libertà<br />

del 27 marzo, ndr), se non<br />

avessi <strong>te</strong>lefonato a La Libertà<br />

per avere qualche elemento per<br />

rintracciarti, non avrei potuto<br />

<strong>con</strong>oscerti, almeno un po', <strong>te</strong>lefonicamen<strong>te</strong>.<br />

Le tue parole, essenziali ma<br />

esaurienti, coraggiose ma prive<br />

di acrimonia, mi hanno commosso<br />

per vari motivi. Anzitutto<br />

perché sei molto giovane e,<br />

solitamen<strong>te</strong>, ques<strong>te</strong> riflessioni<br />

<strong>sono</strong> frutto di cer<strong>te</strong> amare<br />

esperienze di noi adulti; in se<strong>con</strong>do<br />

luogo, perché <strong>sono</strong> quasi<br />

certa che anche Pier Giorgio<br />

Frassati avrebbe scritto le s<strong>te</strong>sse<br />

parole, <strong>con</strong> la s<strong>te</strong>ssa energia<br />

e la s<strong>te</strong>ssa passione.<br />

Ti dirò che per avere il film<br />

"Bella" al Cinepiù di Correggio,<br />

ho lottato due mesi <strong>con</strong> il gestore<br />

del cinema, e ho dovuto<br />

assicurargli la presenza di un<br />

buon numero di spettatori,<br />

nonostan<strong>te</strong> il nostro circolo culturale<br />

vanti una collaborazione<br />

più che tren<strong>te</strong>nnale, per vari<br />

e importanti cineforum <strong>con</strong> le<br />

scuole e <strong>con</strong> il pubblico serale.<br />

Ciò che è importan<strong>te</strong> è la<br />

s<strong>con</strong>fitta che ha avuto satana,<br />

il quale ha perso la sua battaglia<br />

soprattutto <strong>con</strong> l'attore<br />

principale, Eduardo Veràs<strong>te</strong>gui,<br />

che si è <strong>con</strong>vertito nell'in<strong>te</strong>rpretare<br />

questo film ed ha<br />

fondato una nuova casa cinematografica,"Metanoia",<br />

che è<br />

tutto un programma, e che ha<br />

scelto di impegnarsi soltanto<br />

in lavori in cui si parli "il linguaggio<br />

della vita".<br />

Ci stiamo già attivando, per<br />

il mese di maggio, per un altro<br />

film: "Popieluzsko". Una meravigliosa<br />

figura di sacerdo<strong>te</strong>,<br />

martire del nostro <strong>te</strong>mpo, molto<br />

significativa non solo per celebrare<br />

l'Anno sacerdotale, ma<br />

per tutta la <strong>Chiesa</strong> cattolica,<br />

tanto vilmen<strong>te</strong> e indegnamen<strong>te</strong><br />

vilipesa e perseguitata, soprattutto<br />

nella persona di Benedetto<br />

XVI, unica roccia e baluardo<br />

su cui può <strong>con</strong>tinuare a<br />

vivere la nostra civiltà.<br />

Nanda Parmiggiani Salsi<br />

Auguri dall'Indonesia<br />

o riabilitazione.<br />

Il caso che lei porta,caro Pagliani,è esemplare.<br />

La <strong>con</strong>danna che il 26 marzo l'Ordine<br />

dei Giornalisti di Milano ha inflitto<br />

in primo grado a Vittorio Feltri non fa che<br />

<strong>con</strong>fermare la squallida in<strong>con</strong>sis<strong>te</strong>nza su<br />

cui Il Giornale ha fondato il "killeraggio<br />

mediatico" di Dino Boffo. Risultato, a distanza<br />

di set<strong>te</strong> mesi: un direttore,quello di<br />

Avvenire,è stato spazzato via,mentre l'al-<br />

tro se la caverà <strong>con</strong> una "sospensione"<br />

(non la radiazione,"grazie" al suo penoso<br />

<strong>te</strong>ntativo di rimediare all'errore nel dicembre<br />

scorso), ammesso e non <strong>con</strong>cesso<br />

che venga effettivamen<strong>te</strong> applicata, dopo<br />

il ricorso di rito.Una giustizia menomata.<br />

Tra l'altro le offese che il giorno s<strong>te</strong>sso della<br />

<strong>con</strong>danna Feltri si è premurato di rivolgere<br />

all'indirizzo della <strong>Chiesa</strong> fanno<br />

amaramen<strong>te</strong> dubitare che la lezione dell'Ordine,<br />

benché minima, sia servita.<br />

P<br />

Martini<br />

Carissimo direttore,<br />

grazie per La Libertà che<br />

puntalmen<strong>te</strong> arriva e che si<br />

legge tutta. Colgo l'occasione<br />

per ringraziare le persone che<br />

sos<strong>te</strong>ngono questo abbonamento<br />

tanto prezioso per noi.<br />

Desidero porgervi anche gli<br />

auguri della Pasqua della Resurrezione<br />

di Gesù perché vi<br />

<strong>con</strong>servi la gioia nell'essere<br />

suoi <strong>te</strong>stimoni.<br />

Come auguri pasquali ho<br />

pensato di inviarvi un biglietto<br />

un po' insolito ma di respiro<br />

evangelico di resurrezione, che<br />

viene dalla nazione musulmana<br />

più grande del mondo. Si<br />

<br />

1° ANNIVERSARIO<br />

DON ALBERTO<br />

CAMELLINI<br />

Il “Lunedì dell’Angelo” - lunedì<br />

5 aprile - alle ore 11.15, nella<br />

chiesa di Roncina a Reggio<br />

Emilia, verrà celebrata la Messa<br />

in memoria di don Alberto<br />

Camellini, deceduto il 3 aprile<br />

2009 all'Ospedale Santa Maria<br />

Nuova di Reggio Emilia.<br />

Era nato a Roncadella nell’agosto<br />

del 1919.<br />

Feltri<br />

urtroppo è così che funziona.Al<br />

riguardo,un altro caso non meno<br />

esemplare è il "travisamento<br />

a mezzo stampa" subìto nei<br />

trova su mol<strong>te</strong> compagnie aeree<br />

indonesiane. (...)<br />

La nostra presenza di discepoli<br />

di Gesù fra ques<strong>te</strong> grandi<br />

religioni e culture è tanto necessaria<br />

quanto è stata necessaria<br />

la presenza di Gesù per<br />

far <strong>con</strong>oscere quel Padre che<br />

nessuno ha mai visto, eccetto<br />

Lui. Un abbraccio.<br />

padre O<strong>te</strong>llo Pancani, s.x.<br />

Indonesia<br />

Festa dell'Annunciazione<br />

L'appassionan<strong>te</strong> <strong>te</strong>stimonianza<br />

di Lucrezia ed Ernesto<br />

Tresoldi ha profondamen<strong>te</strong><br />

colpito i numerosi par<strong>te</strong>cipanti<br />

all'in<strong>con</strong>tro-<strong>te</strong>stimonianza<br />

"Vita per-dono" (servizio a<br />

pag. 8, ndr), ed è stato un grande<br />

inno alla vita: una vita donata<br />

totalmen<strong>te</strong> al figlio Massimiliano,<br />

risvegliatosi dal coma<br />

profondo in cui era entrato<br />

dieci anni prima e dal quale<br />

i medici disperavano po<strong>te</strong>rlo<br />

far uscire. (...)<br />

La <strong>te</strong>stimonianza della famiglia<br />

è stata completata e raf-<br />

giorni scorsi dal cardinale Carlo Maria<br />

Martini.Ecco,di seguito,il <strong>te</strong>sto della sua<br />

smentita, che Il Corriere della Sera, dopo<br />

articolo e titolo "gridati",ha pubblicato il<br />

30 marzo a pagina 34,là dove pochi hanno<br />

avuto il <strong>te</strong>mpo di leggerla...<br />

«Alcuni organi di stampa hanno riportato<br />

il <strong>con</strong><strong>te</strong>nuto di un mio in<strong>te</strong>rvento pubblicato<br />

dal settimanale <strong>te</strong>desco Presse<br />

am Sonntag.In esso avrei dichiarato che<br />

tra le strade da perseguire per evitare<br />

in futuro nuovi casi di violenza e<br />

abusi a sfondo sessuale ci sarebbe la<br />

seguen<strong>te</strong>: "Il celibato obbligatorio<br />

come forma di vita dei preti dovrebbe<br />

essere ripensato". Il settimanale<br />

<strong>te</strong>desco non ha in<strong>te</strong>rloquito <strong>con</strong> me<br />

direttamen<strong>te</strong>; ha piuttosto ripreso<br />

una mia let<strong>te</strong>ra ai giovani austriaci.<br />

Ma il <strong>te</strong>sto di tale let<strong>te</strong>ra da me approvato<br />

diceva: "Occorrerebbe ripensare<br />

alla forma di vita del pre<strong>te</strong>"<br />

in<strong>te</strong>ndendo così sottolineare l'importanza<br />

di promuovere forme di maggiore<br />

comunione di vita e di fra<strong>te</strong>rnità<br />

tra i preti affinché siano evita<strong>te</strong> il più<br />

possibile situazioni di solitudine anche<br />

in<strong>te</strong>riore. Sono pertanto rimasto molto<br />

sorpreso nel vedermi attribuita una<br />

espressione che non corrisponde al mio<br />

pensiero. Anzi, ri<strong>te</strong>ngo sia una forzatura<br />

<strong>con</strong>iugare l'obbligo del celibato per i<br />

preti <strong>con</strong> gli scandali di violenza e abusi<br />

a sfondo sessuale».<br />

Parole estrapola<strong>te</strong>, manomesse, de<strong>con</strong><strong>te</strong>stualizza<strong>te</strong>.<br />

Questo è cattivo giornalismo.Ricordiamocene,quandocompriamo<br />

i quotidiani. (e. t.)<br />

forzata da un giudizio culturale<br />

di Lucia Bellaspiga, giornalista<br />

di Avvenire,che <strong>con</strong> coraggio<br />

sta portando in tutta<br />

Italia questa grande <strong>te</strong>stimonianza<br />

che vuol essere una risposta<br />

a Beppino Englaro e all'ideologia<br />

che ha portato alla<br />

mor<strong>te</strong> della figlia Eluana.<br />

Il vescovo Adriano ha poi sottolineato,<br />

<strong>con</strong> parole ferme e<br />

chiare, come il coraggio dell'amore<br />

sia <strong>sempre</strong> vincen<strong>te</strong>.<br />

I canti mariani in<strong>te</strong>rpretati<br />

<strong>con</strong> passione e perfezione dal<br />

coro Isicoro di Rivalta, hanno<br />

<strong>con</strong>tribuito a man<strong>te</strong>nere costan<strong>te</strong><br />

il clima di at<strong>te</strong>nzione,<br />

ascolto, meditazione e preghiera.<br />

Si è voluto fes<strong>te</strong>ggiare insieme<br />

la solennità dell'Annunciazione,<br />

che deve essere <strong>con</strong>siderata<br />

come la giornata per la vita<br />

e anche la giornata della<br />

donna, perché Maria è la Donna<br />

per eccellenza, è l'esaltazione<br />

della donna: il suo fondamentale<br />

ruolo nella società e<br />

nella fede.<br />

Anna Bizzarri<br />

<br />

Ricorre lunedì 12 aprile il<br />

3° ANNIVERSARIO<br />

della cara e compianta<br />

ROSANNA LEONI<br />

IN FIACCADORI<br />

La ricordano <strong>con</strong> affetto il marito<br />

Antonio, i figli Guido,<br />

Roberto e Giovanni, le sorelle<br />

Norma e Marta e i parenti tutti.<br />

Una Messa in suo suffragio sarà<br />

celebrata la Domenica in Albis<br />

(11 aprile) alle ore 8 presso la<br />

<strong>Chiesa</strong> Grande di Scandiano.

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