sono risorto e sono sempre con te - Chiesa Cattolica Italiana
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3 aprile 2010 - n. 13 - anno 58° – Pos<strong>te</strong> Italiane s.p.a. - sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (<strong>con</strong>v. in L.27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB Reggio Emilia – Euro 0,78<br />
PASQUA DI RISURREZIONE<br />
C<br />
L’in<strong>con</strong>tro vivo<br />
<strong>con</strong> il Risorto<br />
’è una grande differenza tra lo<br />
s<strong>con</strong>certo di Pietro che fruga<br />
nel sepolcro, senza riuscire a<br />
dire una parola, e il suo annuncio coraggioso<br />
in Atti: “Dio lo ha risuscitato<br />
al <strong>te</strong>rzo giorno e volle che si manifestasse,<br />
non a tutto il popolo, ma a<br />
<strong>te</strong>stimoni prescelti, a noi che abbiamo<br />
mangiato e bevuto <strong>con</strong> lui dopo<br />
la sua risurrezione dai morti” (At<br />
10,40-41). Come mai? Perché il centro<br />
della novità della Pasqua di Risurrezione<br />
non <strong>con</strong>sis<strong>te</strong> nel sepolcro<br />
vuoto, ma nell’in<strong>con</strong>tro vivo <strong>con</strong> il<br />
Risorto: il sepolcro vuoto dà sì alcuni<br />
elementi per iniziare un cammino<br />
di fede, ma di per sé reca più sgomento<br />
che gioia, più domande che<br />
cer<strong>te</strong>zze.<br />
Infatti, dopo aver visto il sepolcro<br />
vuoto, la Maddalena non annuncia<br />
una gioia, ma proclama lo s<strong>con</strong>forto<br />
per un ultimo oltraggio al caro Maestro<br />
defunto: “Hanno portato via il Signore<br />
dal sepolcro e non sappiamo<br />
dove l’hanno posto”. Gli s<strong>te</strong>ssi discepoli,<br />
dopo essere giunti sul posto,<br />
<strong>con</strong>statano sì che la tomba è vuota,<br />
ma “non hanno ancora compreso la<br />
Scrittura, che cioè Egli doveva risorgere<br />
dai morti”. A dire la verità, c’è un<br />
indizio che l’ipo<strong>te</strong>si del trafugamento<br />
del cadavere non regge – infatti gli<br />
eventuali ladri non avrebbero mai<br />
perso del <strong>te</strong>mpo a ripiegare il <strong>te</strong>lo in<br />
cui era stato avvolto Gesù –, ma l’indizio<br />
“non parla”, a motivo della loro<br />
angoscia di fron<strong>te</strong> alla mor<strong>te</strong>.<br />
Sarà invece l’in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> Gesù vivo<br />
ad aprire un nuovo mondo. Sarà Lui<br />
a chiamare per nome, facendosi ri<strong>con</strong>oscere<br />
(Gv 20,16). Sarà Lui a spiegare<br />
le Scritture, che a quel punto cominceranno<br />
ad essere comprese,<br />
scaldando il cuore (Lc 24,32). Sarà<br />
Lui a fondare la <strong>con</strong>vinzione che la<br />
vita di Dio è più for<strong>te</strong> anche della<br />
mor<strong>te</strong> (At 4,20). Sarà Lui a rendere<br />
eloquenti gli indizi della sua vicenda<br />
<strong>te</strong>rrena (Gv 20,30-31). Non a caso,<br />
nelle apparizioni pasquali si moltiplicano<br />
le esortazioni a non accanirsi<br />
a frugare nella tomba Colui che è<br />
il Viven<strong>te</strong> (Lc 24,5-6).<br />
La fede pasquale è quindi anzitutto un<br />
in<strong>con</strong>tro in<strong>te</strong>rpersonale, in cui il Risorto<br />
prende l’iniziativa in modo del<br />
tutto libero e chiede un’adesione vitale,<br />
frutto di una scelta libera del discepolo.<br />
In questo, il Risorto è coeren<strong>te</strong><br />
<strong>con</strong> tutto il suo minis<strong>te</strong>ro <strong>te</strong>rreno, in<br />
cui non ha mai voluto forzare l’assenso<br />
<strong>con</strong> eventi spettacolari, preferendo<br />
invece <strong>con</strong>vincere illuminando.<br />
Ma la nostra fede ha davvero al centro<br />
l’in<strong>con</strong>tro vivo <strong>con</strong> il Risorto o si<br />
disperde in troppi elementi marginali,<br />
talvolta segnati dalla polvere del<br />
sepolcro?<br />
“Cristo ha detto di essere la verità,<br />
non la <strong>con</strong>suetudine” (Tertulliano).<br />
don Daniele Moretto<br />
Q<br />
“SONO RISORTO E<br />
SONO SEMPRE CON TE”<br />
ues<strong>te</strong> parole, trat<strong>te</strong> da un'antica versione del Salmo 138 (v.<br />
18b), fin dai primi secoli risuonano all'inizio della Messa di<br />
Pasqua. In esse la <strong>Chiesa</strong> ri<strong>con</strong>osce la voce s<strong>te</strong>ssa di Gesù che,<br />
risorgendo da mor<strong>te</strong>, si rivolge al Padre colmo di felicità e d'amore<br />
ed esclama:“Padre mio, eccomi! Sono <strong>risorto</strong>, <strong>sono</strong> ancora <strong>con</strong> <strong>te</strong> e<br />
lo sarò per <strong>sempre</strong>”.<br />
Ma questa parola del Risorto al Padre è diventata anche una parola<br />
che Gesù rivolge a ciascuno di noi:“Sono <strong>risorto</strong> e ora <strong>sono</strong> <strong>sempre</strong><br />
<strong>con</strong> <strong>te</strong>”. Solo così è vinta la mor<strong>te</strong> e la nostra vita è speranza.<br />
Veglia pasquale<br />
33 ca<strong>te</strong>cumeni adulti,<br />
in Duomo e a<br />
Cas<strong>te</strong>lnovo Monti,<br />
riceveranno a Pasqua<br />
Bat<strong>te</strong>simo, Cresima<br />
ed Eucaristia<br />
pag. 4<br />
Donne e schiavitù<br />
Venerdì 9 aprile,<br />
all’Oratorio Don Bosco<br />
suor Eugenia Bonetti<br />
parlerà di tratta<br />
delle donne, fra<br />
schiavitù e dignità<br />
pag. 7<br />
Gesù <strong>risorto</strong> invia anche noi dappertutto come <strong>te</strong>stimoni della sua<br />
speranza e ci rassicura:“Io <strong>sono</strong> <strong>con</strong> voi <strong>sempre</strong>, tutti i giorni, fino<br />
alla fine del mondo” (cfr. Mt 28,20). La risurrezione è la vittoria<br />
dell'Amore che ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e della<br />
mor<strong>te</strong>. Ha cambiato il corso della storia, infondendo un rinnovato<br />
senso e valore alla vita dell'uomo.<br />
Se ci lasciamo illuminare dalla luce di Cristo <strong>risorto</strong> la forza<br />
rinnovatrice del Mis<strong>te</strong>ro pasquale si manifes<strong>te</strong>rà in ciascuno<br />
di noi, nella <strong>Chiesa</strong>, nelle nostre famiglie, nelle nostre città.<br />
A Correggio il noto<br />
scienziato ha parlato,<br />
davanti a più di 400<br />
studenti, della vera<br />
scienza come atto<br />
di fede e di umiltà<br />
pag. 13<br />
Zichichi
2<br />
3 aprile 2010<br />
BREVI DIOCESANE<br />
Tutti i cristiani celebrano <strong>con</strong>cordi<br />
la Pasqua domenica 4 aprile<br />
Da notare quest’anno la felice coincidenza per il suo significato<br />
ecumenico e per un invito a coltivare una maggiore<br />
<strong>con</strong>oscenza reciproca e comunione nel mondo cristiano:<br />
tut<strong>te</strong> le <strong>con</strong>fessioni, sia quelle che seguono il calendario<br />
gregoriano (cattolici, pro<strong>te</strong>stanti, anglicani, ortodossi<br />
rumeni...) sia quelle <strong>con</strong> il calendario giuliano<br />
(la maggior par<strong>te</strong> delle chiese ortodosse, i cattolici di rito<br />
bizantino, le chiese cop<strong>te</strong>), celebrano <strong>con</strong>cordi domenica<br />
4 aprile la Pasqua, la più importan<strong>te</strong> ricorrenza dell’anno<br />
liturgico.<br />
Di più: anche nel calendario ebraico la festività di Pesach<br />
(Pasqua) è la più importan<strong>te</strong> e sarà celebrata proprio<br />
in questi giorni, dal 30 marzo al 6 aprile.<br />
Pertanto, a Reggio, questa domenica, celebreranno la risurrezione<br />
di Cristo non solo i cattolici di rito romano<br />
nelle 318 parrocchie sparse nella Diocesi e gli ortodossi<br />
rumeni-moldavi (che si riunis<strong>con</strong>o nella chiesa del Cristo),<br />
ma anche i cattolici di rito bizantino (che si riunis<strong>con</strong>o<br />
in San Giorgio), gli ortodossi del patriarcato di Costantinopoli<br />
(in San Zenone) e i copti (in San Domenico).<br />
E quando domenica 4 aprile dalle 9.30 alle 10.30 i Campanari<br />
Reggiani suoneranno a dis<strong>te</strong>sa le campane del<br />
Duomo, possiamo dire che suoneranno, dando voce a<br />
tutti i cristiani, l’annuncio più bello della storia umana:<br />
“Cristo è <strong>risorto</strong>! Sì, è veramen<strong>te</strong> Risorto!”.<br />
L’Ausiliare Lorenzo e il delegato per l’ecumenismo, don<br />
Giancarlo Gozzi, al <strong>te</strong>rmine della Veglia pasquale in Cat<strong>te</strong>drale,<br />
andranno a <strong>con</strong>dividere la gioia pasquale <strong>con</strong> le<br />
comunità ortodosse. Il Vescovo Adriano invece celebrerà<br />
la gioia della Pasqua <strong>con</strong> i greco-cattolici in San Giorgio<br />
mercoledì 7 aprile alle 15, <strong>con</strong> la divina liturgia insieme<br />
al nuovo parroco, p. Mykhaylo, che risiede nei locali<br />
annessi di S. Giorgio e che quel giorno (nel calendario<br />
giuliano si celebra il mis<strong>te</strong>ro dell’Annunciazione<br />
del Signore) fes<strong>te</strong>ggia il 20° di ordinazione sacerdotale.<br />
Corso di formazione per animatori di attività estive<br />
Il Servizio diocesano di Pastorale giovanile, il Centro<br />
Sportivo Italiano e Creativ organizzano un corso di formazione<br />
per animatori delle attività estive, dal titolo "I<br />
Pirati di Tartatown. Un avventuroso viaggio alla scoperta<br />
di un 'magico' <strong>te</strong>soro". Il corso si <strong>te</strong>rrà all'Oratorio<br />
Don Bosco di via Adua, a Reggio, nei giorni 15, 20 e 22<br />
aprile, dalle 18.30 alle 22. Questo il programma:<br />
1° in<strong>con</strong>tro, giovedì 15 aprile: ALLA SCOPERTA DELLE<br />
ISOLE DELLA FORMAZIONE - "Diamo un senso, al dissenso.."<br />
(il <strong>con</strong>flitto come opportunità educativa: saper<br />
gestire il <strong>con</strong>flitto per crescere nella relazione, a cura de<br />
"Il Granello di Senapa");<br />
2° in<strong>con</strong>tro, mar<strong>te</strong>dì 20 aprile: ALLA SCOPERTA DELLE<br />
ISOLE DELLA FORMAZIONE - "Educhiamoci per educare"<br />
(riscoprire la propria identità, prima di immergerci<br />
anima e corpo nelle attività estive; a cura di Creativ);<br />
3° in<strong>con</strong>tro, giovedì 22 aprile: ALLA SCOPERTA DELLE<br />
ISOLE DELLA FORMAZIONE - "Educhiamoci per educare"<br />
(educare giocando: grande Gioco alla scoperta dello<br />
stile dell’animatore che è in <strong>te</strong>; a cura di Creativ).<br />
Si accet<strong>te</strong>rà un massimo di 120 iscrizioni per corso. È richiesto<br />
un <strong>con</strong>tributo di 15 euro. Iscrizioni entro venerdì<br />
9 aprile (Emanuele, <strong>te</strong>l. 349.3290649; indirizzo e-mail<br />
segre<strong>te</strong>ria@pastoralegiovani.re.it).<br />
Nella Messa Crismale la festa<br />
degli anniversari di Ordinazione<br />
Ecco l’elenco completo dei presbi<strong>te</strong>ri<br />
diocesani che verranno fes<strong>te</strong>ggiati nella<br />
Messa Crismale, e per i quali il Vescovo<br />
ha richiesto al Papa un <strong>te</strong>legramma<br />
<strong>con</strong> la benedizione apostolica<br />
(es<strong>te</strong>ndibile a quanti duran<strong>te</strong> l’anno<br />
par<strong>te</strong>ciperanno ai vari momenti di festa<br />
nelle parrocchie). Se<strong>con</strong>do la tradizione<br />
avviata nell’anno del Giubileo<br />
da mons. Caprioli, vengono fes<strong>te</strong>ggiati<br />
anche i preti e i dia<strong>con</strong>i che<br />
hanno raggiunto il “primo traguardo”<br />
dei 10 anni.<br />
Con Don Pietro Ganapini, in comunione<br />
di fede e preghiera dal Madagascar,<br />
dove è missionario fidei donum<br />
dal 1962 (il nostro “decano” della<br />
missione!), celebrano nel 2010 il<br />
60° di Ordinazione presbi<strong>te</strong>rale:<br />
• Mons. Paolo Pirondini, arcipre<strong>te</strong><br />
emerito della Concat<strong>te</strong>drale e della<br />
Beata Vergine della Porta a Guastalla,<br />
e ora collaboratore nell’Unità pastorale<br />
guastallese;<br />
• Don Cesare Baroni, ospi<strong>te</strong> nella Casa<br />
del Clero di Mon<strong>te</strong>cchio;<br />
• Don Giuseppe Bottazzi, parroco a<br />
Pantano dal 1966 e a Onfiano dal<br />
1993;<br />
• Don Angelo Foroni, parroco a Codemondo<br />
dal 1966;<br />
• Don Ugo Termanini, già parroco a<br />
San Martino di Correggio (1966-<br />
1993), collaboratore a Pon<strong>te</strong>nuovo di<br />
Sassuolo.<br />
Celebrano il Giubileo del 50° di Messa:<br />
• Mons. Gianfranco Gazzotti, parroco<br />
della Cat<strong>te</strong>drale dal 1984 e di San<br />
Prospero dal 2006;<br />
• Don Pietro Leuratti, cappellano all’Ospedale<br />
di Cas<strong>te</strong>lnovo ne’ Monti<br />
dal 1980; parroco a Campolungo e<br />
Vologna dal 1996;<br />
• Don Battista Munari, parroco a San<br />
Savino di Cas<strong>te</strong>lnovo Sotto dal 2003;<br />
• Don Piergiorgio Nasi, minis<strong>te</strong>ro pastorale<br />
in aiuto al fra<strong>te</strong>llo parroco a<br />
Mandriolo di Correggio dal 1978;<br />
• Don Ruggero Orieli, aiuto cappellano<br />
all’Ospedale di Sassuolo e nel minis<strong>te</strong>ro<br />
delle <strong>con</strong>fessioni a S. Giorgio di<br />
Sassuolo dal 1998; amministratore<br />
parrocchiale a Villaberza, Gombio e<br />
Mon<strong>te</strong>castagneto dal 2000;<br />
• Don Wal<strong>te</strong>r Rinaldi, parroco a Madonna<br />
di Fatima dal 1968 e a San Biagio<br />
di Correggio dal 1987; delegato<br />
vescovile per i preti anziani e malati<br />
dal 2000.<br />
Nel 2010 celebra la "Messa d’oro",<br />
inoltre, l’Arcivescovo Mons. Eugenio<br />
Sbarbaro, ordinato presbi<strong>te</strong>ro nel<br />
Duomo di Guastalla l’11 giugno 1960,<br />
dall’allora nuovo vescovo Mons. Angelo<br />
Zambarbieri. Mons. Sbarbaro è<br />
stato nunzio apostolico in Serbia e<br />
Mon<strong>te</strong>negro fino al set<strong>te</strong>mbre scorso,<br />
e ora aiuta il fra<strong>te</strong>llo parroco presso la<br />
parrocchia di S. Ambrogio a Rapallo.<br />
Come altri rappresentanti pontifici che<br />
hanno <strong>con</strong>cluso il loro mandato, il giovedì<br />
santo sarà a Roma a <strong>con</strong>celebrare<br />
<strong>con</strong> il Santo Padre.<br />
Vita diocesana<br />
Messaggio del Vescovo per due nuove <strong>con</strong>sacrazioni, domenica 11 aprile<br />
Ordo Virginum: un bel dono alla <strong>Chiesa</strong> locale<br />
La riscoperta,dopo il Concilio,di un carisma antico e <strong>sempre</strong> nuovo<br />
“<br />
Giunge il giorno di<br />
Pasqua, in tutto il<br />
mondo si celebrano<br />
i sacramenti del Bat<strong>te</strong>simo,<br />
le vergini <strong>con</strong>sacra<strong>te</strong> prendono<br />
il velo”. Così il vescovo Ambrogio<br />
annunciava alla sua<br />
<strong>Chiesa</strong> la presenza della vita<br />
<strong>con</strong>sacrata.<br />
Probabilmen<strong>te</strong> Ambrogio per<br />
“Pasqua” in<strong>te</strong>ndeva il <strong>te</strong>mpo<br />
pasquale, <strong>con</strong>siderato come<br />
“unico giorno”, festa <strong>con</strong>tinuata<br />
di cinquanta giorni e<br />
sede celebrativa di <strong>con</strong>sacrazione<br />
delle vergini. Bat<strong>te</strong>simo<br />
e <strong>con</strong>sacrazione delle vergini<br />
attingono allo s<strong>te</strong>sso Mis<strong>te</strong>ro<br />
Pasquale di Cristo predicato,<br />
celebrato per essere poi <strong>te</strong>stimoniato<br />
nella vita cristiana di<br />
ogni bat<strong>te</strong>zzato. L’identità bat<strong>te</strong>simale<br />
precede e fonda la<br />
vocazione di <strong>con</strong>sacrazione,<br />
che è un modo per vivere l’universale<br />
chiamata alla santità.<br />
Nella sua lunga storia, la<br />
<strong>Chiesa</strong> ha <strong>con</strong>osciuto<br />
diversi modi di tradurre<br />
in <strong>con</strong>creto la vita <strong>con</strong>sacrata.<br />
Tra questi, c’è quello che<br />
a Pasqua celebreremo <strong>con</strong> il<br />
rito dell’Ordo Virginum. L’espressione<br />
potrebbe far pensare<br />
a chissà quale nuova<br />
struttura o istituto o associazione<br />
o movimento nella<br />
<strong>Chiesa</strong>!<br />
No, nien<strong>te</strong> di tutto questo.<br />
Non si tratta della scoperta di<br />
qualcosa di nuovo, di mai capitato,<br />
di inedito, ma piuttosto<br />
è la riscoperta di qualcosa<br />
di antico, di tradizionale, di<br />
originario nella vita delle<br />
Chiese locali; al <strong>te</strong>mpo s<strong>te</strong>sso,<br />
l’Ordo Virginum è una realtà<br />
attuale, insolita e fresca.<br />
Questo modo di vivere la vocazione<br />
alla vita <strong>con</strong>sacrata si<br />
qualifica soprattutto per tre<br />
carat<strong>te</strong>ristiche.<br />
La prima, forse la più eviden<strong>te</strong><br />
in alcuni momenti del rito,<br />
è la SPONSALITÀ, vissuta dalla<br />
donna <strong>con</strong>sacrata come risposta<br />
all’amore di Dio, <strong>con</strong><br />
una pienezza che le <strong>con</strong>sen<strong>te</strong><br />
Con il <strong>te</strong>mpo di Pasqua 2010 si apre una singolare “primavera”,<br />
fioritura per la nostra <strong>Chiesa</strong>, che nella Cat<strong>te</strong>drale<br />
ormai tornata alla vita piena, riceverà il dono di:<br />
• 32 nuovi cristiani nella Not<strong>te</strong> di Pasqua;<br />
• 2 nuove donne <strong>con</strong>sacra<strong>te</strong> nell’Ordo Virginum (11 aprile,<br />
II domenica di Pasqua, alle ore 16);<br />
• 3 nuovi dia<strong>con</strong>i tra i seminaristi (2 maggio, V domenica<br />
di Pasqua, alle ore 17);<br />
• 2 nuovi sacerdoti (sabato 22 maggio, Vigilia di Pen<strong>te</strong>cos<strong>te</strong>,<br />
alle ore 20.30).<br />
Sulle prossime nuove <strong>con</strong>sacrazioni nell’Ordo Virginum, il<br />
Vescovo Adriano ha rivolto un messaggio alla Diocesi.<br />
di vivere la realtà mistica dell’amore<br />
nuziale <strong>con</strong> il Signore,<br />
per essere segno dell’Amore<br />
tra Cristo Sposo e la <strong>Chiesa</strong><br />
Sposa.<br />
Una se<strong>con</strong>da nota, non meno<br />
eviden<strong>te</strong>, è l’ECCLESIALITÀ.<br />
Sì, quello dell’Ordo Virginum<br />
è un modo di vivere ciò che<br />
già appartiene alla <strong>Chiesa</strong> locale:<br />
la familiarità <strong>con</strong> la Parola<br />
di Dio, la <strong>con</strong>divisione alla<br />
s<strong>te</strong>ssa Eucaristia come fon<strong>te</strong> e<br />
culmine di ogni vocazione cristiana,<br />
la <strong>con</strong>sacrazione di<br />
tutta una vita per il Regno dei<br />
cieli, nel servizio al Vangelo.<br />
Qui non nasce una nuova<br />
spiritualità, ma la<br />
spiritualità è ancora<br />
quella della <strong>Chiesa</strong> locale<br />
che accoglie, <strong>con</strong>sacra,<br />
accompagna la vergine <strong>con</strong>-<br />
Fes<strong>te</strong>ggiano il 25° di Ordinazione presbi<strong>te</strong>rale<br />
i sacerdoti che furono eccezionalmen<strong>te</strong><br />
ordinati tutti insieme in<br />
Cat<strong>te</strong>drale il 18 ottobre 1985 dal Vescovo<br />
Gilberto Baroni, che solo in quel<br />
modo — cioè ordinando tutti i nuovi<br />
preti di quell’anno —, accettò di fes<strong>te</strong>ggiare<br />
il giorno del suo Giubileo sacerdotale:<br />
• Don Edoardo Cabassi, rettore del<br />
santuario della Madonna di Bismantova<br />
e amministratore parrocchiale di<br />
Ginepreto dal 2001;<br />
• Don Fernando Imovilli, presbi<strong>te</strong>ro<br />
“fidei donum” in Brasile dal 1998;<br />
• Don Giuseppe Lusuardi, parroco a<br />
Santa Teresa di Scandiano dal 1998;<br />
amministratore parrocchiale nell’unità<br />
pastorale scandianese di Chiozza e<br />
San Ruffino dal 2007 e di Borzano di<br />
Albinea dal 2009; assis<strong>te</strong>n<strong>te</strong> diocesano<br />
dell’UNITALSI dal 2008;<br />
• Don Vincenzo Miloro, collaboratore<br />
nell’U.P. di Novellara dal 2004.<br />
Assieme a loro venne ordinato un 5°<br />
sacerdo<strong>te</strong>, Mauro Parmeggiani, per 23<br />
anni al servizio del Card. Camillo Ruini<br />
e del Vicariato di Roma, e che per il<br />
se<strong>con</strong>do anno presiederà la Messa Crismale<br />
quale Vescovo di Tivoli.<br />
Infine, celebrano il 10° di Ordinazione<br />
i sacerdoti e il dia<strong>con</strong>o ordinati nell’anno<br />
del Giubileo del 2000:<br />
• Don Giuseppe Iotti, della Comunità<br />
Sacerdotale Familiaris Consortio,<br />
<strong>con</strong> minis<strong>te</strong>ro dal 2009 nell’Unità pa-<br />
sacrata. Qui ognuna deve modellarsi<br />
al Vangelo, senza<br />
strutture di sos<strong>te</strong>gno se non<br />
quella data dalla s<strong>te</strong>ssa appar<strong>te</strong>nenza<br />
alla comunità diocesana<br />
e alla quale offrire il proprio<br />
servizio.<br />
Ciò che carat<strong>te</strong>rizza l’Ordo<br />
Virginum come forma di vita<br />
L’Ordo Virginum viene così a dare una nota di ecclesialità<br />
esplicita ad una vocazione diffusa nel popolo di<br />
Dio e vivibile nelle età e nelle <strong>con</strong>dizioni diverse<br />
è piuttosto il riferimento al vescovo:<br />
non tanto alla persona<br />
del vescovo — che oggi c’è e<br />
domani può cambiare —, ma<br />
alla figura di valore spirituale<br />
che il vescovo rappresenta<br />
nella <strong>Chiesa</strong> locale.<br />
Ciò a differenza degli istituti<br />
religiosi, che fanno riferimento<br />
a dei propri superiori.<br />
La vita di una <strong>con</strong>sacrata<br />
nell’Ordo Virginum è più simile<br />
a quella del pre<strong>te</strong> diocesano<br />
che, una volta ordinato, è<br />
mandato in una parrocchia o<br />
Giovedì Santo, 1° aprile: Messa Crismale in Cat<strong>te</strong>drale (ore 9.30)<br />
LA FESTA DEGLI ANNIVERSARI (60°, 50°, 25° E 10°) DI ORDINAZIONE SACERDOTALE E DIACONALE<br />
IL RICORDO NELLA PREGHIERA PER I 12 SACERDOTI E IL DIACONO DEFUNTI DALLA PASQUA 2009<br />
storale di San Martino in Rio, Trignano,<br />
Lemizzone, Gazzata e Prato;<br />
• Don Giuseppe Zanichelli, della Comunità<br />
Sacerdotale Familiaris Consortio,<br />
<strong>con</strong> minis<strong>te</strong>ro dal 2009 nell’Unità<br />
pastorale “Giovanni Paolo II” comprenden<strong>te</strong><br />
le parrocchie di San Francesco<br />
da Paola (Ospizio), San Maurizio<br />
e Sant’Alberto;<br />
• Dia<strong>con</strong>o Antonio Codeluppi, <strong>con</strong> minis<strong>te</strong>ro<br />
pastorale a Borzano di Albinea.<br />
Ci uniamo a tutti i fes<strong>te</strong>ggiati in questo<br />
Anno sacerdotale nel benedire il Signore<br />
che nutre, guida e santifica la<br />
sua <strong>Chiesa</strong> median<strong>te</strong> i ministri che Egli<br />
ha scelto e chiamato per nome.<br />
Il ricordo dei sacerdoti e dia<strong>con</strong>i<br />
defunti dalla Pasqua 2009<br />
I nomi dei presbi<strong>te</strong>ri e del dia<strong>con</strong>o verranno<br />
ricordati nel cuore della Messa,<br />
ovvero nella preghiera eucaristica che,<br />
se<strong>con</strong>do la tradizione della grande<br />
<strong>con</strong>celebrazione del Giovedì santo,<br />
sarà il "Canone Romano".<br />
1. Can. Alberto Camellini, di anni 89,<br />
già parroco a Coviolo e cappellano al<br />
Cimi<strong>te</strong>ro monumentale, presiden<strong>te</strong><br />
dell’Associazione “Amici di Rolando<br />
Rivi” (+ 3 aprile 2009);<br />
2. Don Giuseppe Franzoni, di anni 83,<br />
già parroco a Villalunga (+ 22 aprile,<br />
nella Casa della Carità a Cas<strong>te</strong>llarano);<br />
3. Don Giovanni Frigieri, di anni 87,<br />
parroco a S. Prospero di Correggio e a<br />
Budrio (+ 29 aprile);<br />
incaricato di un servizio diocesano,<br />
quasi “buttato nella<br />
realtà”, e lì trovare le <strong>con</strong>dizioni,<br />
le forme e il sos<strong>te</strong>gno per<br />
un’au<strong>te</strong>ntica vita spirituale.<br />
L’Ordo Virginum viene così a<br />
dare una nota di ecclesialità<br />
esplicita ad una vocazione diffusa<br />
nel popolo di Dio e vivibile<br />
nelle età e nelle <strong>con</strong>dizioni<br />
diverse. C’è tra le <strong>con</strong>sacra<strong>te</strong><br />
chi è chiamata da giovane,<br />
chi in età più avanzata, chi in<br />
<strong>con</strong>dizioni più nascos<strong>te</strong>, chi in<br />
ruoli di maggior responsabilità,<br />
in una multiforme varietà<br />
di doni.<br />
Una <strong>te</strong>rza nota distintiva<br />
è la SECOLARITÀ,<br />
che significa: sentirsi<br />
appar<strong>te</strong>nen<strong>te</strong> alla <strong>Chiesa</strong> locale<br />
e, all’in<strong>te</strong>rno di questa <strong>Chiesa</strong>,<br />
vivere la <strong>con</strong>sacrazione lì<br />
dove si è, nelle <strong>con</strong>dizioni delle<br />
persone che vivono del loro<br />
lavoro; avvicinare la gen<strong>te</strong> là<br />
dove vive, opera, lavora, studia,<br />
soffre <strong>con</strong>dizioni di marginalità<br />
e solitudine; non avere<br />
paura di essere presenti e<br />
operanti nelle istituzioni, dando<br />
<strong>te</strong>stimonianza di “opere<br />
buone”, anzi belle, in quanto<br />
apprezzabili anche dal punto<br />
di vista civile quale apporto<br />
costruttivo e arricchen<strong>te</strong> la vita<br />
e la società umana, come ci<br />
insegna la prima let<strong>te</strong>ra dell’apostolo<br />
Pietro (2,11-12).<br />
Ciò che accomuna le persone<br />
chiama<strong>te</strong> a questa scelta di vita<br />
è la <strong>te</strong>stimonianza che il carisma<br />
evangelico della verginità<br />
è un dono che il Signore<br />
Gesù fa alla <strong>Chiesa</strong> locale, ne<br />
rappresenta la ricchezza originaria,<br />
se non l’aspetto più<br />
provocatorio della <strong>Chiesa</strong> oggi,<br />
come già all’epoca del vescovo<br />
Ambrogio nei <strong>con</strong>fronti<br />
della società pagana. Ma è<br />
bene che di questo dono anche<br />
la <strong>Chiesa</strong> di oggi sia <strong>con</strong>sapevole.<br />
+ Adriano VESCOVO<br />
Pasqua di Resurrezione<br />
domenica 4 aprile 2010<br />
4. Don Giovanni Voltolini, di anni 80,<br />
servo della <strong>Chiesa</strong>, della prima equipe<br />
missionaria in Madagascar; negli ultimi<br />
anni, minis<strong>te</strong>ro pastorale a Masone<br />
e a Cas<strong>te</strong>llazzo e poi ospi<strong>te</strong> nella Casa<br />
parrocchiale di Scandiano (+ 1°<br />
maggio);<br />
5. Don Siro Sassa<strong>te</strong>lli, di anni 71, parroco<br />
a Fogliano (+ 7 maggio);<br />
6. Can. Ezio Ferrari, di anni 91, gia<br />
parroco a Mon<strong>te</strong>cavolo, a Marmiroli e<br />
dal 1991 cappellano al Cimi<strong>te</strong>ro suburbano<br />
di Coviolo (+ 26 maggio);<br />
7. Mons. Giacomo Rinaldi, di anni 99,<br />
canonico arcidia<strong>con</strong>o della Cat<strong>te</strong>drale,<br />
decano del clero, che ha superato<br />
il record nella storia documentata di<br />
longevità sacerdotale <strong>con</strong> quasi 76 anni<br />
di sacerdozio (+ 2 luglio);<br />
8. Don Mario Predieri, di anni 91, servo<br />
della <strong>Chiesa</strong>, della prima equipe<br />
missionaria in Madagascar (+ 31 agosto,<br />
nella Casa della Carità a Fontanaluccia);<br />
9. Don Carlo Cipolli, di anni 83, vicario<br />
parrochiale al Preziosissimo Sangue<br />
(+ 25 ottobre);<br />
10. Dia<strong>con</strong>o Salvatore Di Donato, di<br />
anni 82, minis<strong>te</strong>ro pastorale al Preziosissimo<br />
Sangue (+ 7 gennaio 2010);<br />
11. Don Bruno Sessi, di anni 78, parroco<br />
a Codisotto di Luzzara (+ 1° febbraio,<br />
nella Casa del Clero a Mon<strong>te</strong>cchio);<br />
12. Don Angelo Rabitti, di anni 89,<br />
già parroco a Crovara e Piagnolo (+<br />
11 marzo, nella Casa del Clero a Mon<strong>te</strong>cchio);<br />
13. Don Ilio Carrai, di anni 95, già insegnan<strong>te</strong><br />
nelle scuole statali e <strong>con</strong>fessore<br />
(+ 14 marzo, a Bologna).
Primo Piano. Pasqua nell’ar<strong>te</strong> 3 aprile 2010 3<br />
«Stabat Ma<strong>te</strong>r», foto-Compianto<br />
Gli scatti di Carlo Vannini in mostra al Museo Diocesano<br />
Tre in<strong>te</strong>nsi primi piani nelle immagini del fotografo reggiano Carlo Vannini, dal "Compianto su Cristo morto" (chiesa di San Giovannino;<br />
finora attribuito a Guido Mazzoni, ora si pensa a Michele di Nicolò di Dino), in mostra al Museo Diocesano fino al 31 maggio.<br />
Molti ricordano le sue<br />
foto alle sculture<br />
della Cat<strong>te</strong>drale reggiana,<br />
espos<strong>te</strong> nella chiesa<br />
cittadina di San Filippo poco<br />
meno di un anno fa. Dettagli<br />
indagati <strong>con</strong> maestria, svelati<br />
in tutta la loro forza espressiva.<br />
Ora lo stile personalissimo<br />
di Carlo Vannini torna in<br />
mostra <strong>con</strong> “Stabat Ma<strong>te</strong>r”,<br />
stavolta al Museo Diocesano,<br />
per presentare una sua lettura<br />
del quattrocen<strong>te</strong>sco Compianto<br />
su Cristo morto installato<br />
nella chiesa di Giovanni<br />
Evangelista in città, an<strong>te</strong>prima<br />
alla ormai <strong>con</strong>solidata<br />
“Settimana Europea della<br />
Fotografia” in programma<br />
per il maggio prossimo.<br />
Dopo il successo di visitatori<br />
registrato dall’esposizione<br />
del dipinto “Martirio di San<br />
Pietro” del Guercino, la proposta<br />
culturale del Museo<br />
Diocesano punta su questa<br />
trentina di scatti di for<strong>te</strong> impatto<br />
emotivo.<br />
Oltre alle immagini fotografiche,<br />
si può ammirare il dipinto<br />
<strong>con</strong> l’incredulità di S. Tommaso,<br />
<strong>sempre</strong> appar<strong>te</strong>nen<strong>te</strong><br />
alla chiesa di S. Giovannino,<br />
sottoposto a recen<strong>te</strong> restauro<br />
dopo i danni arrecati da un<br />
<strong>te</strong>ntativo di furto.<br />
Orari di apertura, fino al 31<br />
maggio: mar<strong>te</strong>dì, venerdì e<br />
sabato ore 9-12.30; sabato e<br />
domenica, 16-19.<br />
L’<br />
esposizione sarà accompagnata<br />
da una<br />
serie di in<strong>con</strong>tri, tutti<br />
<strong>con</strong> inizio alle ore 17. Si comincia<br />
<strong>con</strong> la <strong>con</strong>ferenza di<br />
domenica 11 aprile dal titolo<br />
“Muto <strong>te</strong>stimone del Compianto:<br />
la Sindone”, <strong>te</strong>nuta da<br />
Renato Grilletto dell’Università<br />
di Torino e da Ezio Fulcheri<br />
dell’Università di Genova.<br />
Domenica 25 aprile in<strong>te</strong>rverrà<br />
don Giovanni Nicolini su<br />
“Il dolore come via di redenzione”.<br />
Domenica 2 maggio,<br />
nella chiesa di San Giovannino,<br />
“Crucifixus”: polifonie per<br />
il <strong>te</strong>mpo di Pasqua tra Medioevo<br />
e Rinascimento, <strong>con</strong> il<br />
coro della Cappella musicale<br />
San Francesco da Paola di<br />
Reggio Emilia diretto da Silvia<br />
Perucchetti. Domenica<br />
16 maggio <strong>con</strong>ferenza “La<br />
Deposizione dalla Croce nell’ar<strong>te</strong>”,<br />
a cura di Antonio Paolucci<br />
dei Musei Vaticani.<br />
Ultimo appuntamento aperto<br />
a tutta la cittadinanza sarà<br />
la visita guidata alla chiesa di<br />
San Giovannino, fissata per<br />
domenica 30 maggio.<br />
Inaugurata nella Domenica<br />
delle Palme, la galleria<br />
di foto è particolarmen<strong>te</strong><br />
evocativa nei giorni santi che<br />
stiamo attraversando per evidenti<br />
motivi liturgici, ma è al-<br />
<strong>Chiesa</strong> di San Giovannino a Reggio Emilia.<br />
Il maestoso complesso statuario del Quattrocento<br />
IL COMPIANTO<br />
DI CRISTO MORTO<br />
Il Compianto reggiano era originariamen<strong>te</strong> nella cappella<br />
del Sepolcro della chiesa di San Francesco e appar<strong>te</strong>neva<br />
alla Compagnia dei Battuti, costituitosi nel 1321. A Reggio<br />
Emilia i <strong>con</strong>fra<strong>te</strong>lli erano noti per essere veri e propri registi<br />
delle cerimonie del Venerdì Santo, forse proprio a partire<br />
dalla data di fondazione della cappella <strong>con</strong><strong>te</strong>nen<strong>te</strong> il Compianto<br />
(1480). Nel 1807, a seguito delle soppressioni napoleoniche,<br />
la Confra<strong>te</strong>rnita viene dispersa e il Compianto<br />
passa alla chiesa di San Giorgio, pervenendo alla fine del<br />
XIX secolo nella attuale sede in S. Giovannino.<br />
Il gruppo è costituito da set<strong>te</strong> statue pos<strong>te</strong> attorno al Cristo<br />
morto, ma il tutto è anomalo: manca infatti la statua della<br />
Maddalena, mentre l’evangelista Giovanni vi compare 2 vol<strong>te</strong>.<br />
L'at<strong>te</strong>ggiamento pa<strong>te</strong>tico di Maria è evidenziato dalle braccia<br />
aper<strong>te</strong> e dal grido che le deforma il viso; allo s<strong>te</strong>sso modo<br />
i due Giovanni presentano un sentimento di dolore molto<br />
caricato.<br />
Il Cristo morto non è coeren<strong>te</strong> <strong>con</strong> l’insieme, essendo stata la<br />
scultura acquistata sul mercato antiquario negli anni ’50<br />
del secolo scorso.<br />
L’opera è stata recen<strong>te</strong>men<strong>te</strong> ascritta a Michele di Nicolò di<br />
Dino detto “Michele da Firenze” (1403/1457 ca.), girovago<br />
plasticatore formatosi nella bot<strong>te</strong>ga del Ghiberti a fianco di<br />
Dona<strong>te</strong>llo, autore tra 1440 e 1441 dell’altare delle statuine<br />
per il Duomo di Modena.<br />
Il Compianto di Reggio Emilia, se<strong>con</strong>do gli ultimi studi, è il<br />
risultato dell’assemblaggio di gruppi diversi commissionati<br />
dall’antica <strong>con</strong>fra<strong>te</strong>rnita reggiana che ancora oggi ne è<br />
proprietaria; appare oggi uno dei più problematici tra i molti<br />
<strong>con</strong>servati in Emilia, a causa anche delle pessime <strong>con</strong>dizioni<br />
<strong>con</strong>servative. Le pesanti rein<strong>te</strong>grazioni e la grossolana<br />
ridipintura, già negativamen<strong>te</strong> evidenziata da Adolfo Venturi<br />
agli inizi del Novecento, ne rendono infatti complessa<br />
una corretta lettura. Tut<strong>te</strong> le figure, comunque, sembrano<br />
successive alla metà del secolo e opera di almeno due differenti<br />
plasticatori, il primo – autore del San Giovanni e della<br />
Maria disposti ai piedi della croce – cronologicamen<strong>te</strong><br />
prossimo agli esordi di Guido Mazzoni, l’altro probabilmen<strong>te</strong><br />
da questi suggestionato.<br />
trettanto facile prevedere che<br />
la sua suggestione risal<strong>te</strong>rà –<br />
per <strong>con</strong>trasto – duran<strong>te</strong> tutto<br />
il <strong>te</strong>mpo pasquale.<br />
La civiltà dell’immagine in<br />
cui viviamo ci ha non solo<br />
abituati, ma quasi assuefatti<br />
all’esibizione della mor<strong>te</strong>,<br />
anche cruenta. È un bombar-<br />
damento di pixel e riprese <strong>te</strong>levisive<br />
che alla lunga produce<br />
indifferenza o semplice<br />
raccapriccio.<br />
Una reazione <strong>con</strong>traria all’umanissimo<br />
pianto corale cristiano<br />
davanti alla mor<strong>te</strong> del<br />
Maestro, che nelle sculture di<br />
San Giovannino, già attribui-<br />
<strong>te</strong> a Guido Mazzoni (si veda<br />
la scheda a cura del Museo<br />
Diocesano), è rappresentata<br />
<strong>con</strong> una gestualità spinta,<br />
<strong>te</strong>atrale. Le statue gridano<br />
una disperazione quasi pla<strong>te</strong>ale,<br />
così simile a quella di<br />
tanti genitori a cui, ovunque<br />
nel mondo, è stato violen<strong>te</strong>men<strong>te</strong><br />
tolto un figlio. Un dolore<br />
lancinan<strong>te</strong>, che <strong>con</strong>trae i<br />
volti e piega le figure perché<br />
trapassa l’anima come spada.<br />
Per l’osservatore <strong>con</strong><strong>te</strong>mporaneo,<br />
che “sa”<br />
come quella vicenda<br />
soprannaturale è andata “a finire”<br />
solo tre giorni dopo, la<br />
scena del Compianto resta<br />
una provocazione. Può apparire<br />
quasi smodata, fuori luogo.<br />
Invece è proprio il suo essere<br />
legata ad una fisicità e ad<br />
un posto ben precisi nella<br />
storia a sprigionare il suo fascino<br />
durevole, nonostan<strong>te</strong><br />
qualche falla artistica nell’allestimento<br />
dei personaggi o i<br />
goffi “rammendi” che la scultura<br />
ha sopportato nei secoli<br />
scorsi.<br />
L’obiettivo di Vannini permet<strong>te</strong><br />
di indagare lo stato<br />
d’animo dei diversi protagonisti:<br />
c’è lutto, amarezza, delusione.<br />
Il fotografo reggiano<br />
si fa a sua volta in<strong>te</strong>rpre<strong>te</strong>,<br />
proprio come lo scultore, della<br />
cos<strong>te</strong>rnazione più profonda<br />
e “pa<strong>te</strong>tica”, dell’apparen<strong>te</strong><br />
s<strong>con</strong>fitta senza ritorno di<br />
una Speranza inchiodata al<br />
Calvario.<br />
Il Signore giace a <strong>te</strong>rra, deposto<br />
dalla Croce. Lo attorniano<br />
la madre Maria<br />
– svenevole, a s<strong>te</strong>nto sorretta<br />
da altre braccia - Nicodemo,<br />
Giuseppe d’Arima<strong>te</strong>a, Giovanni<br />
Evangelista, alcune<br />
donne. Giuseppe tiene ancora<br />
tra le dita i chiodi che ha<br />
staccato per far scendere il<br />
corpo di Gesù dal legno del<br />
Golgota. Nicodemo – forse<br />
nelle sembianze di uno dei<br />
commit<strong>te</strong>nti dell’opera – assis<strong>te</strong><br />
assorto in tumultuosi<br />
pensieri.<br />
La fotografia permet<strong>te</strong> di soffermarsi<br />
sulle smorfie degli<br />
astanti, sulle sfumature dei<br />
corpi altrimenti fuse nell’insieme<br />
scultoreo: come le mani<br />
intreccia<strong>te</strong> o gli occhi<br />
s<strong>con</strong>volti. La ricerca di Vannini<br />
libera lo “spirito” racchiuso<br />
nella ma<strong>te</strong>ria modellata<br />
e come sospesa fino alla<br />
prossima irruzione della luce<br />
pasquale.<br />
E quanto si fa <strong>con</strong>trito il cuore<br />
che si cala nella sacra rappresentazione,<br />
tanto è capace<br />
di gioia per la cer<strong>te</strong>zza dell’e<strong>te</strong>rnità<br />
spalancata per noi<br />
dalla po<strong>te</strong>nza del Risorto.<br />
Edoardo Tincani<br />
Un segno liturgico impreziosito dall’ar<strong>te</strong> di Mat<strong>te</strong>o Pagani<br />
IL CERO PASQUALE:<br />
CRISTO LUCE DEL MONDO<br />
La not<strong>te</strong>. Il nuovo fuoco che divampa davanti alla<br />
chiesa. Il cero pasquale che è acceso dal fuoco. Così<br />
inizia la solenne Veglia pasquale che celebra, fra<br />
riti suggestivi e <strong>te</strong>sti biblici di particolare pregnanza, il<br />
trionfo della luce di Cristo sulle <strong>te</strong>nebre dell’odio e del<br />
male.<br />
Al seguito del cero – come gli ebrei nel deserto dietro una<br />
colonna di fuoco – i fedeli fanno l’ingresso solenne nella<br />
chiesa, che via via si<br />
illumina quasi anticipando<br />
l’ingresso<br />
escatologico in Paradiso,<br />
l’ultimo giorno.<br />
Da quel cero si accendono<br />
i piccoli lumi<br />
che ciascuno ha in<br />
mano: ogni cristiano<br />
è chiamato, infatti, a<br />
portare nel mondo la<br />
luce di Cristo.<br />
La normativa liturgica<br />
a proposito del cero<br />
pasquale specifica<br />
che "nel rispetto della<br />
verità del segno, si<br />
prepari il cero pasquale<br />
fatto di cera,<br />
ogni anno nuovo, di<br />
grandezza abbastanza<br />
no<strong>te</strong>vole, mai fittizio,<br />
per po<strong>te</strong>r rievocare<br />
che Cristo è la luce<br />
del mondo".<br />
L’eloquenza del cero,<br />
fatto della ma<strong>te</strong>ria<br />
prodotta dalle api insieme<br />
al miele, era<br />
particolarmen<strong>te</strong> for<strong>te</strong><br />
nei secoli passati,<br />
quando l’ape era in<strong>te</strong>rpretata<br />
come immagine<br />
di Maria che<br />
partorisce verginalmen<strong>te</strong>:<br />
gli antichi, infatti,<br />
credevano che le<br />
api si riproducessero<br />
per par<strong>te</strong>nogenesi,<br />
ovvero senza bisogno<br />
dell’in<strong>te</strong>rvento del<br />
maschio.<br />
Non di meno, tuttavia,<br />
resta il segno del<br />
cero come luce, ma<br />
anche come “sacrificio”.<br />
Per illuminare,<br />
infatti, il cero si <strong>con</strong>suma,<br />
come Cristo ha<br />
fatto <strong>con</strong> il suo sacrificio<br />
sulla croce.<br />
Sono questi i<br />
<strong>con</strong>cetti che il<br />
maestro Mat<strong>te</strong>o<br />
Pagani ha <strong>te</strong>nuto<br />
presenti nell’i<strong>con</strong>ografare<br />
il cero pasquale<br />
che il Vescovo<br />
benedirà la not<strong>te</strong> di<br />
Pasqua e che arderà<br />
presso l’ambone fino<br />
al giorno di Pen<strong>te</strong>cos<strong>te</strong>.<br />
L’artista – diplomatosi<br />
presso l’Accademia<br />
delle Belle Arti di Bologna<br />
avendo in attivo<br />
diverse mostre in<br />
Italia, in Germania, a<br />
Vienna e a Praga -<br />
nella realizzazione<br />
del cero pasquale evidenzia,<br />
in una sottile<br />
fascia dipinta ed incisa<br />
e attraverso una<br />
<strong>con</strong>solidata simbologia,<br />
la vittoria della<br />
luce sull’oscurità,<br />
proclamata nell’Exul<strong>te</strong>t<br />
che il dia<strong>con</strong>o<br />
can<strong>te</strong>rà la not<strong>te</strong> di<br />
Pasqua.<br />
La luce nella not<strong>te</strong> è<br />
tra le mani di un<br />
bambino, quasi invito a farsi piccoli ed umili. Il Bimbo<br />
(poco velata allusione al Cristo s<strong>te</strong>sso), immerso in un cielo<br />
s<strong>te</strong>llato, appare quasi “la” s<strong>te</strong>lla tra le s<strong>te</strong>lle, capace di<br />
far risplendere la not<strong>te</strong> come il giorno. Luce - immensità<br />
del tuo amore per noi - che tuttavia passa attraverso il<br />
sacrificio e la passione di Gesù, cui fanno riferimento il<br />
man<strong>te</strong>llo rosso che rives<strong>te</strong> il Bambino e il fiore reciso, al<br />
<strong>con</strong><strong>te</strong>mpo vita e mor<strong>te</strong>, adagiato sul legno della croce.<br />
Nella par<strong>te</strong> sottostan<strong>te</strong> esce in purezza dalla cera - frutto<br />
del lavoro delle api- un’incisione <strong>con</strong> motivi floreali, immagine<br />
della primavera pasquale che il cero celebra aspirando<br />
a salire al Cielo come profumo soave e a <strong>con</strong>fondersi<br />
tra le s<strong>te</strong>lle del cielo.
4<br />
CATECUMENI<br />
3 aprile 2010<br />
UNA GIOVANE RICERCATRICE<br />
CHE HA TENUTO NEGLI ANNI<br />
IL LEGAME CON LA PREGHIERA<br />
APPRESA DALLA NONNA<br />
Non ha alcuna riserva<br />
a rac<strong>con</strong>tare la sua<br />
storia. Anche perché<br />
la sua è una vicenda "a lieto<br />
fine", come si suol dire. Si tratta<br />
di Mila Gioia Benedetta De<br />
Nardis, 35 anni, laureata in<br />
Scienze dell'Educazione, giovane<br />
ricercatrice, addetta alla<br />
selezione del personale presso<br />
un'importan<strong>te</strong> agenzia di lavoro.<br />
Un'attività impegnativa,<br />
<strong>sempre</strong> a <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> la<br />
gen<strong>te</strong>. Un compito a lei particolarmen<strong>te</strong><br />
<strong>con</strong>geniale, dato<br />
il tratto aperto, disponibile,<br />
"gioioso". "Mi di<strong>con</strong>o che dove<br />
arrivo porto gioia", spiega;<br />
"per questo ho scelto, per il<br />
bat<strong>te</strong>simo il nome Gioia". "E<br />
Benedetta?", le chiedo subito.<br />
"Perché mi sento davvero accompagnata<br />
dalla benedizione<br />
di Dio, direi <strong>sempre</strong>, in<br />
ogni passaggio importan<strong>te</strong><br />
della mia vita".<br />
La sua è <strong>sempre</strong> stata una famiglia<br />
lontana dalla fede e<br />
dalla <strong>Chiesa</strong>. Figlia unica, rimasta<br />
fin da piccola sola <strong>con</strong><br />
la mamma (il papà ha scelto<br />
altre strade), Mila ha però<br />
<strong>sempre</strong> avuto dalle nonne, sia<br />
quella pa<strong>te</strong>rna (molto creden<strong>te</strong><br />
e pratican<strong>te</strong>) che da quella<br />
ma<strong>te</strong>rna, delle chiare indicazioni<br />
in ordine alla fede.<br />
Pregavo fin da bambina...<br />
Mila, prova a spiegare<br />
ques<strong>te</strong> indicazioni che ti<br />
venivano dalle due nonne...<br />
Fin da bambina io mi sentivo,<br />
dentro, una for<strong>te</strong> ispirazione<br />
spirituale. È stata la<br />
mia nonna ma<strong>te</strong>rna a darmi<br />
le prime e più importanti indicazioni<br />
di preghiera: ricordo<br />
che in camera sua aveva,<br />
sul muro, un quadro che raffigurava<br />
Gesù inginocchiato<br />
nell'Orto degli Ulivi. La nonna<br />
non era pratican<strong>te</strong>, anzi si<br />
dichiarava comunista, ma<br />
quel quadro le era molto caro.<br />
Ogni sera pregava davanti<br />
a quell'immagine e ogni<br />
volta che ci in<strong>con</strong>travamo mi<br />
spronava a fare del bene e mi<br />
invitava a parlare <strong>con</strong> "quel"<br />
Gesù, quando ero da lei. Così<br />
<strong>sono</strong> entrata in <strong>con</strong>fidenza<br />
fin da piccola <strong>con</strong> questo<br />
quadro: ora che la nonna non<br />
c'è più, lo <strong>con</strong>servo in camera<br />
mia come una delle cose<br />
più care. Anche la nonna pa<strong>te</strong>rna<br />
mi aiutava in questa direzione,<br />
ma non ci vedevamo<br />
così spesso. Insomma, la mia<br />
era una famiglia non creden<strong>te</strong>,<br />
di orientamenti comunisti,<br />
ma in casa si parlava <strong>sempre</strong><br />
di fare del bene, di valori<br />
come solidarietà e bene sociale.<br />
Ai margini<br />
della parrocchia<br />
Questo ha <strong>con</strong>dizionato le<br />
tue scel<strong>te</strong>, man mano che<br />
crescevi in età?<br />
In realtà, la mia mamma mi<br />
ha <strong>sempre</strong> lasciata libera di<br />
fare come volevo. Molti dei<br />
miei compagni di classe, alle<br />
medie e poi alle elementari,<br />
frequentavano il ca<strong>te</strong>chismo<br />
e la parrocchia (allora abitavo<br />
dalle parti della chiesa di S.<br />
Pietro, a Reggio): così mi capitava<br />
di andare anch'io in<br />
parrocchia, e anche in chiesa.<br />
Non solo perché seguivo<br />
gli altri: sentivo una spinta<br />
in<strong>te</strong>riore ad andare in chiesa<br />
per mio <strong>con</strong>to. Il parroco,<br />
don Gianni, sapeva della mia<br />
famiglia e che non ero bat<strong>te</strong>zzata,<br />
ma mi faceva stare<br />
<strong>con</strong> gli altri senza problemi,<br />
quando ne avevo voglia. Cer<strong>te</strong><br />
vol<strong>te</strong> soffrivo del fatto che,<br />
per me, cer<strong>te</strong> cose non erano<br />
possibili...<br />
Come vivevi il fatto di frequentare<br />
qualche volta la<br />
parrocchia, <strong>con</strong> qualche<br />
tuo compagno di scuola,<br />
mentre la tua famiglia, invece,<br />
non era di chiesa?<br />
Alle medie frequentavo l'ora<br />
di religione. Mi appassionava<br />
la figura di Cristo, ma <strong>con</strong>tinuavo<br />
a frequentare solo saltuariamen<strong>te</strong>.<br />
Del resto, non<br />
mi dava nessun problema<br />
che in casa nessuno fosse<br />
creden<strong>te</strong>, né la mamma, né il<br />
papà, finché è stato <strong>con</strong> noi.<br />
Restava il fatto che in cuor<br />
mio <strong>con</strong>tinuavo a pregare,<br />
come mi aveva insegnato la<br />
nonna.<br />
Quando passai alle superiori,<br />
frequentando il Bus Linguistico,<br />
ho <strong>con</strong>tinuato a restare<br />
ai margini della <strong>Chiesa</strong>. Eppure<br />
<strong>con</strong>tinuavo il mio colloquio<br />
in<strong>te</strong>riore <strong>con</strong> Gesù, anche<br />
se sapevo poco di Lui. Talora<br />
dicevo ai miei amici: "Io<br />
<strong>sono</strong> a<strong>te</strong>a"; ma poi, anche se<br />
a fasi al<strong>te</strong>rne e <strong>con</strong> in<strong>te</strong>nsità<br />
diverse, <strong>con</strong>tinuavo a parlare<br />
col Signore.<br />
Una <strong>con</strong>tinua<br />
ricerca in<strong>te</strong>riore<br />
Poi sei andata all'Università.<br />
È cambiato qualcosa?<br />
All'università (Scienze dell'Educazione,<br />
a Bologna) ho frequentato<br />
un ragazzo molto<br />
creden<strong>te</strong>, col quale parlavo<br />
spesso di questioni religiose.<br />
Verso il Bat<strong>te</strong>simo<br />
Mila: il "filo rosso" della preghiera<br />
Sarà bat<strong>te</strong>zzata in Cat<strong>te</strong>drale la not<strong>te</strong> di Pasqua <strong>con</strong> altri 31 ca<strong>te</strong>cumeni adulti<br />
A sinistra: la Veglia di venerdì 26 febbraio scorso, quando i 33 adulti candidati al bat<strong>te</strong>simo furono iscritti nel registro dei ca<strong>te</strong>cumeni,<br />
davanti al Vescovo Ausiliare mons. Lorenzo Ghizzoni. A destra, Mila Gioia Benedetta. Le farà da madrina di Bat<strong>te</strong>simo l'amica Chiara<br />
Burani, della Caritas, che l'ha accompagnata nell'ultimo periodo di ricerca in<strong>te</strong>riore verso la piena fede.<br />
Sono 33 i ca<strong>te</strong>cumeni<br />
adulti che a Pasqua<br />
riceranno Bat<strong>te</strong>simo,<br />
Cresima ed Eucaristia:<br />
trentadue nella Veglia pasquale, in<br />
Cat<strong>te</strong>drale, dalle mani del Vescovo<br />
Caprioli; uno, il medico Marco<br />
Manfredi, la mattina di Pasqua, a<br />
Cas<strong>te</strong>lnovo Monti, per le mani del<br />
Vescovo Ausiliare mons. Ghizzoni.<br />
Questi i loro nomi di bat<strong>te</strong>simo.<br />
1. Nadieska (Cuba), parrocchia di<br />
Ospizio, 27 anni<br />
2. Susanna, S. Antonio città, 24 anni<br />
3. Sumitra Maria (Nepal), San Luigi<br />
città, 21 anni<br />
4. Antonella, San Paolo città, 18 anni<br />
5. Emanuela, Regina Pacis, 26 anni<br />
6. Gabriele Lednido (Albania), Regina<br />
Pacis, 23 anni<br />
7. Joy Gloria (Nigeria), San Giovanni<br />
Bosco, 36 anni<br />
8. Mila Gioia Benedetta, San<br />
In realtà, mi faceva problema<br />
non Cristo, ma la <strong>Chiesa</strong>: ero<br />
delusa dell'incoerenza di<br />
tanti cristiani praticanti. Preferivo<br />
allora starmene "fuori":<br />
pensavo che ci avrei poi<br />
pensato quando fossi stata<br />
più <strong>con</strong>vinta. Intanto mi in<strong>te</strong>ressai<br />
di religioni orientali,<br />
non tanto dal punto di vista<br />
dottrinale, ma pratico: mi<br />
piaceva fare yoga, come disciplina<br />
psico-fisica, importan<strong>te</strong><br />
sul piano emotivo, ma<br />
nien<strong>te</strong> più.<br />
Quando poi hai cominciato<br />
a lavorare, la tua vita<br />
com'era?<br />
Il lavoro mi ha preso molto,<br />
fin da subito. Ho <strong>sempre</strong> avu-<br />
to una vita molto attiva: lavoro,<br />
amici, corsi di ogni tipo...<br />
Le giorna<strong>te</strong> erano piene, ma<br />
sentivo di essere <strong>sempre</strong> alla<br />
ricerca di qualcosa che desse<br />
risposta alle mie incer<strong>te</strong>zze,<br />
alle mie perplessità, ai miei<br />
dubbi più profondi. Era come<br />
se dovessi <strong>sempre</strong> riempire di<br />
cose es<strong>te</strong>riori i vuoti in<strong>te</strong>riori:<br />
mi mancavano le rispos<strong>te</strong> definitive.<br />
Nel frat<strong>te</strong>mpo ho<br />
<strong>sempre</strong> <strong>con</strong>tinuato, a mio<br />
modo, a pregare, anche se<br />
non sapevo bene cosa dire:<br />
credevo in Dio, in un Dio che<br />
vedevo in Gesù, un Dio vicino,<br />
un volto a cui parlare...<br />
La svolta: la luce<br />
dopo la crisi<br />
Qual è stata la svolta che ti<br />
ha portato a decidere per<br />
il bat<strong>te</strong>simo?<br />
Verso i 30 anni ho avuto momenti<br />
veramen<strong>te</strong> difficili: il<br />
papà, col quale <strong>con</strong>tinuavo<br />
ad avere rapporti, anche se<br />
saltuari, si è trasferito all'es<strong>te</strong>ro;<br />
ho perso il lavoro, che<br />
amavo tantissimo... Sono entrata<br />
in una crisi molto profonda,<br />
sul piano emotivo.<br />
Fortunatamen<strong>te</strong> quello è anche<br />
stato il periodo in cui ho<br />
in<strong>con</strong>trato Pier Nicola, la persona<br />
<strong>con</strong> cui ho costruito un<br />
solido rapporto di coppia. Un<br />
"Vedo che prende <strong>sempre</strong> più senso<br />
quel «filo rosso» che mi ha accompagnata<br />
fin da bambina:quella preghiera in<strong>te</strong>riore<br />
che mi ha insegnato la mia nonna ma<strong>te</strong>rna<br />
e che non mi ha mai abbandonata"<br />
giorno però ho avuto una crisi<br />
più profonda delle altre,<br />
tanto da aver bisogno di un<br />
breve ricovero in ospedale. È<br />
stato però proprio in quel<br />
momento che ho avuto la più<br />
chiara percezione dell'esis<strong>te</strong>nza<br />
e della vicinanza di<br />
Dio. Ero però ancora molto<br />
combattuta fra le suggestioni<br />
che mi venivano dalle religioni<br />
orientali e la forza che sentivo<br />
nel cristianesimo.<br />
Fino a che, il Natale di tre anni<br />
fa, mi si è aperto qualcosa<br />
di molto chiaro, dentro... Da<br />
anni abitavo nella zona di<br />
San Pellegrino, ed allora ho<br />
I 33 CATECUMENI ADULTI CHE A PASQUA<br />
RICEVERANNO BATTESIMO, CRESIMA E COMUNIONE<br />
Pellegrino, 35 anni<br />
9. Nicoletta (Romania), San Pellegrino,<br />
18 anni<br />
10. Samantha Maria (Costa d’Avorio),<br />
Mancasale, 29 anni<br />
11. Kenneth (Nigeria), Pratofontana,<br />
25 anni<br />
12. Adelina (Albania), Pieve<br />
Modolena, 32 anni<br />
13. Luciano (Albania), Pieve<br />
Modolena, 39 anni<br />
14. Austin (Nigeria), Rubiera, 31 anni<br />
15. Barry (Nigeria), Canali, 23 anni<br />
16. Carol, San Bartolomeo, 40 anni<br />
17. Pietro, San Bartolomeo, 25 anni<br />
18. Davide, Viano, 31 anni<br />
19. Vincenzo, San Prospero di<br />
Correggio, 28 anni<br />
20. Cedric Marco (Costa d’Avorio),<br />
ripreso ad andare in chiesa,<br />
appunto in quella parrocchia.<br />
Sentivo un richiamo<br />
molto for<strong>te</strong>, stavo bene, in<br />
quella chiesa, talora ci stavo<br />
anche a lungo e chiedevo:<br />
"Cosa devo fare?". Pian piano<br />
ho avuto delle rispos<strong>te</strong>, ma la<br />
mia scelta definitiva era <strong>sempre</strong><br />
rinviata: la mia famiglia e<br />
il mio compagno non erano<br />
credenti, il lavoro mi prendeva<br />
di nuovo tantissimo...<br />
Un vero ca<strong>te</strong>cumenato<br />
E allora, cos'è capitato?<br />
È capitato che un giorno, finalmen<strong>te</strong>,<br />
ho deciso: "Voglio<br />
ricevere il bat<strong>te</strong>simo", mi <strong>sono</strong><br />
detta. C'era un collega di<br />
lavoro, molto creden<strong>te</strong>, che<br />
mi invitava ad approfondire<br />
il mio percorso. C'era, soprattutto,<br />
una cara amica,<br />
Chiara, che lavora alla Caritas:<br />
ho parlato a lungo <strong>con</strong><br />
lei. Finalmen<strong>te</strong>, un giorno -<br />
era fine maggio 2009 - <strong>sono</strong><br />
andata in San Pellegrino e mi<br />
<strong>sono</strong> <strong>con</strong>fidata col parroco,<br />
don Giuseppe. "Vorrei parlare<br />
di un bat<strong>te</strong>simo", gli ho<br />
detto. "Va bene, di quale<br />
bambino si tratta?", mi chiede<br />
lui. "Si tratta del mio bat<strong>te</strong>simo!",<br />
faccio io.<br />
Allora ho potuto parlare a<br />
lungo <strong>con</strong> lui: gli ho rac<strong>con</strong>tato<br />
tutta la mia storia e mi<br />
<strong>sono</strong> sentita ascoltata, accolta<br />
e non giudicata. Mi ha proposto<br />
un percorso ca<strong>te</strong>cumenale<br />
<strong>con</strong> lui, il sabato, ogni<br />
settimana o al massimo ogni<br />
15 giorni. L'ho riempito di<br />
Boretto, 18 anni<br />
21. S<strong>te</strong>ghane (Costa<br />
d’Avorio), Boretto, 19<br />
anni<br />
22. Aleksander (Albania), Luzzara, 40<br />
anni<br />
23. Elda (Albania), Luzzara, 30 anni<br />
24. Gael Bernardo, Campegine, 31 a.<br />
25. Marco, Campegine, 30 anni<br />
26. Manjola Maria (Albania),<br />
Campegine, 30 anni<br />
27. Ingrid Maria Caridad (Cuba),<br />
Sant’Ilario, 35 anni<br />
28. Daniela, Mon<strong>te</strong>cchio, 25 anni<br />
29. Michaela (Rep. Ceca),<br />
S. Michele de’ Mucchietti, 28 anni<br />
30. Antonio, Ro<strong>te</strong>glia, 30 anni<br />
31. Marco, Cas<strong>te</strong>lnovo Monti, 42 anni<br />
32. Lucky (Ghana), Comunità<br />
Ghanese, 44 anni<br />
33. Comfort (Ghana), Comunità<br />
Ghanese, 44 anni<br />
domande, anche le più difficili.<br />
Volevo sapere tutto, capire<br />
tutto, anche in fretta. Insomma,<br />
volevo tutto e subito.<br />
Ma lui mi ha raccomandato<br />
di andare <strong>con</strong> calma, par<strong>te</strong>ndo<br />
dall’entrare nella storia<br />
della salvezza, da Mosè a<br />
Cristo. Poi mi ha affidato a<br />
una coppia di sposi, due ca<strong>te</strong>chisti<br />
meravigliosi, <strong>con</strong> cui<br />
ho fatto, da set<strong>te</strong>mbre 2009,<br />
un buon tratto di ca<strong>te</strong>chismo:<br />
Vangelo, <strong>Chiesa</strong>, sacramenti,<br />
vita cristiana...<br />
Poi, il matrimonio cristiano<br />
E Pier Nicola, il tuo compagno,<br />
come ha preso tutto<br />
questo?<br />
Ha accolto in modo molto<br />
positivo la mia decisione e il<br />
cammino che ho iniziato a<br />
fare; mi ha anche sos<strong>te</strong>nuto<br />
nei momenti più difficili. "Da<br />
quando fai questo percorso",<br />
mi diceva, "vedo in <strong>te</strong> una luce<br />
e una gioia più vive, ti vedo<br />
più serena... Vai avanti".<br />
Anzi, ha seguito <strong>con</strong> me i <strong>te</strong>mi<br />
della fede che via via affrontavo:<br />
talora ricorda lui le<br />
cose meglio di me... Lui è bat<strong>te</strong>zzato,<br />
da piccolo ha fatto<br />
Cresima e Comunione, ma<br />
non è pratican<strong>te</strong>; tuttavia è<br />
molto vicino ai valori cristiani.<br />
Insomma, anche lui, a suo<br />
modo, ha fatto un po' un<br />
cammino. Il risultato è che,<br />
dopo il mio bat<strong>te</strong>simo, inizieremo<br />
insieme il percorso verso<br />
il matrimonio cristiano e<br />
fra pochi mesi ci sposeremo!<br />
Una vita che cambia...<br />
In chiusura, cos'è cambiato,<br />
in <strong>te</strong>, da quando hai cominciato<br />
il cammino verso<br />
il bat<strong>te</strong>simo?<br />
Oggi mi sento abbastanza diversa.<br />
Anche se non c'è, nella<br />
mia storia, una <strong>con</strong>versione<br />
ri<strong>con</strong>oscibile in un episodio,<br />
in una giornata particolare,<br />
mi accorgo che vado<br />
cambiando. Soprattutto, vedo<br />
che prende <strong>sempre</strong> più<br />
senso quel "filo rosso" che mi<br />
ha accompagnata fin da<br />
bambina: quella preghiera<br />
in<strong>te</strong>riore che mi ha insegnato<br />
la mia nonna ma<strong>te</strong>rna e che<br />
non mi ha mai abbandonata.<br />
Ora so che il dialogo col Signore<br />
mi dà le rispos<strong>te</strong> che<br />
ho <strong>sempre</strong> cercato. Di più,<br />
vedo che nei miei comportamenti<br />
mi riesce <strong>sempre</strong> meno<br />
difficile attuare quello che<br />
mi viene insegnato. Ne ho<br />
avuto anche delle prove: ad<br />
esempio, quando discuto<br />
<strong>con</strong> una persona di cose che<br />
mi stanno a cuore e vedo che<br />
ci troviamo in disaccordo,<br />
non mi lascio prendere dal<br />
desiderio di prevalere <strong>con</strong> le<br />
mie idee, di reagire anche<br />
aspramen<strong>te</strong>, ma spesso lascio<br />
perdere, vado oltre, se è il<br />
caso mi riesce anche di perdonare...<br />
Resta il problema dell'andare<br />
in chiesa duran<strong>te</strong> la Messa: il<br />
fatto di non po<strong>te</strong>r accedere alla<br />
Comunione mi lascia un<br />
senso di incomple<strong>te</strong>zza, per<br />
cui spesso lascio perdere. Mi<br />
dispiace molto però di non<br />
sentirmi in piena comunione<br />
<strong>con</strong> la comunità. Quanto al<br />
resto, mi accorgo che mi manca<br />
un'attività di volontariato<br />
che completi, <strong>con</strong> servizi <strong>con</strong>creti<br />
a favore di chi ha bisogno,<br />
il mio avvicinarmi al cristianesimo:<br />
sento, insomma,<br />
di dover essere <strong>sempre</strong> più coeren<strong>te</strong><br />
col Vangelo.<br />
Agostino Menozzi
Pubblicità 3 aprile 2010 5
6<br />
3 aprile 2010<br />
LUNEDÌ 12 APRILE. CORSO PER<br />
EDUCATORI AC: INCONTRO CONCLUSIVO<br />
Sarà lunedì 12 aprile, alle 21, all’Oratorio Don Bosco di via<br />
Adua, l’ultima serata del corso educatori di Azione <strong>Cattolica</strong><br />
Ragazzi e Giovani. Educatori o... “delegati”, come in Ac, fin<br />
dagli anni di Armida Barelli, si preferisce chiamarli, per sottolineare<br />
meglio la chiamata che ricevono da par<strong>te</strong> della <strong>Chiesa</strong>,<br />
il loro radicarsi in essa e la loro dedizione a quei ragazzi<br />
che la <strong>Chiesa</strong> s<strong>te</strong>ssa a loro affida. Dopo aver in<strong>con</strong>trato il vescovo<br />
Mauro Parmeggiani, don Erio Cas<strong>te</strong>llucci ed il prof. Pier<br />
Paolo Triani, adesso è il momento dei delegati s<strong>te</strong>ssi, che por<strong>te</strong>ranno<br />
il loro vissuto quotidiano a servizio dei ragazzi loro affidati,<br />
sul <strong>te</strong>ma “Un percorso educativo in<strong>te</strong>grato: dall’Iniziazione<br />
cristiana alla Professione di fede”.<br />
Diversi sacerdoti e parrocchie ci hanno chiesto di parlare del<br />
cammino organico che l’Azione <strong>Cattolica</strong> offre, a partire dall’Acr<br />
per coinvolgere poi anche i giovanissimi, i giovani e chi<br />
si prepara alle scel<strong>te</strong> grandi della vita: l’obiettivo della serata<br />
sarà presentare proprio questo cammino formativo.<br />
Nell’Acr il cammino può essere in perfetta sintonia <strong>con</strong> la preparazione<br />
ai Sacramenti dell’iniziazione cristiana ed è un valido<br />
sos<strong>te</strong>gno alla proposta educativa nelle parrocchie e nella<br />
dimensione diocesana, per far maturare nei ragazzi una for<strong>te</strong><br />
coscienza ecclesiale legata alla fede. Molto importan<strong>te</strong> è poi<br />
il passaggio dei ragazzi dopo la <strong>te</strong>rza media: lasciando l’Acr<br />
essi trovano un settore dell’associazione pronto ad accoglierli,<br />
l’Azione <strong>Cattolica</strong> Giovanissimi (Acg). Anche i giovani il<br />
cammino è ricco di propos<strong>te</strong> diocesane: esercizi, ritiri, fes<strong>te</strong> a<br />
servizio dei ragazzi dell’Acr, fes<strong>te</strong> riserva<strong>te</strong> alla loro articolazione,<br />
campo scuola.<br />
Ma l’Ac vuole volgere lo sguardo anche al cammino ordinario<br />
dei giovanissimi nelle loro parrocchie. Culmine di questo<br />
cammino è la proposta della Professione di Fede, per invitare<br />
i giovanissimi a ripe<strong>te</strong>re il loro sì al Signore e alla sua <strong>Chiesa</strong><br />
in modo più maturato, più <strong>con</strong>sapevole. La Professione di fede<br />
rientra proprio nella peculiarità educativa dell’Azione <strong>Cattolica</strong><br />
ed è una tappa di maturazione e di <strong>con</strong>sapevolezza che<br />
aiuta i giovanissimi, <strong>con</strong>solidata nel <strong>te</strong>mpo, fe<strong>con</strong>da di frutti.<br />
Saranno gli educatori s<strong>te</strong>ssi ad illustrare ques<strong>te</strong> tappe se<strong>con</strong>do<br />
le esperienze vissu<strong>te</strong> nelle loro parrocchie: gli educatori di<br />
Bagnolo, che hanno iniziato <strong>con</strong> grande dedizione il cammino<br />
Acr incoraggiati dal loro parroco, e quelli di Fogliano, che<br />
invece tradizionalmen<strong>te</strong> hanno un’Acr molto for<strong>te</strong>; i delegati<br />
di San Prospero di Correggio che presen<strong>te</strong>ranno la proposta<br />
della Professione di fede come strumento di crescita dei<br />
giovanissimi se<strong>con</strong>do la metodologia educativa dell’Azione<br />
Cattolca. (Équipe Acr & Acg)<br />
DOMENICA 18 APRILE, A CORREGGIO:<br />
ACR, FESTA DELLA COMPAGNIA<br />
La Festa della Compagnia dell'Acr sarà quest’anno a Correggio<br />
domenica 18 aprile. Il Correggese è una zona dove il cuore<br />
Acr bat<strong>te</strong> for<strong>te</strong>, per la par<strong>te</strong>cipazione costan<strong>te</strong> alle varie iniziative<br />
diocesane dei ragazzi di tan<strong>te</strong> parrocchie. Adesso poi,<br />
<strong>con</strong> don Fernando Borciani nuovo parroco e don Gabriele<br />
Valli vice-parroco e assis<strong>te</strong>n<strong>te</strong> Acr, davvero l'Acr è di casa.<br />
Gli acierrini hanno sperimentato quest’anno la bellezza dei<br />
mezzi di comunicazione: radio, <strong>te</strong>levisione..., ma adesso dovranno<br />
sentirsi giornalisti. È stato rivenuto, proprio nel Correggese,<br />
un codice provenien<strong>te</strong> da Gerusalemme che si è certi<br />
<strong>con</strong><strong>te</strong>nga rivelazioni di grande importanza sulla nostra fede!<br />
I giornalisti acierrini dovranno cercare di decifrarlo: gli elementi<br />
per tradurlo saranno proprio nel cuore di Correggio...<br />
Non possiamo aggiungere altro, perché il vero scoop dovranno<br />
farlo i giornalisti: vedremo quale sarà il <strong>te</strong>am più for<strong>te</strong> e soprattutto<br />
quale sarà la traduzione del codice, che verrà trasmessa<br />
a tutti i mezzi di comunicazione. (Équipe Acr)<br />
24-25 APRILE: 60 RAGAZZI DELL'ACR<br />
A TORINO PER LA SINDONE<br />
Per la prossima os<strong>te</strong>nsione della Sindone (10 aprile - 23 maggio<br />
2010) ci sarà anche un pellegrinaggio dei ragazzi Acr, sabato<br />
24 e domenica 25 aprile. Saranno solo 60, in gran par<strong>te</strong><br />
i ragazzi del camposcuola. Saranno ospiti dell'Acr di Torino:<br />
gli acierrini torinesi <strong>con</strong> i loro educatori hanno dato vita ad una<br />
splendida iniziativa, "I ragazzi accolgono i ragazzi" (in quattro<br />
week end dell'Os<strong>te</strong>nsione l’Acr torinese ospi<strong>te</strong>rà 3.000 ragazzi<br />
da tutt’Italia). "L'amore si fa Volto" è il titolo di un libretto<br />
preparato dall'Acr di Torino, che guida il cammino dei bambini<br />
e ragazzi verso la Sindone.<br />
Sabato 24 è prevista l’accoglienza in centro a Torino, un giro<br />
per la citta guidato dagli amici di associazione, poi in serata<br />
la festa <strong>con</strong> tutti i ragazzi <strong>con</strong>venuti. Saremo poi ospiti di una<br />
parrocchia: dopo il pernottamento in sacco a pelo, la domenica<br />
alle 8 ci recheremo in pellegrinaggio alla S. Sindone; poi<br />
la Messa e il pranzo nella parrocchia ospitan<strong>te</strong>. (Équipe Acr)<br />
PROMEMORIA AC PER APRILE-MAGGIO<br />
• lunedì 12 aprile, ore 21, Oratorio Don Bosco, a Reggio: ultimo<br />
in<strong>con</strong>tro del corso educatori;<br />
• giovedì 15 aprile, ore 21, Centro Giovanni XXIII: progetto<br />
“Tobia e Sara”, in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> don Pietro Adani;<br />
• domenica 18 aprile, Correggio: Acr, Festa della Compagnia;<br />
• venerdì 23 aprile, a Bagnolo: serata di amicizia del movimento<br />
Terza età (ore 17.30, Rosario e S. Messa; ore 19.30, pizza<br />
<strong>con</strong>viviale; adesioni entro il 16 aprile presso l'ufficio Ac);<br />
• sabato 24 e domenica 25 aprile: Acr in pellegrinaggio alla<br />
Sacra Sindone a Torino (riservato ai ragazzi dei campi estivi);<br />
• giovedì 20 maggio: pellegrinaggio mariano del movimento<br />
Terza età all’Abazia di Pomposa e visita a Comacchio;<br />
• domenica 30 maggio, Oratorio Don Bosco a Reggio: giornata<br />
di spiritualità per i Progetti Famiglia.<br />
L'OPINIONE<br />
Vita di <strong>Chiesa</strong><br />
Le priorità della pastorale, tra "pre-evangelizzazione" e formazione di cristiani adulti<br />
Perché ci siano ancora dei cristiani<br />
Un in<strong>te</strong>rvento sull'urgenza della questione formativa<br />
Talvolta ci <strong>sono</strong> enti che<br />
compensano i loro disservizi<br />
<strong>con</strong> la possibilità<br />
di acquisire oggetti disparati,<br />
del tutto estranei all’ambito<br />
in cui tali enti operano: ecco<br />
allora uffici postali che vendono<br />
frigoriferi, distributori<br />
di benzina che danno bollini<br />
per viaggi esotici o banche<br />
che regalano borse firma<strong>te</strong>.<br />
Ebbene, questo accade talvolta<br />
anche nelle nostre comunità:<br />
diamo cento servizi,<br />
ma ci dimentichiamo dello<br />
scopo per cui facciamo pastorale,<br />
cioè fare - <strong>con</strong> l’aiuto<br />
del Signore - dei cristiani<br />
adulti. È la questione della<br />
formazione, problema ancor<br />
più scottan<strong>te</strong> oggigiorno, se<br />
si pensa che le basi sociali<br />
che una volta assicuravano<br />
un comune sentire religioso<br />
si stanno ul<strong>te</strong>riormen<strong>te</strong> sgretolando.<br />
Ecco, sento già incombere su<br />
di me lo tsunami delle obiezioni.<br />
“Cosa vuoi insinuare?<br />
Che non facciamo abbastanza?<br />
E poi, dipende da che cosa<br />
in<strong>te</strong>ndi per formazione:<br />
non è formazione far giocare<br />
i ragazzini a pallone, organizzare<br />
un circolo fila<strong>te</strong>lico o<br />
aprire il salone parrocchiale<br />
ai balli latino-americani? Il<br />
tuo è in<strong>te</strong>gralismo! Forse<br />
avrai anche ragione, ma se<br />
prima non fai un po’ di «preevangelizzazione»,<br />
non <strong>con</strong>cludi<br />
nulla! È solo spiritualismo<br />
disincarnato, perché oltre<br />
all’annuncio devi <strong>te</strong>ner<br />
<strong>con</strong>to anche dei nuovi mezzi<br />
di comunicazione, della crisi<br />
del post-moderno, della società<br />
senza padri, della globalizzazione<br />
e dell’allarme<br />
ecologico! Si vede proprio<br />
che vuoi fare una <strong>Chiesa</strong> élitaria<br />
e non una <strong>Chiesa</strong> di popolo,<br />
aperta ai lontani!”.<br />
Capisco il valore di tut<strong>te</strong><br />
ques<strong>te</strong> obiezioni, da<strong>te</strong><br />
dalla preoccupazione<br />
di evitare un annuncio senza<br />
agganci nella vita, incomprensibile<br />
ed inaccettabile<br />
Felina, un gruppo di fedeli davanti alla chiesa. "Da quando c’è la<br />
<strong>Chiesa</strong> le grandi imprese evangelizzatrici non <strong>sono</strong> mai avvenu<strong>te</strong><br />
grazie ad una moltitudine di praticanti di basso profilo, ma grazie<br />
a gruppetti di cristiani for<strong>te</strong>men<strong>te</strong> motivati e formati".<br />
per chi abbiamo davanti. Ma<br />
mi chiedo se “formazione”<br />
non sia diventato un <strong>con</strong><strong>te</strong>nitore<br />
in cui c’è dentro di tutto,<br />
mentre preghiera, ritiri e<br />
ca<strong>te</strong>chesi <strong>con</strong><strong>te</strong>nutistica vanno<br />
a farsi benedire. Se dietro<br />
all’ansia di venir in<strong>con</strong>tro al-<br />
le persone <strong>con</strong>cre<strong>te</strong>, non ci<br />
sia un profondo avvilimento<br />
riguardo alla po<strong>te</strong>nza del<br />
Vangelo. Se una “pre-evangelizzazione”,<br />
distinta e distan<strong>te</strong><br />
dall’evangelizzazione vera<br />
e propria, non sia un mostro<br />
pastorale. Se lo spauracchio<br />
dello spiritualismo e del fon-<br />
damentalismo non nas<strong>con</strong>da<br />
la paura di ammet<strong>te</strong>re che il<br />
Vangelo è sì un messaggio<br />
fantastico per ogni uomo, ma<br />
che spesso si s<strong>con</strong>tra <strong>con</strong> il<br />
mis<strong>te</strong>ro inquietan<strong>te</strong> della libertà<br />
umana. Se la legittima e<br />
necessaria informazione sul<br />
"Diamo cento servizi,ma ci dimentichiamo<br />
dello scopo per cui facciamo pastorale,cioè fare<br />
– <strong>con</strong> l’aiuto del Signore – dei cristiani adulti"<br />
<strong>con</strong><strong>te</strong>sto in cui viviamo non<br />
sia una sottile sudditanza<br />
psicologica verso ciò che va<br />
più di moda. Soprattutto mi<br />
chiedo se la “<strong>Chiesa</strong> di popolo<br />
aperta ai lontani” non sia<br />
un assurdo logico oltre che<br />
un’utopia pastorale, poiché<br />
da quando c’è la <strong>Chiesa</strong> le<br />
grandi imprese evangelizzatrici<br />
non <strong>sono</strong> mai avvenu<strong>te</strong><br />
grazie ad una moltitudine di<br />
praticanti di basso profilo,<br />
ma grazie a gruppetti di cristiani<br />
for<strong>te</strong>men<strong>te</strong> motivati e<br />
formati.<br />
Per non rimanere però<br />
prigionieri di una discussione<br />
sui massimi<br />
sis<strong>te</strong>mi, pongo alcune domande<br />
<strong>con</strong>cre<strong>te</strong> per una verifica<br />
della situazione delle<br />
nostre comunità.<br />
Abbiamo un percorso di ca<strong>te</strong>chesi<br />
per adulti, che non<br />
sia una serie di in<strong>con</strong>tri legati<br />
a un sacramento per loro o<br />
per i loro figli? Quanti dei nostri<br />
preti e ca<strong>te</strong>chisti <strong>sono</strong> in<br />
grado di <strong>te</strong>nere degli in<strong>con</strong>tri<br />
di ca<strong>te</strong>chesi per adulti? Come<br />
è messa la formazione nei<br />
nostri gruppi del dopo-cresima?<br />
Rispetto agli investimenti<br />
sugli edifici, quanti soldi<br />
spendiamo di fatto per la formazione<br />
(non per la cancelleria<br />
della ca<strong>te</strong>chesi)? Quando<br />
è stata l’ultima volta che<br />
in parrocchia abbiamo organizzato<br />
un ciclo di in<strong>con</strong>tri<br />
“seri”, al di là di singoli in<strong>te</strong>rventi<br />
es<strong>te</strong>mporanei? Di quali<br />
argomenti trattano i nostri<br />
<strong>con</strong>sigli pastorali, esclusa la<br />
lettura di documenti ecclesiali,<br />
le comunicazioni sul già<br />
avvenuto o le decisioni organizzative<br />
spicciole? Negli ultimi<br />
<strong>te</strong>mpi abbiamo proposto<br />
qualcosa di <strong>con</strong>creto e di<br />
ben fatto per aprire un dialogo<br />
<strong>con</strong> i “lontani” (quelli veri)<br />
o un <strong>con</strong>fronto <strong>con</strong> i membri<br />
di altre comunità religiose?<br />
Se poi ques<strong>te</strong> domande ci<br />
hanno fatto venire angoscia<br />
perché già siamo oberati da<br />
troppe cose, possiamo farci<br />
l’ultima (fondamentale) domanda:<br />
quali attività non essenziali<br />
siamo disposti a tagliare<br />
e quali strutture vendere,<br />
per fare spazio mentale ed<br />
e<strong>con</strong>omico alla questione<br />
formativa?<br />
don Daniele Moretto<br />
I bambini e i ragazzi di quattro parrocchie del centro storico di Reggio Emilia in cammino insieme verso la Pasqua<br />
QUARESIMA, TEMPO DI CONVERSIONE E DI COMUNIONE<br />
Preghiera, <strong>con</strong>versione e<br />
carità: <strong>sono</strong> ques<strong>te</strong> le<br />
tre vie che i ragazzi e i<br />
giovani di alcune parrocchie<br />
del centro di Reggio Emilia<br />
hanno deciso di intraprendere<br />
per vivere a pieno questo<br />
<strong>te</strong>mpo for<strong>te</strong> in preparazione<br />
alla Pasqua di Resurrezione.<br />
Hanno iniziato i bambini delle<br />
elementari delle parrocchie<br />
di Duomo - S. Prospero<br />
e S. Teresa domenica 28 febbraio<br />
(Oratorio di S. Teresa in<br />
via Campo Marzio). Come ormai<br />
da tradizione <strong>con</strong>solidata,<br />
una cinquantina di ragazzi dai<br />
7 ai 10 anni (v. foto) hanno trascorso<br />
una domenica “a <strong>te</strong>mpo pieno” di<br />
comunione e di ascolto della Parola di<br />
Dio. Assieme a Gesù, come gli apostoli,<br />
“<strong>sono</strong> saliti sul Mon<strong>te</strong> Tabor” per essere<br />
istruiti nel raggiungere la <strong>con</strong>sapevolezza<br />
di essere “pietre vive” che, uni<strong>te</strong>, formano<br />
la <strong>Chiesa</strong>. A vari livelli, se<strong>con</strong>do il loro<br />
cammino e la loro età, tutti i ragazzi hanno<br />
riflettuto, grazie ad una bellissima<br />
drammatizzazione scritta da Rita, mamma<br />
e ca<strong>te</strong>chista, su come la loro vita possa<br />
essere simile a quella di Pietro, che da<br />
umile pescatore è stato chiamato dal Signore<br />
a fare cose grandi. Nei singoli gruppi<br />
è stata sottolineata l’importanza di <strong>con</strong>oscere<br />
Gesù attraverso la Parola di Dio e<br />
di diventare suoi amici: il trucco sta tutto<br />
nell’avere fiducia in Lui e nel lasciare cadere<br />
ogni maschera e barriera per farsi ri-<br />
empire come “vasi d’argilla” dalla grazia<br />
del Signore e diventare pietre vive che costruis<strong>con</strong>o<br />
la <strong>Chiesa</strong>.<br />
È stato proprio questo che i bambini hanno<br />
<strong>con</strong>cretizzato nella costruzione di un<br />
mattone di carta, simbolo dell’appar<strong>te</strong>nenza<br />
a Gesù nella comunità cristiana e<br />
nell’invito preso dal Vangelo della Trasfigurazione<br />
(della II domenica di Quaresima)<br />
di ascoltare quel Figlio prediletto.<br />
Sull’esempio dei più piccoli, sabato<br />
20 e domenica 21 marzo a Giarola<br />
di Cinquecerri, i ragazzi delle medie<br />
e delle superiori – compresi quelli di S.<br />
S<strong>te</strong>fano – hanno avuto occasione di riflet<strong>te</strong>re<br />
sulla loro vita e in particolare su ciò<br />
che impedisce loro di in<strong>con</strong>trare faccia a<br />
faccia Gesù. Come l’adul<strong>te</strong>ra del Vangelo<br />
(V domenica di Quaresima),<br />
ciascuno ha bisogno dell’amore<br />
misericordioso di Dio<br />
per andare oltre le proprie debolezze<br />
e cambiare completamen<strong>te</strong><br />
strada. La parola<br />
chiave è stata “<strong>con</strong>versione”:<br />
senza di questa è impossibile<br />
vedere le debolezze come occasione<br />
di crescita, per non rimanere<br />
chiusi e andare invece<br />
verso l’altro. Ed è stato proprio<br />
così. Domenica 28 marzo,<br />
delle Palme, infatti, si è<br />
cercato di vivere ciò che è stato<br />
oggetto di preghiera e meditazione<br />
lungo ques<strong>te</strong> cinque<br />
settimane di Quaresima. Dopo<br />
la celebrazione col Vescovo in Cat<strong>te</strong>drale,<br />
i bimbi, i ragazzi e i giovani di Duomo<br />
- S. Prospero, S. Teresa e S. S<strong>te</strong>fano, divisi<br />
in piccoli gruppi come i primi discepoli<br />
e accompagnati dai loro ca<strong>te</strong>chisti ed<br />
educatori, hanno iniziato la Settimana<br />
Santa visitando gli anziani e i malati delle<br />
parrocchie, <strong>te</strong>stimoniando il profondo legame<br />
che c’è tra i vari membri della <strong>Chiesa</strong><br />
<strong>con</strong> la <strong>con</strong>segna dell’ulivo benedetto nelle<br />
case, portando loro gli auguri delle comunità.<br />
Mol<strong>te</strong> <strong>sono</strong> sta<strong>te</strong> le lacrime di commozione<br />
e le promesse di reciproca preghiera,<br />
ma la cosa più bella è sicuramen<strong>te</strong><br />
stata l’aver toccato <strong>con</strong> mano <strong>con</strong> un semplice<br />
gesto d’amore l’importanza e la gioia<br />
di essere <strong>Chiesa</strong> che cammina insieme.<br />
Mat<strong>te</strong>o Landi
Arriva in diocesi suor Eugenia Bonetti,da 24 anni impegnata <strong>con</strong>tro la tratta di esseri umani<br />
Contro la schiavitù di donne e bambini<br />
Iniziativa promossa dal progetto "Maria di Magdala"<br />
Missionaria della<br />
Consolata, ha vissuto<br />
in Kenya 24<br />
anni. Tornata in Italia nel<br />
1991 si inserisce nella realtà<br />
di Torino e affianca per il<br />
Centro di ascolto Caritas le<br />
donne immigra<strong>te</strong>, mol<strong>te</strong> delle<br />
quali nigeriane e vittime<br />
del traffico di esseri umani.<br />
Nel 1997 svolge studi in<strong>te</strong>rnazionali<br />
sul fenomeno della<br />
tratta legata allo sfruttamento<br />
sessuale e met<strong>te</strong> a fuoco la<br />
situazione di 3.000 nigeriane<br />
che vivevano e lavoravano a<br />
nord di Torino.<br />
Si parla di suor Eugenia Bonetti,<br />
65 anni. Dal gennaio<br />
2000 lavora a Roma negli uffici<br />
centrali dell’Unione Superiore<br />
Maggiori d’Italia<br />
(Usmi) nel settore «Tratta<br />
donne e minori». Coordina<br />
250 religiose, di 70 diverse<br />
<strong>con</strong>gregazioni, che lavorano<br />
in un centinaio di piccole case<br />
di accoglienza, sparse in<br />
tutta Italia. Lavora in re<strong>te</strong> <strong>con</strong><br />
varie Ong e organizzazioni<br />
governative per sollecitare legislazioni<br />
adegua<strong>te</strong> <strong>con</strong>tro i<br />
trafficanti. Continua a in<strong>con</strong>trare<br />
di not<strong>te</strong> le ragazze che<br />
<strong>sono</strong> sulla strada e quelle<br />
presso il Centro di permanenza<br />
<strong>te</strong>mporanea di Pon<strong>te</strong><br />
Galeria dove coordina, da<br />
marzo 2003, un gruppo di 14<br />
suore di 8 nazionalità, appar<strong>te</strong>nenti<br />
a 11 <strong>con</strong>gregazioni<br />
che si occupano di sos<strong>te</strong>nere<br />
ques<strong>te</strong> donne immigra<strong>te</strong>, in<br />
at<strong>te</strong>sa di espulsione.<br />
Suor Eugenia sarà a Reggio<br />
la sera di venerdì 9<br />
aprile (ore 21), all'Oratorio<br />
don Bosco di via Adua,<br />
invitata dal progetto diocesano<br />
"Maria di Magdala", a parlare<br />
di "Donne e sorelle: tratta,<br />
schiavitù e dignità". Sottotitolo:<br />
"Dignità della donna<br />
e schiavitù. Accoglienza, legalità,<br />
in<strong>te</strong>grazione: trinomio<br />
inscindibile".<br />
A destra, suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, <strong>con</strong><br />
una donna nigeriana sottratta alla schiavitù della prostituzione.<br />
<strong>Chiesa</strong> di Reggio Emilia - Guastalla<br />
PROGETTO “MARIA DI MAGDALA”<br />
Venerdì 9 aprile, ore 21<br />
Oratorio Don Bosco, via Adua Reggio Emilia<br />
“DONNE E SORELLE:<br />
TRATTA, SCHIAVITÙ E DIGNITÀ”<br />
in<strong>con</strong>tro pubblico <strong>con</strong> suor Eugenia Bonetti<br />
* * *<br />
Sabato 10 aprile, ore 9-17<br />
Santuario B.V. di Lourdes, Mon<strong>te</strong>ricco<br />
GIORNATA DI PREGHIERA, FORMAZIONE<br />
E CONDIVISIONE PER LE REALTÀ<br />
DEL PROGETTO “MARIA DI MAGDALA”<br />
guidata da suor Eugenia Bonetti<br />
La <strong>Chiesa</strong> di Reggio Emilia da<br />
set<strong>te</strong>mbre ha scelto di attivare<br />
un percorso <strong>con</strong> tut<strong>te</strong> le<br />
realtà ecclesiali che camminano<br />
<strong>con</strong> le donne: mamme<br />
in at<strong>te</strong>sa o <strong>con</strong> bambini, ragazze<br />
prostitui<strong>te</strong>, donne in<br />
Vita diocesana 3 aprile 2010 7<br />
difficoltà, promuovendo un<br />
progetto dal nome "Maria di<br />
Magdala" (cf. "La Libertà"<br />
del 20 marzo, pag. 8), che si<br />
pone quattro finalità: annunciare<br />
il Vangelo, in<strong>con</strong>trare e<br />
accogliere donne, ragazze,<br />
mamme in difficoltà, vittime<br />
della tratta; sensibilizzare la<br />
comunità civile ed ecclesiale<br />
sulle problematiche riferi<strong>te</strong><br />
alle donne; realizzare percorsi<br />
di formazione.<br />
Del progetto fanno par<strong>te</strong> la<br />
Caritas diocesana, il gruppo<br />
Rabbunì, la cooperativa sociale<br />
Madre Teresa, Casa Betania<br />
di Albinea, le Case della<br />
Carità, i Servi della <strong>Chiesa</strong>,<br />
l'Ordo Virginum ed alcune<br />
parrocchie.<br />
Il giorno dopo, sabato 10<br />
aprile, alle 9.00, nel Santuario<br />
B.V. di Lourdes di<br />
Mon<strong>te</strong>ricco, si <strong>te</strong>rrà una giornata<br />
di preghiera, formazione<br />
e <strong>con</strong>divisione proprio per<br />
le realtà che collaborano nel<br />
progetto "Maria di Magdala":<br />
sarà ancora suor Eugenia Bonetti<br />
a proporre una riflessione<br />
sul <strong>te</strong>ma "I<strong>con</strong>a del samaritano:<br />
dignità della donna e<br />
schiavitù, alla luce della Parola<br />
di Dio e dei diritti fondamentali<br />
della persona. Cammini<br />
e scel<strong>te</strong> <strong>con</strong>cre<strong>te</strong> di cristiani<br />
e di <strong>Chiesa</strong>, rispetto al<br />
fenomeno della tratta". Nel<br />
pomeriggio, dalle 14.30, si affron<strong>te</strong>ranno<br />
i <strong>te</strong>mi:<br />
• la re<strong>te</strong> in<strong>te</strong>rnazionale esis<strong>te</strong>n<strong>te</strong><br />
per far fron<strong>te</strong> al fenomeno<br />
della tratta <strong>con</strong> i Paesi<br />
di origine (in particolare in<br />
Nigeria e Romania: quali progetti?);<br />
• cambiamenti nelle modalità<br />
di arrivo e di sfruttamento<br />
delle ragazze dai loro Paesi di<br />
origine (viaggio di suor Eugenia<br />
in Libia);<br />
• modalità di relazione, soprattutto<br />
in comunità, <strong>con</strong> le<br />
ragazze nigeriane;<br />
• C.I.E.: servizio delle religiose<br />
e modalità per un <strong>con</strong>tatto<br />
<strong>con</strong> le ragazze accol<strong>te</strong> in essi;<br />
• rapporti <strong>con</strong> la diocesi, Caritas,<br />
parrocchie e organizzazioni<br />
varie del pubblico e privato.<br />
Un appello della Caritas e dei sacerdoti del Vicariato per le famiglie più colpi<strong>te</strong> dalla crisi e<strong>con</strong>omica<br />
SASSUOLO: LA CRISI COLPISCE ANCORA DURAMENTE LE FAMIGLIE<br />
La crisi e<strong>con</strong>omica non è affatto finita.<br />
Anzi. Ne soffrono ancora moltissimo<br />
le famiglie rimas<strong>te</strong> senza risorse,<br />
a causa della perdita del lavoro da par<strong>te</strong><br />
di uno o entrambi i genitori, o al massimo<br />
aiutati da ridotti <strong>con</strong>tributi derivanti<br />
dagli ammortizzatori sociali.<br />
A richiamare come ancora la crisi, a distanza<br />
di un anno e mezzo del suo esplodere,<br />
soffochi le famiglie e i lavoratori rimasti<br />
senza lavoro è, nel Vicariato di Sassuolo<br />
e Val Secchia, un documento diffuso<br />
da don Sergio Pellati, incaricato vicariale<br />
del settore Caritas, anche a nome di<br />
tutti i sacerdoti dello s<strong>te</strong>sso vicariato.<br />
Nel documento si esprimono un for<strong>te</strong> apprezzamento<br />
e grande ri<strong>con</strong>oscenza “al<br />
nostro Vescovo Adriano e alla <strong>Chiesa</strong> diocesana<br />
per la <strong>te</strong>stimonianza di vicinanza<br />
e solidarietà verso le famiglie in difficoltà,<br />
in particolare attraverso lo strumento del<br />
Fondo straordinario di solidarietà «Famiglia<br />
e lavoro» e <strong>con</strong> altri aiuti della Caritas<br />
diocesana”; ma anche alle parrocchie e rispettive<br />
Caritas, che hanno speso risorse e<br />
disponibilità personali e ma<strong>te</strong>riali di ogni<br />
tipo per le famiglie in difficoltà.<br />
Ma il documento diventa particolarmen<strong>te</strong><br />
stimolan<strong>te</strong> quando, rivolgendosi<br />
“agli enti Locali, ai<br />
Comuni, alle associazioni di ca<strong>te</strong>goria, alla<br />
<strong>con</strong>findustria, alle banche, ai sindacati<br />
e in particolare ai cristiani impegnati in<br />
questi ambiti”, chiede <strong>con</strong> insis<strong>te</strong>nza “non<br />
solo di risolvere le singole ver<strong>te</strong>nze e<strong>con</strong>omiche<br />
e aziendali”, ma di ridisegnare<br />
un’etica della finanza e del lavoro, della<br />
dirigenza aziendale e dei rapporti tra <strong>te</strong>rritorio<br />
e imprenditoria e famiglie. Soprattutto,<br />
poi, domanda alle aziende di servizi<br />
e ai proprietari di appartamenti “una<br />
moratoria sugli sfratti e aiuti e agevolazioni<br />
nei pagamenti delle u<strong>te</strong>nze, poiché abbiamo<br />
visto in questi mesi tan<strong>te</strong> famiglie<br />
che si <strong>sono</strong> ritrova<strong>te</strong> <strong>con</strong> u<strong>te</strong>nze stacca<strong>te</strong>,<br />
al freddo e senza luce o ancor peggio lascia<strong>te</strong><br />
sulle strada da uno sfratto esecutivo”.<br />
Quanto alla casa, bene primario per la vita<br />
delle famiglie, i sacerdoti di Sassuolo insistono<br />
perché non sia <strong>con</strong>siderata “fon<strong>te</strong><br />
di mera speculazione e guadagno”: “ri<strong>te</strong>niamo<br />
difficile”, sottolineano, “sos<strong>te</strong>nere<br />
affitti che costano dai 600 e più euro al<br />
mese, senza <strong>con</strong>tare spese di <strong>con</strong>dominio,<br />
per famiglie che a vol<strong>te</strong> fanno fatica ad<br />
avere un solo stipendio di entra<strong>te</strong>”.<br />
Un <strong>te</strong>sto che si segnala per l’ansia verso i<br />
più deboli e la <strong>con</strong>cre<strong>te</strong>zza delle preoccupazioni.<br />
ACCADRÀ A REGGIO<br />
Regina Pacis. "Serata eucaristica" per i sacerdoti<br />
Giovedì 8 aprile, ore 20.45, chiesa di Regina Pacis: "Serata<br />
eucaristica" col gruppo "Maria Madre di Misericordia",<br />
guidata da don Pietro Zorza sul <strong>te</strong>ma "Maria Regina degli<br />
Apostoli, sos<strong>te</strong>gno del minis<strong>te</strong>ro sacerdotale".<br />
Centro Giovanni XXIII. La Cripta: scoper<strong>te</strong> e restauri<br />
Venerdì 9 aprile, ore 16, Centro Giovanni XXIII (via Prevostura):<br />
per "Conosciamo la nostra Cat<strong>te</strong>drale", l'Uciim propone<br />
l'in<strong>con</strong>tro su "La Cripta del Duomo: scoper<strong>te</strong> e restauri",<br />
<strong>con</strong> mons. Tiziano Ghirelli e l'arch. Mauro Severi.<br />
Figlie di Gesù. Suor Eugenia Bonetti in<strong>con</strong>tra le Religiose<br />
Venerdì 9 aprile, ore 17, Istituto Figlie di Gesù (piazza Ugolini<br />
1): in<strong>con</strong>tro delle Religiose <strong>con</strong> suor Eugenia Bonetti (si<br />
veda articolo a fianco), sul <strong>te</strong>ma "Come e perché le religiose<br />
<strong>sono</strong> chiama<strong>te</strong> a impegnarsi nel fenomeno della tratta<br />
degli esseri umani nella <strong>Chiesa</strong> universale e locale?".<br />
Buon Pastore. Primo Venerdì col RnS, per le vocazioni<br />
Venerdì 9 aprile (anziché il 2, Venerdì Santo), ore 20.30, chiesa<br />
del Buon Pastore: 1° Venerdì del mese col Rinnovamento<br />
nello Spirito, "Roveto arden<strong>te</strong>", preghiera per le vocazioni<br />
guidata da don Gabriele Burani, rettore del Seminario.<br />
Oratorio. Suor Eugenia Bonetti su donne e schiavitù<br />
Venerdì 9 aprile, ore 21, Oratorio Don Bosco (via Adua):<br />
per "Maria di Magdala", suor Eugenia Bonetti in<strong>te</strong>rverrà su<br />
"Donne e sorelle: tratta, schiavitù e dignità" (si veda a fianco).<br />
Oratorio. Rinascita Cristiana riflet<strong>te</strong> sulla dignità<br />
Domenica 11 aprile, ore 10-17.15, Oratorio Don Bosco (via<br />
Adua): <strong>con</strong>vegno in<strong>te</strong>rregionale di Rinascita Cristiana su<br />
"Dignità negata, dignità ri<strong>con</strong>osciuta" (articolo a pag. 12).<br />
Museo Diocesano. Il "Compianto" e la Sindone<br />
Domenica 11 aprile, ore 17, Museo Diocesano: a lato della<br />
mostra fotografica sul "Compianto" (si veda a pag. 3),<br />
<strong>con</strong>ferenza dei proff. Renato Grilletto, dell'Università di<br />
Torino, ed Enzo Fulcheri, dell'Università di Genova, sul <strong>te</strong>ma<br />
"Muto <strong>te</strong>stimone del Compianto: la Sindone".<br />
S. Domenico. Musica tradizionale rumena e bizantina<br />
Domenica 11 aprile, ore 17, chiesa di S. Domenico: per il<br />
ciclo "Soli Deo Gloria", l'ensemble vocale e strumentale di<br />
Veche "Anton Pann" esegue il <strong>con</strong>certo "Formatia vocal-instrumentalia<br />
de muzica Veche «Anton Pann»" (musica della<br />
tradizione rumena e bizantina).<br />
Coviolo. Conversazione <strong>con</strong> reduci dei lager nazisti<br />
Domenica 11 aprile, ore 17.30, parrocchia di Coviolo: per<br />
il ciclo "Costruire la pace e combat<strong>te</strong>re la povertà", <strong>con</strong>versazione<br />
<strong>con</strong> <strong>te</strong>stimoni della deportazione nei campi di<br />
<strong>con</strong>centramento nazisti.<br />
Seminario. In<strong>con</strong>tro vocazionale per adulti<br />
Lunedì 12 aprile, ore 20.45, seminario: ultimo in<strong>con</strong>tro del<br />
Servizio Diocesano Vocazioni per adulti, in preparazione<br />
alla Giornata mondiale Vocazioni (domenica 25 aprile), sul<br />
<strong>te</strong>ma "Le settimane comunitarie <strong>con</strong> i giovani: da esperienze<br />
aggregative a luoghi di <strong>te</strong>stimonianza della fede".<br />
Oratorio. Corso educatori: <strong>te</strong>stimonianze sull'Acr<br />
Lunedì 12 aprile, ore 21, Oratorio Don Bosco di via Adua:<br />
nell'ultima serata del corso-educatori, <strong>te</strong>stimonianza degli<br />
educatori delle parrocchie di Correggio e di Fogliano su<br />
"Dall’Azione <strong>Cattolica</strong> Ragazzi alla professione di fede".<br />
Seminario. Ultimo in<strong>con</strong>tro della Scuola di preghiera<br />
Mercoledì 14 aprile, ore 20.45, seminario: ultimo in<strong>con</strong>tro<br />
della Scuola di preghiera per giovani dal <strong>te</strong>ma "In<strong>con</strong>tro<br />
<strong>con</strong> Dio" su "Maria di Magdala (in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> il Risorto)".<br />
San Pellegrino. Stato-Società e "Caritas in verita<strong>te</strong>"<br />
Giovedì 15 aprile, ore 20.45, parrocchia di S. Pellegrino: il<br />
Circolo Toniolo (<strong>con</strong> Ac, Vicariato Urbano, Acli, A.Ge, Aimc,<br />
Uciim, Fism, Apc e Cif) propone l'in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> Ruggero<br />
Orfei, giornalista e saggista, su "Società/Stato ed esigenze<br />
della carità, alla luce della Caritas in verita<strong>te</strong>".<br />
Cat<strong>te</strong>drale. Iniziano i "Dialoghi in Cat<strong>te</strong>drale"<br />
Giovedì 15 aprile, ore 21, Cat<strong>te</strong>drale: per i "Dialoghi in Cat<strong>te</strong>drale",<br />
la prof. Lucietta Scaraffia e mons. Franco Giulio<br />
Brambilla dialogheranno su "L'uomo fra desiderio e colpa,<br />
fra grandezza e miseria" (si veda anche a pag. 2).<br />
Centro Giovanni XXIII. Il perdono nella coppia<br />
Giovedì 15 aprile, ore 21, Centro Giovanni XXIII (via Prevostura):<br />
per il corso fidanzati Azione <strong>Cattolica</strong> "Tobia e<br />
Sara", don Pietro Adani, <strong>con</strong>sulen<strong>te</strong> del C.S.I., in<strong>te</strong>rverrà<br />
su "Gli corse in<strong>con</strong>tro e lo baciò. Il perdono".<br />
Festin<strong>con</strong>tro Ac. Aper<strong>te</strong> le iscrizioni al "Cantalavita"<br />
Sono aper<strong>te</strong> le iscrizioni al Cantalavita del Festin<strong>con</strong>tro di<br />
Ac. Info: Francesca: 348.5141467, francymosca83@email.it.
8<br />
3 aprile 2010<br />
CHIESA E MISSIONE<br />
INCONTRO CON IL<br />
VESCOVO DI SAPA<br />
LUCJAN AVGUSTINI<br />
Q<br />
uarantaset<strong>te</strong><br />
anni, originario<br />
del Kosovo<br />
ma fidei donum<br />
in Albania<br />
dal 1994, il<br />
vescovo di Sapa Lucjan Avgustini<br />
nei giorni scorsi ha reso<br />
visita alla nostra diocesi. È<br />
stata la se<strong>con</strong>da volta “reggiana”<br />
del presule; la prima fu<br />
pochi mesi dopo la sua <strong>con</strong>sacrazione<br />
episcopale, avvenuta<br />
il 5 gennaio 2007. A Sapa il<br />
suo “braccio destro”, così lo<br />
chiama, è don Carlo Fantini,<br />
il vicario generale. Per un aggiornamento<br />
sui rapporti tra<br />
le nostre Chiese – <strong>con</strong> l’adozione<br />
delle famiglie povere<br />
trami<strong>te</strong> il Centro Missionario<br />
Diocesano e la costruzione<br />
della nuova Casa della Carità<br />
a Vau-Deyes – rimandiamo<br />
all’articolo pubblicato su La<br />
Libertà del 20 marzo.<br />
La sera del 24 marzo, a Pieve<br />
Modolena, mons. Avgustini è<br />
in<strong>te</strong>rvenuto alla Veglia di preghiera<br />
nella memoria dei<br />
missionari martiri. Non è<br />
una <strong>te</strong>stimonianza scelta a<br />
caso, quella dei cristiani albanesi,<br />
che hanno pagato <strong>con</strong> la<br />
persecuzione e <strong>con</strong> la mor<strong>te</strong> –<br />
insieme a tanti altri figli del<br />
Paese delle Aquile – la violenta<br />
oppressione perpetrata dal<br />
regime comunista di Enver<br />
Hoxha. Dopo mezzo secolo di<br />
“a<strong>te</strong>ismo di Stato” l’Albania,<br />
che ha dato due papi alla<br />
<strong>Chiesa</strong> cattolica (Eleu<strong>te</strong>rio e<br />
Clemen<strong>te</strong> XI), sperimenta una<br />
fede genuinamen<strong>te</strong> pasquale:<br />
il cristianesimo è uscito dal<br />
“sepolcro” ove era stato <strong>con</strong>finato<br />
e ritrova <strong>con</strong> gioia il suo<br />
antico ceppo, quello piantato<br />
da San Paolo nel suo <strong>te</strong>rzo<br />
viaggio apostolico.<br />
Ma ascoltiamo sul punto la<br />
viva voce del vescovo di Sapa.<br />
Monsignor Avgustini, si<br />
può dire che la dittatura<br />
comunista di stampo stalinista<br />
ha rappresentato per<br />
l’Albania il peggiore di tutti<br />
i mali?<br />
Di sicuro le <strong>con</strong>seguenze di<br />
quell’ideologia <strong>sono</strong> sta<strong>te</strong><br />
più dure per i credenti in Albania<br />
che in altri Paesi dominati<br />
dal comunismo. Le rispondo<br />
<strong>con</strong> alcune parole<br />
che Giovanni Paolo II pronunciò<br />
duran<strong>te</strong> la sua visita il<br />
25 aprile 1993: “Quanto è avvenuto<br />
in Albania mai era<br />
Massimiliano Tresoldi è nato<br />
nel 1971 a Caruga<strong>te</strong>, alle<br />
por<strong>te</strong> di Milano, da una famiglia<br />
di origini pugliesi, ma la sua vita<br />
coscien<strong>te</strong> si è fermata il 15 agosto<br />
1991. Stava ritornando da un periodo<br />
di ferie trascorso a Vies<strong>te</strong>, nella <strong>te</strong>rra da<br />
dove proveniva la sua famiglia, quando<br />
a Melegnano, praticamen<strong>te</strong> a due<br />
passi da casa, la sua auto viene investita<br />
da una Porsche impazzita che gli<br />
rimbalza addosso dopo aver urtato il<br />
guard-rail. Così tutto precipita ed inizia<br />
il calvario, la corsa all'ospedale<br />
<strong>con</strong> le sirene spiega<strong>te</strong>, la <strong>te</strong>lefonata all'alba<br />
a casa dei genitori: "È lei il padre?<br />
Venga di corsa, suo figlio ha avuto<br />
un inciden<strong>te</strong>, è gravissimo". L'arrivo<br />
in rianimazione e l'incredulità nel vedere<br />
il viso bello ed abbronzato dal<br />
sole del sud sul corpo immobile. E ancora<br />
il verdetto dei medici: "È entrato<br />
in coma, è come un tronco morto, ci<br />
<strong>sono</strong> poche speranza, così può durare<br />
qualche ora o anche per anni".<br />
Dopo quaranta giorni di <strong>te</strong>rapia in<strong>te</strong>nsiva<br />
i medici <strong>sono</strong> divisi: alcuni vogliono<br />
spegnere le macchine che <strong>te</strong>ngono<br />
in vita Max, altri <strong>sono</strong> <strong>con</strong>trari.<br />
Poi una mattina si decide per il sì, ma<br />
quel corpo che si pensa immobile,<br />
Vita di <strong>Chiesa</strong><br />
Albania, cristianesimo pasquale<br />
La <strong>Chiesa</strong> fu martirizzata da un comunismo sanguinario<br />
<strong>Chiesa</strong> di Pieve Modolena, veglia diocesana per i missionari martiri, 24 marzo. Sopra: a sinistra, il vescovo di Sapa (Albania) Lucjan<br />
Avgustini; a destra, i sei volontari di Rtm che hanno ricevuto il mandato missionario (da sinistra: Silvia Rota, Samanta Lanzi, Chiara Ferretti,<br />
Roberta Santi, Valentina Falcioni ed Ermanno Panini). Sotto: a sinistra, i numerosi fedeli presenti; a destra, la croce e i lumi accesi dei<br />
missionari martiri. Roberta Santi (che si è aggiunta agli altri 5 di cui “La Libertà” ha presentato il profilo nel numero del 20 marzo), di<br />
Casalecchio di Reno (Bologna), 22 anni, laureanda in e<strong>con</strong>omia e finanza, partirà il 23 aprile prossimo per il Sierra Leone. In particolare,<br />
andrà a Lunsar, presso le Suore Clarisse Missionarie, per vivere un'esperienza di <strong>con</strong>divisione. Svolgerà la sua attività presso la segre<strong>te</strong>ria<br />
di una scuola, portando avanti il programma delle adozioni a distanza e preparando il <strong>te</strong>rreno per un futuro progetto di sviluppo.<br />
stato registrato nella storia.<br />
Anche nell’impero romano si<br />
ebbero persecuzioni brutali<br />
<strong>con</strong>tro i cristiani: si trattava di<br />
uno Stato che combat<strong>te</strong>va gli<br />
aderenti al Vangelo in nome<br />
della religione pagana. Qui, invece,<br />
lo Stato ha cercato di annientare<br />
qualsiasi espressione<br />
religiosa in nome di un a<strong>te</strong>ismo<br />
radicale assunto a sis<strong>te</strong>ma<br />
universale e totalizzan<strong>te</strong>”.<br />
Fu un piano sis<strong>te</strong>matico?<br />
Possiamo dire che la sanguinosa<br />
persecuzione anticristiana<br />
è avvenuta in tre fasi.<br />
La prima va dal 1944 al 1948.<br />
Hoxha cercava un “buon metodo<br />
di combattimento” e<br />
quel "pezzo di legno" non ci sta e<br />
quando i medici staccano le spine<br />
<strong>con</strong>tinua a respirare da solo.<br />
La mamma Lucrezia e il papà Ernesto<br />
trovano a fatica un posto<br />
in un ospedale specializzato per<br />
malati comatosi e non si arrendono;<br />
soprattutto la mamma è <strong>con</strong>vinta che<br />
quando lei è accanto al figlio il corpo<br />
rigido si rilassa, sen<strong>te</strong> che percepisce la<br />
sua presenza. Ma non sa cosa fare.<br />
una “tattica appropriata” per<br />
arrivare all’eliminazione della<br />
<strong>Chiesa</strong> cattolica: la maggior<br />
par<strong>te</strong> del clero fu arrestata e<br />
uccisa, mentre <strong>con</strong>danne, deportazioni<br />
e esecuzioni sommarie<br />
riguardavano in<strong>te</strong>re famiglie.<br />
E poi, trami<strong>te</strong> i media,<br />
vi era una <strong>con</strong>tinua diffamazione<br />
dei ministri della <strong>Chiesa</strong>,<br />
dei fedeli, della dottrina.<br />
Cosa cambiò, dal 1948?<br />
La se<strong>con</strong>da fase della persecuzione<br />
inizia quando si <strong>te</strong>ntò<br />
di fare della <strong>Chiesa</strong> cattolica<br />
una <strong>Chiesa</strong> nazionale,<br />
completamen<strong>te</strong> separata dalla<br />
<strong>Chiesa</strong> di Roma. Nel 1951<br />
si rompono le relazioni del-<br />
l’Albania <strong>con</strong> la Jugoslavia di<br />
Tito e nel 1961 finis<strong>con</strong>o bruscamen<strong>te</strong><br />
quelle <strong>con</strong> la Russia.<br />
In quegli anni sembra che<br />
la persecuzione nei <strong>con</strong>fronti<br />
del clero e della <strong>Chiesa</strong> diminuisca,<br />
ma in realtà prosegue<br />
<strong>con</strong> raggiri e menzogne.<br />
Fino all’alleanza <strong>con</strong> la Cina<br />
maoista, <strong>con</strong> effetti tragici:<br />
tut<strong>te</strong> le chiese furono chiuse<br />
<strong>con</strong> la violenza, gli ultimi sacerdoti<br />
assassinati, anche solo<br />
per avere celebrato un Bat<strong>te</strong>simo…<br />
E la <strong>te</strong>rza fase della persecuzione?<br />
Va dal 1967 al 1990, raggiungendo<br />
l’apice della sofferen-<br />
"Nella primavera del '92", rac<strong>con</strong>ta,<br />
"lessi un articolo sulla lotta di una madre<br />
per portare a casa il figlio in coma,<br />
delusa dal trattamento degli ospedali.<br />
Sono andata a trovarla e lei me lo ha<br />
<strong>con</strong>fermato: «Se vuol bene a suo figlio<br />
se lo porti a casa, negli ospedali questi<br />
malati non guaris<strong>con</strong>o». I medici si<br />
<strong>sono</strong> opposti, ma a forza di firmare<br />
delle liberatorie <strong>sono</strong> riuscita a <strong>con</strong>vincerli".<br />
A casa, Lucrezia gli toglie i sedativi -<br />
za. Il 5 febbraio 1967 Hoxha<br />
proclama ufficialmen<strong>te</strong> l’Albania<br />
“il primo Stato a<strong>te</strong>o nel<br />
mondo” ed impone la rivoluzione<br />
culturale definendola<br />
una “lotta <strong>con</strong>tro la superstizione<br />
religiosa”. Duran<strong>te</strong> tutto<br />
questo <strong>te</strong>mpo abbiamo<br />
avuto migliaia e migliaia di<br />
martiri, sia cristiani – cattolici<br />
e ortodossi - che musulmani.<br />
Tutta l’Albania era diventata<br />
come un carcere, un<br />
grande campo di <strong>con</strong>centramento<br />
dove le persone erano<br />
costret<strong>te</strong> a vivere sotto regole<br />
ferree e un <strong>con</strong>trollo asfissian<strong>te</strong>.<br />
Non hanno avuto la libertà<br />
di pensare, di dire e…<br />
In Ghiara, il 25 marzo, la <strong>te</strong>stimonianza di Massimiliano, uscito dal coma dopo 10 anni, e dei genitori<br />
MASSIMILIANO, DOPO 10 ANNI LA VITA RINASCE<br />
Ghiara. Il folto pubblico presen<strong>te</strong> Lucia Bellaspiga Massimiliano coi due genitori<br />
come si fa a sedare un ragazzo in coma?<br />
- gli toglie il sondino per gli alimenti<br />
e comincia a passare ore ad imboccarlo<br />
e a muovergli le mascelle per<br />
farlo deglutire. Altre ore se ne vanno<br />
per muovere gli arti di Massimiliano, il<br />
servizio di fisio<strong>te</strong>rapia del servizio sanitario<br />
non basta.<br />
Passano così dieci anni, dieci in<strong>te</strong>rminabili<br />
anni al capezzale del 'tronco<br />
morto' , su cui solo mamma Lucrezia<br />
e papà Ernesto vedono piccoli germo-<br />
neanche di sognare! Poi so<br />
che oggi si fatica a capire un<br />
clima del genere…<br />
Eppure la storia gloriosa<br />
dei martiri albanesi comincia<br />
ad affiorare dagli<br />
abissi di orrore del secolo<br />
passato. E anche la <strong>Chiesa</strong><br />
sta facendo la sua par<strong>te</strong>…<br />
Nel 2002 abbiamo cominciato<br />
il processo di canonizzazione<br />
di quaranta martiri, tra<br />
cui vescovi, sacerdoti diocesani,<br />
religiosi e laici, dei quali<br />
38 <strong>sono</strong> morti duran<strong>te</strong> la<br />
dittatura comunista per fucilazione<br />
o a seguito delle torture<br />
pati<strong>te</strong> in carcere, mentre<br />
gli altri due <strong>sono</strong> stati uccisi<br />
prima del comunismo, ma<br />
<strong>sempre</strong> in odio alla fede. La<br />
lista po<strong>te</strong>va essere ben più<br />
lunga: vuole essere un elenco<br />
simbolico per ricordare tutti<br />
i martiri, <strong>con</strong>osciuti e ignoti,<br />
cristiani e non, che hanno<br />
sofferto la persecuzione.<br />
Tra tan<strong>te</strong> figure di martiri,<br />
ce n’è una che vuole proporre<br />
ai nostri lettori?<br />
Vorrei sottolineare l’esempio<br />
di don Aleksander Sirdani,<br />
martirizzato e gettato vivo<br />
nella fogna del carcere di Koplik,<br />
nei pressi di Scutari, per<br />
aver sos<strong>te</strong>nuto psicologicamen<strong>te</strong><br />
e spiritualmen<strong>te</strong> tutti i<br />
de<strong>te</strong>nuti. “Li bruciarono <strong>con</strong><br />
ferro caldissimo, li spellarono<br />
e, ancora vivi, li gettarono nella<br />
fossa nera”, si legge nelle<br />
<strong>te</strong>stimonianze, mentre i tiranni,<br />
“dopo averli buttati vivi,<br />
gridavano: «Parla<strong>te</strong>! Dov’è<br />
Cristo, che non viene ad aiutarvi?»”.<br />
Giorno più, giorno<br />
meno, era la fine di agosto del<br />
1948.<br />
Che santo è stato?<br />
Don Aleksander era un sacerdo<strong>te</strong><br />
missionario coraggioso,<br />
aperto e dinamico. Insegnava<br />
che solo nello Spirito Santo<br />
ci possiamo sentire veramen<strong>te</strong><br />
liberi. Nelle sue predicazioni<br />
si scagliava <strong>con</strong>tro i<br />
sis<strong>te</strong>mi politici che allontanano<br />
da Dio, per questo fu arrestato<br />
dai “sindacalisti” e <strong>con</strong>dannato<br />
a mor<strong>te</strong>. Don Sirdani<br />
ci ha lasciato delle parole<br />
che, nell’Anno sacerdotale,<br />
credo possano ravvivare la<br />
nostra fede nella Risurrezione:<br />
“Predicare il Cristo, la Verità,<br />
è un onore per me e per<br />
tutti; non ho paura: <strong>sempre</strong> lo<br />
predico, fino alla mor<strong>te</strong>”.<br />
Edoardo Tincani<br />
gli: "Una sera duran<strong>te</strong> le vacanze natale<br />
del 2000 ero molto stanca, dopo<br />
aver detto le preghiere mi <strong>sono</strong> sfogata<br />
<strong>con</strong> Max: «Adesso basta, non ce la<br />
faccio più», gli ho detto. Allora lui ha<br />
alzato la mano destra e si è fatto da<br />
solo il segno della Croce. Non sapevo<br />
più se piangere o ridere".<br />
Oggi Massimiliano è pienamen<strong>te</strong><br />
coscien<strong>te</strong>, ma non è<br />
ancora padrone del suo corpo,<br />
comunica a gesti <strong>con</strong> la mano, aiutandosi<br />
<strong>con</strong> l'alfabeto muto ed ha iniziato,<br />
<strong>con</strong> molta fatica ma <strong>con</strong> instancabile<br />
volontà, a dire qualche parola.<br />
Questa storia è stata rac<strong>con</strong>tata la sera<br />
di giovedì 25 marzo in Ghiara. Lucia<br />
Bellaspiga, inviata di Avvenire, ha<br />
cucito le fila facendo rac<strong>con</strong>tare a Lucrezia<br />
ed Ernesto le varie tappe di questo<br />
"miracolo della vita" e facendo in<strong>te</strong>rvenire<br />
Massimiliano <strong>con</strong> i suoi gesti,<br />
che hanno strappato ai numerosi<br />
presenti un largo sorriso. Un sorriso alla<br />
vita, un sorriso rivolto a coloro che<br />
vorrebbero spegnerla - la vita - <strong>con</strong> un<br />
in<strong>te</strong>rruttore, come si spengono solo le<br />
macchine.<br />
Giuseppe Maria Codazzi
Cadelbosco Sopra. L'ultimo saluto a Dan<strong>te</strong> Zanni<br />
Tanta gen<strong>te</strong> ed una parrocchiale di San Celestino gremita,<br />
per i funerali del 66enne Dan<strong>te</strong> Zanni, celebrati mercoledì<br />
pomeriggio 24 marzo. La cerimonia funebre è stata officiata,<br />
in un’atmosfera di grande commozione e devozione, dal<br />
parroco don Wal<strong>te</strong>r Beltrami, coadiuvato da don Agostino<br />
Varini, don Gianfranco Panari, don Rino Bortolotti, don<br />
Edoardo Cabassi e don Giovanni Rossi.<br />
Il parroco nella sua omelia lo ha ricordato come cristiano<br />
vero, esemplare come marito, padre e nonno, e lo ha ringraziato<br />
per l'impegno in parrocchia, soprattutto in occasione<br />
di pranzi e cene; inoltre curava la manu<strong>te</strong>nzione del parco e<br />
delle opere parrocchiali. Un tuttofare <strong>sempre</strong> disponibile.<br />
Cantava anche nella Corale «Il Bosco».<br />
La famiglia, esaudendo un desiderio<br />
che Dan<strong>te</strong> aveva espresso<br />
quand'era in vita, ha donato<br />
gli organi. Dopo i funerali il feretro<br />
ha proseguito in cor<strong>te</strong>o fino<br />
alla chiesa di Sesso, dove si è<br />
formata la processione che a<br />
piedi si è trasferita al cimi<strong>te</strong>ro.<br />
Qui la salma è stata inumata per<br />
espressa volontà vicino ai familiari<br />
della moglie Paola Salvarani.<br />
Dan<strong>te</strong> lascia la moglie, il figlio<br />
Andrea, la nuora Chiara, i suoi<br />
tre cari nipotini Emanuele, Simone,<br />
Riccardo, la mamma<br />
Elena. (Domenico Amidati)<br />
Reggio. I bambini e la Pasqua di Gesù in San Giuseppe<br />
Settantotto bambini e ragazzi della parrocchia di san Giuseppe<br />
Sposo di M.V., in città a Reggio Emilia, hanno messo<br />
in scena, domenica 28 marzo, nella chiesa parrocchiale, la<br />
Passione del Signore dinanzi a una chiesa gremita di gen<strong>te</strong>.<br />
La sacra rappresentazione è stata divisa in set<strong>te</strong> quadri par<strong>te</strong>ndo<br />
dalla suggestiva entrata in Gerusalemme di Gesù in<br />
una festosa processione, accompagnata dal canto del coro<br />
delle voci bianche. Le luci della ribalta si <strong>sono</strong> spen<strong>te</strong> ad ar<strong>te</strong><br />
per l'Ultima Cena e il sole, illuminando il presbi<strong>te</strong>rio, ha<br />
reso ancor più emozionan<strong>te</strong> la scena. Gli angeli che annunciano<br />
la Risurrezione, dando la buona notizia alle donne venu<strong>te</strong><br />
al Sepolcro, hanno chiuso fra l'entusiasmo degli spettatori<br />
lo spettacolo. Il coro, diretto da Valeria Marino, studen<strong>te</strong>ssa<br />
dell'IdML, ha segnato il <strong>te</strong>mpo fra una scena e l'altra<br />
eseguendo delle canzoni che spiegavano gli avvenimenti<br />
recitati dagli attori in erba. L'iniziativa, sos<strong>te</strong>nuta da don<br />
Giordano Goccini, è stata promossa da un gruppo di ca<strong>te</strong>chisti<br />
della<br />
parrocchia<br />
che ha provveduto<br />
alla<br />
realizzazione.<br />
I costumi <strong>sono</strong><br />
stati pensati<br />
e cuciti<br />
da Grazia<br />
Serpe e Rita<br />
Ca<strong>te</strong>llani e la<br />
regia è stata<br />
curata da George Attia. Il parroco don Umberto Iotti ha <strong>con</strong>cluso<br />
salutando gli in<strong>te</strong>rvenuti <strong>con</strong> grandi ringraziamenti ai<br />
bambini e ai ragazzi e auspicando che l'iniziativa sia la prima<br />
di una lunga serie.<br />
Guastalla. Dal 16 aprile un corso per lettori della Parola<br />
La Scuola di formazione cristiana "Card. Ferrari" organizza<br />
un corso per lettori della Parola di Dio, venerdì 16, 23 e 30<br />
aprile e venerdì 7 maggio, dalle 20.45 alle 22.30, a Guastalla,<br />
al Centro giovanile "Don Bosco" (<strong>te</strong>l. e fax 0522.824243).<br />
Relatori: don Edoardo Ruina e il dia<strong>con</strong>o Sandro Panizzi. Verranno<br />
proposti i seguenti <strong>te</strong>mi: La Parola di Dio; La liturgia<br />
della Parola nella celebrazione dell'Eucaristia; Struttura del<br />
lezionario; Il servizio del lettore; Cri<strong>te</strong>ri per una lettura comprensibile<br />
e una buona dizione. Iscrizioni: duran<strong>te</strong> le prime<br />
sera<strong>te</strong> del corso. È richiesta una par<strong>te</strong>cipazione costan<strong>te</strong>.<br />
Vita di <strong>Chiesa</strong> 3 aprile 2010 9<br />
Brevi di cronaca e appuntamenti ACCADRÀ IN DIOCESI<br />
Mon<strong>te</strong>cavolo. I dieci anni di "Lergh ai szoven"<br />
In parrocchia a Mon<strong>te</strong>cavolo da 10 anni si stampa il giornale<br />
Lergh ai szoven. Arriva nelle case degli abitanti di Mon<strong>te</strong>cavolo<br />
e Salvarano come coronamento del bollettino "Il Pon<strong>te</strong>".<br />
Redatto in<strong>te</strong>ramen<strong>te</strong> da alcuni giovani, ha all'attivo 100<br />
numeri (10 all'anno). In questi anni insieme allo zoccolo duro<br />
dei fondatori, si <strong>sono</strong> al<strong>te</strong>rnati qualcosa come 120 scrittori.<br />
Sabato sera 27 marzo, per celebrare il decennale, nell'ampia<br />
sala parrocchiale di Mon<strong>te</strong>cavolo si è organizzato il Gran Galà<br />
di Lergh ai szoven, evento svoltosi, <strong>con</strong> la disposizione dei<br />
tavoli in stile <strong>con</strong>vegno americano.<br />
Duran<strong>te</strong> la serata, sul palco si <strong>sono</strong> succeduti quasi tutti i<br />
protagonisti della decennale storia, da chi ha realizzato la<br />
prima copia, ai 'giornalisti' più giovani. A coronamento del<br />
tutto la gradita presenza, a sorpresa, del mai dimenticato<br />
don Riccardo Camellini, il cui <strong>con</strong>tributo alla realizzazione<br />
del giornale - e soprattutto del movimento giovanile in quel<br />
di Mon<strong>te</strong>cavolo - è stato fondamentale.<br />
Reggio. Morta Carla Gatti, moglie del dia<strong>con</strong>o Tagliaferri<br />
Nella not<strong>te</strong> fra il 29 e il 30 marzo si è spenta Carla Gatti, di 78<br />
anni. Oltre al marito - il dia<strong>con</strong>o Lorenzo Tagliaferri - lascia<br />
i figli Giovanni e Teresa. Carla, originaria di Gatta, ha <strong>con</strong>diviso<br />
e sos<strong>te</strong>nuto il servizio dia<strong>con</strong>ale del marito prima presso<br />
la parrocchia del Preziosissimo Sangue a Reggio, poi al<br />
Sacro Cuore, <strong>sempre</strong> a Reggio, ed era impegnata in parrocchia<br />
in prima persona. Carla ha lavorato come assis<strong>te</strong>n<strong>te</strong> sociale<br />
all'Osea (Opera di Servizi Educativi Assis<strong>te</strong>nziali) prestando<br />
la propria opera di assis<strong>te</strong>nza, educazione e formazione<br />
a favore di bambini, adolescenti, famiglie e disabili.<br />
Mol<strong>te</strong> ragazze le hanno dimostrato ri<strong>con</strong>oscenza per il suo<br />
prezioso aiuto. Collaborò anche <strong>con</strong> don Alberto Altana. Da<br />
una ventina d'anni era in pensione e si dedicava alla famiglia<br />
e agli impegni in parrocchia, senza trascurare la passione per<br />
la cucina. Le sue doti tra i fornelli erano molto apprezza<strong>te</strong>.<br />
Giovedì 1° aprile, alle 14.30, nella chiesa del Preziosissimo<br />
Sangue a Reggio, si celebrano i funerali.<br />
Boretto. La Pasqua di Gesù tra ar<strong>te</strong> e fede<br />
La sera di mercoledì 31 marzo, nella Basilica Minore di San<br />
Marco, a Boretto, si è <strong>te</strong>nuto un in<strong>con</strong>tro tra ar<strong>te</strong> e fede. La serata,<br />
<strong>con</strong> ingresso ad offerta libera - nata da un'idea del <strong>con</strong>sigliere<br />
comunale di maggioranza Mario Baratti e subito sposata<br />
<strong>con</strong> entusiasmo dall'Assessorato alla Cultura del Comune<br />
di Boretto e dal parroco don Gianfranco Caleffi - era finalizzata<br />
alla raccolta di fondi per il finanziamento dei restauri<br />
della Basilica. Don Daniele Moretto (docen<strong>te</strong> presso lo Studio<br />
Teologico In<strong>te</strong>rdiocesano di Reggio Emilia, incaricato della<br />
Pastorale giovanile a Boretto) e Ivan Cantoni (insegnan<strong>te</strong> e<br />
storico dell'ar<strong>te</strong>) hanno <strong>con</strong>dotto il pubblico, attraverso la<br />
proiezione su grande schermo di venti capolavori dell'ar<strong>te</strong>, da<br />
Giotto a Van Gogh, passando per<br />
Man<strong>te</strong>gna Tintoretto, Caravaggio e<br />
molti altri.<br />
Titolo della serata: "La Pasqua di Gesù<br />
tra ar<strong>te</strong> e fede". Le immagini delle<br />
opere, lega<strong>te</strong> ai <strong>te</strong>mi della Passione e<br />
Risurrezione di Cristo, erano introdot<strong>te</strong><br />
dalla lettura di brani evangelici<br />
a cui facevano riferimento, ben illustra<strong>te</strong><br />
sul piano <strong>te</strong>ologico da don Moretto<br />
e sul piano artistico dal prof.<br />
Cantoni. Per secoli il legame fra arti figurative<br />
e cristianesimo è stato strettissimo<br />
e vitale, tanto che ne <strong>sono</strong><br />
scaturiti i più straordinari capolavori dell'ar<strong>te</strong> occidentale,<br />
immenso patrimonio di bellezza e sapienza. (Alexia Salati)<br />
DA GIOVEDÌ 15 APRILE I «DIALOGHI IN CATTEDRALE»<br />
Mentre il restauro volge alla fase finale,<br />
il Vescovo lancia una iniziativa<br />
di carat<strong>te</strong>re culturale che<br />
vuol fare della Cat<strong>te</strong>drale anche il luogo di<br />
in<strong>con</strong>tro e di <strong>con</strong>fronto tra diverse voci attorno<br />
a <strong>te</strong>matiche di grande respiro. Già il<br />
titolo, "Dialoghi in cat<strong>te</strong>drale", evoca una<br />
iniziativa simile promossa tre anni fa dalla<br />
diocesi di Roma.<br />
"Ri<strong>te</strong>ngo - ha scritto mons. Caprioli - che,<br />
ai nostri <strong>te</strong>mpi, la presenza di non credenti<br />
che <strong>con</strong> personale sincerità si dichiarano<br />
tali, e la presenza di credenti che hanno la<br />
pazienza di volere rientrare in se s<strong>te</strong>ssi, possa<br />
essere molto utile agli uni e agli altri,<br />
perché stimola ciascuno di noi a seguire<br />
meglio il proprio cammino verso l'au<strong>te</strong>nticità.<br />
Avverto che nelle nostre parole di fede<br />
nella comunità cristiana si presuppone<br />
molto, o troppo, di ciò che c'è di più profondo;<br />
si passa in un certo modo sopra alle<br />
grandi opzioni fondamentali, o al più si<br />
richiamano come ovvie, ma non lo <strong>sono</strong>.<br />
Oppure si offre qua e là qualche supporto<br />
apologetico, senza però guardare in profondità.<br />
Nel <strong>con</strong><strong>te</strong>sto di questa problematica<br />
nella quale si dibat<strong>te</strong> l'uomo d'oggi, la<br />
<strong>Chiesa</strong> ha la responsabilità di comunicare<br />
la fede ad ogni persona, perché ciascuno<br />
possa essere aiutato nel darsi ragione del<br />
proprio credo".<br />
Di qui il Vescovo vede l'opportunità<br />
di promuovere un qualche luogo<br />
di in<strong>con</strong>tro e di <strong>con</strong>fronto. E<br />
spiega: "Non si tratta né di un dibattito né<br />
di <strong>con</strong>siderazioni apologetiche, né di <strong>con</strong>ferenze<br />
sulla fede. Piuttosto di una esercitazione<br />
dello spirito, quasi una ricerca su di<br />
sé, sulle ragioni del credere e del non credere,<br />
sulle scel<strong>te</strong> decisive che riguardano<br />
l'orientamento della vita, sulle quali ci in<strong>te</strong>rroghiamo<br />
poco, per negligenza o per timore,<br />
o in maniera un poco ossessiva e<br />
disordinata". Questo il programma dei tre<br />
Dialoghi (uno in aprile e due in maggio), le<br />
cui <strong>te</strong>matiche <strong>sono</strong> ispira<strong>te</strong> dalla Let<strong>te</strong>ra indirizzata<br />
da San Paolo ai cristiani di Roma.<br />
"L'uomo fra desiderio e colpa, fra grandezza<br />
e miseria" (giovedì 15 aprile, ore 21,<br />
<strong>con</strong> Lucetta Scaraffia e mons. Franco Giulio<br />
Brambilla, moderatrice Roberta Cardarello);<br />
"Vangelo, legge e libertà" (giovedì 6<br />
maggio, ore 21, <strong>con</strong> Massimo Cacciari e<br />
mons. Luciano Monari, moderatore don<br />
Daniele Gianotti); "Di fron<strong>te</strong> alle «autorità<br />
costitui<strong>te</strong>»: il cristiano e l'autorità civile"<br />
(giovedì 20 maggio, ore 21, <strong>con</strong> Giuseppe<br />
De Rita e mons. Giancarlo Bregantini,<br />
moderatore don Giuseppe Dossetti).<br />
Si auspica che i Dialoghi non si limitino a<br />
questi tre giovedì, ma che abbiano un seguito.<br />
Lo spessore delle <strong>te</strong>matiche e il diverso<br />
approccio da par<strong>te</strong> dei relatori evidenzia<br />
il carat<strong>te</strong>re dialogico che carat<strong>te</strong>rizza<br />
l'iniziativa.<br />
San Cassiano. Unità pastorale: Via Crucis viven<strong>te</strong><br />
Venerdì Santo 2 aprile, ore 20.30, a San Cassiano di Baiso:<br />
Via Crucis viven<strong>te</strong> per l'unità pastorale di Cerredolo, S. Cassiano,<br />
Debbia e Levizzano.<br />
Luzzara e Guastalla. Concerti a <strong>te</strong>ma pasquale<br />
Domenica 4 aprile, alle 21, nella chiesa di S. Giorgio a Luzzara:<br />
il coro parrocchiale presenta "Cristo è Risorto veramen<strong>te</strong>!";<br />
il <strong>con</strong>certo replicherà sabato 10 aprile, alle ore 21,<br />
al Santuario della Madonna della Porta di Guastalla. Altri<br />
due appuntamenti anche nel Mantovano: l'11 aprile nella<br />
chiesa dei Santi Giacomo e Mariano, a Villa Garibaldi; il 30<br />
aprile nella chiesa di Cristo Redentore, a Cerese.<br />
Ciano d'Enza. Per i fidanzati: in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> l'avvocato<br />
Giovedì 8 aprile, ore 21, parrocchia di Ciano d'Enza: in<strong>con</strong>tro<br />
del corso vicariale di preparazione al matrimonio su<br />
"Prometto di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita";<br />
relatrice: avvocato Francesca Salami.<br />
Guastalla. Il Santuario della B.V. delle Grazie<br />
Venerdì 9 aprile, ore 20.45, Biblio<strong>te</strong>ca Maldotti di Guastalla:<br />
Gilberto Furlani offrirà una "Guida all'in<strong>te</strong>rpretazione di<br />
uno straordinario complesso votivo: il Santuario della B.V.<br />
delle Grazie, a Curtatone, presso Mantova".<br />
Correggio. Introvigne su "Immigrazione e legalità"<br />
Venerdì 9 aprile, alle ore 21, nella Sala "Bellelli-Contarelli"<br />
di Correggio (in via Mazzini 44), lo studioso Massimo Introvigne<br />
in<strong>te</strong>rverrà sul <strong>te</strong>ma "Immigrazione e legalità". L'in<strong>con</strong>tro<br />
è promosso dal Vicariato III di Correggio in collaborazione<br />
<strong>con</strong> il Circolo culturale "Pier Giorgio Frassati".<br />
S. Ilario. "Soli Deo Gloria": musiche di Vivaldi<br />
Venerdì 9 aprile, ore 21, chiesa di S. Ilario: per "Soli Deo<br />
Gloria", Gabriele Raspanti (violino) e Maria Luisa Baldassari<br />
(organo e clavicembalo) eseguono il <strong>con</strong>certo "La musica<br />
del pre<strong>te</strong> rosso" (A. Vivaldi: sona<strong>te</strong> per violino e basso<br />
<strong>con</strong>tinuo n. 2, esecuzione in<strong>te</strong>grale della prima par<strong>te</strong>).<br />
Albinea. A Casa Betania, sulla Let<strong>te</strong>ra ai Romani<br />
Sabato 10 aprile, ore 18, Casa Betania di Albinea: 6° in<strong>con</strong>tro<br />
delle famiglie sulla Let<strong>te</strong>ra ai Romani: "La vita in<br />
Cristo, dentro e fuori dalla comunità", Rm 12,1-13,4.<br />
Rubiera. "Soli Deo Gloria": <strong>con</strong>certo d'organo<br />
Sabato 10 aprile, ore 21, chiesa di Rubiera: per "Soli Deo<br />
Gloria", <strong>con</strong>certo d'organo di Lorenzo Antinori, <strong>con</strong> musiche<br />
di G. Frescobaldi, J.G. Walther, G.F. Haendel, G. Morandi,<br />
V. Petrali, P.D. da Bergamo.<br />
S. Ilario. Cultura biblica: i vangeli dell'infanzia<br />
Domenica 11 aprile, ore 9.45, Centro culturale Mavarta di<br />
S. Ilario: per il corso di Cultura biblica, la prof. Elena Lea<br />
Bartolini in<strong>te</strong>rverrà su "I Vangeli dell'Infanzia. Dimensione<br />
'giudaica' del cristianesimo".<br />
Ca' Marastoni, Toano. 65° della Pasqua di sangue<br />
Domenica 11 aprile, la mattina, a Ca' Marastoni (Toano):<br />
a cura di Alpi (Associazione Liberi Partigiani d'Italia) e Apc<br />
(Associazione Partigiani Cristiani), presso la Cappella Sacrario<br />
si celebrerà il 45° anniversario della battaglia della<br />
"Pasqua di sangue" del 1° aprile 1945.<br />
Cadelbosco Sopra. Le famiglie per le emergenze<br />
Lunedì 12 aprile, ore 21, parrocchia di Cadelbosco Sopra:<br />
2° in<strong>con</strong>tro delle famiglie per le emergenze.<br />
Correggio. Par<strong>te</strong> il 3° corso vicariale per i fidanzati<br />
Giovedì 14 aprile, ore 21, Oratorio di S. Pietro (Espansione<br />
Sud) a Correggio: 1° in<strong>con</strong>tro del 3° corso vicariale per i fidanzati<br />
(da<strong>te</strong>: 15, 22, 25, 29 aprile, 6 e 12 maggio).<br />
Guastalla. Nuovo corso per lettori della Parola di Dio<br />
Da venerdì 16 aprile, ore 20.45, Centro Don Bosco di Guastalla:<br />
la Scuola di Formazione cristiana "Card. Ferrari"<br />
promuove un corso per lettori della Parola di Dio, <strong>te</strong>nuto da<br />
don Edoardo Ruina e dal dia<strong>con</strong>o Sandro Panizzi (le da<strong>te</strong><br />
degli in<strong>con</strong>tri: 16, 23 e 30 aprile, 7 maggio).<br />
Novellara. Oratorio: <strong>con</strong>corso per band emergenti<br />
Sabato 17 aprile, dalle 19.30, Oratorio di Novellara: "Rock<br />
the night", <strong>con</strong>corso per band emergenti (ore 19.30, apertura<br />
panino<strong>te</strong>ca; ore 21.30, inizio <strong>con</strong>certo).<br />
Cas<strong>te</strong>lnovo Monti. Una strada intitolata a "Valori"<br />
Domenica 18 aprile, a Cas<strong>te</strong>lnovo Monti: cerimonia di intitolazione<br />
di una strada del nuovo quartiere al gen. Pietro<br />
Pollara, partigiano "Valori" dell'Alpi (Associazione Liberi<br />
Partigiani d'Italia).<br />
Correggio. "Riscriviamo il Risorgimento"<br />
Giovedì 22 aprile, alle ore 21, nella Sala "Bellelli-Contarelli"<br />
di Correggio (via Mazzini 44), il prof. Massimo Viglione,<br />
storico e docen<strong>te</strong> all'Università Europea di Roma, in<strong>te</strong>rviene<br />
su "Riscriviamo il Risorgimento". L'evento è promosso<br />
dal Circolo "Frassati". La mattina seguen<strong>te</strong> l'in<strong>con</strong>tro<br />
sarà replicato per gli studenti all'Auditorium S. Chiara.
Gmg diocesana, 27 marzo 2010<br />
10 3 aprile 2010<br />
Gmg diocesana, 27 marzo 2010 3 aprile 2010 11<br />
1 2<br />
Le rispos<strong>te</strong> dei ragazzi di Pieve Modolena in un video pre-registrato<br />
La vita e<strong>te</strong>rna <strong>con</strong> uno schiocco di dita...?<br />
Ecco alcune delle riflessioni propos<strong>te</strong> col loro<br />
video dai ragazzi di Pieve Modolena:<br />
• Non si può ot<strong>te</strong>nere la vita e<strong>te</strong>rna <strong>con</strong> uno<br />
schiocco di dita.<br />
• È difficile rinunciare a ciò che si ama per fare<br />
nuove esperienze e per seguire la Parola di<br />
Dio.<br />
• Per essere davvero felici basta poco: trovare<br />
il coraggio di met<strong>te</strong>rsi in gioco.<br />
• In<strong>con</strong>trare Gesù nei più poveri, quello sì che<br />
cambia la vita.<br />
• Con tanta fatica il giovane ricco è riuscito a<br />
seguire i comandamenti: allora, perché non arrivare<br />
fino all’ultima richiesta?<br />
• Se fossi nei panni del giovane ricco, dopo<br />
aver ascoltato le parole di Gesù, mi prenderei<br />
un po’ di <strong>te</strong>mpo per pensare, per riflet<strong>te</strong>re e anche<br />
per maturare.<br />
• Mi ha colpito il fatto che sia stato proprio il<br />
giovane a fare il primo passo verso Gesù.<br />
• Spesso in tv ci vengono propos<strong>te</strong> varie vie:<br />
quelle più facili da percorrere <strong>sono</strong> quelle che<br />
ci attirano di più. La proposta che ha fatto Gesù<br />
al giovane era molto più complessa, ma alla<br />
fine era quella giusta.<br />
• È facile fare delle domande e pre<strong>te</strong>ndere che<br />
le rispos<strong>te</strong> siano proprio quelle che vogliamo,<br />
volere a tutti i costi <strong>te</strong>nere tutto quello che abbiamo<br />
senza rinunciare a nulla...<br />
• Il giovane ricco sta cercando la felicità, ma<br />
non è facile, infatti egli dovrà cedere qualcosa<br />
di suo per avere in cambio un <strong>te</strong>soro in cielo.<br />
• Mi ha molto colpito la figura del giovane ricco,<br />
perché è afflitto da un <strong>te</strong>dio, un vuoto dentro,<br />
nonostan<strong>te</strong> possieda mol<strong>te</strong> ricchezze: non<br />
riesce così ad abbandonarle per ot<strong>te</strong>nere la felicità.<br />
È stato don Filippo Capotorto, dei<br />
Fra<strong>te</strong>lli della Carità, a spiegare, nella<br />
sua meditazione, il senso della serata.<br />
Il tutto era riferito all'in<strong>con</strong>tro di Gesù<br />
col giovane ricco (Mc 10,17-22).<br />
Dopo la lettura del brano evangelico,<br />
don Filippo ha invitato i giovani a segnare,<br />
<strong>con</strong> fogli e matita, le indicazioni<br />
di luogo, i protagonisti, le loro azioni<br />
e parole. Un esempio tipico di come,<br />
se<strong>con</strong>do lo stile della lectio divina<br />
(cioè la lettura meditata della Parola<br />
di Dio), il <strong>te</strong>sto va affrontato e personalizzato.<br />
"Questo <strong>te</strong>sto è, per noi", ha spiegato<br />
don Filippo, "come un frammento della<br />
let<strong>te</strong>ra che Dio scrive a ciascuno: è<br />
un suo modo per met<strong>te</strong>rsi in relazione<br />
<strong>con</strong> noi". Da qui l'invito: "Stasera facciamoci<br />
un regalo: cerchiamo di capire<br />
quel «Fissatolo, lo amò»", <strong>con</strong> chiaro<br />
riferimento all'at<strong>te</strong>ggiamento di<br />
Gesù verso quel giovane. Ma quel giovane<br />
"va in tilt", come diceva uno dei<br />
ragazzi di Pieve Modolena nel video di<br />
Linguaggi corporei, visivi,<br />
musicali... in un mix di luci<br />
e ombre, parole e silenzi,<br />
danze e mimi, circo e acrobazia.<br />
Il tutto lungo un percorso che ha<br />
portato i giovani (mille, milleduecento,<br />
da ogni par<strong>te</strong> della<br />
diocesi) a “rileggere” l'in<strong>con</strong>tro<br />
di Gesù col giovane ricco. La metafora<br />
della strada è stato l'ambito<br />
simbolico in cui l'evento della<br />
Gmg diocesana si è snodato: i<br />
momenti di spettacolo, la lettura<br />
della Parola di Dio, il silenzio riflessivo,<br />
la meditazione, l'indicazione<br />
di una meta...<br />
Il caos della strada<br />
Al centro, un giovane "ricco"<br />
che lungo la strada<br />
della Palestina in<strong>con</strong>tra il<br />
Maestro: "Maestro buono, che cosa<br />
devo fare per avere in eredità<br />
la vita e<strong>te</strong>rna?". È un giovane in<br />
ricerca. Da qui è partita la proposta<br />
del Servizio di Pastorale<br />
Giovanile per questa Gmg diocesana:<br />
un giovane che, nel percorso<br />
della vita, e di una vita a suo<br />
modo ben orientata ("tut<strong>te</strong> ques<strong>te</strong><br />
cose - cioè i comandamenti -<br />
le ho osserva<strong>te</strong> fin da ragazzo"),<br />
si pone la domanda essenziale<br />
per dare significato pieno all'esis<strong>te</strong>nza<br />
("avere in eredità la vita<br />
e<strong>te</strong>rna").<br />
Ecco il perché di una scelta. La<br />
metafora della strada è stata efficacemen<strong>te</strong><br />
resa dai gruppi del<br />
Vertigimn di Torino (circo <strong>con</strong><strong>te</strong>mporaneo,<br />
ballo, danza acrobatica...)<br />
e del Progetto danza di<br />
Reggio (break-dance, airtrack...),<br />
che si <strong>sono</strong> susseguiti<br />
sul palco del Palasport in un vertiginoso<br />
rincorrersi di salti, capriole,<br />
danze di gruppo... Il significato:<br />
la varietà inat<strong>te</strong>sa degli<br />
in<strong>con</strong>tri della strada e della vita,<br />
in cui ciascuno sembra perso<br />
nel suo vorticoso proporsi, esprimersi,<br />
apparire e sparire.<br />
La ricerca di un senso<br />
Era questo il senso del primo<br />
quadro: la vita come<br />
viaggio, come ricerca di un<br />
significato vero, nel tumultuoso<br />
scorrere delle propos<strong>te</strong>. La "ruota<br />
di Rhon" (v. foto) rendeva bene<br />
il senso di questo girare a vuoto.<br />
Lo s<strong>te</strong>sso valeva per gli acrobati<br />
di break-dance: singoli e a<br />
gruppi hanno saltato e girato a<br />
trottola su se s<strong>te</strong>ssi, facendo perno<br />
sul dorso, sulle spalle, sul capo...<br />
mentre sul megaschermo<br />
scorrevano le immagini del vive-<br />
La proposta di don Filippo Capotorto: un anno per imparare a fidarsi, ad acquisire la mentalità del dono gratuito di sé<br />
«PER IMPARARE A DONARVI, DATE UN ANNO DELLA VOSTRA VITA!»<br />
commento a questo <strong>te</strong>sto. Perché?<br />
"Aveva troppi beni", dice il Vangelo;<br />
cioè, commenta uno dei ragazzi di<br />
Pieve, "voleva <strong>te</strong>nere tutto quello che<br />
aveva senza rinunciare a nulla".<br />
"I suoi beni", osserva don Filippo, "<strong>sono</strong><br />
un ostacolo al senso della vita, alla<br />
vita e<strong>te</strong>rna, perché la vita e<strong>te</strong>rna non è<br />
una realtà che si aggiunge a quello che<br />
si ha già, ma chiede di met<strong>te</strong>re in gioco<br />
tutto quello che uno ha. Non ci si met<strong>te</strong><br />
in gioco accumulando (ad esempio,<br />
accumulando meriti, impegni, cose da<br />
fare...), ma creando relazioni più significative<br />
(in famiglia, tra gli amici,<br />
in parrocchia, <strong>con</strong> il moroso, la morosa...)".<br />
"Gesù, a questo giovane, ha<br />
chiesto di fare il salto, di met<strong>te</strong>rsi in<br />
gioco fidandosi, di passare dall'accumulare<br />
allo stare dentro uno sguardo<br />
d'amore, una relazione d'amore".<br />
re quotidiano, quello delle periferie<br />
più povere e degrada<strong>te</strong> delle<br />
nostre città come dei quartieri<br />
più alti e benestanti.<br />
Anche il mimo (Andrea Menozzi,<br />
di Quattro Cas<strong>te</strong>lla, uno degli artisti<br />
più affermati nei <strong>te</strong>atri e nelle<br />
piazze del nostro Paese) ha<br />
suggerito, coi suoi buffi "non<br />
sense", l'idea di un'esis<strong>te</strong>nza<br />
vuota, persa in se s<strong>te</strong>ssa, incapace<br />
di rispos<strong>te</strong> e di direzioni <strong>con</strong>vincenti,<br />
a rischio d'improvvise<br />
cadu<strong>te</strong> nel buio dell'abisso.<br />
Nel silenzio, l'in<strong>con</strong>tro<br />
Poi, finalmen<strong>te</strong>, l'in<strong>con</strong>tro.<br />
Al migliaio di ragazzi vocianti,<br />
emotivamen<strong>te</strong> coinvolti<br />
dal rapido succedersi delle<br />
performance, è stato proposto il<br />
<strong>te</strong>sto del Vangelo: l'impressione<br />
era che non fossero così pronti a<br />
coglierne il senso, distratti com'erano<br />
dal turbinio di suoni e<br />
di immagini. Anche per questo<br />
l'inat<strong>te</strong>so silenzio creato dall'improvviso<br />
cader delle luci è stato<br />
per tutti una sorpresa.<br />
Ed ecco il brano del Vangelo,<br />
proposto da una voce calda, pacata,<br />
penetran<strong>te</strong>, nello scorrere<br />
del <strong>te</strong>sto sullo schermo. Poi don<br />
Filippo Capotorto, dei Fra<strong>te</strong>lli<br />
della Carità, chiama i giovani a<br />
un compito: <strong>con</strong> foglio e matita,<br />
ciascuno segni, sul <strong>te</strong>sto ricevuto<br />
all'ingresso, le indicazioni dei<br />
luoghi e dei protagonisti, delle<br />
loro azioni e delle loro parole. È il<br />
primo passo della "lectio divina":<br />
la lettura at<strong>te</strong>nta, circostanziata,<br />
prima di ogni altro approfondimento.<br />
Ogni sottolineatura suggerisce<br />
un'impressione, una pri-<br />
Didascalie. Foto 1, 2, 3 e 8: i gruppi del “Progetto danza” di Reggio<br />
Emilia, che hanno eseguito numeri spettacolari di break-dance e airtrack,<br />
performance della cultura hip pop, nata negli anni ‘60-’70 del<br />
Novecento nei quartieri afro-americani di New York e poi delle principali<br />
città statuni<strong>te</strong>nsi. Foto 4, 5 e 9: esibizioni del Gruppo Vertigimn<br />
di Torino, che hanno eseguito numeri di circo <strong>con</strong><strong>te</strong>mporaneo di strada,<br />
utilizzando soprattutto la “ruota di Rhon”, i nastri da acrobazie<br />
aeree e il tappeto di aria e di gomma. Foto 7: i giovani in<strong>te</strong>nti a<br />
Don Filippo Capotorto<br />
duran<strong>te</strong> il suo in<strong>te</strong>rvento<br />
ma riflessione. Non è possibile,<br />
ora, una <strong>con</strong>divisione collettiva:<br />
non lo si può fare, fra mille volti,<br />
mille richiami. Per questo viene<br />
proposto il video dei giovani di<br />
Pieve Modolena, che giorni prima<br />
hanno letto il <strong>te</strong>sto e <strong>sono</strong><br />
stati invitati ad esprimere, davanti<br />
a una <strong>te</strong>lecamera, le im-<br />
Gmg, un'esperienza che si ripe<strong>te</strong> da 25 anni per volere di<br />
Giovanni Paolo I: in<strong>con</strong>tri dal for<strong>te</strong> impa to emotivo e ricchi<br />
di <strong>con</strong><strong>te</strong>nuti di vita e di fede, da rilanciare nei gruppi giovanili,<br />
ne la re<strong>te</strong> dei rapporti e de la vita d'ogni giorno. Un'intuizione<br />
che ha cambiato la vita a generazioni di giovani del mondo<br />
pressioni suggeri<strong>te</strong> dal <strong>te</strong>sto (si<br />
veda il box a sinistra).<br />
La proposta<br />
Poi la meditazione di don<br />
Filippo (sin<strong>te</strong>si nella par<strong>te</strong><br />
superiore della pagina),<br />
che propone il passaggio dall'avere<br />
all'essere, dal possedere co-<br />
Il senso della vita, la vita e<strong>te</strong>rna", insis<strong>te</strong><br />
don Filippo, "si trova se <strong>sono</strong> disposto<br />
a perdere le cose che riempiono la<br />
mia vita (e quasi la rendono schiava)<br />
per entrare, ormai liberato, in un relazione<br />
d'amore". "Questo la <strong>Chiesa</strong> deve<br />
insegnare ai giovani: a fidarsi, come<br />
Pietro («sulla tua parola getto le reti»)".<br />
"La proposta di Gesù", aggiunge<br />
Capotorto a questo punto, "è molto<br />
chiara: <strong>con</strong>durti a imparare a fidarti,<br />
a non sentirti padrone di quello che<br />
hai e a scoprire che la tua forza non è<br />
l'autosufficienza, ma il tuo appar<strong>te</strong>nere<br />
a qualcuno che ti ama per quello<br />
che sei".<br />
Da qui la proposta di don Filippo ai<br />
giovani: "Al <strong>te</strong>rmine delle superiori o<br />
dell'università, o comunque in quel<br />
periodo, da<strong>te</strong> gratuitamen<strong>te</strong> un anno<br />
della vostra vita per costruire la civil-<br />
se al fare di se s<strong>te</strong>sso un dono,<br />
dall'accumulare esperienze e<br />
compe<strong>te</strong>nze all'affidarsi alla<br />
compe<strong>te</strong>nza di un Altro, su cui<br />
val la pena porre piena fiducia.<br />
Uscire da sé per donarsi all'amore.<br />
Liberarsi di sé per affidarsi a<br />
un Altro. Era la proposta di Gesù<br />
al giovane di quell'in<strong>con</strong>tro: "Fissatolo,<br />
lo amò"; "Va', vendi quello<br />
che hai e dallo ai poveri e avrai<br />
un <strong>te</strong>soro in cielo; poi vieni e seguimi".<br />
Poi la proposta: donare un anno<br />
della propria vita per gli altri, come<br />
occasione per imparare la<br />
mentalità del dono di sé, per costruire<br />
<strong>con</strong> la propria vita - anche<br />
negli anni successivi - la civiltà<br />
dell'amore. Una proposta di<br />
libertà e di responsabilità.<br />
Una libertà trovata<br />
Ecco ora il <strong>te</strong>rzo e ultimo<br />
quadro. Nel cielo del Palasport<br />
un'elegan<strong>te</strong> acroba-<br />
tà dell'amore". "Ad esempio, un anno<br />
di servizio civile, di volontariato in<strong>te</strong>rnazionale,<br />
di leva nelle Case della Carità...".<br />
Lo scopo? "Assumere la mentalità<br />
del met<strong>te</strong>rsi in gioco, del dono<br />
gratuito di sé, del «perdere» la propria<br />
vita per ritrovarla". "Se saranno tanti i<br />
giovani disposti a fare questo dono, allora<br />
non sarà necessario chiedere: perché<br />
lo fai? - ma, casomai - perché non<br />
lo fai? Che motivi hai per non farlo?".<br />
A questa proposta don Filippo si augura<br />
che giungano i percorsi educativi<br />
delle parrocchie e dei gruppi giovani.<br />
"Oggi", aggiunge, "per assumere compe<strong>te</strong>nze<br />
professionali serie si dedicano<br />
diversi anni agli studi, ai corsi di formazione<br />
professionale, agli stage,ai<br />
mas<strong>te</strong>r... Quali investimenti facciamo,<br />
allora, per assumere questa compe<strong>te</strong>nza:<br />
il perdere la propria vita per ritrovarla?".<br />
Un anno per imparare a fidarsi:<br />
"se non ti fidi", <strong>con</strong>clude don<br />
Filippo, "non scopri ciò che vale in<br />
e<strong>te</strong>rno".<br />
Giornata mondiale della Gioventù a livello diocesano: la serata al Palasport di Reggio, sabato 27 marzo, vigilia della Domenica delle Palme. Tema: l’in<strong>con</strong>tro di Gesù col giovane ricco<br />
“FISSATOLO, LO AMÒ”: UN INCONTRO DI AMORE E DI LIBERTÀ<br />
Un percorso “di strada” <strong>con</strong> gli acrobati, i giocolieri, i mimi e i danzatori del Gruppo Vertigimn di Torino e col Progetto danza di Reggio Emilia. La proposta di don Filippo Capotorto<br />
3 4<br />
5<br />
9 10<br />
segnare, nel <strong>te</strong>sto, le no<strong>te</strong> suggeri<strong>te</strong> da don Filippo Capotorto per personalizzare<br />
la riflessione sul brano evangelico dell’in<strong>con</strong>tro di Gesù<br />
col giovane ricco. Foto 6: il mimo Andrea Menozzi, di Quattro Cas<strong>te</strong>lla,<br />
uno degli artisti più richiesti nelle manifestazioni <strong>te</strong>atrali e di piazza<br />
nel nostro Paese. Foto 7: il Vescovo Ausiliare mons. Lorenzo Ghizzoni<br />
nel suo breve in<strong>te</strong>rvento finale. Foto 10: la gradinata del Palasport<br />
gremita di giovani (se ne <strong>sono</strong> <strong>con</strong>tati fra i mille e i milleduecento),<br />
giunti dalle diverse parrocchie della diocesi.<br />
ta si libra leggera stringendo un<br />
sottile <strong>te</strong>ssuto. Appesa incoscien<strong>te</strong><br />
a quel nastro sottile, vol<strong>te</strong>ggia<br />
ondeggiando, libera e sicura.<br />
"Così è chi si affida a Cristo e in<br />
Lui trova la sua libertà", osserva<br />
in chiusura il Vescovo Ausiliare.<br />
Non più il caos turbinoso della<br />
strada, ma il vol<strong>te</strong>ggiare armonioso<br />
nel cielo. Non più la danza<br />
sfrenata, né l'improvvisa caduta<br />
nel buio, ma il salto vincen<strong>te</strong>,<br />
quello degli acrobati sull'ampio<br />
tappeto d'aria e di gomma.<br />
Un segno lasciato<br />
"<br />
Ma quanto è durata?<br />
Due ore? Non<br />
ci credo!": Marco,<br />
17 anni, ha vissuto d'un fiato la<br />
serata. "Sera<strong>te</strong> così non si dimenticano<br />
presto", aggiunge Federico,<br />
primo anno di università. "Mi<br />
<strong>sono</strong> sentita presa dentro", commenta<br />
Cecilia, 19 anni; "ma diceva<br />
sul serio il don? Davvero ci<br />
chiede un anno di vita?". "Io l'ho<br />
provato", osserva Francesca,<br />
un’esperienza in Rwanda: "ti<br />
cambia la vita". Sono frammenti<br />
all'uscita. Impressioni di una<br />
proposta che ha colto nel segno.<br />
Come spesso avviene, nelle Gmg.<br />
Esperienze che prendono, che<br />
lasciano un solco. Da spendere<br />
nel quotidiano della vita, delle<br />
parrocchie, dei gruppi giovani: la<br />
Gmg non avrebbe senso senza la<br />
ferialità della proposta, senza riprese<br />
nei cammini educativi annuali,<br />
nei campi estivi, nei progetti<br />
associativi o d'oratorio.<br />
Gmg, storica intuizione<br />
Lo s<strong>te</strong>sso sarà, il prossimo<br />
anno, <strong>con</strong> la Gmg in<strong>te</strong>rnazionale<br />
a Madrid (agosto<br />
2011). Una meta da sognare, una<br />
prospettiva da costruire, un appuntamento<br />
da preparare. Questo<br />
il senso delle Giorna<strong>te</strong> mondiali<br />
dei Giovani. Così le aveva<br />
pensa<strong>te</strong>, 25 anni fa, Giovanni<br />
Paolo II: in<strong>con</strong>tri dal for<strong>te</strong> impatto<br />
emotivo e ricchi di <strong>con</strong><strong>te</strong>nuti<br />
di vita e di fede, da rilanciare nei<br />
gruppi giovanili, nella re<strong>te</strong> dei<br />
rapporti e della vita d'ogni giorno.<br />
Un'intuizione che ha cambiato<br />
la vita a generazioni di giovani<br />
del mondo, da un appuntamento<br />
all’altro. Un raggio che<br />
ancora ha brillato, la sera di sabato<br />
27 marzo, vigilia delle Palme,<br />
al Palasport di Reggio, per<br />
questi mille giovani reggiani.<br />
Agostino Menozzi<br />
Gmg 2011: Madrid, 16-21 agosto<br />
IL GEMELLAGGIO CON LA DIOCESI DI GERONA<br />
Al <strong>te</strong>rmine della serata<br />
di sabato 27 marzo, al<br />
Palasport di Reggio,<br />
don Luigi Rossi, responsabile<br />
della Pastorale<br />
giovanile diocesana,<br />
ha dato alcune informazioni<br />
sulla Gmg<br />
di Madrid dell'agosto<br />
2011:<br />
• la Gmg sarà a Madrid<br />
dal 16 al 21 agosto<br />
2011: in quei giorni<br />
si <strong>te</strong>rranno le ca<strong>te</strong>chesi<br />
nei diversi luoghi<br />
della capitale spagnola;<br />
la Gmg si <strong>con</strong>cluderà<br />
la sera di sabato 20 <strong>con</strong> la Veglia col Papa<br />
e la mattina di domenica 21 agosto <strong>con</strong><br />
6 7<br />
8<br />
la S. Messa presieduta<br />
da Benedetto XVI;<br />
• la <strong>Chiesa</strong> di Reggio<br />
Emilia - Guastalla si è<br />
gemellata <strong>con</strong> la diocesi<br />
di Gerona, città catalana<br />
vicina a Barcellona<br />
(Gerona è da anni<br />
gemellata <strong>con</strong> la città<br />
di Reggio Emilia);<br />
Gerona ospi<strong>te</strong>rà i giovani<br />
reggiani dall'11<br />
al 15 agosto 2011 <strong>con</strong><br />
un programma di iniziative<br />
che dovrà essere<br />
<strong>con</strong>cordato insieme;<br />
• presto saranno a disposizione<br />
le notizie per i pacchetti-viaggio<br />
e per le diverse propos<strong>te</strong>.
12<br />
3 aprile 2010<br />
È USCITO «REGGIO STORIA» N. 126<br />
CORREGGIO: LA NASCITA<br />
DI UNA PICCOLA CAPITALE<br />
a formazione di una capitale della pianura padana:<br />
Correggio e soprattutto la sua evoluzione urbanistica<br />
ed archi<strong>te</strong>ttonica nel periodo d'oro <strong>sono</strong> ripercorse<br />
da Ottavia Messori nel fascicolo "pasquale" di Reggio<br />
Storia. L'autrice, studen<strong>te</strong>ssa nell'Accademia di Archi<strong>te</strong>ttura<br />
di Mendrisio - U.S.I. (Università della Svizzera<br />
<strong>Italiana</strong>), segue le vicende della storia della città dal secolo<br />
XIV al secolo XVII, soffermandosi, tra l'altro, sul sis<strong>te</strong>ma<br />
delle addizioni e dell'unione dei tre borghi urbani: Cas<strong>te</strong>lvecchio,<br />
Borgovecchio e Borgonuovo, sul Palazzo dei<br />
Principi e sulla basilica di San Quirino. Lo studio è corredato<br />
da un'ampia bibliografia e della pubblicazione di due<br />
poesie dialettali di Gastone Tamagnini su Piazza Padella e<br />
la fontana di Contrada Lunga.<br />
Il fascicolo 126 della rivista diretta da Gino Badini si apre<br />
<strong>con</strong> un <strong>con</strong>tributo inedito di Gian Paolo Barilli su un catalogo<br />
d'asta di Christie's del 1804 in cui figuravano numerosi<br />
oggetti provenienti dalle collezioni d'ar<strong>te</strong> dei Gonzaga<br />
di Novellara e preda delle rapine es<strong>te</strong>nsi e francesi.<br />
Mario Borghi informa del ritrovamento del distintivo <strong>con</strong><br />
lo s<strong>te</strong>mma originale della Società di mutuo soccorso San<br />
Rocco di Ligonchio; sul campeggio per sommergibilisti<br />
realizzato negli anni trenta al Passo del Cerreto e ora intitolato<br />
al cardinale Pignedoli, che fu cappellano di marina,<br />
scrive Valeria Isacchini attraverso i lucidi ricordi del capo<br />
di 2a L<br />
Mario Agodi, oggi novantaquattrenne. AdrianaToffanetti<br />
in<strong>te</strong>rvista il pittore Gianni Ruspaggiari e il fotografo<br />
Vasco Ascolini, da 45 anni attivo e affermato artista della<br />
fotografia.<br />
Proseguono su Reggio Storia la pubblicazione del diario<br />
reggiano, delle schede delle vie di Reggio, delle<br />
no<strong>te</strong> di viaggio di Costantino Ranieri tra Reggio e<br />
Guastalla e delle memorie di Umberto Dallari sul 1860 a<br />
Reggio. Luciano Serra firma<br />
un profilo del fotografo Stanislao<br />
Farri di cui evidenzia<br />
la grande capacità di fare<br />
poesia attraverso l'obiettivo<br />
cogliendo immagini assai<br />
in<strong>te</strong>nse ed efficaci. Di Nicola<br />
Tirelli Prampolini è un<br />
<strong>con</strong>tributo sul Palazzo Cassoli-Trivelli<br />
attraverso documenti<br />
degli archivi comunali;<br />
su Giuseppe Prezzolini e<br />
la "Grande Armata" a Reggio<br />
Nell’immagine: la Basilica<br />
correggese di San Quirino in<br />
una stampa ottocen<strong>te</strong>sca.<br />
si diffonde Ercole Camuran;<br />
Tiziano Grandi segue l'evoluzione<br />
dei servizi antincendio<br />
a Reggio dall'antico<br />
brentatore all'attuale vigile<br />
del fuoco; Giuseppe Ferretti ricorda Mario Crotti, appassionato<br />
fotografo e collaboratore di Reggio Storia.<br />
Allegati al fascicolo 126 della rivista <strong>sono</strong> l'inserto Libri e<br />
reggianità e la raccolta di Rac<strong>con</strong>ti gialli e ocra di Luciano<br />
Serra - poeta, saggista e storico -: un omaggio, scrive nella<br />
presentazione Gino Badini "per i suoi lucidi novant'anni"<br />
<strong>con</strong>trassegnati dal rigore della ricerca storica e dalla<br />
piacevole in<strong>te</strong>nsità della scrittura.<br />
Giuseppe Adriano Rossi<br />
L’ultimo libro del geriatra Giovanni Gelmini<br />
COME INVECCHIARE BENE<br />
"<br />
Purché siano grigi<br />
solo i capelli -<br />
Aspetti geragogici<br />
e preventivi per invecchiare<br />
<strong>con</strong> successo". Giovanni Gelmini<br />
arricchisce, <strong>con</strong> quest'opera<br />
(Edizioni Consulta,<br />
2010, 160 pagine, 12 euro), il<br />
percorso avviato anni or <strong>sono</strong><br />
per la divulgazione di studi<br />
e ricerche sulla vecchiaia<br />
attraverso pubblicazioni, <strong>con</strong>ferenze<br />
e <strong>con</strong>tatti diretti <strong>con</strong> i<br />
protagonisti e <strong>con</strong> gli operatori<br />
specializzati, addentrandosi<br />
nei meandri di una realtà sociale che sta assumendo<br />
dimensioni <strong>sempre</strong> più <strong>con</strong>sis<strong>te</strong>nti e che presuppone rispos<strong>te</strong><br />
adegua<strong>te</strong> di tipo geragogico e preventivo.<br />
Lo scopo finale di quest'opera è di aiutare gli anziani ad<br />
accettare il loro stato anagrafico e le modificazioni che<br />
ciò arreca alle loro abitudini e alle loro possibilità espressive,<br />
adottando le precauzioni e gli accorgimenti che pos<strong>sono</strong><br />
facilitare l'invecchiamento. Il libro di Gelmini è scritto<br />
<strong>con</strong> scorrevolezza, utilizzando uno stile colloquiale che<br />
rende comprensibile ogni aspetto dell'analisi scientifica.<br />
Avvalendosi degli apporti di psicologi, <strong>te</strong>rapeuti e gerontologi,<br />
l'autore induce l'anziano a fugare i timori e a ridimensionare<br />
i pregiudizi che normalmen<strong>te</strong> affliggono le<br />
persone che valicano una certa soglia dell'età. Quest'opera<br />
di costituisce un utile riferimento per chi è coinvolto<br />
nella stagione della «<strong>te</strong>rza età»: i suoi protagonisti e coloro<br />
che, per scelta personale o per impegno professionale,<br />
si dedicano alla cura degli anziani.<br />
Il volume è illustrato <strong>con</strong> immagini di Elisa Pellacani.<br />
C. B.<br />
<strong>Chiesa</strong> & Società<br />
Convegno in<strong>te</strong>rregionale domenica 11 aprile,dalle 10 alle 17,all’Oratorio di Santa Croce<br />
TUTTI I VOLTI DELLA DIGNITÀ<br />
Giornata promossa dal movimento Rinascita Cristiana<br />
"<br />
Dignità negata,<br />
dignità ri<strong>con</strong>osciuta.<br />
Donna,<br />
lavoro, ambien<strong>te</strong> nella società<br />
globale". È questo il <strong>te</strong>ma<br />
della giornata-evento organizzata<br />
dal movimento Rinascita<br />
Cristiana delle regioni<br />
Emilia Romagna, Veneto<br />
e Trentino per domenica<br />
11 aprile a Reggio Emilia<br />
(il programma è a fianco<br />
della foto). L'iniziativa, di<br />
particolare rilievo per la dimensione<br />
in<strong>te</strong>rregionale, si<br />
rivolge a credenti e non credenti<br />
come momento di riflessione<br />
comune su uno<br />
dei valori più mis<strong>con</strong>osciuti<br />
nella società attuale, sacrificato<br />
in nome della produzione,<br />
del successo a qualsiasi<br />
prezzo, della competizione,<br />
del profitto.<br />
Sos<strong>te</strong>nuta da innovazioni<br />
<strong>te</strong>cnologiche <strong>sempre</strong> più accelera<strong>te</strong><br />
e sganciata dalle finalità<br />
etiche che dovrebbero<br />
guidare ogni agire umano,<br />
l'e<strong>con</strong>omia di mercato<br />
procede avendo come fine<br />
solo se s<strong>te</strong>ssa, subordinando<br />
alla sua logica ogni altra<br />
realtà. Con le esigenze della<br />
produzione e della <strong>con</strong>correnza<br />
globale si giustificano<br />
prassi <strong>con</strong>trarie al bene delle<br />
persone e delle comunità:<br />
un'organizzazione del lavoro<br />
che riduce l'uomo a semplice<br />
strumento di produzione,<br />
uno stile di vita compulsivamen<strong>te</strong><br />
<strong>con</strong>sumistico,<br />
un uso distruttivo delle risorse<br />
naturali.<br />
La crisi globale ha frenatoinaspettatamen<strong>te</strong><br />
la corsa sregolata<br />
della crescita, risvegliando<br />
in molti la <strong>con</strong>sapevolezza<br />
che è necessario cambiare<br />
rotta ed elaborare una nuova<br />
visione culturale, un diverso<br />
modello di sviluppo.<br />
Di fron<strong>te</strong> a questa sfida di<br />
eccezionale portata, ognuno<br />
deve fare la sua par<strong>te</strong>,<br />
senza aspettare decisioni<br />
che vengano dall'alto, e<br />
prendere innanzitutto coscienza<br />
della necessità di<br />
met<strong>te</strong>re in discussione i nostri<br />
punti di riferimento culturali<br />
e i nostri stili di vita.<br />
In particolare, i cristiani <strong>sono</strong><br />
chiamati - in nome di una<br />
fede incarnata nel <strong>te</strong>mpo e<br />
nella storia - alla responsabilità<br />
di <strong>con</strong>correre alla elaborazione<br />
comune di un nuovo<br />
modello di società, fondato<br />
sulla solidarietà, la cooperazione,<br />
la sobrietà, <strong>con</strong> la visione<br />
dell'uomo e del mondo<br />
che traggono dal Vangelo.<br />
È<strong>con</strong> questo in<strong>te</strong>ndimento<br />
che Rinascita<br />
Cristiana ha progettato<br />
la giornata sulla dignità<br />
della persona, uno dei fon-<br />
Cos'è "Rinascita Cristiana"<br />
damenti antropologici che<br />
la cultura occidentale ha<br />
ereditato dal Cristianesimo.<br />
È il momento di riaffermare<br />
<strong>con</strong> rinnovata <strong>con</strong>vinzione<br />
Rinascita Cristiana è un movimento ecclesiale sorto a<br />
Roma nel 1941, formato da laici che si riunis<strong>con</strong>o in<br />
gruppi (attualmen<strong>te</strong> seicento in tutta Italia, due a Reggio<br />
Emilia) accomunati da un desiderio di ricerca e approfondimento<br />
critico della realtà. Essi pongono Cristo al centro<br />
dei loro rapporti in<strong>te</strong>rpersonali e - <strong>con</strong> un costan<strong>te</strong> impegno<br />
di coerenza tra fede e vita - vogliono essere segno di rinnovamento,<br />
evangelizzazione e di rapporti umani solidali nella<br />
comunità ecclesiale e nella collettività umana.<br />
Il progetto formativo<br />
Il progetto formativo di Rinascita Cristiana è rivolto a tutti<br />
i gruppi attraverso una proposta organica e unitaria di<br />
evangelizzazione. Accompagna la riflessione dei gruppi<br />
l'approfondimento della Bibbia e della Dottrina sociale della<br />
<strong>Chiesa</strong>. Gli aderenti al movimento si impegnano in un<br />
cammino di <strong>con</strong>versione e di "novità" cha nasce da una <strong>con</strong>tinua<br />
at<strong>te</strong>nzione ai segni dei <strong>te</strong>mpi: credono infatti che le situazioni<br />
di vita personali e collettive siano la prima occasione<br />
di annuncio e di evangelizzazione.<br />
Portatori della speranza di Cristo in una realtà in <strong>con</strong>tinua evoluzione,<br />
si impegnano nelle strade del mondo e sulle frontiere<br />
dell'umanità per la costruzione di una società più giusta, fra<strong>te</strong>rna<br />
e solidale, senza distinzione di razza, cultura e religione.<br />
Essi cercano una fede animata dall'amore, comunitaria, coraggiosa,<br />
ispirata dallo Spirito e aperta a tutto il creato per realizzare<br />
un progetto di uomo centrato sulla coscienza e sulla<br />
libertà. Sono <strong>con</strong>vinti che la fedeltà a Dio significa aprire all'uomo<br />
moderno la strada di una au<strong>te</strong>ntica liberazione e di<br />
uno sviluppo globale: fedeli a Dio e all'uomo (motto distintivo).<br />
Il metodo<br />
Igruppi seguono un metodo specifico i cui elementi <strong>sono</strong>:<br />
1) l'esperienza di gruppo: ogni piccolo gruppo di amicizia<br />
(comunità) riflet<strong>te</strong> sulla fede e sulla vita senza staccarle<br />
mai da una <strong>con</strong>tinua in<strong>te</strong>rpellanza e verifica. L'attività del<br />
gruppo si svolge attraverso due momenti strettamen<strong>te</strong> uniti tra<br />
loro: la meditazione personale e comunitaria della Parola di<br />
Dio; l'inchiesta e la revisione di vita.<br />
La meditazione personale e comunitaria della Parola di Dio<br />
è la scoperta e l'esperienza viva del disegno di amore di Dio,<br />
essa ci chiama alla <strong>con</strong>versione, ci educa a pensare come<br />
pensa Dio. Tra molti modi di accostare la Parola, Rinascita Cristiana<br />
privilegia un approfondimento culturale serio, un at<strong>te</strong>ggiamento<br />
di preghiera e <strong>con</strong><strong>te</strong>mplazione per giungere ad<br />
una au<strong>te</strong>ntica attualizzazione.<br />
L'inchiesta e la revisione di vita <strong>sono</strong> l'osservazione da credenti<br />
della complessità e della <strong>con</strong>cre<strong>te</strong>zza delle realtà quotidiane;<br />
aiutano a scorgere al di là dei fatti le culture e le mentalità<br />
comuni che <strong>con</strong>dizionano i rapporti umani (osservare);<br />
alla luce della Parola di Dio e della <strong>Chiesa</strong> verificano comportamenti,<br />
mentalità e scale di valori per discernere quale sia<br />
il progetto di Dio e quale sia la sua presenza negli eventi della<br />
storia (valutare), per essere presenti ed operanti <strong>con</strong> responsabilità<br />
cristiana nella società e nella <strong>Chiesa</strong> (agire).<br />
2) Il Piano di Lavoro nazionale. Rinascita Cristiana esprime<br />
ogni anno la sua proposta di evangelizzazione median<strong>te</strong> un<br />
"Piano di Lavoro" su un <strong>te</strong>ma specifico. Il <strong>te</strong>ma affrontato quest'anno<br />
riguarda la dignità della persona oggi in Italia e nel<br />
mondo. Ogni uomo è creato ad immagine di Dio e la sua dignità<br />
è intangibile in tut<strong>te</strong> le situazioni sociali e culturali. Il <strong>te</strong>ma<br />
sarà oggetto di approfondimento nella giornata-evento di<br />
domenica 11 aprile a Reggio Emilia.<br />
Movimento Rinascita Cristiana<br />
in Trentino, Veneto, Emilia - Romagna<br />
Convegno su<br />
DIGNITÀ NEGATA, DIGNITÀ RICONOSCIUTA<br />
domenica 11 aprile<br />
Oratorio Don Bosco - via Adua 79, Reggio Emilia<br />
10.15 - Saluti e presentazione<br />
Osservare - Riflet<strong>te</strong>re<br />
10.45 - Immagini e voci recitanti:<br />
uno sguardo sulla realtà<br />
11.30 - “Dignità di uomo, donna e ambien<strong>te</strong><br />
nella società dello sviluppo senza limiti”:<br />
Massimo Toschi docen<strong>te</strong> di storia e filosofia a Lucca<br />
12.30 - Dibattito (ore 13, pranzo - prenotare)<br />
Valutare - Agire<br />
14.30 - “Difendere la dignità”: <strong>te</strong>stimonianze<br />
15.30 - “Alla ricerca di un volto d’uomo”<br />
dialogo tra Massimo Toschi e don Giovanni Nicolini:<br />
“Gesù e la dignità della donna, del lavoro,<br />
dell’ambien<strong>te</strong> per la cultura del nostro <strong>te</strong>mpo”<br />
16.30 - Dialogo <strong>con</strong> il pubblico<br />
17.15 - Conclusione e saluti<br />
questo principio basilare in<br />
cui si ri<strong>con</strong>os<strong>con</strong>o credenti<br />
e laici, su cui dovrà necessariamen<strong>te</strong><br />
poggiare la costruzione<br />
di una società che rimetta<br />
al centro i bisogni veri<br />
e profondi degli esseri<br />
umani, in relazione armoniosa<br />
<strong>con</strong> i propri simili e<br />
<strong>con</strong> l'ambien<strong>te</strong>.<br />
L'in<strong>con</strong>tro prenderà le mosse<br />
dall'osservazione di alcune<br />
realtà di tre degli ambiti<br />
sociali in cui oggi la dignità<br />
della persona è più svilita e<br />
offesa: la donna, ridotta a<br />
merce di scambio e assoggettata<br />
al mito della bellezza<br />
e dell'e<strong>te</strong>rna giovinezza;<br />
l'organizzazione del lavoro,<br />
che riduce l'uomo e la donna<br />
alla loro funzione nel sis<strong>te</strong>ma<br />
produttivo; l'ambien<strong>te</strong>,<br />
sfruttato in modo irresponsabile,<br />
<strong>con</strong> <strong>con</strong>seguenze<br />
sulla salu<strong>te</strong> umana e<br />
sugli equilibri naturali che si<br />
<strong>te</strong>mono già irreversibili.<br />
La se<strong>con</strong>da par<strong>te</strong> della<br />
giornata sarà dedicata<br />
al futuro, che è già iniziato:<br />
saranno presenta<strong>te</strong><br />
esperienze che si ispirano a<br />
una logica al<strong>te</strong>rnativa nel lavoro,<br />
nella <strong>con</strong>cezione della<br />
donna e nel rapporto <strong>con</strong> la<br />
natura; e si riflet<strong>te</strong>rà sulla<br />
dignità di ogni persona, indipenden<strong>te</strong>men<strong>te</strong><br />
dalle<br />
<strong>con</strong>dizioni di vita in cui si<br />
trova, nella prospettiva di liberazione<br />
e di pienezza di<br />
vita indicata da Gesù di Nazareth.<br />
Immagini, letture, <strong>te</strong>stimonianze,<br />
dibattiti animeranno<br />
la manifestazione,<br />
che avrà i suoi momenti<br />
chiave nelle riflessioni<br />
di due importanti <strong>te</strong>stimoni<br />
del nostro <strong>te</strong>mpo: in<br />
mattinata, il prof. Massimo<br />
Toschi, assessore alla Ri<strong>con</strong>ciliazione<br />
fra i Popoli della<br />
Regione Toscana, nella legislatura<br />
appena <strong>con</strong>clusa;<br />
nel pomeriggio, don Giovanni<br />
Nicolini, parroco della<br />
Dozza di Bologna, biblista<br />
noto per le scel<strong>te</strong> <strong>con</strong>trocorren<strong>te</strong><br />
a favore degli esclusi.<br />
I lavori si <strong>te</strong>rranno nell'Oratorio<br />
"Don Bosco" di Santa<br />
Croce, a Reggio Emilia, nella<br />
sala Alma Ma<strong>te</strong>r in via<br />
Adua 79, dalle 10.15 alle 17,<br />
<strong>con</strong> pausa pranzo.<br />
Per informazioni e iscrizioni,<br />
<strong>con</strong>tattare il numero<br />
335.5605065.<br />
Maria Grazia Fergnani<br />
responsabile Rinascita Cristiana<br />
Emilia Romagna
Società & Cultura 3 aprile 2010 13<br />
La vera scienza, un atto di fede e umiltà<br />
Correggio:la <strong>con</strong>ferenza del professor Zichichi davanti a più di 400 studenti<br />
Correggio, la mattina di<br />
sabato 27 marzo, ha avuto<br />
l'onore di ospitare una<br />
delle più eminenti figure di<br />
scienziati del nostro <strong>te</strong>mpo, il<br />
professor Antonino Zichichi.<br />
Accolto al Teatro "Asioli", al momento<br />
del suo ingresso, da<br />
un'au<strong>te</strong>ntica ovazione, Zichichi<br />
ha catturato l'at<strong>te</strong>nzione della<br />
pla<strong>te</strong>a (460 studenti, venuti da<br />
diverse scuole della provincia)<br />
per oltre un'ora, riscuo<strong>te</strong>ndo<br />
nei più un vivo e for<strong>te</strong> in<strong>te</strong>resse.<br />
Non che le <strong>te</strong>matiche fossero<br />
semplici: ha parlato di «antima<strong>te</strong>ria»,<br />
di «supermondo», di<br />
«subnucleare» e di altro ancora;<br />
del resto, basta leggere la "breve<br />
biografia" del professore (visitabile<br />
on-line sul sito dell'«Ettore<br />
Majorana Foundation and Centre<br />
for Scientific Culture», di cui<br />
Zichichi è fondatore e presiden<strong>te</strong>)<br />
per farsi un'opinione del suo<br />
impressionan<strong>te</strong> curriculum.<br />
Ma Zichichi, come ben<br />
sapevano i promotori<br />
dell'evento (la professoressa<br />
Nanda Parmiggiani Salsi<br />
ed i suoi collaboratori del Circolo<br />
culturale "Frassati") è da<br />
<strong>sempre</strong> anche un abile e apprezzato<br />
divulgatore, capace di<br />
avvicinare la gen<strong>te</strong> alla complessità<br />
dei <strong>te</strong>mi della scienza ai<br />
suoi massimi livelli.<br />
Alle prese <strong>con</strong> una carriera tanto<br />
imponen<strong>te</strong>, prestigiosa e professionalmen<strong>te</strong><br />
gratifican<strong>te</strong> - si<br />
potrebbe pensare - quanto può<br />
essere facile il rischio di montare<br />
in superbia. Ma il <strong>con</strong>trassegno<br />
morale di Zichichi è altrove.<br />
Nella fede cristiana, anzitutto, e<br />
nell'operato di quel Galileo Galilei<br />
che fece dell'«umiltà in<strong>te</strong>llettuale»<br />
il perno delle sue più<br />
grandi intuizioni, ri<strong>con</strong>oscendo<br />
che "Colui che ha creato il mondo"<br />
avrà <strong>sempre</strong> un'in<strong>te</strong>lligenza,<br />
una fantasia e una genialità<br />
enormemen<strong>te</strong> superiori alle<br />
nostre pur <strong>sempre</strong> limita<strong>te</strong> e<br />
umane possibilità.<br />
Neanche a farlo apposta,<br />
tre giorni prima della<br />
<strong>con</strong>ferenza - il 24 marzo<br />
- le parole pronuncia<strong>te</strong> da Benedetto<br />
XVI duran<strong>te</strong> l'udienza<br />
Correggio, 27 marzo. Foto 1: il Teatro "Asioli" gremito dagli studenti delle superiori; diverse scuole del Reggiano hanno aderito. Foto 2:<br />
da sinistra, Nanda Parmiggiani Salsi; il prof. Antonino Zichichi; don Carlo Cas<strong>te</strong>llini (parroco di Rio Saliceto). Foto Pietro Parmiggiani.<br />
"<br />
Siamo di fron<strong>te</strong> alle due componenti<br />
essenziali nelle quali<br />
si articola la nostra esis<strong>te</strong>nza:<br />
una che opera nell'Immanen<strong>te</strong>,<br />
la Scienza, e l'altra che opera nel Trascenden<strong>te</strong>,<br />
la Fede. Ed ecco la spettacolare<br />
<strong>con</strong>clusione cui si arriva. La Scienza,<br />
studiando l'Immanen<strong>te</strong> nel modo<br />
più rigoroso che l'in<strong>te</strong>lletto umano abbia<br />
mai saputo <strong>con</strong>cepire, scopre una<br />
serie di verità, i cui valori <strong>sono</strong> in perfetta<br />
sintonia <strong>con</strong> quelli che la s<strong>te</strong>ssa<br />
forma di ma<strong>te</strong>ria viven<strong>te</strong> detta uomo,<br />
apprende dalla Verità Rivelata. A quattro<br />
secoli da Galilei, si erge in tutta la<br />
sua splendida chiarezza, quanto il padre<br />
della Scienza seppe vedere <strong>con</strong> un<br />
puro atto di Fede: la Natura e la Bibbia<br />
settimanale sembravano una<br />
'premessa' perfetta alla venuta<br />
in <strong>te</strong>rra correggese del luminare<br />
di Erice. Svolgendo infatti una<br />
ca<strong>te</strong>chesi su Sant'Alberto magno<br />
- uno dei maestri della <strong>te</strong>ologia<br />
medievale - il Papa ricordava<br />
come "tra fede e scienza<br />
non vi è opposizione, nonostan<strong>te</strong><br />
alcuni episodi di incomprensione<br />
che si <strong>sono</strong> registrati nella<br />
storia". La creazione - spiega il<br />
Papa - "è il primo linguaggio attraverso<br />
il quale Dio - che è somma<br />
in<strong>te</strong>lligenza, che è Logos - ci<br />
rivela qualcosa di sé". "Quanti<br />
scienziati" - riprende - "hanno<br />
portato avanti le loro ricerche<br />
ispirati da stupore e gratitudine<br />
di fron<strong>te</strong> al mondo che, ai loro<br />
La Fimarc (Federazione In<strong>te</strong>rnazionale<br />
dei Movimenti Rurali di Adulti Cattolici)<br />
da più di 30 anni vive come movimento<br />
europeo di riflessione profonda del<br />
mondo cattolico radicato nelle campagne,<br />
dove l'attività agricola e delle popolazioni<br />
rurali si intreccia <strong>con</strong> la cura e <strong>con</strong> il rispetto<br />
del creato.<br />
Nel corso della sua storia il movimento ha<br />
allargato il proprio sguardo, abbracciando<br />
anche quei cattolici rurali che vivono in altri<br />
<strong>con</strong>tinenti, per esser fon<strong>te</strong> di riflessione<br />
ed ispirazione in un mondo <strong>sempre</strong> più globalizzato<br />
e in cui i problemi e le sfide di<br />
ognuno si intrecciano <strong>con</strong> persone e situazioni<br />
lontane. La par<strong>te</strong>cipazione di associazioni<br />
da tutto il mondo è una ricca occasione<br />
di <strong>con</strong>fronto e <strong>con</strong>divisone per comprendere<br />
attraverso parole 'vive' quello che<br />
succede altrove e come po<strong>te</strong>rsi muovere per<br />
vivere. Dappertutto, nel mondo, le persone<br />
portano avanti azioni <strong>con</strong>cre<strong>te</strong> in nome di<br />
ideali alti: accorgersi di questo può dare<br />
molta speranza.<br />
IRurali Reggiani (RuRe) <strong>sono</strong> un'esperienza<br />
della nostra Diocesi che da <strong>sempre</strong><br />
par<strong>te</strong>cipa a questi in<strong>con</strong>tri mondiali<br />
ed europei, e che anche quest'anno ha portato<br />
il suo <strong>con</strong>tributo.<br />
In cambio siamo ritornati a casa ricchi di<br />
tanti spunti di riflessione, nati ascoltando,<br />
<strong>con</strong>oscendo, guardando e osservando ciò<br />
che succedeva, le discussioni che nascevano,<br />
le persone che abbiamo in<strong>con</strong>trato.<br />
Il <strong>te</strong>ma di quest'anno è stato "Less is more".<br />
In altre parole, un richiamo a vivere in modo<br />
essenziale. Confrontandomi <strong>con</strong> persone<br />
<strong>sono</strong> entrambe opera dello s<strong>te</strong>sso Creatore.<br />
La Bibbia - diceva Galilei - è la parola<br />
di Dio. La Natura è invece la Sua<br />
scrittura. (...) Riassumendo: la Bibbia<br />
occhi di studiosi e di credenti,<br />
appariva e appare come l'opera<br />
buona di un Creatore sapien<strong>te</strong> e<br />
amorevole!".<br />
Straordinaria l'assonanza<br />
di pensiero <strong>con</strong> il professor<br />
Zichichi, che quei valori<br />
li incarna e li vive nella sua<br />
'missione' di scienziato creden<strong>te</strong>,<br />
e che li aveva fissati in uno<br />
dei suoi libri dedicandolo proprio<br />
all'attuale Pon<strong>te</strong>fice e a Papa<br />
Wojtyla (si veda sopra). Affermazioni,<br />
quelle di Benedetto<br />
XVI, che richiamano subito il<br />
"caso Galileo", tornato così for<strong>te</strong>men<strong>te</strong><br />
d'attualità. Da questa<br />
figura di studioso e di uomo di<br />
fede ha voluto partire Zichichi<br />
che <strong>con</strong> coraggio lavorano per uno stile di<br />
vita più rispettoso e sos<strong>te</strong>nibile in zone davvero<br />
povere del pianeta, pensare all'essenzialità<br />
nella mia vita non po<strong>te</strong>va non partire<br />
da un ripensamento profondo dello stile di<br />
vita che portiamo avanti qui 'da noi', nel<br />
mondo ricco e 'sviluppato', dove spesso è lo<br />
spreco ma<strong>te</strong>riale a fare da padrone e l'umanità,<br />
i valori sociali, <strong>sono</strong> lasciati ai margini.<br />
Accolti in un paradiso naturale, le colline<br />
sembravano esplodere di natura e<br />
di colori; così esse <strong>con</strong>trastavano in<br />
modo sorprenden<strong>te</strong> <strong>con</strong> le riflessioni sul<br />
Una delle<br />
simpatiche<br />
espressioni<br />
del professor<br />
Zichichi che<br />
lo hanno<br />
reso noto<br />
anche al<br />
grande<br />
pubblico<br />
come abile<br />
divulgatore<br />
scientifico.<br />
per il suo in<strong>te</strong>rvento, facendovi<br />
<strong>con</strong>tinuo riferimento nel corso<br />
di tutta la lezione magistrale.<br />
Siciliano di Trapani, 80 anni<br />
compiuti nell'ottobre<br />
scorso, Zichichi stupisce<br />
per la lucidità mentale ed in<strong>te</strong>llettuale<br />
<strong>con</strong> cui <strong>con</strong>ca<strong>te</strong>na, una<br />
dopo l'altra, le argomentazioni<br />
che accompagnano i presenti<br />
dentro a un mondo tanto affascinan<strong>te</strong><br />
quanto s<strong>con</strong>osciuto. Si<br />
prova allora ad immaginarlo<br />
mentre dirige l'esperimento<br />
«Lvd» nel Laboratorio nazionale<br />
del Gran Sasso (nell'ambito<br />
dell'Istituto Nazionale di Fisica<br />
Nucleare), oppure in<strong>te</strong>nto a coordinare<br />
l'«Laa project» finan-<br />
(...) non ha lo scopo di spiegare com'è<br />
fatta la par<strong>te</strong> Immanen<strong>te</strong> della nostra<br />
esis<strong>te</strong>nza. Essa ha lo scopo di tracciare<br />
per l'uomo la via che <strong>con</strong>duce al Signore.Il<br />
Libro della Natura ci rivela come è<br />
stato costruito il mondo: l'opera della<br />
Creazione. (...) Trattandosi di una costruzione,<br />
il suo linguaggio deve essere<br />
rigoroso. Saperlo leggere vuol dire met<strong>te</strong>re<br />
a beneficio dell'uomo le leggi che<br />
reggono il Cosmo, in comunione, non<br />
in anti<strong>te</strong>si, <strong>con</strong> la parola di Dio, che è la<br />
Bibbia".<br />
tratto da: Antonino Zichichi<br />
"Tra Fede e Scienza.<br />
Da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI"<br />
2005, edizioni Il Saggiatore<br />
Rurali Reggiani in Paraguay per il raduno della Federazione In<strong>te</strong>rnazionale Movimenti Rurali<br />
LA NOSTRA PARTE PER LA CAUSA<br />
DI UN MONDO PIÙ GIUSTO<br />
modello di sviluppo attuale, dove - al <strong>con</strong>trario<br />
- non viene compreso il limi<strong>te</strong> naturale<br />
della crescita produttiva, dove domina la<br />
'cultura dell'istan<strong>te</strong>', dell'avere tutto subito,<br />
dove è ricco 'chi ha' e la felicità è la mercanzia,<br />
dove il piacere è immediato e le relazioni<br />
<strong>con</strong> le persone e le cose <strong>sono</strong> domina<strong>te</strong><br />
dall'utilitarismo personale. La volatilità del<br />
<strong>te</strong>mpo è coeren<strong>te</strong> <strong>con</strong> una società dove i valori<br />
e gli ideali che guidavano le generazioni<br />
passa<strong>te</strong> <strong>sono</strong> stati sostituiti da una miriade<br />
di valori personalistici e mode che <strong>con</strong>tinuamen<strong>te</strong><br />
mutano e che lasciano le persone<br />
e soprattutto i giovani disorientati da-<br />
ziato dal Cern di Ginevra (l'Organizzazione<br />
europea per la Ricerca<br />
nucleare e subnucleare).<br />
Ma si intuisce che le sue domande<br />
su chi siamo, da dove veniamo,<br />
dove andiamo, in fondo<br />
<strong>sono</strong> le s<strong>te</strong>sse che ci facciamo<br />
tutti. "La scienza" - spiega -<br />
"studia la logica fondamentale<br />
che sta alla base di tutto il mondo,<br />
dalla struttura più piccola<br />
della ma<strong>te</strong>ria - come il 'cuore' di<br />
un protone - ai <strong>con</strong>fini del cosmo.<br />
Com'è possibile che ci sia<br />
ancora chi afferma che siamo figli<br />
del caos, quand'è dimostrato<br />
che esis<strong>te</strong> una logica rigorosa e<br />
valida persino per la più piccola<br />
quantità di spazio-<strong>te</strong>mpomassa-energia-cariche?".<br />
Zichichi rincara la dose, rammaricandosi<br />
che dopo quattro<br />
secoli di scienza galileiana ci<br />
siano personaggi (e fra questi,<br />
sedicenti scienzati) che si ostinano<br />
a far credere alla gen<strong>te</strong> che<br />
a reggere il mondo è solo la <strong>con</strong>fusione.<br />
Costoro - esponenti di<br />
una cultura a<strong>te</strong>a che si dice 'veritiera'<br />
in virtù di una libertà totale<br />
da qualsiasi ispirazione di<br />
fede - strumentalizzano per i<br />
propri scopi lo s<strong>te</strong>sso Galilei, facendolo<br />
passare, oggi, come un<br />
"finto creden<strong>te</strong>", ignobilmen<strong>te</strong><br />
perseguitato da una <strong>Chiesa</strong> alla<br />
quale sentiva di non appar<strong>te</strong>nere.<br />
"Ma quanti di<strong>con</strong>o di difendere<br />
Galilei in verità lo attaccano,<br />
<strong>con</strong>tinuando ad alimentare<br />
quei quattro secoli di bugie sul<br />
suo <strong>con</strong>to che ho cercato di sfa<strong>te</strong>re<br />
e svelare nel mio libro Galilei<br />
divin uomo".<br />
Zichichi parla <strong>con</strong> buona<br />
cognizione di causa: del<br />
grande scienziato pisano<br />
è profondo ammiratore ed estimatore;<br />
quotidianamen<strong>te</strong> si<br />
<strong>con</strong>fronta <strong>con</strong> la sua opera e la<br />
sua vita, al riparo però dai pregiudizi<br />
del pensiero dominan<strong>te</strong>.<br />
Del resto, come può quell'uomo<br />
che andava cercando<br />
nella natura le "impron<strong>te</strong>" del<br />
Creatore (e che affermò che<br />
tutto ciò che esis<strong>te</strong> è retto da<br />
una logica che ha un "Autore")<br />
divenire ostaggio di un ma<strong>te</strong>rialismo<br />
che, in nome della pura<br />
scienza, rifiuta Dio? "Un vero<br />
scienziato non può essere<br />
arrogan<strong>te</strong>", spiega Zichichi. "Si<br />
diventa arroganti quando si<br />
pre<strong>te</strong>nde di aver capito tutto. E<br />
oggi siamo in pieno «Hiroshima<br />
culturale», perché tanti parlano<br />
di scienza senza averne mai fatta,<br />
spacciando menzogne per<br />
verità e attaccando proprio<br />
quella scienza che ha <strong>con</strong>servato<br />
intatta la sua ispirazione<br />
galileiana".<br />
Infine, un'esortazione: "Vi invito<br />
ad aprire gli occhi: diventa<strong>te</strong><br />
voi s<strong>te</strong>ssi ambasciatori di quella<br />
verità che oggi ha in Benedetto<br />
XVI il suo grande patrono". E<br />
l'ovazione d'ingresso si ripe<strong>te</strong>.<br />
Mat<strong>te</strong>o Gelmini<br />
vanti alle sfide e alle difficoltà quotidiane.<br />
Di fron<strong>te</strong> a questo, in ogni par<strong>te</strong> del<br />
mondo, chi si bat<strong>te</strong> per una società<br />
più giusta si sen<strong>te</strong> poco ascoltato o<br />
incompreso dalle istituzioni, dalla società<br />
civile - sia locale che mondiale - dall'indifferenza,<br />
dall'approssimazione. Davanti a<br />
tanta frustran<strong>te</strong> impo<strong>te</strong>nza, la soluzione potrebbe<br />
essere quella di demordere, di lasciare<br />
che le cose vadano come stanno andando,<br />
evitare di esporsi troppo e ac<strong>con</strong><strong>te</strong>ntarsi<br />
del poco che si è ot<strong>te</strong>nuto.<br />
Agire ugualmen<strong>te</strong>, e nonostan<strong>te</strong> tutto, è difficile.<br />
Eppure, se Sophy - dal Kenya - che di<br />
ingiustizie ne ha vis<strong>te</strong> tan<strong>te</strong>, mi ha detto "Io<br />
non posso stare ferma!"... da questa piccola<br />
'ribellione' si può davvero ricominciare.<br />
Dove trovare la sorgen<strong>te</strong> della propria spiritualità?<br />
Come riscoprire la nostra motivazione<br />
a <strong>con</strong>tinuare a denunciare le ingiustizie?<br />
Come <strong>con</strong>tinuare a cooperare <strong>con</strong> l'altro,<br />
quando è così complicato e i fallimenti<br />
così prevedibili?<br />
Ho <strong>con</strong>osciuto tanti atti di coraggio, tan<strong>te</strong><br />
piccole esperienze di vita vissu<strong>te</strong> <strong>con</strong><br />
coerenza, au<strong>te</strong>nticità, tan<strong>te</strong> persone che<br />
non si arrendono perché <strong>con</strong>tinuamen<strong>te</strong> riscoprono<br />
la persona, i valori delle relazioni<br />
umane, la necessità di pro<strong>te</strong>ggere e rispettare<br />
l'ambien<strong>te</strong> naturale, l'importanza di un<br />
sorriso, la famiglia da cui veniamo, gli amici<br />
<strong>con</strong> cui cresciamo. Quelle piccole ed au<strong>te</strong>ntiche<br />
cose che non vorremmo mai perdere<br />
e che ogni essere umano avrebbe il diritto<br />
di avere.<br />
Rosalia Filippini
14<br />
3 aprile 2010<br />
CORREGGIO, STUDENTI SOLIDALI<br />
Accompagnare la sofferenza:<br />
sfida per i giovani e per tu ti<br />
Apartire dal mese di novembre del 2009 mi è stata offerta<br />
la possibilità, in qualità di insegnan<strong>te</strong> di Religione<br />
presso l'Istituto <strong>te</strong>cnico statale "Luigi Einaudi"<br />
di Correggio, di seguire alcuni dei miei studenti duran<strong>te</strong><br />
l'attività di volontariato presso il reparto di Riabilitazione<br />
in<strong>te</strong>nsiva dell'Ospedale S. Sebastiano.<br />
Nato nel corso dell'anno scolastico 2006-'07 in collaborazione<br />
<strong>con</strong> l'A.V.O. e coordinato dalle proff. Alessandra Barbieri<br />
e Ivonne Begotti, il progetto coinvolge diversi gruppi<br />
di alunni che, a rotazione, due pomeriggi la settimana (dalle<br />
17 alle 18) offrono spontaneamen<strong>te</strong> la loro disponibilità<br />
e amicizia a pazienti che - solitamen<strong>te</strong> a causa di gravi traumi<br />
subiti - devono restare a lungo in quel Reparto.<br />
Il dottor Brianti mostra il premio Città del Libro assegnato<br />
al progetto "Letto a letto: la biblio<strong>te</strong>ca in ospedale". A sinistra<br />
le insegnanti Barbieri e Ca<strong>te</strong>llani (foto: Comune di Correggio).<br />
Mi hanno profondamen<strong>te</strong> colpito la sensibilità e la<br />
delica<strong>te</strong>zza dimostra<strong>te</strong> dai ragazzi nel sostare senza<br />
fretta dinanzi al dolore altrui, nel porsi a <strong>con</strong>tatto<br />
<strong>con</strong> persone affet<strong>te</strong> da lesioni neurologiche, quindi<br />
costret<strong>te</strong> a fare i <strong>con</strong>ti quotidianamen<strong>te</strong> coi limiti imposti<br />
dalla loro <strong>con</strong>dizione fisica. E mi <strong>sono</strong> resa <strong>con</strong>to di quanto<br />
sia fuorvian<strong>te</strong> e <strong>con</strong>troproducen<strong>te</strong> parlare dei giovani<br />
d'oggi in modo generalizzato, e in <strong>te</strong>rmini totalmen<strong>te</strong> negativi,<br />
ri<strong>te</strong>nendoli sprovvisti di valori importanti come la<br />
solidarietà, la generosità, la bontà, il prendersi cura dei più<br />
bisognosi di aiuto. In realtà, la perseveranza e la capacità<br />
degli studenti di 'met<strong>te</strong>rsi in gioco' in un progetto come<br />
questo evidenzia ancora una volta che la scuola, nel suo in<strong>te</strong>nto<br />
educativo, può e deve formare le nuove generazioni<br />
non solo in ambito professionale, ma anche e soprattutto<br />
a livello umano, guidandole alla sapienza del vivere; affinché<br />
non avvenga che tra il cosiddetto mondo dei sani e<br />
quello dei malati si frapponga un muro, rendendo la nostra<br />
società del benessere <strong>sempre</strong> più 'povera' in<strong>te</strong>riormen<strong>te</strong> e<br />
spiritualmen<strong>te</strong>, distan<strong>te</strong> e inaccoglien<strong>te</strong>, incapace di umanizzare<br />
il dolore e la sofferenza dei suoi figli.<br />
Cristina Ca<strong>te</strong>llani<br />
PERCHÉ L’ACQUA DEL RUBINETTO CONVIENE<br />
GRATIS, SANA, ECOLOGICA<br />
Se<strong>con</strong>do Legambien<strong>te</strong> e Federutility (la federazione<br />
delle aziende di servizi pubblici locali) l’acqua<br />
del rubinetto è sicura e <strong>con</strong>trollata, oltre che e<strong>con</strong>omica<br />
e rispettosa dell’ambien<strong>te</strong>. A garantirne la qualità<br />
<strong>sono</strong> le migliaia di <strong>con</strong>trolli eseguiti annualmen<strong>te</strong>,<br />
<strong>con</strong>trolli che la rendono persino migliore e più affidabile<br />
rispetto a quella in bottiglia. Con "Acqua di rubinetto?<br />
Sì grazie!" (la nuova campagna nazionale di promozione<br />
dell’acqua di casa) le due associazioni hanno<br />
organizzato, duran<strong>te</strong> il fine settimana del 20-21 marzo,<br />
oltre 60 iniziative per fornire informazioni pratiche ai<br />
cittadini e per sfatare luoghi comuni sull’acqua del rubinetto,<br />
togliendo qualsiasi dubbio riguardo la sicurezza<br />
ed il gusto.<br />
Per Mauro D’Ascenzi (vice presiden<strong>te</strong> di Federutility),<br />
"il livello qualitativo dell’acqua italiana è tra i più alti<br />
d’Europa nonostan<strong>te</strong> le tariffe più basse e non è questione<br />
di fortuna, ma di lavoro e di investimenti". Per<br />
Sebastiano Venneri (vice presiden<strong>te</strong> nazionale di Legambien<strong>te</strong>)<br />
"non bere l’acqua di casa significa rinunciare<br />
ad una risorsa sana, perché <strong>con</strong>trollata <strong>con</strong> rigorose<br />
norme sanitarie, e molto e<strong>con</strong>omica, visto che un<br />
litro di acqua 'del Sindaco' può costare fino a mille vol<strong>te</strong><br />
meno di quella in bottiglia. E poi l’acqua di rubinetto<br />
rispetta l’ambien<strong>te</strong>, non produce rifiuti plastici ed è<br />
a 'chilometri zero', non viaggia per centinaia di chilometri<br />
su inquinanti Tir, evita il <strong>con</strong>sumo di combustibili<br />
fossili, l’emissione di Co2 e di polveri sottili".<br />
Società & Cultura<br />
"REGGIO EMILIA-CALABRIA"<br />
Conoscere e <strong>con</strong>trastare la cultura mafiosa<br />
Così gira il denaro sporco "reggiano"<br />
Estorsioni e riciclaggio se<strong>con</strong>do l'Osservatorio Antimafie<br />
Giovedì Santo: un mese<br />
esatto da quando Reggio<br />
Emilia ha ospitato<br />
la manifestazione nazionale<br />
"Da Sud a Nord: un'Alleanza<br />
per la democrazia, per la legalità,<br />
<strong>con</strong>tro mafie e massonerie<br />
devia<strong>te</strong>". In quel 1° Marzo<br />
la mobilitazione della società<br />
civile, della politica, delle organizzazioni<br />
e<strong>con</strong>omiche del<br />
<strong>te</strong>rritorio fu decisa e compatta.<br />
Poi i riflettori si <strong>sono</strong> spenti,<br />
e inesorabilmen<strong>te</strong> la cronaca<br />
ha macinato altri eventi<br />
e altre 'piazze', <strong>con</strong>di<strong>te</strong> dal<br />
brutto clima della campagna<br />
elettorale per le regionali.<br />
Dato che la sensibilizzazione<br />
ha bisogno di<br />
<strong>te</strong>mpi lunghi, però, è<br />
già opportuno riprendere il<br />
cammino, richiamando i fenomeni<br />
su cui l'opinione<br />
pubblica e le istituzioni debbono<br />
<strong>te</strong>nere gli occhi aperti.<br />
Su La Libertà lo faremo attraverso<br />
una breve serie di articoli,<br />
valorizzando il lavoro di<br />
uno dei frutti più 'maturi' del<br />
1° Marzo: l'Osservatorio Civico<br />
Antimafie realizzato dal<br />
Coordinamento Locride-Reggio<br />
Emilia (Co.Lo.Re).<br />
Uno dei fenomeni più difficili<br />
da in<strong>te</strong>rcettare, acuito dalla<br />
crisi e<strong>con</strong>omica, è quello<br />
estorsivo. I drammi di in<strong>te</strong>re<br />
famiglie e piccole aziende si<br />
leggono in filigrana dalle notizie<br />
che, <strong>con</strong> buona regolarità,<br />
compaiono sui giornali locali.<br />
Un caso eclatan<strong>te</strong> è stato<br />
quello di un piccolo<br />
imprenditore di<br />
Cutro, domiciliato da parenti<br />
a Reggio Emilia, che <strong>con</strong> modalità<br />
mafiose e in combutta<br />
<strong>con</strong> alcuni colleghi aveva<br />
messo in piedi un giro di prestiti<br />
a piccoli imprenditori,<br />
AScandiano in via Tognoli e in<br />
300 altre piazze d'Italia, il 19<br />
marzo si è <strong>te</strong>nuta "Diritti in<br />
piazza", la campagna nazionale di informazione<br />
e sensibilizzazione dei cittadini<br />
e dei lavoratori - promossa dalle<br />
Acli e dal Patronato Acli - che ha in<strong>te</strong>so<br />
portare al centro del dibattito il<br />
<strong>te</strong>ma della legalità nel lavoro.<br />
Reggio Emilia, 1° marzo 2010: una piccola par<strong>te</strong> del lungo cor<strong>te</strong>o<br />
che ha sfilato per le vie della città duran<strong>te</strong> la manifestazione<br />
nazionale per la democrazia, la legalità e la giustizia.<br />
impiegati e liberi professionisti,<br />
tutti calabresi, <strong>con</strong> tassi<br />
del 20% al mese, come dire il<br />
240% annuo.<br />
Nel 2009 Guardia di Finanza<br />
e Polizia hanno chiuso su<br />
questo caso le indagini inizia<strong>te</strong><br />
dalla Dda quattro anni prima.<br />
Il <strong>con</strong>trasto alle estorsioni ri-<br />
entra fra gli obiettivi del Protocollo<br />
<strong>con</strong>tro la criminalità<br />
stipulato tra le Camere di<br />
Commercio di Reggio Emilia,<br />
Modena, Caltanissetta e Crotone<br />
appena trenta giorni fa.<br />
Concretamen<strong>te</strong>, è prevista la<br />
costituzione di uno specifico<br />
fondo di primo in<strong>te</strong>rvento, a<br />
patto che le imprese colpi<strong>te</strong><br />
denuncino gli estorsori.<br />
Equi sta il passaggio più<br />
arduo.<br />
Come accade l'usura a<br />
Reggio Emilia? Passa dalla<br />
strada: può essere un distributore<br />
di benzina, una pizzeria,<br />
un ho<strong>te</strong>l o un imprenditore<br />
che offrono denaro se ne<br />
hai bisogno. Anche il riciclaggio<br />
del denaro sporco avvie-<br />
Su "La Libertà" inizia una breve serie<br />
di articoli che valorizzano il lavoro<br />
dell'Osservatorio Civico Antimafie.<br />
Per evitare che la manifestazione<br />
del 1° marzo rimanga una felice paren<strong>te</strong>si<br />
in un discorso troppo fosco da accettare<br />
Scandiano, 19 marzo: lo stand Acli. Primo da sinistra, il presiden<strong>te</strong> provinciale<br />
Paolo Rozzi. A destra Paolo Mammi, referen<strong>te</strong> del Patronato.<br />
ne sotto i nostri occhi. Aggirare<br />
le segnalazioni obbligatorie<br />
alla Banca d'Italia, che la<br />
legge prevede per tut<strong>te</strong> le<br />
operazioni finanziarie superiori<br />
ai 12.500 euro, richiede<br />
la collaborazione al gioco<br />
sporco di prestanome, «money<br />
transfer», banchieri disonesti,<br />
società fantasma e<br />
paradisi fiscali.<br />
Perché parlare di lavoro e soprattutto<br />
di lavoro regolare? Perché in un Paese<br />
dominato dal bisogno di lavorare, parlare<br />
di legalità nel lavoro significa diffondere<br />
una cultura di responsabilità<br />
e di rispetto; significa dire basta al<br />
lavoro nero, ridurre le disuguaglianze<br />
sociali e garantire la tu<strong>te</strong>la dei diritti<br />
e dei doveri dei lavoratori e dei<br />
Uno dei meccanismi<br />
escogitati emerge da<br />
un'in<strong>te</strong>rcettazione<br />
ambientale compiuta nell'ambito<br />
dell'operazione<br />
«Pandora» (2009). Un imprenditore<br />
domiciliato a Santa<br />
Vittoria di Gualtieri, appar<strong>te</strong>nen<strong>te</strong><br />
a nota cosca mafiosa,<br />
dice al suo in<strong>te</strong>rlocutore:<br />
"Se vieni qui <strong>con</strong> 100.000 euro,<br />
loro ti fanno un assegno di<br />
110.000 euro e poi ti mandano<br />
anche la fattura, così il denaro<br />
è pulito, garantito al<br />
mille". È un caso in cui <strong>sono</strong><br />
presenti estorsione, emissione<br />
di fatture false e riciclaggio.<br />
Circa l'utilizzo dei prestanome,<br />
è emblematico un caso<br />
riportato dai media nel 1999.<br />
Venne scritto di quattro donne<br />
calabresi, delle quali una<br />
emigrata come insegnan<strong>te</strong> a<br />
Mon<strong>te</strong>cchio, che avevano costituito<br />
una società senza<br />
averne la capacità e<strong>con</strong>omica;<br />
negli anni avevano costruito<br />
un albergo e una disco<strong>te</strong>ca<br />
senza assumere impegni<br />
<strong>con</strong> banche. Le indagini<br />
della magistratura accertarono<br />
che quella società appar<strong>te</strong>neva<br />
in realtà alla cosca<br />
Arena di Isola Capo Rizzuto,<br />
alleata del clan Dragone.<br />
Altra zona grigia per il riciclaggio<br />
si trova negli appalti<br />
dei lavori pubblici, <strong>con</strong> gli improbabili<br />
ribassi - anche del<br />
40% - esibiti in sede d'asta da<br />
imprese non reggiane.<br />
Droga, edilizia, rifiuti,<br />
trasporti: c'è ancora<br />
molto da dire in <strong>te</strong>ma<br />
di infiltrazioni malavitose, ma<br />
è meglio trattarne un po' alla<br />
volta.<br />
Per evitare che il 1° marzo rimanga<br />
una felice paren<strong>te</strong>si in<br />
un discorso troppo fosco da<br />
accettare. (e. t.)<br />
LEGALITÀ NEL LAVORO - Anche a Scandiano, il 19 marzo, uno stand delle Acli per informare e sensibilizzare<br />
ACLI: «DIRITTI IN PIAZZA» CONTRO IL LAVORO NERO<br />
datori di lavoro.<br />
In Italia esistono circa tre milioni di<br />
lavoratori in nero ai quali non vengono<br />
versati regolarmen<strong>te</strong> i <strong>con</strong>tributi<br />
e che <strong>sono</strong> pertanto esclusi da<br />
ogni tu<strong>te</strong>la previdenziale ed assis<strong>te</strong>nziale.<br />
Il lavoro irregolare nega dignità e cittadinanza<br />
ai lavoratori, riduce o annulla<br />
i livelli di sicurezza, met<strong>te</strong> in atto<br />
una scorretta <strong>con</strong>correnza nei <strong>con</strong>fronti<br />
delle imprese che rispettano le<br />
regole e produce un'e<strong>con</strong>omia sommersa<br />
pari a oltre 350 miliardi di euro.<br />
"La crisi e<strong>con</strong>omica non può essere un<br />
alibi per tollerare l'illegalità", affermano<br />
le Acli. "Il lavoro nero non può essere<br />
<strong>con</strong>siderato un ammortizzatore<br />
dell'e<strong>con</strong>omia o un surrogato del welfare.<br />
Bisogna assumersi la responsabilità<br />
di rispettare le regole; dire basta alla<br />
cultura e alla pratica del lavoro nero;<br />
<strong>con</strong>oscere e ri<strong>con</strong>oscere l'importanza<br />
del rispetto delle norme di sicurezza<br />
sul lavoro; avviare processi di<br />
regolarizzazione per i lavoratori immigrati<br />
che, senza diritti e in situazioni<br />
spesso di grave sfruttamento, sos<strong>te</strong>ngono<br />
la nostra e<strong>con</strong>omia e si prendono<br />
cura delle nostre famiglie; ridurre<br />
le disuguaglianze che alimentano<br />
l'esclusione sociale".<br />
Con l'iniziativa "Diritti in piazza"<br />
il Patronato Acli ha voluto promuovere<br />
la legalità nel Paese,<br />
<strong>con</strong>dannando e perseguendo la cultura<br />
e la pratica del lavoro irregolare. Ora<br />
si <strong>con</strong>tinuerà a fornire informazioni<br />
sulle politiche attua<strong>te</strong> per far emergere<br />
il lavoro nero e per assicurare la tu<strong>te</strong>la<br />
di tutti i lavoratori.
ELEZIONI REGIONALI<br />
In Emilia Romagna vince il centrosinistra. Ovunque affluenza a picco: meno 8%<br />
REGGIO E PROVINCIA, COSÌ IL VOTO<br />
Errani 57,8%;Bernini 31,9%;Favia 6,2%;Galletti 4,2%<br />
I risultati delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2010 in provincia di Reggio Emilia. Ai dati della tabella bisogna aggiungere:<br />
schede bianche 2.519 (0,91%); schede nulle 4.184 (1,52%); schede <strong>con</strong><strong>te</strong>sta<strong>te</strong> 27 (0,01%).<br />
Con il 52,1% dei <strong>con</strong>sensi<br />
Vasco Errani si <strong>con</strong>ferma<br />
presiden<strong>te</strong> dell'Emilia<br />
Romagna. È il risultato emerso<br />
dalle votazioni regionali del<br />
28 e 29 marzo. La candidata di<br />
centrodestra, Anna Maria Bernini,<br />
ha ot<strong>te</strong>nuto il 36,7%; Giovanni<br />
Favia (Movimento 5 s<strong>te</strong>lle) il<br />
7%; Gian Luca Galletti (Udc) il<br />
4,2%.<br />
In Emilia-Romagna ha votato il<br />
68,07% degli aventi diritto, <strong>con</strong><br />
un calo dell'8,56% rispetto alle<br />
precedenti regionali del 2005.<br />
Non è andata meglio in provincia<br />
di Reggio Emilia, dove ha votato<br />
il 69,97% degli aventi diritto,<br />
<strong>con</strong>tro il 78,39% registrato alle<br />
ultime regionali.<br />
Nella tabella è indicato l'esito<br />
delle elezioni in provincia di<br />
Reggio Emilia. Per il commento<br />
dei risultati nazionali ci affidiamo<br />
a Francesco Bonini (Sir).<br />
Calano i votanti, in misura<br />
molto marcata, più<br />
dell’8%. È un “partito” ri-<br />
levan<strong>te</strong>, che lancia alla classe<br />
politica tutta, maggioranza ed<br />
opposizioni, un messaggio<br />
chiaro e for<strong>te</strong>. Bisogna lavorare,<br />
senza alibi: non serve nulla di<br />
straordinario, bisogna far funzionare<br />
le cose, nel rispetto delle<br />
persone e delle regole.<br />
Le regionali non precedevano,<br />
come fu nelle due ultime occasioni,<br />
le politiche, di pochi mesi.<br />
Questa volta si è trattato di “elezioni<br />
di mezzo <strong>te</strong>rmine”, in relazione<br />
<strong>con</strong> la legislatura. La maggioranza<br />
di centro-destra (Pdl e<br />
Lega) partiva da due sole regioni,<br />
anche se molto importanti,<br />
Lombardia e Veneto. Ad esse ha<br />
aggiunto la <strong>con</strong>quista del seggio<br />
di presiden<strong>te</strong> in Calabria,<br />
Campania e, dopo un <strong>te</strong>sta-<strong>te</strong>sta<br />
molto combattuto, in Piemon<strong>te</strong><br />
e nel Lazio.<br />
Il centro –sinistra, che <strong>con</strong>ferma<br />
le quattro regioni “rosse”<br />
Emilia-Romagna, Toscana,<br />
Marche ed Umbria, mantiene la<br />
Puglia, la Basilicata e la Liguria.<br />
Mega-furto nella not<strong>te</strong>, rubati vino e<br />
olio. 24 marzo, Quattro Cas<strong>te</strong>lla: una<br />
banda di ladri riesce a trafugare almeno sseettt<strong>te</strong>eggiioorrnnii Ha un nome il «trans» ucciso sulla<br />
sponda parmense dell'Enza. 27 marzo.<br />
Gattatico: è Dino Curi Huansi, 29 anni,<br />
seicento bottiglie di vino ed olio pro-<br />
di origine argentina. Ufficialmen<strong>te</strong> redotti<br />
- <strong>con</strong> metodi rigorosamen<strong>te</strong> biosiden<strong>te</strong><br />
a Milano, era di fatto senza fislogici<br />
- dall'azienda agricola «Le Barbasa<br />
dimora. Mis<strong>te</strong>riosamen<strong>te</strong> ucciso do<strong>te</strong>rre»<br />
di Bergonzano, insieme ad alcupo<br />
un appuntamento, il corpo era sulni<br />
costosi u<strong>te</strong>nsili. Lo s<strong>con</strong>forto del titola<br />
strada «del Traglione», che cos<strong>te</strong>ggia<br />
lare Bedogni: "Credo che il danno su-<br />
il fiume, dove già nel 2006 venne rinveperi<br />
i diecimila euro".<br />
nuto il piccolo Tommy Onofri.<br />
Frane e crepe dopo il veloce disgelo.<br />
Padre e figlio sorpresi nella not<strong>te</strong> da<br />
Cas<strong>te</strong>lnovo Monti: dopo il repentino<br />
quattro ladri. 28 marzo, Budrio di Cor-<br />
scioglimento della neve abbondan<strong>te</strong><br />
reggio: Giuseppe Tondelli (79 anni) e il<br />
delle scorse settimane, l'acqua imbeve il <strong>te</strong>rreno. Rischi di figlio Giancarlo hanno appena il <strong>te</strong>mpo di sentire il chiavi-<br />
dissesto idrogeologico. Due gli smottamenti nel capoluogo s<strong>te</strong>llo della porta di casa che viene scardinato e si ritrovano<br />
montano: in un caso cadono rocce sulla carreggiata, nel- in camera i malviventi, stranieri, a volto coperto, armati <strong>con</strong><br />
l'altro si apre una voragine in strada. In<strong>te</strong>rventi d'urgenza. tre bastoni. Vengono legati <strong>con</strong> fil di ferro plastificato e l'an-<br />
15 anni di carcere al marocchino uxoricida. 25 marzo, Regziano colpito in <strong>te</strong>sta <strong>con</strong> un bastone. I quattro si fanno dire<br />
gio: <strong>con</strong>danna <strong>con</strong> rito abbreviato e senza at<strong>te</strong>nuanti rico- dove stanno i preziosi ma fuggono poi <strong>con</strong> un magro bottino<br />
nosciu<strong>te</strong> (se non il vizio parziale di men<strong>te</strong> emerso dalla pe- di 300 euro vedendo i fari dell'auto della moglie di Tondelli.<br />
rizia psichiatrica) per Hicham Nouni, 37enne, che tra il 22 e 18enne reggiana appena assunta come «colf» molestata<br />
il 23 agosto 2008 assassinò a Luzzara la giovane moglie russa. sessualmen<strong>te</strong>. 29 marzo, Reggio: era stata <strong>con</strong>tattata trami-<br />
Ultras <strong>con</strong>dannati, mano pesan<strong>te</strong> del giudice. I set<strong>te</strong> sup<strong>te</strong> annuncio e<strong>con</strong>omico su giornale da un artigiano 40enne,<br />
por<strong>te</strong>r granata responsabili degli incidenti a Ferrara prima di origini mediorientali, in Italia dal 2006. Il pomeriggio s<strong>te</strong>s-<br />
della partita Spal-Reggiana del dicembre 2005 s<strong>con</strong><strong>te</strong>ranno so dell'assunzione, arrivata a casa dell'uomo, questi - dopo<br />
pene fra i due anni e mezzo e i tre anni di reclusione. Sono apprezzamenti volgari - la spintona in camera da letto sco-<br />
ri<strong>te</strong>nuti colpevoli di lesioni e resis<strong>te</strong>nza a pubblico ufficiale. stringendola a subire palpeggiamenti. La ragazza, sotto<br />
Camion carico di vacche si ribalta all'incrocio: tut<strong>te</strong> salve... shock, riesce a sfuggire denunciando il fatto ai Carabinieri.<br />
ma poi vanno al macello. 26 marzo, Reggiolo: nell'affronta- Chiamati per sedare una li<strong>te</strong> tra <strong>con</strong>viventi, scoprono un<br />
re una curva, all'al<strong>te</strong>zza del «Bettolino» un mezzo pesan<strong>te</strong> arsenale. Guastalla: un operaio di 47 anni, an<strong>con</strong>etano di ori-<br />
sbanda e rovescia il rimorchio; difficoltoso il recupero per algine, de<strong>te</strong>neva illegalmen<strong>te</strong> armi - anche da guerra - e centicuni<br />
dei 20 capi di bestiame, <strong>con</strong>dotti infine tutti al macello. naia di munizioni. Arrestato. "Erano un souvenir", spiega.<br />
Società & Cultura 3 aprile 2010 15<br />
Vince insomma il centro-destra,<br />
<strong>con</strong> una significativa affermazione<br />
del presiden<strong>te</strong> del<br />
Consiglio Berlus<strong>con</strong>i, molto impegnato<br />
nella campagna elettorale,<br />
e della Lega, l’unica delle<br />
maggiori forze politiche a crescere<br />
in modo <strong>con</strong>siderevole.<br />
Entrambi ben sotto il 30%, le<br />
elezioni regionali dimostrano<br />
come i grandi partiti di rassemblement,<br />
Pd e Pdl, siano ancora<br />
alle prese <strong>con</strong> la loro fondazione<br />
molto rapida. L’Udc ha<br />
visto la sua politica di alleanze<br />
a “geometria variabile” piuttosto<br />
stabile nei risultati.<br />
Finita una delle campagne<br />
elettorali più rissose, strilla<strong>te</strong>,<br />
rocambolesche della<br />
storia recen<strong>te</strong> insomma non ci<br />
<strong>sono</strong> più alibi per nessuno. La<br />
situazione non è brillan<strong>te</strong>, l’Italia<br />
sta facendo bene nella crisi<br />
mondiale, ma i problemi <strong>sono</strong><br />
tanti: occorre lavorare molto a<br />
tutti i livelli. Le regioni, si sa,<br />
hanno soprattutto compe<strong>te</strong>nze<br />
sulla sanità. Noi dobbiamo andare<br />
fieri del nostro sis<strong>te</strong>ma sanitario.<br />
Eppure è pieno di sprechi<br />
e buchi, che è necessario<br />
colmare, semplicemen<strong>te</strong> rispettando<br />
le regole e lavorando bene,<br />
ciascuno per la sua par<strong>te</strong>. E<br />
quel che vale per la sanità vale<br />
in moltissimi altri campi di politiche<br />
pubbliche. Serve allora<br />
una classe politica adeguata.<br />
Avremo un paio d’anni senza significative<br />
scadenze elettorali:<br />
c’è <strong>te</strong>mpo per lavorare, c’è <strong>te</strong>mpo<br />
anche per far crescere le forze<br />
politiche e le vocazioni alla<br />
politica. Abbiamo infatti tutti<br />
bisogno di guardare avanti <strong>con</strong><br />
impegno, <strong>con</strong> coraggio, <strong>con</strong> fiducia.<br />
A questo proposito il<br />
chiaro discorso sull’impegno,<br />
sui valori di riferimento e sulla<br />
stoffa delle persone, che i vescovi<br />
e i cattolici hanno sviluppato<br />
nei giorni scorsi, rappresenta<br />
un preciso e sereno riferimento<br />
per tutti.<br />
Francesco Bonini<br />
CRESCERE UN FIGLIO<br />
RICHIEDE PRESENZA<br />
Il calo delle nasci<strong>te</strong>, l’alto numero di coppie italiane<br />
senza bimbi, i “costi” per crescere un figlio, <strong>sono</strong> <strong>te</strong>matiche<br />
riaper<strong>te</strong> in questo periodo. Gli argomenti<br />
<strong>sono</strong> delicati ed hanno bisogno di obiettive riflessioni,<br />
tuttavia non possiamo dimenticare alcuni <strong>con</strong>cetti importanti.<br />
Per esempio, un’indagine, all’inizio di febbraio,<br />
del Corriere della Sera sos<strong>te</strong>neva che dove ci <strong>sono</strong><br />
più “asili nido” le donne <strong>sono</strong> più dispos<strong>te</strong> alla ma<strong>te</strong>rnità.<br />
Questo stando dalla par<strong>te</strong> della donna, ma dovremmo<br />
anche met<strong>te</strong>rci dalla par<strong>te</strong> del bambino.<br />
Il bambino si percepisce “uno”, cioè se s<strong>te</strong>sso, se può<br />
riferirsi ad “un altro” che abbia la carat<strong>te</strong>ristica della<br />
costanza. L’individualità del bimbo dipende dalla<br />
presenza di un “gruppo stabile” che permetta a lui di<br />
differenziarsi. Quando tutto attorno diventa variabile, il<br />
bambino fatica molto a costruirsi un’identità. In questo<br />
nucleo “stabile” oggi si <strong>te</strong>nde a ri<strong>con</strong>oscere l’importanza<br />
del gruppo familiare che include il padre, e magari un<br />
nonno o un fra<strong>te</strong>llo. In <strong>con</strong>creto, ques<strong>te</strong> relazioni non<br />
<strong>sono</strong> altro che i legami che hanno “generato” il gruppo<br />
familiare.<br />
Dunque i componenti il gruppo, in primo luogo la madre,<br />
devono esserci, poiché senza quella presenza il<br />
bambino non riesce a percepirsi. Il bambino infatti<br />
guarda <strong>con</strong> at<strong>te</strong>nzione e a lungo il volto della madre,<br />
desidera le ripetizioni, ha bisogno di sentire e risentire<br />
la sua voce, gli s<strong>te</strong>ssi odori, le s<strong>te</strong>sse carezze. È necessaria<br />
una costanza di affetto e di <strong>con</strong>tinuità nella presenza.<br />
Se in questa fase si sceglie l’asilo nido, questo luogo<br />
dovrebbe essere visto come un “gruppo stabile”,<br />
quindi organizzato <strong>con</strong> pochi soggetti e <strong>con</strong> una<br />
<strong>con</strong>tinuità tra la maestra dell’asilo, la madre e gli altri<br />
componenti. La stabilità del gruppetto è fondamentale<br />
per costruire il “sé”.<br />
Per questo la madre deve po<strong>te</strong>rsi allontanare dal lavoro,<br />
dedicarsi al figlio e avere le garanzie sociali, anzi le<br />
deve esser ri<strong>con</strong>osciuto il compito di crescere il figlio,<br />
che non è solo “suo”, poiché i bambini <strong>sono</strong> i cittadini<br />
della società che costruisce il futuro. Non si esagera affermando<br />
che le cause di tanti dolorosi problemi degli<br />
adolescenti e dei giovani, la loro irrequie<strong>te</strong>zza, agitazione,<br />
incapacità di <strong>con</strong>centrazione, desiderio impulsivo di<br />
emozioni anche trasgressive, insicurezze, <strong>sono</strong> da ricercarsi<br />
in una caren<strong>te</strong> costruzione della propria identità.<br />
Ciò che può influire dunque è la presenza della madre,<br />
alla quale deve essere garantita l’occupazione<br />
dopo la ma<strong>te</strong>rnità. E dovrebbe anche essere<br />
retribuita, perché crescere un figlio non è un... “lavoro”<br />
da poco!<br />
PUZZA VIA<br />
Visto da E. T.<br />
Gabriele Soliani<br />
Anche il mercato degli odori lancia le sue <strong>te</strong>ndenze. A Novellara<br />
vanno a ruba i barattoli di <strong>con</strong>cime naturale prodotti agli "Antichi<br />
Poderi del Paradiso": dentro c'è un aromatico mix di deiezioni dell'asinella<br />
Gilda e della sua lettiera. La fantasia al podere.<br />
Fermo invece il settore "en plein air" nella zona di Cadelbosco Sotto,<br />
dove si doveva realizzare un nuovo allevamento da 8mila suini ma<br />
gli abitanti in subbuglio, riuniti nel comitato "Aria pulita", ne hanno<br />
piene le nari e non vogliono mollare ul<strong>te</strong>riori appuzzamenti<br />
di <strong>te</strong>rreno. In particolare si <strong>te</strong>mono il fenomeno del puzzo pubblico<br />
in pozzo privato e, <strong>con</strong> una popolazione attuale di 29mila maiali,<br />
una for<strong>te</strong> impennata dell'escremento demografico.<br />
Sul fron<strong>te</strong> artistico allevatori famosi, presi dall'entumiasmo, sarebbero<br />
già pronti a girare tra i vostri campi il remake di "La finestra sul<br />
porcile", mentre una signora del posto, tale Gigliola Cinguetti, canta<br />
da <strong>te</strong>mpo la sua <strong>con</strong>trarietà, accompagnata dall'Arpa, sulle dolci<br />
no<strong>te</strong> di "Non ho letame". Intanfo, c'è chi suggerisce di andare a<br />
spandere i liquami in una nuova frazione, Villa Sisso: inutile negare<br />
che la proposta puzza un po'. Comunque andrà a finire, prima<br />
degli olfatti parleranno i fatti. E a Cadelbosco Sottosopra si<br />
deciderà democraticamen<strong>te</strong> dopo un'apposita Valutazione d'impatto<br />
ambientale, che dovrà <strong>te</strong>nere <strong>con</strong>to anche delle preferenze<br />
delle biolche in<strong>te</strong>ressa<strong>te</strong> e dei <strong>sono</strong>ri brontolii dei suini allevati,<br />
rappresentati dai capi più grassi o da chi ne fa le feci.
16<br />
MARANELLO<br />
3 aprile 2010<br />
Carpineti. Inaugurazione <strong>con</strong> murales per Franco Ori<br />
Venerdì 2 aprile il “Fuego di Branciglia” (località Pantano di Carpineti)<br />
ospita l’inagurazione della mostra del pittore Franco Ori.<br />
Per l'occasione l’eclettico pittore modenese dipingerà un murales<br />
a <strong>te</strong>ma Rivoluzione personale accompagnato dal trio musicale<br />
live “Pieroinforse” e dalla voce recitan<strong>te</strong> di Elisabetta Corbelli.<br />
La mostra sarà aperta per tutto il mese di aprile.<br />
Rubiera. Maga Martina al cinema <strong>te</strong>atro Excelsor<br />
Domenica 4 e lunedì 5 aprile, alle ore 15.30 e alle 17, il Cinema<br />
<strong>te</strong>atro “Excelsior” di Rubiera (in via Trento 3/d) propone il film<br />
Maga Martina e il libro magico del draghetto per la regia di S<strong>te</strong>fan<br />
Ruzowitzky. Info: <strong>te</strong>l. 0522.626888.<br />
Cas<strong>te</strong>lnovo Monti & Appennino. Artisti e canoe...<br />
Ad accogliere i primi turisti della stagione primaverile in Appennino<br />
sarà l’iniziativa Pasqua ne’ Monti, il car<strong>te</strong>llone di cultura,<br />
sport e spettacoli promosso dalla Comunità montana e dal Comune<br />
di Cas<strong>te</strong>lnovo Monti. Tra le iniziative segnaliamo l’esibizione<br />
di artisti di strada per le vie e le piazze di Cas<strong>te</strong>lnovo prevista<br />
per il giorno di Pasqua (a partire dalle ore 15) e la 47 a Gara di<br />
canoa fluviale sull’Enza che si dispu<strong>te</strong>rà il 10 e 11 aprile.<br />
Reggio. Dal ReGiò un abbraccio alle fores<strong>te</strong><br />
Sabato 10 aprile, alle ore 21, alla Sala <strong>te</strong>atro ReGiò di Reggio, la<br />
Compagnia “Istarion” presenta Chipko, l’abbraccio della foresta.<br />
Chipko significa abbracciare, ma è anche il nome di un movimento<br />
di pro<strong>te</strong>zione delle fores<strong>te</strong> sviluppatosi in India negli anni<br />
’70 grazie all’azione di donne coraggiose. La riduzione <strong>te</strong>atrale,<br />
di e <strong>con</strong> Valentina Tosi e Chiara Goldoni (musiche e canto di<br />
Paola Garaldi), è liberamen<strong>te</strong> ispirata alla storia del movimento<br />
indiano e all’attivista Vandana Shiva. Info: <strong>te</strong>l. 347.9300895.<br />
Bagnolo in Piano. I canti popolari del Coro La Baita<br />
Sabato 10 aprile, alle 21, la rassegna bagnolese Di musica e parole<br />
presenta il <strong>con</strong>certo del coro “La Baita” di Scandiano, diretto<br />
da Fedele Fantuzzi (foto). Nel <strong>con</strong>certo che si <strong>te</strong>rrà presso il<br />
<strong>te</strong>atro Gonzaga 'Ilva Ligabue' di Bagnolo, il coro farà ascoltare il<br />
suo repertorio di canti popolari. I biglietti del <strong>con</strong>certo (ingresso<br />
8 euro, ridotto 5, under 14 gratis) <strong>sono</strong> disponibili presso la segre<strong>te</strong>ria<br />
parrocchiale di Bagnolo. Info: <strong>te</strong>l. 338.6138413.<br />
Società & Cultura<br />
Un <strong>con</strong>vegno sulle malattie neuromuscolari organizzato dalla sezione regionale di Uildm<br />
Distrofia, la ricerca per vivere meglio<br />
Ma la medicina deve essere affiancata dalla cura del pazien<strong>te</strong><br />
Perché un <strong>con</strong>vegno su La<br />
gestione del pazien<strong>te</strong> <strong>con</strong><br />
malattia neuromuscolare,<br />
stato dell'ar<strong>te</strong> e prospettive<br />
future, che si è <strong>te</strong>nuto nella<br />
mattinata di sabato 27 marzo<br />
all'Auditorium Enzo Ferrari a<br />
Maranello?<br />
È la domanda che si <strong>sono</strong> posti<br />
diversi associati, in particolare<br />
le persone direttamen<strong>te</strong> coinvol<strong>te</strong><br />
che vivono insieme ai loro<br />
familiari la disabilità, più o meno<br />
invalidan<strong>te</strong>, <strong>con</strong>seguenza di<br />
ques<strong>te</strong> malattie.<br />
E poi ancora. Cosa sta cambiando<br />
nel mondo della ricerca<br />
sulle malattie rare per le quali si<br />
ignora il gene responsabile e la<br />
cura?<br />
La risposta è stata offerta dal<br />
Comitato Regionale Emilia Romagna<br />
di Uildm (Unione Lotta<br />
Distrofia Muscolare) attraverso<br />
il <strong>con</strong>vegno del 27 marzo, orgnizzato<br />
<strong>con</strong> il <strong>con</strong>tributo della<br />
"Fondazione Legato Dino Ferrari".<br />
Era presen<strong>te</strong> anche il giovane<br />
presiden<strong>te</strong> nazionale della<br />
Uildm, Alberto Fontana, che<br />
<strong>con</strong> la sua <strong>te</strong>stimonianza ha<br />
parlato delle difficoltà di chi vive<br />
una situazione di malattia<br />
grave, del credere nella ricerca,<br />
del rac<strong>con</strong>tarsi, dell'accorgersi<br />
delle esigenze del malato, del<br />
“come si muore”.<br />
Piero Ferrari, figlio di Enzo, ha<br />
aperto l'in<strong>con</strong>tro, sgombrando<br />
subito l'orizzon<strong>te</strong> da eventuali<br />
nubi che pos<strong>sono</strong> offuscare la<br />
ricerca, definendola “faro acceso”<br />
su cui investire, coinvolgendo<br />
mass media e medici.<br />
Alcuni protagonisti del <strong>con</strong>vegno organizzato da Uildm il 27 marzo a Maranello. Da sinistra il prof. John R.<br />
Bach del Department of Physical Medicine alla New Jersey Medical School; il dottor Mirco Lusuardi della<br />
segre<strong>te</strong>ria scientifica del <strong>con</strong>vegno; Alberto Fontana, presiden<strong>te</strong> nazionale della Uildm.<br />
Gli in<strong>te</strong>rventi dei vari professionisti<br />
hanno ampliato<br />
il panorama sull'affiancamento<br />
della ricerca:<br />
dal prendersi cura del pazien<strong>te</strong><br />
sotto diversi aspetti (psicologici,<br />
dietologici, relazionali) accessibili<br />
a tutti, all'alleanza tra<br />
medico e pazien<strong>te</strong>, alle decisioni<br />
<strong>con</strong>divise per cui occorrerebbe<br />
una diagnosi precisa, alle<br />
metodologie vol<strong>te</strong> a elevare il livello<br />
di salu<strong>te</strong>, anche se in ques<strong>te</strong><br />
patologie sarebbe meglio<br />
parlare di miglioramento delle<br />
<strong>con</strong>dizioni di vita e di pratiche<br />
mediche meno invasive.<br />
Proprio su questo ultimo<br />
punto è in<strong>te</strong>rvenuto il<br />
prof. John R. Bach del Department<br />
of Physical Medicine<br />
and Rehabilitation Umdnj presso<br />
la New Jersey Medical School,<br />
sos<strong>te</strong>nitore della validità della<br />
ventilazione non invasiva in de<strong>te</strong>rmina<strong>te</strong><br />
situazioni al posto<br />
della trachettomia che riduce il<br />
<strong>te</strong>mpo di ospedalizzazione, dà<br />
la possibilità di parlare, di deglutire,<br />
di muoversi, migliora il<br />
sonno.<br />
Dalla provincia di Reggio Emilia<br />
è in<strong>te</strong>rvenuto, tra gli altri, il dottor<br />
Mirco Lusuardi dell’Unità di<br />
Riabilitazione Respiratoria dell’Osedale<br />
S. Sebastiano di Correggio,<br />
che ha parlato dell'importanza<br />
della Telemedicina<br />
anche in ambito acuto.<br />
Apprezza<strong>te</strong> anche le relazioni<br />
della dottoressa<br />
Gabriella Aggazzoti, preside<br />
della Facoltà di Medicina<br />
dell’Università di Modena e<br />
Reggio Emilia; di Lucia Bursi,<br />
sindaco di Maranello; del prof.<br />
Leonardo Fabbri, della Clinica<br />
malattie apparato respiratorio<br />
dell’Università di Modena e<br />
Reggio Emilia; di Mario Galli,<br />
assessore alle Politiche sociali<br />
della Provincia di Modena; del<br />
prof. Paolo Nichelli, Clinica<br />
neurologica Università di Modena<br />
e Reggio Emilia. Hanno<br />
moderato il dibattito Aristide<br />
Savelli, presiden<strong>te</strong> del Comitato<br />
regionale Emilia Romagna<br />
Uildm, e la dottoressa Pini. La<br />
segre<strong>te</strong>ria scientifica del <strong>con</strong>vegno<br />
era formata dal dottor Sergio<br />
Fini, medico genetista di<br />
Modena, e dai dottori Giancarlo<br />
Garuti e Mirco Lusuardi.<br />
È stato un in<strong>con</strong>tro ben <strong>con</strong>dotto:<br />
un quadro quasi completo,<br />
<strong>con</strong> una pla<strong>te</strong>a at<strong>te</strong>nta anche se<br />
non eccessivamen<strong>te</strong> numerosa.<br />
Notizie da Città & Paesi<br />
Reggio. I Maestri del Lavoro in visita a Colorno<br />
Giovedì 18 marzo i maestri del lavoro di Reggio Emilia accompagnati<br />
dalla <strong>con</strong>sole Dirce Ognibene hanno fatto visita alla maestosa<br />
reggia di Colorno (nella foto il gruppo nel cortile in<strong>te</strong>rno) già<br />
dal 1807 palazzo imperiale e residenza della moglie di Napoleone<br />
e di Maria Luigia d'Asburgo. La numerosa comitiva ha poi visitato<br />
l’appartamento del duca Ferdinando di Borbone e la splendida<br />
cappella adiacen<strong>te</strong> dedicata a San Liborio, al cui in<strong>te</strong>rno, oltre<br />
a numerose pale di prestigio, troneggia il fantastico organo<br />
<strong>con</strong> più di 2.000 canne, uno dei più rinomati d’Europa. (d. a.)<br />
Cas<strong>te</strong>lnovo Monti. Corso di cinema <strong>con</strong> Bruno Fornara<br />
Dal 16 al 18 aprile, il critico cinematografico Bruno Fornara, già<br />
direttore della rivista “Cineforum”, <strong>te</strong>rrà un corso di cinema sul <strong>te</strong>ma<br />
Il cinema di guerra. Uomini che uccidono. Si tratta di tre lezioni<br />
<strong>con</strong>secutive che si <strong>te</strong>rranno presso il Centro culturale polivalen<strong>te</strong><br />
di Cas<strong>te</strong>lnovo Monti, in via Roma, a questi orari: venerdì<br />
16: 20.30-23; sabato 17: 15-18.30; domenica 18: 10-13. Iscrizioni<br />
entro il 6 aprile (25 euro). Info: <strong>te</strong>l. 0522.610204.<br />
Scandiano. Chitarra e violino, musica di Primavera<br />
Riprendono i Concerti di Primavera e il Festival Invito All’Opera<br />
edizione 2010. La manifestazione organizzata dal Circolo Didattico-Musicale<br />
Ferruccio Busoni di Scandiano vede per quest’anno<br />
16 appuntamenti <strong>con</strong> il coinvolgimento di 6 Comuni fra le<br />
provincie di Reggio Emilia, Parma e Ferrara. A Reggio e provincia<br />
si <strong>te</strong>rranno nove spettacoli; il primo è in programma sabato 17<br />
aprile alle ore 21 presso la Rocca dei Boiardo di Scandiano. Si esibiranno<br />
il chitarrista spagnolo Jaume Torrent e il violinista americano<br />
Joseph Gold. Gli appuntamenti successivi <strong>sono</strong> in programma<br />
l’1, il 15 e il 22 maggio presso il cas<strong>te</strong>llo di Arceto.<br />
Reggio. Una mostra sulla ma<strong>te</strong>rnità di ieri e di oggi<br />
Mary Pagani<br />
È aperta fino al 25 aprile presso i Musei civici di Reggio Emilia, la<br />
mostra Mothers. L’esposizione, attraverso videoinstallazioni, met<strong>te</strong><br />
in dialogo esperienze <strong>con</strong><strong>te</strong>mporanee di ma<strong>te</strong>rnità <strong>con</strong> gli oggetti<br />
esposti ai Musei: la Venere di Chiozza, il feticcio ligneo africano,<br />
le Madonne del Tiarini. Info: <strong>te</strong>l. 0522.456477.<br />
ARTISTA REGGIANO<br />
Il pittore Corrado Tiradini<br />
alla «Biennale» di Roma<br />
La carriera artistica del pittore reggiano Corrado Tiradini<br />
si arricchisce di un altro prestigioso ri<strong>con</strong>oscimento:<br />
"Abissale" (nella foto), un dipinto olio su <strong>te</strong>la, è stato recen<strong>te</strong>men<strong>te</strong><br />
esposto presso le Sale del Braman<strong>te</strong> (piazza del<br />
Popolo) all’Ottava Biennale d’Ar<strong>te</strong> In<strong>te</strong>rnazionale di Roma.<br />
L’evento è stato organizzato dal Ciac (Centro In<strong>te</strong>rnazionale<br />
Artisti Con<strong>te</strong>mporanei), nato per incentivare la cultura e met<strong>te</strong>re<br />
in collegamento gli artisti di tutto il mondo. Il Centro ha<br />
anche finalità sociali: promuovere, attraverso l'ar<strong>te</strong>, la pace<br />
duratura fra i popoli e la corretta salvaguardia della natura.<br />
Nelle s<strong>te</strong>sse sale che ospitarono anche mostre di Picasso,<br />
Chagall, Mirò, Goya e Dalì, Tiradini ha presentato<br />
un'opera che rappresenta al meglio il carat<strong>te</strong>re alto e<br />
squillan<strong>te</strong> e il timbro cromatico della sua produzione. La manifestazione,<br />
patrocinata dal Comune di Roma, dalla Regione<br />
Lazio, dal Comune di Bruxelles, dal Governo di San Paolo del<br />
Brasile e da altri enti istituzionali, è di grande prestigio: <strong>sono</strong><br />
infatti sta<strong>te</strong> espos<strong>te</strong><br />
opere di circa 130 artisti<br />
professionisti ed<br />
emergenti provenienti<br />
da 25 Paesi<br />
es<strong>te</strong>ri divisi nelle sezioni<br />
di pittura, scultura,<br />
grafica e fotografia.<br />
Alla cerimonia<br />
inaugurale dell'evento<br />
anche papa<br />
Benedetto XVI, attraverso<br />
il Segretaraio<br />
di Stato cardinale<br />
Tarcisio Bertone,<br />
ha fatto pervenire un <strong>te</strong>legramma di auguri: "Il sommo<br />
Pon<strong>te</strong>fice rivolge un beneauguran<strong>te</strong> pensiero e mentre auspica<br />
che questa importan<strong>te</strong> iniziativa favorisca atraverso la via<br />
della Bellezza il dialogo tra persone e culture diverse e susciti<br />
un rinnovato impegno per la costruzione della civiltà dell'amore,<br />
di cuore invia agli organizzatori, agli artisti e ai visitatori<br />
l'implorata benedizione apostolica".<br />
Ora Tiradini, che nel 1997 ha donato un quadro alla Missione<br />
permanen<strong>te</strong> di osservazione della S. Sede presso<br />
la Fao, sta alles<strong>te</strong>ndo una mostra su Matilde di Canossa<br />
da presentare a Fritzlar, in Germania, tra alcuni mesi.<br />
Barcellona. Parla reggiano il Festival del libro d’artista<br />
Da tre anni, e <strong>con</strong> un crescendo inat<strong>te</strong>so, la festività di San Giorgio<br />
a Barcellona si carat<strong>te</strong>rizza per un’iniziativa che ha origini<br />
reggiane. Ideato e promosso dalla <strong>con</strong>cittadina Elisa Pellacani,<br />
docen<strong>te</strong> all’Escola Massana di Barcellona, e <strong>con</strong> il sos<strong>te</strong>gno <strong>con</strong>vinto<br />
della Municipalità locale, si tiene infatti il Festival del libro<br />
d’artista e della piccola editoria, che coinvolge oltre duecento<br />
operatori del settore provenienti da ogni par<strong>te</strong> del mondo.<br />
Reggio. Il cantiere artistico di Angelo Davoli<br />
Angelo Davoli è autore di in<strong>con</strong>fondibili opere nelle quali silos e<br />
infrastrutture industriali, ritratti <strong>con</strong> meticoloso realismo, vengono<br />
calati in ambientazioni naturali alla ricerca di un’armonia<br />
tra opposti. Lo scorso anno l’autore è uscito dalla <strong>te</strong>la per cimentarsi<br />
nella “riqualificazione artistica” di alcuni silos da calcestruzzo<br />
dell’azienda Morini di Mon<strong>te</strong>cchio (foto: l’artista all’opera).<br />
L’in<strong>te</strong>ra operazione di riqualificazione è stata fotografata e<br />
ripresa <strong>con</strong> <strong>te</strong>lecamere. È nata così Cantiere Morini – Work in progress,<br />
una mostra multimediale realizzata a Palazzo Casotti a Reggio,<br />
in cui <strong>sono</strong> visibili le tappe del percorso. La mostra è aperta,<br />
fino al 25 aprile, dal venerdì alla domenica agli orari: 10-13 e 16-<br />
19. Ingresso libero. Info: <strong>te</strong>l. 0522.444421.<br />
Casina. Corso per genitori sul metodo Gordon<br />
Lunedì 12 aprile, alle ore 20.30 presso la scuola media-istituto<br />
comprensivo “Gregori” di Casina, inizierà il corso Genitori efficaci.<br />
Metodo Gordon; sarà <strong>con</strong>dotto da Giorgio Ghio, facilitatore<br />
diplomato presso l’Istituto per l’Approccio Centrato sulla Persona<br />
(Iacp) di Roma.<br />
La proposta formativa promossa da Iacp e istituto scolastico<br />
comprensivo di Casina prevede otto in<strong>con</strong>tri serali a cadenza settimanale,<br />
il cui calendario verrà stabilito la s<strong>te</strong>ssa sera del 12 aprile.<br />
Tra gli obiettivi del corso: sviluppare una relazione di intimità,<br />
dialogo e costruttiva fiducia <strong>con</strong> i figli e aiutarli a sviluppare la<br />
loro autonomia, autostima e fiducia in se s<strong>te</strong>ssi. Gli in<strong>con</strong>tri propongono<br />
una forma di apprendimento attivo che impegna i par<strong>te</strong>cipanti<br />
nell’esperienza diretta delle abilità da acquisire.<br />
Per informazioni e iscrizioni <strong>te</strong>fefonare al 340.2576161.
PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO<br />
Società & Cultura 3 aprile 2010 17<br />
Firmato un protocollo per favorire impresa e lavoro<br />
ALLEANZA PER LA MONTAGNA<br />
Sei Confcooperative tosco-emiliane promotrici di sviluppo<br />
Èuna vera e propria "alleanza<br />
per la montagna"<br />
quella firmata da<br />
Confcooperative Reggio Emilia<br />
e dalle '<strong>con</strong>sorelle' di Parma,<br />
Lucca e Massa Carrara,<br />
nonché dalle Confcooperative<br />
regionali dell'Emilia-Romagna<br />
e della Toscana <strong>con</strong> il<br />
Parco Nazionale dell'Appennino<br />
tosco-emiliano. Un protocollo<br />
per la promozione<br />
d'impresa e lavoro nell'area<br />
montana che vede protagonista<br />
anche la Banca di Cavola e<br />
Sassuolo - Credito Cooperativo.<br />
"Si tratta - ha spiegato il<br />
presiden<strong>te</strong> del Parco, il senatore<br />
Fausto Giovanelli - della<br />
prima alleanza di questa portata<br />
<strong>con</strong> il mondo imprenditoriale:<br />
un'in<strong>te</strong>sa che chiama<br />
in causa tut<strong>te</strong> le compe<strong>te</strong>nze<br />
del Parco in un'ottica di sviluppo<br />
imprenditoriale strettamen<strong>te</strong><br />
<strong>con</strong>nessa alle risorse di<br />
questo <strong>te</strong>rritorio, ma al <strong>te</strong>mpo<br />
s<strong>te</strong>sso capace di guardare<br />
a nuovi settori e a nuovi servizi<br />
che rappresen<strong>te</strong>ranno<br />
un'ul<strong>te</strong>riore ricchezza anche<br />
per chi risiede in Appennino".<br />
"<br />
Due importanti<br />
missioni si in<strong>te</strong>grano",<br />
ha sottolineato<br />
il presiden<strong>te</strong> della<br />
Confcooperative di Reggio<br />
Emilia, Giuseppe Alai: "da<br />
una par<strong>te</strong> un sis<strong>te</strong>ma cooperativo<br />
par<strong>te</strong>cipato e diffuso,<br />
che fa del radicamento <strong>te</strong>rritoriale<br />
uno dei suoi punti di<br />
forza e uno dei modi attraverso<br />
i quali esprime la sua funzione<br />
sociale, e dall'altra un<br />
En<strong>te</strong> - come il Parco - che<br />
opera istituzionalmen<strong>te</strong> per<br />
Èstata inaugurata nel tardo pomeriggio<br />
di giovedì 25 marzo la<br />
nuova Mostra permanen<strong>te</strong> delle<br />
opere pittoriche di Marinel S<strong>te</strong>fanescu<br />
(foto) presso il Consolato di Romania,<br />
a Milano. S<strong>te</strong>fanescu, ballerino<br />
di fama in<strong>te</strong>rnazionale e<br />
fondatore - <strong>con</strong> Liliana Cosi<br />
- della Compagnia Balletto<br />
Classico e della Scuola di<br />
balletto <strong>con</strong> sede a Reggio<br />
Emilia, nel 1998, lasciando il<br />
palcoscenico come ballerino<br />
e <strong>con</strong>tinuando la sua attività<br />
di coreografo, ha rivolto<br />
il suo in<strong>te</strong>resse artistico<br />
in gran par<strong>te</strong> anche verso<br />
la pittura.<br />
Da quel momento nacque<br />
una vastissima produzione<br />
di opere d'ar<strong>te</strong> estremamen<strong>te</strong><br />
complesse, personali<br />
e suggestive.<br />
Si è svolta nella mattinata di giovedì<br />
25 marzo, presso la sede del<br />
Centro Sportivo Italiano di Reggio<br />
Emilia, la <strong>con</strong>ferenza<br />
stampa (foto) di presentazione<br />
della quarantacinquesima<br />
edizione del «Torneo<br />
Scolastico», manifestazione<br />
di calcio a 7 a cui par<strong>te</strong>cipano<br />
bambini delle scuole elementari<br />
da tutta la provincia.<br />
Erano presenti, oltre al presiden<strong>te</strong><br />
del C.S.I. di Reggio<br />
Emilia Davide Morstofolini<br />
e al direttore <strong>te</strong>cnico Cesare<br />
Bellesia, Giuseppe Alai presiden<strong>te</strong><br />
di Confcooperative<br />
(sponsor della manifestazione),<br />
Anzio Arati, presi-<br />
La <strong>con</strong>ferenza stampa del 25 marzo in cui è stata presentata l'«alleanza<br />
per la montagna» firmata dalle Confcooperative di Reggio Emilia,<br />
Parma, Lucca e Massa Carrara, da quelle regionali di Emilia-Romagna<br />
e Toscana e dal Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano.<br />
creare servizi, valorizzare il<br />
<strong>te</strong>rritorio e creare <strong>con</strong>dizioni<br />
in grado di attrarre nuovi investimenti<br />
per attività d'impresa<br />
e di lavoro compatibili<br />
<strong>con</strong> un'area pro<strong>te</strong>tta e ad alto<br />
valore ambientale".<br />
Eil protocollo individua<br />
proprio nelle azioni finalizza<strong>te</strong><br />
alla promozione<br />
imprenditoriale il suo<br />
elemento fondativo, guardando<br />
a cinque aree di particolare<br />
in<strong>te</strong>resse: le imprese collettive<br />
di produzione e acquisto<br />
di energia da fonti rinnovabili<br />
sul <strong>te</strong>rritorio; le imprese collettive<br />
di servizio alle persone<br />
e al <strong>te</strong>rritorio, anche attraverso<br />
la trasformazione di associazione<br />
e iniziative di volontariato<br />
già presenti; le imprese<br />
di gestione e valorizzazione<br />
multifunzionale e turistica<br />
delle risorse forestali e dei<br />
prodotti del sottobosco; le<br />
imprese collettive tra produttori<br />
per la gestione associata<br />
delle risorse agro-silvo-pastorali,<br />
<strong>con</strong> particolare at<strong>te</strong>nzione<br />
alle attività di commercializzazione<br />
diretta dei prodotti;<br />
le imprese collettive fra<br />
operatori turistici e commerciali<br />
per la progettazione e la<br />
commercializzazione di servizi<br />
e pacchetti per l'incoming<br />
turistico, <strong>con</strong> particolare riferimento<br />
all'ecoturismo e al<br />
turismo di comunità.<br />
Per ognuno di questi ambiti<br />
- spiega il protocollo<br />
- saranno elaborati<br />
strumenti di animazione e<strong>con</strong>omica<br />
(e per la provincia di<br />
Reggio <strong>sono</strong> già stati firmati<br />
specifici accordi tra Confcooperative,<br />
Parco e Banca di Ca-<br />
vola e Sassuolo per le energie<br />
al<strong>te</strong>rnative, il turismo e la<br />
commercializzazione dei prodotti<br />
agroalimentari) finalizzati<br />
alla costituzione e allo start<br />
up di nuove imprese e all'innovazione<br />
di imprese esis<strong>te</strong>nti,<br />
<strong>con</strong> specifico riferimento a<br />
servizi riguardanti business<br />
plan, modelli societari, modelli<br />
organizzativi e di governance,<br />
analisi dei profili professionali<br />
e dei piani di formazione richiesti,<br />
modelli di strumenti<br />
dedicati di accesso al credito e<br />
gestione finanziaria.<br />
Su quest'ultimo versan<strong>te</strong>,<br />
la Banca di Cavola e Sassuolo<br />
si impegna ad avviare,<br />
per le imprese in<strong>te</strong>ressa<strong>te</strong>,<br />
servizi dedicati e specifiche<br />
agevolazioni finanziarie<br />
e nell'accesso al credito. La<br />
realizzazione degli obiettivi<br />
del protocollo prevede lo sviluppo<br />
di piani operativi <strong>te</strong>rritoriali<br />
(e per la realtà reggiana,<br />
come si è detto, il piano<br />
2010 è già siglato) che si in<strong>te</strong>grino<br />
nel progetto di sviluppo<br />
riguardan<strong>te</strong> l'in<strong>te</strong>ro <strong>te</strong>rritorio<br />
del Parco nazionale.<br />
"Ci muoveremo - hanno sottolineato<br />
Marco Venturelli,<br />
direttore della Confcooperative<br />
Emilia Romagna, e Antonio<br />
Lisoni della Confcooperative<br />
regionale Toscana - <strong>te</strong>nendo<br />
<strong>con</strong>to delle peculiarità<br />
delle singole aree geografiche,<br />
ma l'obiettivo è quello di una<br />
crescita complessiva dell'area<br />
geografica compresa nel Parco,<br />
favorendo anche un maggior<br />
in<strong>te</strong>rscambio che va dalle<br />
<strong>con</strong>oscenze, ai prodotti e ai<br />
servizi".<br />
Aperta il 25 marzo, al Consolato di Romania, una mostra permanen<strong>te</strong> di opere del coreografo, ex ballerino<br />
LA PITTURA DI STEFANESCU IN MOSTRA A MILANO<br />
Ancora una volta S<strong>te</strong>fanescu riesce<br />
a stupire, riversando <strong>con</strong><br />
estrema naturalezza in quest'ar<strong>te</strong><br />
non solo la sua straordinaria genialità,<br />
ma anche la profondità e la ricchezza<br />
del suo animo. Già nell'ottobre<br />
den<strong>te</strong> della Fondazione per lo Sport di<br />
Reggio Emilia, Luca Fantini per l'Ufficio<br />
Sport del Comune di Reggio Emi-<br />
del 1998 avvenne il suo debutto come<br />
pittore proprio al Teatro Municipale di<br />
Reggio Emilia. In quell'occasione il<br />
critico d'ar<strong>te</strong> Sandro Parmiggiani<br />
scrisse di lui: "La pittura di S<strong>te</strong>fanescu<br />
è segnata da impeto, foga, passione,<br />
dolore, ansia, sensualità e<br />
spiritualità". Da allora <strong>sono</strong><br />
sta<strong>te</strong> svaria<strong>te</strong> le sue esposizioni<br />
in diverse città italiane<br />
e all'es<strong>te</strong>ro, dal Canada alla<br />
Romania. Due sue opere,<br />
dona<strong>te</strong> a Giovanni Paolo II,<br />
<strong>sono</strong> espos<strong>te</strong> nella collezione<br />
del Vaticano.<br />
Un artista poliedrico, che<br />
desidera <strong>con</strong>tinuare ad abbellire<br />
<strong>con</strong> le sue opere il<br />
mondo che lo cir<strong>con</strong>da.<br />
Le creazioni di S<strong>te</strong>fanescu<br />
<strong>sono</strong> espos<strong>te</strong> presso il Consolato<br />
Generale di Romania,<br />
a Milano, in via Gignese 2.<br />
Ha preso il via il 27-28 marzo la competizione a squadre per ca<strong>te</strong>gorie promossa dal Centro Sportivo Italiano<br />
IL C.S.I. FISCHIA L’INIZIO DEL TORNEO SCOLASTICO<br />
lia, e Vilmo Benetti, <strong>con</strong>sigliere del Coni<br />
di Reggio Emilia.<br />
Il Torneo - che ha avuto inizio sabato<br />
27 e domenica 28 marzo - si<br />
svolgerà su tutto il <strong>te</strong>rritorio<br />
provinciale da Vetto sino a<br />
Guastalla. Al via si presen<strong>te</strong>ranno<br />
ben 163 squadre divise<br />
nelle quattro ca<strong>te</strong>gorie:<br />
Debuttanti (2002/2003),<br />
Cuccioli (2001/2002); Arcobaleno<br />
(2000/2001) e Primavera<br />
(1999/2000) per un totale<br />
di oltre 2.000 bambini<br />
coinvolti nella manifestazione.<br />
Il Torneo si <strong>con</strong>cluderà,<br />
come ogni anno, <strong>con</strong> la<br />
festa delle finali allo Stadio<br />
Mirabello, sabato 12 e domenica<br />
13 giugno.<br />
INFORMANZIANI<br />
Rubrica della F.N.P.<br />
Federazione<br />
Nazionale<br />
Pensionati<br />
CISL<br />
a cura di Pietro Ferri<br />
pietro.ferri@cislreggioemilia.it<br />
Futuro, riforme e poltrone<br />
In questo <strong>te</strong>mpo carat<strong>te</strong>rizzato dall'at<strong>te</strong>nzione <strong>con</strong> cui<br />
nessun governan<strong>te</strong> fa scel<strong>te</strong> impopolari se non soppesando<br />
ogni passo da compiere <strong>con</strong> l'occhio spasmodicamen<strong>te</strong><br />
rivolto ai sondaggi, suona eccezionale la scelta di Obama<br />
di varare una legge che potrebbe anche met<strong>te</strong>re in serio<br />
pericolo la sua rielezione. Stiamo parlando della riforma<br />
sanitaria americana, voluta dal Presiden<strong>te</strong> e della cui<br />
storica portata si è ampiamen<strong>te</strong> parlato nelle cronache di<br />
questi mesi. Obama ha voluto man<strong>te</strong>nere fede alla promessa<br />
elettorale, ri<strong>con</strong>ducibile alla sua “discesa in campo”<br />
ed alla <strong>te</strong>oria se<strong>con</strong>do cui il governare significa non<br />
<strong>con</strong>servare la poltrona, ma “fare la differenza in positivo<br />
nella vita della gen<strong>te</strong>”.<br />
Gli effetti della riforma sanitaria potranno apprezzarsi nel<br />
<strong>te</strong>mpo, ma è indubbio che Obama ha dimostrato la volontà<br />
e la possibilità di met<strong>te</strong>re al primo posto il futuro del suo<br />
popolo, an<strong>te</strong>ponendo l'esito della riforma s<strong>te</strong>ssa al possibile<br />
insuccesso della sua carriera politica.<br />
Oggi, ad elezioni regionali <strong>con</strong>cluse, vorremmo girare sotto<br />
forma di domanda, ai nostri neo eletti governatori e <strong>con</strong>siglieri,<br />
la domanda se - analogamen<strong>te</strong> ad Obama - si sentiranno<br />
capaci di met<strong>te</strong>re in gioco la loro rielezione, in al<strong>te</strong>rnativa<br />
al varo di una delle tan<strong>te</strong> promesse della campagna<br />
elettorale. In<strong>te</strong>ndiamoci: parliamo di provvedimenti<br />
che nel futuro potrebbero favorire i cittadini elettori che da<br />
anni at<strong>te</strong>ndono le riforme annuncia<strong>te</strong> dalla classe politica<br />
e che s<strong>con</strong>solatamen<strong>te</strong> restano al palo di par<strong>te</strong>nza.<br />
La bassa affluenza alle urne di quest'ultima tornata elettorale<br />
non suona quasi come un campanello d'allarme per tutta<br />
la classe politica? Invece di cullarsi sulla <strong>con</strong>sis<strong>te</strong>nza degli indici<br />
di gradimento personale o del partito rappresentato, non<br />
sarebbe il caso d'invertire la <strong>te</strong>ndenza ascoltando analogamen<strong>te</strong><br />
il pensiero ed il giudizio dei comuni cittadini?<br />
Copertura furti e scippi<br />
Agli iscritti che dovessero subire furti e scippi ricordiamo<br />
che è possibile godere del fondo di solidarietà istituito da<br />
Fnp-Cisl, il quale prevede rimborsi fino ad un massimo di<br />
258 euro per i seguenti disdicevoli eventi: furto denaro fino<br />
ad un massimo di 155 euro, documenti e chiavi di casa<br />
103 euro, borsa o borsello 52 euro, cellulare 100 euro, oggetti<br />
in oro (massimo tre) per un totale di 155 euro. L'iniziativa<br />
prevede, per il socio-vittima, il rimborso per un solo<br />
evento l'anno, dietro presentazione della copia in originale<br />
della denuncia sporta all'autorità di polizia nei trenta<br />
giorni successivi al verificarsi dell'evento s<strong>te</strong>sso. Un segno<br />
di solidarietà e di <strong>con</strong>divisione. Ricordiamo che la campagna<br />
di <strong>te</strong>sseramento a Fnp-Cisl è aperta e che l'adesione<br />
al sindacato, come par<strong>te</strong>cipazione alle lot<strong>te</strong> e alle ver<strong>te</strong>nze<br />
in campo a favore di chi ha lasciato il lavoro, offre anche un<br />
<strong>con</strong>creto segno (e non è il solo) di solidarietà.<br />
Tour della Sicilia<br />
Etsi Cisl propone una trasferta in Sicilia da domenica 25<br />
aprile a domenica 2 maggio <strong>con</strong> par<strong>te</strong>nza dall'aeroporto di<br />
Bologna e sbarco a Catania. Il programma prevede un classico<br />
tour che si soffermerà sul celebre barocco siciliano<br />
<strong>con</strong> punta<strong>te</strong> alle isole Eolie, Lipari e Vulcano, escursione<br />
sull'Etna, visi<strong>te</strong> a Siracusa, Noto, Modica, Ragusa, Caltagirone,<br />
Agrigento, Sciacca, Caltagirone, Marsala, Mothia, Erice,<br />
Monreale, per <strong>con</strong>cludersi a Palermo per il rientro a Bologna.<br />
L'iniziativa merita particolare at<strong>te</strong>nzione; maggiori<br />
informazioni presso Etsi-Cisl Reggio, <strong>te</strong>l. 0522.357520.<br />
Buon lavoro al neo-eletto Pagani<br />
La segretaria generale della Cisl, Margherita Salvioli Mariani,<br />
formula i migliori auguri di buon lavoro a Beppe Pagani,<br />
neo eletto Consigliere regionale <strong>con</strong> la più alta percentuale<br />
di preferenze in provincia. “L'elettorato - spiega la<br />
Segretaria generale della Cisl - l'ha premiato per la coerenza<br />
dimostrata in tanti anni di rappresentanza sociale<br />
nel difendere, anche in campagna elettorale, l'autonomia<br />
e la pluralità del mondo sindacale, e ha ri<strong>con</strong>osciuto il suo<br />
impegno per il mondo del lavoro <strong>con</strong> una visione carat<strong>te</strong>rizzata<br />
dalla centralità della persona. La Cisl nella sua autonomia<br />
chiede <strong>con</strong> forza al Presiden<strong>te</strong> Errani e a tutti i<br />
<strong>con</strong>siglieri eletti di porre al centro della loro azione due<br />
questioni fondamentali:<br />
1) Il <strong>te</strong>ma del lavoro, che è drammatico anche nella nostra<br />
Regione. Chiediamo di operare <strong>con</strong> urgenza per dare rispos<strong>te</strong><br />
<strong>con</strong>cre<strong>te</strong> ai giovani, ai precari ed alle donne, che <strong>sono</strong><br />
i più colpiti dalla crisi.<br />
2) Il <strong>te</strong>ma della coesione sociale, <strong>con</strong> il rilancio dei servizi<br />
come risposta collettiva ai bisogni, affinché nessuno si senta<br />
solo di fron<strong>te</strong> ai drammi che vivono le famiglie (casa, lavoro,<br />
scuola, non autosufficienza).<br />
Chiediamo alle forze politiche di passare dallo s<strong>con</strong>tro e<br />
dagli insulti all'assunzione di scel<strong>te</strong> mira<strong>te</strong> al bene comune.<br />
La politica deve salvaguardare la coesione nazionale e<br />
la difesa dei valori della Costituzione, così come ci ricorda<br />
in <strong>con</strong>tinuazione il nostro Presiden<strong>te</strong> Napolitano. Su questi<br />
<strong>te</strong>mi la Cisl non farà s<strong>con</strong>ti a nessuno”.
18<br />
AGENDA DEL VESCOVO<br />
AGENDA DELL’AUSILIARE<br />
3 aprile 2010<br />
Giovedì 1 aprile -<br />
Apertura del «Triduo»<br />
Alle 18.30, nella Basilica<br />
di San Prospero, il Vescovo<br />
presiede Messa nella<br />
Cena del Signore <strong>con</strong> il<br />
gesto della lavanda dei<br />
piedi e <strong>con</strong> la processione<br />
eucaristica dalla Basilica<br />
al Duomo, dove il<br />
Santissimo Sacramento verrà riposto nel Ciborio<br />
per l'adorazione notturna.<br />
Venerdì 2 aprile - Venerdì Santo<br />
Alle 18.30, in Cat<strong>te</strong>drale, per le parrocchie del Centro<br />
storico di Reggio, presiede la liturgia della Passione<br />
del Signore, <strong>con</strong> la proclamazione del rac<strong>con</strong>to<br />
della Passione se<strong>con</strong>do Giovanni; la Preghiera<br />
universale <strong>con</strong> la commemorazione del servo di<br />
Dio Giovanni Paolo II, nel giorno del 5° anniversario<br />
della mor<strong>te</strong>, l'Adorazione della Croce, la colletta<br />
per le Chiese di Terra Santa e i riti di Comunione.<br />
Alle 21.15, a Reggio, il Vescovo par<strong>te</strong>cipa alla tradizionale<br />
Via Crucis da piazza Duomo alla Ghiara.<br />
Sabato 3 aprile - Sabato Santo<br />
Nel pomeriggio, in Cat<strong>te</strong>drale, aiuta i sacerdoti nel<br />
minis<strong>te</strong>ro del sacramento della Peni<strong>te</strong>nza.<br />
Sabato 3 e Domenica 4 aprile - Pasqua<br />
* A partire dalle ore 20.30 di sabato, in Cat<strong>te</strong>drale, il<br />
Vescovo presiede la Veglia pasquale nella not<strong>te</strong> santa<br />
e, insieme all'Ausiliare, <strong>con</strong>ferisce i sacramenti<br />
dell'Iniziazione cristiana (Bat<strong>te</strong>simo, Cresima, Eucaristia)<br />
a 32 ca<strong>te</strong>cumeni tra adulti e giovani.<br />
* Alle 10 di domenica, in Concat<strong>te</strong>drale a Guastalla,<br />
presiede la Messa della Domenica di Risurrezione.<br />
Mercoledì 7 aprile<br />
Alle 15, nella chiesa di San Giorgio, il Vescovo presiede<br />
la Divina Liturgia <strong>con</strong> la comunità cattolica di<br />
rito bizantino, che in questo giorno - se<strong>con</strong>do il calendario<br />
giuliano è il 25 marzo - celebra la solennità<br />
dell'Annunciazione del Signore.<br />
Domenica 11 aprile - Domenica «in Albis»<br />
Alle 16 in Cat<strong>te</strong>drale, il Vescovo presiede la celebrazione<br />
eucaristica della II domenica di Pasqua <strong>con</strong> le<br />
<strong>con</strong>sacrazioni nell'Ordo Virginum di Fabiola Fantini<br />
di Cas<strong>te</strong>llazzo e Lucia Musi di S. Ilario d'Enza.<br />
Venerdì 2 aprile<br />
Alle 18.30, in Cat<strong>te</strong>drale, l'Ausiliare<br />
<strong>con</strong>celebra alla Liturgia<br />
della Passione del Signore.<br />
Alle 21.15 par<strong>te</strong>cipa alla Via<br />
Crucis cittadina da Piazza<br />
Duomo alla Basilica della<br />
Ghiara, dove propone una<br />
meditazione sulla Croce.<br />
Sabato 3 aprile<br />
Alle 20.30, in Cat<strong>te</strong>drale, l'Ausiliare <strong>con</strong>celebra alla<br />
Veglia Pasquale, dove ricevono i sacramenti dell'iniziazione<br />
cristiana 32 ca<strong>te</strong>cumeni.<br />
Al <strong>te</strong>rmine porta il saluto e l'augurio alle comunità<br />
ortodosse che celebrano la Pasqua nella chiesa del<br />
Cristo e nella chiesa di San Zenone.<br />
Domenica 4 aprile<br />
Alle 10, nella chiesa della Risurrezione di Cas<strong>te</strong>lnovo<br />
Monti, l'Ausiliare presiede la Messa della Risurrezione<br />
e <strong>con</strong>ferisce i sacramenti dell'Iniziazione<br />
cristiana ad un ca<strong>te</strong>cumeno e alla moglie.<br />
Da mar<strong>te</strong>dì 6 a giovedì 8 aprile<br />
L'Ausiliare guida il pellegrinaggio diocesano di preti,<br />
dia<strong>con</strong>i e seminaristi ad Ars nell'Anno sacerdotale.<br />
Venerdì 9 aprile<br />
Nel pomeriggio, a Giandeto, mons. Ghizzoni in<strong>con</strong>tra<br />
i seminaristi candidati alle Ordinazioni dia<strong>con</strong>ali<br />
a <strong>con</strong>clusione dei loro Esercizi spirituali.<br />
Alle 21, presso l'Oratorio Don Bosco di Reggio, l'Ausiliare<br />
par<strong>te</strong>cipa all'in<strong>con</strong>tro aperto a tutta la cittadinanza<br />
<strong>con</strong> suor Eugenia Bonetti, missionaria della<br />
Consolata, sul <strong>te</strong>ma: Dignità della donna e schiavitù:<br />
accoglienza - legalità - in<strong>te</strong>grazione.<br />
Sabato 10 aprile<br />
Alle 12, presso il Santuario di Mon<strong>te</strong>ricco, mons.<br />
Ghizzoni presiede la Messa in occasione della giornata<br />
di riflessione guidata da suor Eugenia Bonetti<br />
<strong>con</strong> gli operatori Caritas del progetto “Maria di<br />
Magdala” per l'accoglienza al femminile.<br />
Alle 16.30, nella parrocchia della Consolata di Sassuolo<br />
inaugura il nuovo Oratorio - Centro Giovanile.<br />
Alle 19, nella chiesa di Rometta a Sassuolo, l'Ausiliare<br />
presiede la celebrazione eucaristica e <strong>con</strong>ferisce<br />
la Cresima ai giovani del Vicariato che completano<br />
l'Iniziazione cristiana.<br />
Domenica 11 aprile<br />
Alle 11.30, nella chiesa di Sant'Antonio a Reggio,<br />
l'Ausiliare presiede la Messa della II Domenica di<br />
Pasqua in occasione del cinquan<strong>te</strong>simo dell'affidamento<br />
della parrocchia cittadina ai Frati Minori.<br />
Alle 16, in Cat<strong>te</strong>drale, mons. Ghizzoni <strong>con</strong>celebra<br />
alla Messa delle <strong>con</strong>sacrazioni nell'Ordo Virginum.<br />
La Settimana<br />
IL SANTO DELLA SETTIMANA<br />
2 aprile<br />
San Francesco da Paola<br />
Eremita e Fondatore<br />
Paola (CS), 27 marzo 1416 - Plessis-les-Tours, 2 aprile 1507<br />
La sua vita fu uno stupore <strong>con</strong>tinuo sin dall’inizio; infatti<br />
Francesco nacque il 27 marzo 1416 da una coppia di genitori<br />
già avanti negli anni. Il padre Giacomo Alessio -<br />
detto “Martolilla” - e la madre Vienna di Fuscaldo, duran<strong>te</strong> i<br />
quindici anni di matrimonio già trascorsi avevano at<strong>te</strong>so invano<br />
la nascita di un figlio, per questo pregavano il “Poverello” di<br />
Assisi, di in<strong>te</strong>rcedere per loro. Alla fine il figlio arrivò. Ri<strong>con</strong>oscenti<br />
e giubilanti, i genitori lo chiamarono Francesco. Il santo<br />
di Assisi in<strong>te</strong>rvenne ancora nella vita di quel bimbo nato a Paola,<br />
cittadina calabrese sul Mar Tirreno in provincia di Cosenza;<br />
dopo appena un mese si scoprì che era affetto da un ascesso all’occhio<br />
sinistro, che si es<strong>te</strong>se fino alla cornea. I medici disperavano<br />
di salvare l’occhio. La madre fece un voto a San Francesco:<br />
di <strong>te</strong>nere il figlio in un <strong>con</strong>vento di Frati Minori per un in<strong>te</strong>ro<br />
anno, ves<strong>te</strong>ndolo dell’abito proprio dei Francescani.<br />
Verso i 13 anni, quando i genitori - volendo esaudire il voto - lo<br />
portarono al <strong>con</strong>vento dei Francescani di San Marco Argentano,<br />
l’adolescen<strong>te</strong> rivelò subito doti eccezionali: stupiva i frati<br />
dormendo per <strong>te</strong>rra, <strong>con</strong> <strong>con</strong>tinui digiuni e preghiera in<strong>te</strong>nsa e<br />
già si cominciava a rac<strong>con</strong>tare di segni e prodigi straordinari.<br />
Trascorso l’anno del voto, Francesco - d’accordo e insieme <strong>con</strong><br />
i genitori - intraprese un pellegrinaggio ad Assisi alla tomba di<br />
San Francesco; era <strong>con</strong>vinto che quel viaggio gli avrebbe permesso<br />
d’individuare la strada da seguire nel futuro. Fecero tappe<br />
a Loreto, Mon<strong>te</strong>cassino, Mon<strong>te</strong>luco e Roma. Nella tappa di<br />
Mon<strong>te</strong>luco, Francesco poté <strong>con</strong>oscere - in quell’eremo fondato<br />
nel 528 da Sant’Isacco - un monaco<br />
siriano fuggito in Occiden<strong>te</strong><br />
e gli eremiti che occupavano le<br />
celle sparse per la montagna; fu<br />
molto colpito dal loro stile di vita,<br />
al punto che - tornato a Paola - si<br />
ritirò a vita eremitica e di peni<strong>te</strong>nza<br />
per 5 anni.<br />
La fama del giovane eremita si<br />
sparse nella zona e tanti cominciarono<br />
a raggiungerlo per chiedere<br />
<strong>con</strong>sigli e <strong>con</strong>forto.<br />
Dopo poco <strong>te</strong>mpo alcuni giovani -<br />
dopo più visi<strong>te</strong> - gli chiesero di po<strong>te</strong>r<br />
vivere come lui nella preghiera<br />
e solitudine. Così nel 1436, <strong>con</strong><br />
una cappella e tre celle, si costituì<br />
il primo nucleo del futuro “Ordine<br />
dei Minimi”. Prima di accoglierli Francesco chiese il permesso<br />
al suo vescovo di Cosenza monsignor Bernardino Caracciolo,<br />
che avendone <strong>con</strong>osciuto il carisma ac<strong>con</strong>sentì. L’approvazione<br />
pontificia arrivò <strong>con</strong> papa Sisto IV.<br />
Tale divenne la notorietà del monaco taumaturgo - dalla grossa<br />
corporatura, <strong>con</strong> barba e capelli lunghi che non tagliava mai<br />
- che Francesco fu costretto a muoversi da Paola per fondare altri<br />
<strong>con</strong>venti in varie località della Calabria. Gli fu chiesto di avviare<br />
una comunità anche a Milazzo in Sicilia, pertanto <strong>con</strong> due<br />
<strong>con</strong>fra<strong>te</strong>lli si accinse ad attraversare lo Stretto di Messina; qui<br />
chiese ad un pescatore (Pietro Colosa di Catona, piccolo porto<br />
della costa calabrese) se per amor di Dio l’avesse traghettato all’altra<br />
sponda, ma questi rifiutò visto che non po<strong>te</strong>vano pagarlo;<br />
senza scomporsi Francesco legò un bordo del man<strong>te</strong>llo al<br />
bastone, vi salì sopra <strong>con</strong> i due frati e attraversò lo Stretto <strong>con</strong><br />
quella barca a vela improvvisata. Il miracolo, fra i più clamorosi<br />
da lui operati, fu in seguito <strong>con</strong>fermato da vari <strong>te</strong>stimoni.<br />
Oggi, al Santuario eretto in suo onore fra i monti della costa calabra<br />
che sovrastano Paola - sui primi angusti e suggestivi<br />
ambienti in cui visse e dove si sviluppò il suo Ordine dei “Minimi”<br />
- <strong>con</strong>tinuano ad affluire pellegrini e devoti.<br />
La Libertà<br />
Settimanale d’informazione della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla<br />
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La <strong>te</strong>stata percepisce <strong>con</strong>tributi statali diretti ex L. 7/8/1990, n. 250.<br />
Chiuso in redazione alle 20.50 di mar<strong>te</strong>dì 30 marzo 2010<br />
Tiratura del 27 marzo 2010: 5.050 copie<br />
UNO SGUARDO ALLE LETTURE<br />
Domenica 4 aprile 2010<br />
PASQUA DI RISURREZIONE<br />
1 a lettura: At 10,34.37-43<br />
Noi abbiamo mangiato e<br />
bevuto <strong>con</strong> lui dopo la sua<br />
risurrezione dai morti.<br />
Dal salmo 117<br />
Questo è il giorno<br />
che ha fatto il Signore:<br />
rallegriamoci ed esultiamo.<br />
2 a lettura: Col 3,1-4<br />
Cerca<strong>te</strong> le cose di lassù,<br />
dove è Cristo.<br />
Vangelo: Gv 20,1-9<br />
Egli doveva<br />
risuscitare dai morti.<br />
Con questa settimana inizia la collaborazione ad<br />
«Uno sguardo alle letture» di don Daniele<br />
Moretto, il cui primo <strong>con</strong>tributo - sulla domenica<br />
di Pasqua - è pubblicato in copertina come articolo<br />
di fondo.<br />
RADIO PACE REDAZIONE REGGIANA<br />
Appuntamenti speciali quotidiani<br />
06.50 Diretta mattutina <strong>con</strong> canto di Lodi<br />
07.30 Messa dalla Cappella della Radio Vaticana<br />
17.00 Notiziario Vaticano<br />
17.10 Canto dei Vespri // 17.30 Trasmissioni locali<br />
Appuntamenti speciali settimanali<br />
Notiziario Domenica 12.20 - 17.20 - 20.30<br />
Lunedì 17.30 - 20.30<br />
Voci dal Sud Mar<strong>te</strong>dì 17.30<br />
Cronaca Venerdì 17.30<br />
Frequenze - MF 90,50 - MF 91,90 - MF 97,40 - MF 89,70<br />
TV DIOCESANA, C’È «CRONACA»<br />
Da oltre un mese <strong>sono</strong> ricomincia<strong>te</strong> le trasmissioni di<br />
Cronaca, rubrica di informazione culturale e religiosa<br />
in onda su ètv-Teletricolore. Come nelle passa<strong>te</strong> stagioni,<br />
il rotocalco settimanale diocesano è curato da<br />
don Giuseppe Bertolini e Maria Morini e va in onda<br />
ogni giovedì alle ore 21, il venerdì alle 14.30 e la domenica<br />
dopo l'Angelus del Papa.<br />
in onda su ètv-Teletricolore<br />
LA A LIBERTÀ LIBERTÀ<br />
VIGILATA VIGIL<br />
dalle pagine di 50 anni fa<br />
Obiettivo puntato su Mon<strong>te</strong>cchio, nelle ultime pagine de "La<br />
Libertà" datata 2 aprile 1960, in occasione del 50° di fondazione<br />
della C.A.P.O.L.O., "lo stabilimento che dà lavoro a oltre<br />
duecento operai e che è l'orgoglio del popoloso centro",<br />
si legge nell'articolo di Mario Fontana (nell'immagine, foto<br />
Donia, si ri<strong>con</strong>osce il Vicario generale mons. Carlo Grasselli).<br />
Tra le iniziative culturali, Gastone Tamagnini presenta la personale<br />
del pittore correggese Raimondo Giovanetti.<br />
Negli altri servizi, la redazione torna sulle "discriminazioni"<br />
per le ville di Reggio <strong>con</strong><strong>te</strong>nu<strong>te</strong> nel nuovo piano regolatore e<br />
parla degli aiuti alimentari erogati a 12.720 persone di Reggio<br />
dall'Amministrazione per le Attività Assis<strong>te</strong>nziali Italiane e<br />
In<strong>te</strong>rnazionali. Il sindaco di Ramiseto Tonino Piazzi risponde<br />
<strong>con</strong> un articolo alle imprecisioni su una strada comunale<br />
del suo <strong>te</strong>rritorio pubblica<strong>te</strong> da "L'Unità" del 25 marzo.
" I<br />
MOICA & CAPPUCCINI<br />
l nostro San Giovannino, quella chiesa bella, che<br />
si apre su una modesta piazza spesso deserta. Una<br />
chiesa che potremmo definire appartata se non<br />
silenziosa, <strong>con</strong>serva al suo in<strong>te</strong>rno le urla di un compianto<br />
mazzoniano. Che quel gruppo scultoreo sia di area<br />
mazzoniana, sia in par<strong>te</strong> di mano del maestro s<strong>te</strong>sso, o<br />
appar<strong>te</strong>nga a un non identificato «maestro reggiano»,<br />
<strong>con</strong>ta per noi poco, è più rilevan<strong>te</strong> il messaggio che il<br />
gruppo ci affida, quel suo essere da trami<strong>te</strong> tra noi uomini<br />
di oggi e quello spirito tardo–medioevale che chiamava<br />
compianto il dolore di un <strong>con</strong>giunto, quindi di tut<strong>te</strong> le<br />
morti, non solo quella di Cristo".<br />
"C'è chi afferma che un vero creden<strong>te</strong> non dovrebbe disperarsi<br />
davanti al corpo di Cristo morto. Sono solo le spoglie<br />
mortali del Salvatore che <strong>sono</strong> lì depos<strong>te</strong>, immo<strong>te</strong>, nel<br />
mis<strong>te</strong>ro Pasquale, sappiamo che alla mor<strong>te</strong> segue poi la<br />
Resurrezione. Tuttavia per quegli uomini quella mor<strong>te</strong>,<br />
che sancisce la perdita del Maestro a cui hanno affidato le<br />
loro speranze, li pone di fron<strong>te</strong> al senso dell’abbandono.<br />
Innanzi ad un compianto ci rendiamo <strong>con</strong>to che quelle figure<br />
gridano in coro la loro disperazione, la tris<strong>te</strong>zza senza<br />
fine di un distacco (...)".<br />
Questo, nelle loro parole, è ciò che un <strong>te</strong>rzetto di<br />
<strong>con</strong>cittadini, non nuovo a tali imprese (la storica<br />
dell'ar<strong>te</strong> Maria Perrone, la musicologa Grazia Bartoli,<br />
il fotografo S<strong>te</strong>fano Meloni) ha esposto <strong>con</strong><br />
parole, musica, immagini ben correla<strong>te</strong> ed in<strong>te</strong>gra<strong>te</strong>, lunedì<br />
22 marzo nella sala <strong>con</strong>ferenze del <strong>con</strong>vento dei Padri<br />
Cappuccini di Reggio. La proiezione, organizzata dal<br />
Moica (Movimento Italiano Casalinghe) ha avuto un no<strong>te</strong>vole<br />
successo di pubblico e per il coinvolgimento emotivo.<br />
La presentazione è stata articolata su set<strong>te</strong> diverse parti allo<br />
scopo di evidenziare gli aspetti più significativi di questa<br />
forma artistica del Mazzoni. 1) Guido Mazzoni, scultore<br />
(Modena 1450-1518): perché tanto silenzio? Non era<br />
toscano, era un suddito es<strong>te</strong>nse e, come tale, la sua ar<strong>te</strong><br />
sacra non era delle più accet<strong>te</strong> a Roma. 2) Biografia del<br />
Modanino. I suoi lavori <strong>sono</strong> a Modena, Ferrara, Napoli,<br />
Busseto, Cremona e in Francia. 3) Il parlar dialettale del<br />
Mazzoni. 4) Della <strong>te</strong>nera ma<strong>te</strong>ria. Non solo compianti,<br />
quindi, ma Madonne col Bambino ed altri soggetti. 5) Visi,<br />
rughe, lacrime: vero più del vero. È qui la sorpresa più<br />
s<strong>con</strong>certan<strong>te</strong> di chi non <strong>con</strong>osce il Mazzoni che la fotografia<br />
aiuta a rilevare più rapidamen<strong>te</strong> dell'esame diretto,<br />
distratto dalla <strong>te</strong>atralità dell'insieme. 6) La rappresentazione<br />
<strong>te</strong>atrale del dolore. L'esame dei diversi Compianti<br />
ne mostra la non ripetitività, la coralità, la regia diremmo<br />
oggi, ed è questo il punto focale della presentazione. 7)<br />
Anno del Signore1480, Reggio Emilia, Venerdì Santo. Quello<br />
di San Giovannino non è il più completo dei Compianti<br />
del Mazzoni, vi <strong>sono</strong> quasi certamen<strong>te</strong> delle intrusioni, ma<br />
è il nostro da <strong>con</strong>siderare <strong>con</strong> grande ammirazione.<br />
Il lavoro compiuto da Perrone, Bartoli e Meloni è disponibile<br />
per essere visionato ed apprezzato ancora in altri<br />
ambiti.<br />
Linda Magnani<br />
Grazie, gentile Linda, per ques<strong>te</strong> sue annotazioni.<br />
Del Mazzoni o no, il Compianto di San Giovannino<br />
si è meritato anche la mostra fotografica<br />
"Stabat Ma<strong>te</strong>r" al Museo Diocesano (presentazione<br />
a pagina 3). Anch'essa da vedere, come il lavoro da<br />
lei segnalato.I più fervidi auguri di buona Pasqua. (e. t.)<br />
La pagina dei Lettori 3 aprile 2010 19<br />
In questa pagina ospitiamo opinioni e <strong>con</strong>tributi dei lettori. La pubblicazione non significa <strong>con</strong>divisione da par<strong>te</strong> della redazione, ma invito al <strong>con</strong>fronto. Scritti eccedenti le 1.500 battu<strong>te</strong> potrebbero non<br />
trovare spazio o essere tagliati. NON VERRANNO PUBBLICATE LETTERE NON FIRMATE. Recapiti per scriverci: viale Timavo 93, 42100 Reggio Emilia; fax 0522.434058; e-mail laliberta@libero.it<br />
Spettatori par<strong>te</strong>cipi<br />
del nostro Compianto<br />
Particolare del Compianto di San Giovannino a Reggio<br />
PARTECIPAZIONE<br />
La Compagnia <strong>te</strong>atrale dialettale "I Fiaschi" vuole ricordare<br />
<strong>con</strong> affetto DANTE ZANNI, figura di uomo e cristiano au<strong>te</strong>ntico,<br />
nel servizio alla sua famiglia e alla comunità in<strong>te</strong>ra.<br />
Con affetto abbracciamo Andrea, Paola e tutta la sua famiglia,<br />
nella sicura speranza che egli già ci sorride dal Cielo.<br />
La Compagnia "I Fiaschi"<br />
Film <strong>con</strong>trocorren<strong>te</strong><br />
Danni giornalistici (quasi) impuniti<br />
Caro direttore,<br />
nel ri<strong>te</strong>nermi parzialmen<strong>te</strong> soddisfatto<br />
della <strong>con</strong>danna inflitta a Feltri<br />
(perché non radiarlo dall'Ordine dei<br />
giornalisti?) per le maliziose falsità sul nostro<br />
stimatissimo ex direttore di Avvenire<br />
Dino Boffo, mi hanno amareggiato altre<br />
due cose. La prima è il velenoso commento<br />
dell'ancora direttore de Il Giornale<br />
(speriamo per poco), sulla sen<strong>te</strong>nza di<br />
colpevolezza, che tira in ballo preti pedofili<br />
e pro<strong>te</strong>zioni vescovili dando la<br />
vera immagine di se s<strong>te</strong>sso, che in<br />
molti già sapevamo esser carat<strong>te</strong>rialmen<strong>te</strong><br />
pessima. L'altro elemento che<br />
mi ha infastidito e indignato è stata la<br />
pla<strong>te</strong>a di attori, politici, presentatori,<br />
adulatori, che esprimevano solidarietà<br />
all'imputato Feltri; non mi stupisco<br />
per Borghezio, Fede e la Santanchè,<br />
ma per gli autodefinitisi onorevoli cattolicissimi<br />
Lupi Maurizio e Giovanardi<br />
Carlo; la mia stima verso di loro si è<br />
ridimensionata moltissimo.<br />
Paolo Pagliani<br />
La <strong>Chiesa</strong> ed i suoi esponenti più<br />
in vista finis<strong>con</strong>o <strong>con</strong> frequenza<br />
crescen<strong>te</strong> nel vorace tritacarne<br />
degli organi di informazione<br />
"laici". Si pensi allo scandalo pedofilia,<br />
oggi puntato strumentalmen<strong>te</strong> solo sul<br />
clero e sui suoi vertici.Il problema irrisolto<br />
è la sproporzione che rimane tra la gravità<br />
dei danni (alla reputazione personale,<br />
alla carriera, alla famiglia...) causati<br />
dallo spargimento di veleni & bugie e la<br />
debolezza di una <strong>sempre</strong> tardiva rettifica<br />
Carissimo Alessio (il riferimento<br />
è alla let<strong>te</strong>ra "Proiezione<br />
da imitare" su La Libertà<br />
del 27 marzo, ndr), se non<br />
avessi <strong>te</strong>lefonato a La Libertà<br />
per avere qualche elemento per<br />
rintracciarti, non avrei potuto<br />
<strong>con</strong>oscerti, almeno un po', <strong>te</strong>lefonicamen<strong>te</strong>.<br />
Le tue parole, essenziali ma<br />
esaurienti, coraggiose ma prive<br />
di acrimonia, mi hanno commosso<br />
per vari motivi. Anzitutto<br />
perché sei molto giovane e,<br />
solitamen<strong>te</strong>, ques<strong>te</strong> riflessioni<br />
<strong>sono</strong> frutto di cer<strong>te</strong> amare<br />
esperienze di noi adulti; in se<strong>con</strong>do<br />
luogo, perché <strong>sono</strong> quasi<br />
certa che anche Pier Giorgio<br />
Frassati avrebbe scritto le s<strong>te</strong>sse<br />
parole, <strong>con</strong> la s<strong>te</strong>ssa energia<br />
e la s<strong>te</strong>ssa passione.<br />
Ti dirò che per avere il film<br />
"Bella" al Cinepiù di Correggio,<br />
ho lottato due mesi <strong>con</strong> il gestore<br />
del cinema, e ho dovuto<br />
assicurargli la presenza di un<br />
buon numero di spettatori,<br />
nonostan<strong>te</strong> il nostro circolo culturale<br />
vanti una collaborazione<br />
più che tren<strong>te</strong>nnale, per vari<br />
e importanti cineforum <strong>con</strong> le<br />
scuole e <strong>con</strong> il pubblico serale.<br />
Ciò che è importan<strong>te</strong> è la<br />
s<strong>con</strong>fitta che ha avuto satana,<br />
il quale ha perso la sua battaglia<br />
soprattutto <strong>con</strong> l'attore<br />
principale, Eduardo Veràs<strong>te</strong>gui,<br />
che si è <strong>con</strong>vertito nell'in<strong>te</strong>rpretare<br />
questo film ed ha<br />
fondato una nuova casa cinematografica,"Metanoia",<br />
che è<br />
tutto un programma, e che ha<br />
scelto di impegnarsi soltanto<br />
in lavori in cui si parli "il linguaggio<br />
della vita".<br />
Ci stiamo già attivando, per<br />
il mese di maggio, per un altro<br />
film: "Popieluzsko". Una meravigliosa<br />
figura di sacerdo<strong>te</strong>,<br />
martire del nostro <strong>te</strong>mpo, molto<br />
significativa non solo per celebrare<br />
l'Anno sacerdotale, ma<br />
per tutta la <strong>Chiesa</strong> cattolica,<br />
tanto vilmen<strong>te</strong> e indegnamen<strong>te</strong><br />
vilipesa e perseguitata, soprattutto<br />
nella persona di Benedetto<br />
XVI, unica roccia e baluardo<br />
su cui può <strong>con</strong>tinuare a<br />
vivere la nostra civiltà.<br />
Nanda Parmiggiani Salsi<br />
Auguri dall'Indonesia<br />
o riabilitazione.<br />
Il caso che lei porta,caro Pagliani,è esemplare.<br />
La <strong>con</strong>danna che il 26 marzo l'Ordine<br />
dei Giornalisti di Milano ha inflitto<br />
in primo grado a Vittorio Feltri non fa che<br />
<strong>con</strong>fermare la squallida in<strong>con</strong>sis<strong>te</strong>nza su<br />
cui Il Giornale ha fondato il "killeraggio<br />
mediatico" di Dino Boffo. Risultato, a distanza<br />
di set<strong>te</strong> mesi: un direttore,quello di<br />
Avvenire,è stato spazzato via,mentre l'al-<br />
tro se la caverà <strong>con</strong> una "sospensione"<br />
(non la radiazione,"grazie" al suo penoso<br />
<strong>te</strong>ntativo di rimediare all'errore nel dicembre<br />
scorso), ammesso e non <strong>con</strong>cesso<br />
che venga effettivamen<strong>te</strong> applicata, dopo<br />
il ricorso di rito.Una giustizia menomata.<br />
Tra l'altro le offese che il giorno s<strong>te</strong>sso della<br />
<strong>con</strong>danna Feltri si è premurato di rivolgere<br />
all'indirizzo della <strong>Chiesa</strong> fanno<br />
amaramen<strong>te</strong> dubitare che la lezione dell'Ordine,<br />
benché minima, sia servita.<br />
P<br />
Martini<br />
Carissimo direttore,<br />
grazie per La Libertà che<br />
puntalmen<strong>te</strong> arriva e che si<br />
legge tutta. Colgo l'occasione<br />
per ringraziare le persone che<br />
sos<strong>te</strong>ngono questo abbonamento<br />
tanto prezioso per noi.<br />
Desidero porgervi anche gli<br />
auguri della Pasqua della Resurrezione<br />
di Gesù perché vi<br />
<strong>con</strong>servi la gioia nell'essere<br />
suoi <strong>te</strong>stimoni.<br />
Come auguri pasquali ho<br />
pensato di inviarvi un biglietto<br />
un po' insolito ma di respiro<br />
evangelico di resurrezione, che<br />
viene dalla nazione musulmana<br />
più grande del mondo. Si<br />
<br />
1° ANNIVERSARIO<br />
DON ALBERTO<br />
CAMELLINI<br />
Il “Lunedì dell’Angelo” - lunedì<br />
5 aprile - alle ore 11.15, nella<br />
chiesa di Roncina a Reggio<br />
Emilia, verrà celebrata la Messa<br />
in memoria di don Alberto<br />
Camellini, deceduto il 3 aprile<br />
2009 all'Ospedale Santa Maria<br />
Nuova di Reggio Emilia.<br />
Era nato a Roncadella nell’agosto<br />
del 1919.<br />
Feltri<br />
urtroppo è così che funziona.Al<br />
riguardo,un altro caso non meno<br />
esemplare è il "travisamento<br />
a mezzo stampa" subìto nei<br />
trova su mol<strong>te</strong> compagnie aeree<br />
indonesiane. (...)<br />
La nostra presenza di discepoli<br />
di Gesù fra ques<strong>te</strong> grandi<br />
religioni e culture è tanto necessaria<br />
quanto è stata necessaria<br />
la presenza di Gesù per<br />
far <strong>con</strong>oscere quel Padre che<br />
nessuno ha mai visto, eccetto<br />
Lui. Un abbraccio.<br />
padre O<strong>te</strong>llo Pancani, s.x.<br />
Indonesia<br />
Festa dell'Annunciazione<br />
L'appassionan<strong>te</strong> <strong>te</strong>stimonianza<br />
di Lucrezia ed Ernesto<br />
Tresoldi ha profondamen<strong>te</strong><br />
colpito i numerosi par<strong>te</strong>cipanti<br />
all'in<strong>con</strong>tro-<strong>te</strong>stimonianza<br />
"Vita per-dono" (servizio a<br />
pag. 8, ndr), ed è stato un grande<br />
inno alla vita: una vita donata<br />
totalmen<strong>te</strong> al figlio Massimiliano,<br />
risvegliatosi dal coma<br />
profondo in cui era entrato<br />
dieci anni prima e dal quale<br />
i medici disperavano po<strong>te</strong>rlo<br />
far uscire. (...)<br />
La <strong>te</strong>stimonianza della famiglia<br />
è stata completata e raf-<br />
giorni scorsi dal cardinale Carlo Maria<br />
Martini.Ecco,di seguito,il <strong>te</strong>sto della sua<br />
smentita, che Il Corriere della Sera, dopo<br />
articolo e titolo "gridati",ha pubblicato il<br />
30 marzo a pagina 34,là dove pochi hanno<br />
avuto il <strong>te</strong>mpo di leggerla...<br />
«Alcuni organi di stampa hanno riportato<br />
il <strong>con</strong><strong>te</strong>nuto di un mio in<strong>te</strong>rvento pubblicato<br />
dal settimanale <strong>te</strong>desco Presse<br />
am Sonntag.In esso avrei dichiarato che<br />
tra le strade da perseguire per evitare<br />
in futuro nuovi casi di violenza e<br />
abusi a sfondo sessuale ci sarebbe la<br />
seguen<strong>te</strong>: "Il celibato obbligatorio<br />
come forma di vita dei preti dovrebbe<br />
essere ripensato". Il settimanale<br />
<strong>te</strong>desco non ha in<strong>te</strong>rloquito <strong>con</strong> me<br />
direttamen<strong>te</strong>; ha piuttosto ripreso<br />
una mia let<strong>te</strong>ra ai giovani austriaci.<br />
Ma il <strong>te</strong>sto di tale let<strong>te</strong>ra da me approvato<br />
diceva: "Occorrerebbe ripensare<br />
alla forma di vita del pre<strong>te</strong>"<br />
in<strong>te</strong>ndendo così sottolineare l'importanza<br />
di promuovere forme di maggiore<br />
comunione di vita e di fra<strong>te</strong>rnità<br />
tra i preti affinché siano evita<strong>te</strong> il più<br />
possibile situazioni di solitudine anche<br />
in<strong>te</strong>riore. Sono pertanto rimasto molto<br />
sorpreso nel vedermi attribuita una<br />
espressione che non corrisponde al mio<br />
pensiero. Anzi, ri<strong>te</strong>ngo sia una forzatura<br />
<strong>con</strong>iugare l'obbligo del celibato per i<br />
preti <strong>con</strong> gli scandali di violenza e abusi<br />
a sfondo sessuale».<br />
Parole estrapola<strong>te</strong>, manomesse, de<strong>con</strong><strong>te</strong>stualizza<strong>te</strong>.<br />
Questo è cattivo giornalismo.Ricordiamocene,quandocompriamo<br />
i quotidiani. (e. t.)<br />
forzata da un giudizio culturale<br />
di Lucia Bellaspiga, giornalista<br />
di Avvenire,che <strong>con</strong> coraggio<br />
sta portando in tutta<br />
Italia questa grande <strong>te</strong>stimonianza<br />
che vuol essere una risposta<br />
a Beppino Englaro e all'ideologia<br />
che ha portato alla<br />
mor<strong>te</strong> della figlia Eluana.<br />
Il vescovo Adriano ha poi sottolineato,<br />
<strong>con</strong> parole ferme e<br />
chiare, come il coraggio dell'amore<br />
sia <strong>sempre</strong> vincen<strong>te</strong>.<br />
I canti mariani in<strong>te</strong>rpretati<br />
<strong>con</strong> passione e perfezione dal<br />
coro Isicoro di Rivalta, hanno<br />
<strong>con</strong>tribuito a man<strong>te</strong>nere costan<strong>te</strong><br />
il clima di at<strong>te</strong>nzione,<br />
ascolto, meditazione e preghiera.<br />
Si è voluto fes<strong>te</strong>ggiare insieme<br />
la solennità dell'Annunciazione,<br />
che deve essere <strong>con</strong>siderata<br />
come la giornata per la vita<br />
e anche la giornata della<br />
donna, perché Maria è la Donna<br />
per eccellenza, è l'esaltazione<br />
della donna: il suo fondamentale<br />
ruolo nella società e<br />
nella fede.<br />
Anna Bizzarri<br />
<br />
Ricorre lunedì 12 aprile il<br />
3° ANNIVERSARIO<br />
della cara e compianta<br />
ROSANNA LEONI<br />
IN FIACCADORI<br />
La ricordano <strong>con</strong> affetto il marito<br />
Antonio, i figli Guido,<br />
Roberto e Giovanni, le sorelle<br />
Norma e Marta e i parenti tutti.<br />
Una Messa in suo suffragio sarà<br />
celebrata la Domenica in Albis<br />
(11 aprile) alle ore 8 presso la<br />
<strong>Chiesa</strong> Grande di Scandiano.