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IL “SALTO” DELLA FEDE - Chiesa Cattolica Italiana

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15 maggio 2010 - n. 19 - anno 58° – Poste Italiane s.p.a. - sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB Reggio Emilia – Euro 0,78<br />

<strong>IL</strong> PAPA IN PORTOGALLO<br />

Il messaggio di Fatima<br />

commentato dal card. Ratzinger<br />

In volo da Roma a Lisbona martedì 11 maggio,<br />

conversando con i giornalisti, Benedetto XVI ha<br />

parlato degli attacchi alla <strong>Chiesa</strong> e delle persecuzioni<br />

contro i cristiani; al tempo stesso ha ribadito<br />

che “la più grande persecuzione non viene dai<br />

nemici di fuori, ma nasce dal peccato nella <strong>Chiesa</strong>”.<br />

Di qui ha indicato la necessità della penitenza,<br />

cioè di conversione permanente, con un richiamo<br />

al cosiddetto “terzo segreto” di Fatima, reso<br />

pubblico il 13 maggio 2000.<br />

Il messaggio venne presentato dall’allora cardinale<br />

Ratzinger in una conferenza stampa tenuta assieme<br />

al vescovo Tarcisio Bertone, allora segretario<br />

della Congregazione per la Dottrina della fede,<br />

il 26 giugno dello stesso anno. Il testo dell’intervento,<br />

riveduto e ampliato, unitamente al testo integrale<br />

del “segreto” di Fatima, è stato subito pubblicato<br />

dalle Paoline in un volumetto dal titolo “Il<br />

Messaggio di Fatima”.<br />

Di quel commento del card. Ratzinger riprendiamo<br />

soltanto alcuni passi.<br />

L<br />

a parola chiave di questo " segreto " è il triplice<br />

grido: "Penitenza, Penitenza, Penitenza!"…<br />

Mi permetto di inserire qui un ricordo<br />

personale; in un colloquio con me Suor Lucia mi<br />

ha detto che le appariva sempre più chiaramente<br />

come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia<br />

stato quello di far crescere sempre più nella fede,<br />

nella speranza e nella carità - tutto il resto intendeva<br />

solo portare a questo. (...)<br />

Il senso della visione non è quindi quello di mostrare<br />

un film sul futuro irrimediabilmente fissato.<br />

Il suo senso è esattamente il contrario, quello di<br />

mobilitare le forze del cambiamento in bene. (...)<br />

Il Papa (nella visione di Fatima) sembra precedere<br />

gli altri, tremando e soffrendo per tutti gli orrori che<br />

lo circondano. Non solo le case della città giacciono<br />

mezze in rovina - il suo cammino passa in<br />

mezzo ai cadaveri dei morti. La via della <strong>Chiesa</strong><br />

viene così descritta come una Via Crucis, come un<br />

cammino in un tempo di violenza, di distruzioni<br />

e di persecuzioni... Nella visione noi possiamo riconoscere<br />

il secolo trascorso come secolo dei<br />

martiri, come secolo delle sofferenze e delle persecuzioni<br />

della <strong>Chiesa</strong>. (...)<br />

La visione della terza parte del “segreto”, così angustiante<br />

al suo inizio, si conclude quindi con una<br />

immagine di speranza: nessuna sofferenza è vana,<br />

e proprio una <strong>Chiesa</strong> sofferente, una <strong>Chiesa</strong> dei<br />

martiri, diviene segno indicatore per la ricerca di<br />

Dio da parte dell'uomo… Dalla sofferenza dei testimoni<br />

deriva una forza di purificazione e di rinnovamento,<br />

perché essa è attualizzazione della<br />

stessa sofferenza di Cristo e trasmette nel presente<br />

la sua efficacia salvifica. (...)<br />

Nella misura in cui singoli eventi vengono rappresentati,<br />

essi ormai appartengono al passato. Chi<br />

aveva atteso eccitanti rivelazioni apocalittiche sulla<br />

fine del mondo o sul futuro corso della storia,<br />

deve rimanere deluso.<br />

Fatima non ci offre tali appagamenti della nostra<br />

curiosità, come del resto in generale la fede cristiana<br />

non vuole e non può essere pastura per la<br />

nostra curiosità. Ciò che rimane l'abbiamo visto<br />

subito all'inizio delle nostre riflessioni sul testo del<br />

“segreto”: l'esortazione alla preghiera come via<br />

per la “salvezza delle anime” e nello stesso senso<br />

il richiamo alla penitenza e alla conversione.<br />

Joseph card. Ratzinger<br />

Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede<br />

Dialoghi in Cattedrale: Cacciari e Monari su “Vangelo, legge e libertà”<br />

<strong>IL</strong> <strong>“SALTO”</strong> <strong>DELLA</strong> <strong>FEDE</strong><br />

U<br />

n successo senza precedenti,quello di<br />

giovedì 6 maggio,in Cattedrale.Davanti<br />

a ben più di mille persone il filosofo<br />

Massimo Cacciari e il vescovo Luciano Monari<br />

hanno appassionatamente “dialogato”per due<br />

ore sull’affascinante questione della libertà dell’uomo<br />

(alle pagine 10,11 e 15 i nostri contributi).<br />

Qui preme sottolineare il ruolo che ha avuto il<br />

Sabato 22 maggio<br />

vigilia di Pentecoste<br />

il Vescovo Adriano<br />

ordinerà sacerdoti<br />

i diaconi seminaristi<br />

Orlandini e Ruozi<br />

Ordinazioni Vescovo Zaffrani<br />

Famiglia<br />

Presentato<br />

l’ultimo libro di don<br />

Giancarlo Bellani su<br />

Giacomo Zaffrani,<br />

11° vescovo<br />

di Guastalla<br />

pag. 3 pag. 4<br />

Vescovo Adriano nel volere fermamente restituire<br />

alla Cattedrale il ruolo centrale nella città,non<br />

solo come chiesa madre della Diocesi,ma come<br />

fulcro della riflessione sulle grandi domande dell’uomo<br />

relativamente al suo vivere e convivere.<br />

Nel suo 74° compleanno (16 maggio) la comunità<br />

cristiana di questa <strong>Chiesa</strong> gli esprime il suo<br />

grande affetto e la profonda riconoscenza.<br />

Per la Giornata<br />

internazionale<br />

della Famiglia, gli<br />

interventi del Forum<br />

reggiano delle<br />

Associazioni familiari<br />

pag. 13<br />

Un’iniziativa de:<br />

pro restauri Cattedrale


2<br />

15 maggio 2010<br />

AGENDA LITURGICO - PASTORALE AGGIORNATA<br />

14 maggio - 3 giugno 2010<br />

Venerdì 14 maggio. Festa di San Mattia apostolo<br />

• S. Messa e ammissione tra i candidati al sacerdozio del seminarista<br />

Alessandro Codeluppi (Correggio, S. Quirino, ore 21).<br />

Sabato 15 maggio<br />

• Ritiro e assemblea annuale dei diaconi permanenti, dei candidati<br />

al diaocnato e loro spose (seminario, ore 9-17)<br />

• Celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo per il 150°<br />

di fondazione e il 50° di presenza a Sassuolo del Monastero<br />

delle Carmelitane scalze (Carmelo, Sassuolo, ore 20.30).<br />

Domenica 16 maggio. Ascensione di N.S. Gesù Cristo<br />

• 44ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali dal tema<br />

“Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media<br />

al servizio della Parola”.<br />

• Incontro nazionale promosso dalle Aggregazioni laicali e<br />

dai Movimenti ecclesiali per esprimere PREGHIERA, VICI-<br />

NANZA E <strong>FEDE</strong>LTÀ AL PAPA durante il Regina Cæli in piazza<br />

San Pietro. I fedeli laici di Azione <strong>Cattolica</strong> e delle altre associazioni,<br />

che non riescono andare a Roma, sono invitati a proporre<br />

un’intenzione di preghiera in tutte le celebrazioni domenicali<br />

e a promuovere momenti comunitari nelle parrocchie<br />

o negli oratori, sintonizzandosi mediante radio-tv alle ore 12<br />

con il Regina Cæli guidato da Benedetto XVI.<br />

• Consacrazione nell’Ordo Virginum di Fabiana Guerra (Villa<br />

Sesso, ore 10.30).<br />

• Giornata diocesana del Malato: S. Messa e Unzione degli Infermi,<br />

presieduta dall’Ausiliare Lorenzo (Ghiara, ore 15.30).<br />

• Concerto di musica sacra per il 74° compleanno del Vescovo<br />

Adriano (Guastalla – Concattedrale, ore 21).<br />

Giovedì 20 maggio<br />

• Dialoghi in Cattedrale:3°incontro, dialogo tra Giuseppe De<br />

Rita e mons. Giancarlo Bregantini (Cattedrale, ore 21).<br />

Sabato 22 maggio. Vigilia di Pentecoste<br />

• Ordinazione presbiterale di don Luigi Orlandini e don Roberto<br />

Ruozi (Cattedrale, ore 20.30).<br />

Domenica 23 maggio. Solennità di Pentecoste<br />

Il cero pasquale si accende nelle celebrazioni fino ai secondi<br />

Vespri di oggi, con i quali si conclude il tempo forte di Pasqua.<br />

Domenica 30 maggio. Festa della SS.ma Trinità<br />

•Celebrazione eucaristica presieduta da mons. F. Marmiroli e<br />

conferimento delle Cresime ai cristiani adulti (Cattedrale, ore 18).<br />

• Incontro di testimonianze sul Servo di Dio Rolando Rivi, promosso<br />

dalla Comunità di propedeutica e animazione vocazionale<br />

a lui intitolata a Coviolo (parrocchia di Coviolo, ore 21).<br />

Martedì 1° giugno<br />

•Annuale raduno della Congregazione Presbiterale diocesana<br />

di Felina: Messa a suffragio dei Confratelli defunti dal giugno<br />

2009 e relazione sulla spiritualità sacerdotale, di mons. Vittorio<br />

Peri, presidente dell’Unione Apostolica Clero (Felina, ore 9-14).<br />

Giovedì 3 giugno<br />

• Riunione del Consiglio Presbiterale (Reggio Emilia, mattino).<br />

• Celebrazione eucaristica della Solennità del Corpo e Sangue<br />

del Signore e Processione cittadina con benedizione eucaristica<br />

in Piazza San Prospero (Cattedrale, ore 21).<br />

BREVI DIOCESANE<br />

Pastorale Familiare. Incontro di verifica di fine anno<br />

Al termine dell'anno pastorale gli operatori della Pastorale<br />

familiare si incontrano per condividere le esperienze<br />

dell'anno. In particolare, le varie aree di intervento<br />

pastorale saranno lette alla luce della realtà delle coppie<br />

separate o in difficoltà, sempre più numerose anche nelle<br />

comunità ecclesiali. Evidentemente ognuno risponderà<br />

solo alle domande che riguardano il suo campo di<br />

azione; ma l'ascolto anche di quelle degli altri operatori<br />

può illuminare, incoraggiare e sostenere l'azione di ciascuno.<br />

L'incontro sarà presso l'Oratorio Don Bosco di via Adua<br />

domenica 16 maggio, alle 16.30.<br />

Guastalla. Concerto per il compleanno del Vescovo<br />

Domenica 16 maggio, alle 21, nella Concattedrale di S.<br />

Pietro Apostolo, nel ciclo di concerti "Musica intorno al<br />

Fiume", in collaborazione con il Comune di Guastalla,<br />

concerto per il compleanno del Vescovo mons. Adriano<br />

Caprioli. L'Orchestra Ducale "Ferrante Gonzaga" di Guastalla<br />

e la Corale "Pietro Pomponazzo" di Mantova, dirette<br />

da Roberto Fabiano, eseguiranno il «Concerto per<br />

oboe e orchestra in do minore» di Benedetto Marcello e<br />

l'«Introduzione al Gloria per soli, coro e orchestra» di<br />

Antonio Vivaldi. Solisti saranno: Antonella Antonioli, soprano;<br />

Alessandra Perbellini, contralto; Algelo Goffredi,<br />

tenore; Alexander Nuralev, basso; Angela Paletta, oboe.<br />

"Dialoghi in Cattedrale". Presto pronti dvd ed mp3<br />

È possibile prenotare, presso la redazione de "La Libertà"<br />

(laliberta@libero.it), i dvd con video e audio delle tre<br />

serate dei "Dialoghi in Cattedrale", che saranno a di-sposizione<br />

da lunedì 31 maggio al costo di 10 euro ciascuno<br />

(25 euro per la confezione delle 3 serate). Dal sito diocesano<br />

(www.reggioemilia.chiesacattolica.it; www.diocesi.re.it)<br />

saranno presto scaricabili i file audio in formato mp3<br />

delle prime due serate (e, successivamente, anche della<br />

terza, prevista per giovedì 20 maggio).<br />

PORTOGALLO<br />

" R<br />

Vita di <strong>Chiesa</strong><br />

L'omelia di Benedetto XVI a Lisbona, nella Messa con la <strong>Chiesa</strong> portoghese<br />

Annunciare con vigore Cristo risorto<br />

Come isanti che hanno incarnato il Vangelo nella loro vita e in quella del loro Paese<br />

La Messa nel "Terreiro do<br />

Paco", martedì 11 maggio,<br />

è stato il primo incontro<br />

con la popolazione di<br />

Lisbona.Si parla di una folla<br />

di 300mila fedeli, assiepati<br />

nella piazza della celebrazione<br />

e nelle vie e piazze circostanti.<br />

Qui Benedetto XVI ha<br />

additato a tutti l'esempio dei<br />

santi portoghesi, Verissimo,<br />

Massima e Giulia, san Vincenzo,<br />

sant'Antonio, san Giovanni<br />

di Brito e san Nuno di<br />

Santa Maria. Nonostante non<br />

le manchino "figli riottosi e<br />

persino ribelli", ha ricordato<br />

il Pontefice, è nei santi che "la<br />

<strong>Chiesa</strong> riconosce i propri tratti<br />

caratteristici e, proprio in<br />

loro, assapora la sua gioia più<br />

profonda. Li accomuna tutti<br />

la volontà di incarnare il Vangelo<br />

nella propria esistenza".<br />

Questa la seconda parte dell'omelia<br />

di Benedetto XVI.<br />

Sappiamo che non le<br />

mancano (alla <strong>Chiesa</strong>,<br />

ndr) figli riottosi e persino<br />

ribelli, ma è nei Santi<br />

che la <strong>Chiesa</strong> riconosce i propri<br />

tratti caratteristici e, proprio<br />

in loro, assapora la sua<br />

gioia più profonda. Li accomuna<br />

tutti la volontà di incarnare<br />

il Vangelo nella propria<br />

esistenza, sotto la spinta<br />

dell’eterno animatore del Popolo<br />

di Dio che è lo Spirito<br />

Santo. Fissando lo sguardo<br />

sui propri Santi, questa <strong>Chiesa</strong><br />

locale ha giustamente<br />

concluso che oggi la priorità<br />

pastorale è quella di fare di<br />

ogni donna e uomo cristiani<br />

una presenza raggiante della<br />

prospettiva evangelica in<br />

mezzo al mondo, nella famiglia,<br />

nella cultura, nell’economia,<br />

nella politica. Spesso<br />

ci preoccupiamo affannosamente<br />

delle conseguenze sociali,<br />

culturali e politiche della<br />

fede, dando per scontato<br />

che questa fede ci sia, ciò che<br />

purtroppo è sempre meno<br />

realista. Si è messa una fiducia<br />

forse eccessiva nelle strutture<br />

e nei programmi eccle-<br />

Uscirà a novembre “RENDERE GRAZIE. Miscellanea eucarisica per il 70° compleanno”, una raccolta<br />

di testi di mons. Enrico Mazza. È già ora prenotabile con iscrizione nella “Tabula gratulatoria”<br />

ENRICO MAZZA, LITURGISTA “EUCARISTICO”<br />

endere grazie. Miscellanea<br />

eucaristica per il 70° compleanno"<br />

è il titolo scelto<br />

per il volume che raccoglie articoli e<br />

contributi scritti negli ultimi anni da<br />

mons. Enrico Mazza. Le Edizioni Dehoniane<br />

di Bologna si preparano a<br />

pubblicare questo volume, su iniziativa<br />

dello Studio Teologico Interdiocesano<br />

di Reggio Emilia, per onorare il 70°<br />

compleanno dello stesso mons. Mazza:<br />

per un docente universitario, i 70 anni<br />

– compiuti da mons. Mazza nell’aprile<br />

scorso – rappresentano il punto d’arrivo<br />

della carriera accademica, e lo Studio<br />

Teologico ha voluto onorare questa<br />

data patrocinando la pubblicazione<br />

del volume.<br />

Si tratta di un atto di omaggio e di riconoscenza<br />

per un’attività di insegnamento<br />

e ricerca che, partita proprio<br />

dalle aule dello Studio Teologico nel<br />

lontano 1968, ha portato “don Enrico”<br />

all’insegnamento, tra l’altro, all’Università<br />

<strong>Cattolica</strong> e alla Facoltà Teologica<br />

di Milano, al Pontificio Istituto<br />

Liturgico a Roma, all’Institut Catholique<br />

a Parigi,e a diventare uno dei più<br />

noti e apprezzati studiosi di liturgia a<br />

livello internazionale: il tutto senza<br />

mai trascurare l’insegnamento reggiano,<br />

all’Istituto di scienze religiose e, in<br />

particolare, allo Studio Teologico - dove,<br />

peraltro, mons. Mazza continuerà a<br />

insegnare anche per i due prossimi anni<br />

accademici.<br />

siali, nella distribuzione di<br />

poteri e funzioni; ma cosa accadrà<br />

se il sale diventa insipido?<br />

Affinché ciò non accada,<br />

bisogna annunziare di<br />

nuovo con vigore e<br />

gioia l’evento della morte e<br />

risurrezione di Cristo, cuore<br />

del cristianesimo, fulcro e sostegno<br />

della nostra fede, leva<br />

potente delle nostre certezze,<br />

vento impetuoso che spazza<br />

via qualsiasi paura e indecisione,<br />

qualsiasi dubbio e calcolo<br />

umano. La risurrezione<br />

di Cristo ci assicura che nessuna<br />

potenza avversa potrà<br />

mai distruggere la <strong>Chiesa</strong>.<br />

Quindi la nostra fede ha fondamento,<br />

ma c’è bisogno che<br />

questa fede diventi vita in<br />

ognuno di noi. C’è dunque<br />

un vasto sforzo capillare da<br />

compiere affinché ogni cristiano<br />

si trasformi in un testimone<br />

in grado di rendere<br />

conto a tutti e sempre della<br />

speranza che lo anima (cfr<br />

1Pt 3,15): soltanto Cristo può<br />

soddisfare pienamente i profondi<br />

aneliti di ogni cuore<br />

umano e dare risposte ai suoi<br />

interrogativi più inquietanti<br />

circa la sofferenza, l’ingiustizia<br />

e il male, sulla morte e la<br />

vita nell’Aldilà.<br />

Carissimi Fratelli e giovani<br />

amici, Cristo è<br />

sempre con noi e cammina<br />

sempre con la sua<br />

<strong>Chiesa</strong>, la accompagna e la<br />

custodisce, come Egli ci ha<br />

detto: "Io sono con voi tutti i<br />

giorni, fino alla fine del mondo"<br />

(Mt 28,20). Non dubitate<br />

mai della sua presenza! Cercate<br />

sempre il Signore Gesù,<br />

Mons. Enrico Mazza<br />

“Rendere grazie” è, sotto questo aspetto,<br />

un titolo quanto mai indicato: lo ha<br />

scelto l’autore stesso, certo per dar rilievo<br />

al prevalente interesse “eucaristico”<br />

delle sue ricerche, ma offrendo così, al<br />

tempo stesso, la parola giusta ai tanti<br />

che hanno beneficiato e continuano e<br />

beneficiare della sua attività di studio<br />

e di docenza; rendere grazie per l’acume<br />

e l’erudizione delle sue ricerche; rendere<br />

grazie, non da ultimo, per il fascino<br />

delle sue lezioni in aula e per lo humour<br />

che sempre accompagna la sua<br />

parola e la relazione personale con lui.<br />

"Si è messa una<br />

fiducia forse<br />

eccessiva nelle<br />

strutture e nei<br />

programmi<br />

ecclesiali, nella<br />

distribuzione di<br />

poteri e<br />

funzioni; ma<br />

cosa accadrà se<br />

il sale diventa<br />

insipido?<br />

Affinché ciò non<br />

accada, bisogna<br />

annunziare di<br />

nuovo con<br />

vigore e gioia<br />

l’evento della<br />

morte e<br />

risurrezione di<br />

Cristo, cuore del<br />

cristianesimo,<br />

fulcro e<br />

sostegno della<br />

nostra fede,<br />

leva potente<br />

delle nostre<br />

certezze, vento<br />

impetuoso che<br />

spazza via<br />

qualsiasi paura<br />

e indecisione,<br />

qualsiasi dubbio<br />

e calcolo<br />

umano".<br />

crescete nella amicizia con<br />

lui, ricevetelo nella comunione.<br />

Imparate ad ascoltare la<br />

sua parola e anche a riconoscerlo<br />

nei poveri. Vivete la vostra<br />

esistenza con gioia ed<br />

entusiasmo, sicuri della sua<br />

presenza e della sua amicizia<br />

gratuita, generosa, fedele fino<br />

alla morte di croce. Testimoniate<br />

a tutti la gioia per<br />

questa sua presenza forte e<br />

soave, cominciando dai vostri<br />

coetanei. Dite loro che è<br />

bello essere amico di Gesù e<br />

vale la pena seguirlo. Con il<br />

vostro entusiasmo mostrate<br />

che, fra tanti modi di vivere<br />

che il mondo oggi sembra offrirci<br />

– apparentemente tutti<br />

dello stesso livello –, l’unico<br />

in cui si trova il vero senso<br />

della vita e quindi la gioia vera<br />

e duratura è seguendo Gesù.<br />

Proprio perché, riteniamo, molti vorranno<br />

“rendere grazie” a (e con) mons.<br />

Mazza per questo ricco itinerario di<br />

studio e di insegnamento, l’Editore diffonde<br />

in queste settimane una cedola<br />

di prenotazione del volume che, oltre a<br />

offrirlo in sottoscrizione a un prezzo<br />

speciale (39 euro, anziché i 48 del prezzo<br />

di copertina previsto, per un volume<br />

di circa 560 pagine), permette l’inserimento<br />

del proprio nome in una Tabula<br />

gratulatoria, che sarà stampata nel<br />

volume stesso. Ai sottoscrittori, il volume<br />

sarà spedito direttamente, al momento<br />

della pubblicazione (previsto<br />

per novembre 2010), all’indirizzo che<br />

avranno indicato.<br />

Copie della cedola di prenotazione possono<br />

essere ritirate presso la Segreteria<br />

degli Uffici pastorali in Seminario a<br />

Reggio, presso la Curia Vescovile e presso<br />

il Centro Giovanni XXIII; la cedola e<br />

il relativo versamento dovranno essere<br />

inviati direttamente all’Editore entro il<br />

31 luglio 2010.<br />

Al momento della pubblicazione, lo<br />

Studio Teologico organizzerà poi un<br />

“atto accademico” ufficiale di consegna<br />

del volume a mons. Mazza, che sarà<br />

anche un’occasione per un bilancio<br />

(non definitivo!) del suo lavoro di ricercatore<br />

e studioso.<br />

don Daniele Gianotti<br />

direttore dello<br />

Studio Teologico Interdiocesano


ORDINAZIONI PRESBITERALI<br />

Non tre, ma quattro le vittime ad Atene. Occorre riconoscerlo<br />

LA DIGNITÀ DEL FETO: UNA BELLA NOTIZIA<br />

Nei giorni scorsi, come tutti sappiamo, a causa dei disordini<br />

scoppiati ad Atene per le preoccupanti vicende<br />

economiche della Grecia, vi sono stati alcuni<br />

omenica<br />

morti, dipendenti dell’unica banca rimasta aperta nella capitale<br />

greca. Tutti i media nazionali ci hanno detto che le vittime<br />

erano 3 (1 uomo e 2 donne ), ma dal coro unanime si è<br />

dissociata una voce, “Radio 24”, una radio nazionale che il 6<br />

maggio scorso ha riferito, per bocca del suo conduttore, che<br />

le vittime innocenti erano in realtà 4, poiché una delle due<br />

donne era incinta di quattro mesi. Il solo quotidiano Avvenire<br />

ha riportato nei giorni successivi questa notizia.<br />

Può sembrare, di primo acchito, un fatto modesto, di significato<br />

quasi irrilevante, ma credo che invece abbia un'enorme<br />

importanza dal punto di vista ideale e morale.<br />

È stata riconosciuta dignità di persona ad un feto di quattro mesi:<br />

credo che questo debba farci profondamente riflettere. In<br />

questa nostra società pervasa di materialismo e relativismo, dove<br />

la vita troppo spesso vale in funzione di alcuni “valori”<br />

(produttività, potere, bellezza, salute ecc.) e non per una dignità<br />

intrinseca, questa notizia ha un effetto dirompente: è il<br />

classico elefante in un negozio di cristalli.<br />

Di fronte a un ambiente culturale dominante che tende a banalizzare<br />

o a “medicalizzare” l’aborto (quasi che la vita fosse<br />

una patologia!) e a promuovere, con un falso senso di pietà,<br />

l’eutanasia come risposta unica alla grave e cronica sofferenza<br />

inguaribile, trovare chi ha il coraggio di proclamare la vita fin<br />

dal suo concepimento (così come effettivamente è sia dal punto<br />

di vista antropologico che scientifico) è “una bella notizia“<br />

che dobbiamo diffondere, nella speranza che altri personaggi<br />

del mondo mediatico e culturale seguano questo esempio.<br />

È certamente una battaglia lunga e difficile, quella che ci deve<br />

portare a riscoprire la dignità della vita dal suo inizio primordiale<br />

al suo tramonto naturale, ma è altrettanto vero che si tratta<br />

di una battaglia giusta e nobile, corretta sia ideologicamente<br />

che culturalmente; dettata non da valori confessionali (la fede<br />

cattolica), ma da valori tipicamente umani. Sarà un bel giorno<br />

quello in cui la vita umana sarà considerata nella sua vera<br />

luce: pari dignità per ogni essere umano vivente, prescindendo<br />

da ogni parametro o valutazione di capacità e merito.<br />

Mi piace ricordare, a questo proposito, quello che ebbe a dire<br />

Papa Giovanni Paolo II il 10 gennaio 2005 ai rappresentanti<br />

di tutti gli Stati del mondo. Egli disse che erano quattro le grandi<br />

sfide epocali del terzo millennio: 1) quella della vita; 2)<br />

quella del pane; 3) quella della pace; 4) quella della libertà religiosa;<br />

ma concluse dicendo che la prima sfida era quella<br />

della vita. Questo discorso, ultimo ufficiale del Santo Padre, ci<br />

appare sempre più come il suo testamento spirituale, estremo<br />

invito rivolto all’umanità e profezia per il nuovo millennio.<br />

Antonio Rossi<br />

presidente Medici Cattolici di Reggio Emilia<br />

Primo Piano 15 maggio 2010 3<br />

La preghiera per i due ordinandi preti<br />

SARANNO PRETI<br />

DON LUIGI ORLANDINI<br />

E DON ROBERTO RUOZI<br />

Saranno ordinati sacerdoti<br />

dal vescovo Caprioli<br />

in Cattedrale la sera<br />

di sabato 22 maggio, alle<br />

20.30, vigilia di Pentecoste.<br />

Saranno le prime ordinazioni<br />

sacerdotali in Duomo dopo<br />

il lungo restauro. La concelebrazione<br />

sarà trasmessa<br />

in diretta sia dalla Redazione<br />

Reggiana di Radio Pace sia da<br />

ètv-Teletricolore.<br />

I due futuri sacerdoti, don<br />

Luigi Orlandini e don Roberto<br />

Ruozi, celebreranno la Prima<br />

Messa domenica 23 maggio,<br />

Solennità di Pentecoste,<br />

rispettivamente a S. Ilario<br />

(ore 10.30) e a Bagnolo (ore<br />

17.30).<br />

DON LUIGI ORLANDINI<br />

È nato a Reggio Emilia il 22<br />

gennaio 1985, secondo dei<br />

quattro figli di Marco e Annamaria.<br />

Cresciuto nella parrocchia<br />

di Sant’Eulalia a<br />

Sant’Ilario d’Enza, ha vissuto<br />

i primi momenti formativi<br />

in un gruppo legato all’Azione<br />

<strong>Cattolica</strong>. Ha frequentato<br />

le scuole superiori presso il<br />

Liceo della Comunicazione<br />

“San Gregorio Magno” di<br />

Sant’Ilario. A pochi anni dal<br />

diploma ha conosciuto un<br />

gruppo della parrocchia di<br />

Regina Pacis a Reggio: da allora<br />

ha partecipato anche a<br />

diverse iniziative promosse<br />

da quella comunità. Durante<br />

gli anni del liceo ha frequentato<br />

lezioni di pianoforte<br />

presso l’Istituto Diocesano di<br />

Musica e Liturgia in seminario<br />

a Reggio.<br />

Nel settembre del 2004 è en-<br />

Saranno ordinati in Cattedrale sabato 22 maggio alle 20.30<br />

trato nella comunità di formazione<br />

legata al Movimento<br />

“Familiaris Consortio” a<br />

Montorio Veronese e ha frequentato<br />

per tre anni lo Studio<br />

teologico San Zeno di Verona.<br />

Nel settembre 2007 ha<br />

poi proseguito gli studi in<br />

Teologia presso il Seminario<br />

diocesano di Reggio Emilia.<br />

Dal 2006 è attivo come edu-<br />

catore nel “Movimento Giovani”,<br />

gruppo giovanile del<br />

movimento “Familiaris Consortio”,<br />

e dal 2007 collabora<br />

con il gruppo “Giovani e Riconciliazione”.<br />

Dal 2006 al<br />

2009 ha prestato servizio pastorale<br />

presso l’unità pastorale<br />

“Giovanni Paolo II”, in<br />

città (San Francesco da Paola<br />

all’Ospizio, San Maurizio e<br />

In Ghiara, a Reggio, domenica 16 maggio alle 15, appuntamento per malati, familiari, personale sanitario....<br />

Il Vescovo Ausiliare Ghizzoni presiederà la concelebrazione e amministrerà l’Unzione degli infermi<br />

GIORNATA DIOCESANA DELL’AMMALATO<br />

D<br />

16 maggio<br />

2010, alle 14.45, nella<br />

Basilica della B.V. della<br />

Ghiara, avrà inizio la celebrazione<br />

della Giornata diocesana<br />

del Malato con l’accoglienza<br />

dei convenuti dalle parrocchie:<br />

ammalati e loro familiari,<br />

operatori sanitari, sacerdoti,<br />

diaconi, ministri straordinari<br />

della Santa Comunione,<br />

confraternite e associazioni di<br />

volontariato.<br />

Alle15 vi sarà la recita del Santo<br />

Rosario; alle 15.30 la Celebrazione<br />

eucaristica, presieduta<br />

dal Vescovo Ausiliare Lorenzo<br />

Ghizzoni. Dopo l'omelia<br />

sarà amministrata l'Unzione<br />

degli infermi. I canti saranno<br />

animati dal coro "Isicoro"<br />

di Rivalta, diretto dal maestro<br />

Francesco Trapani. Alle 17 è<br />

previsto un buffet nel chiostro<br />

della Basilica, offerto dall’Ufficio<br />

diocesano di Pastorale<br />

della salute.<br />

La diocesi si stringe così<br />

attorno ai suoi figli più<br />

fragili, gli ammalati nel<br />

corpo e nello spirito, per testimoniare<br />

che la <strong>Chiesa</strong> è un<br />

mistero di comunione degli<br />

uomini con Dio Padre e tra loro<br />

in Cristo, per mezzo dello<br />

Spirito Santo.<br />

Giovanni Paolo II così si<br />

esprimeva nella lettera apostolica<br />

"Novo millennio<br />

ineunte": «Fare della <strong>Chiesa</strong> la<br />

casa e la scuola della comunione:<br />

ecco la grande sfida che<br />

ci sta davanti nel millennio<br />

che inizia (...). Che cosa significa<br />

questo in concreto? Prima<br />

di programmare iniziative<br />

concrete occorre promuovere<br />

Sant’Alberto di Gerusalemme).<br />

Nell’anno pastorale<br />

2009-‘10 ha seguito l’attività<br />

del Gruppo “Samuel”, il gruppo<br />

vocazionale diocesano, e<br />

ha accompagnato il Vescovo<br />

nelle visite pastorali.<br />

DON ROBERTORUOZI<br />

Nato a Reggio Emilia il 20 dicembre<br />

1976, è cresciuto nella<br />

parrocchia di San Francesco<br />

da Paola in Bagnolo in<br />

Piano. Conseguita la maturità<br />

scientifica nel 1995 all'Istituto<br />

tecnico statale sperimentale<br />

per Geometri "Blaise<br />

Pascal" (Bus-Tcs) di Reggio,<br />

ha poi proseguito gli studi<br />

conseguendo nel 2000 la<br />

laurea in Scienze e Tecnologie<br />

Alimentari (facoltà di<br />

Agraria) presso l'Università<br />

degli Studi di Parma.<br />

Dopo il servizio civile presso<br />

l'Ausl di Reggio (settore Handicap<br />

adulti) e un paio di anni<br />

di lavoro come impiegato<br />

presso un laboratorio privato<br />

di Modena, è entrato in seminario<br />

nel settembre del<br />

2004. È tuttora ausiliare presso<br />

la Casa della Carità di Fosdondo,<br />

dove ha svolto servizio<br />

in particolare nel triennio<br />

2004-’07 ricevendo il Crocifisso<br />

delle Case della Carità<br />

nell’ottobre 2006; circa nel<br />

medesimo periodo (biennio<br />

2005-’07) ha, inoltre, operato<br />

come educatore nel Gruppo<br />

vocazionale “Samuel”.<br />

Negli ultimi anni ha svolto<br />

servizio pastorale presso le<br />

parrocchie di S. Maria Assunta<br />

a Villa Sesso (2007-’08 e<br />

2008-’09) e di S. Bartolomeo a<br />

Casalgrande (2009-’10).<br />

Quasi un ottavario di preghiera<br />

L’INVOCAZIONE NELLE PARROCCHIE<br />

La settimana che precede<br />

la Pentecoste -<br />

in cui le comunità<br />

cristiane sono invitate a intensificare<br />

la preghiera, sul<br />

modello della prima <strong>Chiesa</strong><br />

in cui Maria e gli Apostoli<br />

nel Cenacolo hanno<br />

atteso il dono dello Spirito<br />

Santo - anche quest’anno,<br />

per la nostra Diocesi, coincide<br />

con i giorni di vigilia<br />

delle ordinazioni presbiterali.<br />

Ringraziando il Signore per<br />

il dono in questo Anno sacerdotale<br />

dei due nuovi<br />

presbiteri, don Luigi Orlandini<br />

e don Roberto<br />

Ruozi, siamo invitati tutti a<br />

prepararci nella preghiera,<br />

a invocare il dono dello<br />

Spirito con abbondanza<br />

per gli ordinandi e per la<br />

nostra Diocesi.<br />

Si può utilizzare come<br />

traccia - a conclusione della<br />

preghiera dei fedeli nella<br />

Messa o come intercessione<br />

nei Vespri o intenzione<br />

nella preghiera del Rosario<br />

- la seguente orazione del Messale:<br />

don Luigi Orlandini<br />

don Roberto Ruozi<br />

O Padre, che provvedi alla tua <strong>Chiesa</strong><br />

gli operai del Vangelo,<br />

effondi in una rinnovata Pentecoste,<br />

lo Spirito di pietà e di fortezza,<br />

e concedi a questi tuoi figli Don Luigi e Don Roberto,<br />

eletti al ministero presbiterale,<br />

di perseverare nel servizio della tua volontà,<br />

perché nella vita e nella missione pastorale<br />

cerchino unicamente la tua gloria.<br />

Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.<br />

una spiritualità della comunione,<br />

facendola emergere come<br />

principio educativo in tutti<br />

i luoghi dove si plasma l'uomo<br />

e il cristiano (...). Spiritualità<br />

della comunione significa<br />

... capacità di sentire il fratello<br />

di fede nell'unità profonda del<br />

Corpo mistico, dunque, come<br />

"uno che mi appartiene", per<br />

saper condividere le sue gioie e<br />

le sue sofferenze, per intuire i<br />

suoi desideri e prendersi cura<br />

dei suoi bisogni, per offrirgli<br />

una vera e profonda amicizia(...).<br />

Spiritualità della comunione<br />

è infine saper "fare<br />

spazio" al fratello, portando "i<br />

pesi gli uni degli altri" (Gal<br />

6,2) e respingendo le tentazioni<br />

egoistiche che continuamente<br />

ci insidiano e generano<br />

competizione, carrierismo, diffidenza,<br />

gelosie. Non ci facciamo<br />

illusione: senza questo<br />

cammino spirituale, a ben poco<br />

servirebbero gli strumenti<br />

esteriori della comunione. Diventerebbero<br />

apparati senz'anima,<br />

maschere di comunione<br />

più che sue vie di espressione e<br />

di crescita»(n. 43).<br />

Il Signore ci aiuti a fare di questa<br />

domenica una esperienza<br />

di comunione utile per la nostra<br />

crescita umana e cristiana.<br />

Ci aiuti a vedere con lo<br />

sguardo di Dio che siamo<br />

amati da lui, che ogni uomo ci<br />

appartiene, è della nostra famiglia<br />

e siamo chiamati con<br />

impegno e sacrificio ad amarlo<br />

sempre, superando ogni<br />

forma di egoismo.<br />

Ivano Argentini<br />

Consulta diocesana<br />

per la Pastorale della salute


4<br />

15 maggio 2010<br />

GIACOMO ZAFFRANI VESCOVO<br />

PRESENTATO <strong>IL</strong> LIBRO CHE<br />

MONS. BELLANI STAVA<br />

FINENDO DI SCRIVERE<br />

"<br />

Guastalla, 4 aprile<br />

2010, Pasqua di<br />

Risurrezione dell'Anno<br />

Sacerdotale. È questa la<br />

data posta da don Giancarlo in<br />

fondo all'Introduzione a questo<br />

lavoro su un vescovo da lui<br />

tanto amato... Nei giorni precedenti<br />

aveva espresso il timore<br />

di non arrivare in tempo a<br />

consegnarlo alle stampe...".<br />

La sala all'interno del Palazzo<br />

Ducale di Guastalla è gremita,<br />

la sera di mercoledì 5 maggio,<br />

alla vigilia del 50° anniversario<br />

della morte di mons. Giacomo<br />

Zaffrani. Chi sta parlando è la<br />

professoressa Elisa Bertazzoni,<br />

una delle anime storiche<br />

della Biblioteca «Maldotti»,<br />

che con mons. Giancarlo Bellani<br />

ha collaborato per decenni,<br />

fino all'ultimo.<br />

Le sue parole, venate di emozione,<br />

ma sottolineate spesso<br />

da un sorriso commosso,<br />

gioioso e grato - specie quando<br />

riaffiorano i ricordi più belli -<br />

sono chiarissime, molto efficaci<br />

nel loro delineare, attraverso<br />

episodi e aneddoti, una figura<br />

così amata come quella di 'don<br />

Giancarlo'. E sanno interpretare<br />

opportunamente il sentimento<br />

dei presenti, che è anzitutto<br />

un senso di riconoscenza<br />

al Signore.<br />

Molti sono interiormente<br />

coinvolti e<br />

toccati da quel racconto<br />

'vivo', realtà di pochi<br />

giorni addietro, ovvero di quegli<br />

ultimi momenti di vita terrena<br />

in cui Monsignor Bellani,<br />

- già molto provato fisicamente,<br />

e nel continuo spostamento<br />

da un ospedale all'altro - si<br />

preoccupava di non riuscire a<br />

terminare un'opera che gli stava<br />

molto a cuore: il libro Forti-<br />

Vita diocesana<br />

In Zaffrani e Bellani fortezza e amabilità<br />

Nel 50°della morte del Vescovo di Guastalla,un ricordo di don Giancarlo<br />

ter et suaviter. Il Vescovo Giacomo<br />

Zaffrani. Una memoria<br />

dell'XI Vescovo di Guastalla a<br />

50 anni dalla scomparsa.<br />

"Quella mattina, giorno di Pasqua"<br />

- riprende Elisa Bertazzoni<br />

- "quando ormai, per il<br />

peggiorare delle sue condizioni,<br />

era stato nuovamente accompagnato<br />

all'ospedale di<br />

Reggio, mi disse: «40 ore! Ancora<br />

una quarantina di ore e il<br />

lavoro sarà proprio finito»... E<br />

40 ore ha avuto, ma non per<br />

scrivere. Di vita. Don Giancarlo<br />

è morto, infatti, poco più di<br />

un giorno e mezzo più tardi,<br />

qualche minuto dopo la mezzanotte<br />

del Lunedì di Pasqua.<br />

A 71 anni, con una mente giovane<br />

e vivacissima in un corpo<br />

stanco. Nel suo computer portatile,<br />

che lo ha seguito nel<br />

Pronto Soccorso, nella Medicina<br />

d'urgenza, nel Room di<br />

Chirurgia, c'era questo lavoro<br />

sul Vescovo Zaffrani". A completare<br />

le ultime parti, solo ab-<br />

REGGIO: VENERDÌ 21 MAGGIO<br />

VA IN SCENA AL TEATRO ARIOSTO<br />

<strong>IL</strong> MUSICAL «FINO AL TERZO CIELO»<br />

Torna in scena «Fino al Terzo Cielo», il musical che racconta<br />

la straordinaria avventura umana e spirituale di<br />

San Paolo di Tarso.<br />

Scritto e interpretato dalla Compagnia teatrale «Piccola comunità»<br />

di San Giacomo e San Rocco di Guastalla, è stato rappresentato<br />

15 volte, con repliche – tra gennaio e novembre<br />

2009 – anche a Roma, Sassuolo, Belluno, Correggio, Varese.<br />

Fino al Terzo Cielo si è fatto apprezzare per la qualità della resa,<br />

e per la suggestione e l’intensità con cui tratteggia la figura<br />

ed il messaggio dell’Apostolo delle genti e la vita delle prime<br />

comunità cristiane, con una sceneggiatura che non tralascia<br />

peraltro di compiere ‘incursioni’ nell’attualità, puntando<br />

a coinvolgere intimamente lo spettatore e ad interpellarne l’animo.<br />

Prima ancora che uno spettacolo, dunque, il desiderio<br />

di vivere e far vivere un'esperienza spirituale.<br />

Interamente originale nelle musiche, nei testi, nei costumi,<br />

nelle coreografie e scenografie, lo spettacolo sbarca per la<br />

prima volta a Reggio Emilia, per una serata promossa dalla<br />

«Fabbrica del Duomo» in favore dei restauri alla Cattedrale.<br />

Tutti i reggiani sono invitati a partecipare a questo momento<br />

di fede, musica e teatro, sostenendo l’importante iniziativa.<br />

L’appuntamento è per venerdì 21 maggio, alle ore 21, al Teatro<br />

Ariosto. Le prevendite sono già aperte al Box Office de "I<br />

Teatri" (per tutte le info: biglietteria del Valli, tel<br />

0522.458854/458811; biglietteria@iteatri.re.it). La sera dello<br />

spettacolo sarà invece attiva la biglietteria del Teatro Ariosto.<br />

foto Pietro Parmiggiani<br />

SERATA PRO CATTEDRALE: I REGGIANI INVITATI A PARTECIPARE<br />

Foto 1 (di G.M. Codazzi): Elisa Bertazzoni, della Biblioteca «Maldotti», presenta l'opera di don Bellani su Zaffrani. Foto 2: la copertina del<br />

libro «Fortiter et suaviter - Il Vescovo Giacomo Zaffrani». Foto 3 (di Fausto Franzosi): il Vescovo dinanzi all'immagine di mons. Zaffrani.<br />

bozzate o incompiute, ha pensato<br />

la stessa prof. Bertazzoni,<br />

"con umiltà, rispetto e affetto".<br />

Èsorprendente constatare<br />

come le figure di questi<br />

due ministri della ex<br />

Diocesi di Guastalla (uno vescovo,<br />

l'altro suo sacerdote e figlio<br />

spirituale) si incontrino ed<br />

intreccino in una sorta di prov-<br />

videnziale disegno. "I due avverbi,<br />

fortiter e suaviter dello<br />

stemma di Monsignor Zaffrani"<br />

- illustra nella Premessa al<br />

libro la prof. Bertazzoni - ben<br />

si adattano allo stesso don<br />

Giancarlo. Fortiter per il modo<br />

di vivere e manifestare la fede<br />

e per la disponibilità a darsi fi-<br />

li scansafatiche, gli svogliati e<br />

i faciloni se ne stiano pure comodi<br />

a casa: questa è una gara<br />

appassionante ma anche seria e molto<br />

ardua. Per gente tenace, con voglia di fare,<br />

insomma. Superare le prove richiederà<br />

scaltrezza e prontezza, arguzia e intelligenza,<br />

ma soprattutto comporterà un<br />

grosso lavoro di ricerca!".<br />

Mauro Torelli, vent'anni di esperienza<br />

d'animazione in oratorio, nella Bassa, è<br />

l'ideatore della Caccia al tesoro "Le dodici<br />

fatiche dell'Oratorio", organizzata grazie<br />

alla collaborazione con l'oratorio di<br />

Guastalla. Uno che di queste cose se ne<br />

intende. E che da anni si ingegna nel mettere<br />

in piedi competizioni appassionanti,<br />

che creino occasioni di aggregazione e conoscenza,<br />

stimolando nel contempo le<br />

abilità e l'intraprendenza di ciascuno.<br />

Qualcosa che spinga cioè ad 'applicarsi' -<br />

con serietà e rigore - in una sfida. Pur divertente<br />

e appassionante che sia. Durante<br />

l'estate Mauro gira volentieri Cres &<br />

Grest - specie del Vicariato guastallese -<br />

no allo sfinimento. Suaviter<br />

per il suo modo di accogliere,<br />

per la sua delicatezza, per la<br />

sua amabilità".<br />

L'amore per la Santa Vergine -<br />

sfociato in una delle ultime<br />

opere di don Giancarlo («Così<br />

nel Santuario ti ho cercato -<br />

Guida del Santuario della Beata<br />

Vergine della Porta in Guastalla»,<br />

2009) è un altro tratto<br />

"Sì,il «tesoro nascosto nel campo» resta sempre<br />

il Signore Gesù,e il campo è la <strong>Chiesa</strong>.Tocca ora<br />

a noi...dare continuità al servizio di coloro che<br />

ci hanno preceduto" (dall'omelia del Vescovo)<br />

" G<br />

che li accomuna. "Don Giancarlo",<br />

riprende la Bertazzoni,<br />

"deve aver amato davvero<br />

questo vescovo, che viveva e<br />

pregava accanto ai suoi seminaristi,<br />

considerandoli la pupilla<br />

dei suoi occhi; che invocava<br />

la Madonna camminando<br />

lungo i corridoi del semina-<br />

rio, ogni sera, in una luce fioca,<br />

e che si poteva incontrare<br />

mentre pregava il Rosario, corona<br />

alla mano, ogni giorno ,<br />

sotto i portici di corso Garibaldi<br />

a Guastalla".<br />

"<br />

Un libro che ho letto<br />

tutto d'un fiato",<br />

scrive il Vescovo<br />

Adriano nella prefazione.<br />

Come una "corsa tra le pagine"<br />

di un racconto capace -<br />

per lo stile con cui è scritto - di<br />

evocare e suscitare, nello stesso<br />

Mons. Caprioli, "luoghi, figure<br />

ed eventi che mi sono stati<br />

cari nella mia giovinezza".<br />

Esperienze che ricorrono; perché<br />

i luoghi in cui nacque e<br />

operò - per parte della sua vita<br />

- Mons. Zaffrani (nato a Casalzuigno,<br />

Varese, "crocevia tra la<br />

diocesi di Milano e quella di<br />

Como"), sono gli stessi - spiega<br />

il Vescovo - "da me frequentati<br />

come giovane assistente<br />

Scout". Territori, quelli di Mi-<br />

per insegnare a bambini e ragazzi i segreti<br />

di giochi semplici e affascinanti (e anche<br />

un po' dimenticati) come il «Tiro alla cerbottana».<br />

E a quanti si dimostrano davvero<br />

interessati propone la partecipazione<br />

a successivi tornei di piazza, aperti a tutti,<br />

con tanto di agguerriti sfidanti.<br />

Ma torniamo alla Caccia al tesoro.<br />

"È rivolta in modo particolare ai<br />

gruppi parrocchiali e d'oratorio",<br />

spiega Torelli, "ma resta comunque<br />

aperta a tutti. Possono parteciparvi gruppi<br />

da un minimo di 3 fino ad un massimo<br />

di 20 persone". La quota d'iscrizione, per<br />

ogni squadra, è di 50 euro. E più si è, più<br />

si possono abbattere i costi. "Per fare un<br />

esempio" - chiarisce - "in un gruppo di 20<br />

persone (numero massimo per team, si<br />

diceva), ciascun concorrente pagherà una<br />

quota personale di soli 2,50 euro. In questo<br />

modo, un oratorio potrebbe decidere<br />

di gareggiare anche con più squadre".<br />

E il meccanismo dell'iscrizione come funziona?<br />

"Il responsabile per ogni gruppo<br />

lano e Como, non solo confinanti,<br />

ma con stretti rapporti<br />

"sia dal punto di vista sociale<br />

sia sotto il profilo ecclesiale".<br />

« F<br />

ortiter et suaviter -<br />

Il Vescovo Giacomo<br />

Zaffrani» è un<br />

libro vergato da monsignor<br />

Bellani con la consueta e nota<br />

"abilità nello scrivere che lo faceva<br />

passare, come nella vita"<br />

- soggiunge la prof. Bertazzoni<br />

- "dal serio allo scherzoso", insieme<br />

a quella sua capacità "di<br />

sentire il sacro e di esprimerlo".<br />

Un libro agile (di poco più<br />

di 60 pagine), ma anche ricco e<br />

completo quanto basta nella<br />

sua documentazione fotografica<br />

e di immagini. Un libro<br />

elegante a vedersi e a toccarsi,<br />

piacevole da sfogliare, ben curato<br />

da Fausto Franzosi nell'impaginazione<br />

e nell'aspetto<br />

grafico.<br />

Al termine dell'incontro<br />

di presentazione ci si è<br />

poi portati in Concattedrale,<br />

per la celebrazione dell'Eucaristia<br />

di memoria e suffragio.<br />

Il Vescovo - affiancato<br />

dall'Ausiliare - ha aperto la<br />

Messa accendendo un cero<br />

davanti ad un ingrandimento<br />

fotografico del ritratto di Zaffrani,<br />

in presenza delle autorità,<br />

di quattro sacerdoti guastallesi<br />

ordinati da mons. Zaffrani<br />

e di altri che l'hanno conosciuto<br />

quand'erano seminaristi,<br />

del Vicario e di altri<br />

preti, di diaconi, religiose e fedeli,<br />

di rappresentanti del<br />

mondo culturale, del volontariato,<br />

dell'Ospedale. Tutti si sono<br />

uniti ai familiari per omaggiare<br />

il caro 'don Giancarlo'.<br />

Matteo Gelmini<br />

Si chiama “Le dodici fatiche dell’Oratorio”. Competizione difficile e appassionante, avrà luogo tra giugno e settembre<br />

ORATORI: ISCRIZIONI APERTE ALLA CACCIA AL TESORO<br />

A sinistra: i finalisti dell’edizione 1996,<br />

alla quale parteciparono - nei tre mesi di<br />

prove - migliaia di persone. Sopra: il logo<br />

di RC29. “Non occorre essere laureati o<br />

diplomati, giovani o anziani per<br />

partecipare”, spiegano i promotori. “Ma<br />

gran voglia di divertirsi, intuito,<br />

determinazione, perseveranza, quelli sì”.<br />

dovrà contattarci e fornire le informazioni<br />

sulla sua squadra (entro le ore 20 di lunedì<br />

31 maggio) a questi recapiti: Mauro<br />

333.6517874; Emanuele 333.6657599,<br />

gualtio@virgilio.it. Ai singoli referenti<br />

chiederemo di lasciarci un suo recapito ,<br />

così da poterlo convocare in vista della<br />

giornata d'avvio della mega-Caccia al tesoro:<br />

sabato 5 giugno, al Centro giovanile<br />

«don Bosco» di Guastalla (via Pegolotti).<br />

Quel giorno - dalle 15 alle 17 - consegneremo<br />

a tutti le prime 10 «fatiche», prove di<br />

ricerca che ogni gruppo dovrà superare<br />

nei singoli Comuni di provenienza. La finalissima<br />

è poi fissata per domenica 12<br />

settembre, di nuovo al «don Bosco».<br />

Il premio? Udite udite: un «tesoro» da<br />

3.000 euro (nell'edizione 1996 - allora era<br />

qualcosa come 7 milioni di lire - se lo aggiudicò<br />

l'oratorio di Luzzara). Sponsor<br />

della manifestazione è Radio Circuito 29,<br />

emittente radiofonica di Viadana. La<br />

competizione è aperta, dunque. Che si<br />

formino le compagini. E vincano i più valorosi!<br />

(MatG)


SABATO 8 MAGGIO<br />

I GRUPPI CRESIMA<br />

RADUNATI AL<br />

PALAHOCKEY DI REGGIO Mille<br />

Già dalle 14.45 il Palahockey<br />

Fanticini di<br />

Reggio veniva preso<br />

d'assalto dai gruppi dei ragazzi<br />

della Cresima (quelli<br />

che l'hanno ricevuta o la riceveranno<br />

nell'anno pastorale<br />

2009-'10). Erano circa un<br />

migliaio, venuti da ogni parte<br />

della diocesi, accompagnati<br />

dai loro catechisti e muniti<br />

della loro “manona”, il simbolo<br />

che ciascun gruppo aveva<br />

preparato in parrocchia. Il<br />

simbolo della manona è stato<br />

scelto quest'anno per rappresentare<br />

le relazioni fra le<br />

persone, tema al centro dell'anno<br />

pastorale. Lo scopo<br />

dell'incontro era anche quello<br />

di incontrare il Vescovo Ausiliare<br />

Lorenzo Ghizzoni, intervenuto<br />

in rappresentanza<br />

del Vescovo Caprioli.<br />

Il clima di eccitazione e di<br />

festa ha invaso il palazzetto,<br />

le strisce di stoffa consegnate<br />

ai ragazzi (dopo le<br />

debite indicazioni per l'uso:<br />

non si imbavaglia il vicino,<br />

non si legano le mani/piedi<br />

dei catechisti...) hanno dato<br />

colore agli spalti e la grande<br />

"ola" ha reso l'accoglienza<br />

del Vescovo Lorenzo degna<br />

dei migliori stadi da finale di<br />

Champions League!<br />

All'apertura un gruppo di<br />

giovani provenienti da Luzzara<br />

e Novellara ha infuso ulteriore<br />

adrenalina nel cuore<br />

dei ragazzi-Cresima, coinvolgendoli<br />

in alcuni balli scatenati.<br />

Poi, con la presentazione<br />

di tutti i gruppi parrocchiali<br />

(una sessantina, v. l'elenco<br />

a parte) e la consegna<br />

delle "manone", ha avuto inizio<br />

l'incontro vero e proprio.<br />

I brillanti presentatori della<br />

parrocchia di Fogliano hanno<br />

guidato i presenti alla scoperta<br />

dei gruppi iscritti in Facebook,<br />

conosciuti in questi<br />

mesi attraverso le pagine del<br />

gruppo "Amici della Cresima"<br />

(ConfBook: il FaceBook<br />

dei gruppi della Cresima, o<br />

Confermazione).<br />

Un appuntamento importante<br />

da ripensare<br />

Sono una catechista di un Gruppo<br />

Cresima. Sono anche insegnante e<br />

madre di tre figli. Ho partecipato<br />

per la prima volta all'incontro dei<br />

cresimandi con il Vescovo, sabato 8<br />

maggio, con una ventina di ragazzi<br />

del gruppo di prima media a cui<br />

faccio catechismo dalla prima elementare.<br />

L'incontro mi ha lasciato molto<br />

perplessa e vorrei portare alcune riflessioni,<br />

nella speranza che non<br />

vengano assolutamente considerate<br />

come critiche, ma semplicemente<br />

come, appunto, spunti di riflessione<br />

in vista di altri appuntamenti.<br />

Mi ha molto disturbato il clima rumoroso<br />

e per niente rispettoso che si<br />

è creato fin dall'inizio, con ragazzi<br />

e catechisti che si spostavano in<br />

continuazione per andare alle<br />

macchinette a prendere da bere e<br />

da mangiare o forse solo a fare un<br />

giro. In alcuni momenti ho avuto<br />

l'impressione che l'incontro non<br />

fosse gestito da organizzatori adulti<br />

ma fosse in mano ai ragazzi stessi.<br />

Forse i numeri erano eccessivi e<br />

l'acustica dell'ambiente non ideale,<br />

ma credo fosse necessario richiamare<br />

fin dall'inizio al rispetto delle<br />

regole e del grande lavoro degli<br />

organizzatori e chiedere che non ci<br />

si muovesse durante lo spettacolo,<br />

ma solo nei momenti di pausa.<br />

Probabilmente occorre riflettere<br />

L’incontro diocesano dei ragazzi - Cresima 15 maggio 2010 5<br />

volti: "Confbook" non virtuale<br />

L'incontro colVescovo Ausiliare e con la realtà della <strong>Chiesa</strong> diocesana<br />

Aloro volta, i "Granelli<br />

di sabbia", il gruppo<br />

teatrale emergente<br />

delle parrocchie di Sabbione<br />

e dintorni, hanno messo in<br />

scena alcuni spaccati della<br />

vita di adolescenti alle prese<br />

con i propri idoli, la moda (i<br />

truzzi hanno riscosso grande<br />

successo) e soprattutto le re-<br />

lazioni "virtuali", con le loro<br />

opportunità e i loro paradossi:<br />

avere 4.500 amici in Facebook<br />

e provare solitudine;<br />

usare i sentimenti dell'altro<br />

solo per aggiungere una conquista<br />

nei propri contatti<br />

(Stellabella 97); rasentare il<br />

paradosso quando, per iscri-<br />

anche sul ruolo dei catechisti e<br />

preoccuparsi in futuro anche di<br />

una loro formazione-informazione:<br />

vicino a noi un gruppo, con il<br />

loro catechista, si è alzato ed è uscito<br />

nel mezzo del momento di preghiera.<br />

Forse i catechisti potevano essere<br />

maggiormente coinvolti e responsabilizzati<br />

prima dell'incontro,<br />

mandando loro un programma<br />

dettagliato e chiedendo formalmente<br />

un corretto comportamento.<br />

La consapevolezza di ciò a cui si<br />

partecipa dovrebbe evitare gli atteggiamenti<br />

di insofferenza che ho<br />

colto intorno (anche tra i miei ragazzi),<br />

quando è iniziato il momento<br />

di preghiera che qualcuno<br />

temeva fosse una Messa.<br />

I contenuti del pomeriggio erano<br />

vere un amico a Facebook, gli<br />

chiedi i dati, anche se vi conoscete<br />

da una vita e siete<br />

cresciuti insieme... (!).<br />

Infine, la richiesta di amicizia<br />

da parte di un tal Joshua (Gesù)<br />

- che attraverso la rete riesce<br />

a mettersi in contatto<br />

con il cuore dei ragazzi, a raggiungere<br />

la situazione che<br />

stanno vivendo, a provocare<br />

un cambiamento e infine ad<br />

incontrarli e a farli incontrare<br />

- rende interessante il finale,<br />

che porta i ragazzi coinvolti<br />

a sperimentare la bellezza<br />

di una relazione con gli altri<br />

vera, autentica e insostituibile.<br />

Il momento di preghiera<br />

con il Vescovo Ausiliare<br />

Lorenzo ha posto al centro<br />

le relazioni dei ragazzi<br />

con Gesù, relazioni che li rendono<br />

parte della <strong>Chiesa</strong> grazie<br />

allo Spirito Santo, il quale<br />

“ci riunisce perché sappiamo<br />

mettere insieme bontà e autenticità,<br />

così da incontare gli<br />

Rilanciando il tema della giornata,“Nella rete,ma con lo...Spirito!”,il Vescovo<br />

Lorenzo ha sollecitato i ragazzi a farsi promotori di relazioni autentiche sia<br />

nella vita quotidiana (famiglia,scuola,parrocchia) sia in rete,potente mezzo<br />

di conoscenza e comunicazione,non dimenticando che lo Spirito Santo agisce,<br />

con e per mezzo loro,nell'annuncio dell'amicizia con Gesù<br />

INCONTRO RIUSCITO? DUE PARERI A CONFRONTO<br />

L’applauso ai “Granelli di sabbia”,<br />

di Sabbione, al termine del loro spettacolo<br />

altri in armonia con te”. Il Vescovo,<br />

rilanciando il tema<br />

della giornata, “Nella rete, ma<br />

con lo... Spirito!”, ha sollecitato<br />

i cresimandi a farsi promotori<br />

di relazioni autentiche<br />

sia negli ambienti della<br />

vita quotidiana (famiglia,<br />

scuola, parrocchia) sia in re-<br />

molto interessanti e senz'altro vicini<br />

al linguaggio dei ragazzi, ma forse<br />

l'impressione generale ha un po'<br />

svilito, anche agli occhi dei ragazzi<br />

e di alcuni genitori che ci avevano<br />

accompagnato, l'importanza di un<br />

appuntamento diocesano, che ci<br />

era stato proposto come una "tappa"<br />

nel cammino di preparazione<br />

alla Cresima.<br />

In ogni caso ringrazio tutti coloro<br />

che hanno lavorato per questo incontro<br />

e i bravissimi ragazzi che<br />

hanno recitato e mi scuso per le mie<br />

riflessioni, che spero vengano interpretate<br />

semplicemente come il contributo<br />

di una persona che ormai<br />

da 30 anni lavora e fa servizio con<br />

i ragazzi. Grazie per l'attenzione.<br />

F. P.<br />

te, potente mezzo di conoscenza<br />

e comunicazione,<br />

non dimenticando che lo<br />

Spirito Santo agisce, con e<br />

per mezzo loro, nell'annuncio<br />

dell'amicizia con Gesù.<br />

Un grazie grande come la<br />

diocesi va ai gruppi di giovani<br />

di Fogliano, Novellara (che<br />

hanno animato i canti della<br />

liturgia) e Luzzara, per il prezioso<br />

aiuto che hanno dato<br />

nell'allestimento e nell'organizzazione<br />

della giornata, ai<br />

giovani attori (veramente<br />

bravi) dei Granelli di sabbia,<br />

a Morena Guidetti e ai suoi<br />

collaboratori. L'appuntamento<br />

è per il prossimo anno,<br />

certi che il volto della<br />

<strong>Chiesa</strong> si trasformerà quando<br />

apriremo i nostri cuori ai<br />

doni dello Spirito!<br />

L'équipe di coordinamento<br />

dell' Ufficio Catechistico<br />

Una ricca esperienza<br />

di <strong>Chiesa</strong> diocesana<br />

(prezioso l’incontro con<br />

la nuova realtà della “rete”)<br />

Per noi della "bassa", Reggio non è<br />

proprio a portata di mano, ma l’idea<br />

di andare ad incontrare il nostro<br />

Vescovo ha trovato entusiasti<br />

tutti i miei ragazzi del catechismo.<br />

Come catechisti avevamo già partecipato<br />

ad altri di questi raduni<br />

per cresimandi, ma una moltitudine<br />

simile non c’era mai capitata di<br />

vederla.<br />

Abituati ad una realtà piccola come<br />

la nostra, trovarsi tra tanti giovani<br />

come loro è stata bellissima<br />

esperienza di <strong>Chiesa</strong>. Soprattutto, il<br />

LE PARROCCHIE<br />

PRESENTI<br />

ALL’INCONTRO<br />

01. Albinea (San Gaetano)<br />

02. Ancora<br />

03. Arceto<br />

04. Bagnolo in Piano<br />

05. Brescello<br />

06. Ca’ di Roggio<br />

07. Cadè<br />

08. Cadelbosco Sopra<br />

09. Calerno<br />

10. Campegine<br />

11. Canali<br />

12. Castelnuovo Sotto<br />

13. Cavazzoli<br />

14. Cavriago<br />

15. Cerredolo<br />

16. Fatima (Correggio)<br />

17. Fazzano<br />

18. Fosdondo - Canolo<br />

19. Gavassa<br />

20. Gavassa<br />

21. Gavasset<br />

22. Guastalla<br />

23. Immacolata<br />

24. Luzzara<br />

25. B.V. dello Spino - S. Girolamo<br />

26. Mandrio - Mandriolo -<br />

San Martino<br />

27. Massenzatico<br />

28. Montecavolo<br />

29. Montecchio Emilia<br />

30. Novellara<br />

31. Pieve<br />

32. Pieve di Guastalla<br />

33. Pratissolo<br />

34. Regna Pacis<br />

35. Rivalta<br />

36. Roncina<br />

37. Roncocesi<br />

38. Rubiera<br />

39. Ssn Faustino<br />

40. San Giovanni<br />

41. San Giuseppe<br />

42. San Luigi<br />

43. San Michele di Pigneto<br />

44. San Pio X<br />

45. San Prospero Strinati<br />

46. Santa Croce - San Paolo<br />

47. Sassuolo (Rometta)<br />

48. Scandiano (Ch.Grande)<br />

49. Tressano<br />

50. U.P. della B.V. dello Spino<br />

51. Vezzano<br />

52. Villa Aiola<br />

53. Villa Lunga – Ss.mo Salvatore<br />

54. Villa Rotta<br />

55. Villa Sesso<br />

sentirsi parte di una grande famiglia,<br />

la <strong>Chiesa</strong> diocesana, fra tanti<br />

ragazzi della tua età che condividono<br />

la tua stessa esperienza di fede…<br />

Dopo aver tanto spiegato e<br />

parlato a loro di <strong>Chiesa</strong>, questa è<br />

stata la più bella e costruttiva lezione.<br />

Non nascondo che quando suor<br />

Stefania ci propose l’iniziativa di<br />

“Amici in rete” rimasi piuttosto perplessa:<br />

personalmente con il mondo<br />

di Internet mantengo una certa<br />

diffidenza, ma tutto sommato la ritengo<br />

un’iniziativa interessante.<br />

Entrare nel mondo di Facebook a<br />

noi catechiste è costato un certo<br />

adattamento anche di linguaggio<br />

ma ci è piaciuto sentire dai nostri<br />

ragazzi che eravamo scese nel loro<br />

“territorio”. Anche se non ho vinto<br />

tutte le mie resistenze, e tuttora non<br />

so bene cosa significa “taggare”, ho<br />

capito che dobbiamo cercare i ragazzi<br />

nei loro spazi, anche perché<br />

accompagnandoli e vivendo insieme<br />

certe esperienze si può far capire<br />

loro il buono ed il cattivo delle<br />

cose. Quanto alla partecipazione<br />

così massiccia, forse è dovuta al coinvolgimento<br />

durante quasi tutto<br />

l’anno catechistico.<br />

Non è stato una semplice giornata<br />

con il Vescovo, ma un incontro al<br />

termine di un percorso in cui, non<br />

solo virtualmente, il Signore era<br />

con noi.<br />

Cecilia Badari<br />

parrocchia di Villarotta<br />

Unità pastorale della B.V. dello Spino


6<br />

15 maggio 2010<br />

CHIESA DI FELINA<br />

<strong>IL</strong> SUFFRAGIO PER I CONFRATELLI,<br />

SPECIALMENTE PER QUELLI<br />

DEFUNTI DAL GIUGNO 2009 Congregazione<br />

Un giorno infrasettimanale<br />

un po’ inconsueto,<br />

quello della<br />

prossima assemblea annuale<br />

della Congregazione Presbiterale<br />

diocesana di Felina. Il<br />

Consiglio di presidenza ha<br />

infatti la mattina di martedì<br />

1° giugno prossimo, a partire<br />

dalle 9.15. La scelta, afferma<br />

la lettera di convocazione, intende<br />

facilitare al massimo la<br />

partecipazione degli iscritti e<br />

e di quanti altri volessero<br />

unirsi alla giornata di preghiera<br />

e suffragio, di aggiornamento<br />

pastorale e di conviviale<br />

fraternità.<br />

Come di norma, l’assemblea<br />

si terrà presso la chiesa parrocchiale<br />

di Santa Maria Assunta<br />

in Felina, sede sociale<br />

della Congregazione. Si partirà<br />

alle ore 9.15 (accoglienza):<br />

seguiranno il canto di Lodi<br />

e la concelebrazione Eucaristica<br />

in suffragio dei Confratelli<br />

defunti, in particolare<br />

quelli dell’annata, da giugno<br />

2009, ma unito a quello di<br />

tutte le annate precedenti. Il<br />

pezzo forte sarà la conferenza<br />

di aggiornamento e dibattito.<br />

Chiuderà l’assemblea il<br />

pranzo alle ore 12.45 presso i<br />

locali della parrocchia.<br />

I<br />

confratelli defunti dell’annata<br />

sono:<br />

• comm. Camillo Rossi<br />

(+16 giugno 2009),<br />

• mons. Giacomo Rinaldi (+<br />

2 luglio 2009),<br />

• don Mario Predieri (+ 31<br />

agosto 2009),<br />

• don Carlo Cipolli (+ 23 ottobre<br />

2009),<br />

Vita di <strong>Chiesa</strong><br />

di Felina in assemblea<br />

Martedì 1° giugno a Felina si rifletterà sulla spiritualità sacerdotale<br />

Una foto di<br />

repertorio di una<br />

delle più recenti<br />

assemblee<br />

annuali della<br />

Congregazione<br />

Presbiterale,<br />

sempre a Felina.<br />

Quest'anno,<br />

martedì 1°<br />

giugno,<br />

la riflessione sarà<br />

tenuta da mons.<br />

Vittorio Peri, presidente<br />

nazionale<br />

dell'Unione Apostolica<br />

del Clero,<br />

sulla "Spiritualità<br />

diocesana dei<br />

ministri ordinati".<br />

• don Angelo Rabitti (+ 11<br />

marzo 2010).<br />

Sarà fatto anche un particolare<br />

ricordo al Cardinale Sergio<br />

Pignedoli, ricorrendo sia<br />

il centenario della nascita (4<br />

giugno 1910) che il trentennale<br />

della morte (15 giugno<br />

1980) e trovandosi la sua<br />

tomba proprio nella chiesa di<br />

Felina.<br />

La conferenza di aggiornamento<br />

sarà tenuta da<br />

monsignor Vittorio Peri,<br />

presidente nazionale dell’Unione<br />

Apostolica del Clero,<br />

che intratterrà i presenti<br />

sul tema: "Spiritualità diocesana<br />

dei ministri ordinati". Il<br />

tema - del tutto in linea con<br />

l'Anno Sacerdotale - è particolarmente<br />

caro alla Congregazione<br />

che, tra le sue finalità<br />

primarie, in ordine alla carità<br />

e alla comunione tra i<br />

Confratelli, ha innanzitutto:<br />

"a) favorire la fraternità sacerdotale<br />

e pastorale del Presbiterio<br />

diocesano, in comunione<br />

con il Vescovo; b) promuovere<br />

la spiritualità del<br />

ministero ordinato” (art. 2<br />

dello Statuto 1997). Sono perciò<br />

invitati, anche se non<br />

iscritti alla Congregazione,<br />

tutti i ministri “ordinati” e<br />

“istituiti” che, secondo l’articolo<br />

7 dello Statuto, in quanto<br />

"particolarmente impegnati<br />

nell’esercizio del sacerdozio<br />

battesimale", possono<br />

chiedere di essere iscritti a<br />

pieno titolo alla Congregazione.<br />

Nella lettera di indizione,<br />

il Priore della Congregazione<br />

mons.<br />

Guiscardo Mercati invita i<br />

confratelli a considerare impegno<br />

prioritario la parteci-<br />

pazione all’assemblea, in attuazione<br />

concreta della fraternità<br />

sacerdotale e pastorale<br />

e come occasione di conoscenza<br />

reciproca tra clero anziano<br />

e clero giovane. E, nel<br />

segno di tale fraternità, saranno<br />

ospiti graditi anche gli<br />

iscritti alla “Còngrega” di<br />

Brugneto, l’altra storica Congregazione<br />

Presbiterale del<br />

territorio diocesano guastallese.<br />

Nel pomeriggio, infine, per<br />

chi lo desidera e tempo permettendo,<br />

ci sarà la possibilità<br />

di fare una escursione fino<br />

alla croce che, sul monte Fòsola,<br />

ricorda l’uccisione di<br />

don Giuseppe Jemmi, il 19<br />

aprile 1945. Si sale in auto fino<br />

alla località Casa Barucco,<br />

quindi si prosegue a piedi per<br />

una ventina di minuti nel folto<br />

del bosco, con persona<br />

esperta che fa da guida.<br />

UNA <strong>FEDE</strong>LTÀ SECOLARE<br />

La Congregazione Presbiterale diocesana di Felina è stata costituita<br />

con decreto 20 settembre1955 dal vescovo Beniamino<br />

Socche, che ha conglobato in un unico sodalizio le precedenti<br />

Congregazioni Presbiterali di Reggio, Minozzo e Felina,<br />

ultime rimaste di una serie di associazioni di sacerdoti (e<br />

in tanta parte anche di laici) iniziata, per quanto si sa, ai primi<br />

del secolo XIII con il Consorzio Presbiterale di Reggio.<br />

Tutte queste associazioni, particolarmente dal secolo XVII,<br />

hanno avuto il carattere della spontaneità e della libera adesione,<br />

volendo così sottolineare il senso della fraternità, del reciproco<br />

aiuto materiale e spirituale e, infine, del suffragio postmortem<br />

come segno della massima carità.<br />

Tra le ultime è sorta, nel 1713, quella di Felina, la cui floridezza<br />

ha finito via via per assorbire tutte le altre. In essa erano pur<br />

sempre centrali la preghiera e l’aggiornamento pastorale, ma<br />

erano inseparabili dall’incontro libero, spontaneo e amichevole<br />

tra i confratelli, che si verificava nella giornata dell’assemblea<br />

annuale.<br />

In questa storia di oltre otto secoli nessun dubbio sorge circa<br />

la fedeltà all’adempimento degli obblighi statutari e quindi del<br />

suffragio per i confratelli defunti che, se riguarda in particolare<br />

quelli dell’annata sociale, in realtà si estende, per quanto in<br />

evidente sottinteso, a tutti i defunti degli anni e dei secoli precedenti.<br />

Ciò risulta in particolare dai registri della Congregazione<br />

di Felina dai quali si può accertare che mai un solo anno<br />

si è mancato di celebrare l’assemblea annuale caratterizzata<br />

dalla celebrazione della Santa Messa per i defunti, da<br />

momenti di incontro per parlare di temi pastorali (e questo in<br />

particolare in tutto il secolo XX) e da un momento conclusivo<br />

di tipo conviviale, a volte consumando il pranzo, a base di pane<br />

pancetta e vino, sull’erba del sagrato; a volte in una vicina<br />

locanda e, da almeno 50 anni, nei locali della parrocchia.<br />

L’assemblea non mancò neppure nell’anno 1944, allorché –<br />

cadendo sempre a termini di statuto il martedì dopo l’ottava<br />

di San Pietro – venne a coincidere con uno dei più terribili rastrellamenti<br />

tedeschi, che vide la maggior parte del clero montano<br />

catturato e tradotto nel campo di concentramento di Bibbiano<br />

o altrove. Fu il rastrellamento, per ricordare un nome,<br />

che vide l’uccisione del giovane don Giuseppe Donadelli,<br />

parroco di Vallisnera, fucilato dai tedeschi il 2 luglio. I convenuti,<br />

quella volta, si contarono sulle dita di una mano e rischiarono<br />

non poco, ma vollero ugualmente mantenere l’impegno<br />

a nome di tutti gli assenti.<br />

Qualcuno sa di altra istituzione altrettanto “fedele nei secoli”?


A un anno dalla morte di don Sassatelli un suo seminarista è ammesso al cammino sacerdotale<br />

Fogliano, una comunità non più orfana<br />

Da don Ximenes a don Siro e ora a don Natale: la vita di fede continua<br />

Era suo desiderio che il<br />

rito della sua ammissione<br />

al cammino sacerdotale<br />

cadesse nell'esatto<br />

anniversario della morte del<br />

suo parroco, don Siro Sassatelli.<br />

Per questo Giacomo<br />

Menozzi, seminarista di Fogliano,<br />

ha indicato il 7 maggio<br />

come data. Tutti d'accordo,<br />

il Vescovo Adriano, che<br />

avrebbe presieduto la celebrazione,<br />

il parroco don Natale,<br />

cui premeva che il suo<br />

predecessore fosse ricordato<br />

nel modo più solenne, e i<br />

parrocchiani, nei quali la memoria<br />

di don Siro resta vivissima.<br />

Del resto, per la comunità di<br />

Fogliano la data del 7 maggio<br />

rimarrà per sempre legata alla<br />

improvvisa morte dell’amato<br />

parroco, che per 34 anni<br />

ha guidato, con la sua spiccata<br />

personalità e il suo stile<br />

fermo ma aperto alle novità<br />

della pastorale, un paese che<br />

da piccola “villa” di campagna<br />

dell’immediata periferia<br />

della città, si è trasformata in<br />

una frazione variegata, dalle<br />

problematiche tipiche dei<br />

nostri tempi, innestate in una<br />

consolidata e tranquilla tradizione<br />

religiosa.<br />

Ma il ricordo risale ancora<br />

più indietro nel tempo, al<br />

compianto don Ximenes Azzolini,<br />

che con la sua personalità<br />

pacata e paziente ha<br />

seminato germogli di bontà e<br />

di fede profondi in chi lo ha<br />

conosciuto.<br />

Don Siro ne ha raccolto l'eredità,<br />

rinnovandola con le sue<br />

doti propositive ed organizzative,<br />

in una continuità nella<br />

diversità che ha portato ad<br />

una crescita significativa in<br />

qualità e quantità della vita<br />

parrocchiale.<br />

Don Siro, come don Ximenes,<br />

era veramente<br />

caro ai parrocchiani<br />

non solo per il lungo tempo<br />

trascorso insieme, ma per<br />

la crescita reciproca che, come<br />

in una famiglia, attraversa<br />

stagioni, periodi di vita,<br />

progetti, cambiamenti che<br />

lasciano il segno. Il ricordo<br />

delle preghiere e della commozione<br />

di un anno fa, nei<br />

giorni del lutto per la sua<br />

scomparsa, non è che una<br />

parte, quella largamente condivisa<br />

da almeno tre generazioni,<br />

di un insieme di me-<br />

morie personali e di segni<br />

impressi nella vita delle persone.<br />

Non si tratta solo degli anni<br />

del giovane don Siro, pieno di<br />

vigore e di simpatia alla "don<br />

Camillo", quelli delle iniziative<br />

e del fervore pastorale,<br />

ma anche degli anni più faticosi<br />

e difficili, oppressi dal<br />

peso crescente dei problemi<br />

di salute, della gestione di<br />

una comunità sempre più<br />

complessa ed eterogenea,<br />

dalla carenza di energie davanti<br />

alle nuove esigenze.<br />

Don Ximenes e don Siro: due<br />

figure di sacerdoti, che hanno<br />

esercitato in modi diversi<br />

la paternità sacerdotale in<br />

stretta comunione con il Signore<br />

e in amore costante<br />

per la parrocchia che si sono<br />

spesi nel loro servizio con<br />

piena consapevolezza del loro<br />

ministero.<br />

Il segno che don Siro ha lasciato<br />

è visibile anche in<br />

Giacomo che, sempre<br />

Vita di <strong>Chiesa</strong> 15 maggio 2010 7<br />

molto presente parrocchia e<br />

in oratorio, ha avuto in lui,<br />

suo primo direttore spirituale,<br />

un’importante figura di riferimento,<br />

come modello per<br />

le sue decisioni più importanti:<br />

a partire dalla grande<br />

scelta di intraprendere il<br />

cammino sacerdotale. Forse<br />

nemmeno don Siro, pur<br />

avendo probabilmente sperato<br />

in una vocazione nella<br />

sua comunità, si sarebbe<br />

aspettato che tra tutti i suoi<br />

Don Ximenes Azzolini,don Siro Sassatelli,<br />

don Natale Dallari...e ora Giacomo Menozzi:<br />

la storia di questa comunità continua,<br />

i suoi occhi vedranno ancora giorni di fede<br />

giovani proprio il più vulcanico<br />

avrebbe accolto l’invito<br />

del Signore.<br />

Un anno fa, nell’omelia di<br />

commiato, il Vescovo Ausiliare<br />

Ghizzoni parlava di un<br />

“senso” messo dal Signore in<br />

tutte le cose che sono accadute<br />

nella vita di don Siro. A<br />

Giacomo, che ha respirato in<br />

famiglia la fede e che ha avuto<br />

nel suo amato parroco uno<br />

degli attori principali della<br />

sua vocazione va l’incoraggiamento<br />

di tutta la comunità<br />

di Fogliano.<br />

Foto grande:<br />

a Fogliano, la sera<br />

di venerdì 7 maggio<br />

il seminarista<br />

Giacomo Menozzi<br />

è ufficialmente<br />

ammesso dal<br />

Vescovo Adriano<br />

al cammino sacerdotale<br />

(al centro<br />

è riconoscibile<br />

il nuovo parroco<br />

don Natale Dallari).<br />

Foto piccole: sopra,<br />

don Ximenes<br />

Azzolini, l'indimenticato<br />

parroco dei<br />

decenni dopo la<br />

guerra (nato il<br />

23 luglio 1898, è<br />

morto quasi centenario<br />

il 15 maggio<br />

1998); sotto, don<br />

Siro Sassatelli (nato<br />

il 24 luglio 1937,<br />

è improvvisamente<br />

morto il 7 maggio<br />

2009, non ancora<br />

72enne, a seguito<br />

ad una rovinosa<br />

caduta; era<br />

parroco a Fogliano<br />

da 34 anni).<br />

Una particolare gratitudine<br />

i parrocchiani<br />

intendono esprimere,<br />

infine, al Vescovo Adriano,<br />

che proprio pochi mesi prima<br />

della morte di don Siro<br />

aveva compiuto la sua visita<br />

pastorale in parrocchia. È<br />

tornato poi altre volte a trovare<br />

la comunità, provata<br />

dalla perdita del suo pastore,<br />

e ha inviato come nuovo parroco<br />

don Natale Dallari, che<br />

con saggia prudenza ne ha<br />

preso la guida verso nuovi<br />

traguardi: il consolidamento<br />

del percorso di iniziazione<br />

cristiana e del catechismo, il<br />

rinnovamento di alcune pratiche<br />

liturgiche, i nuovi orizzonti<br />

nella pastorale dei giovani,<br />

le esperienze missionarie<br />

e tanto altro ancora, fra<br />

cui l’impegno della ristrutturazione<br />

e del risanamento<br />

della vecchia canonica per<br />

farne locali più adatti alla vita<br />

della comunità.<br />

Don Ximenes, don Siro, don<br />

Natale... e ora Giacomo: la<br />

storia di questa comunità<br />

continua, il suo cuore non si<br />

ferma al ricordo, i suoi occhi<br />

vedranno ancora giorni di fede.<br />

Marina Casoni<br />

È morta suor Maria Cristina Maturi, 91 anni, delle Figlie di Gesù, per 35 in servizio presso la comunità parrocchiale<br />

RUBIERA RICORDA SUOR MARIA CRISTINA, LA “SUORA DI TUTTI”<br />

E<br />

ra la suora di tutti. Certo, qualcuno<br />

le era più vicino, più assiduo,<br />

ma lei non mai escluso<br />

nessuno dalle sue attenzioni materne.<br />

Aveva una parola di conforto per ciascuno,<br />

ma anche una tirata d'orecchie,<br />

se era il caso, o la battuta scherzosa,<br />

che portava l'interlocutore a sorridere<br />

di sé. Era questo lo stile di Sr. Maria<br />

Cristina, delle Figlie di Gesù.<br />

È morta a 91 anni, lasciando a Rubiera<br />

un vuoto di affetti. Di lei si è scritto<br />

tanto anche su questo settimanale, in<br />

occasione delle feste organizzate dalle<br />

"Ragazzine anni '30-'40", delle recite<br />

al cinema Excelsior, dell'avviamento<br />

al lavoro, dell'ago magico, del<br />

ricamo per il corredo nuziale, del dopo-scuola,<br />

dei giochi nel cortile delle<br />

Suore, della misteriosa soffitta nella<br />

quale solo lei poteva salire, per poi portare<br />

stoffe e foulard per giocare alle "regine",<br />

dei bambini tenuti all'asilo oltre all'orario<br />

consentito, per aiutare le mamme che avevano<br />

necessità di lavoro.<br />

Il quadro è stato confermato anche da una<br />

sua consorella alle esequie, giovedì 6 maggio,<br />

all'ultimo saluto della parrocchia che<br />

Suor Maria Cristina (a destra) con suor Silvana, che<br />

a Rubiera l'ha sempre assistita, ma che è stata impossibilitata<br />

a partecipare alle esequie. La foto<br />

le ritrae a Verona, nella Casa Madre, nel 60° di<br />

professione religiosa di suor Maria Cristina.<br />

l'ha vista suora per oltre 35 anni.<br />

La sua missione apostolica era alimentata<br />

da un costante impegno di vita spirituale.<br />

Annotava in una delle sue agende: "La fede,<br />

per me, è tutto. Signore, le mie debolezze<br />

sono molto grandi, ma so che è più<br />

grande la tua misericordia. Questa è la certezza<br />

di cui ho bisogno e ti chiedo l'umil-<br />

don Ximenes Azzolini<br />

don Siro Sassatelli<br />

tà caritatevole, così non giudicherò<br />

nessuno". Già nel suo 75° compleanno,<br />

si preparava all'incontro col Signore,<br />

che le ha concesso ancora 16 anni di vita<br />

da spendere per il bene di tutti.<br />

S<br />

uor Maria Cristina era nata il 24<br />

marzo 1919 a Pinzolo (TN). Fu<br />

in famiglia che coltivò il suo<br />

cammino di fede, prestando servizio<br />

in casa e nei campi. Raccontava spesso<br />

dei km che faceva a piedi per recarsi<br />

in chiesa alla S. Messa.<br />

Nell'omelia delle esequie il parroco,<br />

don Claudio Gonzaga, ha messo in risalto<br />

la sua grande umanità, che riusciva<br />

a coniugare alla fedeltà alla sua<br />

vocazione; per questo l’ha additata a<br />

modello anche per le giovani del nostro<br />

tempo, per realizzare in pienezza<br />

la vita cristiana e ascoltare la chiamata del<br />

Signore.<br />

Fra i sacerdoti concelebranti monsignor<br />

Franco Ruffini, vicario episcopale per le<br />

religiose, ha portato le condoglianze del<br />

Vescovo.<br />

Mary Pagani<br />

ACCADRÀ A REGGIO<br />

Pieve Modolena. Giorgio Campanini sui cattolici oggi<br />

Venerdì 14 maggio, ore 20.45, parrocchia di Pieve Modolena:<br />

per il Circolo "G. Toniolo" (e altre realtà), il prof. Giorgio<br />

Campanini, storico del movimento cattolico in Italia,<br />

parlerà di "I cattolici oggi, fra testimonianza e progetto".<br />

S. Stefano. Incontro della Milizia dell'Immacolata<br />

Sabato 15 maggio, ore 15, chiesa di S. Stefano: incontro<br />

della Milizia dell'Immacolata (Rosario, catechesi mariana).<br />

Cappuccini. In visita al Convento e alla vita dei frati<br />

Sabato 15 maggio il convento dei Cappuccini apre le sue<br />

porte. Alle 17 e alle 18.30, in replica: Ti narro dei Frati (per<br />

tutti), con frate Antonello Ferretti alla scoperta di angoli e<br />

luoghi (atrio, refettorio, orto, coro, chiostri); alle 20.30, gioco-storia<br />

L'alfabeto delle erbe, con l'attrice Mirella Gazzotti.<br />

Coviolo. A Montericco sul perdono nella coppia<br />

Sabato 15 e domenica 16 maggio l'unità pastorale di Coviolo<br />

e S. Giuseppe organizza al Santuario di Montericco<br />

una due-giorni su "Prima che la coppia scoppi. Il perdono<br />

nella coppia", con Daniela dell'Eremo di Caresto. Info:<br />

Alessandro 349.1783396, Roberta 340.8265693.<br />

Coviolo. "Per un passo nel cammino", per 20-30enni<br />

Domenica 16 maggio, ore 8.45-16, parrocchia di Coviolo:<br />

percorso vocazionale "Per un passo nel cammino".<br />

S. Maurizio. Ricordare p. Tiziano e don Luigi Guglielmi<br />

Domenica 16 maggio, dalle 15, parrocchia di San Maurizio:<br />

pomeriggio in ricordo dei fratelli padre Tiziano e don Luigi<br />

Guglielmi, con Santa Messa alle ore 18.<br />

Museo Diocesano. Rinviata la conferenza con Paolucci<br />

A causa di improvvisi impegni familiari del prof. Antonio<br />

Paolucci, la programmata conferenza prevista per domenica<br />

16 maggio nell'ambito delle iniziative collaterali alla<br />

mostra fotografica Stabat Mater (allestita presso il Museo<br />

Diocesano) è stata annullata e rinviata a data da destinarsi.<br />

Ghiara. Musica sacra inedita del '700 napoletano<br />

Giovedì 20 maggio, ore 21, Basilica della Ghiara: per "Soli<br />

Deo Gloria", concerto "In laude Mariae Virginis", "Una musica<br />

grandiosa", musica sacra inedita del Settecento napoletano,<br />

col Coro ed Ensemble strumentale della Facoltà di<br />

Musicologia dell'Università di Pavia-Cremona (musiche di<br />

Durante, Mancini, Sarro e Scarlatti).<br />

Cattedrale. De Rita e Bregantini: fede e autorità civile<br />

Giovedì 20 maggio, ore 21, Duomo: per i Dialoghi in Cattedrale,<br />

il prof. Giuseppe De Rita, presidente del Censis, e<br />

l'arcivescovo mons. Giancarlo Bregantini dialogheranno<br />

su "Di fronte alle autorità costituite: il cristiano e l'autorità<br />

civile (in ascolto di Rm 13,1-14)". Modererà don Giuseppe<br />

Dossetti. Diretta su Radio Pace e ètv-Teletricolore.<br />

Teatro Ariosto. Musical pro restauri alla Cattedrale<br />

Venerdì 21 maggio, alle ore 21, al Teatro Ariosto: musical Fino<br />

al Terzo Cielo, pro restauri della Cattedrale (v. a pagina 4).<br />

Centro Simonazzi. Seminario Rtm: un'economia felice<br />

Sabato 22 maggio, dalle 9, centro Simonazzi (Cisl, via Turri<br />

55): Reggio Terzo Mondo - in collaborazione con Ravinala<br />

e "Cibo per tutti - Kuminda", organizza il seminario "A testa<br />

in giù. Verso un'economia felice".<br />

Hotel Posta. Convegno nel ventennale di Admo<br />

Sabato 22 maggio, dalle 10, all’Hotel Posta (piazza del<br />

Monte 2), convegno nel ventennale di Admo (Associazione<br />

donatori Midollo osseo) nazionale e regionale (v. pag. 16).<br />

Cattedrale. Ordinazioni sacerdotali<br />

Sabato 22 maggio, ore 20.30, Cattedrale: ordinazione sacerdotale<br />

di Luigi Orlandini e Roberto Ruozi (v. a pag. 3).<br />

S. Domenico. Concerto pro Mensa del Vescovo<br />

Domenica 23 maggio, alle 21, presso la chiesa di S. Domenico<br />

(piazzale), per "Soli Deo Gloria" concerto dell'Orchestra<br />

dell'Università di Ratisbona pro Mensa del Vescovo.<br />

Centro Simonazzi. Don Agostini: il socialismo reggiano<br />

Lunedì 24 maggio, ore 20.45, Centro Simonazzi: per "Derivando",<br />

don Eleuterio Agostini parlerà di "La 'perfidia'<br />

del socialismo reggiano. Le prediche di Natale di Prampolini<br />

e i preti de 'La plebe': maestri della <strong>Chiesa</strong> reggiana?".<br />

S. Agostino. Incontro di preghiera del ciclo "Seguimi"<br />

Venerdì 28 maggio, ore 21, chiesa di S. Agostino: per il ciclo<br />

"Seguimi", una monaca clarissa guiderà l'incontro di<br />

preghiera su "Voi dunque pregate così... (Mt 6,9)".<br />

Ac. Festincontro: aperte le iscrizioni al "Cantalavita"<br />

Sono aperte le iscrizioni al Cantalavita (Festincontro 2010):<br />

info: Francesca, tel. 348.5141467, francymosca83@email.it.


8<br />

15 maggio 2010<br />

Pubblichiamo la seconda<br />

parte dell'intervista che il<br />

Vescovo mons. Adriano<br />

Caprioli e don Emanuele<br />

Benatti, direttore del<br />

Centro Missionario Diocesano,<br />

hanno rilasciato a La Libertà e<br />

a Cronaca, il rotocalco settimanale<br />

dei Servizi tv, al ritorno dal viaggio in<br />

Brasile (23 aprile - 1° maggio). Il viaggio<br />

aveva un duplice scopo: partecipare<br />

alle celebrazioni del 50° anniversario<br />

di fondazione della Diocesi di<br />

Ruy Barbosa e visitare i missionari e le<br />

missioni reggiane in terra brasiliana.<br />

Eccellenza, a proposito di comunicazione<br />

della fede, l’impegno che<br />

la nostra <strong>Chiesa</strong> si è assunta è anche<br />

quello di contribuire alla costruzione<br />

di un seminario a Feira de<br />

Santana. Come procede l’impegno<br />

formativo e vocazionale che, negli<br />

ultimi anni, la nostra Diocesi ha assunto<br />

nella missione in Brasile?<br />

Questa era la mia seconda visita, dopo<br />

quella del 2000. Allora non c’era il<br />

seminario, però c’era un sogno che lo<br />

preparava: una specie di pre-seminario<br />

a Utinga, grazie all’impegno di<br />

don Gabriele Carlotti e di don Fernando<br />

Immovilli. Ora questo sogno si<br />

è realizzato con la costruzione di questo<br />

seminario e studio teologico: vuol<br />

dire che la nostra <strong>Chiesa</strong> sorella di<br />

Ruy Barbosa “ha messo su casa”, come<br />

altre diocesi ed altri seminari, che<br />

convergono poi in uno studio teologico<br />

interdiocesano. E noi siamo presenti,<br />

anche dopo la costruzione, con<br />

alcuni docenti: don Paolo Cugini, ad<br />

esempio, è insegnante di filosofia; ci<br />

sono però delle attese anche per altre<br />

figure di cui quel seminario ha bisogno,<br />

a partire da un padre spirituale.<br />

Per quanto riguarda la vita di questo<br />

seminario, abbiamo incontrato una<br />

decina di seminaristi: dopo il primo,<br />

diventato prete lo scorso anno, un altro<br />

sarà ordinato diacono a giugno. La<br />

cosa che più mi ha colpito è il fatto<br />

che ha chiesto al suo Vescovo di poter<br />

essere ordinato diacono presso la nostra<br />

Casa della Carità di Ruy Barbosa,<br />

perché lì è nata la sua vocazione, come<br />

accade anche qui da noi qualche<br />

volta, presso i giovani che frequentano<br />

le Case della Carità.<br />

La vita di questo seminario è certo di<br />

studio e di preghiera, ma ci ha colpito<br />

anche il fatto che ha in programma<br />

un’ora di lavoro al giorno - chi nel<br />

giardino, chi nella fabbrica delle candele...<br />

- per fare anche un’esperienza<br />

di lavoro manuale e per il sostegno<br />

economico dello stesso seminario.<br />

Don Emanuele, parlare di pastorale,<br />

in terra brasiliana, significa anche<br />

ricordare la “Campagna di Fraternità”<br />

vissuta dalla <strong>Chiesa</strong> locale<br />

e il suo impegno per i "sem terra" o<br />

per i bambini di strada...<br />

Ricordo anzitutto che ogni anno, in<br />

quaresima, la Conferenza Episcopale<br />

Brasiliana propone a tutte le Chiese<br />

un tema sociale specifico: ad esempio,<br />

gli anziani, gli indigeni, le minoranze,<br />

il problema dell’acqua o della<br />

terra...; un tema su cui anche la liturgia<br />

quaresimale, con i canti che vengono<br />

composti e facilmente imparati<br />

dalla gente, può ritornare a più riprese<br />

e in diverse maniere. È una campagna<br />

di fraternità che certamente incide sulla<br />

vita del popolo brasiliano.<br />

Al di là di questo, la presenza dei nostri<br />

missionari ha significato un impe-<br />

gno non solo nelle comunità ecclesiali<br />

di base e in una lettura popolare<br />

della Parola di Dio, ma anche nella<br />

lotta sociale per i diritti umani, per la<br />

dignità della persona. È stato un impegno<br />

certamente molto accentuato, dei<br />

primi decenni. Adesso i nostri missionari,<br />

senza accantonare quella sottolineatura,<br />

si concentrano di più sull’animazione<br />

pastorale e sulla formazione<br />

vocazionale; ma rimane comunque<br />

quella sensibilità. Più in particolare, il<br />

nostro don Giancarlo Pacchin, che<br />

opera non nello stato di Bahia ma a<br />

Jandire, nello stato di San Paolo, segue<br />

il movimento dei “sem terra” e gli accampamenti<br />

di famiglie che si insediano<br />

in territori adiacenti ai grandi latifondi.<br />

La realtà è che in Brasile, se<br />

uno non ha la terra e ne ha bisogno, è<br />

obbligato a occuparne un appezzamento<br />

in un grande latifondo, con la<br />

speranza che le cose poi evolveranno<br />

e la legge gli permetterà di diventare<br />

proprietario di quel pezzo di terra. Ma<br />

nel frattempo passano gli anni e rischia<br />

di essere espulso, di essere attaccato<br />

dalla polizia, o anche aggredito<br />

dai pistoleri inviati dal latifondista...<br />

Don Emanuele, qual è la “linea”<br />

della nostra équipe missionaria, di<br />

fronte ai problemi sociali? In cosa<br />

consiste il loro lavoro?<br />

Questa realtà viene condivisa<br />

anche dai nostri missionari. I<br />

nostri sacerdoti hanno rischiato<br />

a volte la vita; non l’hanno detto,<br />

non ne hanno fatto propaganda,<br />

però talora si sono molto<br />

esposti e hanno salvato la vita di<br />

persone che poi ci hanno raccontato<br />

come sono andate le<br />

cose. Quindi, certamente l’impegno<br />

dei nostri missionari a favore<br />

della povera gente, dei lavoratori<br />

(a Bonito, ad esempio, i lavoratori<br />

del caffè), delle minoranze, dei<br />

contadini... è stato permanente.<br />

Due esempi: le cisterne per raccogliere<br />

l’acqua piovana sono state una<br />

creazione di don Paolo Ronzoni, una<br />

decina di anni fa; all’inizio la cosa era<br />

sembrata un sogno, era stata anche<br />

ironicamente criticata, poi è diventata<br />

una delle iniziative che il governo oggi<br />

sostiene e cerca di diffondere in tutto<br />

il Brasile: costruire cisterne in ce-<br />

Il Vescovo in Brasile (II parte)<br />

Seconda parte della nostra intervista al Vescovo e a don Emanuele Benatti dopo la visita alla Diocesi brasiliana di Ruy Barbosa<br />

DUE CHIESE IN STATO DI MISSIONE<br />

mento per raccogliere acqua piovana<br />

da riutilizzare per l’alimentazione, per<br />

l’igiene personale e per l’irrigazione.<br />

Altro esempio, gli oratori di strada per<br />

seguire i giovani e i ragazzi che sono<br />

lasciati a se stessi. Anzitutto il Centro<br />

San Giorgio di Ruy Barbosa, voluto da<br />

Firmino Pessina, un esempio di come<br />

i ragazzi possono essere accolti, guidati,<br />

educati, formati e accompagnati<br />

nella loro crescita; per cui il comune e<br />

la prefettura si sono impegnati a costruire<br />

altri due centri, chiedendo che<br />

gli educatori del nostro Centro San<br />

Giorgio, che è parrocchiale, collaborassero<br />

alla formazione dei loro operatori.<br />

E ancora: l’iniziativa “non so<br />

ma desidero (imparare)”, animata dal<br />

nostro Enzo Bertani a Utinga, che sta<br />

diventando un’esperienza pilota per<br />

l’educazione della gioventù lasciata a<br />

se stessa.<br />

I problemi che il Brasile deve affrontare<br />

sono anche ambientali<br />

(un’enorme marea nera, proprio in<br />

questi giorni, si abbatte sulle coste<br />

del Centro America): don Emanuele,<br />

c’è una “coscienza ecologica”<br />

che dobbiamo imparare dalla gente<br />

del Brasile?<br />

Credo di sì, precisando però che la<br />

coscienza ecologica può essere di natura<br />

ambientale, ed è quella cui corre<br />

abitualmente il nostro pensiero, ma<br />

"In conclusione, vo rei insistere su queste<br />

due Chiese in cammino, la nostra e que la<br />

di Ruy Barbosa: ciascuna con le sue<br />

ricchezze e povertà, ma anche l'una a<br />

fianco de l'altra, non l'una in sostituzione<br />

de l'altra, per essere tu t'e due Chiese in<br />

stato di missione" (Vescovo Adriano)<br />

anche di natura umana, sì, una "ecologia<br />

umana". Per questo aspetto, mi<br />

sembra fondamentale l’impegno della<br />

<strong>Chiesa</strong> brasiliana nelle campagne di<br />

fraternità a favore degli indigeni, oppure<br />

a favore della cultura “negra”<br />

(sono molti i brasiliani di origine africana),<br />

per recuperare questa dimensione<br />

umana dell’ecologia, per far<br />

convivere le diverse realtà del Brasile<br />

(questo Paese è un continente, di realtà<br />

differenti ce ne sono tante...).<br />

DIDASCALIE<br />

Foto sopra: i preti reggiani, missionari<br />

e in visita (da sinistra: don<br />

Daniele Casini, don Paolo Cugini,<br />

don Emanuele Benatti, don Riccardo<br />

Camellini, il Vescovo, don Vittorio<br />

Trevisi al microfono, don Marco<br />

Ferrari, don Fernando Immovilli,<br />

don Luigi Gibellini, don Riccardo<br />

Mioni e don Giancarlo Pacchin).<br />

Foto a sinistra: il Vescovo consegna<br />

la Bibbia ad una donna di una<br />

comunità ecclesiale di base.<br />

Foto a destra: mons. Caprioli con<br />

alcune ragazze che accennano un<br />

passo di danza liturgica.<br />

L’altro aspetto riguarda la cultura ambientale:<br />

credo che l’impegno di alcuni<br />

vescovi a favore dell’acqua - perché<br />

ad esempio il Rio delle Amazzoni non<br />

venga deviato a favore delle multinazionali,<br />

ma conservi il suo corso, che<br />

permette a tante popolazioni povere<br />

dell’Amazzonia di vivere come hanno<br />

sempre vissuto - è una lotta perché la<br />

natura resti com’è e non sia devastata.<br />

Chiaramente, finché la foresta amazzonica<br />

sarà esposta al rischio di essere<br />

dimezzata, possiamo dire che non abbiamo<br />

grandi cose da imparare dal<br />

Brasile. Il Brasile deve dimostrare all’umanità<br />

che la foresta amazzonica,<br />

che è un patrimonio dell’umanità, vede<br />

nel Brasile stesso il suo primo garante<br />

e custode. Purtroppo ormai metà<br />

della foresta amazzonica se ne è andata,<br />

con grossi squilibri ambientali in<br />

Brasile e altrove nel mondo.<br />

Eccellenza, è stato il suo secondo<br />

viaggio in Brasile. Quali aspetti<br />

l’hanno colpita, in quest’occasione,<br />

rispetto alla precedente visita? Ha<br />

ravvisato nuove urgenze pastorali?<br />

L’aspetto che più ci ha colpito, dopo<br />

10 anni, è il fatto che si tratta di una<br />

<strong>Chiesa</strong> in cammino. Questo aspetto è<br />

stato reso visibile dal dono che è stato<br />

fatto a me, e a tutta la nostra <strong>Chiesa</strong>,<br />

di una pietra pregiata sulla quale è<br />

scritto “Diocesi di Ruy Barbosa in<br />

cammino”. In cammino in<br />

che senso?<br />

Indubbiamente è una <strong>Chiesa</strong><br />

che, come è stato detto, sta<br />

lottando per la promozione<br />

di una giustizia sociale, per<br />

la quale essa vuole dare il<br />

suo contributo. Questa immagine<br />

di <strong>Chiesa</strong>, attenta appunto<br />

alle condizioni sociali,<br />

è indubbiamente preziosa,<br />

ma essa ha bisogno di fondare<br />

questa attenzione ai bisogni anche<br />

materiali, qualificandosi soprattutto<br />

come una <strong>Chiesa</strong> che porta il Vangelo.<br />

Il Vangelo è indubbiamente una risorsa<br />

per la promozione di una giustizia<br />

sociale, ma prima ancora per la<br />

promozione e lo sviluppo integrale<br />

dell’uomo. Ed è bello vedere come<br />

questa <strong>Chiesa</strong> abbia, sotto questo profilo,<br />

i problemi delle nostre Chiese in<br />

Europa: Chiese, là come qua, fatte in<br />

gran parte di battezzati, ma non sem-<br />

pre accompagnati nei cammini di fede.<br />

Ecco allora l’importanza di una vita<br />

di comunità, di <strong>Chiesa</strong>, attraverso la<br />

Parola di Dio, i ministeri... insomma<br />

una <strong>Chiesa</strong> testimoniante. Questa è la<br />

cosa che più mi ha colpito: questo maturare<br />

come <strong>Chiesa</strong> evangelizzante.<br />

E poi, le urgenze. Mi riferisco soprattutto<br />

ai nostri missionari. Negli incontri<br />

che abbiamo fatto nel centro pastorale<br />

di Ipirà mi ha colpito la visione<br />

diversa del proprio essere presenti. Alcuni<br />

dicono: “Ma perché non lasciare<br />

a noi la libertà di stare qui in missione<br />

per tutto il tempo che noi pensiamo<br />

utile per poterci incarnare nelle situazioni<br />

culturali, sociali e spirituali?”. Invece<br />

qualcun altro sosteneva che il<br />

prete è mandato per un tempo determinato,<br />

ed è bene che poi ritorni; anzitutto<br />

perché lasciar passare troppo<br />

tempo rende poi più difficile un reinserimento<br />

nella nostra diocesi; ma soprattutto<br />

per poter lasciare il posto ad<br />

altri che partono: se qualcuno non ritorna,<br />

altri non possono partire. Sono<br />

due posizioni che dicono in positivo<br />

l’attenzione che tutto il clero e tutta la<br />

nostra diocesi deve avere nei confronti<br />

di questa <strong>Chiesa</strong> sorella.<br />

Monsignore, se dovesse sintetizzare<br />

l’immagine di <strong>Chiesa</strong> di Ruy Barbosa<br />

che, come vescovo, porta nel<br />

cuore, come la descriverebbe?<br />

Userei proprio l’immagine di <strong>Chiesa</strong><br />

sorella, perché essere <strong>Chiesa</strong> è essere<br />

come una famiglia, una grande famiglia,<br />

una comunità di diverse Chiese<br />

locali: in questo caso, la nostra e quella<br />

di Ruy Barbosa. In una famiglia non<br />

ci sono alcuni ricchi e altri poveri: per<br />

così dire, tutti sono ricchi e poveri.<br />

Noi abbiamo fatto un passo in avanti<br />

rispetto all’idea che si vada in missione<br />

come <strong>Chiesa</strong> ricca – di risorse materiali,<br />

di preti (in passato, soprattutto,<br />

ma anche oggi, rispetto a quella realtà...)<br />

– che si muove in favore di una<br />

<strong>Chiesa</strong> povera. Essere in missione vuol<br />

dire essere due Chiese sorelle che si<br />

scambiano dei doni, perché abbiamo<br />

anche noi da imparare dalla nostra<br />

<strong>Chiesa</strong> sorella: per esempio, una familiarità<br />

“popolare” con la Parola di Dio;<br />

una partecipazione comunitaria alla<br />

vita della <strong>Chiesa</strong>, non solo attraverso il<br />

senso delle feste, ma anche attraverso<br />

le figure ministeriali. Non dimentichiamo<br />

che non tutte le domeniche hanno<br />

il prete per l’Eucaristia; però hanno dei<br />

leader di comunità che animano il<br />

senso della festa, a partire dalle celebrazioni<br />

della Parola.<br />

E poi mi ha colpito anche la crescita<br />

verso una certa autonomia economica.<br />

Là sta crescendo la “pastorale della<br />

decima”: ogni parrocchia, ogni parrocchiano<br />

si tassa (la “decima”) per<br />

poter sostenere i bilanci, che in passato<br />

erano finanziati da risorse provenienti<br />

dall’estero. Ormai le parrocchie<br />

- ma anche le diocesi - sono sostenute<br />

al 50% proprio da questa “pastorale<br />

della decima”. Qualcuno, provocatoriamente,<br />

ha detto che forse bisognerebbe<br />

trasportarla anche qui in Italia...<br />

In conclusione, vorrei insistere su queste<br />

due Chiese in cammino, la nostra<br />

e quella di Ruy Barbosa: ciascuna con<br />

le sue ricchezze e povertà, ma anche<br />

l'una a fianco dell'altra, non l'una in<br />

sostituzione dell'altra, per essere tutt'e<br />

due Chiese in stato di missione.<br />

Edoardo Tincani<br />

(2 - fine)


Vezzano. Torna la luce sulla Madonna del Monte Gesso<br />

Sono anni che<br />

la statua della<br />

Madonna del<br />

Divin Amore,<br />

sulla sommità<br />

del Monte del<br />

Gesso, visibile<br />

da tutta la vallata<br />

del Crostolo,<br />

veglia su Vezzano.<br />

Il brutto inverno<br />

aveva<br />

danneggiato l'impianto di illuminazione della statua, che di notte<br />

non si vedeva più. Così alcuni vezzanesi hanno deciso di sistemare<br />

l'impianto e di fare un po' di manutenzionze: la "B.S.soluzioni<br />

elettriche" di Alberto Beneventi ha riparato l'impianto<br />

elettrico; il sig. Giuseppe Provisi ha curato il disboscamento e<br />

la pulizia della statua, l'ing. Silvio Filiaggi la logistica e Damiano<br />

Fontanesi le spese dell'energia, in quanto l'impianto è allacciato<br />

al suo contatore.<br />

Una storia, quella della statua, che risale a oltre 25 anni fa quando<br />

il parroco don Giancarlo Lasagni sostituì la precedente in cemento,<br />

bucata alle spalle da ignoti con una fucilata, e che gli anni<br />

poi avevano quasi distrutta. Ora la Madonnina è illuminata<br />

di notte da un grosso faro alogeno e la statua per le sue caratteristiche<br />

di materiale riflettente emana un alone di luce che ne<br />

aumenta la visibilità. (Domenico Amidati)<br />

Levizzano. Preghiera di Taizé: la serata con fr. Leandro<br />

Lo scorso fine settimana l'unità pastorale di Cerredolo-San Cassiano-Levizzano<br />

è stata sede di una tappa del Pellegrinaggio di<br />

Fiducia in Emilia Romagna di fr. Leandro da Taizé (le altre sono<br />

state Bologna e Fiorano). Fr. Leandro è un giovane monaco della<br />

comunità di Taizé, in Francia, da molti anni meta di giovani cristiani<br />

da tutta<br />

Europa che vi<br />

passano per<br />

"dissetarsi ad<br />

una fonte di acqua<br />

fresca". L'incontro<br />

di Levizzano<br />

è stato seguito<br />

da un buon<br />

numero di persone<br />

di diversa<br />

provenienza, età<br />

e motivazioni.<br />

Tutte però accomunate da un unico desiderio: pregare Dio nello<br />

stile di Taizé, quindi in un modo molto semplice, con canti<br />

meditativi dalle strofe brevi e ripetute, intervallati dalla lettura del<br />

Vangelo, dalla riflessione di fr. Leandro, dalle preghiere comunitarie<br />

e lunghi silenzi. La preghiera, come ogni venerdì a Taizé, è<br />

culminata con l'adorazione della Croce, durante la quale ognuno<br />

si è preso un momento per pregare Gesù appoggiando la testa<br />

sul Legno.<br />

"Siamo soliti ricambiare le visite che i giovani ci fanno a Taizé -<br />

queste le sue parole di commiato. Se volete ricambiare la mia visita<br />

in Emilia, vi aspettiamo volentieri...." . La prossima tappa per<br />

il cammino di Taizè sarà a Sarajevo (1-3 settembre). Per maggiori<br />

informazioni consultare il sito internet di Taizé. (Letizia Walz)<br />

Ragazzi a Loreto con il "Treno della grazia":<br />

iscrizioni aperte fino al 20 maggio<br />

Fino al 20 maggio è possibile iscriversi al XXIV pellegrinaggio<br />

"Treno della grazia" promosso da Unitalsi Emilia Romagna, Azione<br />

<strong>Cattolica</strong> dei Ragazzi (Acr) e Centro Regionale delle Famiglie,<br />

che si svolgerà da giovedì 17 a domenica 20 giugno e porterà i<br />

partecipanti a Loreto, nel Santuario mariano che 'racchiude' e<br />

custodisce la Santa Casa di Nazareth. Per tutte le informazioni il<br />

sito web è www.trenodellagrazia.info.<br />

Brevi di cronaca e appuntamenti<br />

Vita di <strong>Chiesa</strong> 15 maggio 2010 9<br />

Cutro. Il "Premio Puttino" a don Pietro Pattacini<br />

Don Pietro Pattacini ha ricevuto<br />

a Cutro, in occasione del<br />

festa patronale del SS. Crocifisso,<br />

dalle mani del sindaco<br />

Salvatore Migale, il prestigioso<br />

"Premio Puttino", riconoscimento<br />

che la città di Cutro assegna<br />

a chi si è distinto nell'ambito<br />

culturale e sociale ed<br />

ha contribuito a promuovere<br />

l'immagine ed il prestigio della città. Il riconoscimento gli è stato<br />

attribuito per il libro "La comunità di Cutro a Reggio Emilia",<br />

una ricerca sul fenomeno migratorio in Italia ed in particolare<br />

quello dalla città calabrese a Reggio Emilia. Alla premiazione era<br />

presente anche Antonio Olivo, consigliere comunale di Reggio,<br />

in rappresentanza del sindaco Delrio.<br />

Domenica 2 maggio la festa patronale ha visto la presenza del vescovo<br />

di Crotone mons. Domenico Graziani, col quale don Pietro<br />

ha concelebrato in una chiesa stracolma di gente. Nell'omelia<br />

il vescovo ha citato il libro, che nel pomeriggio è stato oggetto<br />

di un convegno organizzato dall'assessore alla cultura Domenico<br />

Sestito e coordinato dall'assessore Santino Caccia sul tema<br />

"Movimenti migratori italiani", durante il quale don Pattacini ha<br />

presentato il suo volume. (Antonio Bergianti)<br />

Pieve Modolena. "I cattolici, oggi: tra testimonianza e<br />

progetto". Le riflessioni del prof. Giorgio Campanini<br />

Qual è il ruolo dei cattolici oggi? Quale testimonianza possono e<br />

devono dare? Quale progetto di società sono in grado di proporre?<br />

A queste domande risponderà il prof. Giorgio Campanini<br />

nell'incontro che si terrà venerdì 14 maggio, alle 20.45, nella parrocchia<br />

di Pieve Modolena (via Ferraroni 3). L'iniziativa è promossa<br />

dal Circolo “Giuseppe Toniolo”, dall’unità pastorale e da<br />

numerose altre associazioni cattoliche.<br />

Giorgio Campanini è un attento studioso del movimento cattolico:<br />

docente emerito di Storia della Dottrine politiche presso<br />

l'Università di Parma, storico e sociologo, è autore di numerosi<br />

testi sul movimento cattolico e sulle figure rappresentative del<br />

suo pensiero politico, sui problemi etici e della famiglia. È curatore,<br />

fra l'altro, di “Caritas in veritate - linee guida per la lettura”<br />

Edb , Bologna, 2009. L'incontro sarà aperto dal saluto del parroco<br />

don Gianni Manfredini; alla relazione seguiranno gli interventi<br />

del pubblico e le conclusioni a cura di Romolo Pietro Bargiacchi,<br />

segretario del Circolo "G. Toniolo". (Luigi Bottazzi)<br />

San Giacomo (R.E.). Incontro degli "Ex-giovani”<br />

Il Gruppo degli "Exgiovani<br />

di San Giacomo"<br />

(Reggio città),<br />

fedele ad una gradita<br />

e consolidata tradizione,<br />

conferma anche<br />

per quest'anno il<br />

momento di preghiera<br />

per gli amici<br />

che hanno trascorso<br />

la loro adolescenza e<br />

giovinezza in parrocchia negli anni del parroccato di monsignor<br />

Antonio Fornaciari. L'incontro, fissato per sabato 15 maggio, alle<br />

19, prevede la celebrazione della Messa festiva nella chiesa dei<br />

Santi Giacomo e Filippo, presieduta da mons. Pietro Iotti e concelebrata<br />

da don Alcide Pecorari e don Giovanni Rossi.<br />

Ancora una volta sarà deposto sull'altare l'elenco dei nomi dei<br />

tanti amici e amiche che hanno fatto ritorno alla Casa del Padre,<br />

a cui si aggiungono quest'anno quelli di Laura Corradini, Luciana<br />

Confetta e del marito Giovanni Bolognesi, di Armando Cantoni,<br />

Alfredo Mietto e Camillo Rossi. Ci saranno anche i nominativi<br />

dei tanti sacerdoti che hanno guidato il cammino di fede<br />

degli ormai ex-giovani. Durante la Messa sarà rivolta una particolare<br />

preghiera per gli amici ammalati. (Lauro Bottazzi)<br />

Un ricco programma nei prossimi due fine settimana (15-16 e 22-23 maggio)<br />

SAN POLO D’ENZA: DUE WEEKEND PER LA PACE<br />

Due weekend per la Pace con la parrocchia<br />

di San Polo d’Enza: è la doppia<br />

proposta che coinvolge non solo la comunità<br />

di San Polo, ma l’intera Val<br />

d’Enza.<br />

1. La Primavera di Pace<br />

sabato 15 e domenica16 maggio<br />

Il momento forte della "Primavera di<br />

Pace" sarà, domenica 16 maggio, alle<br />

11, alla <strong>Chiesa</strong> del Castello, la S. Messa<br />

con la consegna del Premio per la<br />

Pace e la Solidarietà "Alberto Marvelli",<br />

destinato quest'anno (VII edizione)<br />

a Reggio Terzo Mondo. Questi gli<br />

altri appuntamenti:<br />

• sabato 15 maggio, dalle 19, i tornei di<br />

tennis tavolo; alle 21.30 la "Serata dance"<br />

per ragazzi e giovani;<br />

• domenica 16 maggio, alle 11 la Messa<br />

alla <strong>Chiesa</strong> del Castello e la consegna<br />

del premio; alle 16 il musical "Il Re<br />

Leone", Arcobaleno di Pace (flash di<br />

vita dal mondo: Brasile, Indonesia,<br />

Marocco ecc.), "I racconti venuti dal<br />

mondo" con Annamaria Gozzi (racconti<br />

interculturali da India, Albania,<br />

Senegal, Filippine, Tunisia, Russia...).<br />

Il Beato Alberto<br />

Marvelli,<br />

cui è intitolato<br />

il Premio<br />

per la Pace<br />

e la Solidarietà<br />

2. La 25 ore per la Pace<br />

sabato 22 e domenica 23 maggio<br />

Sarà "la tappa", scrive il parroco don<br />

Pellegrino Tognoni, "di uno splendido<br />

giro intorno al mondo a incontrare<br />

culture, popoli, razze diverse e in situazioni<br />

oppote alle nostre. È un andare",<br />

prosegue, "a conoscere, a vedere,<br />

a constatare che sono tanti i modi<br />

per essere ognuno se stesso e notare<br />

che certe nostre scelte di vita sono<br />

troppo complicate, forse solo troppo<br />

tecniche, anche se ricche, a volte vuote,<br />

pur circondati da molti beni".<br />

Il programma? presto detto:<br />

• sabato 22 maggio, alle 14, si partirà<br />

con un ricco programma sportivo (torneo<br />

giovanile di calcio "Coppa 25 ore",<br />

torneo di pallavolo femminile, esibizioni<br />

di mini rugby, di judo e di tennis<br />

tavolo); alle 17.30 la mongolfiera; alle<br />

21.30 il Concerto per la Pace (Music<br />

Live for Peace, happening di band musicali);<br />

• domenica 23 maggio, ancora un ricco<br />

programma sportivo già dalla mattina<br />

(calcio per adulti e tornei giovanili<br />

di calcio); alle 12.30 il pranzo comunitario;<br />

nel pomeriggio, oltre al prosieguo<br />

dei tornei di calcio, ci saranno<br />

la gara regionale di agility dog, il torneo<br />

di run ball, quello di bocce, l'esibizione<br />

del Corpo di Majorettes, la<br />

banda musicale, il concerto-animazione<br />

di Sonny Bono, l'arrivo dei parapendii<br />

col messaggio del Papa, il lancio<br />

dei palloncini della pace e l'estrazione<br />

della lotteria; dopo il "ceniamo<br />

insieme", chiusura della festa (ore 21).<br />

ACCADRÀ IN DIOCESI<br />

Albinea. Musiche mariane fra '600 e '800<br />

Sabato 15 maggio, ore 17, chiesa della Natività della B.V.<br />

(Albinea alta): per "Soli Deo Gloria", "Magnificat anima<br />

mea! Musiche mariane fra '600 e '800", con soprano (Claudia<br />

Bugli) e organo (Davide Zanasi), brani di Monteverdi,<br />

Cavazzoni, Pergolesi, Bach, Pachelbel, Bellini e Provesi.<br />

Sassuolo. Carmelo: chiusura del Giubileo carmelitano<br />

Sabato 15 maggio, ore 20.30, Monastero del Carmelo di<br />

Sassuolo, località Montegibbio: chiusura del Giubileo (150°<br />

di fondazione a Modena e 50° del trasferimento a Sassuolo).<br />

Il vescovo Adriano Caprioli presiederà la solenne concelebrazione,<br />

alla quale parteciperà il Superiore provinciale<br />

del Carmelo padre Attilio Viganò.<br />

Rubiera. Cinmea Excelsior: film "L'uomo che verrà"<br />

Sabato 15 maggio, ore 21, Cinema Excelsior di Rubiera:<br />

per il ciclo "Dio oggi: con lui o senza lui cambia tutto",<br />

proiezione del film "L'uomo che verrà", di G. Diritti, 2010<br />

(sugli eventi che portarono alla strage di Marzabotto).<br />

Albinea. Formazione per "Giovani & Riconciliazione"<br />

Sabato 15 e domenica 16 maggio, Sala Maramotti, Albinea:<br />

corsi di formazione base e avanzato di "Giovani & Riconciliazione".<br />

Info: www.giovaniericonciliazione.it.<br />

S. Martino in Rio. Cappuccini: "In nome della Madre"<br />

Sabato 15 maggio, ore 21, Teatro dei Cappuccini di San<br />

Martino in Rio: la Compagnia "Teatro Minimo" di Ardesio<br />

propone il recital "In nome della Madre".<br />

San Giovanni della Fossa. I "quadri" della Pasqua<br />

Fino a domenica 16 maggio, nella chiesa di San Giovanni<br />

della Fossa (Novellara), è esposto l'allestimento dei "quadri"<br />

della Pasqua di Gesù (dall'Ultima Cena all'Ascensione)<br />

realizzato dal sagrestano Gabriele Fornaciari (cf. "La Libertà"<br />

della scorsa settimana, pag. 7).<br />

Salvarano. Vespri cantati nelle domeniche di maggio<br />

Domenica 16 maggio, ore 18, Eremo di Salvarano: Vespri in<br />

canto e organo (tutte le domeniche di maggio).<br />

Guastalla. Concerto per il compleanno del Vescovo<br />

Domenica 16 maggio, ore 21, Concattedrale di Guastalla:<br />

concerto per il compleanno del Vescovo Adriano (v. a pag. 2).<br />

Pratofontana. Animatori biblici: la Lettera di Giacomo<br />

Martedì 18 maggio, ore 21, chiesa di Pratofontana: per il<br />

percorso formativo"Una <strong>Chiesa</strong> sotto la Parola", la prof.<br />

Giovanna Bondavalli introdurrà la "Lettera di Giacomo".<br />

Lentigione (Brescello). Parte il 3° corso di presepistica<br />

Sabato 22 maggio, ore 15, a Lentigione (presso il locale del<br />

Presepe, in via Imperiale): parte il 3° corso di presepistica<br />

organizzato dagli "Amici del Presepio". Al primo incontro<br />

interverrà V. Fedeli, di Pizzighettone (CR), su "Prospettiva,<br />

proporzioni e colorazione" (altre date: 29 maggio, 5 e 12<br />

giugno; info e iscrizioni: Paolo 0522.680138, 340.9061213).<br />

Guastalla. Pellegrinaggio a Lourdes dal 4 al 7 giugno<br />

L'U.p. di Guastalla organizza un pellegrinaggio a Lourdes<br />

dal 4 al 7 giugno. Quota 625 euro. Info: Oratorio Don Bosco,<br />

tel.-fax 0522.824243, segreteria@oratoriodonbosco.it.<br />

Guastalla. Iscrizione degli oratori alla Caccia al tesoro<br />

Entro lunedì 31 maggio iscrizioni alla Caccia al tesoro per<br />

gli Oratori della diocesi, intitolata "Le dodici fatiche dell'oratorio",<br />

dal 5 giugno al 12 settembre (articolo a pag. 4).<br />

Amici della Ghiara. Pellegrinaggio a Montesenario<br />

Gli Amici della Ghiara organizzano per domenica 13 giugno<br />

un pellegrinaggio a Montesenario (Firenze) per il 700°<br />

della morte di S. Alessio Falconieri, uno dei Sette Santi Fondatori<br />

dei Servi di Maria. Info: 0522.439809, 339.3691812.<br />

LE FAMIGLIE DEL GELSO<br />

IN PELLEGRINAGGIO A FONTANALUCCIA<br />

La Congregazione mariana delle Case della Carità invita<br />

le famiglie del gelso a salire, martedì 2 giugno,a Fontanaluccia,<br />

"in pellegrinaggio - scrive don Filippo Capotorto,<br />

fdc - per ritrovare noi stessi, le nostre famiglie, il nostro<br />

essere <strong>Chiesa</strong>. Andare in<br />

pellegrinaggio è un modo molto<br />

efficace per ritrovare se stessi,<br />

è mettere la nostra vita, le famiglie<br />

del gelso, tra una memoria<br />

grata del nostro passato e la meta<br />

della nostra vita".<br />

"Indossare insieme l'abito del<br />

pellegrino", continua don Filippo,<br />

"significa non assolutizzare<br />

il presente ma chiede di ascol-<br />

tarlo sapendo da dove si viene e<br />

sapendo verso dove siamo chia-<br />

Don Mario Prandi<br />

mati ad andare, cogliendo la ricchezza dell'oggi. Perché<br />

saliamo a Fontanaluccia?", prosegue: "perché le famiglie<br />

del gelso nascono dalle Case della Carità e le Case nascono<br />

a Fontanaluccia con don Mario".<br />

Il programma: ore 7.45 partenza nel parcheggio dell'Ipercoop<br />

Ariosto di Reggio Emilia; ore 9.30 arrivi a Fontanaluccia<br />

e merenda per tutti; ore 10 visita alla tomba di<br />

don Mario e visione del filmato sulla sua vita; ore 11 S.<br />

Messa; ore 13 pranzo; ore 14.30 giochi a sorpresa per tutti;<br />

ore 16 recita del Rosario; ore 17.30 merenda e partenza.


Dialoghi in Cattedrale (2)<br />

10 15 maggio 2010<br />

Dialoghi in Cattedrale (2) 15 maggio 2010 11<br />

CHIESA E CULTURA<br />

La seconda serata dei “Dialoghi in Cattedrale”. Grande folla<br />

La speranza? Una libertà che si affida<br />

Avvincente confronto tra il filosofo Cacciari e il vescovo Monari<br />

Libertà vo’ cercando…<br />

Se quest’ineffabile ricerca,<br />

per definizione,<br />

accompagna tutto l’arco della<br />

vita, certamente la seconda<br />

serata dei “Dialoghi in<br />

Cattedrale” le ha dato più<br />

d’un buon indizio, l’ha innervata<br />

e irrobustita. Su tutti i<br />

piani: intellettuale, culturale,<br />

antropologico e quotidiano.<br />

Il tema del 6 maggio, “Vangelo,<br />

legge e libertà”, è di<br />

quelli “alti”. E alto volano i<br />

due interlocutori chiamati ad<br />

interpretarlo, messi in relazione<br />

dal moderatore don<br />

Daniele Gianotti nel primo<br />

vero confronto, almeno finora,<br />

tra un non credente ed un<br />

successore degli apostoli. Da<br />

una parte del tavolo Massimo<br />

Cacciari da Venezia, docente<br />

universitario, uomo<br />

politico (sindaco per dodici<br />

anni della sua città) e di pensiero,<br />

e dall’altra Luciano<br />

Monari da Sassuolo, vescovo<br />

di Brescia e vicepresidente<br />

della Cei per il Nord Italia.<br />

Di dialogo in senso stretto<br />

non si può parlare: i discorsi<br />

sviluppati dagli ospiti scorrono<br />

paralleli, solo a tratti convergenti,<br />

e d’altronde lo “speculatore”<br />

puro, dirà Cacciari,<br />

si ferma ad analizzarne incompatibilità<br />

(una su tutte: il<br />

filosofo, a differenza del figlio<br />

di Dio, non può supporre alcuna<br />

rivelazione) e comparabilità<br />

(non poche, per il vero).<br />

Nonostante tale limite,<br />

la curiosità del pubblico<br />

per questo esercizio<br />

comunitario di “discernimento”<br />

guidato da maestri<br />

d’eccezione è realmente tangibile:<br />

in Duomo si assiepano<br />

oltre un migliaio di persone,<br />

senza contare quelle sintonizzate<br />

da casa con il televisore<br />

o la radio accesi. Ci sono<br />

volti che da tempo non si<br />

vedevano ad appuntamenti<br />

diocesani, partecipano gruppi<br />

di giovani seduti sui gradini<br />

del presbiterio, dietro l’altare,<br />

nei transetti, dove hanno<br />

trovato posto; presenziano<br />

anche le autorità – il sindaco<br />

Graziano Delrio e la<br />

presidente della Provincia<br />

Sonia Masini – e con loro uomini<br />

politici, direttori di giornali,<br />

rappresentanti del mondo<br />

economico locale. Gente<br />

comune e notabili.<br />

È un’assemblea vasta e variegata,<br />

che in fondo si specchia<br />

nel messaggio-chiave pronunciato<br />

in chiusura dal vescovo<br />

Adriano Caprioli: “Il<br />

Vangelo è per tutti una speranza<br />

affidabile”.<br />

Ad inseguire questa “speranza<br />

affidabile”, ci sono da sempre<br />

tutti gli uomini e c’è tutto<br />

l’uomo. Insieme ai presenti,<br />

evocati o citati dai relatori, si<br />

pongono anche Kant e Kierkegaard,<br />

Dante con Virgilio,<br />

Petrarca, Platone, Ovidio.<br />

Tutti bramosi di “rubare” il<br />

fuoco sacro della conoscenza<br />

e della memoria, alla maniera<br />

di Prometeo. Tutti<br />

idealmente in ascolto, questa<br />

sera, del brano prescelto della<br />

Lettera di San Paolo apostolo<br />

ai Romani (8,1-17), per<br />

tentare di rispondere a quelle<br />

domande antiche inscritte<br />

nel nostro cuore da una Libertà<br />

superiore che “ha lasciato<br />

che fossimo”.<br />

Èquesto il terreno d’incontro,<br />

e Cacciari lo<br />

dissoda da par suo. “La<br />

libertà è la croce del filosofo”,<br />

dice, “ed è una croce che la filosofia<br />

è impotente a sostenere”.<br />

Ciò vale almeno per la<br />

libertà intesa nella sua incondizionatezza<br />

(non già per<br />

quella che le convenzioni sociali<br />

riducono ad “obbligazione<br />

politica”), in cui cioè “io<br />

possa essere legge della mia<br />

libertà”.<br />

Esistono due percorsi per definirla,<br />

avverte il professore,<br />

con sbocchi radicalmente<br />

differenti a seconda del punto<br />

di partenza. Se, con Kant,<br />

si pensa alla libertà come<br />

qualcosa in nostro possesso,<br />

dimostrabile con l’esperienza,<br />

inevitabilmente si finisce<br />

per cozzare contro i condizionamenti<br />

(culturali, linguistici,<br />

storici, effettuali) che<br />

precedono e seguono ogni<br />

comportamento morale. Percorrendo<br />

questa prima strada<br />

la libertà rimane un’aporia,<br />

ossia un problema le cui<br />

possibilità di soluzione sono<br />

contraddette in orgine: ad essere<br />

“incondizionato e fondamentale”<br />

è l’essere attivo<br />

dell’uomo, però “la libertà in<br />

quanto tale non è logicamente<br />

dimostrabile”.<br />

È questa una situazione che<br />

angoscia ogni sincero “cercatore”,<br />

accomunando il “laico”<br />

e il “religioso”; è infatti la stessa<br />

condizione descritta da<br />

Paolo in Romani, quando afferma<br />

di sapere cosa è il bene<br />

ma di non riuscire a farlo.<br />

Cacciari si spinge oltre:<br />

questa distretta è necessaria,<br />

tanto che<br />

l’uomo che non la sperimenta<br />

fallisce la sua ricerca chiudendosi<br />

nell’elucubrazione<br />

intellettuale o, all’opposto,<br />

cadendo in una vana “ciancia”.<br />

La filosofia apre così un<br />

campo di riflessione che s’intreccia<br />

con la teologia. Per<br />

cambiare prospettiva – ecco<br />

la seconda via – si tratta di<br />

considerare la libertà dell’uomo<br />

come dono, riflesso<br />

di una libertà originaria.<br />

Una libertà che si dimostra<br />

solo con il per-dono, cioè donandola<br />

a propria volta a<br />

prezzo di se stessi. Lo schema<br />

ricalca il mito platonico della<br />

caverna, in cui tutti gli uomini<br />

sono incatenati in fondo<br />

alla grotta, abituati a vedere<br />

le ombre delle cose che si<br />

muovono fuori, credendole<br />

la realtà. Finché un uomo a<br />

caso si libera e si rivolge ver-<br />

La libertà in Cristo, annota<br />

il teologo Monari, si presenta come<br />

vita secondo lo Spirito, una novità<br />

(il “salto” di Cacciari?) che è legge<br />

interiore e sorgente di vita<br />

so l’uscita del tunnel; in tal<br />

modo scopre la verità, ma<br />

egli sarà pienamente libero<br />

solo se tornerà indietro per<br />

“liberare” gli altri. Resta il mistero,<br />

conclude il filosofo veneziano,<br />

di quell’inizio, di<br />

quel salto che cambia tutto:<br />

“un’apertura totalmente donativa,<br />

senza perché, grazia<br />

in senso nudo e crudo”.<br />

Non meno vibrante risulta<br />

l’intervento del<br />

vescovo di Brescia. E<br />

opportunamente, dopo la<br />

prima ora d’ascolto, il pathos<br />

sarà stemperato dalle sonate<br />

da chiesa di Johann Joachim<br />

Quantz (1697-1773), eseguite<br />

in modo magistrale, purtroppo<br />

senza amplificazione, da<br />

Joana Carausu alla spinetta<br />

(una sorta di piccolo clavicembalo)<br />

e da Giovanni Borciani<br />

e Pietro Mareggini al<br />

flauto barocco.<br />

Monsignor Monari offre<br />

un’esposizione calda e densa<br />

di contenuti, forse fin troppi<br />

per essere tutti assimilati,<br />

parlando ora da catechista<br />

ora da predicatore appassionato,<br />

ora da esperto esegeta<br />

della Scrittura. Anch’egli, similmente<br />

a Cacciari, prende<br />

le mosse dal “me infelice!”<br />

che Paolo confessa davanti al<br />

“destino di morte” rappresentato<br />

dalla condizione<br />

umana, perché “la legge indica<br />

il bene ma non sa rendere<br />

il cuore dell’uomo capace di<br />

amare il bene”.<br />

La libertà in Cristo, annota il<br />

teologo, si presenta come vita<br />

secondo lo Spirito, una novità<br />

(il “salto” di Cacciari?)<br />

che è legge interiore e sorgente<br />

di vita.<br />

Èquesta consapevolezza<br />

che farà dire a Paolo,<br />

stavolta ai Corinzi, che<br />

“tutto è vostro”, con un ma,<br />

cioè una condizione: “voi siete<br />

di Cristo” (mediazione del<br />

Figlio) e “Cristo è di Dio”.<br />

Quel “tutto” che appartiene<br />

al cristiano, sottolinea Monari,<br />

comprende il presente e il<br />

futuro, la vita e la morte e<br />

perfino il “mondo”, inteso come<br />

potenza schiacciante che<br />

l’uomo da solo non sa assoggettare.<br />

Il cristianesimo rende<br />

liberi di fronte al mondo<br />

non perché cerca di sopprimere<br />

il desiderio (come il<br />

buddismo) o raggiunge il<br />

controllo delle passioni (lo<br />

stoicismo), ma perché lo relativizza<br />

(“il mondo non è<br />

tutto”), affidandosi a un Dio<br />

che chiede di essere amato<br />

con tutto il cuore e con tutte<br />

le forze. La novità del Vangelo,<br />

ammonisce il vescovo Luciano,<br />

non è però una “magia”<br />

del battesimo: al credente<br />

serve una certa ascesi, “un<br />

esercizio costante perché<br />

questa vita nuova (la libertà<br />

dei figli) si organizzi in comportamenti<br />

coerenti”. Per dirla<br />

con Bultmann: “L’uomo di<br />

fede vive liberato dalla preoccupazione<br />

di chi pone in se<br />

stesso la sua fiducia” e “conosce<br />

un’unica preoccupazione:<br />

come piacere al Signore”.<br />

La “giustificazione mediante<br />

la fede”, aggiunge il presule<br />

nell’ultimo intervento, consente<br />

all’uomo di superare la<br />

“ferita” che dalla nascita lo fa<br />

sentire in debito col mondo e<br />

lo spinge a “giustificare” se<br />

stesso a volte con forme eccessive,<br />

fino all’estremo del<br />

suicidio.<br />

Perciò la gratuità di Dio è la<br />

più grande forza liberante<br />

che esista.<br />

Edoardo Tincani<br />

A sinistra, il prof. Massimo Cacciari, filosofo, per 12 anni sindaco di Venezia, docente universitario;<br />

a destra, mons. Luciano Monari, già docente di Sacra Scrittura, ora vescovo di Brescia.<br />

M<br />

assimo Cacciari, filosofo, uomo politico,<br />

sindaco di Venezia per 12 anni<br />

in due tornate. E mons. Luciano Monari,<br />

teologo, studioso e docente di Sacra<br />

Scrittura, già sacerdote della <strong>Chiesa</strong> reggiano-guastallese<br />

e ora vescovo di Brescia.<br />

Due grossi calibri, di quelli da lasciar prevedere<br />

un pienone. Come in effetti è stato.<br />

P<br />

no colto.<br />

Più che un dialogo, la Cattedrale sembra<br />

aver vissuto uno scontro: quello che ogni<br />

uomo soffre dentro. Poi tocca a ciascuno risolverlo.<br />

Per Cacciari, si direbbe, il salto da<br />

fare non è un abisso, è un tratto breve. Anzi,<br />

il salto - pare - l'ha fatto, anche stasera:<br />

ora gli occorre un'identificazione, un nome...<br />

artiamo da Cacciari. Uno sforzo titanico,<br />

il suo. Questa l'impressione che<br />

lascia, nel suo ragionare. La libertà? Si do-<br />

'evento finisce, la Cattedrale si vuota.<br />

L Resta la consapevolezza di aver vissumanda.<br />

È la croce del filosofo, risponde<br />

to un istante di altissimo pensiero, di cul-<br />

con Kierkegaard. Un peso che la filosofia<br />

tura essenziale, decisiva per le sorti del-<br />

non è in grado di portare, perché la libertà,<br />

quella vera, totale, incondizionata, quella<br />

come condizione essenziale del mio es-<br />

Da sinistra: Massimo Cacciari, don Daniele Gianotti<br />

(moderatore dell’incontro) e mons. Luciano Monari.<br />

Il Vescovo mons. Adriano Caprioli<br />

durante il suo intervento<br />

l'uomo e di una città: quella che mette i<br />

gioco le ragioni stesse del vivere e del convivere.sere<br />

(e del mio esserci), sfugge ad ogni possibilità<br />

di dimostrazione. Di qui l'angoscia,<br />

conclude.<br />

meno che. A meno che non rovesci<br />

A la prospettiva, riprende Cacciari: la liglie,<br />

c'è qualcosa di nuovo, qualcosa che ue percorsi opposti, per molti aspetti<br />

va oltre il pensiero razionale. Qui, pare, c'è D "incompatibili", osserva Cacciari nel-<br />

Una libertà che si fa dono e perdono: questa<br />

<strong>Chiesa</strong> e il suo Vescovo hanno offerto<br />

a Reggio e ai suoi cittadini una chiave di<br />

a Cattedrale ascolta in assoluto silen-<br />

L zio. La Cattedrale: un tappeto di volti attenti,<br />

di sguardi tesi, di pensieri che girano<br />

bertà non come condizione del mio essere,<br />

ma come un presupposto, un dato, un<br />

dono che mi precede. Questa l'inattesa,<br />

imprevista inversione a U: la mia libertà<br />

un salto...<br />

oi tocca a Monari. E qui non è più un<br />

P procedere in salita, quasi a tentoni, ma<br />

la ripresa. Quindi incapaci di dialogo, verrebbe<br />

da dire. Il filosofo, aggiunge, non può<br />

presupporre alcuna rivelazione. Resta solo<br />

il salto, direbbe Pascal: quello della fede.<br />

lettura che non potrà facilmente essere accantonata.<br />

Da tempo si aspettava una chiamata così<br />

forte. Non è un caso se in tanti hanno ri-<br />

vorticosi... Quanti sono? Milletre, mille- come dono di una libertà originaria. Che il la piena luce della grazia, che rende tutto Un abisso invalicabile.<br />

sposto. E, fra i tanti, anche volti che da anquattrocento?<br />

Difficile dirlo. Le navate, i suo salire sia giunto alla vetta, alla meta? più chiaro. Il suo è un fiume in piena: quel- Ma la possibilità rimane, attacca subito ni, da decenni questa <strong>Chiesa</strong> non incro-<br />

transetti, il coro sono gremiti, ogni spor- Se la mia libertà è un dono, prosegue, allo della fede che tutto recupera, tutto ri- Monari: accogliere l'amore di Dio e aprirciava.genza ha gente a sedere, gli ingressi degli lora non posso dimostrarla: sarebbe come scatta. L'amore di Dio è la sorgente nuova, si al nuovo inizio, all'esistenza radical- I "Dialoghi": la Cattedrale restaurata torna<br />

altari laterali, la scalinata del presbiterio, i voler dimostrare l'inizio. Dall'inizio io ven- il dono originario. L'amore di Dio è più formente nuova. Fare di sé una risposta di ad essere il cuore pulsante non solo di una<br />

gradini dell'altare maggiore... E tanti ancogo, non posso argomentarlo. Ecco il nuote di ogni legame, di ogni croce, di ogni an- amore. Il dono chiama dono...<br />

<strong>Chiesa</strong>, ma di una comunità civile e cultura<br />

in piedi, dappertutto, lungo la controfacciata,<br />

dietro ai pilastri, anche là dove<br />

non si vedono i relatori, dove si può solo<br />

ascoltare. Tutti con la stessa tensione, lo<br />

vo percorso del suo pensiero: la libertà diventa<br />

a sua volta dono (per-dono), solo in<br />

una relazione di dono/per-dono posso sapere<br />

di essere libero.<br />

goscia: se sono nell'amore di Dio, sono libero<br />

dal mondo e dai suoi condizionamenti.<br />

Questa è la nuova libertà, per cui a<br />

mia volta mi faccio dono d'amore, di nuo-<br />

ui sta il senso della speranza cristia-<br />

Q na, conclude il vescovo Caprioli, l'apertura<br />

di una nuova prospettiva.<br />

rale. E il Vescovo si presenta, anche sul piano<br />

della proposta culturale, come il suo capofila.<br />

stesso peso, la stessa angoscia.<br />

Un brusio attraversa l'uditorio. Qui, si cova libertà per altri.<br />

Che è esattamente ciò che i presenti han-<br />

Agostino Menozzi<br />

Pubblichiamo integralmente l’intervento<br />

che il Vescovo ha pronunciato<br />

solo in parte ai Dialoghi in Cattedrale<br />

su “Vangelo, legge e libertà” ,<br />

giovedì 6 maggio (i grassetti sono<br />

della redazione).<br />

«LIBERTÀ<br />

VO' CERCANDO»<br />

In margine al secondo<br />

dialogo in Cattedrale<br />

1Come già al termine del precedente<br />

Dialogo, non è mio<br />

compito chiudere in alcuni<br />

miei pensieri un presunto bilancio<br />

di quanto abbiamo ascoltato: per la<br />

caratteristica di questi nostri Dialoghi<br />

in Cattedrale di riflettere sulle<br />

“grandi domande” che da sempre<br />

accompagnano la nostra vita, il bilancio,<br />

infatti, va lasciato a ciascuno<br />

di voi.<br />

“Me infelice! Chi mi libererà da questo<br />

corpo di morte?” (Romani 7,24).<br />

Interrogarsi su che cosa è libertà è<br />

quanto mai promettente. La miseria<br />

di una libertà, ridotta alla protesta<br />

della assoluta indipendenza dai<br />

condizionamenti e dagli altri, è riconosciuta<br />

ormai da molti movimenti<br />

e da molte voci della cultura,<br />

che invocano una nuova qualità della<br />

vita sociale, raggiunta non per via<br />

dell’autonomia della libertà individuale,<br />

ma per via della reciprocità e<br />

dell’incontro, della ritrovata comunione<br />

tra gli uomini. Solo così, nella<br />

libertà si può credere e sperare,<br />

per la libertà si deve anche lottare.<br />

Talvolta anche uomini dalla coscienza<br />

lucida se ne lasciano conquistare.<br />

Lo scrittore Franz Kafka, almeno<br />

in qualche momento si è<br />

aperto all’interrogazione, al presentimento<br />

di un grande “forse” e perfino<br />

all’invocazione. “Uno dei primi<br />

segni che cominciamo a capire - ha<br />

confidato un giorno ad un amico - è<br />

che non ci vergogniamo più di dover<br />

morire; si prega di venire trasferiti<br />

dalla vecchia cella, che odiamo,<br />

ad una nuova che dobbiamo anco-<br />

Cacciari-Monari: un dialogo da posizioni lontane, ma con sorprendenti convergenze<br />

L’ANGOSCIA DEL F<strong>IL</strong>OSOFO E LA LUCE DEL TEOLOGO SI INCONTRANO NELLA LIBERTÀ COME DONO<br />

Cacciari: la libertà come condizione dell’uomo non è dimostrabile; solo la “libertà come dono” può essere esperienza che riscatta<br />

Monari: la libertà in Cristo è la vita secondo lo Spirito; solo l’amore di Dio relativizza il mondo e rende possibile la vera libertà<br />

Vangelo, legge e libertà<br />

Caprioli: solo il Vangelo de la libertà è per tu ti una speranza a fidabile<br />

ra imparare ad odiare. C’entra anche<br />

un briciolo di fede, che durante<br />

il trasferimento il Signore passi per<br />

caso nel corridoio, guardi in faccia<br />

al prigioniero e dica: Costui non rinchiudetelo<br />

più. Ora viene con me”<br />

(F. KAFKA, Considerazioni sul peccato,<br />

il dolore, la speranza e la vera<br />

vita, in Confessioni e diari, Mondadori,<br />

Milano 1972, pag. 794).<br />

2Un risultato perciò mi pare<br />

possa accomunare come<br />

spunto saliente questo secondo<br />

dialogo in Cattedrale tra il filosofo<br />

Cacciari e il biblista Monari, e che<br />

vorrei tradurre in un messaggio: “Il<br />

Vangelo è per tutti una speranza af-<br />

fidabile”.<br />

Paolo esprime il volto di questa speranza<br />

affidabile con il simbolo del<br />

“gemito” della creatura che attende,<br />

della madre che dà alla luce il figlio.<br />

“Sappiamo infatti — leggiamo nella<br />

continuazione del testo proclamato<br />

all’inizio — che tutta insieme la<br />

creazione geme e soffre le doglie del<br />

parto fino ad oggi. Non solo, ma anche<br />

noi, che possediamo le primizie<br />

dello Spirito, gemiamo interiormente<br />

aspettando l’adozione a figli,<br />

la redenzione del nostro corpo. Nella<br />

speranza infatti siamo stati salvati”<br />

(Romani 8,22-24).<br />

Questa pagina paolina piace moltissimo<br />

a coloro che hanno una vi-<br />

sione dinamica della storia, non pessimistica<br />

né ottimistica. Speranza,<br />

senz’ombra di dubbio, è una parola<br />

densa di significati per i cristiani, che<br />

si è di fatto affermata nella tradizione<br />

del pensiero occidentale a seguito<br />

dell’Evangelo di Cristo, e quindi<br />

della missione storica della <strong>Chiesa</strong>.<br />

Già S. Agostino, che amo considerare<br />

il primo dei moderni, in uno dei<br />

suoi Dialoghi, il De vita beata, all’indomani<br />

della sua conversione,<br />

incominciava a prefigurare la speranza<br />

cristiana come “il desiderio di<br />

una vita buona e felice che c’è nel<br />

cuore dell’uomo e di ogni epoca”.<br />

Desiderio di vita buona e felice che<br />

certo ha di mira qualcosa al di là del<br />

mondo presente, ma proprio per<br />

questo ha a che fare con la edificazione<br />

del mondo presente, secondo<br />

il contesto storico e le possibilità da<br />

esso offerte.<br />

Dentro il “pianeta speranza” si intrecciano<br />

questioni importanti per<br />

l’oggi, quali: la trascendenza del<br />

soggetto umano, la sua irriducibilità<br />

al resto della natura, la sua costitutiva<br />

relazione agli altri e al mondo, la<br />

sua libertà e il suo sapere a proposito<br />

del suo destino, in altre parole del<br />

suo futuro e della sua salvezza.<br />

3E, tuttavia, in questo come in<br />

altri casi, è accaduto che la parola<br />

speranza si sia largamen-<br />

te per così dire “naturalizzata”, cioè<br />

ridotta a parola consolatoria poco<br />

credibile. Della speranza come di<br />

una “mediocre passione” già parlava<br />

Cartesio, e parlerà in seguito la<br />

filosofia informata al programma illuminista<br />

della ragione, più preoccupata<br />

di cautelare gli uomini dagli<br />

inganni della speranza cristiana.<br />

Gli orizzonti della vita hanno così<br />

subito una decisa riduzione: da Dio<br />

all’uomo, dalla collettività al proprio<br />

io, dall’eternità all’hic et nunc, dalle<br />

speranze a lungo termine alle speranze<br />

che non vanno oltre la soglia<br />

del domani. Si potrebbe dire che le<br />

speranze quantitative (riguardanti<br />

l’avere) hanno sostituito le speranze<br />

qualitative (riguardanti l’essere).<br />

In un mondo che ha smarrito il senso<br />

della speranza, possiamo essere<br />

significativi e comunicativi se ci facciamo<br />

— come diceva Giorgio La<br />

Pira – “venditori di speranza”. Theilard<br />

de Chardin ha scritto che il<br />

mondo appartiene a chi gli offre la<br />

speranza migliore. I francesi distinguono<br />

“espoir” al plurale da “ésperance”,<br />

al singolare.<br />

In un racconto del Talmud si narra<br />

che un giorno un rabbi, volendo prepararsi<br />

bene al giudizio finale, immaginò<br />

quali domande il Giudice<br />

del mondo avrebbe potuto rivolgere<br />

ad un giudeo: hai osservato i comandamenti?<br />

Ti sei comportato rettamente<br />

negli affari? Hai cercato la<br />

saggezza? Ma, alla fine, pensò che la<br />

domanda decisiva potesse essere<br />

un’altra: hai sperato nel mio Messia?<br />

Questa domanda potrebbe essere la<br />

domanda capace, direbbe S. Agostino,<br />

di inquietare ancora il cuore dell’uomo!<br />

+ Adriano VESCOVO<br />

Cattedrale di Reggio Emilia,<br />

6 maggio 2010<br />

Intervento al Dialogo su<br />

“Vangelo, legge e libertà”<br />

con il prof. Massimo Cacciari<br />

e mons. Luciano Monari<br />

Giovedì 20 maggio, alle 21, ancora «Dialoghi»<br />

con diretta su ètv-Teletricolore e Radio Pace<br />

Di fronte alle «autorità costituite»:<br />

il cristiano e l’autorità civile<br />

I DUE PERSONAGGI IN DIALOGO<br />

MONS. GIANCARLO BREGANTINI (Denno, 28 settembre<br />

1948), già vescovo di Locri<br />

dal 1994 al 2007, è arcivescovo<br />

di Campobasso-Boiano<br />

dal 2007.<br />

Nato a Denno, in provincia<br />

di Trento, ha frequentato<br />

ginnasio, liceo e teologia<br />

(Verona) presso i Padri<br />

Stimmatini; ha poi conseguito<br />

la licenza in Storia della<br />

<strong>Chiesa</strong> presso la Pontificia<br />

Università Gregoriana di<br />

Roma. Nel 1966 ha fatto la<br />

prima professione religiosa<br />

temporanea nella Congregazione<br />

e dopo anni di studio<br />

e di esperienze di lavoro operaio in fabbrica, ha emesso<br />

la professione perpetua (1974). Il 1° luglio 1978 viene<br />

ordinato sacerdote stimmatino nella Cattedrale di Crotone.<br />

Dal 1976 al 1987 è stato docente di Storia della <strong>Chiesa</strong><br />

presso il Pontificio Seminario Teologico Regionale di Catanzaro,<br />

insegnante di religione presso l'Istituto Nautico di<br />

Crotone, delegato diocesano per la pastorale del lavoro,<br />

poi viceparroco presso la parrocchia Santa Chiara di Crotone<br />

e cappellano del carcere nella stessa città. Nella Congregazione<br />

dei Padri Stimmatini, dal 1982 al 1985 è stato<br />

Consigliere provinciale della provincia stimmatina e nel<br />

1987 diviene formatore dei chierici stimmatini. In seguito, a<br />

Bari ha insegnato Storia della <strong>Chiesa</strong> nello studentato teologico<br />

interreligioso della Puglia. Per molti anni è stato parroco<br />

nella parrocchia di San Cataldo a Bari e successivamente<br />

anche cappellano di ospedale nonchè membro del<br />

consiglio dei consultori e insegnante di religione in un istituto<br />

religioso.<br />

Nominato vescovo di Locri-Gerace (1994), ha acquistato<br />

grande notorietà anche civile per la dura ed efficace opposizione<br />

alla 'ndrangheta, arrivando a comminare la scomunica<br />

ai suoi esponenti responsabili di efferati delitti.<br />

L'8 novembre 2007 papa Benedetto XVI lo ha nominato<br />

arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano, di cui ha<br />

preso possesso il 19 gennaio 2008.<br />

* * *<br />

GIUSEPPE DE RITA (Roma, 27 luglio 1932) è un sociologo<br />

italiano tra i più qualificati e<br />

competenti. Nel 1954 si laurea<br />

in Giurisprudenza e dal<br />

1955 al 1963 è funzionario<br />

della Svimez (Associazione<br />

per lo sviluppo del Mezzogiorno),<br />

di cui è responsabile<br />

della sezione sociologica<br />

dal 1958 al 1963.<br />

È tra i fondatori nel 1964<br />

del Censis (Centro studi investimenti<br />

sociali), di cui è consigliere<br />

delegato per dieci<br />

anni e poi segretario generale<br />

dal 1974 ad oggi.<br />

Collaboratore del “Corriere della Sera”, è stato presidente<br />

del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro)<br />

dal 1989 al 2000 e della casa editrice Le Monnier dal<br />

1995. È membro della Fondazione Italia USA. Nel 2003 ha<br />

ottenuto il premio Fregene per “Il regno inerme”.<br />

Tra le sue pubblicazioni si segnalano:<br />

• G. Acquaviva, G. De Rita, “La chiesa galassia e l'ultimo<br />

concordato”, Milano 1986;<br />

• A. Bonomi, G. De Rita, “Manifesto per lo sviluppo locale.<br />

Dall'azione di comunità ai Patti territoriali”, Torino1998;<br />

• G. De Rita, A. Galdo, “Capolinea a Nordest”, Venezia<br />

2001;<br />

• G. De Rita, “Il regno inerme. Società e crisi delle istituzioni”,<br />

Torino 2002;<br />

• A. Bonomi, M. Cacciari, G. De Rita, “Che fine ha fatto la<br />

borghesia? Dialogo sulla nuova classe dirigente in Italia”,<br />

Torino 2004.


12<br />

15 maggio 2010<br />

<strong>Chiesa</strong> & Cultura<br />

Il Gesù della storia e il Gesù della fede<br />

Gerusalemme:a colloquio con padreAlliata (Studium Biblicum Franciscanum)<br />

Sono nel multicolore dedalo<br />

dei vicoli della città<br />

antica di Gerusalemme.<br />

Arrivo alla via Dolorosa, quella<br />

della Via crucis. Il riferimento<br />

per trovare il Convento della<br />

Flagellazione è l'arco dell'Ecce<br />

Homo. Eccolo. Ho appuntamento<br />

con padre Eugenio Alliata,<br />

responsabile del museo<br />

dello Studium Biblicum Franciscanum,<br />

allestito nella struttura<br />

che accoglie un'importante<br />

scuola per l'insegnamento<br />

della Sacra scrittura e dell'archeologia<br />

dei Paesi biblici.<br />

Qui inizia una lunga conversazione<br />

sui temi dell'archeologia,<br />

della storia e della fede, destinata<br />

ad arricchirsi di giorno in<br />

giorno grazie alla permanenza<br />

nella Città Santa per una collaborazione<br />

volontaria con la<br />

struttura museale, che con i<br />

suoi preziosi reperti racconta<br />

l'affascinante passato della Terra<br />

Santa e la vita quotidiana<br />

delle prime comunità giudaico-cristiane.<br />

Stavolta il tema<br />

conduttore è la figura di Gesù<br />

fra fede e storia.<br />

I luoghi della geografia dei<br />

Vangeli e gli oggetti presenti<br />

nel museo portano a uno<br />

dei grandi temi dibattuti da<br />

studiosi, teologi e archeologi:<br />

il Gesù della storia. Ci sono<br />

testi storici che parlano<br />

di Gesù?<br />

Ci sono e parlano di Gesù allo<br />

stesso modo di come ne parlano<br />

i Vangeli: dicono che faceva<br />

miracoli, che molti lo seguivano.<br />

Tuttavia non condividono<br />

il punto di vista della fede. Ma<br />

il loro modo di descrivere Gesù<br />

è simile a quello del Nuovo Testamento.<br />

Ci illustri qualche particolare…<br />

C'è il «Testimonium<br />

Flavianum», dove la sua figura<br />

non è presentata in<br />

maniera equivoca, ma come<br />

persona sicuramente<br />

importante, che fa miracoli,<br />

che insegna, con persone<br />

che lo seguono. E questo av-<br />

viene anche negli autori pagani.<br />

Proviamo a riassumere la cosa<br />

con una riflessione profonda. Il<br />

Cristo della fede e quello storico<br />

sono la stessa cosa. La testimonianza<br />

storica non subisce<br />

danno dalla divisione se si ha<br />

fede o no, perché la persona<br />

che vedevano sia pagani che<br />

cristiani è lo stesso Gesù. Egli<br />

viene descritto con le stesse parole.<br />

Alcuni dicono che la testimonianza<br />

di Flavio è un falso:<br />

ma allora è un falso anche<br />

quella di Tacito?<br />

Non è strano che parli di uomo<br />

sapiente, perché all'epoca di<br />

sapienti ce ne sono tanti, e si<br />

potevano incontrare. Viene<br />

magari presentato in maniera<br />

dubitativa, ma vengono anche<br />

esposti i fatti, che sono riconosciuti<br />

anche dai 'nemici', da<br />

coloro che non credono, ma<br />

devono ammettere che si tratta<br />

di una persona eccezionale.<br />

Certo, magari non credono che<br />

è il figlio di Dio.<br />

Possiamo definirle «testimonianze»?<br />

Sono testimonianze indiscutibili,<br />

che vengono anche da autori<br />

non cristiani. Loro non<br />

parlano di profeti e della resur-<br />

"<br />

Rivolgiamo il cuore al Signore<br />

Gesù". La scritta<br />

che campeggia sulla facciata<br />

della chiesa di Sant'Antonio di<br />

Padova, in via Mutilati del Lavoro, a<br />

Reggio, è un'esortazione, un invito, e<br />

allo stesso tempo una preghiera e un<br />

imperativo. È la summa degli otto mesi<br />

di festa francescana per il 50° anniversario<br />

di fondazione della parrocchia<br />

cardine del quartiere Rosta Nuova,<br />

iniziati domenica 11 aprile con la<br />

solenne celebrazione eucaristica presieduta<br />

dal Vescovo ausiliare mons.<br />

Lorenzo Ghizzoni e proseguiti con l'esposizione<br />

di una reliquia del Santo di<br />

Padova (nella foto di destra) lo scorso 8 maggio.<br />

Mentre all'orizzonte si profilano la settimana<br />

di Sagra in corrispondenza del<br />

13 giugno (giorno dedicato a Sant'Antonio),<br />

i festeggiamenti del 4 ottobre per il patrono<br />

d'Italia e la settimana di «Missione al popolo»<br />

dal 6 al 14 novembre, lo sguardo non può<br />

non essere rivolto anche al passato, ai cinquant'anni<br />

di storia di una parrocchia che, a<br />

partire dal primo parroco, padre Marco Grandi,<br />

fino ad arrivare all'attuale, padre Francesco<br />

Marchesi, è cresciuta di pari passo con il quartiere<br />

in cui è inserita e del quale ha sempre rappresentato<br />

il centro spirituale.<br />

Correva l'anno 1960 quando - il 9 aprile - padre<br />

Marco Grandi e padre Gianbattista Montorsi<br />

arrivarono a Reggio Emilia con il compito di<br />

rendere nuovamente presente la realtà francescana<br />

in città, dopo la cacciata del 1866 in seguito<br />

alla soppressione di tutte le congregazioni<br />

religiose. In piena linea con l'insegnamento<br />

del Santo di Assisi scelsero una zona di campa-<br />

rezione, perché sono pagani.<br />

Scrivono comunque come si<br />

chiama, chi lo ha ucciso e cosa<br />

è derivato da lui: seguono lo<br />

stesso schema. Tacito, Giuseppe<br />

Flavio, gli Atti degli Apostoli:<br />

nessuno mette in dubbio l'aspetto<br />

storico. Tacito è silenzioso<br />

sull'aspetto religioso,<br />

perché è pagano. Ma Giuseppe<br />

Flavio, che è ebreo, non lo tace.<br />

Le cose che dice Giuseppe<br />

Flavio non possono essere allora<br />

state aggiunte dai cristiani,<br />

perché all'epoca era una cosa<br />

comune che ci fosse gente<br />

che faceva miracoli, che si diceva<br />

inviata da Dio o si proclamava<br />

come il messia.<br />

Torniamo al dato storicoarcheologico<br />

suggerito dagli<br />

oggetti del vostro museo<br />

per una riconferma: è possibile<br />

dire, con l'archeolo-<br />

gia, Cristo e il suo tempo?<br />

I reperti archeologici sono nella<br />

situazione di Tacito: non parlano<br />

dell'aspetto religioso, ma<br />

ci parlano dell'aspetto umano,<br />

che comprende un elemento<br />

speciale.<br />

Qual è?<br />

Che Gesù è il Cristo, l'inviato<br />

da Dio.<br />

Fino al 27 maggio,a Reggio,presso la<br />

Galleria "Il Voltone" (via Don Minzoni) è<br />

aperta la mostra "Gente di Gerusalemme.<br />

Momenti di vita quotidiana",con le foto di<br />

Massimo Tassi (lunedì-sabato,ore 10-12.30 e<br />

16-19,chiuso il giovedì pomeriggio e festivi)<br />

gna alle porte della città, molto diversa dall'attuale<br />

quartiere di Rosta Nuova. La prima chiesetta<br />

provvisoria - un prefabbricato di 20 metri<br />

di lunghezza, 8 di larghezza e 4 di altezza - fu<br />

costruito chiedendo in prestito il terreno all'Istituto<br />

Autonomo Case Popolari perché, all'inizio,<br />

l'oggi florida parrocchia di Sant'Antonio<br />

non possedeva nemmeno il terreno. Per non<br />

parlare del convento per i frati, costretti ad andare<br />

a mangiare alla mensa Acli presso il Vescovado<br />

e a cogliere la mano tesa dai parrocchiani<br />

per dormire (mentre padre Marco si adattò a<br />

dormire in un piccolo buco di sei metri quadri<br />

ricavato accanto alla chiesa che fungeva anche<br />

da sacrestia e ufficio parrocchiale).<br />

La prima campana suonò la mattina della<br />

Domenica delle Palme, il 10 aprile 1960,<br />

richiamando a sé quei tanti fedeli che negli<br />

anni non avrebbero più smentito il loro affetto<br />

per la vita francescana proposta dai fratelli<br />

di Francesco. Alla prima chiesa prefabbricata<br />

seguì la costruzione dell'attuale, con porticato a<br />

Il dato archeologico allora<br />

può incontrare la fede: dov'è<br />

che abbiamo tracce di<br />

persone che continuavano<br />

a credere in Gesù dopo la<br />

sua morte, anche alla luce<br />

dei vostri scavi?<br />

Ad esempio a Nazareth, dove si<br />

vede la successione di abitazioni<br />

che diventano luoghi di<br />

memoria e di culto cristiano. Il<br />

luogo è forse del IV secolo dopo<br />

Cristo. A Nazareth, secondo<br />

tradizione della <strong>Chiesa</strong> locale,<br />

sei colonne, ampio piazzale, chiostro e torre<br />

campanaria ottagonale, all'ombra della quale<br />

sorgono il convento (oggetto di un felice restauro<br />

poco meno di tre anni fa), i locali dell'oratorio<br />

e una palestra polivalente, di forma circolare,<br />

poco distante dal campo di calcetto affacciato<br />

su via Manara e dal campo da basket sul<br />

retro della chiesa. In questo funzionale complesso<br />

negli anni si sono succeduti molteplici parroci<br />

e fratelli che, ognuno a suo modo, hanno lasciato<br />

il segno: da padre Faustino Fabbri a padre<br />

Pierdamiano Cantoni, da fra Casimiro Bortolucci<br />

a padre Gianbattista Montorsi, fino ad arrivare<br />

ai due parroci più recenti, padre Giuseppe<br />

Barigazzi e l'attuale padre Francesco Marchesi,<br />

che condivide il convento con padre Celestino<br />

Mucciarini, padre Elvis Johnson e fra Nazareno.<br />

Ma è negli anni Ottanta, grazie all'attività<br />

di padre Francesco Dallari, che la<br />

parrocchia mostra il suo maggior vigore<br />

tramite iniziative canore (come «Il Rostino<br />

d'oro», in collaborazione con l'Antoniano di Bo-<br />

i membri della famiglia di Gesù<br />

avevano mantenuto il ricordo.<br />

Sono quelli che nel Nuovo Testamento<br />

vengono chiamati «i<br />

fratelli» di Gesù. In base alle testimonianze<br />

degli scrittori cristiani<br />

antichi, questi fratelli sono<br />

diventati capi delle Chiese<br />

di Nazareth e Gerusalemme.<br />

A lungo pare che si sia dimenticato<br />

il fatto che Gesù<br />

fosse un giudeo…<br />

Gesù apparteneva alla società<br />

dei Giudei, la sua era una famiglia<br />

ebrea. Era stato educato<br />

come ebreo, viveva come<br />

ebreo, era nell'attesa delle medesime<br />

attese del popolo<br />

ebraico e credeva nella parola<br />

dei profeti.<br />

Quale era, dunque, l'elemento<br />

nuovo rispetto al<br />

giudaismo?<br />

In Gesù era presente la coscienza<br />

di una missione da<br />

parte di Dio a favore di tutti gli<br />

uomini, anche se principalmente<br />

egli si rivolgeva ai Giudei.<br />

Gesù infatti si rivolge ai<br />

Giudei, ma invia i discepoli a<br />

tutti.<br />

Quali sono i luoghi legati al<br />

ricordo e all'esperienza di<br />

Gesù?<br />

Quelli della vita storica di Gesù:<br />

della nascita, della predicazione,<br />

della morte e della risurrezione.<br />

Formano il canovaccio<br />

del messaggio cristiano.<br />

Oltre a Nazareth e Gerusalemme,<br />

abbiamo altre importanti<br />

testimonianze delle<br />

antiche comunità cristiane?<br />

Le principali scoperte sono avvenute<br />

nel sud del Paese, nel<br />

deserto del Negev, dove l'abbandono<br />

per molti secoli del<br />

territorio ha lasciato resti quasi<br />

non toccati. Troviamo numerose<br />

chiese conservate sin quasi<br />

all'altezza dei tetti, con resti<br />

di pittura alle pareti, con tutto<br />

il loro arredo liturgico. Siamo<br />

nel periodo dal IV al VII secolo.<br />

Le località maggiormente studiate,<br />

restaurate e aperte alla<br />

visita sono Avdat, Mamshit,<br />

Shivta. Sono città che presuppongono<br />

comunità monastiche,<br />

abitate da popolazione<br />

oggi scomparsa, quella dei Nabatei,<br />

commercianti divenuti<br />

cristiani intorno al IV secolo.<br />

Fra i tanti luoghi c'è inoltre Cafarnao,<br />

con i suoi resti e le sue<br />

iscrizioni, dove Gesù era ospite<br />

a casa di Pietro. Il Vangelo di<br />

Marco racconta una giornata<br />

di Gesù nella località sul Lago<br />

di Tiberiade, in cui si hanno<br />

tracce di pellegrini cristiani anche<br />

nei secoli successivi agli<br />

avvenimenti delle sacre scritture,<br />

a testimoniarne l'importanza.<br />

Mi incammino verso la<br />

Porta dei Leoni. Vedo<br />

la Valle del Cedron,<br />

uno dei luoghi menzionati dai<br />

Vangeli. Sollevo la sguardo: ecco<br />

il Monte degli Ulivi. Si staglia<br />

a Occidente, già avvolto<br />

nella penombra. I lampioni alle<br />

spalle del Getzemani iniziano<br />

ad accendersi. È la strada<br />

verso la sommità della collina,<br />

in direzione di Betania, il luogo<br />

del miracolo di Lazzaro. La<br />

strada verso la speranza.<br />

Massimo Tassi<br />

REGGIO, QUARTIERE ROSTA NUOVA. La comunità retta dai Frati Francescani è in festa nel 50° della sua fondazione. Un bilancio ed uno sguardo all’avvenire<br />

PARROCCHIA DI SANT’ANTONIO: UNA STORIA CHE È TRAMPOLINO PER <strong>IL</strong> FUTURO<br />

logna) e sportive, con la presenza della<br />

società sportiva Fides, che attirava<br />

a sé centinaia di giovani legandoli al<br />

gioco più popolare, quello del calcio.<br />

"I 50 anni dalla fondazione di Sant'Antonio<br />

sono un traguardo importante<br />

e non scontato, che non è da<br />

tutti", ha commentato mons. Ghizzoni<br />

durante l'omelia di apertura dei festeggiamenti<br />

del Cinquantennale.<br />

"Avete un debito di riconoscenza verso<br />

tutti i fratelli, consacrati e non, che<br />

sono passati da qui, certo, ma se questo<br />

è il passato, ciò che è stato e che<br />

ben conoscete, oggi l'obiettivo è guardare<br />

prima di tutto avanti, riflettere<br />

insieme per individuare nuove prospettive per<br />

questo territorio e per le persone che lo abitano,<br />

soprattutto per i tanti nuovi arrivati (circa il 15%<br />

dei residenti, ndr). È importante cogliere questo<br />

anniversario per rinnovare la vita spirituale di questa<br />

comunità e per diventare davvero una parrocchia<br />

missionaria".<br />

Sulla scia di queste parole, guardando ai<br />

lunghi mesi di festeggiamenti programmati,<br />

padre Marchesi ha commentato:<br />

"Oltre all'idea di parrocchia aperta, viva e accogliente<br />

per tutti, vorremmo - come abbiamo<br />

scritto nel logo studiato apposta per l'occasione<br />

- invitare praticanti e non a rivolgere il cuore<br />

al Signore, ricordare che la nostra vita ha un<br />

fine più grande, una meta trascendente, verso la<br />

quale tutti siamo incamminati perché tutti proveniamo<br />

da Dio e a Lui dobbiamo ritornare per<br />

vivere in eterno in comunione d'amore con Lui<br />

e con tutti gli uomini".<br />

Francesca Manini


SABATO<br />

15 MAGGIO<br />

Società & Cultura 15 maggio 2010 13<br />

Per la Giornata internazionale della famiglia promossa dalle Nazioni Unite<br />

alcune voci del Forum provinciale delle Associazioni familiari di Reggio Emilia<br />

PIÙ FAMIGLIA PER <strong>IL</strong> BENE DI TUTTI<br />

Il matrimonio fra uomo e donna è il vincolo su cui si fonda la società<br />

A<br />

Emilio Ricchetti<br />

La Giornata internazionale della famiglia è stata<br />

proclamata dall’Assemblea generale delle<br />

Nazioni Unite con la risoluzione 47/237 del 20<br />

settembre 1993.<br />

Il 15 maggio 2010 verrà celebrata per la diciassettesima<br />

volta. Già una risoluzione a questo livello internazionale,volta<br />

a sensibilizzare i governi dei vari Paesi<br />

del mondo sulla importanza fondamentale della<br />

famiglia,dovrebbe fare riflettere e,quindi,stimolare le<br />

istituzioni nazionali alla promozione ed alla difesa<br />

di questo istituto che, in quanto insito nella natura<br />

umana,è coevo alla comparsa dell’uomo sulla terra e<br />

lo ha accompagnato nella storia fino ad oggi, dimostrando<br />

una capacità di resistenza e di adattamento<br />

al mutare dei tempi e delle condizioni socio-economiche,<br />

quale nessun’altra istituzione umana.<br />

Qui Associazione Famiglie Numerose<br />

FACCIAMO «POLITICA»<br />

volte siamo così: famiglie<br />

immobili a guardare la tv<br />

sul divano, sorde e mute<br />

mentre incombe su di noi un gigantesco<br />

tsunami: un’onda enorme<br />

di cultura di morte sta per abbattersi<br />

su noi famiglie, illuse di<br />

salvare rapporti e relazioni solo<br />

perché abbiamo vissuto un bel<br />

passato, di poter educare i nostri<br />

figli (magari l’unico) perché cre-<br />

Luigi Picchi<br />

diamo di avere dei valori da dare.<br />

Pensiamo di essere famiglie libere di educare i figli, ma lo siamo<br />

veramente? Crediamo di lavorare per poter vivere ma spesso è il<br />

contrario, vogliamo un futuro migliore ma pretendiamo che ce<br />

lo diano altri. Diciamo di batterci e spenderci per i nostri figli, ma<br />

stiamo combattendo perché i giovani abbiano la libertà di potersi<br />

sposare? La libertà di potersi costruire una casa? La libertà di generare<br />

dei figli? Tutte libertà negate, che tolgono il sorriso dai loro<br />

volti, che negano speranza al loro futuro. Chiedono aiuto, e<br />

implorano “Famiglia sii te stessa!“.<br />

Che aspettiamo? Non possiamo più giustificarci dicendo “..ma<br />

noi, che ci possiamo fare?..”. Non possiamo più delegare ad una<br />

classe politica le nostre richieste ed esigenze; non hanno voluto,<br />

non vogliono e non possono comprendere.<br />

Anche coloro che potrebbero esserci più vicino, come gli amministratori<br />

locali, che confessano il loro non agire nascondendosi<br />

e giustificandosi dietro le non-scelte dei governi; spesso,<br />

senza coraggio, con la bocca piena di promettenti parole ma<br />

bloccati nei fatti da ideologie sorpassate, da schieramenti politici<br />

e da bilanci molto economici e poco etici.<br />

Quasi sempre la famiglia non viene promossa, non viene nemmeno<br />

sostenuta, addirittura viene ignorata, purtroppo è spesso penalizzata,<br />

se non sminuita e derisa.<br />

Occorre, ora, un impegno diretto delle famiglie, esse hanno le<br />

competenze e le capacità per autorappresentarsi, per poter essere<br />

il “soggetto” sociale più importante. Non siamo solo la somma<br />

di singoli individui, siamo molto di più. Siamo la fonte della società,<br />

perché è dalla famiglia che la società è originata. È una priorità,<br />

è necessario esserne convinti per portare, alla decadente società,<br />

una cultura di vita, mai come ora così tanto necessaria.<br />

« U<br />

Luigi Picchi<br />

coordinatore Associazione Nazionale Famiglie Numerose<br />

sezione di Reggio Emilia<br />

sala per tutto» è lo slogan della tessera<br />

Carnet Joven, una «Carta giovane»<br />

promossa in Spagna dall’Istituto<br />

Andaluso della Gioventù, dipendente dal<br />

governo della regione Andalusia guidata, come<br />

l’esecutivo centrale, dal Partito socialista.<br />

Sembra una fidelity card come tante altre in Europa,<br />

sul modello dell’European Youth Card, recentemente<br />

estesa fino ai 30 anni. Ma in Andalusia<br />

c'è molto di più: nell’elenco dei servizi convenzionati<br />

– accanto alle librerie, ai negozi di abbigliamento,<br />

all’autoscuola – ci sono anche le<br />

interruzioni volontarie di gravidanza.<br />

Gli sconti del 20% proposti da una clinica sivigliana<br />

riguardano “visite e servizi diretti all’interruzione<br />

volontaria della gravidanza, ecografia,<br />

servizi di pianificazione familiare, visite ginecologiche,<br />

vasectomia maschile”.<br />

Dalla clinica assicurano che esiste una regolare<br />

convenzione con la previdenza sociale e che è<br />

uno sconto come tanti altri, “come quelli che<br />

trova un ragazzo quando vuole andare al cinema,<br />

al teatro...”. In Spagna, ricordiamo, entrerà<br />

in vigore a giugno la nuova legge che liberalizza<br />

l’aborto fino alla 14esima settimana di gestazio-<br />

M<br />

a veramente la Comunità internazionale è<br />

intenzionata a promuovere il bene della famiglia<br />

in quanto funzionale al bene della civiltà<br />

umana ed alla prosperità degli Stati? O non si è di<br />

fronte all’ennesima manifestazione di retorica fine a se<br />

stessa, senza alcuna reale volontà di operare coerentemente<br />

per raggiungere i fini di promozione e tutela<br />

così enfaticamente proclamati nell’indire questa giornata?<br />

Almeno nel mondo occidentale mai come in questi<br />

ultimi anni la famiglia ha subìto e subisce attacchi<br />

forsennati alla sua stessa concezione costitutiva. Non<br />

più gruppo umano fondato sul patto stabile,basato sull’amore<br />

tra un uomo ed una donna,finalizzato all’allevamento<br />

ed all’educazione dei figli, all’aiuto reciproco,<br />

alla condivisione “per sempre” delle gioie e dei dolori<br />

della vita, ma unione sostanzialmente precaria basata<br />

Qui Azione <strong>Cattolica</strong><br />

NEL FORUM PER SERVIRE<br />

Per l’Azione <strong>Cattolica</strong> aderire al Forum della Associazioni<br />

Familiari significa rispondere alla<br />

propria vocazione laicale, poiché è nel Forum<br />

che l’associazione, attraverso un segno tangibile e<br />

pubblico, difende il ruolo della famiglia nella nostra<br />

società. Partecipare ai lavori della segreteria del Forum<br />

provinciale delle Associazioni familiari, come delegato<br />

dell’Azione <strong>Cattolica</strong> diocesana, è per me l’occasione<br />

di dare un contributo di idee, esperienze, relazioni<br />

che vengono condivise con le altre associazioni<br />

e diventano un importante patrimonio culturale al<br />

sevizio della famiglia.<br />

Quadretto di famiglia per Eleonora Crialesi insieme al<br />

marito Alberto Farinelli e alla figlioletta Matilde.<br />

All’interno del Forum dialogano esperienze diverse e<br />

complementari: associazioni che operano in settori<br />

differenti “si mettono intorno ad un tavolo” e, ciascuna<br />

con la propria specificità, contribuiscono ad una<br />

riflessione permanente sulla famiglia.<br />

Per l’Azione <strong>Cattolica</strong> prendere parte a questo laboratorio<br />

è una scelta importante, che si rinnova mandato<br />

dopo mandato, perché attraverso questa presenza si fa<br />

“azione”, e grazie a questa realtà si porta a ciascun aderente<br />

la consapevolezza che la famiglia non è solo una<br />

“piccola chiesa domestica”, ma anche un primario soggetto<br />

sociale cui tutti devono dare ascolto.<br />

ne, e che permette alle minorenni di 16 e 17 anni<br />

di interrompere la gravidanza senza l’autorizzazione<br />

dei genitori. È la legge abortista più<br />

radicale d’Europa.<br />

C'è anche un 10% di riduzione, applicato sui<br />

medicinali da alcune farmacie, ai proprietari<br />

della Carta giovane. Questo potrebbe riguarda-<br />

Eleonora Crialesi<br />

Azione <strong>Cattolica</strong><br />

ANDALUSIA (Spagna): «Carta giovane» con vantaggi per... interruzioni di gravidanza<br />

ABORTO CON LO SCONTO ANCHE PER MINORENNI<br />

re la “pillola del giorno dopo”, che in Spagna può<br />

essere acquistata liberamente, senza ricetta medica.<br />

Tutto sembra essere drammaticamente coerente.<br />

È una vera e propria urtante assurdità,<br />

che dovrebbe far riflettere sull’incontrollabile<br />

deriva abortista, e su come l'aborto venga sempre<br />

più usato come se fosse un “contraccettivo”.<br />

su un interesse contingente e, pertanto, potenzialmente<br />

solubile a semplice impulso di uno dei “partner”.<br />

C<br />

ome Forum provinciale constatiamo che la<br />

<strong>Chiesa</strong> cattolica, nella sua attività di promozione<br />

umana, è al momento la sola realtà che,<br />

quotidianamente,proclama la bellezza e la grandezza<br />

della famiglia basata sul matrimonio.<br />

Ci auguriamo che la ”società civile” divenga anch’essa<br />

sempre più consapevole della sua importanza fondamentale<br />

e la aiuti e la valorizzi costantemente e non solo<br />

nella Giornata indetta dall’Onu.<br />

Emilio Ricchetti<br />

presidente del Forum provinciale<br />

delle Associazioni Familiari di Reggio Emilia<br />

Qui «Cilla» onlus<br />

FAMIGLIA DONO DI DIO<br />

Se penso alla<br />

mia famiglia<br />

mi viene in<br />

mente che è il luogo<br />

privilegiato che Dio<br />

mi ha donato, dove<br />

io posso sperimentare<br />

in maniera semplice<br />

e diretta cosa<br />

significa essere<br />

amati gratuitamente.<br />

Guardando mio<br />

marito e i miei figli<br />

mi si riempie il cuore<br />

di tenerezza per la<br />

loro “bellezza”, ma<br />

ne vedo anche tutti i<br />

limiti. Alla mia famiglia,<br />

e di conseguenza<br />

alla mia vita, non<br />

sono state risparmiate<br />

nessuna fatica,<br />

malattia o estraneità;<br />

piano piano, Donatella Cappucci<br />

però, ho cominciato<br />

a sperimentare che la mia umanità e quella di chi vive<br />

con me non è un ostacolo ad essere me stessa e alla felicità,<br />

ma l’occasione continua per ricordarmi che l’altro<br />

è diverso da me ed ha un destino che io non posso definire.<br />

La mia famiglia non mi permette la distrazione e<br />

per amore di ciascuno sono costretta a giudicare tutto<br />

quello che ci succede, a non arrendermi e ripartire sempre;<br />

in essa ho imparato cosa sono la pazienza, la speranza<br />

e la preghiera e tutto questo mi è di aiuto nella vita<br />

quotidiana.<br />

Mi è sempre più evidente che quello che accade in questo<br />

luogo privilegiato non è merito mio o dell’altro ma è<br />

possibile perché prima di tutto siamo coscienti di essere<br />

amati e abbracciati per quello che siamo, nella nostra<br />

meschinità e povertà umana. Questo mi rende talmente<br />

felice e libera da permettermi di affrontare tutto quello<br />

che mi accade con letizia.<br />

Donatella Cappucci<br />

Associazione Cilla (ospitalità a parenti di ammalati)<br />

D’<br />

altra parte c’è chi tratta l’embrione<br />

umano come un “qualcosa” senza<br />

dignità, togliendogli addirittura la<br />

definizione di “umano”, chiamandolo soltanto<br />

“prodotto del concepimento”. Come se fosse<br />

una “cosa”! Ma basta lasciarlo sviluppare, e nel<br />

giro di 8/10 settimane ha già fattezze che tutti<br />

definiamo “umane”. Quello che un adulto possiede<br />

come “programma genetico” che gli permette<br />

di continuare a vivere era già subito totalmente<br />

presente nel piccolo embrione, il quale<br />

con le tre qualità che gli embriologi gli riconoscono,<br />

cioè la “continuità”, il “coordinamento”<br />

la “gradualità”, freneticamente si sviluppa.<br />

Considerare l’embrione umano solo come un<br />

“prodotto del concepimento”, cioè un “signor<br />

nessuno”, impedisce culturalmente la prevenzione<br />

dell’aborto, che in tanti oggi ritengono<br />

giusta. Altrettanto non deve passare sotto silenzio<br />

la grave responsabilità degli adulti che propongono<br />

e facilitano queste cosiddette “scelte<br />

abortive”, e che inducono i giovani a compiere<br />

gesti che rimarranno per sempre.<br />

Gabriele Soliani


14<br />

15 maggio 2010<br />

NELLE PAROLE DEL PROF. GASPARE STURZO<br />

Attualità del pensiero<br />

di don Luigi Sturzo<br />

<strong>Chiesa</strong> & Società<br />

CATTOLICI E BENE COMUNE<br />

Riflessioni a partire dal «Compendio della Dottrina sociale della <strong>Chiesa</strong>» (2004)<br />

Settimane sociali, esperienza europea<br />

Verso la 46 a edizione italiana,tappa di un lungo cammino<br />

N Venerdì 14 maggio<br />

ella serata del 28 aprile, presso il Centro Giovanni<br />

XXIII, si è tenuto l'incontro dedicato a Luigi Sturzo:<br />

l'intuizione politica e l'attualità del pensiero sociale,<br />

con la relazione magistrale del prof. Gaspare Sturzo - magistrato,<br />

docente di Diritto penale alla Lumsa di Roma, pronipote<br />

del fondatore del Partito Popolare Italiano -, nell'ambito<br />

del ciclo voluto dal Circolo di cultura "G. Toniolo" e intitolato<br />

"Profili paralleli: verso il 150° dell'Unità d'Italia - Una finestra<br />

sul Movimento cattolico". Il relatore, dopo un breve filmato sul<br />

personaggio, ha evidenziato il suo ruolo nella storia italiana,<br />

che può essere meglio colto solo studiandone "l'insegnamento<br />

sociale e le sue evidenti e incancellabili connessioni<br />

con la Dottrina sociale della <strong>Chiesa</strong>". Un approfondimento<br />

utile anche nella prospettiva di comprendere quali spazi e<br />

possibilità restino per "riprendere un cammino di evangelizzazione<br />

della società, compreso l'impegno politico".<br />

Don Sturzo arrivò al<br />

popolarismo, come<br />

partito e dottrina<br />

politica, solo dopo aver<br />

affrontato un lungo cammino<br />

di esperienza sociale. Il<br />

relatore ne ha illustrato la<br />

poliedrica attività, a cavallo<br />

dei due secoli: costituzione<br />

di casse di mutuo soccorso<br />

e di casse rurali, di leghe<br />

sindacali, senza trascurare<br />

l'azione culturale e di divulgazione<br />

del pensiero sociale<br />

cristiano (un suo dramma teatrale sulla mafia fece il giro<br />

della Sicilia). Nei passaggi successivi il docente ha approfondito<br />

l'impegno di don Sturzo nelle istituzioni locali e sul tema<br />

del rinnovamento delle autonomie; la fondazione del Ppi e<br />

l'ingresso dei cattolici nella vita nazionale, la crisi dello Stato liberale<br />

e la concezione dello Stato, il fascismo e l'esilio, eccetera.<br />

Nella seconda parte della serata, dopo una lettura di<br />

brevi ma significativi testi sturziani (voce narrante<br />

Sandro Panizzi), è stata sviluppata la visione sturziana<br />

sui grandi temi politici sia durante l'esilio che nel dopo<br />

guerra (lo sviluppo integrale della persona umana, la partitocrazia,<br />

la libertà in politica ed economia, l'intervento dello<br />

Stato...) anche in chiave di una loro attualizzazione.<br />

In apertura d'incontro Luigi Bottazzi, presidente del Circolo<br />

"G. Toniolo", ha esposto le finalità dell'iniziativa, che fra l'altro<br />

gode del patrocinio ufficiale del Comitato nazionale per le<br />

celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Mons.<br />

Lorenzo Ghizzoni, Vescovo Ausiliare, ha messo in evidenza il<br />

duplice profilo di don Luigi, protagonista della piena apertura<br />

dei cattolici alla vita politica e prete capace di coniugare la<br />

riflessione teologico-spirituale con la vita sociale, economica<br />

e istituzionale; Emanuela Caselli, presidente del Consiglio comunale<br />

di Reggio Emilia, ha invece sottolineato come il ciclo<br />

"Profili paralleli", già validamente avviato anni fa dal "Toniolo"<br />

- possa consentire la riscoperta delle radici più profonde<br />

della storia del Paese ed aiutarci a decodificare la complessità<br />

del presente. Il dibattito finale, molto partecipato, è stato<br />

coordinato dallo storico Alberto Ferraboschi.<br />

Nei prossimi incontri saranno approfondite - con testimoniaze<br />

personali e contributi scientifici di studiosi - alcune figure<br />

fondamentali del cattolicesimo italiano: oltre a Sturzo, anche<br />

De Gasperi, Gorrieri, Scelba, Zaccagnini, Ruffilli.<br />

Un bando del Centro Italiano Femminile di Bologna<br />

CREATIVITÀ “IN ROSA”<br />

Il Centro Italiano Femminile (Cif) di Bologna bandisce<br />

un concorso per valorizzare e sottolineare la creatività<br />

artistica delle giovani donne italiane e immigrate,<br />

sul tema: "Aspetti di vita al femminile".<br />

L'iniziativa - promossa tenendo conto del contesto multiculturale<br />

attuale - è a carico del Cif regionale. Le opere<br />

in gara perverranno a Bologna e qui saranno selezionate.<br />

Le opere (dalla narrativa alla poesia, agli abstract di tesi,<br />

fino alla fotografia, alla pittura, alla grafica, ai manufatti<br />

artigianali) dovranno essere consegnate o spedite<br />

- entro le ore 12 del 30 giugno - alla sede Cif di Bologna<br />

(in via del Monte 5, cap 40126). Sono ammesse a partecipare<br />

alla selezione donne italiane e straniere domiciliate<br />

nella Regione Emilia Romagna che non abbiano superato<br />

i 40 anni di età.<br />

Per richiedere il bando dettagliato e integrale, oltre che<br />

per avere informazioni ulteriori riguardanti il concorso,<br />

ci si può rivolgere al numero telefonico 051.233103 o<br />

scrivere una mail agli indirizzi cif.bologna@gmail.com e<br />

lserantoni@tiscali.it.<br />

Il Compendio della Dottrina<br />

sociale della <strong>Chiesa</strong>,<br />

emanato nel 2004 dalla<br />

Commissione "Giustizia e pace",<br />

riprende in vari punti il<br />

tema della formazione e di un<br />

suo costante aggiornamento<br />

alla luce dei "segni dei tempi",<br />

ricordando che le "istituzioni<br />

educative cattoliche<br />

possono e debbono svolgere<br />

un prezioso servizio formativo,<br />

impegnandosi con speciale<br />

sollecitudine per l'inculturazione<br />

del messaggio cristiano,<br />

ossia l'incontro fecondo<br />

tra il Vangelo e i vari saperi. La<br />

Dottrina sociale è strumento<br />

necessario per un'efficace<br />

educazione cristiana all'amore,<br />

alla giustizia, alla pace,<br />

nonché per maturare consapevolezza<br />

dei doveri morali e<br />

sociali nell'ambito delle diverse<br />

competenze culturali e<br />

professionali".<br />

Significativa la sottolineatura<br />

sulle Settimane<br />

sociali, definite "importante<br />

esempio di istituzione<br />

formativa... che il Magistero<br />

ha sempre incoraggiato. Esse"<br />

- si legge - "costituiscono<br />

un luogo qualificato di<br />

espressione e di crescita dei<br />

fedeli laici, capace di promuovere,<br />

ad un livello alto, il<br />

loro specifico contributo al<br />

rinnovamento dell'ordine<br />

temporale. L'iniziativa, sperimentata<br />

da molti anni in vari<br />

Paesi, è un vero laboratorio<br />

culturale nel quale si comunicano<br />

e si confrontano riflessioni<br />

ed esperienze, si studiano<br />

i problemi emergenti e<br />

si individuano nuovi orientamenti<br />

operativi" (n. 532).<br />

I curatori del Documento<br />

non avevano, dunque, solamente<br />

l'esperienza delle Settimane<br />

sociali italiane di<br />

fronte a sé, ma un panorama<br />

ampio e ricco di tradizioni<br />

scientifiche, luoghi accademici<br />

e momenti associativi,<br />

capaci di dare pregnanza e rigore<br />

al pensiero sociale cristiano,<br />

sia nel dibattito culturale<br />

che nelle "Opere" concrete<br />

(come si diceva nel secolo<br />

scorso per indicare l'a-<br />

Alla scoperta di una Reggio che<br />

non ti aspetti, che non conosci:<br />

questa occasione preziosa propone,<br />

per sabato 15 maggio, dalle 10<br />

alle 13 e dalle 15 alle 19, la Delegazione<br />

reggiana dell'Associazione Dimore<br />

Storiche Italiane (A.D.S.I.) offrendo un<br />

singolare itinerario all'interno dell'esagono.<br />

E poiché si è ormai alla vigilia del<br />

150° anniversario dell'Unità d'Italia, la<br />

visita riguarderà sedi istituzionali, cortili<br />

di dimore storiche e una chiesa di<br />

assai cospicuo valore storico-artistico.<br />

Quali gli edifici in cui si potrà entrare<br />

e sostare? Innanzitutto<br />

l'ex-Palazzo Ducale, prospiciente<br />

corso Garibaldi, ora sede<br />

della Prefettura e della Provincia;<br />

poi, quasi di fronte, il Palazzo delle Bonifiche<br />

o del Portico; e restando in zona<br />

sarà possibile visitare, con accesso<br />

da via Guasco, il Chiostro grande della<br />

Ghiara - sede dell'ostello della Ghiara.<br />

Percorrendo via San Pietro Martire, sarà<br />

possibile entrare nel cortile di Palazzo<br />

Fiordibelli-Corbelli-Morini Mazzoli<br />

e, a pochi passi, visitare la chiesa di San<br />

Giovannino, per arrivare al Palazzo<br />

Municipale e accedere alla Sala e al<br />

Museo del Tricolore.<br />

Dalla piazza del Duomo si potrà raggiungere<br />

il Palazzo del Monte e visitare<br />

la Collezione Manodori; proseguendo<br />

zione sociale, economica e<br />

politica a tutti i livelli).<br />

Vediamo alcune esperienze<br />

interessanti di<br />

Settimane sociali in<br />

Europa, cominciando da<br />

quelle "di Francia", nate nel<br />

1904 - tre anni prima di quelle<br />

italiane - su iniziativa di<br />

due laici, Marius Gonin e<br />

Adéodat Boissard, con lo scopo<br />

di far conoscere il pensiero<br />

della <strong>Chiesa</strong> e contribuire<br />

al dibattito sociale. Sono<br />

strutturate<br />

come associazioni<br />

di<br />

laici, che ne<br />

hanno la pienaresponsabilità<br />

ed autonomiaoperativa,<br />

con la<br />

collaborazione<br />

di alcuni religiosi che svolgono<br />

ruoli di consulenza ecclesiale.<br />

Oggi sono presenti in<br />

numerose città, quelle che loro<br />

chiamano "antenne" regionali,<br />

che si qualificano come<br />

"osservatori permanenti<br />

della vita sociale" o "gruppi di<br />

riflessione e proposte".<br />

Come quelle italiane le Settimane<br />

francesi hanno subìto<br />

alterne vicende, edizioni ridotte<br />

e rallentamenti (a causa<br />

della seconda guerra mon-<br />

"La Dottrina sociale è<br />

strumento necessario<br />

per un'efficace<br />

educazione cristiana<br />

all'amore,alla<br />

giustizia,alla pace"<br />

diale negli anni '40, della crisi<br />

dell'Azione <strong>Cattolica</strong> e del<br />

sindacalismo cristiano negli<br />

anni '60) con un ripresa più<br />

decisa nel 1985, portandosi al<br />

ritmo delle edizioni annuali<br />

dal 1995 ad oggi.<br />

Dal 2004, anno del centenario,<br />

con l'edizione<br />

svoltasi a Lille su<br />

"L'Europa. Una società da inventare",<br />

le Settimane hanno<br />

assunto una dimensione europea<br />

(su 5.000 partecipanti,<br />

1.000 provenivano<br />

da altri<br />

Paesi).<br />

L'ultima -<br />

l'84esima - si<br />

è tenuta a Parigi<br />

nel novembre<br />

2009,<br />

sul tema<br />

"Nuove solidarietà,<br />

nuova società", con<br />

l'obiettivo di "oltrepassare<br />

l'aspetto meramente economico<br />

della solidarietà per valorizzarne<br />

le dimensioni morali<br />

e politiche".<br />

Uno sviluppo interessante di<br />

queste ed altre esperienze nazionali,<br />

ad esempio in Germania,<br />

si è avuto proprio lo<br />

scorso anno con le prime<br />

"Giornate sociali cattoliche<br />

per l'Europa", tenutesi a Danzica,<br />

in Polonia, dall'8 all'11<br />

lungo via Crispi accedere a Palazzo<br />

Scaruffi, prestigiosa sede della Presidenza<br />

della Camera di Commercio e<br />

concludere il percorso in via Campanini<br />

sostando nel cortile di Palazzo Linari-Bellei<br />

(nella foto, uno scorcio).<br />

Momenti musicali, letterari e storicoartistici<br />

faranno da contrappunto alle<br />

visite: alle ore 10 e alle 15 la dottoressa<br />

Elisabetta Farioli in Municipio illustrerà<br />

il significato storico della Sala e del<br />

Museo del Tricolore; alle 12 e alle 18<br />

nella chiesa di San Giovannino sono in<br />

programma concerti degli allievi del<br />

«Peri», mentre studenti del Liceo Classico<br />

«Ariosto-Spallanzani» leggeranno<br />

in alcuni cortili poesie di monsignor<br />

Gianni Gariselli e di altri autori.<br />

L'<br />

alle ore 20.45 nella<br />

sala parrocchiale<br />

di Pieve Modolena,<br />

per il ciclo «Dalla<br />

Caritas in veritate alla<br />

46 a Settimana sociale»,il<br />

prof. Giorgio Campanini<br />

interverrà sul tema<br />

«I cattolici oggi,<br />

tra testimonianza<br />

e progetto».<br />

L’incontro è promosso<br />

da Circolo «G. Toniolo»<br />

e unità pastorale «Beata<br />

Madre Teresa di Calcutta»<br />

ottobre, per iniziativa della<br />

Commissione degli episcopati<br />

della Comunità europea.<br />

Scopo dell'assise: offrire un<br />

contributo "per la promozione<br />

del bene comune in Europa".<br />

Solidarietà - come principio<br />

guida per l'azione economica<br />

- e sussidiarietà sono i<br />

criteri fondamentali individuati<br />

dagli oltre 500 partecipanti.<br />

Anche se molti media<br />

occidentali hanno 'trascurato'<br />

l'evento di<br />

Danzica, si è trattato invece di<br />

una apertura di speranza e di<br />

una spinta a un miglior impegno<br />

culturale, sociale e politico<br />

- pur nelle diverse condizioni<br />

e situazioni nazionali -<br />

dei cattolici. Uno di quei doni<br />

- come ha detto 'a caldo'<br />

monsignor Simoni, vescovo<br />

di Prato, al ritorno da quelle<br />

Giornate - "che fanno sentire<br />

ancora di più la nostra responsabilità<br />

cristiana verso il<br />

mondo d'oggi: un mondo da<br />

conoscere bene, certamente<br />

da ri-evangelizzare e, a seconda<br />

dei casi, da valutare, da<br />

contestare, da incoraggiare e<br />

comunque da amare con la<br />

preghiera e col servizio al suo<br />

bene comune, nell'orizzonte<br />

della «Carità nella verità»".<br />

Luigi Bottazzi<br />

Sabato 15 maggio, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, saranno visitabili sedi istituzionali, cortili ed una chiesa di valore artistico<br />

REGGIO APRE AL PUBBLICO LE SUE DIMORE STORICHE<br />

iniziativa, che si avvale della<br />

collaborazione della guida<br />

delle Dimore Storiche di Reggio<br />

e degli studenti del settore turistico<br />

dell'Istituto «Motti», ormai è diventata<br />

un atteso appuntamento per la<br />

città.<br />

Promossa con il patrocinio del Ministero<br />

dei Beni culturali e ambientali,<br />

gode del contributo di Provincia, Comune,<br />

Fondazione Manodori, Studio<br />

architetto M. C. Costa e della collaborazione<br />

di Prefettura, Camera di Commercio,<br />

Consorzio di Bonifica dell'Emilia<br />

Centrale, Confraternita di S.<br />

Francesco e dell'Immacolata Concezione,<br />

Associazione <strong>Italiana</strong> Alberghi<br />

per la Gioventù; ed è sponsorizzata da<br />

Reale Mutua Assicurazioni, Banco San<br />

Geminiano e San Prospero, Fondazione<br />

Pietro Manodori.<br />

Obiettivo della manifestazione,<br />

che sarà accompagnata dalla<br />

pubblicazione di un'agile guida,<br />

è di far scoprire al grande pubblico<br />

angoli di città difficilmente visitabili,<br />

perché di proprietà privata o perché<br />

sede di Istituzioni, e nel contempo<br />

di illustrare gli avvenimenti salienti<br />

accaduti in questi edifici.<br />

Giuliano Manfredi<br />

delegato A.D.S.I. di Reggio Emilia


In Ghiara si è svolta il 9 maggio la 50 a edizione della consegna dei premi "Gino Bedeschi"<br />

Festa in famiglia per i giornalisti locali<br />

L'assemblea dell'Associazione Provinciale Stampa Reggiana<br />

La Ghiara ha ospitato domenica<br />

9 maggio la cinquantesima<br />

edizione della<br />

consegna dei premi "Gino<br />

Bedeschi" ai figli dei giornalisti<br />

reggiani, in occasione dell'annuale<br />

assemblea dell'Associazione<br />

Provinciale Stampa Reggiana<br />

(Apsr). È infatti dal 1961<br />

che vengono consegnate le borse<br />

di studio volute dalla munificenza<br />

del giornalista cav. Gino<br />

Bedeschi; una tradizione che<br />

dura da mezzo secolo e che ha<br />

visto premiati tante ragazze e<br />

ragazzi, alcuni dei quali hanno<br />

intrapreso la stessa professione<br />

del genitore.<br />

L'<br />

incontro è stato aperto<br />

in Basilica dalla celebrazione<br />

eucaristica<br />

presieduta da mons. Tiziano<br />

Ghirelli, direttore dell'Ufficio<br />

diocesano dei beni culturali;<br />

nell'omelia, ha voluto innanzitutto<br />

rimarcare il proficuo dialogo<br />

tra i beni culturali e gli<br />

strumenti della comunicazione.<br />

Ha quindi espresso compiacimento<br />

per il lavoro prezioso<br />

che l'associazione, con una lunga<br />

e ricca esperienza, sta svolgendo<br />

per promuovere la dignità<br />

dell'uomo e favorire la sua<br />

crescita, la sua maturazione e la<br />

formazione delle coscienze. Per<br />

lo svolgimento di questo compito<br />

ha sottolineato un'espressione<br />

di Gesù tratta dal Vangelo:<br />

"Vi lascio la pace, vi do la mia<br />

pace. Non come la dà il mondo,<br />

io la do a voi". Non si tratta della<br />

pace esterna consistente nell'assenza<br />

di guerre e conflitti tra<br />

persone e nazioni, ma della pace<br />

interiore, quella del cuore,<br />

della persona con se stessa e<br />

con Dio. La parola usata da Gesù<br />

è "Shalom", che indica positivamente<br />

benessere, riposo, sicurezza,<br />

successo, gloria. Ma<br />

come placare l'ansia, l'inquietudine,<br />

il nervosismo che coinvolge<br />

tutti anche oggi? Alcuni<br />

per temperamento e carattere<br />

sono più esposti di altri a questa<br />

fatica: ci sono persone che, di<br />

fronte ai problemi, invece di<br />

contribuire a risolverli sembrano<br />

godere nell'amplificarli. Di<br />

fronte ad un solco, invece di<br />

colmarlo lo approfondiscono e<br />

così aggravano situazioni di divisioni,<br />

di odio, di violenza. Il<br />

Vangelo un rimedio lo indica: la<br />

fiducia in Dio! E Dante ci ricor-<br />

da: "E'n la Sua voluntate è nostra<br />

pace".<br />

Al termine della Santa<br />

Messa il presidente Gino<br />

Badini e Giuseppe Adriano<br />

Rossi hanno diffusamente<br />

ricordato la figura e l'opera di<br />

cinque colleghi scomparsi in<br />

questi ultimi mesi: Ileana Lazzaretti,<br />

Corrado Rabotti, Camillo<br />

Rossi, Sergio Vecchia e mons.<br />

Giancarlo Bellani, sottolineandone<br />

l'impegno prezioso nel<br />

giornalismo, nell'Associazione<br />

Stampa, nella società civile e<br />

nella cultura.<br />

L'<br />

assemblea dell'Associazione<br />

Provinciale<br />

Stampa Reggiana è<br />

stata aperta nella sala riunioni<br />

da Roberto Zalambani, dell'esecutivo<br />

nazionale dell'Ordine,<br />

che ha sottolineato la situazione<br />

di difficoltà in cui la categoria<br />

si trova e ha evidenziato<br />

l'impegno dell'Associazione<br />

per avere a Reggio, per la prima<br />

Maltempo, le forti piogge portano fango<br />

e detriti. 5 maggio, Scandiano. Le<br />

precipitazioni torrenziali provocano<br />

Tania Cagnotto e Giuliano Razzoli saranno<br />

Matilde ed Enrico V. 8 maggio.<br />

La 24enne tuffatrice bolzanese e il neo-<br />

danni a Iano, Mazzalasino e Rondinara;<br />

campione olimpico «Razzo» di Villa Mi-<br />

a causa di un canale ostruito, strade, canozzo<br />

vestiranno i panni del sovrano e<br />

se e automobili vengono invase da ac-<br />

della Grancontessa alla 45<br />

qua e fango. La melma arriva fin dentro<br />

i cortili e le abitazioni, portando disagi<br />

ai residenti, costretti a chiamare i Vigili.<br />

A Pieve Modolena si esulta dopo l'arresto<br />

degli usurai. Sospiro di sollievo nel<br />

quartiere di via Zambonini dopo la cattura,<br />

a opera della Guardia di Finanza,<br />

dei Silipo e di Giulio Vito Floro, calabresi. Tiranneggiavano da<br />

tempo i residenti, pretendendo alti interessi sul pagamento<br />

dei debiti contratti con la concessione di prestiti.<br />

La strada si prende un altro giovane. 6 maggio. Gabriele Valcavi,<br />

operaio 25enne, è al volante di una Suzuki Swift e sta rincasando<br />

quando, dopo la mezzanotte, si schianta contro un<br />

muretto sulla Provinciale 11 verso Pecorile; aveva trascorso la<br />

serata con gli amici, guardando la finale di Coppa Italia.<br />

Il Po invade le golene, ma è sotto controllo. 7 maggio. Dopo<br />

le pioggie, il Po supera i 5,5 metri e allaga le zone di contenimento,<br />

restando però nei livelli di guardia "primaverili".<br />

Misteriosi «cerchi nel grano» a Rubiera. 8 maggio. La notizia<br />

si diffonde in brevissimo tempo: in via Fontana (sulla provinciale<br />

Sassuolo-Campogalliano), in un campo d'orzo compaiono<br />

strani 'disegni' che alcuni interpretano come segnali<br />

di entità extraterrestri. Altri sono scettici. Decine i curiosi<br />

che si fermano per vedere. Aldo Rivi, gestore dell'appezzamento,<br />

assicura di aver visto, nella notte, sul campo, una strana<br />

luce blu, poi dissoltasi. Burla o mistero da approfondire?<br />

a sseetttteeggiioorrnnii<br />

edizione<br />

dello storico Corteo (21-23 maggio).<br />

Reggio ripiomba nella paura: attentato<br />

in puro stile 'ndrangheta. 9 maggio,<br />

Quinzio, via Caliceti: un ordigno artigianale<br />

viene infilato sotto l'auto di un<br />

muratore calabrese residente in città e<br />

fatto scoppiare; divelto il retro. Una<br />

bomba potenzialmente pericolosa, perché contenente bulloni,<br />

'schizzati' all'atto dell'esplosione. Gli inquirenti non<br />

hanno dubbi: attentato a scopo intimidatorio. Intanto aumentano,<br />

in città, incendi misteriosi nei cantieri edili. Delrio:<br />

l'omertà non può albergare qui a Reggio. Chi sa parli.<br />

La «Regia» batte la Ternana e si qualifica ai play off. Al «Giglio»<br />

vittoria sofferta ma meritata. I granata di Dominissini,<br />

pur rimasti in 10, si aggiudicano la gara contro gli umbri. Goal<br />

di Nardin; ora le partite di spareggio, si parte col Pescara.<br />

Guastalla, importante riconoscimento alla Scuola di Musica.<br />

10 maggio: arriva sotto la direzione intraprendente e propositiva<br />

di Enrico Pirondini l'inserimento nell'elenco ufficiale<br />

regionale, per la presenza di requisiti essenziali sul piano<br />

amministrativo, statutario, logistico e didattico. In provincia<br />

7 Scuole hanno questo titolo, di cui 4 ora nella Bassa.<br />

Allarme 'ndrangheta: summit in Prefettura. 11 maggio, Reggio:<br />

la bomba 'dimostrativa'di via Caliceti mobilita anche la<br />

Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna. Si teme che,<br />

nonostante gli arresti, la rete criminale sia più ramificata.<br />

Società & Cultura 15 maggio 2010 15<br />

volta, il seggio elettorale per il<br />

rinnovo delle cariche dell'Ordine.<br />

Il presidente Gino Badini ha<br />

poi relazionato sulla cospicua<br />

attività svolta in questo anno:<br />

dagli incontri presso l'Università<br />

per valorizzare i giornalisti<br />

reggiani che hanno raggiunto<br />

particolari traguardi nella professione,<br />

dal seggio elettorale,<br />

dal periodico "Il Calamaio" ad<br />

un concorso rivolto alle scuole<br />

per celebrare il 150° dell'Unità<br />

d'Italia; quindi Carlo Pellacani<br />

ha illustrato il bilancio dell'Associazione.<br />

Il collega Davide Nitrosi<br />

ha presentato il volume del<br />

collega Glauco Bertolini, segretario<br />

e presidente dell'Apsr<br />

"Reggio fatta a pezzi - colpa della<br />

toponomastica", edita dall'associazione<br />

nella Biblioteca<br />

di Reggio storia, attraverso un<br />

piacevole dialogo con l'autore.<br />

Infine ha avuto luogo la consegna<br />

delle borse di studio<br />

agli studenti delle scuole<br />

elementari, medie e superiori,i<br />

Nella foto sopra,<br />

il tavolo dell'assemblea<br />

del 9 maggio:<br />

da sinistra mons.<br />

Tiziano Ghirelli<br />

(direttore Ufficio<br />

diocesano Beni<br />

culturali), Gino<br />

Badini (presidente<br />

Associazione<br />

Provinciale Stampa<br />

Reggiana), Roberto<br />

Zalambani e padre<br />

Fiorenzo Gobbo,<br />

priore della Ghiara.<br />

Sotto: i figli dei<br />

giornalisti reggiani<br />

premiati.<br />

cui nomi sono stati scanditi da<br />

Mario Guidetti.<br />

Elementari: Francesco Barilli,<br />

Lisa Bergianti, Matteo Simone<br />

Capanni, Alessandro Cocchi,<br />

Andrea Cocchi, Lorenzo Guerra,<br />

Federico Macchi, Riccardo<br />

Patria, Letizia Tincani e Sofia<br />

Tincani.<br />

Medie: Anna Barilli, Marta Bergianti,<br />

Damiano Mammi, Matteo<br />

Moratti, Alice Patria, Irene<br />

Patria.<br />

Superiori: Angela Bergianti, Giulia<br />

Catellani, Tommaso Guerra,<br />

Magnoni Linda, Filippo Notari,<br />

Francesca Patria, Federica Pessina,<br />

Anna Simonini, Stefano<br />

Scullin, Laura Spadoni, Giulia<br />

Testa, Valentina Valeriani.<br />

Diplomati: Elisa Moratti, Alessandro<br />

Paterlini, Luca Rossi,<br />

Matteo Spadoni.<br />

Nel corso dell'incontro è stato<br />

distribuito il distintivo dell'Associazione<br />

donato dalle Edizioni<br />

Consulta; la manifestazione<br />

è stata conclusa dal rinfresco<br />

offerto dalla Cir. (g. a. rossi)<br />

SCISCIÀ<br />

L'INTERVISTA<br />

«Dialoghi» prima della Cattedrale<br />

Cacciari: «Se la <strong>Chiesa</strong> .»<br />

Per far notizia fa notizia: Massimo Cacciari è in procinto<br />

di pubblicare per "Il Mulino" un libro sul primo comandamento<br />

insieme al teologo Piero Coda. In vescovado,<br />

prima della serata dei "Dialoghi in Cattedrale" (servizi<br />

alle pagine 10 e 11), parla dei suoi ricordi reggiani, legati all'amico<br />

Rino Serri e alla vivacità culturale della città ai tempi<br />

di "Musica-realtà", senza dimenticare la bontà dei tortelli alle<br />

erbette fatti in casa. Ma noi lo abbiamo intervistato sul rapporto<br />

tra <strong>Chiesa</strong> e società contemporanea.<br />

Professore, da laico non credente quale lei si dichiara, come<br />

vede la <strong>Chiesa</strong> oggi, in questo orizzonte culturale sempre<br />

più post cristiano per non dire neo-pagano?<br />

Anzitutto credo occorra<br />

non vedere ad ogni angolo<br />

sostanziali novità. La <strong>Chiesa</strong><br />

in duemila anni ha dovuto<br />

confrontarsi sempre<br />

in modo diverso con un<br />

orizzonte secolarizzato,<br />

anzi ci sono stati momenti<br />

in cui la contraddizione<br />

col saeculum era ancora<br />

più violenta. Certo, sono<br />

due secoli e mezzo che le<br />

culture e le ideologie insistono<br />

sulla critica di ogni<br />

idea di trascendenza. Questo<br />

è proprio della razionalità<br />

tecnico-scientifica;<br />

credo, però, che tali tesi<br />

siano anche facilmente<br />

contraddicibili da parte<br />

della predicazione della <strong>Chiesa</strong>. E penso che se essa non cederà<br />

alla tentazione di farsi religio civilis avrà tutte le possibilità<br />

di continuare ad essere segno di contraddizione feconda<br />

rispetto al mondo secolarizzato.<br />

Ernesto Galli Della Loggia, su Il Corriere della Sera di qualche<br />

settimana fa, si è dilungato in un elenco di questioni che<br />

oggi rendono il cristianesimo irriso o marginalizzato di fronte<br />

al mondo. Secondo lei è un segno di vitalità del Vangelo o<br />

solo la conferma di una scristianizzazione irreversibile?<br />

Penso, ma questo non sono io a doverlo dire, che certamente<br />

la <strong>Chiesa</strong> dovrà affrontare il problema di profonde riforme<br />

interne, cosa che in altre epoche ha già fatto. Chiaro che se<br />

non vuole semplicemente né adeguarsi alla modernità né<br />

contrastarla in termini reazionari, dovrà modificare certi suoi<br />

assetti, senza per questo minimamente toccare le questioni<br />

di principio, il verbum su cui non può transigere. Tutto il resto<br />

è tradizione, e le tradizioni possono essere ridiscusse, poiché<br />

non dovrebbero fare parte dei dogmata, e tanto meno<br />

dovrebbero apparire più importanti dei princìpi fondamentali,<br />

come a volte invece secondo me, colpevolmente, la <strong>Chiesa</strong><br />

lascia apparire. L'immagine "trascendente" dell'uomo è<br />

un principio che dovrebbe mostrare la sua fecondità anche ad<br />

un pensiero laico, non credente, però occorre che la <strong>Chiesa</strong><br />

lo predichi in un modo "puro".<br />

Come?<br />

Distinguendo ciò che è proprio del messaggio evangelico da<br />

quanto è tradizione, costume, contesto politico; mantenendosi<br />

nella civitas hominis, senza mai astrarsi o spiritualizzarsi<br />

rispetto alla stessa, ma pure confrontandosi con la pretesa<br />

totalità della razionalità tecnico-scientifica senza esibire<br />

unapretesa altrettanto totalizzante, perché questo la pone<br />

"in guerra" e allora probabilmente finirebbe con l'essere sopraffatta.<br />

(e. t.)<br />

Visto da E. T.<br />

Massimo Cacciari<br />

Nel condominio della politica locale è arrivata un'amministratrice<br />

come si deve: il nuovo vicesindaco di Reggio Filomena De Sciscio<br />

proviene da Acer, ex Iacp, dove fino a ieri si è occupata come mediatrice<br />

sociale di liti di vicinato. Ora, per l'Italia dei valori immobiliari,<br />

dovrà dirimere le beghe tra un pianerottolo e l'altro del Municipio.<br />

Inoltre da alcuni mesi era consigliere d'amministrazione delle<br />

Farmacie comunali e, come nuovo assessore al bilancio, forse potrà<br />

prendere gratis le medicine che servono ai vostri conti.<br />

Giovane e rassicurante, Filomena da Benevento ha solo un difetto:<br />

è povera di voti; alle elezioni 2009 ha raccolto 9 preferenze. Finché<br />

pochi giorni fa si è di colpo ritrovata a sostituire quella Liana<br />

cheTarzan-Errani ha voluto portarsi in Regione e Sugar-Delrio ha<br />

preso a cantare il ritornello di "Senza una donna".<br />

A quel punto il sindaco ha trovato il profilo di Filomena su "I Nomi<br />

della Rosa", libro antico della politica a metà via tra il romanzo di<br />

Umberto Eco e il manuale di Massimiliano Cencelli. Prima di lei, per<br />

precisione e per amor di quote rosa, era stata nominata la giornalista<br />

Sara Di Antonio-Di Pietro, ma l'Italia dei livori l'ha bocciata.<br />

Così la De Sciscio ha sfruttato Bene il vento favorevole, accettando<br />

di farsi sospingere nella rissosa scala di piazza Prampolini, dove altri<br />

politici di nome fanno salotto scambiando poltrone. Senza darsi il<br />

tempo di capire per chi suona la campana, la Lega ha protestato. Ci<br />

penserà Filomena ad abbassare il tono dello scontro: userà un Tonino.


16<br />

15 maggio 2010<br />

Il 2010 è una data importante<br />

per Admo (Associazione<br />

Donatori Midollo<br />

Osseo), poiché compie i suoi<br />

primi 20 anni di attività. Un<br />

cammino che gli ha permesso<br />

di incontrare persone, creare<br />

legami con volontari, pazienti,<br />

istituzioni, gente comune<br />

che si è messa in gioco per gli<br />

altri, e così dare vita ad una<br />

organizzazione che ha raggiunto<br />

i confini nazionali e<br />

che lavora senza sosta per trovare<br />

nuove persone disponibili<br />

a donare Midollo osseo.<br />

Già, perché è possibile donare<br />

il proprio midollo osseo<br />

(che non è midollo spinale!), e<br />

tante persone (ad oggi 29 sono<br />

i donatori effettivi reggiani)<br />

possono testimoniare che<br />

questo puro atto d'amore gratuito,<br />

volontario ed anonimo<br />

non è un muro invalicabile,<br />

bensì una esperienza forte<br />

che insegna a dare il giusto<br />

valore alla Vita.<br />

L'<br />

impegno di Admo è<br />

quello di sensibilizzare<br />

e di informare il<br />

cittadino sulla possibilità di<br />

donare il Midollo osseo per<br />

poter dare una speranza di vita<br />

a coloro che sono stati colpiti<br />

da malattie di tipo oncoematologico<br />

come leucemia,<br />

mieloma, ed anche alcuni tumori<br />

solidi e malattie autoimmuni.<br />

In questi casi è proprio<br />

il Trapianto di midollo,<br />

ovvero la donazione di nuove<br />

e sane cellule staminali emopoietiche,<br />

l'alternativa più efficace<br />

per affrontare la malattia.<br />

Admo Emilia-Romagna<br />

condivide con Admo Federazione<br />

<strong>Italiana</strong> (coordinamento<br />

delle sedi regionali) le principali<br />

attività, lavorando su<br />

più fronti per far fronte alle<br />

esigenze interne ed esterne<br />

all'Associazione. Eccole:<br />

• sensibilizzazione dei giovani<br />

attraverso una corretta informazione<br />

sulla donazione di<br />

midollo osseo, cellule stami-<br />

Reggio. Concerto nel bicentenario di Chopin<br />

Venerdì 14 maggio, alle ore 21, al Teatro Municipale “R. Valli” di<br />

Reggio Emila, a duecento anni dalla nascita di Fryderyk Chopin,<br />

concerto di Andrea Dembech che al pianoforte eseguirà musiche<br />

del compositore polacco. Informazioni e prevendite presso la biglietteria<br />

de “I Teatri”, in piazza Martiri del 7 Luglio a Reggio.<br />

Bagnolo in Piano. Al Maki Pub si parla di Sahrawi<br />

Il Maki Pub di Bagnolo in Piano (in<br />

via Boiardo 4/4) - locale con prodotti<br />

equosolidali e di filiera corta -<br />

propone per venerdì 14 maggio, alle<br />

ore 21, l'incontro con Abdeslam<br />

Lehsen, presidente di Afapredesa<br />

(Associazione dei Prigionieri e dei<br />

Desaparecidos Sahrawi), e con<br />

Omar Mih, rappresentante del<br />

Fronte Polisario in Italia. Tra gli altri<br />

appuntamenti di maggio sempre al Maki Pub si segnalano anche<br />

sabato 15 maggio, alle 21, concerto dei “Nuova Civiltà”, e<br />

mercoledì 19, ancora ore 21, incontro con Rasolonantenaina Clovis,<br />

direttore di “Ravinala Madagascar”. Info: tel. 0522.957134.<br />

Cavriago. La presenza femminile nella società<br />

Sabato 15 maggio, dalle ore 9.45, nella Sala del Consiglio comunale<br />

di Cavriago, si svolgerà il 3° incontro di condivisione Donne<br />

nel mondo politico, istituzionale, sociale e del volontariato. Interverranno<br />

tra gli altri Simona Monari, responsabile del settore politiche<br />

sociale del Comune di Cavriago dal 1985, e Fiammetta Zoboli<br />

del gruppo di volontariato vincenziano di Cavriago.<br />

Reggio. Tra Limes bizantino e Templari reggiani<br />

Sabato 15 maggio, alle ore 15.45, al Centro Giovanni XXIII in via<br />

Prevostura 4, a Reggio, la Deputazione di Storia Patria terrà una<br />

seduta di studio. Interverranno fra gli altri don Paolo Gherri (Sulle<br />

tracce del Limes bizantino dell’Emilia Occidentale attraverso il<br />

"santorale parrocchiale appenninico") e Mauro Giorgio Ferretti (I<br />

Templari reggiani e il culto della Santa Sindone).<br />

Reggio. L’autobiografia di un partigiano montanaro<br />

Sabato 15 maggio, alle ore 16, nel giardino dell’abitazione della<br />

famiglia Pelosi Bonini (via L. Ariosto 30 – Porta Castello, Reggio<br />

Emilia) Antonio Zambonelli, direttore del Notiziario Anpi, Carlo<br />

Pellacani, vicepresidente di Istoreco, e Marina Coli, voce recitante,<br />

presenteranno il libro di Giacomo Notari Hai un cuore forte,<br />

puoi correre. Autobiografia di un partigiano montanaro (Edizioni<br />

Consulta, 2010). Info: Marina Notari, tel. 348.3590374.<br />

Società & Cultura<br />

ADMO FESTEGGIA 20 ANNI<br />

A Reggio,il 22 maggio,con un convegno regionale<br />

nali e loro trapianto;<br />

• raccolta delle adesioni dei<br />

potenziali donatori, compresa<br />

una prima selezione, e gestione<br />

delle prenotazioni per<br />

la tipizzazione presso i Centri<br />

Donatori, necessaria al loro<br />

inserimento nel Registro Regionale<br />

e Nazionale Donatori<br />

di Midollo Osseo;<br />

• sostegno alle strutture che si<br />

occupano del trapianto di Midollo<br />

osseo, tramite donazioni<br />

finalizzate all'impiego di<br />

personale altamente specializzato<br />

ed acquisto di attrezzature;<br />

• sostegno alla ricerca;<br />

• reperimento fondi per l'autofinanziamento<br />

tramite varie<br />

iniziative con donazioni di<br />

cittadini ed aziende.<br />

L'avere operato in stretto contatto<br />

con il Comitato Tecnico<br />

Scientifico regionale (formato<br />

dagli ematologi, trapiantologi<br />

e trasfusionisti dell'Emilia<br />

Romagna) ha permesso di ottimizzare<br />

l'azione di sensibilizzazione,<br />

nonché di abbinare<br />

ogni raccolta fondi ad un<br />

preciso progetto legato alle<br />

esigenze del territorio.<br />

Grazie al lavoro svolto<br />

dai nostri volontari,<br />

Admo Emilia-Romagna<br />

occupa il 3° posto fra le<br />

regioni italiane per rapporto<br />

tra abitanti e numero di iscritti<br />

al Registro Nazionale dei<br />

donatori di midollo osseo. Ad<br />

oggi, solo nella nostra regione,<br />

sono stati eseguiti 203 trapianti<br />

di Midollo osseo, di cui<br />

117 a favore di pazienti italiani<br />

e 86 a pazienti esteri. In Italia<br />

i potenziali donatori sono<br />

22 maggio 2010, ore 10<br />

<strong>IL</strong> CONVEGNO<br />

Interverranno fra gli altri:<br />

Francesco Merli, Roberto Baricchi<br />

Angela Mazzi, mons. Adriano Caprioli<br />

Graziano Delrio, Emilio Bonicelli<br />

330.484 e le unità di sangue<br />

cordonale disponibili per la<br />

ricerca 20.356, mentre nel<br />

mondo sono rispettivamente<br />

13.830.303 e 419.609. I nuovi<br />

iscritti in Italia, dal 1° gennaio<br />

2010, sono 2.480.<br />

Purtroppo però negli ultimi<br />

anni è emerso un dato che<br />

non può non preoccupare sia<br />

i medici che Admo: si è riscontrato<br />

un sensibile calo di<br />

iscritti in Emilia-Romagna,<br />

così come a livello nazionale.<br />

Questo è dovuto sia alla difficoltà<br />

di reperire nuovi tipizzati,<br />

sia alla fuoriuscita dal Registro<br />

Donatori di coloro che<br />

hanno raggiunto il 55° anno<br />

d'età. Per questo motivo il limite<br />

anagrafico è stato spo-<br />

Notizie da Città & Paesi<br />

Reggio. Filomena De Scicio è il nuovo vicesindaco<br />

Da lunedì 10 maggio, il Comune<br />

di Reggio Emilia ha un nuovo<br />

vicesindaco: è Filomena De<br />

Sciscio, cui il sindaco Graziano<br />

Delrio ha affidato anche la delega<br />

a Bilancio, Tributi, Servizi<br />

demografici e Stato civile. Nata<br />

a Benevento, residente a<br />

Reggio Emilia, Filomena De<br />

Sciscio, 32 anni, è laureata in<br />

Scienze dei servizi sociali ed<br />

esperta in mediazione sociale.<br />

È stata consigliere di amministrazione<br />

a Fcr.<br />

Luzzara. Le foto di Galileo Rocca in mostra<br />

stato in avanti ed oggi si può<br />

decidere di diventare potenziali<br />

donatori fino a 40 anni.<br />

A tale proposito Admo lavora<br />

per migliorare la strategia di<br />

sensibilizzazione e per supportare<br />

il Registro Regionale<br />

nella realizzazione di un progetto<br />

di tipizzazione dei fenotipi<br />

rari.<br />

La storia di Admo in territorio<br />

reggiano ha inizio<br />

nel 1992, grazie all'impegno<br />

di alcuni volontari che,<br />

accomunati dallo stesso desiderio<br />

di sostenere l'operato<br />

dei medici nella cura della<br />

leucemia, hanno dato vita ad<br />

una sezione Admo anche a<br />

Reggio Emilia. Ad oggi conta<br />

Sabato 15 maggio, alle ore 18.30, in occasione di Fotografia Europea,<br />

verrà inaugurata, presso il locale “La Cantoniera S.S. N62”<br />

di Luzzara, la mostra Trasformazioni, fotografie di Galileo Rocca.<br />

L’esposizione è visitabile ogni sabato, domenica e festivi dalle 10<br />

alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19 (da martedì a venerdì su appuntamento)<br />

presso l’ex convento degli Agostiniani a Luzzara, fino al<br />

13 giugno. Info: Centro Culturale Zavattini, tel. 0522.977612.<br />

Felina. Doppio appuntamento di festa in centro<br />

Fine settimana di festa a Felina. Sabato 15 maggio, dalle 14.30, nel<br />

centro del paese è in programma la “Fiera dei Bambini” con giochi,<br />

stand e la possibilità per i piccoli di diventare “Pompieri per<br />

un giorno” grazie al percorso allestito dai Vigili del Fuoco. Domenica<br />

16 maggio, lungo le strade e le piazze del centro di Felina,<br />

si svolgerà la “Fiera di Maggio” con vendita di prodotti agroalimentari<br />

da agricoltura biologica e a “km zero”, mercatino, Luna<br />

park e serata danzante al Parco Tegge alle ore 21.30.<br />

Reggio. Al via la Gran Fondo matildica in bicicletta<br />

Domenica 16 maggio, alle ore 9, partirà da viale Allegri a Reggio<br />

Emilia la 38 a Gran Fondo La due passi Matildica, organizzata dalla<br />

Asd Cooperatori, storica società ciclistica di Reggio. Sono attesi<br />

oltre 2.500 ciclisti da tutta Italia per misurarsi sui tre percorsi.<br />

Quelli da 110 e 140 chilometri porteranno gli atleti dalla città fino<br />

a Carpineti e al castello di Canossa, mentre il circuito da 65 km<br />

salirà fino a Montericco di Albinea. Per tutti, all’arrivo in viale Allegri,<br />

un “pasta party” con prodotti tipici reggiani. Informazioni<br />

e iscrizioni (fino a sabato 15 maggio alle 19): tel. 339.6638530.<br />

più di 6.800 iscritti e 29 sono i<br />

donatori che effettivamente<br />

hanno donato il Midollo osseo.<br />

Una lieta coincidenza è il fatto<br />

che proprio la 29 a donazione<br />

avverrà qualche giorno<br />

prima della celebrazione del<br />

ventennale, il 13 maggio.<br />

La sezione di Reggio, oltre a<br />

condividere e portare avanti<br />

tutte le attività previste a livello<br />

regionale e nazionale,<br />

segue i seguenti progetti:<br />

- manifestazioni e fiere, con<br />

banchetti informativi (esempio:<br />

la «Giarèda», banchetti<br />

natalizi e pasquali e altro...);<br />

- "Mamma 2 volte", progetto<br />

sostenuto dalla regione Emilia-Romagna,<br />

con la finalità di<br />

sensibilizzare alla donazione<br />

del sangue cordonale ombelicale<br />

in particolare le giovani<br />

madri, ginecologi e ostetriche;<br />

- "I colori del dono", progetto<br />

condiviso con Avis, Aido e<br />

Centro Interculturale Mondinsieme,<br />

e coordinato dal<br />

Centro Servizi per il volontariato<br />

Dar Voce. La finalità è<br />

quella di coinvolgere i nuovi<br />

cittadini reggiani, di origine<br />

straniera, nelle attività delle<br />

associazioni promotrici, affinché<br />

possano contribuire a<br />

diffondere la "cultura del dono"<br />

e mediare eventuali differenze<br />

culturali;<br />

- Riqualificazione del Registro<br />

regionale (aggiornando e rendendo<br />

maggiormente fruibili<br />

ed utilizzabili i dati già inseriti<br />

nella banca dati dai laboratori<br />

accreditati della regione);<br />

- Campagna di sensibilizzazione<br />

presso gli Istituti scola-<br />

stici Superiori del Comune di<br />

Reggio Emilia: grazie alla preziosa<br />

collaborazione con Avis,<br />

anche Admo incontra i ragazzi<br />

delle quinte superiori, coinvolgendo<br />

i giovani nella<br />

promozione di una reale cultura<br />

del dono.<br />

La sezione Admo di Reggio<br />

Emilia ha deciso di<br />

festeggiare questi primi<br />

20 anni di attività premiando<br />

i 29 donatori effettivi reggiani.<br />

L'evento si terrà sabato 22<br />

maggio, alle ore 10, all'Hotel<br />

Posta di Reggio Emilia (in<br />

piazza del Monte 2). Alla premiazione<br />

sarà presente il sindaco<br />

Graziano Delrio e interverrà<br />

anche il Vescovo mons.<br />

Adriano Caprioli, sul significato<br />

etico e spirituale della<br />

donazione.<br />

All'appuntamento - reso possibile<br />

dal sostegno del Rotary<br />

Club di Reggio Emilia - parteciperanno<br />

anche medici delle<br />

strutture di Ematologia e Medicina<br />

Trasfusionale dell'Arcispedale<br />

"Santa Maria Nuova",<br />

per illustrare gli ultimi dati e<br />

le nuove prospettive del trapianto<br />

di midollo da donatore<br />

non consanguineo. Inoltre,<br />

il giornalista reggiano Emilio<br />

Bonicelli racconterà la propria<br />

esperienza personale,<br />

raccolta nel libro autobiografico<br />

Ritorno alla vita - Storia<br />

di un uomo che lotta per sconfiggere<br />

la leucemia.<br />

Per ulteriori informazioni<br />

sull'evento o in generalesull'Associazione<br />

Donatori Midollo Osseo:<br />

segreteria Admo Reggio Emilia,<br />

via della Racchetta 3, cap<br />

42121, Reggio Emilia (telefono e<br />

fax 0522.454646, indirizzo mail<br />

reggio@admoemiliaromagna.it).<br />

Giuseppina Bursi<br />

responsabile di sezione Admo<br />

di Reggio Emilia<br />

Elisabetta Bertocchi<br />

per la segreteria Admo<br />

Reggio. Cineforum sulla legalità animati dai giovani<br />

Prosegue la rassegna di film e dibattiti Poche storie contro le mafie<br />

ideata dal gruppo “Giovani a Reggio Emilia contro le mafie”. Il<br />

ciclo di proiezioni ed incontri è in programma alle ore 20.30 presso<br />

i locali della parrocchia di San Luigi, in via Torricelli 31 a Reggio.<br />

Martedì 18 maggio verrà proposto il fim Io ricordo di Ruggero<br />

Gabbai. Martedì 25 maggio la rassegna si conclude con un dibattito<br />

sulla diffusione delle mafie nella cultura e nell’economia<br />

reggiana. Interverranno Marco Imperato, pm della Procura di Reggio<br />

Emilia, ed Enrico Bini, presidente della Camera di Commercio<br />

di Reggio Emilia. Info: giovanicontrolemafie.re@gmail.com.<br />

Reggio. Cos’è e come si tiene il bilancio familiare<br />

D’intesa con Cir-Food, Adiconsum (associazione dei consumatori<br />

promossa dalla Cisl) propone per giovedì 20 maggio, alle ore<br />

18, presso la Sala Corghi (self service Midì in via Casorati 17), in<br />

città a Reggio, un seminario informativo sul bilancio familiare:<br />

entrate-uscite, compilazione e tenuta di un bilancio familiare,<br />

forme di risparmio e di investimento, educazione dei giovani all’uso<br />

del denaro. Al termine Cir offrirà un sobrio rinfresco.<br />

Reggio. La letteratura inglese nell’età vittoriana<br />

L’epoca vittoriana in Inghilterra (dal 1837 al 1901) è il periodo del<br />

positivismo e del realismo, ma nascondeva in sé una sotterranea<br />

corrente di irrazionalismo e un amore per il fantastico. Di letteratura<br />

vittoriana e di questa corrente fantastica si parlerà venerdì<br />

21 maggio, alle ore 18.30, presso la sede della Biblioteca delle<br />

Arti di Reggio (piazza della Vittoria 5, Musei civici) con Luca Manini,<br />

docente di Lingua e Letteratura inglese presso il Liceo Linguistico<br />

“Canossa” di Reggio, e con Miraviglia editore, casa editrice<br />

reggiana specializzata in opere del periodo vittoriano.<br />

Reggio. Musica da Ratisbona per la Mensa del Vescovo<br />

Domenica 23 maggio alle ore 21 dal piazzale della chiesa di San<br />

Domenico in città a Reggio Emilia si diffonderanno le note dell’Orchestra<br />

dell’Università di Ratisbona diretta da Graham Buckland<br />

per il tradizionale concerto a sostegno della Mensa del Vescovo<br />

per il povero ed in ricordo di Maria Visconti Spallanzani “Joio”.<br />

Durante la serata saranno eseguite musiche di F. J. Haydn e R.<br />

Schuman. Ingresso ad offerta libera. Info: tel. 0522.456249.


L’incanto di Reggio<br />

Prosegue fino al 13 giugno «Fotografia Europea»<br />

È già un successo<br />

'<br />

L<br />

avvio della quinta<br />

edizione di Fotografia<br />

Europea, nonostante<br />

le incerte condizioni climatiche,<br />

è stato caratterizzato da<br />

un afflusso di visitatori che<br />

premia le attese degli organizzatori.<br />

Nelle tre giornate<br />

inaugurali, dal 7 al 9 maggio,<br />

la città di Reggio Emilia ha registrato<br />

un'autentica invasione.<br />

Qualcuno ha paragonato<br />

la kermesse fotografica all'adunata<br />

degli alpini del 1997;<br />

con la differenza che per Fotografia<br />

Europea la presenza<br />

delle migliaia di visitatori pare<br />

essere caratterizzata da<br />

una particolare compostezza<br />

e da un'attenzione privilegiata<br />

per le evidenze architettoniche<br />

e ambientali della città<br />

e dei luoghi prescelti per le<br />

mostre e per gli incontri d'arte.<br />

Tale disponibilità, emblematicamente<br />

sintetizzata da due<br />

grandi teleri posti in via Farini<br />

e in piazza Prampolini,<br />

esprime la sete di conoscenza<br />

della realtà che è propria<br />

del fotografo, e predispone la<br />

scoperta dell'incanto di un'identità<br />

culturale scarsamente<br />

esplorata e di una dotazione<br />

artistica che ha pochi<br />

uguali.<br />

Come ha opportunamente<br />

sottolineato il<br />

sindaco Graziano Delrio,<br />

Fotografia Europea rappresenta<br />

un patrimonio ormai<br />

consolidato, sia per la<br />

qualità della proposta culturale,<br />

sia per l'indotto economico<br />

che l'evento può riservare<br />

al settore commerciale e<br />

turistico-alberghiero locale.<br />

È un bene da preservare e da<br />

valorizzare negli anni, facendone<br />

un punto d'eccellenza<br />

della collettività.<br />

L'affermazione può sembrare<br />

scontata, ma si contrappone<br />

a comportamenti di un<br />

passato non troppo lontano,<br />

relativi ad iniziative culturali<br />

e artistiche cittadine che, pur<br />

innovative e propositive (basti<br />

citare Musica-realtà nel<br />

settore musicale, o l'attività<br />

del Gruppo 63, nel settore letterario),<br />

sono poi state ab-<br />

bandonate.<br />

In questi giorni Fotografia<br />

Europea continua un percorso<br />

denso e avvincente, coinvolgendo<br />

i fotografi prescelti<br />

ed una pletora di iniziative<br />

indipendenti dislocate nei<br />

luoghi più disparati della città<br />

e della provincia.<br />

Cinque edizioni hanno<br />

permesso di consolidare<br />

la struttura e di<br />

imporre l'evento all'attenzione<br />

degli operatori del settore,<br />

della cittadinanza e delle istituzioni.<br />

L'apprezzamento del presidente<br />

della Repubblica e l'esaltante<br />

performance d'avvio<br />

della manifestazione hanno<br />

azzerato le controverse valutazioni<br />

delle forze politiche<br />

(comprese quelle di settori<br />

della stessa maggioranza<br />

consiliare).<br />

Matura invece la consapevolezza<br />

di un possibile ritorno<br />

economico, pari a 7-10 volte<br />

la spesa sostenuta, per le attività<br />

del settore terziario della<br />

città.<br />

E non è difficile constatare<br />

come la qualificazione delle<br />

iniziative realizzate in via di-<br />

A Cavriago il 17 maggio la Compagnia Cosi-Stefanescu<br />

«BALLETTO D’EUROPA»<br />

La politica di decentramento della cultura che fin dai suoi<br />

inizi ha informato tutto l'operato di Liliana Cosi e Marinel<br />

Stefanescu - artisti che oltre trent'anni fa hanno eletto<br />

Reggio Emilia come loro sede di lavoro - continua ancora<br />

oggi. In quest'ottica va letta la promozione dello<br />

spettacolo che si terrà alla Multisala Novecento di Cavriago<br />

lunedì 17 maggio, con inizio alle 21. A Cavriago il<br />

pubblico potrà ammirare la Compagnia Balletto Classico<br />

al completo nel programma intitolato Balletto d'Europa.<br />

Un tema che vuol ricordare le radici europee del balletto<br />

che nel XVI secolo ha avuto il suo inizio alla corte francese,<br />

per poi diffondersi in tutta Europa col vitale contributo<br />

dei maestri italiani. Lo spettacolo presenterà una panoramica<br />

molto vasta e vivace di coreografie di Marinel<br />

Stefanescu, che metteranno in luce la caratteristica bellezza<br />

di musiche e danze che hanno fatto la storia della<br />

cultura di tutto il nostro continente.<br />

Prezzo unico: 15 euro (10 euro per ragazzi fino a 14 anni).<br />

Info e prevendite: biglietteria Multisala (tel. 0522.372015)<br />

oppure Compagnia Balletto Classico (tel. 0522.517234).<br />

Società & Cultura 15 maggio 2010 17<br />

Michael Kenna, Felina<br />

retta o in forma 'indipendente'<br />

stia evidenziando difficoltà,<br />

per la stampa locale, a seguire<br />

con la dovuta tempestività<br />

e specializzazione gli<br />

eventi.<br />

La gente non avverte questa<br />

carenza e con caparbia convinzione<br />

si accosta agli sportelli<br />

predisposti dall'organizzazione,<br />

si accoda con diligente<br />

pazienza, visita ogni<br />

esposizione e commenta divertita<br />

e partecipe l'evento di<br />

cui è protagonista.<br />

Non c'è dubbio, Fotografia<br />

Europea coinvolge<br />

e scuote la città.<br />

Ciò avviene con i concertispettacolo<br />

nella piazza San<br />

Prospero o al Teatro Valli, con<br />

la presentazione del volume<br />

su Luigi Ghirri, con il pubblico<br />

assiepato fino all'esterno<br />

di un cinema cittadino, o con<br />

l'offerta di una variegata produzione<br />

artistica che esprime<br />

sensibilità e tecniche diverse.<br />

La quinta edizione di Fotografia<br />

Europea è tutto questo,<br />

fino al 13 giugno.<br />

Il suo lascito culturale costituisce<br />

già un motivo d'orgoglio<br />

per Reggio.<br />

Le foto, i programmi<br />

'<br />

L<br />

evento di spicco della<br />

quinta edizione di<br />

Fotografia Europea è<br />

l'omaggio al grande fotografo<br />

Man Ray (Filadelfia 1890 - Parigi<br />

1976). Poi sono di rilievo<br />

le mostre personali dedicate<br />

a Mark Borthwick, Ange Leccia,<br />

Alessandra Spranzi e Richard<br />

Wentworth.<br />

Fotografia Europea propone<br />

inoltre produzioni originali<br />

di Francesco Jodice, Alain<br />

Willaume, Kevin Cummins e<br />

progetti dei fotografi reggiani<br />

Alessandro Rizzi, Sonia<br />

Panciroli ed Elisa Pellacani.<br />

Oltre alle opere di Maurizio<br />

Agostinetto, Alessia Bernardini<br />

e Machiel Botman, la<br />

rassegna dispone della collettiva<br />

Al di là delle apparenze<br />

opache, a cura di Gigliola<br />

Foschi, del progetto europeo<br />

SETSE (Seeing European Culture<br />

Through Stranger's<br />

Eyes); di una selezione del<br />

concorso internazionale di<br />

fotografia industriale promosso<br />

da GD4PhotoArt, e di<br />

una collezione di fotografie,<br />

grafica e libri d'artista di Luigi<br />

Veronesi.<br />

Inoltre, fanno parte della rassegna<br />

il progetto sul quartiere<br />

Santa Croce di Reggio Emilia,<br />

interpretato da Fabrizio<br />

Cicconi, Lorenza Franzoni,<br />

Mirella Gazzotti, Pietro Iori,<br />

Manuela Pecorari e Alessandro<br />

Scillitani; l'esposizione<br />

Disincanto africano, con foto<br />

di Gino Cigarini realizzata da<br />

Istoreco; l'esposizione delle<br />

foto di Carlo Vannini sulla<br />

Pietà della chiesa di San Giovannino<br />

al Museo Diocesano<br />

e le video-esposizioni sull'Africa<br />

ospitate al Teatro Valli<br />

con il patrocinio dell'Onu.<br />

Aqueste iniziative ufficiali<br />

sono da aggiungere<br />

oltre 200 esposizioni<br />

in città e in provincia del circuito<br />

off, che evidenziano<br />

l'interesse e la partecipazione<br />

ad un evento culturale così<br />

importante per la collettività<br />

e che attrarrà più di 100<br />

mila visitatori dal 7 maggio al<br />

13 giugno.<br />

Carlo Pellacani<br />

Al Salone Internazionale del Libro<br />

LIBRI REGGIANI A TORINO<br />

Due libri "reggiani" al Lingotto di Torino, negli stand del<br />

Salone Internazionale del Libro edizione 2010.<br />

Uno di questi è di Normanna Albertini, scrittrice di Felina;<br />

sarà presente da giovedì 13 e fino a lunedì 18 maggio<br />

nel "Padiglione 1". Normanna Albertini porterà il suo romanzo<br />

storico, Pietro dei colori, edito da Prospettiva; il libro,<br />

che è ambientato tra la Garfagnana e il versante emiliano<br />

del Crinale, verrà presentato ufficialmente venerdì<br />

14 maggio alle ore 14 presso la sala "Piazza Italia", attraverso<br />

un incontro-intervista con Andrea Giannasi dal titolo<br />

La scrittura in prospettiva: incipit d'autore.<br />

Anche un altro libro reggiano sarà presente a Torino: è<br />

quello di Anna Magnani, poetessa reggiana scomparsa<br />

prematuramente nel febbraio 2009. Il suo libro, Sognando<br />

Girasoli (editrice Uni-Service), verrà presentato sabato<br />

15 maggio, dalle 10 alle 12, presso lo stand H 141,<br />

da Bruna Magnani e Francesca Scarapellini.<br />

INFORMANZIANI<br />

Rubrica della F.N.P.<br />

Federazione<br />

Nazionale<br />

Pensionati<br />

CISL<br />

a cura di Pietro Ferri<br />

pietro.ferri@cislreggioemilia.it<br />

Tv: è stagione di decoder<br />

Attenzione: da martedì 18 maggio, come è noto, lo<br />

switch-over - che porterà Rai2 e Rete 4 a trasmettere col<br />

segnale del digitale terrestre - interesserà anche quattro<br />

comuni della nostra provincia, precisamente Bagnolo,<br />

Cadelbosco Sopra, Rio Saliceto, San Martino in Rio.<br />

I residenti in queste zone dovranno quindi dotarsi della<br />

strumentazione necessaria per poter continuare a ricevere<br />

i due canali (ripetiamo Rai2 e Rete 4) che anticipano<br />

rispetto agli altri i tempi di passaggio al digitale terrestre.<br />

Anche se la scadenza per i rimanenti comuni del Reggiano<br />

non è così impellente - come per la vicina Parma -<br />

è bene iniziare il discorso concernente la possibilità di<br />

continuare ad assistere alle programmazioni televisive,<br />

allorché nel prossimo autunno il territorio della nostra<br />

provincia sarà investito dalle nuove disposizioni. Sarà necessario<br />

quindi munirsi di decoder digitale o di nuova apparecchiatura<br />

televisiva con decoder incorporato, se non<br />

vogliamo restare “oscurati”.<br />

Ricordiamo che, di massima, non occorre cambiare l’antenna<br />

dell’impianto. Se questa risulta molto vecchia e mai<br />

revisionata può essere necessario l’intervento tecnico per<br />

migliorarne il posizionamento. Se l’antenna è condominiale<br />

(cioè centralizzata) è consigliabile interessare l’amministratore<br />

per gli eventuali controlli.<br />

Per agevolare la fase di passaggio alla nuova tecnologia è<br />

prevista l’erogazione di un contributo statale di 50 euro a<br />

favore degli abbonati Rai ultra sessantacinquenni, - purché<br />

non ne abbiano usufruito in passato - per acquisto o<br />

noleggio del decoder digitale, ed abbiano dichiarato nel<br />

2009 redditi conseguiti nel 2008 inferiori a 10.000 euro.<br />

Il contributo consiste nella riduzione del prezzo complessivo<br />

del decoder al netto degli sconti commerciali che<br />

sarà direttamente riconosciuto dallo Stato al venditore.<br />

Gli interessati all’agevolazione dovranno presentarsi in<br />

un negozio convenzionato portando: copia del documento<br />

d’identità, copia del codice fiscale e ricevuta di<br />

pagamento abbonamento Rai per il 2010.<br />

Incontriamo i nuovi iscritti<br />

La Segreteria Territoriale di Fnp-Cisl, unitamente al Coordinamento<br />

donne, ha indetto per giovedì 20 maggio<br />

un incontro riservato ai neo iscritti al sindacato pensionati,<br />

con lo scopo di illustrare programmi e iniziative.<br />

Un gesto di saluto e di accoglienza nei confronti di amici<br />

e di amiche che, lasciato il lavoro attivo, hanno manifestato,<br />

attraverso la loro iscrizione, l’opportunità di proseguire<br />

il proprio impegno sociale, affiancando il sindacato<br />

nel perseguimento dei suoi programmi, tesi a migliorare<br />

le condizioni dei pensionati, della terza età e del<br />

mondo della non autosufficienza.<br />

L’incontro, organizzato per le ore 16.30 presso l’auditorium<br />

«Simonazzi» di via Turri 55/a, in città, prevede il saluto<br />

agli intervenuti da parte del segretario provinciale<br />

Loris Cavalletti, che illustrerà l’impegno del sindacato<br />

pensionati nella continua ed incessante azione rivendicativa<br />

- verso il Governo nazionale e le sue strutture periferiche<br />

(Regione e comuni) - per ottenere il riconoscimento<br />

della propria piattaforma di richieste. Si tratta di:<br />

rivalutazione delle pensioni, riduzione del carico fiscale,<br />

sostegni alla famiglia col nuovo assegno familiare e lotta<br />

all’evasione fiscale, senza dimenticare il complesso delle<br />

attività di carattere informativo sui problemi locali, esplicate<br />

attraverso l’organizzazione di incontri e conferenze,<br />

per facilitarne l’approfondimento e la conoscenza.<br />

Dal canto suo, il Coordinamento donne riferirà sull’insieme<br />

delle attività svolte nel corso della prima parte di<br />

quest’anno, caratterizzate da incontri organizzati nel<br />

contesto dell’iniziativa «Primavera Donna» e culminate<br />

con i corsi realizzati - unitamente all’Istituto Motti e ad<br />

Enìa - sugli sprechi alimentari nel contesto di una sana,<br />

sobria e parsimoniosa cucina.<br />

Al termine è previsto un momento di aggregazione con<br />

rinfresco e piano-bar, per salutare sia l’ingresso dei nuovi<br />

amici nella compagine del sindacato dei pensionati<br />

Cisl che le donne del Coordinamento.<br />

Alla scoperta del Frignano<br />

Una giornata nel Frignano, sull’Appennino modenese, al<br />

di là del Secchia, fra arte e storia.<br />

Èla proposta che Etsi-Cisl offre ad iscritti e amici del sindacato<br />

per mercoledì 2 giugno, festa della Repubblica.<br />

L’iniziativa si svolgerà nelle vicinanze di Pavullo nel Frignano,<br />

ricca di storia e di reperti meritevoli del massimo<br />

interessamento.<br />

La giornata prevede, in mattinata, la visita del Castello di<br />

Montecuccolo e dell’antico ponte di Olina.<br />

Dopo la sosta per il pranzo, nel pomeriggio, nella ristrutturata<br />

chiesa seicentesca di Olina, sarà offerto agli ospiti<br />

- dopo la visita guidata - un interessante concerto d’organo<br />

eseguito su strumento originale del 1733, opera del<br />

celebre organaro Domenico Traeri.<br />

Le prenotazioni sono aperte presso Etsi-Cisl di Reggio<br />

Emilia (in via Turri 71, telefono 0522.357520).


18<br />

AGENDA DEL VESCOVO<br />

AGENDA DELL’AUS<strong>IL</strong>IARE<br />

15 maggio 2010<br />

Sabato 15 maggio<br />

Alle 20.30, aMontegibbio, il Vescovo<br />

presiede la Messa solenne<br />

a conclusione delle iniziative<br />

giubilari per i 150 anni di<br />

fondazione del monastero delle<br />

Carmelitane Scalze e i 50 anni<br />

della loro presenza a Sassuolo;<br />

sarà festeggiato inoltre il 25° di professione monastica<br />

di suor Annamaria dello Spirito Santo.<br />

Domenica 16 maggio<br />

Alle 10.30, a Villa Sesso, il Vescovo presiede la Messa<br />

della solennità dell'Ascensione e per la consacrazione<br />

nell'Ordo Virginum di Fabiana Guerra.<br />

Alle 16.30, in San Pellegrino, presiede la Messa dell'Ascensione<br />

e conferisce la Cresima ai ragazzi.<br />

Alle 21, a Guastalla, con l'Ausiliare partecipa al tradizionale<br />

concerto in Concattedrale per la memoria della<br />

Beata Vergine del Castello.<br />

Mercoledì 19 maggio<br />

In mattinata, in Seminario a Reggio, presiede la riunione<br />

della Commissione Liturgica Regionale.<br />

Alle 18, in Vescovado, con l'Ausiliare incontra la Commissione<br />

diocesana per l'impegno politico e sociale.<br />

Giovedì 20 maggio<br />

Alle 21, in Cattedrale, mons. Caprioli partecipa e interviene<br />

al terzo incontro dei «Dialoghi in Cattedrale».<br />

Venerdì 21 maggio<br />

Alle 21, nel cortile del Vescovado, con mons. Ghizzoni<br />

partecipa al Rosario itinerante dell'unità pastorale<br />

Duomo-S. Prospero, animato quella sera dai Volontari<br />

della Mensa del Povero e con la preghiera per gli ordinandi<br />

presbiteri.<br />

Sabato 22 maggio<br />

Alle 10, all'Hotel Posta (Sala conferenze), partecipa e<br />

interviene al convegno per il Ventennale di ADMO.<br />

Alle 20.30, in Cattedrale, presiede la Messa solenne<br />

nella nella Vigilia di Pentecoste con l'ordinazione presbiterale<br />

di don Luigi Orlandini e don Roberto Ruozi.<br />

Domenica 23 maggio<br />

Presiede la Messa nella solennità di Pentecoste e conferisce<br />

la Cresima: alle 9.30 a Brugneto anche per le<br />

parrocchie di Villarotta e S. Girolamo di Guastalla e alle<br />

11.15 nella Collegiata di Santo Stefano a Novellara.<br />

Venerdì 14 maggio<br />

Alle 21, a San Quirino di Correggio,<br />

l'Ausiliare presiede la<br />

Messa nella festa di San Mattia<br />

apostolo ed ammette tra i candidati<br />

al sacerdozio il giovane<br />

della parrocchia, Alessandro<br />

Codeluppi, seminarista.<br />

Sabato 15 maggio<br />

Alle 10.30, presso la Questura di Reggio, mons. Ghizzoni<br />

partecipa alla festa per il 158° della Fondazione<br />

della Polizia.<br />

Alle 16, nella chiesa di San Francesco a Reggio, l'Ausiliare<br />

presiede la celebrazione eucaristica e conferisce<br />

la Cresima ai ragazzi dell'Unità Pastorale “Giovanni<br />

Paolo II” (Ospizio-San Maurizio-Sant'Alberto).<br />

Domenica 16 maggio<br />

Alle 10.30, nella pieve di Gualtieri, l'Ausiliare presiede<br />

la celebrazione eucaristica della solennità dell'Ascensione<br />

e conferisce la Cresima ai ragazzi dell'Unità pastorale<br />

«Ss. Luigi, Andrea e Vittoria» (Gualtieri, Pieve<br />

Saliceto e Santa Vittoria).<br />

Alle 15.30, nella Basilica Beata Vergine della Ghiara,<br />

l'Ausiliare presiede la Giornata diocesana dell'ammalato,<br />

con la preghiera del Rosario, la celebrazione<br />

eucaristica della solennità dell'Ascensione e il<br />

conferimento dell'Unzione degli infermi ad alcuni ammalati.<br />

Giovedì 20 maggio<br />

Alle 21, in Cattedrale, mons. Ghizzoni partecipa al terzo<br />

incontro dei «Dialoghi in Cattedrale».<br />

Sabato 22 maggio<br />

Alle 20.30, in Cattedrale, l'Ausiliare concelebra alla liturgia<br />

di Ordinazione presbiterale.<br />

Domenica 23 maggio<br />

L'Ausiliare presiede la celebrazione eucaristica nella<br />

solennità di Pentecoste: alle 11 a Toano anche per le<br />

parrocchie di Massa e Manno; alle 17 a San Biagio di<br />

Correggio anche per la parrocchia della Madonna di<br />

Fatima.<br />

La Settimana<br />

<strong>IL</strong> SANTO <strong>DELLA</strong> SETTIMANA<br />

14 maggio<br />

San Michel Garicoïts<br />

Fondatore dei Sacerdoti Missionari del Sacro Cuore di Gesù<br />

Francia (Ibarre, 15 aprile 1797 - Bétharram, 14 maggio 1863)<br />

Michel Garicoïts vede la luce in Francia nel 1797, in uno<br />

dei periodi più burrascosi per la <strong>Chiesa</strong> cattolica francese,<br />

agitata dai venti della Rivoluzione francese e dilaniata<br />

dai dissidi interni che contrappongono i preti «costituzionali»<br />

(che prestano giuramento alla nuova Costituzione imposta<br />

dallo Stato) ai preti «refrattari», cioè fedeli al Papa.<br />

Ci troviamo a Ibarre, un piccolo villaggio nel versante francese<br />

dei Paesi Baschi, a poche decine di chilometri dal confine spagnolo.<br />

I suoi genitori, prima per unirsi in matrimonio e poi per<br />

far battezzare i loro figli, emigrano in Spagna e questo già la dice<br />

lunga sul loro attaccamento alla fede autentica, in un periodo<br />

in cui l’autorità del Papa ed il legame con la <strong>Chiesa</strong> cattolica<br />

sono in Francia messi fortemente in crisi. Per tradizione di famiglia<br />

saprà da che parte schierarsi:<br />

la nonna materna durante<br />

il «Terrore» aveva continuato a<br />

soccorrere il prete di un paese<br />

vicino e suo papà, a rischio della<br />

vita, aveva accolto e nascosto<br />

in casa sua i preti fuggiaschi. Michel<br />

inizia a fare il pecoraio<br />

presso un ricco possidente, ma<br />

tutti lo chiamano 'il dottorino',<br />

per il modo con cui sa parlare,<br />

anche di cose più grandi di lui.<br />

Ilprete, aiutato da sua nonna,<br />

si sdebita dandogli lezioni<br />

private e poi lo piazza<br />

come domestico presso il vescovo<br />

di Baiona, ma si vede subito che la sua strada non è quella.<br />

Nel 1819 entra infatti in seminario, nel 1823 è ordinato sacerdote<br />

e due anni dopo diventa professore di Filosofia nel seminario<br />

maggiore di Bétharram, a pochi chilometri da Lourdes.<br />

Quando il vescovo decide di trasferire i seminaristi a Bayonne,<br />

più vicino alla sede episcopale, don Michel - ormai solo e "superiore<br />

di quattro mura di un vasto edificio" - comincia a meditare<br />

e a pregare sulla triste situazione del clero francese, impreparato<br />

e disorientato. Nel 1833 gli nasce in cuore l’idea di riunire<br />

un gruppo di preti che formino un’équipe 'volante' di<br />

missionari con il preciso scopo di rimarginare le ferite che la Rivoluzione<br />

aveva inferto alla <strong>Chiesa</strong>: scristianizzazione delle<br />

campagne, attacchi alla <strong>Chiesa</strong>, insubordinazione dei preti.<br />

Nasce così, nel 1835, la Congregazione dei Preti del Sacro<br />

Cuore di Gesù, meglio conosciuti come i Preti di<br />

Bétharram. Due le principali urgenze che don Michel<br />

indica loro: la missione popolare per la rievangelizzazione degli<br />

ambienti rurali e l’educazione della gioventù. Mentre i suoi<br />

figli si spargono per il mondo e soprattutto nel Continente sudamericano,<br />

attorno al fondatore si va formando un alone di<br />

santità e di universale stima. Ne sono prova i due incontri che<br />

don Michel ha con la veggente Bernadette Soubiros, su esplicita<br />

richiesta del vescovo di Tarbes, che vuole verificare l’attendibilità<br />

dei fatti verificatisi nella vicina Lourdes. Il sacerdote<br />

ne esce rafforzato nella sua personale convinzione che davvero<br />

la Vergine Maria è apparsa sui Pirenei.<br />

Per don Michel arriva poi il tempo delle prove fisiche, che per 9<br />

anni lo confinano in un letto di dolore e da cui la morte lo libera<br />

il 14 maggio 1863. La sua tomba, a Bétharram, diventa meta<br />

di pellegrinaggi, mentre cresce la sua fama di santità, che la<br />

<strong>Chiesa</strong> conferma ufficialmente per bocca di Pio XII nel 1947.<br />

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Gianpiero Pettiti<br />

La Libertà<br />

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Chiuso in redazione alle 20.30 di mercoledì 12 maggio 2010<br />

Tiratura dell’8 maggio: 5.050 copie<br />

UNO SGUARDO ALLE LETTURE<br />

L’<br />

Domenica 16 maggio<br />

Ascensione del Signore<br />

1 a lettura: At 1,1-11<br />

Fu elevato in alto<br />

sotto i loro occhi.<br />

Dal salmo 46<br />

Ascende il Signore<br />

tra canti di gioia.<br />

2 a lettura: Eb 9,24-<br />

28;10,19-23<br />

Cristo è entrato<br />

nel cielo stesso.<br />

Vangelo: Lc 24,46-53<br />

Mentre li benediceva<br />

veniva portato<br />

verso il cielo.<br />

episodio dell’Ascensione è narrato due volte nell’opera<br />

lucana, alla fine di Luca (Vangelo) e all’inizio<br />

di Atti (1 a lettura), facendo così da raccordo<br />

tra la narrazione degli eventi di Gesù e i primi passi della<br />

<strong>Chiesa</strong>. L’intenzione lucana è chiara: sottolineare che c’è<br />

una stretta continuità tra la missione di Gesù e quella della<br />

sua <strong>Chiesa</strong>. Ma questo ci chiede di pensare l’Ascensione<br />

di Gesù non come un andarsene da noi – quasi che ora<br />

Lui non sia più in mezzo a noi, come prima che si incarnasse<br />

–, bensì come un diverso modo di rendersi presente:<br />

per un certo periodo dopo la Pasqua il Risorto è apparso<br />

direttamente ai suoi, mentre ora si rende presente<br />

mediante la potenza del suo Spirito. Infatti, “dove sono<br />

due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”<br />

(Mt 18,20).<br />

Il dono dello Spirito è poi il motivo per cui Gesù invita<br />

i suoi ad “attendere la promessa del Padre” (At 1,4): solo<br />

la forza dello Spirito può renderci testimoni. Ma<br />

questo vuole dire anche che siamo chiamati a rispettare i<br />

tempi di Dio, che non sono i nostri, dal momento che “non<br />

spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato<br />

al suo potere” (At 1,7). Commenta Ireneo: “non sei<br />

tu che fai Dio, ma è Dio che fa te; se dunque sei opera di<br />

Dio, attendi la mano dell’Artefice, che fa ogni cosa al tempo<br />

opportuno”.<br />

Luca narra poi le ultime disposizioni che il Risorto dà ai<br />

suoi. Anzitutto illumina le Scritture, che da quel momento<br />

saranno l’attestazione e la pietra di paragone della fede:<br />

d’ora in poi il discepolo dovrà tornare sempre alle<br />

Scritture rilette da Gesù per comprendere il piano di Dio<br />

per gli uomini. Poi conferisce un mandato per la evangelizzazione,<br />

per cui d’ora in poi il discepolo non parlerà più<br />

da sé, ma a nome di Gesù. Infine specifica il centro della<br />

testimonianza da dare, che è la Pasqua di Gesù (“il Cristo<br />

patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno”).<br />

Ma se questo è vero, non possiamo non farci delle<br />

domande sulla nostra evangelizzazione. Pone al<br />

centro la Pasqua di Cristo e la Scrittura, letta nello<br />

Spirito? È parola di un Altro, che non ci appartiene?<br />

Da notare il finale: i discepoli, che hanno adorato Gesù<br />

che ascende al Padre, lodano Dio nel Tempio e hanno una<br />

“grande gioia”. La contemplazione del Cristo educa perciò<br />

alla gratitudine e fa sorgere una serenità interiore che è più<br />

dono divino che non tratto istintivo del carattere. “La regola<br />

della speranza sta nell’esempio della risurrezione del<br />

Signore” (Tertulliano).<br />

don Daniele Moretto<br />

LA A LIBERTÀ LIBERTÀ<br />

VIG<strong>IL</strong>ATA VIG<strong>IL</strong><br />

dalle pagine di 50 anni fa<br />

Atterrando in elicottero sul campo sportivo di Cavola,<br />

domenica scorsa il ministro Medici ha visitato l'alto Appennino<br />

reggiano sconvolto dalle frane: è questo, su "La<br />

Libertà" del 14 maggio 1960, l'articolo che apre le pagine<br />

locali. Segue il resoconto delle celebrazioni del 50° anniversario<br />

di fondazione dell'Unione Donne di Azione<br />

<strong>Cattolica</strong>, con il corteo che dalla Ghiara ha sfilato fino al<br />

Seminario urbano.<br />

In fondo al giornale, una pagina d'immagini racconta invece<br />

la solenne inaugurazione, dopo i restauri, della chiesa<br />

parrocchiale di Pieve Rossa di Bagnolo, mentre per<br />

"L'angolo dell'agricoltore" Pierluigi Magnaschi spiega "la<br />

praticoltura artificiale nell'Appennino".<br />

Nella foto: i funerali di mons. Giacomo Zaffrani, celebrati<br />

il 9 maggio al suo paese natale, Casalzuigno, nel Varesotto.


La pagina dei Lettori 15 maggio 2010 19<br />

In questa pagina ospitiamo opinioni e contributi dei lettori. La pubblicazione non significa condivisione da parte della redazione, ma invito al confronto. Scritti eccedenti le 1.500 battute potrebbero non<br />

trovare spazio o essere tagliati. NON VERRANNO PUBBLICATE LETTERE NON FIRMATE. Recapiti per scriverci: viale Timavo 93, 42100 Reggio Emilia; fax 0522.434058; e-mail laliberta@libero.it<br />

UN GIOVANE IN BRAS<strong>IL</strong>E<br />

La mia «chiamata»?<br />

Su strade mai viste...<br />

Da piccolo in parrocchia ho spesso sentito affermare<br />

che tutti riceviamo una o più chiamate nella vita.<br />

Mi sono sempre chiesto come si sentisse questa chiamata...<br />

Dio mi parlerà nel sonno? Vedrò un cespuglio ardere<br />

senza consumarsi? Oppure scenderà un arcangelo a parlarmi?<br />

Eppure ricordo che la mia catechista mi disse: "Tu non preoccuparti,<br />

quando il Signore lo riterrà opportuno ti chiamerà e<br />

tu te ne accorgerai".<br />

Ecco, il 31 gennaio qualcosa di simile è accaduto. Era la sera<br />

della funzione in ricordo di don Paolo Ronzoni a Massenzatico,<br />

e come uomo che ha vissuto, lottato e sofferto per la Missione,<br />

si è meritato un altare affollato di preti che alla missione<br />

si sono abbandonati. Giunti al momento dei saluti, don<br />

Emanuele Benatti prende la parola e afferma che il Vescovo<br />

Adriano sarebbe andato in Brasile ad aprile, insieme ad una<br />

delegazione, per la celebrazione del 50° anniversario della Diocesi<br />

sorella di Ruy Barbosa. Poi - ricordo come fosse ora - girò<br />

il collo verso una porzione di chiesa maggiormente popolata di<br />

giovani e, con sufficienza, suggerì: "Se qualche giovane vuole<br />

aggregarsi...". Lo so, don Emanuele, con tutto il bene che gli voglio,<br />

non è un arcangelo, ma vi assicuro che pur non conoscendomi<br />

si è girato verso di me, è rimasto come unico soggetto<br />

a fuoco del mio campo visivo e mi ha chiamato. Non è certo stata<br />

una chiamata di vita, non meriterebbe nemmeno una citazione<br />

nel più sconosciuto dei libri biblici, ma è stato uno dei<br />

paragrafi più importanti nel libro della mia vita. Soprattutto<br />

perché mi ha dato la possibilità di fare un'esperienza che non<br />

è paragonabile a nessun altro vissuto dei miei 25 anni.<br />

È capitata nel periodo che intercorre tra il completamento del<br />

percorso di studi e la futura vita lavorativa, quindi esattamente<br />

al momento delle scelte e dell'apertura degli orizzonti.<br />

Davide Ronzoni, autore di questa testimonianza, faceva parte della<br />

delegazione che ha accompagnato il Vescovo Adriano nella recente<br />

visita alle missioni diocesane in Brasile. Foto: Davide nella cucina<br />

della casa parrocchiale di don Fernando Immovilli, a Bonito.<br />

Già, gli orizzonti... Come quelli infiniti del Brasile che il<br />

turismo non ha contaminato, che lo stesso Vescovo ha<br />

dichiarato essere più grandi che in qualsiasi altro posto:<br />

"Qua il cielo è più grande...". E in questo paradiso naturale<br />

ti accorgi che non esistono solo le università, il lavoro e i soldi.<br />

Anzi quelli dovrebbero essere gli strumenti per vivere, non<br />

il fine stesso della vita. La vita è già di per sé un fine. E quella di<br />

altri Paesi, di altre comunità aspetta solo il nostro aiuto cristiano.<br />

Gli occhi mi si sono aperti su possibilità infinite di sostegni<br />

e collaborazioni che la nostra Diocesi dà e deve dare alle Chiese<br />

più bisognose. E il naufragar m'è dolce in questo mare...<br />

Penso che ci vorrebbe un po' più di coraggio da parte di noi<br />

giovani. Un campo di lavoro o un periodo di missione non farebbe<br />

che bene alle nostre coscienze e alle nostre vite future.<br />

Dormendo sotto cieli di stelle che non si sono mai viste in precedenza,<br />

cambiano di riflesso tutte le prospettive.<br />

Come diceva don Paolo: "Il mondo non finisce al cavalcavia di<br />

Gavassa".<br />

Anche le strade del Brasile rurale devi affrontarle con coraggio.<br />

Sono rattoppate, piene di buche e come se non bastasse lungo<br />

i bordi è piantata un tipo di erba alta come le persone che<br />

rende il percorso cieco ad ogni curva. I proprietari delle fazende<br />

la coltivano perché serve agli animali, non per cattiveria<br />

verso le nostre vetture frutto del consumismo. Ma non si<br />

può percorrere queste strade a velocità ridotta, perché si deve<br />

continuamente macinare centinaia di chilometri per spostarsi<br />

da un paese all'altro. Allora le prendi con coraggio, come deve<br />

essere affrontata la vita: ai 100 all'ora pronto a superare ogni<br />

difficoltà: "Buca!", la schivo. "Tratto con asfalto rattoppato!",<br />

lo evito. "Pedone!", suono il clacson. "Dosso!", inchiodo. "Asino<br />

in mezzo alla strada!", inchiodo e lo schivo. "Tratto con buche<br />

in entrambe le corsie!", beh queste non posso evitarle, le<br />

prendo ai 100 all'ora...<br />

Nella vita le difficoltà sono infinite e imprevedibili, ma<br />

dobbiamo vivere con coraggio, sapendo che il Signore<br />

ci ha dato tutti gli strumenti per affrontarle. E se<br />

prendiamo qualche buca non ci dobbiamo scoraggiare, ma affidarci<br />

a Lui e dare ancora più gas. A fine percorso saremo costretti<br />

a fare un controllo della pressione delle gomme, magari<br />

qualche difficoltà ci ha causato dei guai, ma quante buche<br />

avremo superato...<br />

Davide Ronzoni<br />

Massenzatico<br />

Una religiosa nel CdA di una banca...<br />

Ecco una notizia singolare ed interessante!<br />

La religiosa si chiama suor Giuliana<br />

Galli ed è stata nominata nel CdA<br />

(Consiglio di Amministrazione) della<br />

importante Compagnia di San Paolo<br />

su proposta del sindaco di Torino.<br />

Per tutto il periodo difficile della<br />

Banca la religiosa è stata in ritiro<br />

spirituale in una delle valli chiuse<br />

delle Alpi con vista sul Moncenisio<br />

all'orizzonte.<br />

È molto difficile pensare ad un atteggiamento<br />

così lontano dai problemi<br />

urgenti di una banca, eppure<br />

questo è stato il suo modo di<br />

reagire in un luogo di preghiera e<br />

meditazione, pur tenendo contatti<br />

tefonici con i potenti.<br />

Suor Giuliana ha passato una<br />

vita tra Scuola e ricerca lavorando<br />

in una associazione,<br />

"Escola Irma", nata nel 1994 per<br />

dare l'istruzione ai ragazzi di una<br />

favela di Fortaleza. Negli anni in cui<br />

presiedeva il Cottolengo, così scrive il<br />

giornalista S. Tropea sulle pagine del<br />

giornale "Affari e Finanza", c'era chi la<br />

ammirava per la sua forza d'animo e<br />

carità cristiana.<br />

Laureata in sociologia, con un master<br />

conseguito negli Usa, la sua storia sta<br />

tra l'attivismo religioso e quello industriale<br />

con l'aggiunta di una cultura<br />

A Roma per il Papa<br />

Il Forum delle associazioni<br />

familiari aderisce all'invito<br />

della Consulta nazionale delle<br />

aggregazioni laicali (Cnal) a<br />

partecipare alla preghiera del<br />

Regina Coeli con il Santo Padre<br />

Benedetto XVI a Roma, in<br />

piazza San Pietro, domenica<br />

16 maggio 2010.<br />

Le reiterate aggressioni mediatiche,<br />

che hanno colpito o<br />

tentato di colpire la persona<br />

del Papa, e con lui tutta la<br />

<strong>Chiesa</strong>, sono non solo frutto di<br />

una generalizzazione di singoli,<br />

isolati casi, ma sembrano<br />

parte di una strategia più ampia<br />

per aggredire chi difende la<br />

dignità e la verità dell'umano:<br />

la vita sempre, la famiglia fondata<br />

sul matrimonio tra un<br />

uomo e una donna, il dovere<br />

educativo inalienabile dei genitori,<br />

il dovere della solidarietà<br />

tra i popoli e il diritto al lavoro<br />

e a non essere sfruttati.<br />

Non possiamo assistere a<br />

questi attacchi passivamente.<br />

Il Forum invita quindi le associazioni<br />

aderenti ed i singoli<br />

amici a farsi parte attiva nel<br />

promuovere, segnalare, aderire<br />

a questa convocazione, per<br />

esprimere a Benedetto XVI -<br />

con una presenza viva e numerosa<br />

- il sostegno nel suo<br />

impegnativo ministero ed<br />

esprimergli un filiale affetto e<br />

la gratitudine per la sua passione<br />

per Cristo e per l'umanità<br />

intera.<br />

Per ogni riferimento e ogni<br />

aggiornamento è possibile visitare<br />

il sito della Cnal oltre<br />

quello del Forum nazionale.<br />

Forum provinciale<br />

delle associazioni familiari<br />

di Reggio Emilia<br />

La Madonna di Bismantova<br />

«Se le notti danno un fulmine,<br />

le tue rupi urlano al<br />

vento, piove sangue dal tuo<br />

culmine, chiede venia il tuo<br />

convento».<br />

La scritta è sulla cartolina<br />

edita da Eugenio Casoli viaggiata<br />

nel 1939 , raffigurante<br />

l'Eremo della Pietra di Bismantova.<br />

La Storia, da "Guida e cultura<br />

di Reggio Emilia e provincia<br />

di Coppe, Cammellini, Barbolini",<br />

dice che "Sopra la rupe di<br />

Bismantova i romani costrui-<br />

rono un Castrum per tenere<br />

controllati e frenati i movimenti<br />

di truppe o di popolazioni<br />

nel territorio sottostante<br />

verso il 176 avanti Cristo. Nel<br />

628 d.C. un Abate, di nome<br />

Bertulfo, fu soccorso, per un<br />

suo malore, vicino alla zona di<br />

Bismantova".<br />

Attorno al 700 d.C. l'Eremo fu<br />

abitato da un eremita, poi per<br />

secoli e secoli dai Frati francescani;<br />

dal 1920 arrivano i Padri<br />

Benedettini del Convento di<br />

Parma, che riaddattarono gli<br />

ambienti, lo ampliarono e ne<br />

restaurarono il Santuario.<br />

Già in epoca matildica, questo<br />

luogo mariano era visitato<br />

da pellegrini ed esisteva allora<br />

una Foresteria per ospitare il<br />

viandante che dalla Via Francigena<br />

deviava per visitare<br />

questo luogo di preghiera.<br />

Il centro del culto è rappresentato<br />

dall'affresco della Madonna<br />

col Bambino Gesù, che<br />

sembra sia stato realizzato da<br />

un anonimo pittore emiliano<br />

del Quattrocento. Prima di<br />

questo dipinto è probabile che<br />

esistesse nel Santuario un'altra<br />

icona mariana, anch'essa<br />

oggetto di straordinaria devozione<br />

popolare.<br />

Oggi più che mai questo<br />

Santuario della "Madonna di<br />

Bismantova" è meta di pellegrini,<br />

ma anche di villeggianti<br />

domenicali, che transitano su<br />

questo spazio, sacro ed antico,<br />

che da secoli accoglie chiunque<br />

abbia bisogno di pace o di<br />

un momento di intima preghiera.<br />

Bernardetta Iori<br />

"Processo" Livatino<br />

moderna che a 74 anni la fa ancora essere<br />

un personaggio.<br />

Vicina al volontariato, ha girato il mondo<br />

per attendere a persone bisognose<br />

di aiuto, una realtà che dura da mezzo<br />

secolo.<br />

Dal 2001 si occupa attraverso una On-<br />

lus fondata con l'aiuto di F.V. Gancia di<br />

chi non ha un lavoro, di chi lo ha perso,<br />

dei precari, dei cassintegrati.<br />

L'<br />

Istituto bancario San Paolo<br />

proviene dalla trasformazione<br />

della "Compagnia <strong>Cattolica</strong><br />

Fede" fondata nel 1563, nata per raccogliere<br />

elemosine sotto l'invocazione<br />

di San Paolo, da distribuire ai bisogno-<br />

Egregio Direttore,<br />

è con grande compiacimento<br />

che ho appreso che la Conferenza<br />

Episcopale Siciliana ha<br />

dato il via libera al processo di<br />

beatificazione del "giudice ragazzino"<br />

di Canicattì (Agrigento),<br />

Rosario Angelo Livatino,<br />

massacrato dalla mafia il<br />

21 settembre 1990, mentre si<br />

recava con la sua auto (senza<br />

scorta, nonostante le diverse<br />

minacce ricevute) al Tribunale<br />

di Agrigento, dove prestava<br />

servizio.<br />

L'attesa ed auspicata notizia<br />

ha potuto essere comunicata<br />

al padre del giudice,Vincenzo,<br />

agonizzante, che si è così potu-<br />

to spegnere serenamente, a 93<br />

anni, il quale diceva che "Prima<br />

di chiudere gli occhi, vorrei<br />

vedere riconosciute le straordinarie<br />

virtù di Rosario".<br />

Siamo in tanti, ed io fra questi,<br />

estimatore del "piccolo giudice",<br />

a sperare che presto sia<br />

proclamato beato, per le sue<br />

opere e soprattutto per la sua<br />

fede cristiana. Rosario Livatino<br />

fu tutore del Diritto, ma anche<br />

assertore della Fede. Preghiamo<br />

Dio perché non lasci<br />

disperdere la forza rigeneratrice<br />

di questo eroico martire che,<br />

dagli altari, potrà meglio illuminare<br />

le coscienze di chi amministra<br />

la giustizia.<br />

E ad aggiungere la probabilità<br />

che il giudice Livatino possa<br />

salire agli altari sta anche il<br />

fatto che - in occasione del V<br />

anniversario del suo omicidio<br />

- una signora di Pavia, Elena<br />

Valdetera Canale, affetta da<br />

leucemia, sostenga di essere<br />

guarita, dopo che in sogno le è<br />

apparso il volto di Rosario, che<br />

- afferma - di non avere mai<br />

visto prima del presunto mira-<br />

si in forma anonima, quindi divenuto<br />

poi Monte di Pietà.<br />

"L'elemosina come restituzione", non<br />

come filantropia: ecco l'idea che ha determinato<br />

la nomina di suor Giuliana<br />

da parte del sindaco di Torino nel 2008<br />

nel Consiglio d'Amministrazione della<br />

Banca. Un sindaco di sinistra che<br />

nomina una religiosa proveniente<br />

dal volontariato a rappresentare i<br />

laici. Suor Giuliana è stata battezzata<br />

col nome di "Sorella Banca".<br />

Chi la conosce afferma che sarebbe<br />

stata un'ottima manager, in realtà<br />

lo è stata per ciò che ha fatto e per<br />

come lo ha fatto.<br />

Fa molto piacere affermare<br />

che per una volta non è stata<br />

la politica a definire una nomina<br />

in un posto di responsabilità,<br />

ma la competenza e serietà di una<br />

persona, senza considerare che si<br />

tratta di una donna, di una religiosa<br />

e non più giovane.<br />

Banca Intesa si trova a Torino in piazza<br />

San Carlo che ha al centro la statua<br />

equestre di Emanuele Filiberto di Savoia<br />

(1528-1580), "L Caval 'D Brons".<br />

Commissionata da Carlo Alberto ed<br />

esposta per mesi al Louvre, fu poi portata<br />

a Torino nel 1838 (si veda la foto,<br />

ndr).<br />

Linda Magnani<br />

colo. Ed auspichiamo il verificarsi<br />

di altri miracoli e grazie.<br />

E quando il Papa dichiarerà<br />

"Beato" Rosario Angelo Livatino,<br />

qualcuno dovrà dire che è<br />

stato preceduto da Sua Santità<br />

Giovanni Paolo II (che il 9<br />

maggio 1993, nella sua visita<br />

ad Agrigento, dove ha ricevuto<br />

i gentori del Martire, Rosalia e<br />

Vincenzo, definì Rosario "uno<br />

dei martiri della giustizia e indirettamente<br />

della Fede). Ed è<br />

molto probabile che ad ottobre,<br />

nel corso della visita programmata<br />

in Sicilia, anche il<br />

Papa Benedetto XVI indicherà<br />

Livatino come un modello per<br />

i giovani.<br />

Di Rosario Angelo Livatino si<br />

parla ampiamente, per chi fosse<br />

interessato, nei siti internet<br />

www.livatino.it (dell'associazione<br />

"Amici del Giudice Rosario<br />

Angelo Livatino", fondata<br />

da un'ex professoressa del magistrato<br />

al Liceo classico "U.<br />

Foscolo" di Canicattì, I da Abete)<br />

e www.giustiziacarita.it.<br />

Cordiali saluti.<br />

Angelo Simonazzi<br />

<br />

LUIGI MESSORI E MARIA LUIGIA MARGINI<br />

Dn 3,52<br />

“Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri...<br />

... Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso”<br />

Le figlie, i generi e i nipoti li ricorderanno nella Santa Messa di<br />

lunedì 17 maggio, alle ore 20.30, nella chiesa di Arceto.

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