Il Trottatore Agosto 2007 - Associazione Nazionale Allevatori del ...

lanciando il Campionato Europeo dei 5 Anni e riuscendo addirittura
a far arrivare il grande Varenne e a trascinare al Sant’Artemio una
folla mai vista.
Giovanni Branchini lascia nell’ippica un segno e un esempio da
seguire.
Nel ricordare l’Ingegner Giovanni Branchini con sincero rimpianto,
la Presidenza, il Consiglio Direttivo e lo staff dell’Anact e del
Trottatore porgono a tutti i familiari e segnatamente ai fi gli Andrea
e Enzo sentite condoglianze.
GRAZIE
INGEGNERE!
Grazie per avermi fatto scoprire negli anni ’80 l’Hambletonian e
tutto il meraviglioso mondo del trotto americano, trasportandolo
a San Siro. Grazie per l’insegnamento di quella sua frase tipica “la
vita è meravigliosa”, usato alla lettera in un momento diffi cile di
salute, superato con la fede nel cuore. Grazie per quella magnifi ca
coppa, che conservo gelosamente, ricevuta dopo aver vinto a San
Siro la prova del campionato italiano giornalisti driver con Avano. E
grazie per l’indimenticabile, straordinaria serata di festeggiamenti,
con una cinquantina di presenze fra colleghi, autorità, proprietari,
gentlemen e driver, signorilmente organizzata in un noto locale
milanese dalla p.r. Donatella Boccalari (nella foto della premiazione
in pista, con a fi anco il proprietario del cavallo Franco Negri) per
la vittoria del titolo assoluto di campione italiano della nostra
categoria…
E poi, come dimenticare le serate napoletane di vigilia del Lotteria
dove, pur facendo l’alba, non mancavano mai parole di gratitudine
e, sempre con un sorriso, arrivava l’immancabile invito all’ultimo
drink, proprio quando il sole stava per spuntare sul golfo di Napoli.
Un’immagine classica di quelle vigilie così festose, piene di
entusiasmo, era seguire l’Ingegnere già poche ore dopo in giro con
il motorino per l’ippodromo a controllare che tutto funzionasse a
dovere o addirittura vederlo salire sul trattore per tirare a lucido
la pista di Agnano. Mai una contestazione, non era necessaria
la presenza dei responsabili dell’Ente Tecnico od i Commissari,
bastava la sua presenza per tranquillizzare driver e proprietari,
anche stranieri. Se l’Ingegnere aveva detto che tutto era posto, non
c’era motivo di dubitarne.
I cavalli sono sempre stati il mondo di Giovanni Branchini, felice
non solo quando riusciva a organizzare una manifestazione fuori
dall’ordinario o quando riusciva a portare un campione straniero
in Italia, ma anche quando poteva salire in sulky e magari con
il suo Durk Hanover dare la paga a tanti celebrati driver come
Brighenti, i Guzzinati, Fontanesi, di fronte alla tribuna piena di
folla di San Siro.
Giovanni Branchini ha lasciato il mondo che ha tanto amato in
silenzio, con grande dignità.
Ora che l’Ingegnere se n’è andato, saranno in molti a rimpiangerlo,
a capire quanto siano stati preziosi per l’ippica italiana il suo
entusiasmo, il suo coraggio, la sua spontaneità, il suo impegno.
Grazie Ingegnere, sono certo che il suo bellissimo sorriso l’ha
accompagnata anche negli ultimi momenti della sua vita, davvero
una “vita meravigliosa”.
LUIGI SANGREGORIO
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