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Edizione Dicembre 2010 (pdf) - ITCS Lorgna - Pindemonte

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Istituto Tecnico Commerciale Statale<br />

“LORGNA-PINDEMONTE”<br />

Corso Cavour, 19 – 37121 Verona<br />

pindegiornalino@alice.it<br />

www.itcspindemonte.it<br />

Habemus novam testatam!<br />

Il nostro arguto direttore, Francesco Del Bene, ha fatto la proposta più apprezzata<br />

dentro e fuori la scuola. E’ quindi con rassegnata nostalgia che ci accingiamo<br />

ad abbandonare il vecchio Muti come un Pesce, ma anche con nuova voglia<br />

di metterci in gioco, sentendo che in giro c’è odore di cambiamento, di aria fresca.<br />

C’è bisogno di spiegare la scelta di tanto titolo!?<br />

Sommario:<br />

Verona, <strong>Dicembre</strong> <strong>2010</strong><br />

Viaggi di istruzione addio?<br />

Viaggiamo con Libera!<br />

Intervista al profe 3<br />

Il proprio paese? Quello di cui ci<br />

si vergogna!<br />

Intervista agli students 7<br />

La classe più natalizia 8<br />

P.2<br />

4-5<br />

Identità giovanili 10<br />

Motori, sport e molto altro 12 seg.<br />

è un’onorata testata britannica, fondata nell’ormai lontano 1986 da tre ex giornalisti<br />

del Daily Telgraph, che godette fin da subito di grande successo: già tre anni dopo aveva raggiunto la tiratura record di<br />

400.000 copie! Speriamo che un successo simile arrida anche alle nostre 400 !!!<br />

Rimane da spiegare il senso del...volatile! Noi avremmo scelto il tacchino, un po’ per esclusione (l’unico animale con ali che<br />

gira per la nostra scuola è l’orrido piccione, che con i suoi escrementi corrode indegnamente la pietra centenaria di palazzo<br />

Bevilacqua), un po’ perché ci è venuta in mente la storiella di Popper, cavallo di battaglia della nostra profe di lettere, che<br />

ogni tanto si diletta in classe con confusi riferimenti filosofici. Così racconta il famoso pensatore volendo dimostrare la vulnerabilità<br />

del metodo scientifico: Esisteva un tacchino in un allevamento al quale veniva portato il cibo sempre alle 9 di<br />

mattina.Il tacchino osservava dunque che qualsiasi giorno della settimana, che vi fosse stato il sole o il cattivo tempo, il cibo<br />

gli veniva portato sempre alla stessa ora. Da queste osservazioni ripetute e identiche in qualsiasi condizione meteorologica e<br />

che erano comuni per tutti i giorni della settimana, il tacchino applicò il metodo induttivo quando formulò la teoria seguente:<br />

"mi danno il cibo sempre alle 9 di mattina".<br />

Tuttavia, alla vigilia di Natale, il tacchino constatò a sue spese il venire meno di questa regola: venne ucciso e servito a tavola.<br />

Ecco, noi dell’IndePINDEnt, però, non vorremmo fare la fine del tacchino induttivista e allora preferiamo questa seconda<br />

versione della storia, dove, a dir la verità, siccome è Natale finiamo sempre arrosto, ma almeno abbiamo vissuto guardandoci<br />

attorno, per renderci conto di quanto succede, e soprattutto difendendo ogni giorno il nostro diritto ad esercitare la libertà di<br />

espressione.<br />

Il tacchino cospirazionista<br />

Esisteva in un allevamento un tacchino particolarmente inquieto. Ogni giorno gli veniva puntualmente portato<br />

il cibo, ma nello sguardo del fattore non vedeva alcuna simpatia. Osservava che la stessa persona che gli forniva<br />

nutrimento maneggiava spesso strumenti taglienti, ed una volta lo vide addirittura servirsene ai danni di<br />

una povera gallina nel recinto accanto al suo. L’intera faccenda lo rendeva sospettoso, così ne parlò con i suoi<br />

compagni.<br />

- Amici, qua c’è qualcosa che non va bene.<br />

E’ vero, abbiamo ogni giorno cibo a sufficienza, nessuno ci maltratta, ma sento che c’è qualcosa dietro. Ieri<br />

ho visto una gallina venire uccisa dal fattore, forse potrebbe capitare anche a noi un giorno.<br />

- Sei sempre il solito paranoico. Siamo qua da anni, non abbiamo mai patito la fame, il buon fattore ci ha persino<br />

costruito una tettoia per ripararci dalla pioggia; e possiamo anche distrarci con le belle tacchinelle che ci<br />

fanno compagnia. Sei proprio un ingrato, dovresti essere riconoscente per tutto quello che ti viene dato. La<br />

verità è che stiamo bene e da quando mi ricordo è sempre stato così.<br />

Venne la vigilia di Natale, e per il pranzo festivo il fattore scelse il tacchino inquieto: - Non se ne stava mai<br />

buono e mi rendeva nervosi anche gli altri tacchini.


Viaggi di istruzione addio?!! Viaggiamo con Libera!<br />

CRISI POLITICA??????? Venerdì, il mio giorno libero. Sono in treno,<br />

in viaggio verso Roma per un corso di formazione di Libera sull’educazione<br />

alla legalità. Tutti o quasi i passeggeri stanno comunicando<br />

con il loro computer, qualche “non nativo informatico” legge ed io sto<br />

pensando e ricordando e riflettendo. Le mie figlie all’università fuori<br />

sede…chissà se stanno partecipando alle assemblee nelle facoltà per<br />

discutere della ”loro” riforma Gelmini…la mia, di riforma, è già entrata<br />

in vigore e il primo sentore diffuso di novità sembra essere quello di<br />

una riduzione delle risorse per la scuola…avevo paura che la nuova<br />

D. S. non riuscisse a lasciarmi libera il sabato, domani, perché non ci<br />

sono più molte ore a disposizione per la modifica dell’orario, ma poi<br />

mi è parsa così contenta che io andassi..Libera…sto andando verso la<br />

capitale, la città dei palazzi del potere, potere dello Stato di cui tratto<br />

tutti i giorni con le/i mie/i allieve/i, cercando di condividere con loro il<br />

senso di appartenenza, l’importanza della democrazia, della partecipazione,<br />

della coscienza civile, della solidarietà ,della giustizia che trasudano<br />

dalla nostra Costituzione.. Roma era stata la meta anche della<br />

mia “gita “di quinta liceo..bellezza… legami..conoscenza..Nell’ultimo<br />

collegio la decisione quasi unanime di noi docenti di bloccare i viaggi<br />

d’istruzione…<br />

Forse non tutti sanno che la nostra scuola è iscritta da quest’anno<br />

all’associazione Libera, fondata nel ’95 da un sacerdote, don Ciotti,<br />

che ha ritenuto di poter servire il suo impegno nella Chiesa anche<br />

con la sua passione politica…no, nessuno deve scandalizzarsi:<br />

in questo caso si intende politica con la P maiuscola, non ingerenza<br />

nelle cose dello Stato, affinità partitiche più o meno trasparenti,<br />

giochi di potere esercitati con scambi di basso profilo..ma cura<br />

della polis. In particolare, la sua proposta è quella di unire, alla necessaria<br />

opera di repressione delle mafie svolta da magistratura e forze<br />

dell’ordine, la responsabilità della società civile per promuovere azioni<br />

positive che contrastino e magari vincano su questo cancro nazionale<br />

che, diffuso ormai anche nei nostri territori, dove c’è chi dice che<br />

non sta nel nostro dna di veneti, s’insinua nelle attività legali, non<br />

spara, non ha la coppola, ma il cappotto di cammello di insospettabili<br />

imprenditori e professionisti. Ma non è di Libera che volevo parlare, o<br />

meglio non in generale, ma di una “scoperta” che ho fatto visitando il<br />

suo sito.<br />

Il blocco dei viaggi d’istruzione, motivato non certo dalla volontà<br />

di danneggiare gli alunni, ma di sollecitare nella società civile ulteriori<br />

spunti di riflessione sulle conseguenze, più o meno note, della<br />

recente riforma delle scuole secondarie di secondo grado. Affrontare<br />

in modo corretto ed esauriente la questione della riforma sarebbe<br />

in questo spazio impossibile: mi sono domandata, però, se<br />

l’obbiettivo di questa iniziativa, rivolto a pesare, per coinvolgerlo<br />

nella protesta, su un importante settore dell’economia italiana,<br />

quello del turismo (durante la stagione scolastica agenzie, alberghi,<br />

tour operators, indotto fanno molto affidamento sulle scuole)<br />

potesse essere conseguito con altre modalità. Allora, perché non<br />

svolgere viaggi in Italia, by-passando i canali più potenti e rivolgendosi<br />

a un proposta di turismo basato su principi di giustizia<br />

sociale ed economica, rispetto dell’ambiente e delle culture, con lo<br />

scopo di contribuire allo sviluppo di determinati territori, basato<br />

sulla collaborazione di partner e fornitori di servizi che operano<br />

secondo criteri di giustizia , di rispetto del lavoro e dell’ambiente?<br />

Pagina 2<br />

Sto parlando del progetto “IL G(I)USTO di viaggiare”, sì,<br />

con la i , che comprende una serie di proposte riguardanti<br />

la Sicilia, perlopiù, che sembrano offrire, oltre alla scoperta<br />

del territorio di questa splendida regione, occasioni di confronto<br />

e riflessione. Invito tutti, colleghi e alunni, a visitare<br />

il sito www.ilgiustodiviaggiare.it. Magari se ne può riparlare…<br />

Elisabetta Frilli<br />

E per i più volenterosi quest’estate ci sono i campi di lavoro<br />

sui terreni confiscati alla mafie<br />

Cerca informazioni sul sito estateliberi@libera.it oppure<br />

chiama allo 066-9770301. Vi sono proposte anche per gli<br />

under 18!<br />

THE INDEPINDENT


INTERVISTA al professor SPAGNA<br />

Cosa voleva fare da piccolo?<br />

Ahah, :-) , sì ricordo perfettamente, in fondo è passato<br />

pochissimo tempo: non ho mai avuto in mente un lavoro<br />

di quelli classici,come il medico o il pompiere, piuttosto<br />

sognavo qualcosa del genere “Agente segreto” … Ricordatevelo<br />

se pensate di copiare in qualche verifica ;-).<br />

Quando ha capito di voler fare l'insegnante?<br />

In realtà ho iniziato a insegnare per caso. Dopo la Laurea<br />

in Economia e Commercio ho preso l'abilitazione come<br />

Dottore Commercialista ed ho cominciato la Libera Professione,<br />

ma i primi anni lavori praticamente gratis e<br />

quindi per sbarcare il lunario facevo delle supplenze, tre<br />

anni dopo ci fu un concorso, lo superai ed ebbi il posto di<br />

ruolo, nel frattempo avevo capito che amavo questo lavoro<br />

e quindi non ho più smesso.<br />

Meglio l'insegnante o il commercialista?<br />

Sono due attività molto diverse, il lavoro di commercialista<br />

ti può gratificare molto da un punto di vista tecnicoprofessionale<br />

quando ti capitano compiti complessi da<br />

portare a termine, o più venalmente, da un punto di vista<br />

economico se lavori duro, ma non è nemmeno confrontabile<br />

da un punto di vista umano. I rapporti che si instaurano<br />

a scuola possono essere infinitamente ricchi e la<br />

gratificazione che si ottiene nel trasmettere entusiasmo<br />

per la propria materia è impagabile.<br />

Come si trova con il <strong>Pindemonte</strong>?<br />

Benissimo, ovviamente;-).<br />

Che differenze trova tra la nostra scuola e quella dove insegnava prima?<br />

Negli ultimi 15 anni sono stato in un Istituto professionale alberghiero a Valeggio, le differenze sono molte. La mia<br />

materia qui è molto più importante ed approfondita ed io mi sento caricato da una maggiore responsabilità.<br />

E tra gli alunni di una e dell'altra?<br />

Mediamente qui trovo alunni più attenti e studiosi, mentre in entrambe le scuole ho trovato, per fortuna, la straordinaria<br />

forza data dalla vostra meravigliosa età ed io cerco sempre di assorbirne il più possibile per mantenere viva la parte<br />

giocosa e spensierata di me stesso.<br />

Cosa fa nel tempo libero?<br />

Prima di tutto sto con mia figlia e mia moglie, poi coltivo il mio hobby preferito che è la fotografia (gli amici che mi<br />

hanno visto in uno dei miei momenti creativi sanno quanto posso essere pericoloso con una fotocamera in mano) e<br />

inoltre cerco di fare un po' di sport, anche se ultimamente sono fermo a causa di una infiammazione ad un tendine e<br />

così sto “incicciando”, sì perché dimenticavo di raccontarvi che la mia più grande passione sono i dolci, in particolare<br />

al cioccolato. Buon Natale e felice anno nuovo a tutti... Posso offrirvi una fettona di pandoro ricoperto di cioccolato<br />

fuso?!<br />

Pietro Dall’Ora e Alberto Pegoraro<br />

THE INDEPINDENT<br />

Pagina 3


Il proprio paese? “Quello di cui ci si<br />

vergogna”, secondo lo storico Carlo<br />

E per te cosa vuol dire essere italiano? Intervista in VE.<br />

Annamaria Trevisani: Io mi sento un po’ staccata dall’idea di nazione.<br />

Nel senso che se rifletto su questa cosa della vergogna, che il proprio<br />

paese è quello di cui ci si vergogna, io mi rendo conto che ciò<br />

che più di tutto mi fa vergognare sono tutti gli assassini, gli stupri, le<br />

azioni di razzismo etc., ma fatti da qualsiasi stato, tutti ugualmente mi<br />

fanno vergognare dell’animo umano, che per come lo vedo io è diventato<br />

egoista: si uccide per soldi, si stupra per il piacere e si discrimina<br />

per divertirsi del prossimo. Quindi sì mi sento italiana, ma non<br />

per via della vergogna, perché sono nata qua, appartengo a questa<br />

cultura.<br />

Giorgia Mattuzzi: La nazione secondo me è un insieme di persone<br />

con la stessa lingua, cultura, ideali. Sebbene ci siano dialetti o diversità<br />

nel pensiero politico, la nazione rimane un punto di riferimento.<br />

Molto spesso fatti che accadono mi fanno vergognare del mio paese.<br />

Come ad esempio l’omicidio di quella ragazza il cui corpo è stato<br />

nascosto nella soffitta di una chiesa; o quando a Verona, poco tempo<br />

fa è stato ritrovato il corpo di un padre tagliato a pezzettini o quando<br />

sentiamo della storia dei preti pedofili. Proprio loro, considerati come<br />

modello di insegnamento fanno queste cose: come possono pretendere<br />

che il resto del popolo si comporti bene?<br />

Maria Ruocco: Non mi sento italiana, anche quando quattro anni fa ci sono stati i mondiali di calcio non tifavo mai l’Italia. Mi<br />

sento cittadina del mondo. Mi vergogno però di essere italiana quando sento che la politica è corrotta, quando sento parlare di<br />

mafia.<br />

Luca Soave: Nazione è la mia patria. Per lei molte persone sono morte e hanno dato la vita. Io sono contento di essere italiano<br />

perché se sono qui, ora che scrivo, lo devo a tutti quelli che lo hanno permesso, tra cui c’è mio zio che ha combattuto nella seconda<br />

guerra mondiale e sarebbe un disonore dire che non mi sento italiano, per via del suo sacrificio e di quello di tutte le altre<br />

persone. Oggi come oggi i cambiamenti sono all’ordine del giorno e il nucleo di tutto sono i soldi, che classificano ormai le persone<br />

in ogni ambito. Questo non mi piace dell’Italia. Comunque sono fiero di essere italiano, per il grande patrimonio culturale<br />

che possiede questa terra e per tutte le altre bellezze. Grazie a tutti coloro che hanno permesso che l’Italia sia così com’è!<br />

Vincenzo Mantio: Per me l’Italia è come il mio cuore, io mi sento italiano al 100% e come dice il nostro inno, “siam pronti alla<br />

morte l’Italia chiamò”, sono pronto a sacrificarmi per la mia patria, anche se a volte mi vergogno un po’ del mio paese, per alcuni<br />

fatti che succedono; però sono contento di essere nato in questo bellissimo posto che tutti ci invidiano. Come noi italiani ci<br />

sono poche persone al mondo.<br />

Matteo Zanchi: Io sono molto felice e fiero di essere italiano. Credo che la nostra nazione sia una delle più belle del mondo,<br />

soprattutto per la sua fantastica e lunghissima storia, nonostante tanti episodi negativi. Mi vergogno quando fatti gravi sconvolgono<br />

il mondo e noi siamo lì a parlare di cose che non contano niente, oppure quando vedo i politici che non fanno niente dalla<br />

mattina alla sera e prendono il quadruplo dei nostri soldi e passano il loro tempo a insultarsi gli uni con gli altri e concludono ben<br />

poco.<br />

Bamfo Davide: Per me la nazione è un insieme di usi e costumi uguali che caratterizzano un territorio. Essendo nato sul suolo<br />

italiano da genitori stranieri a volte mi sento come loro: un immigrato. Quando sento che si sparla e si generalizza sugli stranieri,<br />

all’interno di me si crea un vuoto che si riempie di rabbia. Che ci vuoi fare….certa gente è un po’ ignorante.<br />

La profe: Il giorno della laurea, me lo ricordo ancora, mi è venuto il groppo di orgoglio e riconoscenza a sentire le parole “in<br />

nome del popolo italiano, la dichiaro dottore in storia” e in quel popolo non c’erano solo gli eroi morti nelle carceri fasciste<br />

o negli agguati mafiosi, gli scrittori, che avevano saputo “fare poesia onesta” nella mia bella lingua; ma anche gente più<br />

anonima, che comunque aveva dato il proprio contributo con il suo mestiere e pagato le tasse perché ci fossero scuole<br />

Pagina 4<br />

THE INDEPINDENT


Bertasini Matteo: La nazione è il luogo delle mie abitudini, dei miei ricordi, per questo mi sento italiano, nelle tradizioni del<br />

mio paese, il 2 giugno quando almeno per un giorno si va tutti nella stessa direzione o quasi. Mi sento italiano quando si cerca di<br />

ottenere l’uguaglianza e la parità sociale. Non mi riconosco negli estremismi ma in quelle persone volonterose di ottenere una<br />

soluzione positiva per tutti.<br />

Edoardo Coltri: Per me la mia nazione è diventata un bel po’ schifosa, credo di non poter chiamare nessuno ‘fratello d’Italia’.<br />

Non mi sento italiano perché non mi piace il mio stato e non credo in questo stato. Mi vergogno della giustizia che ha, di tutte le<br />

figuracce che i politici ci fanno fare in tutto il mondo e di tutta quella falsa informazione che c’è.<br />

Andrea Degani: Io credo che la propria nazione è una specie di famiglia dove gli usi e i costumi ti appartengono, li senti dentro.<br />

Qualcosa che fin da piccolo ti hanno insegnato a rispettare e onorare. Personalmente mi sono sempre sentito italiano perché comunque<br />

quasi sempre capivo la situazione che si verificava nel mio paese. Le uniche volte che mi sono vergognato di essere italiano<br />

è stato quando al tg ho sentito parlare di maltrattamenti di barboni oppure immigrati, per il recente caso moggiopoli e per<br />

violenze verificatesi allo stadio.<br />

Francesco Del Bene: Per me la mia nazione non è quella del <strong>2010</strong>, ma quella di 100 anni fa, col passare del tempo si dà sempre<br />

più per scontata l’Italia, molto spesso viene attaccata, disprezzata, sbeffeggiata, ma non dobbiamo scordarci di tutte le persone<br />

che sono morte per unirla, sia in battaglia che per aver sempre mantenuto le proprie idee anche quando erano scomode. Quelli sì<br />

che erano italiani, oggi molti preferirebbero rimanere sotto i borboni o gli austriaci, quest’Italia non ha più il coraggio che ha<br />

dimostrato 150 anni fa e dovremmo solo prendere esempio da quelli di allora.<br />

Roberto Caloi: Molte presone si sentono italiane solo quando gli fa comodo: ad esempio quando l’Italia va bene dal punto di<br />

vista sportivo mi dà fastidio vedere gente salire sul carro dei vincitori, mentre gira le spalle quando la nazione va male. Secondo<br />

me uno si può dire italiano se si interessa della sorte della propria nazione.<br />

Edoardo Bedendo: La mia nazione è il luogo dove c’è tutta la<br />

mia storia, la mia tradizione e mi sento italiano perché i miei<br />

ideali si rispecchiano negli ideali delle persone che combatterono<br />

per l’unità. Mi sento italiano quando leggo la costituzione<br />

italiana, in quanto in quel testo vengono proclamati tutti i valori<br />

della repubblica, tutte le leggi importanti dello stato tuttora in<br />

vigore. Mi vergogno di essere italiano quando qualche politico<br />

pensa di fare qualcosa di folle ad esempio cambiare i colori<br />

della repubblica italiana, ma forse nella costituzione non c’è<br />

scritto che la bandiera è il tricolore?!<br />

Luisa Zanini: Sento di essere italiana perché vivo ogni giorno<br />

come parte integrante della società in cui mi trovo, inoltre i<br />

miei genitori sono molto attaccati alle tradizioni venete. Gli usi<br />

e i costumi dei nostri nonni devono essere ricordati e questa<br />

convinzione fa sì che ci si senta attaccati al territorio, contraddistinguendoci<br />

anche dalle altre parti d’Italia.<br />

Francesco D’Onofrio: Per me la nazione è il luogo in cui vivo.<br />

Io mi sento italiano, ma nel presente in cui viviamo mi vergogno<br />

certe volte di esserlo per tutte quelle forme di razzismo<br />

verso le persone scure di pelle o verso gli omosessuali, oppure<br />

per altre forme di cui ogni paese dovrebbe vergognarsi. Succede<br />

sempre qualcosa di inconcepibile di cui gli abitanti di quel<br />

paese non possono che sentirsi umiliati.<br />

Elena Bertini e Marta Merlugo: Non ci piace essere etichettate<br />

come mafiose e mangiatrici di pizza!<br />

Luca Bellocchio: La nazione non è niente di particolare, è il<br />

posto dove nasci e da cui prendi alcune abitudini. Mi sento italiano<br />

semplicemente per il fatto che lo sono. Ma non ma non<br />

me ne vergogno in genere, tranne che per la politica.<br />

Valentino Accordi: Per me la mia nazione è lo stato in cui<br />

abito, pur con i suoi pregi e difetti, ma non è intesa come patria,<br />

come la pensavano i poeti del 1800. Io mi sento italiano,<br />

ma soprattutto veronese, perché per dialetto e per alcune cose<br />

che faccio qui a Verona, altrove non sarei capito.<br />

Luca Aganetti: A volte mi vergogno ad esempio quando sento<br />

parlare della violenza negli stadi, soprattutto se si fa il confronto<br />

con un paese come l’Inghilterra, dove a chi sgarra viene applicata<br />

una pena severa, infatti negli stadi inglesi tutti guardano<br />

la partita tranquilli e senza protezioni e barriere varie.<br />

Andrea Girardi: Personalmente mi sento italiano, perché sono<br />

contento quando succedono cose belle per l’Italia. Giacomo De Togni: Mi sento sempre italiano.<br />

Giada Sartori: La nazione è la casa.<br />

THE INDEPINDENT<br />

Pagina 5


A chi fosse stato distratto, bisogna far sapere che un mese fa a Madrid si è svolta la versione europea dei VMAs,<br />

gli Mtv Europe Music Awards, in cui, dicono, vengono premiate le “migliori” ugole dell’anno e come ogni buona<br />

edizione che si rispetti ci sono state sorprese da stracciarsi le sopracciglia! Dal momento che in questo periodo<br />

vanno di moda le liste, perché non farla anche noi?!<br />

Ecco la lista dei vincitori con i relativi premi<br />

(conoscendo la media in inglese dei nostri studenti i<br />

premi sono stati tradotti in italiano):<br />

Miglior artista femminile Lady Gaga<br />

Miglior artista pop Lady Gaga<br />

Miglior canzone Lady Gaga – Bad Romance<br />

Miglior artista maschile Justin Bieber<br />

Miglior video Katy Perry – California Gurls<br />

Impegno umanitario Shakira<br />

Miglior artista esordiente Ke$ha<br />

Miglior gruppo alternativo Paramore<br />

Miglior gruppo rock 30 Seconds To Mars<br />

Miglior Live Linkin Park<br />

Miglior Artista Hip Hop Eminem<br />

Miglior artista europeo Marco Mengoni<br />

Miglior live world stage Tokio Hotel<br />

Icona globale Bon Jovi<br />

Best push act Justin Bieber<br />

Ok, com’era immaginabile Lady Gaga spopola, divide il pubblico, ma quel che è certo è che fa sempre notizia,<br />

anche se poco per la sua musica. Kate Perry vince con il video di California Gurls: niente di speciale, se non fosse<br />

per Snoop Dog, lei nuda a parte il reggiseno che spara schiuma (usato anche da Lady Gaga come mitraglia e<br />

fuoco d’artificio). La nota positiva per l’Italia, però, è la vittoria di Marco Mengoni come miglior artista<br />

europeo: forse non è la miglior promessa del panorama italiano, ma almeno non siamo invisibili al resto del<br />

mondo. E finalmente arriviamo al tanto acclamato Justin Bieber, vittoria la sua per cui vale la pena farsi un<br />

sacco di domande: come fa un ragazzino di 16 anni, alto un metro e mezzo, spuntato dal nulla e che canta<br />

canzoni brutte come un calamaro in decomposizione, a vincere il titolo di miglior artista maschile? Come fa ad<br />

aver battuto artisti del calibro di Eminem, Enrique Iglesias, Usher e Kanye West? Come fanno a rimanere fuori<br />

dai premi più importanti Muse, Gorillaz , Bon Jovi, Shakira Rihanna? Semplice, ha deciso il televoto.<br />

Pagina 6<br />

THE INDEPINDENT


NOI CHE AL PINDE CI STIAMO BENE<br />

Sabato pomeriggio 11 dicembre <strong>2010</strong>: fuori i banchetti di santa<br />

Lucia, dentro, al primo piano della Gran Guardia, salita l’imponente<br />

scalinata, le scuole che presentano la loro offerta formativa.<br />

Per il nostro istituto oltre ad alcuni insegnanti ci sono due<br />

ragazzi volontari: Andrea Axl Ambrosio e Franco Arcaro. Si<br />

danno molto da fare, fermano i più giovani (soprattutto le più<br />

giovani!) e sembrano molto convincenti. Chiedo se fanno per<br />

finta, per ’pubblicità’, o sul serio. Mi guardano stupiti: loro al<br />

Pinde ci stanno benissimo! Comincia così la nostra intervista.<br />

Franco: E’ la prima volta che vengo intervistato! Potrei iniziare<br />

così: grazie ai quattro anni che ho passato qui sono convinto che il<br />

periodo scolastico sia il più bello della nostra vita.<br />

Andrea Axl: Anche mia mamma, sa, era venuta al <strong>Pindemonte</strong> da<br />

ragazza! Lei mi ha sicuramente influenzato nella scelta.<br />

Franco: Le compagnie ti influenzano di meno, è ovvio che in terza media sono più i familiari, i genitori a farlo.<br />

Andrea Axl: Nelle famiglie protettive, soprattutto! Da piccolo il mio sogno era fare l’avvocato! Avevo una logica ferrea e senso della<br />

giustizia! Adesso mi sono spaventato: c’è troppo da studiare.<br />

Franco: Il primo giorno di scuola me lo ricordo benissimo: tantissima gente più grande di me, Marcello Viglianisi, Pajola, Michele<br />

Castaldelli, poi mio fratello Marco che era in quarta, come sono io adesso. Madonna che grandi che mi sembravano! E adesso è passato<br />

tutto così velocemente. E’ una scuola molto unita, sa, questa, tutti si conoscono, poi si tenta sempre di discutere, di risolvere i problemi.<br />

E’ logico che i più spaesati siano proprio i primini, anche quelli che combinano più guai! Se io fossi un professore con loro<br />

sarei durissimo: solo dopo si può mollare, fanno i bulletti, pensano a giocare, di essere ancora alle medie… Bisogna proprio dargli una<br />

calmata.<br />

Andrea Axl: Però non parlerei di bullismo vero e proprio, tipo ricatti per soldi o robe del genere, ci si conosce tutti… Comunque anche<br />

le ragazze fanno il loro casino, chiacchierano anche più di noi. Come vorrei che fosse la mia ragazza? Comprensiva, non gelosa,<br />

non apprensiva, non possessiva, molto sentimentale e affettuosa. Invece certe fanno le rozze, le dure, i maschiacci. Poi, si sa, un po’ di<br />

bellezza ci deve essere sempre, ma non troppo: tante ‘se la tirano’, sono vanitose, oppure troppo serie, sarebbe più bello scherzare.<br />

Franco: Quando ero in prima mi attiravano le grandi di quarta e quinta! Fisicamente, è inutile, si guarda molto al fisico a quell’età. Poi<br />

forse meno, anche al carattere. Ecco poi io da una ragazza vorrei...che non la dia a tutti. Una seria, come posso dire?!<br />

Andrea Axl: Sì, anch’io volevo dirlo quello! Se abbiamo la morosa? Io sì, anche se non ci vediamo spesso. I professori dovrebbero<br />

pensarci: dovrebbero lasciarci un po’ più di tempo libero per la vita privata! Noi siamo due straimpegnati e ci dispiace vederci poco.<br />

La fiducia è la cosa più importante, la sincerità: se no, non c’è rapporto.<br />

Franco: Le ho dato il primo bacio a Castel San Pietro. Sì, romantico, ma troppi scalini!<br />

Andrea Axl: Anch’io la mia l’ho portata là e si lamentava. Le dicevo: ti devo portare su in braccio?! Ma poi arrivata in cima ha ammesso<br />

che ne era valsa la pena. Ci andiamo anche per gli anniversari. No, non è pieno di morosi!<br />

Franco: Anch’io credevo! Invece ci sono più che altro turisti.<br />

Andrea Axl: Scriva il mio nome intero: è quello del cantante dei Guns & Roses. Purtroppo nel 1992 si sono divisi e del vecchio gruppo<br />

è rimasto solo il cantante. Il mio preferito era Slash, il chitarrista. Ha suonato anche con Vasco. Mio papà voleva chiamarmi Slash,<br />

è stata mia mamma ad opporsi. Anzi, lei ha imposto anche il primo nome: Andrea. Le mie ninne nanne sono state tutte hard rock!<br />

Suono un po’ la chitarra. Mio papà faceva parte di un gruppo, poi ha smesso quando sono nato io. Ha 38 anni, è giovane. Abbiamo<br />

tutti e due la moto adesso, giochiamo alla play, siamo un po’ come fratelli. Pretende, eh, però, dal punto di vista scolastico. Parla in<br />

modo divertente, è simpatico, ma sa diventare serio, molto serio! Sa le cose di adesso, è un moderno, si interessa di tecnologia, di politica,<br />

molto più di me. Forse all’inizio l’ho vincolato, nascendo, ma ora andiamo insieme ai concerti, ai raduni. Si arrabbia se porto a<br />

casa brutti voti e faccio cavolate con la moto.<br />

Franco: I maschi al Pinde, soprattutto i vecchi, sembrano tanto duri da fuori, con le donne, intendo, ma non è vero niente: c’hai paura<br />

a chiedere anche solo come si chiamano! E’ difficile mostrare i sentimenti. Marco, mio fratello, lavora da aprile, a Sommacampagna,<br />

al mercato ortofrutticolo: fa le bolle, le fatture, quelle robe lì insomma. Si deve alzare presto, deve essere là alle 6 di mattina, ma alle<br />

13 ha finito. Al pomeriggio dorme un po’, poi allena i giovanissimi, ha la morosa anche lui, gioca a calcetto.<br />

La profe: Me lo saluti tanto?! E’ stato un mitico rappresentante di istituto quando ci volevano cambiare la sede, ma anche nella sua<br />

classe era così buono, era impossibile non volergli bene: mi ricordo quando per l’ultima verifica di letteratura ha portato i santini da<br />

Lourdes e prima di cominciare si è alzato e, quasi senza dire una parola, ne ha messo uno su ogni banco dei compagni! Poi ha fatto<br />

tutte le riprese del film su Dante! Non è mancato una volta! E alla maturità quanta gente c’era ad accompagnarlo?! Tantissimi amici!<br />

Franco: C’ero anch’io, tutti noi quattro e poi i nonni e lo zio!<br />

Pagina 7


Pagina 8<br />

CONCORSO PER LA CLASSE PIÙ NATALIZIA<br />

Quest’anno nel nostro istituto si è diffusa la moda di addobbare le classi con decori natalizi: la 4^B è<br />

stata la prima a prendere l’iniziativa! In seguito a vari sondaggi, sentendo i rappresentanti di ogni classe,<br />

professori e personale ATA, quest’idea è risultata condivisa da tutti, con l’unica condizione che l’addobbo<br />

non sia eccessivo (a parte il professor Spagna: “Eccessivo è meglio per una scuola più allegra!”)<br />

Abbiamo chiesto a tutte le classi di mostrarci i loro addobbi, ma non tutte si erano lanciate. In particolare un rappresentante di<br />

di 4^ alla nostra domanda ci ha risposto stupito: “Oddio! Dovevamo?!” . Invece un altro di 5^ (pensiamo D!) ha aggiunto che<br />

siamo tutti invitati in classe loro per il pranzo di Natale (menù del giorno: linguine al salmone)!<br />

Gli addobbi più gettonati sono stati i festoni, i disegni e le scritte. Le porte sono<br />

state il luogo simbolico più decorato. Ci sono stati segnalati piccoli furti inno‐<br />

centi come per esempio coccarde rubate ad altre classi o addirittura all’albero<br />

del proprio condominio! Quasi nessuna classe ha organizzato collette per l’ac‐<br />

quisto delle decorazioni, a parte le più danarose!<br />

1° classificata<br />

2° classificata<br />

I professori e il personale ATA hanno costituito la giuria che ha decretato<br />

vincitrici le seguenti classi:<br />

MOTIVAZIONE: La miglior classe autofinanzia‐<br />

ta, di cui è stato sottolineato il grande spirito<br />

natalizio: ci sono più addobbi che banchi. ☺<br />

Ai professori è piaciuto molto il presepe.<br />

MOTIVAZIONE: Un po’ la fotocopia della precedente, a dire<br />

il vero, tra l’altro sua vicina di pianerottolo, ma questi ragaz‐<br />

zi...non hanno speso una lira!!!!! Che siano loro i ladri condo‐<br />

miniali!!??<br />

M. Mainenti, S. Bombieri, F. Ascione, M. Pigozzo<br />

3° classificata<br />

MOTIVAZIONE: Molto apprezzata per l’originalità: vedi<br />

porta e stelle appese alle luci.<br />

THE INDEPINDENT


PS: anche il personale ATA sente<br />

l’atmosfera natalizia!<br />

Da parte<br />

degli<br />

• Tanto amore...:)<br />

• La felicità<br />

• Moto Aprilia RS 125<br />

• Un po’ di fortuna<br />

• Un 6 in matemati‐<br />

ca ...ma anche in dirit‐<br />

to e italiano….e in<br />

politica!<br />

• Non saprei... forse<br />

una montagna di dolci<br />

☺<br />

• Resto nel patetico ma<br />

è la verità: più frater‐<br />

nità!<br />

alunni<br />

• Belen Rodriguez!<br />

• Sotto lʹalbero vorrei<br />

un falco addestrato ☺<br />

(vivo)<br />

• La borsa di Chanel<br />

• Un computer nuovo<br />

di zecca, un I‐pod e un<br />

corso di chitarra!<br />

• Un armadio di vestiti<br />

nuovi<br />

• Una giornata con gli<br />

amici a Sing Star! ☺<br />

Da parte della biblioteca:<br />

• Che qualcuno entrasse per….leggere!!!<br />

per questo vi segnaliamo il video strepitoso BENVENUTO NELL’ESPERIENZA BOOK!<br />

http://www.youtube.com/watch?v=nsravNklRes<br />

Serena Roin, Michele Durante e Giulia Broggio<br />

THE INDEPINDENT<br />

E il professor Santucci per Natale ci segnala una poesia di Trilussa:<br />

La tartaruga<br />

Mentre, una notte, se n'annava a spasso,<br />

la vecchia Tartaruga fece er passo<br />

più lungo de la gamba e cascò giù<br />

co' la casa vortata sottinsù.<br />

Un Rospo je strillò: - Scema che sei!<br />

Queste so' scappatelle<br />

che costano la pelle... -<br />

Lo so: - rispose lei -<br />

ma, prima de morì, vedo le stelle.<br />

Da parte dei prof<br />

• George Clooney, ma anche Raoul Bova!<br />

• Vorrei che entrasse Gesù bambino in tutte le<br />

famiglie e che nessun bambino dovesse star<br />

male<br />

• Pace e salute per la mia famiglia<br />

• Che finalmente cadesse il governo Berlusconi!<br />

• Che si restituisse alla scuola pubblica ciò che<br />

la Gelmini le ha tolto dandolo alle private<br />

• Che si tornassero ad avere 23‐25 alunni per<br />

classe<br />

• Un buono dal padre eterno che mi garantisse<br />

la serenità per i prossimi 30 anni<br />

• Che riuscisse bene lo spettacolo teatrale pro‐<br />

gettato per la primavera prossima, il 24 marzo,<br />

presente anche Milton Fernandez, l’autore da<br />

cui abbiamo tratto il copione, che gli attori<br />

fossero bravi e si divertissero, che il regista<br />

fosse contento e il pubblico leggesse il libro<br />

L’argonauta e facesse tante domande intelli‐<br />

Pagina 9


Pagina 10<br />

Identità giovanili<br />

Camminando per strada stiamo sempre a valutare e classificare i ragazzi che ci circondano e naturalmente<br />

abbiamo dei punti di riferimento che conosciamo solo noi giovani. I più significativi ‘modi di<br />

essere’ o ‘stili’, chiamateli come volete, sono i seguenti:<br />

EMO: il nome deriva da un genere musicale che si trova tra il punk e il rock: L’EMOTIONAL<br />

HARDCORE.<br />

Stile: ci viene subito in mente una persona vestita da “skater” con jeans stretti, maglie con disegnati<br />

teschi o anche il nome delle band, ai piedi delle Converse o le Vans, un po’ dappertutto cinture e<br />

braccialetti con borchie e la tipica pettinatura con una lunga frangia che scende sugli occhi; l’importante<br />

è che il tutto si aggiri sui colori nero-viola che rappresentano la loro depressione. Escono poco<br />

e quando lo fanno si dirigono principalmente verso piste<br />

da skate. Musica: la musica ideale si aggira attorno a band come “Funeral for a friend” o<br />

“The all-american rejects” che rispecchiano il loro stato d’animo infelice. Pensiero: sono<br />

persone solitamente depresse e solitarie,con una visione pessimistica nei confronti del mondo,<br />

perché si sentono emarginate e incomprese. Sfogano questo loro pensiero facendosi del<br />

male, spesso con tagli sulle braccia, però senza mai tentare il suicidio.<br />

TRUZZI: il termine truzzo, viene attribuito a quei ragazzi che come “motto” hanno la frase<br />

TUNZ TUNZ TUNZ PARAPARA TUNZ TUNZ TUNZ, che sarebbe un’imitazione delle<br />

canzoni disco.<br />

Stile: si può dire in un certo senso, che sono l’opposto degli emo perché lo “stile da truzzo” è<br />

molto colorato, i vestiti solitamente griffati e lucidi, accompagnati da oggetti eccentrici, come<br />

cinture giganti e occhiali di ogni genere e colore, basta che riescano ad attirare l’attenzione.<br />

Musica: come detto sopra, i truzzi adorano ascoltare la dance, techno e house. Pensiero: in<br />

genere sono persone “notturne” che passano il sabato sera (per loro sacro e inviolabile) tra<br />

bar e discoteche, dove i ragazzi cercano di attirare l’attenzione delle ragazze utilizzando<br />

“balli” molto stravaganti, mentre le ragazze cercano a loro volta di far cadere i ragazzi nelle<br />

loro “sexy-trappole”, utilizzando vestiti super aderenti solo per farsi notare. Il tempo restante<br />

è impegnato su social network come Facebook o Netlog, dove passano ore a caricare le<br />

migliaia di foto che si sono fatti durante la giornata, o “spiano” quello che fanno i loro amici.<br />

RAPPER: come può essere facile intuire questo nome deriva dal genere musicale<br />

RAP.<br />

Stile: il modo di vestire di queste persone ritrae quello dei cantanti, cioè: pantaloni e<br />

felpe molto larghi, cappelli grandi con la visiera storta sostituibili anche da bandane<br />

di colori sgargianti, anelli e grosse catene da tenere al collo. Musica: rap, per questi<br />

ragazzi, è un modo di sfogarsi e mettere su testi in<br />

rima i loro sentimenti e i loro pensieri, quindi, si può<br />

dire che per loro è sacra e guai a chi gliela tocca!<br />

Pensiero: queste persone formano gruppi basati su<br />

fiducia e rispetto, per cui ci si può anche “sfottere”<br />

senza problemi. In genere, quando vanno fuori di<br />

casa, sono soliti frequentare luoghi tipicamente americani<br />

come fast-food o i campi di basket, tipico loro<br />

sport.<br />

NERD: in italiano viene tradotto come secchioni,<br />

vale a dire quei giovani che hanno voti molto alti,<br />

che passano tutto il pomeriggio e la sera sui libri a<br />

studiare quello che si è fatto la mattina in classe e che spesso hanno problemi nel rapportarsi coi coetanei.<br />

Stile: non hanno un vero e proprio stile, o forse sono gli unici che ne hanno uno davvero ‘personale’, diciamo<br />

che, nella nostra immaginazione, la parola secchione richiama l’immagine di ragazzo con occhiali<br />

dalla montatura spessa e di tinta unica, camicie molto, anzi, troppo serie per il luogo scolastico e i capelli<br />

in perfetto ordine. Musica: di solito il nerd autoproduce i suoi lavori, pubblicandone diversi gratuitamente<br />

online. Pensiero: i nerd sono molto legati alla scuola perché in essa trovano la loro fonte di soddisfazione:<br />

spesso sono imbranati sia negli sport che con le ragazze. Passano la maggior parte del tempo a casa<br />

sui libri, lasciandosi solo poche ore per lo svago, impiegandolo spesso in giochi di ruolo, fumetti di vario<br />

genere e a guardare film di fantascienza. Oggi per dare del nerd a una persona è sufficiente che abbia<br />

voti che volano dall’otto in su.<br />

Michele Durante e Serena Roin<br />

THE INDEPINDENT


NOTIZIE DALL’UNIVERSITA’<br />

I tempi corrono, le superiori ti sfiniscono ma poi finiscono<br />

(si spera) e poi capita che ti trovi davanti al bivio:<br />

università o lavoro?<br />

Io ho intrapreso quest'anno l'avventura universitaria.<br />

Sono iscritta ad economia e commercio qui nella facoltà<br />

di Verona insieme ad altri circa 400 ragazzi. Le lezioni<br />

sono iniziate il 4 ottobre e si sono ufficialmente concluse<br />

il 16 dicembre. Le materie trattate sono state ECO-<br />

NOMIA AZIENDALE, MATEMATICA E DIRITTO<br />

PUBBLICO. Ora tocca la parte più difficile: superare il<br />

primo appello! E per appello non intendo quello che fa<br />

il professore alla prima ora, si tratta di guai ben più<br />

grossi, si tratta di ESAMI.<br />

Per quanto riguarda la vita da studentessa devo dire che<br />

è piena di tentazioni, hai più occasioni per perdere tempo,<br />

hai più libertà oggettivamente, ma libertà significa<br />

anche scelte: scegli se frequentare o no, scegli se andare<br />

là a scaldare la poltrona o no, scegli con che umore andare<br />

a lezione... fai tutte queste scelte e poi scopri che<br />

non gliene importa a nessuno e che quindi stai solo e<br />

veramente lavorando su te stesso!<br />

La verità è che per andare all'università bisogna essere<br />

MOTIVATI!<br />

(...e per quanto riguarda me e il mio primo appello: se<br />

sono rose fioriranno :) ma se son spine pungeranno!".<br />

Ciao a tutti,<br />

Basta! Non ce la faccio più a leggere nei giornali solo notizie di morte, di omicidi, di cattiva politica! Ma perché una volta non<br />

parliamo di Santa Lucia!? Della santa che tutti i bambini amano senza sapere che questa bellissima magia verrà rovinata un<br />

giorno da un adulto o da un perfido coetaneo che gli dirà: “ Ma tu credi veramente a Santa Lucia?”. “ Si..”. “Ma va, stupido,<br />

non esiste”. In questo momento della vita di ogni bambino succede una rivoluzione: Immersi in grandi quesiti si domandano arrabbiati:”Ma<br />

chi è che ci porta i regali??????????”.<br />

Abbiamo chiesto ad alcuni adulti come hanno vissuto questo momento tragico della loro vita!!! Beh non vi dico! Panico! Tutti<br />

hanno pianto e si sono sentiti traditi!!! Francesco ci ha raccontato la sua esperienza:<br />

Mamma di F: - Franceschino visto che ormai hai 10 anni la mamma deve dirti una cosa. Ma tu non devi piangere!!!<br />

F: -Dimmi.<br />

Mamma di F: - Santa Lucia non esiste.<br />

F: - Ma come? E allora chi è?<br />

Mamma di F: - Sono io!<br />

F: - Tuuuuuuuu?! Ma allora sei santa Lucia?!<br />

Mamma di F: - Sì.<br />

F: - E come fai ad accontentare tutti i bambini? =)<br />

Fu così Francesco capì che santa Lucia in verità non c’è e da allora cominciò a chiedere soldi al posto dei regali!<br />

Per ognuno di noi santa Lucia è stata sempre un grande evento: scrivere la letterina, comportarsi bene quei giorni prima che arrivasse,<br />

andare a letto presto con l’ansia e il pensiero di quello che avremo trovato ai piedi del letto. Sono cose che una persona non<br />

può dimenticare facilmente. Quindi comportatevi bene che forse la mamma di Francesco passerà anche da voi l’ anno prossimo!!<br />

THE INDEPINDENT<br />

Merima Barakovic, la nostra ex direttrice<br />

Luca Soave<br />

Pagina 11


MOTORi a cura di Alessio Tommasini e Nicola Bonivento<br />

Che bella invenzione…i motori! Servono a tutti e per tutto: lavorare, viaggiare e tanto altro ancora. Vi siete<br />

mai chiesti una volta nella vita, che cosa si farebbe senza i motori?! Cosa sarebbe l’uomo bello ed affascinante<br />

della pubblicità senza una bella auto che lo incornici?! Come farebbe un aereo con le sue imponenti ali<br />

senza il motore che lo fa alzare in volo?! Come tanti sfortunati a vivere ancora decentemente, senza, per esempio,<br />

una macchina che permetta la dialisi renale?<br />

Bene ragazzi, appurato tutto questo, cioè che la vita ha sempre bisogno della mano dell’uomo, che è un motore<br />

unico nel suo genere, ma che ormai se non ci fossero i motori che muovono il mondo questo si fermerebbe,<br />

oppure ritornerebbe all’era del Medioevo, rimettiamo i piedi per terra e parliamo delle nostre tanto<br />

amate auto! Sia per le loro caratteristiche estetiche, sia per le prestazioni su strada, con l’arrivo della brutta<br />

stagione ci fanno andare incontro ai tradizionali problemi legati alla viabilità: forti piogge, neve e ghiaccio.<br />

Questi fenomeni richiedono una maggiore prudenza alla guida, poiché è facilissimo, a causa della perdita di<br />

aderenza, perdere anche il controllo della vettura, con conseguenze poco piacevoli per l’incolumità e il portafogli.<br />

Come ogni anno, però, dopo il freddo inverno, arriva sempre la bella stagione e finalmente potremo far uscire<br />

dai garage i nostri bolidi “le MOTO”, che, grandi o piccole che siano, sono sempre motivo di orgoglio! Impariamo<br />

però a curare e rispettare il nostro motociclo, presupposto imprescindibile per viaggiare sicuri.<br />

Una volta in sella si entra in simbiosi con il proprio mezzo e non ci si fa trasportare, ma lo si deve condurre.<br />

Sempre accorti e ligi a tutte le regole dettate dal codice della strada (v. novità nella pagina accanto) e dalla<br />

nostra intelligenza, in modo da guidare con attenzione e sicurezza.<br />

Pagina 12<br />

Si chiamano "microcar" in gergo macchinette. Ma in<br />

realtà sono un ibrido: non per il motore, bensì per la carrozzeria.<br />

Né auto né motorini. Tanto invadenti quanto<br />

pericolose. E per di più care, molto care, proprio da figli<br />

di papà più o meno viziati e prepotenti.<br />

Costano tanto perché tecnicamente sono "quadricicli leggeri",<br />

cioè scooter coperti, con un telaio tubolare, montati<br />

praticamente a mano. Eppure, costituiscono un pericolo<br />

pubblico, innanzitutto per chi li guida e per i passeggeri,<br />

ma anche per tutti gli altri: automobilisti o pedoni. Meno<br />

agili e scattanti, appunto, di un motorino; meno robusti e<br />

sicuri di una qualsiasi utilitaria.<br />

E però s'infilano dappertutto, superano a destra e a sinistra,<br />

tagliano la strada, raramente rispettano i semafori e<br />

i passaggi pedonali. Molti genitori si rassegnano ad affidare<br />

una micro-car ai propri figli non ancora maggiorenni<br />

e del tutto impreparati, nella speranza di evitare i rischi<br />

del motorino. Ma il rimedio può anche essere peggiore<br />

del male. Spesso la guida delle macchinette diventa per<br />

gli adolescenti un esercizio d'irresponsabilità, un'istigazione<br />

all'indisciplina stradale. Con buona pace della sicurezza,<br />

loro e nostra.<br />

THE INDEPINDENT


Stangata per i giovani nel nuovo Codice della strada con multe pesantissime<br />

Una stretta così mirata non si era mai vista. La riforma del Codice della strada complica di molto la vita dei giovani: si<br />

va dagli esami di pratica anche per guidare motorini e minicar (ne sa qualcosa il prof. Ruaro!) ai limiti di potenza delle<br />

vetture guidabili nel primo anno di patente, dall'alcol zero al certificato di non-abuso di alcol e non-uso di droghe. E,<br />

soprattutto, essa aggrava le sanzioni in tutta una serie di casi, quando il trasgressore è un giovane. La stretta non si<br />

applica in modo omogeneo. Alcune penalizzazioni riguardano i soli minorenni, come la revisione della patente se si<br />

commette un'infrazione che agli altri costa solo la sospensione. Altre, la maggior parte, valgono per i primi tre anni di<br />

guida, a prescindere dall'età; quindi si applicano anche ai neopatentati adulti, che peraltro con la riforma sono destinati<br />

ad essere sempre di più. Lo stesso vale per due delle tre penalizzazioni che il Codice già prevedeva: limiti di velocità<br />

abbassati per chi ha la patente B a 100 in autostrada e 90 anche sulle strade extraurbane principali e decurtazioni di<br />

punteggio raddoppiate (la terza pone i limiti di potenza massima di 25 kW e di potenza/massa a vuoto di 0,16 kW/kg<br />

per le moto guidabili con patente A1 e vale per i primi due anni). Per un solo anno (pure qui anche per gli adulti) var-<br />

ranno invece i nuovi limiti ai motori delle vetture (70 kW e 55 kW/t di rapporto potenza/massa a vuoto). C'è poi l'alcol<br />

zero, che – per come è stato formulato – si applica nei primi tre anni, ma solo se la patente è di categoria B e a chiun-<br />

que abbia meno di 21 anni: quindi anche a un giovane ciclista non patentato. Ne viene invece escluso un 22enne che<br />

ha appena preso la patente A. Chissà se i parlamentari che hanno scritto e votato la norma avevano in mente anche<br />

questi casi particolari.<br />

THE INDEPINDENT<br />

CURIOSITA’<br />

In America un ingegnoso e fantasioso carrozziere è<br />

riuscito da una vecchia Pontiac Fiero del ’87 pagata<br />

appena 60 dollari a creare una perfetta replica della<br />

supercar, di Sant’Agata Bolognese, Lamborghini Reventon<br />

venduta al prezzo di 1.2 milioni di euro…<br />

Pontiac Fiero prima della trasformazione<br />

...ed ecco la famosa supercar fatta in casa!<br />

Pagina 13


CHIEVO, UN BUON INIZIO<br />

PER UNA BUONA STAGIONE<br />

La stagione <strong>2010</strong>-2011 si apre per i gialloblù della diga con parecchie<br />

novità. La più importante riguarda l'allenatore, infatti Domenico<br />

Di Carlo è passato alla guida della Sampdoria e così sulla panchina<br />

del Chievo siede Stefano Pioli, ex giocatore juventino ed ex tecnico<br />

di Sassuolo e Parma, solo per citarne alcune. Anche la Rosa viene<br />

rimaneggiata: Mario Yepes, Elvis Abbruscato, Erjon Bogdani, Giampiero<br />

Pinzi, Luca Ariatti e Manuel Iori hanno lasciato il club per accasarsi<br />

altrove, mentre approdano in gialloblù nuovi rinforzi per poter<br />

puntare a qualcosa in più che non sia la solita salvezza. Ed ecco<br />

quindi arrivare gli attaccanti Moscardelli, Thereau, i centrocampisti<br />

Guana, Bogliacino, Fernandes (nazionale svizzera), Constant<br />

(nazionale guineiana), e il difensore Bostjan Cesar, compagno di<br />

nazionale dell'altro difensore sloveno presente nella rosa Bojan Jokic.<br />

Il Chievo parte fortissimo tanto che riesce a vincere i primi due incontri<br />

e a balzare così in vetta alla classifica, caro professor Castagnetti!<br />

Ma nell'incontro successivo, il Brescia riesce a sconfiggere<br />

i gialloblù grazie alla rete di Diamanti.<br />

I clivensi non si perdono d'animo e, nel turno successivo, sconfiggono<br />

allo stadio "San Paolo" di Napoli i partenopei con il risultato di 1-<br />

3, per poi incappare in una sconfitta in casa contro la sorprendente<br />

Lazio.<br />

Successivamente arriva un pareggio contro il Cagliari, ma nel seguente<br />

turno i clivensi vengono battuti a San Siro dal Milan di Allegri<br />

con il risultato di 3-1. Anche qui i gialloblù non si perdono d'animo<br />

e contro il Cesena riescono ad ottenere una bella vittoria per 2-<br />

1, inutile il gol dell'ex Bogdani. Nei quattro turni successivi il Chievo<br />

non riesce ad ottenere risultati brillanti, infatti arrivano tre pareggi<br />

(rispettivamente contro Parma, Bari e Sampdoria) e una sconfitta<br />

contro la Fiorentina. Tali risultati derivano da un'imprecisione sotto<br />

porta da parte degli attaccanti, che non sanno più trovare la via della<br />

rete. Il 21 novembre tocca all'Inter campione d'Italia e d'Europa<br />

scendere sul terreno di gioco del "Bentegodi", la prestazione dei<br />

gialloblù è a dir poco strepitosa e così l'Inter è costretta a tornarsene<br />

a mani vuote: 2-1 il risultato finale.<br />

A causa del rinvio della partita in trasferta contro il Bologna, il Chievo<br />

torna in campo dopo quindici giorni, sempre in casa, contro la<br />

Roma. Il match termina 2-2 con una bellissima rimonta. Ed ecco<br />

dunque Bologna - Chievo, recupero della partita rinviata per neve il<br />

28 novembre e sono purtroppo i rossoblù ad avere la meglio grazie<br />

alle reti di Britos e Di Vaio, inutile il momentaneo pareggio di Cesar.<br />

Nella sfida successiva il Chievo è a Lecce, per giocare la 16° giornata,<br />

ma anche qui contro una diretta rivale per la salvezza. E' dunque<br />

la seconda sconfitta consecutiva. Il girone d'andata deve ancora<br />

terminare, la posizione in classifica è buona, certo c'è da dire che<br />

le ultime due partite …una piccola crisi? stanchezza fisica da parte<br />

dei giocatori?<br />

Ma davanti alla Juve ecco la tenuta di una squadra coi fiocchi:<br />

grande grande grande Chievo!!!!<br />

Pagina 14<br />

Lo sport dall’occhio<br />

critico di<br />

Edoardo Bedendo<br />

INTERVISTA A SCAGLIA, LASKO e STEFANELLI<br />

Vi è mai capitato di avere un periodo di crisi o comunque<br />

negativo in carriera? Come l'avete superato?<br />

E' quasi impossibile in carriera non avere periodi di crisi,<br />

capitano a tutti, spesso sono legati agli infortuni. Bisogna<br />

sempre cercare di tenere il morale alto e di fare il meglio<br />

possibile.<br />

- Che titoli di studio avete?<br />

Scaglia ha il diploma di ragioneria, Lasko ha un diploma e<br />

ora ha iniziato l'università e la Stefanelli ha iniziato da<br />

poco il Marco Polo.<br />

- Vi è mai capitato da ragazzi di avere problemi con i<br />

contratti che vi legavano alla società?<br />

- Scaglia e Lasko nessuno in particolare, la Stefanelli ha<br />

avuto problemi perchè la sua società che era in B non la<br />

voleva dare ad una squadra di A, ma poi si è risolto tutto.<br />

- E' difficile andare in nazionale?<br />

(Solo Lasko) Per andare in nazionale bisogna tenere un<br />

rendimento molto alto, ci sono dal 2005, sono delle belle<br />

soddisfazioni come la vittoria degli europei nel 2005.<br />

- Aiuta un pubblico che ti incita e tira giù un pubblico<br />

che ti insulta?<br />

Logicamente un pubblico che ti incita dà sempre delle motivazioni<br />

in più, anche se è normale che ogni tanto il pubblico<br />

vorrebbe che la propria squadra ottenesse dei risultati<br />

migliori.<br />

- Che dieta seguite?<br />

Nessuna dieta in particolare, ma si cerca sempre di mangiare<br />

cibo sano, come una pasta asciutta prima di una partita.<br />

- A quanto ammonta il vostro stipendio?<br />

(A questo non hanno risposto) Però credono che sia un<br />

giusto compenso per gli sforzi e i sacrifici fatti, soprattutto<br />

Scaglia, che non è stato pagato per due anni a causa del<br />

fallimento di due società.<br />

- Quanto la sconfittà influisce sulle prestazioni future?<br />

La sconfitta non è mai presa troppo male, aiuta a migliorare<br />

molto più di una vittoria. Quando vinci una partita tendi<br />

a non cercare di fare di più, mentre le sconfitte aiutano a<br />

crescere, soprattutto da giovani.<br />

F. Del Bene<br />

THE INDEPINDENT


HELLAS, TUTTO QUI?<br />

Archiviate le delusioni del passato, L'Hellas riparte per una nuova stagione da disputare in Lega Pro. Mister Vavassori<br />

non rinnova il contratto, così come il Direttore Sportivo Bonato. Pure la rosa viene molto rimaneggiata, infatti sono molti i<br />

giocatori che hanno fatto le valigie e lasciato il club. Mauro Gibellini è il nuovo direttore sportivo, mentre alla guida della<br />

squadra viene chiamato Giuseppe Giannini, detto "Il Principe". Nuovi giocatori hanno scelto di vestire la casacca gialloblù<br />

ed ecco quindi che arrivano i vari Pichlmann, Ferrari, Le Noci, Scaglia, Mancini, Halfredsson, Maietta, Anderson,<br />

Paghera, Martina Rini, Vergini, Malomo.<br />

L'avvio di campionato è piuttosto disastroso, caro il mio professor Castagnetti, infatti nelle prime due giornate<br />

arrivano ben due sconfitte, rispettivamente contro Paganese e Como. Tali prestazioni non sono piaciute ai tifosi, tanto<br />

che dopo la partita contro il Como, fuori dallo stadio hanno contestato la squadra e la società.<br />

Arriva così, la sfida in trasferta contro il Monza, e, i giocatori, scossi, riescono a vincere con il risultato di 1-5!<br />

Gli animi sembrano essere rasserenati, ma i risultati ancora stentano ad arrivare, tanto che la squadra dopo cinque<br />

giornate si ritrova ultima in classifica! La Società ritiene che sia troppo presto per pensare ad un avvicendamento in<br />

panchina e così mister Giannini rimane alla guida dei gialloblù. E, come si dice, chi la dura la vince: ci sono quattro<br />

risultati utili consecutivi (due vittorie e due pareggi) fino ad incappare in un'ennesima sconfitta nella sfida esterna di La<br />

Spezia con errori arbitrali e goal clamorosamente sbagliati.<br />

Ecco dunque arrivare l'inedito derby veneto al "Bentegodi" contro il Bassano, dove il risultato finale è di 1-1, con i<br />

gialloblù raggiunti nei minuti finali dai vicentini. Nella sfida successiva l'Hellas è impegnato in trasferta allo stadio "Arechi"<br />

di Salerno, contro la Salernitana. I Gialloblù forniscono un'ulteriore prestazione negativa perdendo malamente per 2-1. La<br />

società non ne può più di prestazioni stanche ed esauste e decide così di esonerare mister Giannini. Dopo ventiquattr'ore<br />

Andrea Mandorlini è chiamato a sostituire "il Principe".C'è da sottolineare che alla presentazione del nuovo mister era<br />

seduto al tavolo della presidenza anche Alberto Parentela, presentatosi come potenziale socio o proprietario dell'Hellas.<br />

Sarà davvero così, assisteremo dunque ad un cambio societario?<br />

Andrea Mandorlini ha l'arduo compito di rimettere in corsa l'Hellas quanto meno per la conquista dei play-off, ma i risultati<br />

che riesce ad ottenere non sembrano dimostrare una vera svolta. Infatti in cinque partite l'Hellas ottiene soltanto cinque<br />

pareggi (contro Spal, Pavia, Sorrento, Lumezzane e Pergocrema). Al termine del girone di andata si trova così al<br />

terz'ultimo posto della graduatoria, è troppo poco per una squadra che vuole lottare per i piani alti della classifica.<br />

Bisogna dunque fare un bagno di umiltà: è vero che i campionati si vincono in primavera, ma se si continua di questo<br />

passo si lotta per non retrocedere e tutto questo sarebbe paradossale.<br />

Fino a lunedì 19, prima di ritorno: che partita! Non c’è stata storia, proprio: 4 sberle alla Paganese che se le ricorderà per<br />

un pezzo!<br />

PROGETTO "INCONTRI DI STILE", PRIMA TAPPA<br />

LORGNA-PINDEMONTE<br />

L'assessorato allo sport del Comune di Verona, in collaborazione<br />

con l'ufficio scolastico territoriale per l'Educazione<br />

Fisica e sportiva, ha riproposto il progetto "Incontri<br />

di Stile", rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo<br />

grado di Verona.<br />

Con questi incontri si vuole evidenziare e valorizzare la<br />

diversa abilità di ogni singolo atleta, la capacità e il coraggio<br />

di raccogliere la personale sfida, nella vita come<br />

nello sport.<br />

Il primo incontro si è tenuto proprio nel nostro Istituto,venerdì<br />

17 dicembre: sono intervenuti il difensore dell'Hellas<br />

Verona Massimiliano Scaglia, il capitano della<br />

Marmi Lanza Verona Michal Lasko e il difensore del Bardolino<br />

Verona femminile Roberta Stefanelli. Tante domande<br />

sono state rivolte ai tre sportivi che hanno risposto<br />

in modo preciso e puntuale raccontando la loro passione<br />

e determinazione per poter emergere sia nello<br />

sport che nella vita quotidiana (v. intervista a fianco). Al<br />

termine dell'incontro sono<br />

state distribuite delle tshirts,<br />

in ricordo della<br />

bella giornata trascorsa,<br />

che i tre sportivi hanno<br />

autografato.<br />

THE INDEPINDENT<br />

Un po’ di risate con qualche chicca direttamente dal<br />

mondo del calcio:<br />

“Ho scattato sulla fascia, ebbi messo il pallone al centro e Maiellaro ebbe<br />

fatto goal”. (Giovanni Loseto, ex capitano del Bari);<br />

“Io credo che gli Europei sono una cosa mondiale” (Stefano Tacconi);<br />

“Per la mia carriera devo ringraziare i miei genitori, specialmente mio<br />

padre e mia madre” (Spillo Altobelli);<br />

“Il piede continua a farmi male: andrò dal pediatra” (Franco Causio);<br />

“Questa Inter è come un carro armato a vele spiegate” (Spillo Altobelli);<br />

“E’ un gol che dedico in particolare a tutti” (Totò Schillaci).<br />

Pagina 15


“Finalmente un programma con le palle!” avranno pensato i quasi<br />

10 milioni di persone rimaste affascinate da ogni puntata del programma<br />

di Fazio e Saviano, andato in onda su Rai 3 lo scorso novembre.<br />

Un nuovo modo di fare televisione, semplice, diretto e genuino. Il<br />

coraggio di portare nelle case degli italiani argomenti e riflessioni<br />

difficili. Roberto Saviano ne è un esempio lampante; lui che con i<br />

suoi scritti si è messo contro l’intero sistema camorristico e non<br />

solo, continua senza paura a denunciare la criminalità organizzata.<br />

Molte le novità portate da Fazio e Saviano, una su tutte: la scrittura<br />

del copione, forse non perfetto, ma finalmente diverso. E’ innanzitutto<br />

un programma molto pensato e molto scritto, che non ha paura<br />

dell’emozione e del lasciarsi andare, ma che lo fa sempre con i giusti<br />

tempi e senza mai cadere in sceneggiate “grandefratelliane”.<br />

Coinvolgente.<br />

Un programma certo non privo di polemiche, dalla possibile censura<br />

iniziale, a quella con il ministro Maroni sui possibili contatti tra<br />

‘ndrangheta e Lega, fino a quelle con le associazioni pro-vita. Sono<br />

però programmi come questi che riaccendono in noi la voglia di<br />

cambiare, che sbattono in faccia la realtà anche se preferiremmo far<br />

finta di niente; non diffamano il nemico, non inneggiano all’odio o<br />

alla violenza, raccontano storie, storie d’amore, di ingiustizie, storie<br />

di un’Italia bella, ma malata. Non possiamo quindi dire altro che<br />

grazie a Fabio Fazio che ha creato un programma diverso da quello<br />

che siamo assuefatti a vedere, e grazie a Roberto Saviano che col<br />

suo solito coraggio ha parlato davvero a tutti; grazie infine agli<br />

ospiti e autori che, più o meno gratuitamente, hanno dato il loro<br />

contributo.<br />

E ora risulta impossibile esimerci anche noi dal compilare una lista!<br />

Ecco dunque a voi la lista di ciò che Vieni via con me ci ha insegnato:<br />

Che l’Italia ci può essere raccontata veramente per quello che è.<br />

Che certe storie possono ancora emozionare veramente.<br />

Che spesso Benigni scherzando dice la verità.<br />

Che di mafia non si parla mai abbastanza.<br />

Che in Italia c’è ancora gente che il mondo ci invidia.<br />

Che la musica e l’arte in generale hanno un ruolo fondamentale<br />

nella nostra vita.<br />

Che non per forza Sud significa mafia e Nord razzismo.<br />

Che destra e sinistra si assomigliano troppo e del contraddittorio<br />

non ne possono proprio fare a meno.<br />

Che le parole devono trasformarsi in fatti, che guardare un programma<br />

non basta, non bastano buoni propositi, quelli lasciamoli<br />

ai politici, bisogna dimostrare che ognuno di noi può cambiare<br />

qualcosa.<br />

Pagina 16<br />

Roberto Caloi Francesco Del Bene<br />

IL SESSO COSA E’ DIVENTATO?<br />

Il nostro rapporto con il piacere e tutto quello che lo riguarda è cam‐<br />

biato. Quando parliamo di piacere naturalmente ci sono dentro<br />

molte realtà, una in particolare intendiamo riferirci al sesso,<br />

che per noi ragazzi va oltre tutto il resto, non c’è confronto<br />

rispetto al cibo, alla musica, ecc.. è il massimo che possiamo<br />

provare!!<br />

Da molto tempo la riservatezza che lo circondava è scompar‐<br />

sa. Non essendoci più vergogna o meglio pudore, è stato qua‐<br />

si permesso in tutto ed è dilagata una malattia che è quella di<br />

voler diventare grandi subito, di fare la corsa a chi colleziona<br />

il maggior numero di esperienze, quasi che le storie fallite<br />

fossero delle medaglie da attaccarsi alla giacchetta: ‐ Io me ne<br />

sono fatte 3 in un mese! Non si contano più gli anni i n cui si è<br />

stati insieme ad un ragazzo/a ma quanti/e ce ne siamo passa‐<br />

te/i.<br />

Nei telefoni girano video e immagini porno, face book è di‐<br />

ventata un agenzia di fidanzamenti e di incontri a luci rosse.<br />

Piano piano si è creata un’ industria del sesso che tramite i<br />

video e i film pornografici, tramite i “sexy‐shop”, la riviste a<br />

bollino rosso ecc, che si è costruita un profitto enorme e in‐<br />

tanto la gente è diventata ostaggio della perfezione fisica e<br />

sessuale continuamente esibite nelle trasmissioni televisive<br />

delle reti commerciali. Se una volta fare l’amore era un tabù e<br />

chi voleva bene a una persona si sentiva in colpa solo perché<br />

desiderava starci insieme anche prima del matrimonio, oggi<br />

è diventato una pratica priva di sentimento, alcuni giovani lo<br />

fanno addirittura per soldi, per comprarsi la roba di marca o<br />

l’ultimo modello di cellulare.<br />

Ecco ci sentiamo di ricordare quello che ha detto Benigni nel‐<br />

l’ultima sua apparizione tv, nel programma di Fazio ‘Vieni via<br />

con me’: siccome per quante ‘uno se ne faccia’ non si possono<br />

collezionare tutte le donne del mondo, c’è forse una ricetta<br />

migliore per essere felici: basta innamorarsi, innamorarsi<br />

davvero, di una sola ragazza e allora non se ne vorranno altre<br />

perché con lei sarà come possedere il mondo intero.<br />

Luca Soave<br />

THE INDEPINDENT


Vergine 23/08 22/09<br />

AMORE: Un vortice di nuovi incontri sta per<br />

offrirti una magica opportunità. Basta frequentare<br />

certi locali! SCUOLA: Sei così bravo che<br />

cominci a dare nell’occhio: copia meno dai<br />

bigliettini durante le verifiche.<br />

Bilancia 23/09/ 23/10<br />

AMORE Più che sexy, ti trova simpatico.<br />

Fatti delle domande. SCUOLA Alti e bassi.<br />

Alti se sei fortunato e non ti interrogano, bassi<br />

se non riesci a sfuggire alle verifiche in programma.<br />

Scorpione 24/10 22/11<br />

AMORE Siete sempre attaccati, manca poco<br />

e vi accoppiate come due zanzare. Vecchi<br />

maiali. SCUOLA Se il triangolo avesse 4 lati<br />

sarebbe più facile calcolare l’area. O no?<br />

C’è posta nella scatola di BOTTA…<br />

E RISPOSTA!<br />

Inaspettatamente è stata trovato un disegno con dedica<br />

nella scatola!!! L’abbiamo accolto con grida di giubilo!<br />

Era dal lontano 2008 che nessuno metteva niente, a parte<br />

un biglietto anonimo contro l’allora direttrice! Che stiano<br />

davvero cambiando i tempi e torni la voglia di partecipare<br />

alla cosa pubblica??!!!!Dai che forse è la volta buona<br />

e rotto il ghiaccio verremo investiti da valanghe di posta!!!<br />

(ma l’abitudine all’anonimato continua, sta volta nei<br />

cassetti dei prof….vi assicuriamo che è una mossa molto<br />

scorretta, lasciate perdere, se avete qualcosa da dire, parlate<br />

direttamente guardando in faccia l’ ‘avversario’: almeno<br />

non farete la parte dei vigliacchi). La Redazione<br />

THE INDEPINDENT<br />

Sagittario 23/11 21/12<br />

AMORE Ci sono altre cose nella vita. Per<br />

esempio? Allevare mufloni della Sardegna<br />

sud-orientale. SCUOLA I voti non saranno<br />

un granchè, ma minchia….i compagni sono<br />

tanti e ottimi!<br />

Capricorno (22/12-20/01)<br />

AMORE Come dissero le due casseforti incontrandosi:<br />

“Che bella combinazione!”.<br />

SCUOLA Lo studio possiede molti aspetti<br />

belli. Solo che adesso non Mi vengono in<br />

mente…<br />

Acquario (21/01-19/02)<br />

AMORE Novità in vista. Se non le vedi,<br />

mettiti gli occhiali.<br />

SCUOLA Perché non ti interrogano mai sui<br />

personaggi dei tuoi telefilm preferiti? I voti<br />

sarebbero eccezionali.<br />

a cura di Roberto Caloi e Andrea Degani<br />

CORSO DI EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’, APPROCCIO ALLE<br />

DEVIANZE E CONOSCENZA DELLA REALTA’ DEL CARCERE<br />

Mercoledì 12 Gennaio 2011 dalle ore 11.05 alle ore 13.00 si terrà<br />

nell’Aula Magna il primo incontro del corso in oggetto che avrà come<br />

tema “La realtà del carcere: aspetti generali”. Salvo possibili variazioni,<br />

gli altri incontri saranno: il 28.01 ”La giustizia e la sua amministrazione:<br />

cosa avviene prima di entrare in carcere”; il 04.02:<br />

“La giustizia e la sua amministrazione: cosa avviene in carcere e<br />

come si rientra nella vita normale” e l’ 11.02 Considerazioni finali<br />

e conclusione del corso. Nei mesi di aprile o maggio <strong>2010</strong> infine,<br />

sono previsti gli incontri di calcio e di pallavolo con detenuti/e del<br />

carcere di Montorio. Si ricorda che la partecipazione al corso è obbligatoria<br />

come recupero delle ore previste nel curricolo della quinta e<br />

pertanto chi risulterà assente dovrà giustificare; per lo stesso motivo<br />

non è prevista l’attribuzione di punti di credito scolastico.<br />

Stefano Picotti<br />

pag 17


Giochi per le vacanze!<br />

Hanno detto :<br />

Lo studente: - Un<br />

senza patria, un apoloide!<br />

Il prof.: -Che cos’è?<br />

Una malattia?!<br />

Il prof.: - Chi erano i<br />

bellatores?<br />

Lo studente: - Uomini<br />

del Medioevo molto<br />

ruderi, che si dedicavano<br />

alla guerra.<br />

Pagina 18<br />

unisci i punti<br />

ORIZZONTALI: 2. Il Santana chitarrista (iniz.) - 4. Rende più soffici i capi Lavati - 14. Grave e<br />

doloroso disturbo alle gambe - 17. Lo è il palazzo in cui risiede la Corte - 18. Intatti, senza incrinature<br />

-19. Le trovate dei buontemponi - 21. Una specie di vaso con due manici alti - 23. Lì prenderà<br />

la novizia - 24. Fa parte del full - 7. Città in provincia di Perugia - 28. L'esecuzione cl la commedia<br />

- 30. Si effettua con un apposito ferro caldo - 31. Il fondatore dell’impero persiano - 32. Appartamento<br />

con due stanze - 34.Una affluente del Danubio in Baviera - 35. Lo impone il semaforo rosso<br />

- 36. Altro nome del cellulare - 37. Il Gruppo dell'Alan Ford dei fumetti - 38. Il significato della C<br />

nella sigla ACI - 40. Chi ne esce, agisce contro il Codice - 41. Si formano spesso ai caselli autostradali<br />

alla fine del week-end - 42. Un concerto di latrati - 45. Recipiente di plastica per liquidi - 44.<br />

Lui, lei e qualcun altro - 45. Il Clapton della canzone - 46. Le venti sul quadrante - 47. Aspira allo<br />

stesso cuore - 48. Si dice di bosco che viene tagliato periodicamente - 51. Così deve essere il bucato!<br />

- 53. Un raggio usato in chirurgia - 54. Le gemme appena sbocciate - 56. La risalita in superficie<br />

- 57. Si ripetono nelle dicerie.<br />

VERTICALI: 1. Risplendere, brillare - 2. Nell’elettrolisi attrae gli ioni positivi - 3. Misure per<br />

legna da ardere - 4. Sono la bellezza delle farfalle - 5. Iniziali di Gibson - 6. Lo è la cosa che ho<br />

acquistato - 7. Nella grotta e nella spelonca - 8. Ferocia irragionevole - 9. il primo giorno del passavo<br />

- 10. Preposizione articolata - 11.I prescelti dai votanti - 12. La fine della lezione - 13. La particella<br />

a che indica... una volta - 15. Incidenti che possono menomare - 16. Quella Pacis è a Roma -<br />

19. Parte della storia naturale - 20. Bighellone sempre a Zonzo - 22. Può esserlo un amministratore<br />

- 23. Quelli ciechi non hanno uscita - 25. Riposati dalle fatiche - 26. Molti la chiamano a... decidere<br />

- 2 . Ripassata di controllo d'uno scritto - 29. Si apre per controllare Folio - 31. Le battute in riserva<br />

- 32. Il... canto della lirica - 33. La scuola dei dirigenti dell'am-ministrazione francese - 39. l macellai<br />

d'una volta - 41. Vi si rintana la fiera - 44. La Gruber della televisione - 46- Fiume della Polonia<br />

- 47. E' più stretta del boulevard - 49. Fuori nei prefissi - 50. Si mette nel cocktail Martini - 51. Può<br />

bilanciare il contro - 52. Espressione d’incertezza - 53. iniziali della Freddi; 54. Il simbolo del ferro<br />

- 55. In mezzo alla flotta.


Sudoku facile! Il labirinto<br />

Sudoku medio!!<br />

THE INDEPINDENT<br />

Sudoku difficile!!!<br />

trova le differenze<br />

Pagina 19


IN ARRIVO (1)<br />

LA POSTA DELLA OLGA<br />

Egr. redazione del giornalino,<br />

se lo riterrete opportuno, potete pubblicare una mia poesia che ho scritto molti anni fa, quando ero alle superiori e avevo la vostra<br />

età. L'ho sempre conservata nel cassetto della scrivania e forse adesso è il momento di dedicarla a Voi e a tutti gli adolescenti innamorati.<br />

Il "castello" è una metafora per indicare il cuore, la roccaforte in cui i sentimenti sono racchiusi e protetti con cura.<br />

Questa poesia comunque è diretta anche a tutti coloro che hanno amici e che credono nella condivisione dei sentimenti e nella comprensione<br />

reciproca. Un caro saluto, dalla "vostra" Olga.<br />

In questo castello è nascosto un tesoro<br />

non sono monete, né argento, né oro<br />

ma è un bene prezioso di immenso valore:<br />

è la speranza in un futuro migliore,<br />

è la certezza che in ogni momento<br />

qualcuno ricambia un tuo sentimento,<br />

felicità, gioia, allegria,<br />

tristezza, noia, dolore,<br />

o i dolci fremiti di un tenero amore.<br />

O.R.<br />

Nel numero di ottobre avevamo promesso un nostro spassionato giudizio sulla nuova dirigenza, visto che amiamo la libertà d’opinione,<br />

soprattutto quando riguarda ‘il potere’! Ebbene, dobbiamo dire che, a fronte di una certa prevedibile disorganizzazione, abbiamo via via<br />

apprezzato la disponibilità e gentilezza incontrata ogni giorno arrivando a scuola, la semplicità della prof. Romagnoli, quel darsi così poca<br />

importanza, quel non avere pregiudizi, mettendosi immediatamente a servizio per qualsiasi iniziativa, anche apparentemente non prioritaria,<br />

scegliendo di risolvere piccole cose, una alla volta. Per esempio alcuni ragazzi della redazione l’hanno avuta ‘compagna di gita’ nel<br />

giro per Verona a visitare i luoghi medioevali e scaligeri. Conoscendo la difficoltà a trovare sostituzioni, si è mostrata subito disponibile,<br />

curiosa di conoscere questa città nuova per lei ed entusiasta davanti<br />

agli studenti che si improvvisavano guide turistiche! Ora con<br />

l’invio di questa poesia che fa cenno al sentimento che ci coinvolge<br />

tutti moltissimo, all’AMORE!!!, e di cui però ci vergogniamo sempre<br />

un po’, forse ci spiazza, ma nuovamente ci conferma di uno stile<br />

che una volta si sarebbe chiamato ‘beta’: quello femminile, dove al<br />

primo posto viene la relazione umana, la qualità piuttosto della<br />

quantità, stile capace di rinunciare volentieri al raggiungimento di<br />

uno scopo preciso, se ciò comporta di dover essere aggressivi e<br />

prendere posizioni estreme per affermare se stessi; e invece sempre<br />

attento a prediligere il rapporto con le persone e il loro star bene.<br />

Questo modo di essere e di lavorare si ispira, crediamo che si dica<br />

così, all’ ‘etica della cura’. Sembra tra l’altro che oggi sia l’atteggiamento<br />

vincente per far funzionare bene una comunità umana com’ è<br />

la scuola, ma anche un’azienda! E’ quindi con sincerità che diciamo<br />

alla nostra nuova preside: benvenuta al Pinde e buon Natale!<br />

dalla redazione tanti auguri a tutti voi e alle vostre famiglie!<br />

direttore: Francesco Del Bene<br />

Inviati: Federica Ascione, Sabrina Bombieri, Nicola Bonivento, Roberto Caloi, Giorgia Ceriani, Pietro Dall’Ora, Glenda<br />

Dal Negro,<br />

Elena De Candia, Andrea Degani, Michele Durante, Martina Mainenti, Alberto Pegoraro, Marta Pigozzo, Serena Roin,<br />

Luca Soave, Alberto Tommasini; inviato al Bentegodi: Edoardo Bedendo; disegni di Stefano Al Theeb ed Enrico Shen;<br />

addetto alla distribuzione: Martino Girardi.

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