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19-23 - Avenue media

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Espositore<br />

Iaom Conference & Expo Las Vegas Nevada<br />

<strong>19</strong>-<strong>23</strong> Aprile 2010<br />

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(PADOVA) - ITALY Tel. ++39 049 9330297 Fax ++39 049 9330366<br />

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MOLINI<br />

MOLINI PASTIFICI MANGIMIFICI SILI<br />

Fondato nel <strong>19</strong>50<br />

da Pasquale Barracano<br />

N. 4 ANNO LXI<br />

APRILE 2010<br />

Direttore Editoriale<br />

UMBERTO SACCO<br />

Direttore Responsabile<br />

CLAUDIO VERCELLONE<br />

Coordinamento<br />

LUCA BORGHI<br />

Pubblicità<br />

MASSIMO CARPANELLI<br />

Comitato di redazione<br />

PIER LUIGI PIANU<br />

TULLIO PANDOLFI<br />

RANIERO FINICELLI<br />

LAURA PIERANDREI<br />

EDIZIONE, DIREZIONE, REDAZIONE,<br />

PUBBLICITÀ E AMMINISTRAZIONE<br />

Milano - Bologna<br />

Via Riva Reno, 61 - 40122 BOLOGNA<br />

Tel. +39 051 6564311 (r.a.)<br />

Fax +39 051 6564350<br />

avenue<strong>media</strong>@avenue<strong>media</strong>.eu<br />

www.avenue<strong>media</strong>.eu<br />

P.Iva 03563450372<br />

C/C postale 18182402<br />

d’Italia<br />

Tipografi a<br />

Sate - Ferrara<br />

Autorizzazione del Tribunale di Bologna<br />

del 31 luglio <strong>19</strong>92 n. 612<br />

Spedizione in abbonamento postale 45%<br />

Una copia € 3,90<br />

Abbonamento Italia € 39,00<br />

Yearly subscription abroad<br />

ordinary mail € 59,00<br />

priority mail € 89,00<br />

IVA assolta alla fonte dall’Editore ai sensi dell’art. 74,<br />

1 comma, lett. c, D.P.R. 26.10.<strong>19</strong>72 n. 633<br />

e successive modifi cazioni ed integrazioni.<br />

La ricevuta di pagamento del conto corrente postale<br />

è documento idoneo e suffi ciente ad ogni effetto contabile.<br />

La redazione non si ritiene responsabile<br />

per variazioni e/o imprecisioni di date e notizie<br />

ORGANO<br />

UFFICIALE<br />

DELL’ITALMOPA<br />

Editoriale<br />

Fiere, convegni e tavole<br />

rotonde: l’impegno<br />

di Italmopa a favore<br />

dell’industria molitoria<br />

di Umberto Sacco<br />

Associazione Industriali<br />

Mugnai d’Italia<br />

www.italmopa.it<br />

APRILE 2010 / 5<br />

7<br />

———————————————————————<br />

Attualità<br />

Fatti e Notizie 11<br />

Mercati<br />

Internazionali 17<br />

Eco di Bruxelles 21<br />

World Grain <strong>23</strong><br />

———————————————————————<br />

Articoli<br />

“La nostra Associazione<br />

compie 50 anni:<br />

confrontiamoci sul futuro<br />

della PAC”<br />

di Michele Pontecorvo<br />

25<br />

———————————————————————<br />

Grano duro e micotossine:<br />

il Nord è più a rischio<br />

di Daniele Di Stefano<br />

36<br />

———————————————————————<br />

Produzione mondiale<br />

da record per il grano duro<br />

di Delia Sebelin<br />

43<br />

———————————————————————<br />

“L'industria molitoria<br />

francese è sempre<br />

in ottima salute”<br />

di Mario Marsero<br />

53<br />

———————————————————————<br />

Sommario<br />

———————————————————————<br />

Crisi alimentari: serve una<br />

governance globale<br />

di Francesca Benetti<br />

59<br />

———————————————————————<br />

Le semine di grano duro<br />

aumentano del 4%<br />

di Luca Borghi<br />

63<br />

———————————————————————<br />

Agroindustria: 30 milioni<br />

di euro in nome<br />

della competitività<br />

di Sergio Pesci<br />

73<br />

———————————————————————<br />

24 aprile 2010: PastaTrend,<br />

l’Italia della pasta<br />

scende in campo<br />

di Luca Borghi<br />

79<br />

———————————————————————<br />

Rubriche<br />

Le Aziende<br />

Informano 87<br />

———————————————————————


OCRIM


Fiere, convegni e tavole rotonde:<br />

l’impegno di Italmopa a favore<br />

dell’industria molitoria<br />

Nel corso dei prossimi mesi, la nostra Associazione<br />

sarà chiamata, nel suo ruolo di rappresentanza<br />

dell’industria molitoria nazionale, a partecipare<br />

attivamente a numerosi eventi che costituiscono per<br />

il settore appuntamenti di assoluta rilevanza.<br />

La partecipazione alle tavole rotonde che si svolgeranno<br />

in seno a PastaTrend a Bologna, la cinquantesima<br />

Assemblea generale e la conferenza Semouliers europei<br />

organizzate da Italmopa a Polignano a Mare, la conferenza<br />

Italmopa nell’ambito del Siab di Verona, l’Assemblea<br />

generale annuale Italmopa, la conferenza dell’International<br />

Grains Council di Londra nel corso del quale<br />

Italmopa sarà chiamata a presentare una relazione sulla<br />

fi liera del frumento duro in Italia e il congresso dell’European<br />

Flour Millers a Bled costituiranno appuntamenti<br />

- e non saranno gli unici - di primaria importanza per accrescere<br />

ulteriormente la necessaria visibilità e l’infl uen-<br />

di Umberto Sacco<br />

Il Presidente di Italmopa, Umberto Sacco.<br />

Editoriale<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

7<br />

d’Italia


STORCI


APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

Editoriale<br />

za di Italmopa a livello nazionale, ma ancora di più, in<br />

un contesto di globalizzazione delle politiche, a livello<br />

comunitario ed internazionale.<br />

Appuntamenti che, per il loro susseguirsi, appaiono anche<br />

particolarmente gravosi ed impegnativi - anche perché<br />

portati avanti, con convinzione, dalla sola struttura<br />

associativa -, ma che consentiranno alla nostra Associazione<br />

di promuovere autorevolmente, in sedi di diversa<br />

natura, il proprio bagaglio di conoscenza, di responsabilità<br />

e di proposte credibili su temi di particolare interesse<br />

per l’industria molitoria nazionale a frumento tenero<br />

e a frumento duro.<br />

Un’attività ricca, densa, costruttiva, a servizio e a difesa<br />

degli interessi della categoria e dei suoi associati.<br />

Un’attività che, come nel passato, richiederà, per garantirne<br />

il successo, anche, e soprattutto, il convinto sostegno<br />

e supporto delle aziende associate e che, infi ne, ci<br />

consentirà fi eramente di ribadire che Italmopa è veramente<br />

una piccola, grande Associazione. ■<br />

9


per salvare il Made in Italy”<br />

“Prosegue con energia il nostro lavoro<br />

per concludere con successo i negoziati<br />

in ambito Wto, per evitare che<br />

vengano liberalizzati prodotti fondamentali<br />

del nostro primario. Sia chiaro<br />

che difenderemo l’agroalimentare<br />

Made in Italy con tutte le forze.<br />

Continueremo la nostra battaglia per<br />

salvaguardare l’agricoltura identitaria<br />

italiana e non permetteremo che<br />

vengano cancellate produzioni di im-<br />

portanza strategica, che sono diretta<br />

espressione dei nostri territori e delle<br />

nostre comunità locali.” ” Lo ha detto<br />

il Ministro delle Politiche Agricole,<br />

Alimentari e Forestali, Luca Zaia,<br />

a proposito dei negoziati in sede di<br />

Wto sulla lista dei prodotti tropicali<br />

e la possibilità di togliere i dazi su alcuni<br />

prodotti, che entrerebbero così<br />

in massa nel mercato europeo ed italiano,<br />

sconvolgendone gli equilibri. ■<br />

Meccanizzazione: rimane<br />

stabile l’occupazione<br />

L’indagine congiunturale del IV trimestre 2009 ha coinvolto 420 aziende<br />

associate ad Anima, la Federazione delle Associazioni nazionali<br />

dell’industria meccanica varia ed affi ne. Le risposte hanno messo in<br />

evidenza che per il 39% delle aziende il fatturato è aumentato rispetto<br />

al trimestre scorso, mentre per il 15% la situazione ha subito un declino.<br />

L’indagine qualitativa rileva che per la maggior parte degli interrogati<br />

(46%) il fatturato è rimasto invariato.<br />

Lo scorso trimestre il 27% delle aziende indicava un miglioramento<br />

nella produzione nel totale (mercati nazionale ed estero) mentre il<br />

24% lo ritenevano peggiorato. Dalle risposte ricevute per l’indagine del<br />

IV trimestre si delinea una condizione favorevole dell’indice di fi ducia.<br />

Il 29% del campione ritiene che il fatturato potrebbe migliorare in breve<br />

tempo mentre solo il 18% prevede un peggioramento.<br />

Una voce concorde (86%) denuncia che il trend negativo dell’occupazione<br />

rimane stabile rispetto a una minima percentuale (8%) che dichiara<br />

nuove assunzioni rispetto al trimestre precedente.<br />

Dall’indagine risulta che le aziende continuano a investire nella formazione<br />

e nella ricerca: tale dato conferma la necessità degli imprenditori<br />

di aggiornamenti e sviluppo, ingredienti indispensabili per incrementare<br />

il fatturato. ■<br />

Elaborazione Uffi cio Studi Anima<br />

Destagionalizzato Base 2006=100<br />

Colore arancione = Italia<br />

Il Ministro Luca Zaia.<br />

L’agricoltura<br />

chiede<br />

alla Gdo<br />

un “Codice<br />

di condotta”<br />

Fatti & Notizie<br />

Tempi di pagamento concordati entro<br />

un termine massimo; prezzi minimi<br />

netti che coprano almeno i costi<br />

di produzione, ma anche “angoli<br />

del contadino” gestiti direttamente<br />

dai produttori agricoli del territorio,<br />

per la vendita di frutta e verdura<br />

a km zero. Sono alcune delle buone<br />

pratiche che gli Assessori regionali<br />

all’agricoltura chiedono di adottare<br />

alla Grande distribuzione italiana<br />

per fare fronte alla grave crisi del<br />

comparto agricolo.<br />

Il “Codice di condotta” è al centro di<br />

una proposta al Governo, approvata<br />

con voto unanime dalla Commissione<br />

Politiche Agricole della Conferenza<br />

delle Regioni.<br />

“Chiediamo alle principali catene distributive<br />

italiane un segnale di collaborazione<br />

e di responsabilità sociale<br />

- spiega una nota degli Assessori -:<br />

il diverso potere contrattuale che esiste<br />

tra la Gdo e il mondo agricolo, infatti,<br />

fa sì che troppo spesso vengano<br />

imposte ai produttori condizioni di<br />

fornitura troppo penalizzanti che non<br />

fanno che accrescere le condizioni di<br />

diffi coltà del settore”. ■<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

11<br />

d’Italia


OVERALL<br />

PROJECT


Dall’Emilia Romagna 22 milioni<br />

di euro per la granicoltura<br />

Un grano con una più elevata<br />

quantità di amilosio, un amido benefi<br />

co per la salute perché capace<br />

di svolgere una funzione prebiotica<br />

nell’intestino e di contenere l’indice<br />

glicemico. Varietà di frumento<br />

tenero particolarmente resistenti<br />

alla fusariosi della spiga, una patologia<br />

fungina che provoca l’accumulo<br />

di micotossine dannose per la<br />

salute. Sono due dei progetti realizzati<br />

grazie al fi nanziamento della<br />

Regione Emilia Romagna e della<br />

Fondazione Cassa di Risparmio di<br />

Bologna che, dal 2004, hanno av-<br />

viato una collaborazione per fi nanziare<br />

la ricerca e l’innovazione agricola<br />

e agroalimentare. Il protocollo<br />

d’intesa, appena rinnovato per il<br />

prossimo biennio, ha permesso anche<br />

di sostenere uno studio per la<br />

mappatura genetica del grano duro,<br />

con l’obiettivo di mettere a punto<br />

strumenti innovativi per la selezione<br />

di varietà più resistenti alla<br />

siccità, alle malattie e con migliori<br />

caratteristiche nutrizionali e di costituire<br />

una fi liera di grano tenero<br />

particolarmente adatto alla industria<br />

dolciaria. ■<br />

Prezzi<br />

della pasta:<br />

le Pmi<br />

dal Garante<br />

Fatti & Notizie<br />

“L’industria della pasta, con le sue<br />

problematiche ed evoluzioni, rispecchia<br />

la situazione che coinvolge l’industria<br />

alimentare di piccole e medie<br />

dimensioni nel suo complesso”.<br />

Così il Presidente di UnionAlimentari-Confapi,<br />

Renato Bonaglia, risponde<br />

alle polemiche che coinvolgono<br />

il settore della pasta e che mettono<br />

sotto accusa il suo prezzo d’acquisto.<br />

Polemiche che hanno portato il Garante<br />

per la sorveglianza dei prezzi,<br />

Roberto Sambuco, a convocare UnionAlimentari-Confapi<br />

e tutti gli operatori<br />

coinvolti nella fi liera della pasta<br />

ad un tavolo di confronto sulle dinamiche<br />

di formazione del prezzo di<br />

vendita presso il Ministero dello Sviluppo<br />

Economico. ■<br />

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<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

13<br />

d’Italia


MILL<br />

SERVICE


BMTI sfonda<br />

il milione<br />

di tonnellate transate<br />

Anno da record per la Borsa Merci Telematica Italiana<br />

che ha chiuso il 2009 con una netta crescita<br />

delle contrattazioni che hanno superato il milione di<br />

tonnellate transate, raddoppiando così il dato sulle<br />

quantità scambiate nel 2008.<br />

Ottimi risultati anche per il numero di contratti registrati<br />

nell’ultimo anno che raddoppiano, oltrepassando<br />

i 6 mila, e per il valore transato, che supera i 250<br />

milioni di euro. Ciò conferma la crescente fi ducia degli<br />

operatori nei confronti di questo nuovo strumento<br />

di commercializzazione, volto sempre più a soddisfare<br />

le esigenze di quanti operano nel settore agroalimentare.<br />

Inoltre sta per decollare il nuovo servizio fi nanziario<br />

che consentirà agli operatori professionali di ottenere<br />

fi nanziamenti a sostegno della propria operatività.<br />

La Borsa, attraverso questi passaggi, si prepara<br />

a vincere una sfi da ancora più importante: aprirsi<br />

al mercato internazionale e realizzare la prima Borsa<br />

Agroalimentare Telematica, progetto cardine dell’Expo<br />

2015, che consentirà agli operatori di contrattare<br />

sul mercato internazionale, pur restando dietro al<br />

monitor del proprio computer. ■<br />

Confezionamento<br />

e imballaggio:<br />

riprende l’export<br />

Prosegue l’attività di monitoraggio degli effetti della crisi<br />

economica sul settore delle macchine automatiche per il<br />

confezionamento e l’imballaggio, condotta da Ucima.<br />

La raccolta ordini, alla fi ne del 2009, ha mostrato la tendenza<br />

alla stabilizzazione, dopo una fase di recupero iniziata<br />

a settembre. Dal confronto con lo stesso periodo dell’anno<br />

precedente, mesi in cui gli effetti della crisi economica internazionale<br />

si erano già manifestati sul settore, si è registrato<br />

un incremento di circa 15 punti rispetto ai mesi di ottobre<br />

e novembre 2008. Questo dato potrebbe essere interpretato<br />

come un parziale recupero rispetto alla contrazione degli ordinativi<br />

dei mesi appena citati.<br />

Per quanto riguarda la distribuzione degli ordinativi tra mercato<br />

estero ed interno, emerge che il peso di quest’ultimo è<br />

andato progressivamente diminuendo a partire dal mese di<br />

settembre, tornando su valori normali grazie alla ripresa degli<br />

ordinativi acquisiti sui mercati esteri. ■<br />

Fatti & Notizie<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

15<br />

d’Italia


L'export si ferma a 14 milioni di tonnellate<br />

L<br />

e prime proiezioni ancora<br />

provvisorie indicano una<br />

notevole riduzione degli investimenti<br />

a grano in Australia<br />

per la campagna 2010/11,<br />

per effetto soprattutto del rafforzamento<br />

del dollaro australiano sul<br />

mercato dei cambi e dei meno remunerativi<br />

prezzi mondiali.<br />

La superfi cie complessivamente investita<br />

a frumento, infatti, non dovrebbe<br />

superare i 13 milioni di ettari contro<br />

il livello record di 13,8 milioni seminati<br />

nell’annata precedente.<br />

Nonostante questo calo, il nuovo dato<br />

costituirebbe comunque il quinto per<br />

ampiezza nella storia recente di questo<br />

Paese, essendo, inoltre, superiore<br />

di circa mezzo milione di ettari rispetto<br />

alla <strong>media</strong> dell’ultimo decennio.<br />

Altri fattori che hanno contribuito<br />

a determinare questa fl essione degli<br />

investimenti, in aggiunta a quelli<br />

già evidenziati, sono stati un recupero<br />

della consistenza degli allevamenti<br />

ovini (con la necessità di ampliare<br />

le superfi ci a pascolo) e l’esigenza<br />

per molti agricoltori di effettuare<br />

un’idonea rotazione.<br />

Le recenti abbondanti precipitazioni,<br />

soprattutto nell’Australia meridionale,<br />

oltre a provocare isolate inondazioni,<br />

hanno arrecato benefi cio alla<br />

maggior parte dei terreni, sofferen-<br />

Australia: crollano<br />

gli investimenti a grano<br />

ti per la prolungata siccità degli anni<br />

scorsi. Si tratta, però, di fenomeni<br />

atmosferici sopraggiunti troppo tardi<br />

per infl uire sulle semine del raccolto<br />

AUSTRALIA<br />

Esportazioni di grano (tonnellate)<br />

Mercati Internazionali<br />

2010/11, ma che peraltro hanno arrecato<br />

benefi cio in termini di rese attese<br />

per il prossimo raccolto. La produzione<br />

prevista di grano per l’anna-<br />

Destinazione 2007 2008 2009<br />

Indonesia 1.498.732 1.946.636 2.578.568<br />

Iran 0 120.000 1.456.509<br />

Vietnam 380.287 469.087 1.074.431<br />

Giappone 951.565 900.049 929.378<br />

Irak 0 348,680 887,577<br />

Malaysia 439.665 703.909 856.581<br />

Sudan 438.<strong>23</strong>5 485.140 851.511<br />

Corea del Sud 784.626 648.444 814.907<br />

Yemen 253.579 329.717 750.112<br />

Bangladesh 45.565 72.826 443.175<br />

Egitto 287.091 310.670 418.812<br />

Italia 11.722 31.754 383.607<br />

Tailandia 117.549 277.051 380.735<br />

Cina 8.121 32.963 366.126<br />

Kuwait 216.850 248.162 364.805<br />

Taiwan 47.849 214.978 292.611<br />

Nuova Zelanda 302.871 249.416 255.863<br />

Emirati Arabi Uniti 72.278 202.499 255.267<br />

Filippine 9.887 45.708 215.204<br />

TOTALE MONDO 6.758.216 8.278.014 14.965.663<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

17<br />

d’Italia


3000000<br />

2500000<br />

2000000<br />

1500000<br />

1000000<br />

500000<br />

0<br />

ta 2010/11 si colloca, quindi, attorno<br />

ai 22 milioni di tonnellate, solo leggermente<br />

inferiore a quella ottenuta<br />

nel 2009/10 (22,5 milioni).<br />

Le esportazioni australiane di grano<br />

nel 2010/11 dovrebbero attestarsi<br />

sui 14 milioni di tonnellate, contro i<br />

circa 15 stimati per il 2009/10.<br />

Come si evince dalla tabella, gran<br />

parte dell’export australiano di grano<br />

è destinata a Paesi dell’aria asiatica,<br />

con solo due importanti eccezioni;<br />

l’Africa Nord Orientale (Sudan<br />

ed Egitto), che nel 2009 ha assorbito<br />

quasi 1,3 milioni di tonnellate, e l’Italia,<br />

che ha acquistato lo scorso anno<br />

quasi 400.000 tonnellate di grano<br />

australiano, di cui più della metà<br />

costituito da grano duro.<br />

Come si è accennato, il rafforzamen-<br />

APRILE 2010 /<br />

Indonesia Iran Vietnam Giappone Irak Malaysia Sudan Corea<br />

de del Sud<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

Australia: esportazioni di grano (tonnellate)<br />

to del dollaro australiano ha notevolmente<br />

ridotto le prospettive degli<br />

introiti derivanti dalle esportazioni,<br />

le quali assorbono in <strong>media</strong> circa i<br />

due terzi del raccolto complessivo interno.<br />

La rimuneratività degli alleva-<br />

Mercati Internazionali<br />

Yemen Bangladesh Egitto Italia Tailandia Cina Kuwait Taiwan Nuova Emirati<br />

Zelanda ea da Arabi Uniti Filippine<br />

2008<br />

2009<br />

menti ovini, inoltre, sembra aver recuperato<br />

dopo un periodo di prolungata<br />

crisi, dando così adito nei prossimi<br />

anni ad un assai probabile contenimento<br />

delle semine dei principali<br />

cereali. ■<br />

<strong>19</strong>


I<br />

n concomitanza con la più lunga<br />

e grave recessione nella storia<br />

dell’Unione europea, l’attesa<br />

strategia “Europa 2020”,<br />

messa a punto dalla Commissione<br />

presieduta da Josè Manuel Barroso,<br />

individua le grandi sfi de per il prossimo<br />

futuro.<br />

È un documento mastodontico, quello<br />

reso dall’Ue il 3 marzo scorso. Sot-<br />

to i rifl ettori c’è, in modo particolare,<br />

la crisi che ha ha messo a nudo le gravi<br />

carenze di un’economia europea resa<br />

ancor più fragile dalla globalizzazione,<br />

dal progressivo depauperamento<br />

delle risorse e dal costante invecchiamento<br />

demografi co. Ostacoli che<br />

possono essere superati, secondo la<br />

Commissione, solo a certe condizioni.<br />

Insomma, la via d’uscita, a parere<br />

di Barroso, è rappresentata da un<br />

mercato verde e innovativo, che pro-<br />

Il Presidente della Commissione europea, Josè Barroso,<br />

è stato accusato di aver dimenticato il settore agricolo,<br />

quale comparto trainante dell’economia dell’Ue, all’interno<br />

delle strategie “Europa 2020”.<br />

muova a tutti i livelli il benessere sociale.<br />

Una strategia che poggia già su<br />

alcune priorità: il sostegno, da parte<br />

dell’Ue, alle industrie a basse emissioni<br />

di CO , l’investimento delle ri-<br />

2<br />

sorse nello sviluppo di nuovi prodotti<br />

e la promozione dell’economia digitale<br />

che, necessariamente, passa attraverso<br />

l’ammodernamento di istruzione<br />

e formazione.<br />

E l’agricoltura? Niente, nemmeno una<br />

parola. parola Im<strong>media</strong>te le reazioni. reazioni Alcuni<br />

membri della Commissione ammettono,<br />

infatti, che il non citare il comparto<br />

agricolo tra i settori determinanti,<br />

o quantomeno trainanti, delle future<br />

strategie è stato un vero e proprio errore<br />

diplomatico e strategico. Si potrà<br />

riparare, secondo gli anti-Barroso, solo<br />

nelle prossime sessioni ministeriali<br />

con iniziative dei singoli Governi per<br />

richiedere impegni più precisi a favore<br />

dell’agricoltura.<br />

Partecipando a un workshop sul tema<br />

della PAC dopo il 2013, svoltosi<br />

a Bruxelles, il Presidente della Commissione<br />

Agricoltura del Parlamento<br />

europeo, Paolo De Castro, ha sottolineato<br />

che “siamo tutti d’accordo sulla<br />

necessità di contribuire alla costruzione<br />

di una Politica Agricola Comune<br />

capace di giocare un ruolo importante<br />

all’interno dei grandi cambiamenti<br />

della società moderna. Dobbiamo<br />

lavorare tutti insieme per una Riforma<br />

ambiziosa, capace di affrontare le<br />

Eco di Bruxelles<br />

Il Presidente della Commissione Agricoltura del Parla-<br />

mento europeo, Paolo De Castro.<br />

nuove sfi de in cui il ruolo dell’agricoltura<br />

è fondamentale per la costruzione<br />

di prospettive di crescita sostenibile.<br />

Fatti che, non sempre, appaiono<br />

tra le priorità, come dimostrano l’assenza<br />

di questi temi all’interno della<br />

prima bozza della strategia Ue per il<br />

2020. Stesso discorso vale per il budget<br />

comunitario che rischia di marginalizzare<br />

la portata di temi importanti<br />

per il futuro dell’Europa”. ■<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

21<br />

d’Italia


MULMIX


L'<br />

impresa<br />

una società internazionale<br />

APRILE 2010 /<br />

commerciale agricola<br />

statale sudcoreana ha<br />

dichiarato di voler creare<br />

di distribuzione e acquisto di cereali<br />

che sia in grado di proteggere meglio<br />

il Paese dal ribasso dei prezzi dopo le<br />

impennate a livello mondiale.<br />

Il piano prevede che la nuova società<br />

di lavorazione cerealicola crei una<br />

rete distributiva internazionale nei<br />

prossimi dieci anni. Così sostengono<br />

i funzionari della Korea Agro-Fisheries<br />

Trade Corp. Ciò consentirebbe di<br />

acquistare i prodotti direttamente<br />

dagli agricoltori all’estero per poi distribuire<br />

grano, mais e fagioli per il<br />

mondo. Inoltre, la società potrà investire<br />

direttamente nelle aziende agricole<br />

all’estero o controllare le parte-<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

cipazioni nelle operazioni agricole.<br />

Attualmente, la Corea del Sud dipende<br />

quasi completamente da società<br />

come Cargill, ADM, Louis Dreyfus<br />

LCD e Bunge che controllano il mercato<br />

cerealicolo mondiale. Un recente<br />

rapporto realizzato dall’Istituto coreano<br />

per l’economia rurale sostiene<br />

che il Paese paga, spesso, un prezzo<br />

superiore per i cereali acquistati rispetto<br />

a quanto pagherebbe se li acquistasse<br />

sul mercato libero.<br />

Korea Agro-Fisheries Trade Corp dichiara<br />

che la nuova società potrà essere<br />

creata inizialmente con 200 miliardi<br />

di won di capitale (172 milioni<br />

di dollari statunitensi) che consentirebbero<br />

di acquistare silos o silos granari<br />

meccanizzati in prossimità delle<br />

zone produttive o dei porti, nonché di<br />

World Grain<br />

avviare le attività commerciali presso<br />

la Chicago Board Of Trade.<br />

I cereali acquistati potranno essere,<br />

dunque, spediti in Corea del Sud, Paese<br />

che deve importare la maggioranza<br />

dei propri prodotti alimentari<br />

all’estero, venduti agli acquirenti<br />

d’oltremare e alle società di lavorazione<br />

dei generi alimentari oppure<br />

contrattati sul mercato dei futures<br />

che può generare ulteriori utili.<br />

Saranno possibili, infi ne, alcune partecipazioni<br />

nei mercati di grano e fagioli<br />

dell’Ucraina, ancorché sforzi simili<br />

saranno profusi in Paesi come il<br />

Kazakhstan, l’Indonesia e l’Argentina.<br />

In Brasile, invece, la futura società<br />

acquisterà un’azienda cerealicola<br />

locale per poter accedere direttamente<br />

al mercato. ■<br />

<strong>23</strong>


ASB


Intervista al Presidente dell’Unione dei Semolieri europei<br />

“La nostra Associazione<br />

compie 50 anni: confrontiamoci<br />

sul futuro della PAC”<br />

di Michele Pontecorvo<br />

P residente<br />

“ Le Assemblee<br />

generali si terranno<br />

a Polignano<br />

a Mare dal 20<br />

al 22 maggio” .<br />

CON LA SPONSORIZZAZIONE DI<br />

Sacco, l’Unione delle<br />

Associazioni dei Semolieri dell’Ue<br />

ha compiuto 50 anni e l’evento<br />

merita di essere sottolineato...<br />

“Il cinquantesimo anniversario<br />

dell’Unione dei Semolieri<br />

europei costituisce indubbiamente<br />

un traguardo prestigioso<br />

per un’Associazione che si<br />

era volontariamente costituita<br />

a seguito della creazione della<br />

Politica Agricola Comune e<br />

che è riuscita, nel corso degli<br />

anni, ad accrescere la sua visibilità<br />

e la sua credibilità nei<br />

confronti degli interlocutori comu<br />

nitari.<br />

L’abbraccio delle mura, il candore<br />

della calce, il fascino della campagna<br />

inviolata e gli ulivi secolari in essa<br />

incastonati. BORGO BIANCO è un<br />

resort hotel 5 stelle nel cuore della<br />

Puglia che accoglie i suoi ospiti nello<br />

stile e lo charme di una antica masseria<br />

che consente di immergersi nelle<br />

deliziose atmosfere di Puglia.<br />

Le Assemblee Generali Annuali e la<br />

Conferenza Semouliers Un.a.f.p.a. si<br />

svolgeranno in questo quadro mera-<br />

Italmopa, che rappresenta di gran lunga l’industria<br />

molitoria a frumento duro di maggior rilevanza<br />

nell’Unione europea, non poteva non<br />

rivendicare, nei confronti degli amici Semolieri<br />

degli altri Paesi comunitari, l’organizzazione<br />

della cinquantesima Assemblea generale annuale<br />

dei Semouliers in Italia, e più in particolare<br />

in Puglia, regione leader nella produzione<br />

e nella prima trasformazione del frumento<br />

duro.<br />

Questa nostra richiesta testimonia, senza alcun<br />

dubbio, l’importanza che riconosciamo ad<br />

un’Associazione chiamata a tutelare gli interessi<br />

dell’industria europea della prima trasformazione<br />

del frumento duro, in particolare per<br />

quanto riguarda il suo approvvigionamento in<br />

materia prima frumento duro”.<br />

Sede delle Assemblee<br />

BORGOBIANCO<br />

Resort & spa<br />

*****<br />

POLIGNANO A MARE, 20 - 22 MAGGIO 2010<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

25<br />

d’Italia<br />

Articoli<br />

viglioso offrendo l’opportunità a tutti i<br />

produttori europei di semola e di pasta<br />

di incontrarsi in una Regione, la<br />

Puglia, conosciuta come la più importante<br />

zona mondiale per la produzione<br />

e la trasformazione del grano duro,<br />

ma anche per le emozioni, i colori e i<br />

profumi che offre ai suoi visitatori.<br />

Un ricco programma sociale consentirà<br />

di rendere indimenticabile le<br />

giornate e le serate dei Delegati e<br />

degli Accompagnatori.


Le Assemblee generali annuali Semouliers e Un.a.f.p.a.<br />

saranno anche quest’anno accompagnate, così come<br />

verifi catosi nel corso degli ultimi anni, da una Conferenza<br />

congiunta su una problematica di comune interesse<br />

per il settore molitorio e pastario?<br />

“La Conferenza Semouliers costituisce un momento di confronto<br />

tra gli operatori europei della prima e della seconda<br />

trasformazione del frumento duro su una tematica di comune<br />

e rilevante interesse. La prossima apertura di un pubblico<br />

dibattito sulla PAC del dopo 2013 costituisce un momento<br />

di primaria importanza e i Semolieri ritengono di dover apportare,<br />

così come nel passato, il loro fattivo contributo sulle<br />

politiche comunitarie che possono interessare direttamente<br />

o indirettamente il settore del frumento duro.<br />

Il preoccupante andamento dei mercati cerealicoli, e del<br />

mercato del frumento duro in particolare, constatato nel corso<br />

degli ultimi anni e le sue conseguenze sul settore della<br />

trasformazione necessita delle risposte in grado di ovviare gli<br />

eccessi recentemente constatati. La PAC del 2013 non potrà<br />

non contemplare delle risposte ad una situazione che potrebbe<br />

sempre di più necessitare, nel futuro, l’applicazione di<br />

strumenti innovativi in grado di gestire la volatilità del mercato<br />

e le situazioni di crisi che saranno probabilmente chiamate<br />

a ripetersi, nel futuro, con sempre maggior frequenza.<br />

Il frumento duro, tenuto conto delle peculiarità economiche,<br />

produttive ma anche culturali di questo cereale, merita, a no-<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

27<br />

d’Italia<br />

Articoli


ITALPACK


stro parere, un’attenzione particolare. E sarà cura della nostra<br />

Unione richiamare l’attenzione dei decision makers comunitari<br />

su proposte concrete, auspicabilmente condivise da<br />

tutti gli attori della fi liera, volte a garantire un maggior equilibrio<br />

del mercato del frumento duro”.<br />

Il rapporto con gli altri attori della fi liera è, pertanto,<br />

una priorità nell’attività dell’Unione?<br />

“L’iniziativa, assunta e tenacemente perseguita dai Semolieri<br />

europei, relativa alla costituzione di un comitato operativo<br />

frumento duro a livello comunitario, con la partecipazione<br />

di tutti i principali attori della fi liera - produttori agricoli, cooperative<br />

e pastai - è chiamata, mi auguro, a tradursi in una<br />

nuova fase di rapporti all’interno della fi liera. Sono profondamente<br />

convinto che un approccio unitario della fi liera europea<br />

possa essere in grado di infl uire sui futuri orientamenti<br />

della Commissione Ce per quanto riguarda le politiche frumento<br />

duro.<br />

In ogni modo, ritengo nuovamente opportuno sottolineare<br />

che solo un confronto pragmatico tra tutti gli altri attori della<br />

fi liera frumento duro e rispettoso delle loro rispettive esigenze<br />

consentirà alla fi liera frumento duro di affrontare, con<br />

successo, le numerose criticità, che purtroppo la contraddistinguono,<br />

e le nuove sfi de che la attendono”. ■<br />

APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

Articoli<br />

29


your Successful Choise


APRILE 2010 /<br />

50 anni di Assemblee generali annuali<br />

a difesa degli interessi dell’industria<br />

della semoleria europea<br />

<strong>19</strong>61 Roma ..................................Italia<br />

<strong>19</strong>62 Firenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />

<strong>19</strong>63 Baden Baden . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Germania<br />

<strong>19</strong>64 Nizza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Francia<br />

<strong>19</strong>65 Aja . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Olanda<br />

<strong>19</strong>66 Taormina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />

<strong>19</strong>67 Monaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Germania<br />

<strong>19</strong>68 Bruxelles .............................Belgio<br />

<strong>19</strong>69 Chateau d’Artigny. .................Francia<br />

<strong>19</strong>70 Roma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />

<strong>19</strong>71 Wiesbaden . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Germania<br />

<strong>19</strong>72 Zanvoort. ............................ .Belgio<br />

<strong>19</strong>73 Aix Les Bains. .......................Francia<br />

<strong>19</strong>74 Sorrento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />

<strong>19</strong>75 Londra ...........................Inghilterra<br />

<strong>19</strong>76 Berlino ............................Germania<br />

<strong>19</strong>77 Znokke Le Zoute . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Belgio<br />

<strong>19</strong>78 Saint Paul de Vence . . . . . . . . . . . . . . . .Francia<br />

<strong>19</strong>79 Firenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />

<strong>19</strong>80 Peebles . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Inghilterra<br />

<strong>19</strong>81 Heidelberg . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Germania<br />

<strong>19</strong>82 Schveningen ........................Olanda<br />

<strong>19</strong>83 Atene ................................ .Grecia<br />

<strong>19</strong>84 Bordeaux . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Francia<br />

<strong>19</strong>85 Ferrara . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

<strong>19</strong>86 Bath. ........................... ..Inghilterra<br />

<strong>19</strong>87 Costanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Svizzera<br />

<strong>19</strong>88 Anversa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Belgio<br />

<strong>19</strong>89 Nizza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Francia<br />

<strong>19</strong>90 Estoril . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Belgio<br />

<strong>19</strong>91 Barcellona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spagna<br />

<strong>19</strong>92 Taormina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />

<strong>19</strong>93 Hanbury Monor. ................Inghilterra<br />

<strong>19</strong>94 Colonia ...........................Germania<br />

<strong>19</strong>95 Lussemburgo. . . . . . . . . . . . . . . . .Lussemburgo<br />

<strong>19</strong>96 Marsiglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Francia<br />

<strong>19</strong>97 Porto .............................Portogallo<br />

<strong>19</strong>98 Siviglia ......................... .... . Spagna<br />

<strong>19</strong>99 Dresda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Germania<br />

2000 Sorrento ........................... . . .. Italia<br />

2001 Norwich ......................... Inghilterra<br />

2002 Brugge . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Belgio<br />

2003 Biarritz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Francia<br />

2004 Lisbona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Portogallo<br />

2005 Monaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Germania<br />

2006 Firenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />

2007 Strasburgo ........................ . .Francia<br />

2008 Londra ......................... ..Inghilterra<br />

2009 Madrid . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spagna<br />

2010 Polignano a Mare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia<br />

Articoli<br />

31


RADIS


Con il patrocinio di<br />

Regione Puglia<br />

Commissione europea<br />

rappresentanza in Italia<br />

ASSEMBLEE GENERALI ANNUALI<br />

SEMOULIERS – UN.A.F.P.A.<br />

Union des Associations<br />

des Semouliers de l’Ue<br />

www.semouliers.org<br />

Media partner<br />

Polignano a Mare<br />

20 - 22 Maggio 2010<br />

Con la sponsorizzazione di<br />

www.r-biopharm.com<br />

www.sicom.italy.com<br />

Union des Fabricants<br />

de Pates Alimentaires de l’Ue<br />

www.pasta-unafpa.org


Articoli<br />

I risultati del progetto Micocer<br />

Grano duro e micotossine:<br />

il Nord è più a rischio<br />

di Daniele Di Stefano<br />

“ Il fenomeno,<br />

secondo il Cra,<br />

36<br />

L e<br />

è meno presente<br />

al Sud e<br />

nelle isole” .<br />

caratteristiche della stagione agricola<br />

(sbalzi di temperatura e piovosità)<br />

e quelle pedo-climatiche delle singole<br />

zone di coltivazione. Sono questi i<br />

fattori determinanti per la genesi di micotossine<br />

(soprattutto il Deossinivalenolo, il DON) nel<br />

frumento duro. Un fenomeno che colpisce, in<br />

<strong>media</strong>, quasi il 90% del prodotto<br />

al Nord, il 67% al Cen-<br />

tro e il 35% al Sud e nelle isole.<br />

Con valori medi sui campioni<br />

positivi che, in una stagione<br />

dal clima ballerino come il<br />

2008, sono di 2.211 parti per<br />

milione al Nord, 480 al Centro<br />

e 57 al Sud. Grazie al progetto<br />

Micocer - fi nanziato dalla Regione<br />

Lombardia e coordinato<br />

dal Consiglio per la sperimentazione<br />

e la ricerca in agricoltura<br />

(Cra), che ha coinvolto per<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

d’Italia


Articoli<br />

3 anni 15 regioni, insieme all’Istituto<br />

Superiore di Sanità e all’ISPA del<br />

Cnr - ora disponiamo di un termometro<br />

attendibile sulla situazione micotossine<br />

(i prodotti tossici del metabolismo<br />

secondario di alcuni funghi, tra<br />

i principali contaminanti delle colture<br />

cerealicole) in Italia.<br />

I rischi per il grano duro:<br />

la fusariosi della spiga<br />

Proprio di frumento duro si è discusso<br />

durante il recente incontro, tenutosi<br />

a Roma e ospitato dal Consiglio<br />

per la sperimentazione e la ricerca in<br />

38<br />

Brera: “Le micotossine?<br />

Dei killer silenti”<br />

Dottor Carlo Brera (primo ricercatore del reparto Ogm e micotossine dell’Istituto Superiore di<br />

Sanità) lei defi nisce le micotossine dei killer silenti...<br />

“Esattamente, perché non c’è ancora un adeguato livello di conoscenza, né tra i consumatori né trra gli aaddet etti<br />

ai lavori. Va detto che oggi l’attenzione è molto più alta di quanto non fosse dieci anni fa: grazie alla noormaativa<br />

comunitaria, ai controlli sul territorio e alla cura che tutta la fi liera, soprattutto quella cerealicoolla, ha aavutto<br />

nei riguardi di queste sostanze. Purtroppo, il problema non è di facile risoluzione: servono grossi innvestimmentti.<br />

E dobbiamo ricordare che il pianeta sta andando verso un surriscaldamento globale, verso condiziooni che favooriranno<br />

la produzione in campo di micotossine, soprattutto di afl atossine. Un aspetto non da poco:: dovreemmmo<br />

cercare di attivare tutte quelle azioni preventive per intervenire coi dovuti rimedi sul campo”.<br />

Oggi siamo in grado di fare prevenzione?<br />

“Sicuramente sì: c’è una serie considerevole di attività da mettere in gioco. L’unico problema è chee quest ste at attività<br />

dovrebbero essere applicate in modo integrato: una sola misura isolata non riesce a conteneere lo sv svilupppo<br />

di micotossine. È fortemente necessaria una sinergia di attività per raggiungere effetti positivi ssuulla saalubrrità<br />

delle colture”.<br />

Quanto è effi ciente la catena di trasmissione tra la ricerca e il mondo produttivo?<br />

“Secondo me, facciamo ancora fatica. Abbiamo tanti progetti di ricerca che ci hanno fornito elementti impoortannti<br />

per capire il fenomeno della contaminazione e individuare le attività che dovrebbero essere esercitaate sull cammpo<br />

per intervenire in maniera preventiva. Ma manca ancora un reale trasferimento di queste informmazionni aggli<br />

operatori della fi liera agroalimentare: c’è ancora un gap fra il mondo della ricerca e il mondo produttttivo chhe doovrebbe<br />

mettere in pratica le informazioni acquisite”.<br />

Qual è l’anello che non tiene?<br />

“Forse la comunicazione. E poi c’è l’aspetto economico: per poter esercitare tutte le azioni preventiv ive ci vvooglioono<br />

capitali. E se l’agricoltore non riesce a ricavare abbastanza dalla propria coltura, aumentare i cossti è unn prooblema.<br />

Con i prezzi attuali, insomma, c’è poco spazio per azioni preventive. Se ci fosse un premioo econoomicco<br />

per chi favorisce percorsi produttivi più salubri il discorso cambierebbe”.<br />

Lei è delegato nazionale per le micotossine in ambito europeo: cosa si muove su questo fronte?<br />

“Su questo settore c’è un’attenzione molto puntuale. Tutte le micotossine, per quanto riguarda il coompartto allimentare,<br />

sono normate: tranne le tossine T-2 e HT-2, per le quali siamo in via di defi nizione delle norrme, chhe doovrebbero<br />

essere approvate entro l’anno. Quanto alla mangimistica, anche in questo caso i limiti staanno ppeer eesssere<br />

emanati (le eccezioni sono l’afl atossina B1, già regolamentata da molti anni, e l’ocratossina A,, per laa quaale<br />

l’Italia ha fi ssato livelli massimi tollerabili diversifi cati per specie animale): nel 2010 quasi sicurammentee si ddisporrà<br />

di un Regolamento comunitario che comprenderà tutte le micotossine nelle varie tipologie ddi manngimmi,<br />

dunque per tutte le principali specie animali”. ■<br />

agricoltura. Per il grano duro, spiega<br />

Gabriella Aureli del Cra, gli attacchi<br />

fungini più frequenti sono legati alla<br />

fusariosi della spiga, malattia della<br />

quale sono responsabili numerose<br />

specie fungine. “All’infezione di specie<br />

di Fusarium produttrici di Deossinivalenolo<br />

può seguire l’accumulo di<br />

questa micotossina nel seme - spiega<br />

-, nel quale può permanere fi no alle<br />

fasi successive al raccolto, dunque la<br />

conservazione e la trasformazione”.<br />

La concentrazione di questa tossina<br />

nel frumento non ha una distribuzione<br />

omogenea all’interno della carios-<br />

side. “È più alta nei tegumenti esterni,<br />

che dopo la molitura vanno a costituire<br />

i cosiddetti prodotti di scarto<br />

(soprattutto crusca), rispetto alle<br />

zone interne dalle quali ha origine<br />

la semola”. Il DON, inoltre, “tende a<br />

concentrarsi nelle frazioni con granulometria<br />

più piccola - aggiunge Gabriella<br />

Aureli - le quali, se eliminate,<br />

permettono un signifi cativo abbattimento<br />

della tossina”.<br />

La valutazione del rischio<br />

Nella valutazione del rischio, pertanto,<br />

“è importante anche considerare<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

d’Italia


Articoli<br />

l’aspetto tecnologico e la destinazione d’uso degli sfarinati.<br />

In particolare, il processo di molitura - sottolinea la<br />

ricercatrice - comporta un abbattimento di DON pari al<br />

63% nella semola di grano duro e al 74% nella farina di<br />

grano tenero, fatto 100 il valore relativo al frumento non<br />

pulito”. ” A causa delle caratteristiche di idrosolubilità del-<br />

la molecola, poi, “si ha un’ulteriore perdita della tossina<br />

nell’acqua di cottura della pasta, che comporta una riduzione<br />

complessiva dell’80% rispetto al livello iniziale”.<br />

I risultati di Micocer<br />

Veniamo ai risultati del progetto Micocer, ricordando<br />

che in base alla normativa europea (Regolamento CE n.<br />

1881/2006) i limiti massimi ammissibili di DON nella granella<br />

di frumento duro sono di 1.750 ppb (parti per milione).<br />

Il monitoraggio si è svolto nel triennio 2006-2008,<br />

con campionamenti in aziende agricole e centri di stoccaggio<br />

e nei campi sperimentali della Rete nazionale di<br />

confronto varietale del frumento duro. Piemonte, Lombardia,<br />

Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche,<br />

Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sardegna<br />

e Sicilia: queste le regioni coinvolte.<br />

Dagli esami condotti nelle aziende agricole e nei centri si<br />

stoccaggio, relativi al Centro (436) e al Sud e isole (651)<br />

“risulta evidente il maggior grado di contaminazione rile-<br />

vato nelle aree centrali rispetto a quelle meridionali”, ” sot-<br />

tolinea ancora Gabriella Aureli. Anche l’andamento climatico<br />

ha avuto ricadute evidenti sulla presenza di DON,<br />

40<br />

“Ecco come i percorsi colturali<br />

possono contenere le contaminazioni”<br />

Dottoressa Maria Grazia D’Egidio (Unità di ricerca per la valorizzazione qualitativa dei cereali<br />

del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura), grazie al progetto Micocer, l’Italia<br />

ha fi nalmente un quadro sulla situazione micotossine nei cereali.<br />

Quali sono le novità di Micocer?<br />

“Le micotossine in Italia si studiano da tanti anni. Ma in modo frammentario, quanto a risorse e rrisultatti, coon<br />

una copertura limitata di territorio, per tempi spesso brevi e con metodiche analitiche difformi. E, quuindi, ccon rrisultati<br />

parziali e disomogenei. Sottolineerei, dunque, l’armonizzazione metodologica introdotta conn Micoccer, ddi<br />

campionamento e analisi, che rende poi fruibili i risultati ottenuti. Uno dei problemi principali per quuanto riiguaarda<br />

le ricerche sull’argomento, come dicevo, è quello del campionamento e delle metodologie: i risuultati ppossoono<br />

essere tanti, ma non confrontabili fra loro”.<br />

Le ricadute “sul campo” della vostra ricerca?<br />

“Estremamente importanti. Abbiamo fi nalmente una fotografi a sulla situazione italiana, a livello lo azieendalle<br />

(centri di stoccaggio e aziende) e sperimentale. Un fatto decisivo, soprattutto per il frumento duro, per il qqualle<br />

prima di questo progetto si pensava che il problema del DON (Deossinivalenolo) non esistesse. Quuesto pperchhé<br />

non era mai stato fatto un monitoraggio così esteso e comprensivo delle diverse realtà regionali. Oraa cerchhiammo<br />

di far arrivare il messaggio all’agricoltore, attraverso incontri e pubblicazioni: la coltivazione del fru rumentto duuro<br />

in alcune zone è particolarmente tranquilla e fortunata, come nelle aree meridionali, in altre, al l Centro ro e aal<br />

Nord, si deve avere maggiore accortezza nelle pratiche agronomiche, soprattutto nelle annate piovo vose coon caaldo<br />

nella fase di fi oritura. Percorsi colturali idonei possono aiutare a contenere la contaminazione”.<br />

Per il futuro?<br />

“La ricerca in questo settore deve continuare: non si può abbassare la guardia su un problema ddi salutte de del<br />

consumatore”. ■<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

d’Italia


Articoli<br />

42<br />

TABELLA 1 - CAMPIONI POSITIVI AL DON SUL TOTALE<br />

Anno<br />

Aziende<br />

e Stoccaggio<br />

Rete Nazionale<br />

Centro Sud - isole Nord Centro Sud - isole<br />

2006 40% 25% 65% 50% 15%<br />

2007 57% 35% 97% 72% 57%<br />

2008 85% 29% 100% 79% 33%<br />

Media 61% 30% 87% 67% 35%<br />

Fonte: progetto Micocer, Ente Cra.<br />

TABELLA 2 - CONTAMINAZIONE DA DON NELLA RETE NAZIONALE<br />

FRUMENTO DURO<br />

PRESENZA MEDIA DON NEI CAMPIONI POSITIVI (ppb)<br />

Nord Centro Sud<br />

2006 291 225 62<br />

2007 174 155 88<br />

2008 2.211 480 57<br />

Fonte: progetto Micocer, Ente Cra.<br />

“con valori medi e massimi più alti<br />

nel 2008 nelle regioni centrali,<br />

mentre al Sud i valori medi dei campioni<br />

positivi sono pressoché irrilevanti,<br />

perché inferiori a 100 ppb”.<br />

Quanto ai campioni (1.643) provenienti<br />

dai campi della Rete nazionale<br />

frumento duro “mostrano un for-<br />

te grado di contaminazione nelle zone<br />

del Nord rispetto ai restanti areali,<br />

sia per quanto riguarda i valori medi<br />

(per tutti e tre gli anni, ma soprattutto<br />

il 2008) sia per i valori massimi<br />

raggiunti (1.280 ppb nel 2006 e<br />

6.764 ppb nel 2008)”, ” continua la ri-<br />

cercatrice del Cra.<br />

Al Centro “il livello massimo è risultato<br />

pari a 4.613 ppb nel 2008, a<br />

fronte di un minor numero di campioni<br />

positivi rispetto agli altri due<br />

anni”. ” Nelle regioni meridionali e<br />

insulari, infi ne, “la contaminazione<br />

<strong>media</strong> si mantiene sempre su valori<br />

inferiori a 100 ppb, e con valori massimi<br />

che non superano i 500 ppb”.<br />

Nel complesso, dunque, i livelli di<br />

concentrazione di Deossinivalenolo<br />

tendono a crescere progressivamente<br />

dal Sud verso il Nord, dove la percentuale<br />

di campioni positivi ha raggiunto,<br />

nel 2008, il 100% di quelli<br />

analizzati. “Le caratteristiche climatiche<br />

dell’annata - aggiunge Aureli<br />

- hanno un’incidenza molto pronunciata<br />

al Nord e al Centro, mentre al<br />

Sud il clima svolge un ruolo determinante<br />

nel contrastare in modo effi cace<br />

la diffusione della fusariosi e l’accumulo<br />

di DON, a conferma, quindi,<br />

della tradizionale vocazione di questi<br />

territori”. ■<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

d’Italia


I risultati dell’ultimo rapporto Usda<br />

Produzione mondiale<br />

da record per il grano duro<br />

di Delia Sebelin<br />

“ Nonostante<br />

il calo di Italia<br />

e Canada,<br />

i raccolti<br />

sono cresciuti<br />

dell’8%” .<br />

APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

Iraccolti di grano duro 2009 hanno sfi orato<br />

i 32 milioni di tonnellate. Un trend<br />

di crescita che si conferma pe il secondo<br />

anno consecutivo, nonostante i risultati<br />

negativi dei due principali<br />

poli produttivi mondiali: Ca-<br />

nada e Italia.<br />

Le stime<br />

I dati dell’Usda, il Dipartimento<br />

statunitense dell’Agricoltura,<br />

attestano la produzione globale<br />

di grano duro, nella campagna<br />

2009-10, a quota 31,9<br />

milioni di tonnellate. Un quantitativo<br />

superiore ai livelli 2008-<br />

09 di circa l’8%, che erano a loro<br />

volta superiori del 13% alla<br />

precedente campagna. Un picco,<br />

quello di quest’anno, che ha<br />

lasciato agli annali, secondo gli analisti americani,<br />

il secondo miglior risultato storico, dopo il record<br />

assoluto del 2004-05, quando la produzio-<br />

Articoli<br />

43


SEA


APRILE 2010 /<br />

RACCOLTO MONDIALE DI GRANO DURO<br />

(MILIONI DI TONNELLATE)<br />

Anno 2008/09 2009/10 Var. %<br />

Canada 5.5<strong>19</strong> 5.400 -2,2<br />

Italia 4.200 3.500 -16,7<br />

Usa 2.281 2.968 +30,1<br />

Turchia 2.000 2.500 +25,0<br />

Algeria 1.700 2.400 +41,2<br />

Siria 2.300 2.300 =<br />

Francia 2.210 2.210 =<br />

India 2.000 2.000 =<br />

Marocco 1.027 2.000 +94,7<br />

Spagna 1.150 1.250 +8,7<br />

Russia 1.400 1.400 =<br />

Messico 1.200 1.200 =<br />

Tunisia 975 975 =<br />

Grecia 900 900 =<br />

Australia 400 500 +25,0<br />

MONDO 29.643 31.9<strong>19</strong> +7,7<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

Fonte: Usda.<br />

Articoli<br />

45


FAVA


FAVA


ne aveva sfi orato 33,3 milioni di tonnellate.<br />

La genesi del trend<br />

A spingere al rialzo l’output mondiale<br />

è stata quest’anno l’ottima performance<br />

di resa. Con la produttività<br />

balzata ai massimi storici in Usa (oltre<br />

3 tonnellate per ettaro in <strong>media</strong>)<br />

e valutata su livelli elevati anche nei<br />

granai canadesi, dove all’aumento<br />

dei rendimenti si è, però, contrapposta<br />

una fl essione delle superfi ci investite<br />

(-8%), associata ai frequenti casi<br />

di abbandono causati dalla siccità.<br />

La fl essione in Italia e Canada<br />

Le stime del Dipartimento america-<br />

APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

Raccolto mondiale di grano duro<br />

(milioni di tonnellate)<br />

no indicano, nei prospetti previsionali,<br />

una riduzione di oltre 2 punti percentuali<br />

in Canada, scesi a 5,4 milioni<br />

di tonnellate, e del 17% in Italia,<br />

a 3,5 milioni. Un risultato, quest’ultimo,<br />

determinato da un brusco taglio<br />

degli investimenti, scesi di 220 mila<br />

ettari (-16%), a fronte di rese solo<br />

in lieve fl essione rispetto alla scorsa<br />

stagione, ma ancora al di sopra della<br />

<strong>media</strong> storica.<br />

Le crescite<br />

Negli Usa, terzo produttore mondiale,<br />

i 3 milioni di tonnellate indicati<br />

dagli analisti americani segnano un<br />

progresso nell’ordine del 30%.<br />

A doppia cifra, anche la crescita in<br />

BSP<br />

Turchia, dove le stime dell’Usda accreditano<br />

una produzione di 2,5 milioni<br />

di tonnellate (+25%). Buone rese<br />

e qualità.<br />

Ai massimi storici i rendimenti in Nord<br />

Africa, grazie alle abbondanti precipitazioni.<br />

Con 2 milioni di tonnellate in<br />

Marocco, un quantitativo quasi raddoppiato<br />

a distanza di un anno, e 2,4<br />

milioni in Algeria: +40%, record assoluto.<br />

Non cambia il dato positivo in Siria,<br />

nei granai francesi e indiani. Fermi sui<br />

livelli della scorsa campagna anche<br />

Messico e Russia (+9% la Spagna).<br />

Da segnalare un forte progresso in<br />

Australia, risalita a quota mezzo milione<br />

di tonnellate (+25%) grazie al-<br />

Articoli<br />

49


FASOLI


APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

l’effetto congiunto di un miglioramento<br />

di resa e di una crescita delle<br />

superfi ci, ancora distanti dai livelli di<br />

inizio decennio.<br />

Il quadro globale<br />

Su scala mondiale, calcola l’Usda, gli<br />

investimenti hanno riguardato complessivamente<br />

un’estensione di 13,4<br />

milioni di ettari. Poco meno del 2008-<br />

09, quando si erano raggiunti 13,7<br />

milioni di ettari, a causa soprattutto<br />

dei tagli in Canada e Italia, compensati<br />

solo parzialmente dagli aumenti<br />

di Australia e Marocco.<br />

Il primato, anche in termini di superfi<br />

ci investite va a Ottawa, con 2,2 milioni<br />

di ettari. A pari merito seguono<br />

Turchia e Algeria, con 1,3 milioni.<br />

Paesi, entrambi, che hanno scavalcato<br />

l’Italia, scesa a un milione 160 mila<br />

ettari, incalzata ormai anche da Russia<br />

e Marocco, a quota un milione.<br />

Per quanto attiene alle rese, il primato<br />

mondiale resta ad appannaggio<br />

del Messico, con 5,2 tonnellate per<br />

ettaro. Solo di poco inferiore il dato<br />

della Francia, a 4,9 tonnellate, seguita<br />

da Stati Uniti e Italia, entrambi con<br />

rendimenti che in <strong>media</strong> hanno superato,<br />

seppure di un soffi o, le 3 tonnellate<br />

per ettaro. ■<br />

Articoli<br />

51


UMBRA<br />

PACKAGING


Raggiante il Presidente di ANMF<br />

“L’industria molitoria<br />

francese è sempre<br />

in ottima salute”<br />

di Mario Marsero<br />

APRILE 2010 /<br />

L a<br />

“ Nel 2009, sono<br />

state esportate<br />

687 mila tonnellate<br />

di farina di grano<br />

tenero in 90 Paesi” .<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

Francia è il terzo Paese produttore di<br />

farina di grano tenero in Europa, dopo<br />

Germania e Regno Unito. Nel 2009,<br />

l’industria molitoria d’oltralpe ha trasformato<br />

5,7 milioni di tonnellate<br />

di frumento, producendo<br />

4,4 milioni di tonnellate<br />

di farina.<br />

Il settore è composto da numerose<br />

piccole e medie aziende<br />

(376), in prevalenza a conduzione<br />

famigliare e situate<br />

in zone rurali, con 451 unità<br />

produttive distribuite sull’intero<br />

territorio a stretto contatto<br />

con i 33 mila panifi catori che<br />

rappresentano i principali utilizzatori<br />

di farina.<br />

La composizione del settore<br />

Il settore molitorio è il punto di forza della fi liera<br />

cerealicola francese composta da:<br />

• 4 industrie, operanti a livello nazionale e internazionale,<br />

che dispongono di 49 molini<br />

con una capacità di trasformazione superiore<br />

a 300 mila tonnellate (il 55,2% del<br />

grano macinato a livello nazionale): Nutrixo<br />

Moulins Souffl et, Ariane Meunerie e Grands<br />

Moulins de Strasbourg (GSM);<br />

• 9 industrie presenti a livello multiregionale<br />

(17,3%): Dijon Céréals Meunerie, Terrena-Evelia<br />

Groupe Nicot, Gers farines, Hébert<br />

SA, Minuterie Girardeau, Groupe Maurey,<br />

Moulins Dumée, Minuterie Forest;<br />

• 69 aziende presenti a livello regionale con<br />

76 molini (21,2%);<br />

• 294 aziende che operano a livello di dipartimenti<br />

con 295 molini (6,2%).<br />

La maggior parte di questi molini aderiscono<br />

al ANMF, (Association Nationale de la Meunerie<br />

Française), una delle più antiche organizzazioni<br />

professionali (fondata nel 1886) di questo<br />

Paese.<br />

I numeri della panifi cazione<br />

Nel settore della panifi cazione si concentra il<br />

maggiore consumo di farina di grano tenero<br />

(65,4%) così ripartito: 38,7% alla panifi cazione<br />

artigiana, 20,7% a quella industriale e 6%<br />

Joseph Nicot, Presidente di ANMF.<br />

Articoli<br />

53


S.COM


Francia: evoluzione della produzione di farina e numero di unità produttive.<br />

agli “atelier” presenti nelle grandi<br />

catene distributive. Gli altri mercati di<br />

sbocco del settore molitorio sono le<br />

industrie di seconda trasformazione<br />

(26,6%), il confezionamento in pacchetti<br />

(6,4%), l’alimentazione animale<br />

e le amiderie (1,5%).<br />

Il pane è l’alimento più consumato<br />

dai francesi. Anche se a partire dal<br />

2003 il consumo di pane è leggermente<br />

diminuito, il 48% dei francesi<br />

lo mangia almeno due volte al giorno<br />

e il consumo medio giornaliero è<br />

di 136 grammi per gli adulti (163, 7<br />

grammi per gli uomini e 110,7 g per<br />

le donne), 96,3 grammi per gli ado-<br />

lescenti e 50 grammi per i bambini.<br />

Nonostante siano presenti diversi tipi<br />

di pane, la classica baguette è in assoluto<br />

il pane più consumato (75%).<br />

Il Presidente di ANMF<br />

“La Francia è leader mondiale nell’esportazione<br />

di farina e primo esportatore<br />

europeo - spiega Joseph Nicot,<br />

Presidente di ANMF -. Il volume delle<br />

esportazioni resta sostenuto, nonostante<br />

la concorrenza di alcuni Paesi,<br />

come la Turchia, e la costruzione<br />

di numerosi molini tradizionali in Paesi<br />

importatori”.<br />

Nel 2008, ANMF ha esportato 687<br />

mila tonnellate verso più di 90 destinazioni<br />

nel mondo. Tradizionalmente,<br />

i principali clienti sono i Paesi<br />

africani (60% del grano esportato,<br />

con in testa Angola 15,9%, Libia<br />

11,9%, Guinea 7,8%, Ciad 5,3%,<br />

Benin e Repubblica Democratica del<br />

Congo), seguiti dai Paesi dell’Unione<br />

europea (29,4%). La Symex (Syndicat<br />

Français de la Meunerie d’Exportation)<br />

è il sindacato unitario che riunisce<br />

le principali industrie esportatrici<br />

di farina: Grands Moulins de France<br />

(Groupe Souffl et), Grands Moulins<br />

de Paris, Grands Moulins de Strasbourg,<br />

Toulousaine des Farines, SIE-<br />

PA ed Evélia.<br />

La classifi cazione delle farine<br />

Come in Italia, le farine sono classifi<br />

cate in base al tenore di ceneri e<br />

comprendono i seguenti tipi:<br />

• Tipo 45: molto bianca, per la pasticceria,<br />

panetteria e preparazioni<br />

domestiche;<br />

• Tipo 55 e 65: per pane e biscotti;<br />

• Tipo 80: per pani speciali o di<br />

grossa pezzatura (pain de campagne);<br />

• Tipo 110 e 150: per pani alla crusca<br />

e integrali (pain complet).<br />

I panifi catori utilizzano in prevalenza<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

55<br />

d’Italia<br />

Articoli


COLOMBO


Francia: utilizzo del grano tenero nella campagna 2008/2009.<br />

Francia: evoluzioni dei consumi di grano tenero.<br />

APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

farina tipo 65 con un tenore di ceneri s.s. compreso tra<br />

0,62% e lo 0,75%.<br />

Poiché l’industria molitoria francese utilizza circa il 98%<br />

di grano prodotto internamente, da sempre esiste un’elevata<br />

sensibilità a livello di fi liera nello sviluppare varietà<br />

di frumenti teneri che rispondano a specifi ci criteri sia<br />

agronomici sia tecnologici. Non a caso, per promuovere<br />

una cultura del frumento panifi cabile di qualità superiore,<br />

ANMF pubblica ogni anno un elenco dei grani (blés<br />

meuniers) che comprende due tipologie: BPMF (blés pour<br />

la meunerie française) grani che i molini possono utilizzare<br />

in miscela per la produzione di farine per panifi cazione<br />

e biscotteria e VRM (variétés recommandées par la<br />

meunerie), una selezione di varietà di grani che, utilizzati<br />

puri, sono adatti a produrre pane “francese” e biscotteria<br />

di qualità.<br />

La fl uttuazione dei prezzi<br />

Nelle precedenti campagne granarie le frequenti fl uttuazioni<br />

del prezzo del frumento hanno comportato, anche<br />

in Francia, la chiusura di unità produttive marginali e una<br />

leggera perdita in termini di volumi prodotti. In merito alla<br />

volatilità delle quotazioni del frumento Joseph Nicot<br />

precisa: “il frumento è diventato sul mercato mondiale un<br />

valore speculativo e la nostra fi liera ne è vittima.<br />

Le quotazioni del frumento non devono più essere oggetto<br />

di speculazioni fi nanziarie senza limiti. Il mercato a<br />

lungo termine Euronext, presentato come uno strumento<br />

di regolazione dei mercati, non gioca questo ruolo poiché<br />

varia sia sotto l’infl uenza del mercato a termine di Chicago,<br />

sia sotto quella dei mercati borsistici”. ■<br />

Articoli<br />

57


CAPITANIO


Alimentazione sostenibile<br />

Crisi alimentari: serve<br />

una governance globale<br />

di Francesca Benetti<br />

“ Le proposte<br />

del Barilla Center<br />

For Food<br />

and Nutrition<br />

per scongiurare<br />

la food crisis” .<br />

I PREZZI DELLE COMMODITY<br />

(INDICE FAO: 2000=100)<br />

2006 2007<br />

Grano 135 206<br />

Mais 104 135<br />

Riso 266 278<br />

Soia 228 3<strong>19</strong><br />

Carni 99 98<br />

APRILE 2010 /<br />

R<br />

afforzare i meccanismi di governance<br />

globale, favorire lo sviluppo economico<br />

e incrementare la produttività<br />

agricola, adeguare la fi liera produttiva<br />

al fi ne di gestire la volatilità<br />

dei prezzi delle materie agricole.<br />

È la ricetta lanciata dal Barilla<br />

Center For Food and Nutrition<br />

per scongiurare le future<br />

crisi alimentari mondiali ed<br />

evitare che si ripetano situazioni<br />

simili al 2008. Le proposte<br />

sono state fornite durante<br />

il 1° Forum internazionale su<br />

cibo e alimentazione.<br />

Questi suggerimenti sono il<br />

frutto di mesi di lavoro e di<br />

studi del Barilla Center For Food<br />

and Nutrition che, nel corso<br />

del 2009, ha pubblicato<br />

cinque ricerche sui temi della crescita sostenibile,<br />

del cambiamento climatico, della salute e<br />

(Fonte: Fao)<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

dell’accesso alle risorse alimentari e ha raccolto<br />

contributi e idee da opinion leader di tutto<br />

il mondo. “Se è diffi cile pensare di fermare<br />

l’evoluzione del pianeta, abbiamo però il dovere<br />

morale di suggerire indirizzi e di fare proposte<br />

che contribuiscano a uno sviluppo soste-<br />

nibile per tutti”, ” spiega Guido Barilla, parlando<br />

dell’attività svolta dal centro di ricerca.<br />

Il Barilla Center For Food and Nutrition è strutturato<br />

in quattro aree tematiche: food for health,<br />

food for all, food for sustainable growth<br />

e food for culture, ed è presieduto dai membri<br />

dell’Advisory board, organismo che ne garantisce<br />

l’indipendenza e identifi ca i temi di interesse<br />

ed elabora contenuti distintivi e scientifi<br />

camente validi, avanzando raccomandazioni<br />

e proposte. Ne fanno parte Barbara Buchner,<br />

ricercatrice presso l’Iea (International environment<br />

agency) di Parigi, Mario Monti, economista,<br />

Gabriele Riccardi, endocrinologo, Camillo<br />

Ricordi, chirurgo e scienziato, Joseph Sassoon,<br />

sociologo, e Umberto Veronesi, oncologo.<br />

Articoli<br />

59


Articoli<br />

Evitare la “Food crisis” del 2008<br />

Nel 2008 i prezzi delle principali<br />

commodity alimentari sono cresciuti<br />

del 40% rispetto al 2007 e del 76%<br />

rispetto al 2006. Il grano è aumentato<br />

del 55%, la soia del 36%, lo zucchero<br />

del 110%. E a livello internazionale,<br />

ricorda il position paper sulle<br />

sfi de della “food security”, non si è<br />

riusciti a evitare che la crisi dei prezzi<br />

si traducesse in un’emergenza alimentare<br />

globale.<br />

L’aspetto più evidente è stato il signifi<br />

cativo aumento del numero delle<br />

persone sottonutrite che nei Paesi in<br />

via di sviluppo è passato da 9<strong>23</strong> milioni<br />

nel 2007 a 963 milioni nel 2008.<br />

A inasprire questa situazione, è intervenuta<br />

la crisi fi nanziaria globale nella<br />

seconda metà del 2008, im<strong>media</strong>tamente<br />

a ridosso dello shock dei<br />

prezzi. Il conseguente rallentamento<br />

economico ha fatto sì che, nonostante<br />

il prezzo delle materie agricole cominciasse<br />

a ridursi, il numero di sottonutriti<br />

abbia continuato ad aumentare<br />

superando il miliardo di persone.<br />

“La situazione potrà solo peggiorare<br />

- sottolinea Mario Monti, Presidente<br />

dell’Università Bocconi di Milano - se<br />

non si interviene con un’azione correttiva.<br />

Da un punto di vista economico,<br />

le speculazioni fi nanziarie stanno<br />

60<br />

infl uenzando le quotazioni alimentari,<br />

i consumi e i meccanismi di distribuzione<br />

dei redditi. Serve una governance<br />

globale, bisogna incrementare<br />

gli investimenti privati e puntare<br />

su politiche commerciali più equilibrate”.<br />

Una politica coordinata<br />

Oltre ai fenomeni speculativi, nella<br />

formazione dei prezzi delle commodity,<br />

spiega l’economista Mario Monti,<br />

sono intervenuti, dopo il 2008, altri<br />

nuovi fattori: lo sviluppo dei biofl uel,<br />

la crescita impetuosa di India e Cina,<br />

i cambiamenti climatici. “Lo strumento<br />

del G20 - conclude Monti - è la sede<br />

giusta per rafforzare una politica di<br />

gestione coordinata. Ma spicca l’assenza<br />

del tema alimentare. Bisogna<br />

tornare a dare al cibo una posizione<br />

centrale nell’agenda internazionale”.<br />

La volatilità dei prezzi<br />

nei cereali<br />

Per il Direttore della divisione Commercio<br />

e mercati della Fao, Alexander<br />

Sarris, nel lungo periodo la volatilità<br />

dei prezzi dei cereali non sembra essere<br />

aumentata. “Negli ultimi 20 anni<br />

- spiega Sarris - si è assistito ad<br />

una stabilizzazione dei prezzi alimentari.<br />

I cali dell’ultimo periodo non so-<br />

LA NUOVA LAMPA snc<br />

Macchine ed impianti per pastifici<br />

Costruzione, trasformazione, aggiornamento tecnologico, revisione, manutenzione.<br />

no effetto di una distorsione, ma della<br />

dinamica domanda-offerta.<br />

Alla base c’è un incremento della produttività<br />

totale dei fattori, cresciuta<br />

più velocemente che in altri settori,<br />

grazie alla globalizzazione della ricerca<br />

agricola. L’incidenza della produttività<br />

aumenta molto per i consumatori,<br />

attraverso prezzi più bassi, e poco<br />

per i produttori”. ” La volatilità, quin-<br />

di, si è manifestata solo nel momento<br />

della crisi: nell’im<strong>media</strong>to non c’è una<br />

tendenza al rialzo dei prezzi. Questo<br />

non signifi ca che il futuro non sia più<br />

incerto e che le fl uttuazioni non aumenteranno.<br />

Gestire i rischi<br />

Come evitare, dunque, future fl uttuazioni<br />

e speculazioni? “La soluzione -<br />

dice Sarris - non è nel tentare di cambiare<br />

i fondamentali del mercato globale,<br />

né nella creazione di possibili riserve<br />

mondiali. Sarebbe, invece, necessario<br />

lavorare per gestire i rischi<br />

sulle importazioni dei Paesi in via di<br />

sviluppo, trasferendoli attraverso sistemi<br />

di assicurazione. I produttori<br />

spesso chiedono di cambiare le Borse<br />

merci per frenare le speculazioni.<br />

Ma, in realtà, le speculazioni acuiscono<br />

situazioni preesistenti e non sono<br />

la causa scatenante della crisi”. ■<br />

Stabilimento<br />

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APRILE 2010 / MOLINI<br />

d’Italia


MORIONDO


BA.CO


Le previsioni dell’Istat smontano gli allarmismi<br />

Le semine di grano duro<br />

aumentano del 4%<br />

di Luca Borghi<br />

“ La perfomance<br />

migliore si registra<br />

al Centro con<br />

un rassicurante<br />

+10%” .<br />

APRILE 2010 /<br />

B<br />

asta con gli allarmismi: in Italia non<br />

ci sarà alcuna fuga dalla coltura del<br />

grano duro. A mettere defi nitivamente<br />

la parola fi ne alle previsioni nere e<br />

disarmanti degli ultimi mesi, è l’Istat che ha appena<br />

pubblicato le cosiddette<br />

“intenzioni di semina” relative<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

al 2009-2010. Risultato: non<br />

solo non ci sarà la ritirata degli<br />

agricoltori, anzi le superfi ci<br />

coltivate a grano duro aumenteranno<br />

di circa il 4%.<br />

Una previsione dal sapore più<br />

che reale, dal momento che è<br />

perfettamente in linea con le<br />

indicazioni (rilasciate in tempi<br />

non sospetti) da Italmopa.<br />

Articoli<br />

63


CPS


L’industria molitoria, infatti, nonostante la crisi economica<br />

e le quotazioni di prodotto inchiodate al ribasso, aveva<br />

pronosticato una sostanziale tenuta degli ettari coltivati<br />

a grano duro. Una fotografi a che, complice l’andamento<br />

climatico favorevole e l’atteso recupero in quelle regioni<br />

del Centro Sud che erano state fortemente penalizzate<br />

dal maltempo nella scorsa campagna, permette al comparto<br />

di ragionare su dati positivi e lusinghieri. Vale a dire:<br />

le superfi ci a grano duro si manterranno al di sopra degli<br />

1,3 milioni di ettari. Merito, sostiene l’Istat ancora una<br />

volta in linea con l’analisi targata Italmopa, della crescita<br />

nelle regioni centrali (+10%) e del recupero (+1,4%) che<br />

sarà registrato al Sud e nelle isole. Sostanzialmente invariate,<br />

invece, le superfi ci coltivate al Nord che continuano<br />

ad attestarsi attorno all’1,4%.<br />

La PAC e le coltivazioni<br />

La genesi delle previsioni analitiche dell’Istat, che smentiscono<br />

in toto gli allarmismi dei produttori, è consegnata<br />

a una nota: “nell’annata agraria 2009-2010, le intenzioni<br />

di semina delle principali coltivazioni agricole risentono<br />

di alcuni fattori che hanno, almeno in parte, caratterizzato<br />

la passata campagna agraria. E cioè: il consolidarsi<br />

della nuova Politica Agricola Comune, la perdurante<br />

instabilità dei mercati e la conseguente diminuzione<br />

dei prezzi di vendita dei principali prodotti agricoli.<br />

Questo aspetto, in particolare, ha reso più diffi cile per<br />

gli agricoltori l’organizzazione delle semine della campagna<br />

agraria corrente, com’è dimostrato anche dall’aumento<br />

dei terreni dichiarati a riposo e di quelli sui quali<br />

viene effettuata una manutenzione minima in attesa di<br />

valutare se procedere alla semina e, dunque, su quali coltivazioni<br />

puntare”.<br />

In aumento anche il grano tenero<br />

L’Istat fa sapere che, oltre al grano duro, anche il tenero<br />

farà registrare un aumento delle superfi ci coltivate<br />

APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

(+1,1%). In ascesa, infi ne, il riso che segna un +2,1%.<br />

Note negative, invece, per il mais da granella (-4,4%) e<br />

il sorgo che precipita del 33,2%. Le altre declinazioni dei<br />

cereali non godono di buona salute: l’Istat prevede una<br />

sensibile contrazione delle semine per l’orzo (-14%) e per<br />

l’avena (-6,2%). Le stastistiche non sembrano positive,<br />

inoltre, per le superfi ci destinate a semi oleosi: girasole<br />

(-15,1%) e colza (-3,8%). Solo la soia si salva, con un incremento<br />

del 2,4%.<br />

Articoli<br />

65


LO PORCARO


L’Igc: semine positive<br />

in tutto il mondo<br />

L’offerta di frumento, nella campagna<br />

2010-2011, si manterrà su livelli<br />

decisamente buoni. È la previsione<br />

dell’Igc: l’International grain council,<br />

nel primo outlook 2010, stima, infatti,<br />

solo una leggerissima fl essione<br />

per superfi ci e raccolti. Inezie, che<br />

non andranno ad intaccare i risultati<br />

positivi degli ultimi anni.<br />

Secondo gli analisti inglesi, le condizioni<br />

climatiche complessivamente<br />

favorevoli nei Paesi dell’emisfero<br />

Nord avrebbero agevolato le operazioni<br />

di semina dei cereali autunnali.<br />

Per il frumento, in modo molto particolare,<br />

le previsioni 2010 indicano,<br />

a livello mondiale, un’estensione di<br />

221 milioni di ettari, in calo di nemmeno<br />

un punto percentuale rispetto<br />

al 2009.<br />

Una valutazione che, nell’ipotesi di<br />

rese allineate alla <strong>media</strong> ormai stori-<br />

APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

ca degli ultimi anni, proietta la prima<br />

stima sul raccolto 2010 a quota 653<br />

milioni di tonnellate.<br />

Un dato che, sebbene inferiore di 21<br />

milioni di tonnellate rispetto a quello<br />

dell’ultima annata (-3,1%), attribuirebbe<br />

al nuovo raccolto il terzo miglior<br />

risultato storico dopo il record<br />

assoluto del 2008-2009 (686 milioni<br />

di tonnellate).<br />

Lo stato di salute dell’Ue<br />

L’Unione europea può dormire sonni<br />

tranquilli. Merito delle buone condizioni<br />

meteo che hanno agevolato le<br />

operazioni di semina. Per il frumento,<br />

infatti, le primissime indicazioni sono<br />

orientate a una crescita delle superfi<br />

ci, preannunciando di contro una riduzione<br />

degli ettari destinati alla coltivazione<br />

dell’orzo. La situazione è,<br />

invece, più complessa e preoccupante<br />

nell’ex Unione Sovietica.<br />

Colpa delle continue ondate di ge-<br />

lo che hanno ostacolato, in diverse<br />

aree, le semine.<br />

L’import nel 2009<br />

Il grano proveniente dall’estero, nel<br />

2009, ha fatto la parte del leone.<br />

Le importazioni, infatti, hanno fatto<br />

registrare un trend in continua crescita,<br />

toccando quota 3,6 milioni di tonnellate.<br />

Il che, tradotto in punti percentuali,<br />

signifi ca il 21% in più rispetto<br />

al 2008. Ma vediamo i numeri<br />

nel dettaglio: l’import di frumento<br />

tenero si è attestato a 2,3 milioni<br />

di tonnellate, mentre il grano duro<br />

si è fermato a 1,3 milioni di tonnellate.<br />

Volumi in crescita, rispettivamente<br />

del 18 e del 29%, secondo l’Istat,<br />

rispetto all’anno ancora precedente.<br />

Ma, in termini monetari, il giro ha generato,<br />

complessivamente, un esborso<br />

inferiore a 730 milioni di euro, alleggerito<br />

del 22% rispetto al 2008.<br />

Nel comparto del duro, dalle frontie-<br />

Articoli<br />

67


SEVEN


APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

re sono arrivati soprattutto grani canadesi.<br />

I volumi importati nel 2009<br />

sono lievitati: da 146 a 370 mila tonnellate.<br />

Niente male le performance<br />

dei grani messicani (183 mila tonnellate)<br />

e di quelli australiani (180 mila<br />

tonnellate).<br />

Sparisce il premio qualità<br />

per il frumento duro<br />

Le semine sono andate oltre le previsioni,<br />

anche se dal 1° gennaio la Riforma<br />

“health check” della PAC ha<br />

cancellato il premio qualità destinato<br />

ai produttori di grano duro. Un colpo<br />

basso, che ha scatenato un mare di<br />

reazioni e di polemiche. Ma Bruxelles<br />

è stata ferrea: indietro non si torna.<br />

Quindi?<br />

Quindi, lo stanziamento disponibile<br />

per questo regime di aiuto confl uirà<br />

nel cosiddetto regime del pagamento<br />

Articoli<br />

69


ZANIN


unico aziendale, andando ad arricchire il valore o il numero<br />

dei titoli disaccoppiati in portafoglio dei produttori che<br />

hanno usufruito di tale premio negli anni scorsi.<br />

I Regolamenti 73/2009 e 1.120/2009 hanno poi stabilito<br />

tutti i criteri che, a livello nazionale, bisognerà seguire<br />

per procedere correttamente nella direzione indicata<br />

dall’Unione europea e per ricalcolare gli importi di riferimento<br />

e i titoli a favore dei benefi ciari.<br />

Entriamo, allora, nello specifi co: le disposizioni europee<br />

stabiliscono che l’integrazione degli importi erogati nel<br />

regime del pagamento unico deve avvenire scegliendo<br />

un periodo di riferimento, compreso nell’ambito del quadriennio<br />

2005-2008.<br />

Il plafond dell’Italia<br />

L’Italia dispone di un plafond fi nanziario complessivo di<br />

42,5 milioni di euro. Un “tesoro” che dovrà essere ripartito<br />

tra i produttori che, in passato, hanno avuto accesso al<br />

regime del premio qualità grano duro. In realtà, il massimale<br />

avrebbe potuto essere più consistente e sostanzioso<br />

se l’Italia avesse sfruttato del tutto la superfi cie massima<br />

a disposizione, pari a oltre 1,6 milioni di ettari. Nel periodo<br />

di tempo preso in considerazione dall’Unione europea<br />

per calcolare l’entità delle risorse da assegnare all’Italia,<br />

invece degli 1,6 milioni di ettari disponibili che avrebbero<br />

sviluppato un massimale di 65 milioni di euro, sono state<br />

presentate domande per circa un milione di ettari. Un gap<br />

che ha provocato la perdita di risorse fi nanziarie.<br />

Gli importi di riferimento<br />

Gli agricoltori che benefi ciano della ripartizione del massimale<br />

di 42,5 milioni di euro derivante dall’ex premio<br />

qualità frumento duro sono tutti coloro che hanno incassato<br />

l’aiuto per almeno un’annualità nel periodo di riferimento,<br />

compreso appunto tra il 2005 e il 2008.<br />

APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

A chi è in possesso di questi precisi requisiti, è assegnato<br />

un importo di riferimento pari alla <strong>media</strong> quadriennale<br />

delle superfi ci ammissibili al premio specifi co per la qualità,<br />

per l’importo di base di 40 euro per ettaro. In deroga<br />

a questa regola, per i nuovi agricoltori che hanno iniziato<br />

l’attività durante il periodo di riferimento 2005-2008<br />

la <strong>media</strong> è calcolata considerando solo ed esclusivamente<br />

l’anno o gli anni nei quali è stata svolta l’attività.<br />

Nel caso fosse superato il massimale fi nanziario, si applica<br />

una riduzione lineare degli importi di riferimento<br />

da assegnare ai benefi ciari. A questo punto, si procede<br />

all’adeguamento dei titoli in portafoglio che può avvenire<br />

o attraverso l’aumento del loro valore unitario oppure,<br />

per i benefi ciari privi di titoli PAC, attraverso l’assegnazione<br />

di nuovi diritti. ■<br />

Articoli<br />

71


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L’Emilia Romagna investe e promuove la ricerca<br />

Agroindustria:<br />

30 milioni di euro<br />

in nome della competitività<br />

di Sergio Pesci<br />

“ I fi nanziamenti<br />

sono destinati ad<br />

agevolare l’accesso<br />

al credito delle<br />

imprese e a<br />

sostenere qualità<br />

ed innovazione<br />

delle produzioni” .<br />

APRILE 2010 /<br />

T<br />

renta milioni di euro in più per le imprese<br />

del comparto agroindustriale<br />

dell’Emilia Romagna. Il plafond deriva<br />

dalle recenti modifi che del Programma<br />

di sviluppo rurale, per il quale la dotazione<br />

fi nanziaria è aumentata di oltre 122 milioni<br />

portando l’entità dell’aiuto pubblico, nel periodo<br />

2007-2013, a oltre un mi-<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

liardo di euro. Una quota delle<br />

risorse aggiuntive, pari appunto<br />

a 30 milioni, è stata destinata<br />

a incrementare la “Misura<br />

1<strong>23</strong>”, fi nalizzata all’accrescimento<br />

del valore aggiunto<br />

dei prodotti agricoli e forestali<br />

e destinata a sostenere il<br />

sistema agroindustriale regio-<br />

nale. “Questa scelta a - sottoli-<br />

nea la Regione - vuole dare,<br />

innanzitutto, una risposta alle<br />

numerose imprese che avevano<br />

aderito in modo signifi cativo<br />

al bando e che non hanno<br />

potuto accedere agli aiuti<br />

pur avendo presentato progetti<br />

validi. Considerati i pochi<br />

mesi che sono trascorsi dalla<br />

defi nizione della graduatoria, questi progetti<br />

rappresentano ancora una concreta possibilità<br />

di investimento e sviluppo e permetteranno<br />

di contrastare, nell’im<strong>media</strong>to, il rischio di perdita<br />

di competitività delle aziende, mettendo le<br />

basi per la loro ripresa”.<br />

La ripartizione dei fondi<br />

I fondi in questione si affi ancano ai 34 milioni<br />

già stanziati per analoghi interventi nell’ambito<br />

dei progetti di fi liera di cui è si appena conclusa<br />

la raccolta delle domande. Con i 30 milioni aggiuntivi,<br />

che saranno ripartiti tra i diversi setto-<br />

Articoli<br />

73


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30<br />

anni<br />

nel settore<br />

agroindustriale


i produttivi, sarà possibile sostenere<br />

la realizzazione di altri 32 progetti<br />

di ammodernamento agroindustriale<br />

per un totale di investimenti, tra contributo<br />

pubblico e contributo privato,<br />

pari a oltre 90 milioni di euro.<br />

Il progetto Ager<br />

Nel contesto degli investimenti, rientra<br />

anche e soprattutto l’adesione<br />

della Regione al progetto Ager per la<br />

valorizzazione della ricerca e dell’innovazione<br />

in agricoltura.<br />

L’iniziativa, nata sotto l’egida di 13<br />

Fondazione bancarie italiane, può contare<br />

su una dotazione fi nanziaria di 27<br />

milioni di euro.<br />

La collaborazione è stata siglata dall’Assessore<br />

regionale All’agricoltura,<br />

Tiberio Rabboni, e dal Presidente della<br />

Fondazione Cariplo, capofi la dell’Associazione<br />

che riunisce la diverse Fondazioni<br />

aderenti al progetto, Giuseppe<br />

Guzzetti, alla presenza del Presidente<br />

della Fondazione Carisbo, Fabio Roversi<br />

Monaco.<br />

“Per rendere sempre più competitiva<br />

la nostra agricoltura e per contrastare<br />

la crisi i - spiegano i fi rmatari dell’ac-<br />

cordo - servono più ricerca, qualità e<br />

innovazione. Una ricerca che risponda<br />

all’interesse generale e che sia in<br />

grado di dare una risposta ai cambiamenti<br />

climatici, alla riduzione delle risorse<br />

naturali, alla crescita demografi<br />

ca, ai mutati stili di vita. L’adesione<br />

ad Ager rappresenta, per l’Emilia Romagna,<br />

la prosecuzione di un impegno<br />

forte su questo fronte, che ci ha<br />

permesso di raggiungere già da tempo<br />

l’obiettivo del 2,5% del PIL agricolo<br />

destinato allo sviluppo della conoscenza,<br />

fi ssato dalla strategia di Lisbona<br />

per il 2010. In un settore come<br />

quello della ricerca, è fondamentale<br />

saper costruire collaborazioni e<br />

promuovere sinergie per fare massa<br />

critica e supplire, per quanto possibile,<br />

alla cronica carenza di risorse che<br />

purtroppo caratterizza il settore nel<br />

nostro Paese”.<br />

“Così si migliora<br />

la qualità dei prodotti”<br />

Per il Presidente della Fondazione Cariplo,<br />

Giuseppe Guzzetti “Ager è un<br />

grande progetto che punta a dare risultati<br />

di cui tutti possiamo benefi -<br />

ciare, migliorando la qualità dei no-<br />

APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

stri prodotti. Per questo nasce basato<br />

sulla logica delle partnership con altre<br />

Fondazioni e per questo ogni iniziativa<br />

che si propone di allargare la<br />

partecipazione, come quella che abbiamo<br />

presentato in Emilia Romagna,<br />

viene salutata con grande favore”.<br />

Ager, acronimo di agroalimentare e<br />

ricerca, ha durata triennale e punta<br />

a sostenere - attraverso bandi, progetti<br />

di ricerca con forti potenzialità<br />

di ricadute concrete - diversi settori<br />

TABELLA 1<br />

SETTORE % RISORSE (milioni di euro)<br />

Lattiero-caseario 20% 6,00<br />

Bovini 3% 1,00<br />

Suini 18% 5,30<br />

Avicoli-uova 4% 1,20<br />

Ortofrutta 21% 6,20<br />

Vitivinicolo 21% 6,20<br />

Cereali 6% 1,90<br />

Foraggere 4% 1,20<br />

Altri settori 3% 1,00<br />

strategici per l’agricoltura italiana ed<br />

emiliano romagnola: grano duro; suinicolo;<br />

ortofrutticolo; vitivinicolo.<br />

Le Fondazioni aderenti a Ager<br />

Insieme alle 4 Fondazioni emiliane<br />

e a Fondazione Cariplo nel ruolo di<br />

capofi la, completano il gruppo Ager:<br />

Ente Cassa di Risparmio di Firenze,<br />

Fondazione Cassa di Risparmio della<br />

Provincia di Teramo, Fondazione Cassa<br />

di Risparmio di Cuneo, Fondazione<br />

Articoli<br />

75


SIAT


Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo,<br />

Fondazione Cassa di Risparmio di<br />

Trento e Rovereto, Fondazione Cassa<br />

di Risparmio di Udine e Pordenone,<br />

Fondazione Cassa di Risparmio di<br />

Vercelli e Fondazione di Venezia.<br />

“Così le imprese accederanno<br />

al credito più facilmente”<br />

Un milione e 300 mila euro per le imprese<br />

agricole dell’Emilia Romagna.<br />

Dopo le misure sul credito varate<br />

nell’ultimo anno per i comparti maggiormente<br />

in crisi (lattiero-caseario,<br />

suinicolo e frutta), la Regione ha approvato<br />

un nuovo programma operativo<br />

rivolto all’insieme delle imprese,<br />

senza distinzioni tra settori di produzione,<br />

attraverso la concessione di un<br />

aiuto de minimis sotto forma di concorso<br />

interesse sui prestiti di conduzione<br />

da concedere attraverso gli Organismi<br />

di garanzia (Confi di agricoli).<br />

“L’obiettivo dell’iniziativa è quello<br />

di aiutare le imprese agricole a superare<br />

le grosse diffi coltà che incontrano<br />

ad accedere ai prestiti bancari<br />

- spiega la Regione - in conseguenza<br />

della stretta creditizia che caratterizza<br />

il mercato fi nanziario mondiale.<br />

In un contesto segnato anche da una<br />

consistente riduzione delle entrate e<br />

quindi dei redditi agricoli, i produttori<br />

APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

devono ricorrere al credito per reperire<br />

i capitali di anticipazione necessari<br />

alla conduzione aziendale”.<br />

Il programma, pubblicato sul Bollettino<br />

Uffi ciale della Regione, ha una<br />

dotazione fi nanziaria di 1 milione e<br />

300 mila euro che serviranno ad abbattere<br />

il costo del denaro fi no a due<br />

punti percentuali rispetto ai tassi applicati<br />

normalmente dalle banche. È<br />

suddiviso in due graduatorie per dare<br />

maggiore fl essibilità temporale ai bisogni<br />

delle imprese che potranno così<br />

presentare domanda alla propria<br />

Banca e al Confi di di appartenenza<br />

fi no al 30 aprile.<br />

Occhi puntati sul Piano<br />

regionale di sviluppo rurale<br />

Settanta progetti in tutti i principali<br />

settori produttivi, con un importo<br />

complessivo di spesa di 300 milioni<br />

di euro, a fronte di 114 milioni di euro<br />

di contributi pubblici, la partecipazione<br />

di 2.018 imprese di cui oltre<br />

1.600 aziende di conduzione agricola.<br />

Sono i risultati fi nali del bando per<br />

i progetti di fi liera del Piano regionale<br />

di sviluppo rurale.<br />

Il bando ha rappresentato la misura<br />

più innovativa del Piano regionale<br />

di sviluppo rurale: un’iniziativa unica<br />

nel panorama nazionale.<br />

L’obiettivo è stato quello di promuovere<br />

l’aggregazione, intorno a un<br />

progetto comune, dell’intera fi liera<br />

agricola, mettendo insieme chi produce,<br />

chi trasforma e chi commercializza.<br />

Le domande sono distribuite in<br />

tutto il territorio regionale e in tutti<br />

i settori, a partire da quello lattierocaseario,<br />

per il quale sono stati presentati<br />

ben 21 progetti di fi liera e da<br />

quello dell’ortofrutta con 14 progetti.<br />

Oltre la metà dei contributi sono andati<br />

all’ammodernamento aziendale,<br />

ma signifi cativo è stato anche il successo<br />

riportato dalla ricerca e dagli<br />

interventi di promozione.<br />

I limiti minimi e massimi di spesa del<br />

singolo progetto di fi liera variano da<br />

un minimo di 200 mila euro per settori<br />

minori, quali quello forestale e<br />

quello dei prodotti biologici, ad un<br />

massimo di 10 milioni di euro per i<br />

settori principali.<br />

Per quanto riguarda le forme aggregative,<br />

sono tre le tipologie prevalenti:<br />

rafforzamento di aggregazioni già<br />

costituite (cooperative, organizzazioni<br />

di prodotto); allargamento di aggregazioni<br />

già costituite a nuovi soggetti<br />

attraverso rapporti di tipo economico-commerciale;<br />

creazione di<br />

nuove aggregazioni, come raggruppamenti<br />

temporanei di impresa. ■<br />

TABELLA 2 - MISURA 121: DATI PROVINCIALI SULL'AMMODERNAMENTO AZIENDALE<br />

PROVINCIA DOMANDA Spesa ammissibile Contributo richiesto<br />

BOLOGNA 155 17.520,868,61 6.521.792,71<br />

FORLI’-CESENA 130 11.779.987,47 4.257.745,94<br />

FERRARA 89 11.564.557,50 4.312.620,09<br />

MODENA 140 26.492.747,08 9.966.687,22<br />

PIACENZA <strong>19</strong>9 45.621.833,84 16.991.759,82<br />

PARMA 60 15.458.375,85 5.964.639,29<br />

RAVENNA 401 30.098.435,05 10.970.998,31<br />

REGGIO EMILIA 83 22.878.<strong>19</strong>1,84 8.962.649,98<br />

RIMINI 9 2.265.210,24 869.335,56<br />

TOTALE 1.275 183.680.207,48 68.818.228,92<br />

Articoli<br />

77


TECNOBINS


Bologna capitale della fi liera alimentare<br />

24 aprile 2010: PastaTrend,<br />

l’Italia della pasta<br />

scende in campo<br />

di Luca Borghi<br />

“ È il primo evento<br />

che promuove<br />

l’assoluta leadership<br />

del Made in Italy<br />

tecnologico,<br />

molitorio,<br />

pastario e<br />

gastronomico” .<br />

APRILE 2010 /<br />

M<br />

ai nessuno, prima d’ora, aveva<br />

pensato a un Salone dedicato alla<br />

pasta e al mondo che le ruota attorno.<br />

Un universo di conoscenze,<br />

esperienze e sapori che da oggi confl uisce in un<br />

unico, grande evento: PastaTrend.<br />

La prima mostra sulla regina<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

delle tavole. Riduttivo racchiudere<br />

il concetto nella parola<br />

fi era. PastaTrend vuole, infatti,<br />

essere il punto di riferimento<br />

internazionale per affermare<br />

il primato italiano del processo<br />

produttivo che permette<br />

al chicco di grano di diventare<br />

pasta. Un percorso affascinante<br />

che si snoda dai campi<br />

alla tavola, mettendo in luce<br />

l’assoluta leadership del Made<br />

in Italy tecnologico, molitorio,<br />

pastario e gastronomico.<br />

Un incredibile mix di competenze<br />

che dà vita all’arte della<br />

pasta: un patrimonio che tutto<br />

il mondo ci invidia.<br />

PastaTrend ha conquistato<br />

l’interesse del mondo<br />

Il Grande Salone della Pasta ha via via saputo<br />

conquistare l’interesse degli operatori professionali<br />

e dei buyers di mezzo mondo. I numeri<br />

di PastaTrend parlano da soli: più di 1.500<br />

buyer accreditati, in rappresentanza di 34 Paesi:<br />

Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Croazia,<br />

Egitto, Francia, Germania, India, Inghilterra,<br />

Iran, Irlanda, Giappone, Olanda, Nigeria, Pakistan,<br />

Perù, Polonia, Portogallo, Russia, Slo-<br />

Articoli<br />

Uno degli appuntamenti formativi è incentrato sui processi<br />

tecnoligici per la pastorizzazione della pasta fresca.<br />

79


ZINDO


L’innovazione tecnologica è protagonista a PastaTrend.<br />

vacchia, Spagna, Suriname, Svizzera,<br />

Taiwan, Turchia, Ucraina e Stati Uniti.<br />

Tutto ciò perchè PastaTrend conta<br />

sulla presenza dell’intera fi liera grano<br />

duro-pasta, 35 congressi nazionali<br />

ed internazionali destinati a soddisfare<br />

le esigenze degli operatori e<br />

oltre cinquanta appuntamenti per il<br />

consumatore.<br />

PastaTrend,<br />

il Salone professionale<br />

PastaTrend è un Salone professionale.<br />

Per tutti. Diciamolo: oggi, non esiste<br />

più il cosiddetto consumatore generi-<br />

APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

co. Esiste un consumatore che vuole<br />

scegliere. Ma, per saper distinguere<br />

e discernere, deve conoscere e vedere<br />

dal vivo la ricerca, la tecnologia e<br />

gli investimenti che stanno dietro un<br />

pacco di pasta. E questa è proprio la<br />

fi losofi a su cui poggia PastaTrend che<br />

mira a formare chi opera nel settore<br />

affi nchè anche il consumatore diventi<br />

un professionista dell’acquisto, andando<br />

così ad orientare, con le proprie<br />

scelte, la produzione e la distribuzione.<br />

Un concetto di marketing<br />

agroindustriale che vuole diventare<br />

l’anello di congiunzione della fi liera,<br />

per la fi liera. Perchè operatori professionali,<br />

buyer e consumatori italiani<br />

e stranieri sono persone che possono<br />

diventare i nostri ambasciatori nei loro<br />

rispettivi Paesi. Come? Importando<br />

i nostri prodotti e, soprattutto, imparando<br />

a utilizzarli al meglio delle<br />

loro potenzialità.<br />

PastaTrend apre, dunque, le porte al<br />

pubblico per accompagnare i visitatori<br />

in un viaggio di saperi e sapori,<br />

alla scoperta di cosa c’è davvero dietro<br />

un piatto di pasta italiana.<br />

L’ampia offerta congressuale<br />

PastaTrend inaugura un nuovo modo<br />

di fare expò, affi ancando alla parte<br />

espositiva un ampio ventaglio congressuale<br />

dove scienza e aggiornamento<br />

professionale diventano momento<br />

di incontro tra genetica agraria,<br />

medicina, economia e sociologia<br />

dei consumi. E poi spettacoli, degustazioni,<br />

mostre a tema.<br />

Tra gli obiettivi di PastaTrend, l’informazione<br />

(e la formazione) professionale<br />

occupano una posizione essenziale<br />

nella logica e nella dinamica organizzativa<br />

dell’evento, intendendo<br />

per “informazione professionale” il<br />

complesso intreccio di conoscenze<br />

ad uso di tutti gli operatori e dei protagonisti,<br />

diretti ed indiretti, della fi -<br />

liera pasta.<br />

Il panorama informativo proposto<br />

dalla prima edizione di PastaTrend<br />

coinvolge tutte le aree espositive delineate<br />

dal lavoro di organizzazione<br />

del Salone (pasta, dal grano alla pasta,<br />

la grande gastronomia, accessori<br />

e cucina), aree nelle quali il confronto<br />

e gli incontri tra operatori specializzati,<br />

tra questi e il pubblico generico<br />

dei consumatori e i professionisti<br />

della comunicazione, potrà proporre<br />

opportunità, fi no ad ora mai<br />

sperimentate, di acquisizione incrociata,<br />

da parte dei frequentatori, dei<br />

valori espressi dal Salone medesimo.<br />

Ma è soprattutto nel vasto e articolato<br />

programma congressuale allestito<br />

per PastaTrend che l’obiettivo dell’informazione<br />

professionale potrà raggiungere<br />

i più signifi cativi livelli di interesse<br />

per la qualità dei contenuti,<br />

delle partecipazioni, delle specifi cità<br />

dei temi e, al tempo stesso, fornire indicazioni<br />

e motivazioni per le successive<br />

edizioni del Salone.<br />

Articoli<br />

81


CIMBRIA


L’informazione e formazione professionale occupano una posizione di primo piano nella dinamica di PastaTrend: saranno le basi su cui poggerà<br />

il confronto e l’incontro tra gli operatori specializzati.<br />

Le Commissioni scientifi che<br />

Il lavoro congressuale di PastaTrend<br />

è stato gestito da sei Commissioni<br />

composte da personalità ed esperti<br />

di alto profi lo nei rispettivi ambiti di<br />

pertinenza:<br />

1. Commissione agricoltura, genetica<br />

e ricerca;<br />

2. Commissione fi liera produttiva;<br />

3. Commissione diritto alimentare;<br />

4. Commissione medicina e salute;<br />

5. Commissione gastronomia, formazione,<br />

ristorazione;<br />

6. Commissione le scienze animali e<br />

la pasta.<br />

La Commissione fi liera produttiva ha<br />

predisposto, per il proprio ambito di<br />

competenza, un programma congressuale<br />

composto da una decina<br />

di eventi, equamente distribuiti tra<br />

simposi, convegni, giornate tecniche,<br />

workshop, corsi e seminari di aggiornamento.<br />

Tra questi, preme soprattutto<br />

approfondire le motivazioni e i contenuti<br />

di due corsi di aggiornamento<br />

e di un workshop: “Valorizzazione e<br />

APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

de fi nizione di una pasta artigianale”<br />

a cura del dottor Paolo Rocchi; “Variazione<br />

delle proprietà chimico-fi siche,<br />

reologiche e microstrutturali degli<br />

impasti durante il processo di pastifi<br />

cazione”, a cura della dottoressa<br />

Donatella Peressini; “Impianti tecnici<br />

e processi tecnologici per la pastorizzazione<br />

della pasta fresca: uso proprio<br />

della terminologia e orientamenti<br />

per la ricerca e lo sviluppo”, a cura<br />

del professor Alessandro Sensidoni.<br />

PASTATREND<br />

Impianti tecnici<br />

e processi tecnologici<br />

per la pastorizzazione<br />

della pasta fresca<br />

Il settore è orfano di un protocollo<br />

culturale adeguato al profi lo complessivo<br />

del prodotto “pasta fresca”.<br />

Proprio in relazione a queste considerazioni<br />

il workshop si propone di<br />

avviare ed indirizzare un confronto<br />

comune tra le varie componenti<br />

del sistema produttivo e commerciale<br />

della pasta fresca confezionata:<br />

in pratica una disamina corale di ciò<br />

che manca e di ciò che è opportuno<br />

sia fatto, partendo dallo stato attuale<br />

dell’arte per delineare una prospettiva<br />

chiara e logica di aggiornamento<br />

del sistema stesso. Dalla correttezza<br />

del lessico e della terminologia tecnica<br />

e commerciale, all’identifi cazione<br />

di un itinerario congruo per la ricerca<br />

e gli approfondimenti scientifi ci.<br />

Dunque, si tratta di un interesse collettivo<br />

che coinvolge tutti i protagonisti<br />

del comparto, senza alcuna mar-<br />

Articoli<br />

83


VOMM


Fresco, genuino, italiano:<br />

il pomodoro protagonista a PastaTrend<br />

Che uno dei sodalizi più felici del mondo, quello fra<br />

pasta e pomodoro, non corresse pericoli di fratture, lo<br />

si sapeva. Ma che il tradizionale connubio tutto italiano<br />

fra spaghetti e rigatoni con sughi, passate e polpe<br />

rosse attraversasse un vero e proprio periodo d’oro è<br />

una novità.<br />

Il 2009 è stato, infatti, per l’Italia, un anno record per<br />

la produzione di pomodoro: 86 mila ettari coltivati -<br />

il <strong>23</strong>% in più rispetto all’anno prima -, 5,7 milioni di<br />

tonnellate di materia prima lavorata nei 175 stabilimenti<br />

per la trasformazione disseminati nella penisola,<br />

con un incremento del 16% sul 2008. E un giro<br />

d’affari (stimato) di oltre 3 miliardi di euro che colloca<br />

l’Italia, insieme a Cina e California, fra i primi produttori<br />

del mondo.<br />

Un comparto vivace, sano, ma soprattutto capace di<br />

rinnovarsi e di imporsi anche sui mercati stranieri.<br />

La chiave del successo? Mantenere inalterato il gusto,<br />

la corposità e il profumo del pomodoro Made in<br />

Italy anche nel barattolo. In una parola: eccellenza. Il<br />

trait d’union che ha portato il top della produzione di<br />

“oro rosso” a PastaTrend, l’evento ideale per celebrare<br />

il connubio perfetto tra pasta e pomodoro e penetrare<br />

nelle maglie evolutive dei mercati globali.<br />

Una battaglia che l’Italia del pomodoro può continuare<br />

a vincere solo con la passione. La stessa che,<br />

da 60 anni, è l’anima del marchio Graziella. Un’azienda<br />

che, da tre generazioni, tramanda di padre in fi -<br />

glio non solo il 100% dell’assetto societario ma anche<br />

l’arte di coltivare, raccogliere, pelare ed inscatolare<br />

il pomodoro Roma.<br />

Marcello Saviano, Ceo dell’azienda con sede a San<br />

Valentinio Torio, nel Salernitano, parla dei 10 milioni<br />

di barattoli di pomodoro che produce come se fosse-<br />

ro tutti fi gli suoi. “La nostra fi losofi aa<br />

- ammette con<br />

determinazione e semplicità - è la stessa da 60 anni.<br />

Essere i testimoni dell’antica ricetta del pomodoro<br />

pelato a mano, coltivato senza additivi chimici e con i<br />

canoni di una fi liera interamente certifi cata”.<br />

Ma c’è di più: dal campo al barattolo, non passano<br />

più di dodici ore. Tempi da record, in nome della qualità.<br />

Che si esprime anche nel confezionamento: “i<br />

nostri barattoli non sono rivestiti dalla classica e normale<br />

banda stagnata che, nel tempo, viene corrosa<br />

delle componenti acide del pomodoro - svela Saviano<br />

-. Il gusto e il profumo del pomodoro Graziella rimane<br />

sempre integro grazie alla pellicola di ceramica<br />

che avvolge tutte le confezioni”.<br />

Innovazione, ricerca, investimenti, rispetto dell’ambiente:<br />

ecco le parole d’ordine del “re” dei pomodori<br />

pelati. Una mission perseguita in tutti i processi produttivi<br />

che, dal 2005 ad oggi, ha permesso all’azien-<br />

APRILE 2010 /<br />

MOLINI<br />

d’Italia<br />

da di perseguire trend di crescita del 100%. I dati di<br />

fatturato non hanno bisogno di commenti: dai 4,9<br />

milioni di euro di un lustro fa, il marchio Graziella ha<br />

chiuso il 2009 con 10,4 milioni di euro.<br />

Un impero che, oggi, dà lavoro a 400 addetti, conta<br />

su 350 fornitori e compare in 30 insegne della Gdo,<br />

oltre a esportare in Venezuela, Cile, Inghilterra, Hong<br />

Kong, Emirati Arabi, Francia, Russia e Germania. Senza<br />

dimenticare che l’azienda è fornitrice uffi ciale del<br />

Vaticano.<br />

A PastaTrend, Graziella proporrà la sua gamma di<br />

prodotti sfornando qualcosa come 3 mila piatti di pa-<br />

sta al pomodoro da gustare. “Perchè noi ssiamo ffatti i<br />

così - tiene a precisare Saviano, la cui azienda è l’unica<br />

del settore riconosciuta dalla Federazione italiana<br />

cuochi -: prima assaggi e poi compri. TTant’è cche,<br />

nel cuore della stagione, le nostre porte sonno apeerte::<br />

il consumatore può entrare in azienda e veedere ccon ii<br />

propri occhi come nascono i barattoli Grazieella. Il pproblema<br />

attuale, infatti, è che il normale connsumattoree<br />

non trova sugli scaffali della Gdo prodotti sselezioonati,<br />

ma di prezzo. Noi ambiamo a imprimerree un nnuo-<br />

vo mercato, andando a colmare il bisogno di quaalità à<br />

ed eccellenza richiesto dalle fasce centrali ddei connsumatori”.<br />

” Una sfi da che parte proprio da PastaTrend. ■<br />

Marcello Saviano, Ceo dell’azienda che commercializza il mar-<br />

chio Graziella.<br />

Articoli<br />

85


ginalità di ruolo: produttori, costruttori,<br />

tecnici, distributori commerciali,<br />

gestori di servizi accessori alle attività<br />

del comparto stesso, consumatori.<br />

La Giornata Tecnica ANTIM<br />

Innovazione, qualità e stoccaggio:<br />

ecco i punti cruciali del comparto<br />

molitorio che saranno affrontati nel<br />

corso della Giornata Tecnica ANTIM.<br />

L’Associazione Nazionale Tecnici Industria<br />

Molitoria ha, infatti, scelto il<br />

“contenitore” offerto da PastaTrend<br />

per passare sotto la lente d’ingrandimento<br />

il fi lo conduttore della produzione<br />

di semole e farine.<br />

“Dal frumento alla pasta”. Insomma,<br />

la Giornata Tecnica ANTIM analizzerà<br />

tutta la fi liera grano duro-pasta.<br />

I lavori sono in calendario per sabato<br />

24 aprile, a partire dalle 9.15, con<br />

la relazione introduttiva del Presidente,<br />

Maurizio Monti. “La qualità della<br />

produzione di frumento e lo stoccaggio<br />

differenziato nella realtà italiana”<br />

sarà l’argomento trattato da<br />

Daniela Sgrulletta del Cra.<br />

Gianluca Allodi, Responsabile molini<br />

a grano duro della Barilla, parlerà,<br />

invece, delle dinamiche della fi liera<br />

in relazione alla qualità della materia<br />

prima: “Dal grano alla pasta.<br />

La qualità della semola in funzione<br />

del suo impiego”.<br />

86<br />

“Materie prime ed essiccazione: come<br />

intervenire sui parametri che infl<br />

uenzano la qualità della pasta” sarà<br />

il tema trattato da Armando Ba-<br />

rozzi, Direttore tecnico ricerca e sviluppo<br />

del gruppo Fava Spa. Infi ne,<br />

Justo Bonetto, Segretario dell’Associazione<br />

Produttori Pasta Fresca. ■<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

d’Italia<br />

Articoli


La tracciabilità e rintracciabilità alimentare,<br />

le nuove frontiere della tecnologia<br />

Cosa signifi ca, propriamente, “tracciare”<br />

o “rintracciare” un prodotto?<br />

“Tracciare” un prodotto (dall’inglese<br />

to trace) e signifi ca “lasciare una<br />

traccia, un’impronta”; “rintracciare”<br />

(dall’inglese to track) kk indica, invece,<br />

la capacità di ritrovare la traccia.<br />

“Tracciare un prodotto” indica, pertanto,<br />

l’insieme delle attività con cui<br />

si registrano e si documentano le<br />

varie fasi di lavorazione lungo tutto<br />

il percorso della fi liera produttiva.<br />

“Rintracciare un prodotto” vuol dire,<br />

al contrario, poter ripercorrere a ritroso,<br />

passo per passo, gradino per gradino,<br />

tutta la sua storia.<br />

Alla base di questa necessità, vi sono<br />

essenzialmente due ordini di fattori:<br />

da un lato, quello di tutelare la sicurezza<br />

del consumatore e di garantire<br />

il rispetto dei parametri minimi igienico-sanitari;<br />

dall’altro, quello di certifi<br />

care la massima qualità dei prodotti,<br />

simbolo del Made in Italy nel<br />

mondo.<br />

La tracciabilità/rintracciabilità di un<br />

prodotto non corrisponde solamente<br />

a un generico bisogno di una singola<br />

azienda o di un gruppo di aziende:<br />

essa si situa all’interno di una ben<br />

precisa cornice normativa, che vede<br />

coinvolta l’Unione europea e i suoi<br />

Stati membri e più in generale tutto<br />

il mondo occidentale 1 . Il quadro normativo<br />

risulta essere, tuttavia, piuttosto<br />

variegato e complesso, tanto che<br />

è piuttosto diffi cile fornire in questa<br />

sede una trattazione completa ed<br />

esaustiva dell’argomento.<br />

All’aspetto normativo è seguita l’evoluzione<br />

qualitativa delle tecniche di<br />

tracciabilità e tutela del consumatore.<br />

Al fi ne di garantire un prodotto<br />

di qualità, diventa di fondamentale<br />

importanza controllare il percorso<br />

di coltivazione di un alimento, il ciclo<br />

di vita di un animale, o il processo<br />

di lavorazione di qualsiasi prodotto<br />

che entra a far parte della fi liera<br />

alimentare attraverso le fasi di produzione,<br />

trasformazione e distribuzione.<br />

Questo signifi ca ottimizzare le<br />

tappe della fi liera stessa,<br />

e ciò può avvenire in<br />

primis attraverso l’utilizzo<br />

di software specifi ci<br />

che si adattano al processo<br />

produttivo.<br />

L’utilizzo di una tracciabilità<br />

cartacea, infatti, è<br />

divenuta una tecnica piuttosto limitata<br />

che pone problemi relativamente<br />

ai tempi di aggiornamento e di rintracciabilità<br />

delle informazioni, nonché<br />

all’interscambio dei dati con gli<br />

altri attori della fi liera.<br />

Sicuramente i software sono più appropriati<br />

a rispondere alle esigenze<br />

di una moderna azienda agroalimentare<br />

e si prestano a un effi cace interscambio<br />

di dati. Se opportunamente<br />

progettati per la codifi ca dei marcatori<br />

logistici (etichette, tag RFID etc.<br />

etc.) consentono di tracciare la storia<br />

di ogni singola confezione di prodotto.<br />

È cronaca di questi giorni il fatto che<br />

grandi gruppi industriali stanno richiamando<br />

lotti precisi della loro<br />

produzione per eseguire particolari<br />

test di controllo sui prodotti messi in<br />

commercio. Questa attività è sinonimo<br />

di qualità ed effi cienza nei sistemi<br />

di controllo interno e della tracciabilità<br />

della produzione, i quali hanno<br />

permesso di identifi care un determinato<br />

lotto di produzione, che potrebbe<br />

non rispondere a pieno a tutti i<br />

requisiti di qualità interni all’azienda<br />

costruttrice. Anticipando i tempi<br />

di un possibile danno, il costruttore è<br />

in grado di effettuare un’azione mirata<br />

su un determinato numero di colli<br />

prodotti ed effettuare idonee azioni<br />

correttive.<br />

Un centro di eccellenza<br />

In Provincia di Venezia, a Cazzago di<br />

Pianiga, ha sede una società di automazione<br />

industriale, che si è ritagliata,<br />

in questo campo, una propria nicchia<br />

di eccellenza.<br />

Tekno Data s.r.l. nasce nel <strong>19</strong>97 per<br />

iniziativa di tre giovani e intrapren-<br />

1 Precursori delle tematiche sulla tracciabilità risultano essere gli Stati Uniti e il Giappone.<br />

Le Aziende Informano<br />

denti professionisti informatici con<br />

l’obiettivo di sviluppare e fornire prodotti<br />

e servizi software e hardware<br />

per l’automazione, il controllo e la gestione<br />

di processi industriali. In breve<br />

tempo, l’azienda si specializza nello<br />

sviluppo di soluzioni informatiche per<br />

il settore agroalimentare, divenendone,<br />

così, uno dei principali attori.<br />

“L’obiettivo, che Tekno Data ha raggiunto<br />

tramite le proprie soluzioni”,<br />

afferma l’ingegner Giuliano Trincanato,<br />

Presidente dell’azienda, “è la realizzazione<br />

di un sistema informatico<br />

composto da un insieme di servizi<br />

personalizzabili, che permettono di<br />

rispondere in modo completo a tutte<br />

le esigenze produttive dei propri<br />

clienti. La capacità di coordinarci e di<br />

inserirci nel tessuto tecnologico produttivo<br />

dei nostri clienti, adeguandoci<br />

alle esigenze delle loro singole realtà<br />

produttive, assieme alla realizzazione<br />

di soluzioni customer-oriented<br />

a partire da situazioni di base generalistiche,<br />

sono i fattori fondamentali<br />

che permettono il successo di tutte le<br />

applicazioni Tekno Data”.<br />

A più di dieci anni di distanza dalla<br />

sua fondazione, la società è una realtà<br />

dinamica, conosciuta ed apprezzata.<br />

Headquarters della società è ancora<br />

la sede in provincia di Venezia,<br />

con una struttura ultra-tecnologica<br />

a servizio dei clienti, mentre si è aggiunta<br />

una nuova sede a Trieste per<br />

fronteggiare nuovi progetti di ricerca<br />

e sviluppo in collaborazione con<br />

l’università locale e per meglio seguire<br />

le strategie di internazionalizzazione.<br />

Tra i suoi principali clienti fi gurano<br />

ora alcuni dei maggiori gruppi italiani<br />

ed esteri nel settore della lavora-<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

87<br />

d’Italia


Le Aziende Informano<br />

zione dei cereali e della pasta (Molino Quaglia, Grandi<br />

Molini Italiani, Molino Alimonti, Molino Pastifi cio Tomasello),<br />

e del caffe (Pacorini Silocaf, Pellini Caffè).<br />

Logitrack, un software studiato<br />

per le esigenze di traccibilità<br />

del settore alimentare<br />

Proprio per il comparto alimentare, Tekno Data lancia, nel<br />

2006, il primo software MES, denominato Logitrack, sviluppato<br />

per le specifi che esigenze di tracciabilità e rintracciabilità<br />

di questo settore.<br />

Questo applicativo è in grado di connettere i dati provenienti<br />

dalla fi liera produttiva con quelli gestionali ed amministrativi,<br />

permettendo così, di mantenere un controllo<br />

e una gestione costante di tutte le informazioni strategiche<br />

per i clienti. Il software, funzionante in ambiente<br />

MS Windows ® , è di tipo modulare e personalizzabile e<br />

viene confi gurato sulla base dei criteri del manuale qualità<br />

del cliente.<br />

La struttura di base, è costituita da un data connector, che<br />

in maniera orizzontale coordina le attività di una serie di<br />

moduli verticali specializzati nei singoli processi aziendali,<br />

permettendo di connetterli logicamente al gestionale<br />

amministrativo.<br />

Logitrack è in grado di controllare e coordinare contemporaneamente<br />

- e in tempo reale - tutta una serie di processi<br />

produttivi, quali per esempio:<br />

• laboratorio analisi organolettiche,<br />

• gestione delle materie prime in ingresso,<br />

• programmazione isole produttive con dati di lavoro,<br />

• confezionamento e stampa identifi cativa con codifi ca<br />

automatica,<br />

• gestione magazzino sussidiari e prodotti fi niti,<br />

• logistica,<br />

• indici prestazionali,<br />

• tracciabilità e rintracciabilità della fi liera interna,<br />

• manutenzione preventiva,<br />

• reportistica di ogni singola lavorazione.<br />

88<br />

In cosa si può desumere l’effi cienza<br />

del sistema ed il risparmio?<br />

Disporre in tempo reale di tutte le informazioni che caratterizzano<br />

l’area produttiva dell’azienda, permette al management<br />

di gestire effi cacemente la propria competitività<br />

nel mercato, potendo pianifi care e coordinare decisioni<br />

secondo le dinamiche che lo stesso impone.<br />

La delocalizzazione della produzione trae benefi cio in termini<br />

di connettività dei dati dai centri di produzione da e<br />

per la sede centrale dell’azienda, dove sono direttamene<br />

accessibili ai sistemi gestionali e non richiedono di essere<br />

trascritti da mail o fax.<br />

L’impiego di Logitrack permette di eliminare il supporto<br />

cartaceo come tramite di condivisione dei dati, consentendo<br />

a tutta la fi liera produttiva di visionarli contemporaneamente<br />

ed in tempo reale. La prima conseguenza<br />

fondamentale è l’eliminazione degli errori introdotti dalla<br />

componente lettura/scrittura, e l’azzeramento dei tempi<br />

di trascrizione da un sistema (MES) all’altro (ERP).<br />

L’applicazione puntuale, tramite procedure informatiche<br />

automatiche, delle regole di produzione defi nite nel manuale<br />

qualità di ogni singola azienda, consente all’azienda<br />

di: a) ridurre al minimo gli errori di produzione causati<br />

dagli operatori, b) mantenere al suo interno il proprio<br />

know how tecnologico.<br />

Questo si concretizza con una maggiore effi cienza della<br />

produzione, una riduzione dei costi per errata produzione,<br />

ed una ottimizzazione dei costi del personale. I risparmi<br />

così ottenuti possono essere reinvestiti in azienda in<br />

termini di formazione sulla sicurezza e/o corsi di specializzazione<br />

interna.<br />

Il futuro dell’automazione è nel Web 2.0<br />

Nella sede di Trieste vengono programmate e sviluppate<br />

soluzioni per la diffusione dei dati ed il monitoraggio da<br />

remoto in modalità WEB 2.0. Cosa signifi ca? Che presto<br />

si potrà tenere sotto controllo l’azienda anche a distanza<br />

e direttamente da dispositivi palmari attraverso il canale<br />

comunicativo più utilizzato: Internet.<br />

La connettività delle soluzioni MES di Tekno Data<br />

è un processo che ha superato i confi ni fi sici<br />

dell’azienda, in quanto grazie ai servizi messi<br />

a disposizione dalla rete mondiale internet, non<br />

ha più signifi cato parlare di ubicazione fi sica di<br />

un provider di dati se non per fi ni di supporto<br />

tecnologico. Questo signifi ca che i dati prodotti<br />

dal provider locale, possono essere condivisi<br />

con altri provider in altri Paesi, tramite policy<br />

di security, appartenenti allo stesso dominio<br />

aziendale.<br />

È questo il caso di aziende con quartier generale<br />

ubicato in una posizione geografi ca, diversa<br />

dai siti produttivi posti in altre regioni o nazioni.<br />

Con ciò stiamo assistendo di fatto ai primi passi<br />

verso la dematerializzazione dell’informazione<br />

che porterà, nell’im<strong>media</strong>to futuro, a disporre<br />

dovunque dei dati necessari per amministrare<br />

complesse realtà produttive o complesse fi -<br />

liere di lavorazione. ■<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

d’Italia


SIAB


Le Aziende Informano<br />

90<br />

Sergio Passaro è il nuovo responsabile<br />

Italia per il Gruppo Ocrim<br />

Il gruppo Ocrim, azienda leader nell’attività<br />

di progettazione, produzione<br />

e realizzazione di impianti molitori,<br />

mangimifi ci e trasporti per cereali,<br />

presente in tutti i mercati mondiali,<br />

rafforza la propria presenza<br />

commerciale.<br />

Stefano Mazzini, attuale responsabile<br />

Italia, cede il proprio mercato<br />

ad un nuovo responsabile e, grazie<br />

alla lunga ed importante esperienza<br />

maturata in Ocrim, ricoprirà<br />

il nuovo ruolo di coordinatore commerciale.<br />

Suo sarà il compito di organizzare<br />

al meglio gli area manager<br />

che operano in tutte le aree del<br />

mondo e creare una nuova struttura<br />

in modo da realizzare appieno le<br />

aspettative dei clienti e soddisfarne<br />

le molteplici esigenze.<br />

Come suo successore, Ocrim ha scelto<br />

la qualifi cata professionalità e<br />

l’en tusiasmo di Sergio Passaro. Dopo<br />

una lunga e positiva esperienza<br />

in Buhler, e un breve ma signifi cativo<br />

periodo come responsabile Italia per<br />

un’azienda leader nella trasformazione<br />

del legno in pellet, ha abbracciato<br />

il progetto Ocrim con passione<br />

e responsabilità accettando l’incarico<br />

di guidare l’area commerciale<br />

Italia.<br />

Sergio Passaro gestirà il mercato nazionale<br />

coadiuvato da un pool di persone<br />

composte da tecnologi, progettisti<br />

nonché dei rinnovati costumer<br />

service e ricambi, in piena sintonia<br />

con la fi losofi a aziendale, sempre<br />

alla ricerca del miglioramento<br />

tecnico e tecnologico del proprio<br />

mercato e del pieno rispetto delle<br />

esigenze dei clienti. Ocrim rafforza<br />

la propria competitività sul mercato<br />

nazionale, che nelle strategie<br />

Stefano Mazzini è il nuovo coordinatore commerciale del Gruppo Ocrim.<br />

del Gruppo cremonese sarà uno dei<br />

mercati di riferimento per il prossimo<br />

futuro. ■<br />

Sergio Passaro è il neo responsabile Italia<br />

del Gruppo Ocrim.<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

d’Italia


24 ASB | www.asbautomation.com<br />

62 BA.CO. | www.ba-co.it<br />

<strong>19</strong> BELOTTI | www.belotti-online.it<br />

16 BONTÀ INFINITE | www.bontainfi nite.com<br />

27 • 29 BORGHI | www.borghigroup.it<br />

45 BOSCARO | www.boscaropasqualino.it<br />

49 BSP | www.bspengineering.it<br />

II COPERTINA • 1 BUHLER | www.buhlergroup.com<br />

58 CAPITANIO | www.capitanio.it<br />

56 COLOMBO | www.colombopietro.it<br />

82 CIMBRIA | www.cimbria.com<br />

64 CPS | www.cpscucitrici.it<br />

26 CUSINATO | www.cusinato.com<br />

13 DIA | www.diaengineering.com<br />

50 FASOLI | www.offi cinefasoli.com<br />

46 • 47 FAVA | www.fava.it<br />

9 FOSS | www.foss.it<br />

18 IMPAC | www.impac.it<br />

28 ITALPACK | www.italpack.net<br />

ELENCO INSERZIONISTI<br />

III COPERTINA ITALSAVE | www.italsave.it<br />

60 LA NUOVA LAMPA | www.nuovalampa.com<br />

IV COPERTINA LANDUCCI | www.landucci.it<br />

66 LOPORCARO | www.loporcaro.it<br />

57 MARANI | www.marani.it<br />

55 MAZZETTI | www.mazzettisas.com<br />

14 MILL SERVICE | www.ms-italia.com<br />

61 MORIONDO | www.moriondo.com<br />

22 MULMIX FACCO | www.mulmix.it<br />

4 NICCOLAI | www.niccolai.com<br />

6 OCRIM | www.ocrim.com<br />

2 • 3 OMAS | www.omas-srl.com<br />

12 OVERALL PROJECT | www.overallproject.com<br />

31 PAF | www.paf-aspirazione.com<br />

37 • 39 • 41 PAGLIERANI | www.paglierani.com<br />

COPERTINA PAVAN | www.pavan.com<br />

15 PERTEN | www.perten.com<br />

34 PI.SA. | www.pi-sa.it<br />

32 RADIS | www.radis.it<br />

10 RAM | www.ramelettronica.it<br />

51 RI.MA. | www.rimapack.it<br />

48 SARP | www.sarp.it<br />

54 S.COM | www.sicom-italy.com<br />

44 SEA | www.seasort.com<br />

68 SEVEN | www.sevensrl.it<br />

89 SIAB | www.siabweb.com<br />

76 SIAT | www.siat.it<br />

74 SIMA | www.simaimpianti.net<br />

8 STORCI | www.storci.com<br />

30 TECALIT | www.tecalit.it<br />

78 TECHNOBINS | www.technobins.it<br />

72 TECNOGRAIN | www.tecnograin.com<br />

20 TEKNO DATA | www.teknodatasrl.com<br />

52 UMBRA PACKAGING | www.umbrapackaging.it<br />

84 VOMM | www.vomm.it<br />

70 ZANIN | www.zanin-italia.com<br />

80 ZINDO | www.zindobaresina.com<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

91<br />

d’Italia


Fiere & Convegni<br />

92<br />

24/27 APRILE 2010<br />

BOLOGNA<br />

PASTATREND - Il Grande Salone della Pasta<br />

<strong>Avenue</strong> Media · Via Riva di Reno, 61 · Bologna<br />

tel. 051 6564311<br />

e.mail info@pastatrend.com<br />

web www.pastatrend.com<br />

27/29 APRILE 2010<br />

NORIMBERGA ( GERMANIA)<br />

POWTECH - Salone sulle tecnologie per le polveri<br />

e i prodotti granulari<br />

NürnbergMesse Italia · Via Hajech, 45 · Milano<br />

tel. 02 28510106<br />

e.mail stefania.calcaterra@nm-italia.it<br />

22/26 MAGGIO 2010<br />

VERONA<br />

SIAB - Salone internazionale dei prodotti da forno<br />

Fiere di Verona · V.le del Lavoro, 8 · Verona<br />

tel. 045 8298111<br />

e.mail info@veronafi ere.it<br />

8 GIUGNO 2010<br />

LONDRA (GRAN BRETAGNA)<br />

Conferenza annuale del Consiglio Internazionale<br />

dei Cereali<br />

IGC · 1 Canada Square · Canary Wharf · Londra · Gran Bretagna<br />

fax +44 20 75130630<br />

e.mail igc@igc.org.uk<br />

8/11 GIUGNO 2010<br />

RIMINI<br />

PACKOLOGY - Salone delle tecnologie per il packaging<br />

e il processing<br />

Rimini Fiera · Via Emilia, 155 · Rimini<br />

tel. 0541 744111<br />

e.mail riminifi era@riminifi era.it<br />

9/10 GIUGNO 2010<br />

BOLOGNA<br />

Le Giornate di Ipack-Ima<br />

Tecnologie per la sicurezza alimentare<br />

Ipack-Ima · C.so Sempione, 4 · Milano<br />

tel. 02 3<strong>19</strong>1091<br />

e.mail ipackima@ipackima.it<br />

10/12 GIUGNO 2010<br />

BLED (SLOVENIA)<br />

Congresso dei mugnai europei<br />

Gospodarska Zbornica Slovenije · Dimiceva 13 · Lubiana · Slovenia<br />

fax +386 1 5686704<br />

e.mail efm2010@gzs.si<br />

24/26 SETTEMBRE 2010<br />

NAPOLI<br />

TIAM - Mostra delle tecnologie per l'industria agro-alimentare<br />

mediterranea<br />

Ipack-Ima · C.so Sempione, 4 · Milano<br />

tel. 02 3<strong>19</strong>1091<br />

e.mail ipackima@ipackima.it<br />

26/29 SETTEMBRE 2010<br />

LAS VEGAS (USA)<br />

IBIE - Salone internazionale per l'industria della panifi cazione<br />

Bema · 7101 College Blvd. · Suite 1505 · Overland Park · KS · USA<br />

fax +1 913 3381327<br />

e.mail info@bema.org<br />

12/13 OTTOBRE 2010<br />

VERONA<br />

FUTURLAB - Mostra convegno internazionale<br />

del laboratorio chimico<br />

EIOM · V.le Premuda, 2 · Milano<br />

tel. 02 55181842<br />

e.mail eiom@eiomfi ere.it<br />

APRILE 2010 / MOLINI<br />

d’Italia

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