abtracts - Avenue media

Trimestrale - Anno XXVII - n. 2 Aprile-Giugno 2006 - Edizione: Avenue Media - 40122 Bologna - Via Riva Reno, 61 - Tariffe R.O.C.: Poste Italiane S.p.A. • Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB (Bologna)
n. 2/2006 anno XXVII, N. 2, Aprile-Giugno 2006
IL NOTIZIARIO
> pag. 9
> pag. 12
Pubblicazione trimestrale di informazione Scientifica e Sanitaria
IL PROGRAMMA DEL CORSO
ABSTRACT DEGLI INTERVENTI
www.aitn.it
AITN
ORGANO UFFICIALE DELLA
> > > ASSOCIAZIONE ITALIANA TECNICI DI NEUROFISIOPATOLOGIA
SPECIALE: XXVII CORSO NAZIONALE AITN - TORINO, 7-10 GIUGNO 2006

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Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 1 (2004) (2006)
Sommario
Il Notiziario AITN
Organo ufficiale della
Associazione Italiana Tecnici di Neurofisiopatologia
- Pubblicazione trimestrale a carattere tecnico-scientifico ed
informativo
- La presente pubblicazione viene inviata gratuitamente a tutti i
soci AITN
- Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Bologna N. 5592
del 11/5/88
DIRETTORE RESPONSABILE: Angelo Mastrillo
COMITATO EDITORIALE: Consiglio Direttivo AITN
PROPRIETÀ: AITN
C/O Clinica Neurologica
Via U. Foscolo 7, 40123 Bologna
E-mail: aitn@aitn.it
Sito: http://www.aitn.it
EDITORE E REDAZIONE: Avenue media
Via Riva di Reno 61, 40122 Bologna
Tel 051 6564311 - Fax 051 6564350
E-mail: avenuemedia@avenuemedia.it
Sito internet: www.avenuemedia.it
Norme per gli autori
- Il testo deve essere inviato all’editore nei formati Microsoft
Word per Windows o RTF, tramite e-mail all’indirizzo: ufficiostampa@avenuemedia.it,
o in versione CD rom spedito a:
Avenue media, via Riva di Reno 61, 40122 Bologna.
- Ciascuna relazione dovrà essere corredata da nomi, cognomi,
titoli e qualifiche degli autori.
- Per ogni relazione dovranno essere riportati i dati di un corresponding
author (nome, cognome, istituto, indirizzo, tel.,
fax, e-mail).
- I testi dattiloscritti dovranno essere orientativamente contenuti
entro le 16.000 battute, spazi inclusi e compresa la
bibliografia. L’inserimento di eventuali immagini comporta
una riduzione del numero massimo di caratteri ammissibile.
- Tutte le immagini allegate agli articoli devono avere una
risoluzione minima di 240 dpi ed una larghezza minima di
8cm.
- La bibliografia è obbligatoria e dovrà essere redatta come da
esempio seguente:
Fabiani M., Karis D., Donchin E. A psychophysiological
investigation of the von Restorff paradigm in children.
Journal of Psychophysiology. 1990. 4: 15-24.
- Non verrà riconosciuto alcun diritto d’autore.
- Gli scritti pubblicati impegnano solo la responsabilità dell’autore.
- I lavori inviati, anche se non pubblicati, non saranno restituiti.
Stampato presso la Tipografia Sate, Ferrara
3
Corsi di Aggiornamento
9 XXVII Corso Nazionale AITN
di aggiornamento professionale
per Tecnici di Neurofisiopatologia
Torino, 7-10 giugno 2006
Abstract degli Interventi
12 Primo modulo
20 Secondo modulo
Rubriche
29 Scheda d’iscrizione all’AITN
31 Consiglio Direttivo e Delegati AITN

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Università di Torino
Dipartimento di Neuroscienze
Corso di Laurea in Tecniche di Neurofisiopatologia
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
CORSI
XXVII CORSO NAZIONALE AITN
DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
PER TECNICI DI NEUROFISIOPATOLOGIA
Con il Patrocinio
della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino
TORINO, 7-10 giugno 2006
Centro Congressi Unione Industriali
1° MODULO n. 9 crediti ECM
EEG E NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
POLIGRAFIA
MONITORAGGIO NEUROFISIOLOGICO INTRAOPERATORIO
M. DI PARKINSON ELETTROFISIOLOGIA E TRATTAMENTO
FORMAZIONE DEL PERSONALE E ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI NEUROFISIOPATOLOGIA
2° MODULO n. 7 crediti ECM
ELETTROMIOGRAFIA
POTENZIALI EVOCATI
ULTRASONOLOGIA DOPPLER
16 CREDITI ECM PROGRAMMA COMPLETO
Presidente del Corso
Prof. Paolo Benna
Presidente del Corso di Laurea in Tecniche di Neurofisiopatologia dell’ Università di Torino
Coordinatore del Corso
Tnfp. Angelo Mastrillo
Presidente dell’AITN Associazione Italiana Tecnici di Neurofisiopatologia, Bologna
7
AITN
Associazione Italiana
Tecnici di Neurofisiopatologia

14.45 – 15.00 Inaugurazione
Prof. BRUNO BERGAMASCO
15.00 – 17.00 ELETTROENCEFALOGRAFIA
Moderatori: Prof. PAOLO BENNA – Tnfp ANGELO MASTRILLO
• Tipi di anomalie EEGrafiche Prof. PAOLO BENNA
• Video-EEG nelle epilessie farmacoresistenti Dott. ELISA MONTALENTI
• Tecniche di registrazione Tnfp PAOLA ZAMBELLI
17.00 – 19.00 NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
Moderatori: Prof. GIORGIO CAPIZZI – Tnfp ANGELO CURTI
Mercoledì, 7 giugno 2006
• Le epilessie dei primi anni di vita Prof. GIORGIO CAPIZZI
• Fenomeni accessuali non epilettici nel bambino Dott. ILARIA PIERI
• EEG del neonato e del lattante Dott. CHIARA BAIETTO e Tnfp AGNESE BUSCAGLIA
8.00 – 10.15 POLIGRAFIA
Moderatori: Prof. ALESSANDRO MAURO – Tnfp EZECHIELE FOSCHINI
GIOVEDÌ, 8 GIUGNO 2006
• Polisonnografia Dott. ALESSANDRO CICOLIN e Tnfp ELISA FATTORI
• Esplorazione Sistema Nervoso Vegetativo Dott. ROBERTO QUADRI e Tnfp GIANPAOLO PELLEGRINO
• Valutazione del Coma Dott. MARCO DE MATTEI e Tnfp MARIO MELATTI
10.15 –11.00 COMUNICAZIONI LIBERE
Moderatori: Tnfp ANGELO CURTI – Tnfp EZECHIELE FOSCHINI
• SLI: in neuropsichiatria infantile Tnfp SILVIA SONETTI
• Video-Poligrafie EEG in T.I.Neonatale Tnfp ENRICA MAZZESCHI
• Innovazione tecnologica nel Servizio di NFP Tnfp ANNA MARIA BIGHELLINI
11.30 – 13.30 MONITORAGGIO NEUROFISIOLOGICO INTRAOPERATORIO
Moderatori: Prof. ALESSANDRO DUCATI – Tnfp GIUSEPPE STORTI
• Monitoraggi in chirurgia vertebro-midollare Dott. PAOLO COSTA e TNFP ALESSANDRO BORIO
• Monitoraggio nella chirurgia della spasticità Dott. SERGIO ZEME e TNFP ANDREA MORETTO
• Monitoraggio in fossa posteriore Dott. MICHELE NADDEO e TNFP GIUSEPPINA PORCELLI
15.00 -16.30 MALATTIA DI PARKINSON, ELETTROFISIOLOGIA E TRATTAMENTO
Moderatori: Prof. BRUNO BERGAMASCO – Prof. ROBERTO CANTELLO
16.30 -18.30 TAVOLA ROTONDA
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
◆ PROGRAMMA ◆
• Fisiopatologia dei nuclei della base Prof. LEONARDO LOPIANO
• Tecniche di registrazione extracellulare Prof. PIERGIORGIO MONTAROLO
• Stimolazione cerebrale profonda Dott. MICHELE LANOTTE
FORMAZIONE DEL PERSONALE E ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI NEUROFISIOPATOLO-
GIA
Moderatori: Prof. ALESSANDRO MAURO e Prof. GIOVANNI RENGA
• AITN Associazione Tecnici di Neurofisiopatologia ANGELO MASTRILLO, Presidente Nazionale
• AIDO Associazione Italiana Donatori Organi ENZA PALERMO,Past President nazionale AIDO
• Conferenza Corsi Laurea Professioni Sanitarie VALERIO DIMONTE, Vice Presidente Nazionale
• Corso di Laurea in Tecniche di Neurofisiopatologia PAOLO BENNA, Presidente, Università di Torino
• Regione Piemonte Assessorato alla Sanità MARIO VALPREDA, Assessore
• SIN Società Italiana di Neurologia, CARLO BUFFA, Referente Regione Piemonte
• SINC Società Italiana di Neurofisiologia Clinica ROBERTO CANTELLO, Consigliere nazionale
8

18.30 -19.00 TEST DI VALUTAZIONE
8.00 – 10.00 ELETTROMIOGRAFIA
Moderatori: Dott. WALTER TRONI – Tnfp FRANCESCO LULLO
VENERDÌ, 9 GIUGNO 2006
• Fisiopatologia dell’unità motoria Dott. WALTER TRONI
• Studi elettrofisiologici nel danno neuropatico Dott. DARIO COCITO e Tnfp NICOLA STANTE
• Studi elettrofisiologici del secondo motoneurone Dott. ADRIANO CHIÒ
10.30 -12.30 ELETTROMIOGRAFIA DINAMICA E STUDIO DEL MOVIMENTO
Moderatori: Dott. ENZO GRASSO – Tnfp ANGELO MASTRILLO
• Valutazione non invasiva di singole unità motorie Prof. ROBERTO MERLETTI
• Il fenomeno mioelettrico della fatica muscolare Dott. MARCO KNAFLITZ
• Potenziali evocati motori e disturbi del movimento Prof. ROBERTO CANTELLO
• La gait analysis Dott. UGO DIMANICO e Tnfp VALENTINA CAVACIOCCHI
12.30 -13.30 ELETTROMIOGRAFIA DI SUPERFICIE: VALIDITA’ E LIMITI
Moderatori: Prof. LAURA PALMUCCI e Dott CARLO DORIGUZZI BOZZO
DISCUSSIONE PARTECIPATA CON GLI ESPERTI
Dott. WALTER TRONI e Prof. ROBERTO MERLETTI
15.00-17.00 ASSEMBLEA DEI SOCI
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
◆ PROGRAMMA ◆
8.30 -10.30 ULTRASONOLOGIA DOPPLER
Moderatori: Dott. WILLIAM LIBONI – Tnfp FEDERICO DOROTEA
SABATO, 10 GIUGNO 2006
• Fisica degli ultrasuoni ed artefatti Dott. FILIPPO MOLINARI
• Utilizzo Eco TSA Dott. FELICE RONCO e Tnfp MARINA BONSIGNORE
• Utilizzo Eco TCCD – TCD Dott. WILIAM LIBONI e Tnfp GIANFRANCO GRIPPI
10.30 – 11.15 COMUNICAZIONI LIBERE
Moderatori: Tnfp LIDIA BROGLIA – Tnfp FEDERICO DOROTEA
• VDCM del Nervo Ulnare al gomito, in flessione Tnfp ANITA PAGNOTTA
• PES in Terapia Intensiva Tnfp CRISTIANA MARTINELLI
• Risposta oscillatoria corticale a stimoli visivi cromatici Tnfp SIMONE CAROZZO
• Poligrafia del Cammino in pazienti Emiparetici Tnfp CHIARA BANDINELLI
11.45 -13.30 POTENZIALI EVOCATI
Moderatori: Dott. PAOLO COSTA – Tnfp LIDIA BROGLIA
• Applicazioni pediatriche dei PEA Dott. ROBERTA VITTORIANI e Tnfp M.GIOVANA PISCHE
• PEV ad emicampi Prof. PAOLO BENNA e Tnfp MARTA GIACOBBI
• PES in area critica Dott. PALMA CIARAMITARO e Tnfp ALESSANDRO BORIO
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QUOTE DI ISCRIZIONE
prima del 30/04/06 dopo il 30/04/06
SOCI AITN € 190,00 € 250,00
(in regola con l’anno 2006)
STUDENTI SOCI AITN € 80,00 € 140,00
(in regola con l’anno 2006)
Le Quote comprendono:
• Iscrizione • Attestato di partecipazione
• Kit congressuale • Invio dell’attestato di partecipazione
• I Coffee break con crediti formativi (esclusi gli studenti)
• Cena sociale
MODALITÀ DI PAGAMENTO
• Assegno Bancario:
intestato a Avenue Media srl, non trasferibile;
• Bonifico Bancario:
sul c/c n° 000000 437531 intestato a Avenue Media srl presso
la Banca Popolare dell’Emilia Romagna Ag. 7, via Lame
(Bologna) ABI 5387, CAB 02406 CIN V; specificare in causale
“XXVII Corso Nazionale AITN” e nome del partecipante;
• Versamento sul c/c postale:n° 18182402 intestato ad
Avenue Media srl, specificare in causale “XXVII Corso
Nazionale AITN” e nome del partecipante;
• Carta di credito:
direttamente sul sito www.avenuemedia.it o compilando
l’apposita sezione sulla scheda di iscrizione
SEDE DEL CORSO
CENTRO CONGRESSI UNIONE INDUSTRIALE
VIA FANTI, 17 - 10128 TORINO
COME RAGGIUNGERE LA SEDE:
In Aereo: Dall’aeroporto Internazionale di Torino Caselle,
30 minuti in taxi.
In treno: Dalla Stazione di Torino Porta Nuova, 10 minuti a
piedi.
In Auto: A5 e A4: Uscita TORINO Nord prendere: Piazza
Derna Alla rotonda, prendere la 1° uscita e continuare su
Via Sandro Botticelli. Prendere: Corso Grosseto, girare a
�
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
10
sinistra: Corso Vercelli girare a destra: Via Arturo
Toscanini Via Francesco Cign alla rotonda, prendere la 6°
uscita e continuare su: Corso Valdocco Corso Palestro
Via Cernaia Girare a sinistra: Corso Vinzaglio Girare a
destra: Corso Vittorio Emanuele II
Manfredo Fanti.
Girare a destra: Via
A6 e A21: Uscita TORINO, direzione centro città - stazione
Porta Nuova Corso Vittorio Emanuele II Girare a sinistra:
Via Manfredo Fanti.
ACCREDITAMENTO ECM
Secondo la normativa del Ministero della Salute, quest’anno l’accreditamento
ECM del Corso avverrà nella seguente modalità:
• Frequenza del Programma completo:........crediti 9+7
• Frequenza del Modulo 1:...........................crediti 9
• Frequenza del Modulo 2:...........................crediti 7
PROVIDER responsabile per l’accreditamento:
Associazione Italiana Tecnici di Neurofisiopatologia (AITN)
Al fine di ottenere i crediti ECM il partecipante deve:
• Compilare la scheda di iscrizione in tutte le sue parti
(obbligatorio il Codice Fiscale);
�
• Ritirare e compilare il modulo di valutazione dell’evento
formativo e il questionario a risposta multipla, che dovranno
essere consegnati alla Reception della Segreteria Organizzativa
al termine dell’evento.
• Al termine dell’evento, una volta attestata la frequenza
effettiva alle varie sessioni del Congresso e la corretta
compilazione dei moduli sopra indicati, sarà predisposto
l’invio per posta dell’attestato di partecipazione con indicati
i crediti formativi ottenuti.
• Si ricorda che per ottenere i crediti formativi ECM assegnati
dal Ministero della Salute, la frequenza al Corso dovrà
corrispondere:
A) alla frequenza del programma completo dei lavori
congressuali, da 7 al 10 giugno (100% del monte-ore totale)
B) alla frequenza di uno dei 2 moduli di lavoro, così
composti:
1) modulo 1: pomeriggio del 7 giugno e intera giornata del 8 giugno;
oppure
2) modulo 2:
intera giornata del 9 giugno e mezza giornata del 10 giugno
Ogni modulo dell’opzione B dà diritto a un certo numero di
crediti formativi stabiliti dal Ministero della Salute. La
frequenza del programma completo (opzione A) dà diritto a un
ammontare di crediti maggiore, commisurato al monte ore
corrispondente (nel caso specifico al 100%)
Tale suddivisione è valida solo ai fini ECM e non ai fini
dell’iscrizione al corso.
La quota di iscrizione infatti rimane la stessa sia che si frequenti
� �
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Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
ABSTRACT
XXVII CORSO NAZIONALE AITN
DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
PER TECNICI DI NEUROFISIOPATOLOGIA
TORINO, 7-10 giugno 2006
CENTRO CONGRESSI UNIONE INDUSTRIALI
ABSTRACT
TIPI DI ANOMALIE EEG
P. BENNA
Clinica Neurologica, Università di Torino
La relazione si propone di fornire una classificazione dei tipi di alterazione riscontrabili nell’EEG dell’adulto,
per ognuno dei quali verranno riviste correlazioni cliniche, sensibilità e specificità.
Verranno pertanto descritti:
a) i quadri epilettiformi e critici;
b) le anomalie lente, distinte nei sottogruppi: b.1) focali, b.2) intermittenti ritmiche, b.3) diffuse aritmiche;
c) le anomalie d’ampiezza, generalizzate e focali;
d) i quadri periodici, diffusi e lateralizzati;
e) le deviazioni dalla norma di pattern normali.
Saranno inoltre discussi i principali quadri inabituali parafisiologici.
VIDEO EEG DELLE EPILESSIE FARMACORESISTENTI
E. MONTALENTI
Neurologia I Universitaria dell’A.S.O. San Giovanni Battista di Torino
Le sindromi epilettiche resistenti alla terapia farmacologica sono passibili di trattamento chirurgico qualora sia
possibile la rimozione, senza importante danno neurologico residuo, dell’intera zona epilettogena (area cerebrale
necessaria e sufficiente a determinare la comparsa di evento critico clinico).
L’identificazione della zona epilettogena e dei suoi rapporti con le aree cerebrali eloquenti necessita della correlazione
tra la semeiologia clinica dell’evento critico e le modificazioni del pattern EEGrafico in corso di crisi.
L’indagine di base per porre indicazione all’intervento chirurgico e per pianificarne le caratteristiche è pertanto la
registrazione Video-EEGrafica di superficie delle crisi (quando possibile, di più eventi per accertarne la stereotipia).
Nella maggioranza dei casi, nel soggetto adulto, l’obbiettivo può essere raggiunto solo tramite un monitoraggio a
lungo temine del paziente, della durata di diverse ore al giorno, per più giorni.
Di fondamentale importanza, per la valutazione corretta dell’evento critico, è la presenza costante di personale tecnico
specificamente addestrato in grado di effettuare una rapida e precisa valutazione neurologica, diversa da caso
a caso e pianificata nelle fasi preliminari dell’esame, nel corso della crisi e nell’immediato post-critico.
Verranno definite le caratteristiche cliniche ed EEGrafiche delle diverse epilessie parziali lobari.
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Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
ABSTRACT
TECNICHE DI REGISTRAZIONE VIDEO-EEG
P. Z AMBELLI
Clinica Neurologica, Università di Torino
La Video-EEG è una metodica strumentale che consiste nella registrazione prolungata dell’elettroencefalogramma
e nella contemporanea ripresa video ed audio del paziente.
Le registrazioni vengono, successivamente, analizzate al fine di studiare le relazioni tra la cronologia delle manifestazioni
cliniche critiche e le relative modificazioni elettroencefalografiche.
Il monitoraggio EEG audiovisivo è uno dei principali strumenti per la valutazione delle crisi epilettiche, e dei disordini
con caratteristiche analoghe alle crisi epilettiche. Inoltre, in associazione con le tecniche di neuroimaging,
pone le basi per la valutazione prechirurgica delle epilessie parziali loco-correlate farmacoresistenti.
Questa metodica necessita di ambiente e strumentazione dedicati, nonché di personale preparato in modo specifico.
Particolare attenzione viene dedicata all’analisi clinica percritica e postcritica, effettuata secondo un protocollo di
indagine specifico e diversificato in base ai dati anamnestici del paziente.
LE EPILESSIE NEI PRIMI ANNI DI VITA
G. CAPIZZI
OIRM S. Anna, Servizio di Neuropsichiatria Infantile, Torino
In età evolutiva la convulsività rappresenta un fenomeno statisticamente rilevante e di conseguenza importante
per le conseguenze che può produrre sul successivo sviluppo mentale e sociale del bambino.
Specialmente nella prima e seconda infanzia sono frequenti crisi convulsive occasionali che rappresentano l’epifenomeno
acuto di patologie sia cerebrali che extracerebrali (convulsioni febbrili, ipoglicemia, ipocalcemia…).
L’epilessia invece, è caratterizzata da crisi convulsive che si ripetono cronicamente, come conseguenza di un’alterazione
permanente, funzionale o strutturale dell’encefalo.
E’ presente in almeno lo 0’6% della popolazione in età evolutiva; nei 2/3 dei pazienti affetti la malattia è iniziata
in età infantile.
D’altro canto, nella prima infanzia, crisi convulsive di varia natura e sintomatologia sono presenti nel 5% dei bambini,
poiché ci sono specifiche condizioni, strutturali e funzionali del cervello che predispongono.
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Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
ABSTRACT
FENOMENI ACCESSUALI NON EPILETTICI NEL BAMBINO
A.M. PIERI
OIRM S. Anna, Servizio di Neuropsichiatria Infantile, Torino
Le manifestazioni parossistiche non epilettiche (MPNE) in età pediatrica rappresentano una frequente causa di
consultazione per approfondimento ed inquadramento diagnostico nei servizi che si occupano di epilettologia
infantile.
Il problema principale sembra essere una corretta diagnosi differenziale rispetto alla patologia epilettica.
Un approccio metodologico corretto prevede in particolare l’esecuzione di un’accurata anamnesi, una registrazione
video-EEG con poligrafia e, se possibile, un video registrato anche dagli stessi genitori.
In età pediatrica hanno maggiore espressione le MPNE della motricità (spesso legati a malattie neurologiche, opsoclono-sincinesie
sursaut, etc.) e MPNE con eziologia non conosciuta, come le parasonnie-Shuddering-Infant
Masturbation.
L’esordio e l’espressività clinica delle MPNE hanno una correlazione con l’età del paziente ed il criterio di classificazione
nosografico rispecchia per lo più questo andamento.
L’EEG DEL NEONATO E DEL LATTANTE
C. BAIETTO E A. BUSCAGLIA
OIRM S. Anna, Servizio di Neuropsichiatria Infantile, Torino
Nel periodo neonatale (lo studio considera bambini ricoverati presso il Centro neonati a rischio dell´ospedale
Regina Margherita, di età compresa tra 0 e 30 giorni, nati a termine o pretermine di almeno 34 settimane di
gestazione), è presente il rischio di sovra/sotto stimare i fenomeni motori epilettici versus quelli non epilettici.
Nel neonato infatti l´espressione clinica della crisi è diversa rispetto alle altre età della vita e così pure la funzionalità
motoria, con presenza di patterns, fisiologici e patologici peculiari.
Tale condizione è da mettere in relazione con l´immaturità neurobiologica delle connessioni cortico-sottocorticali,
e con la prevalenza dei recettori per i neurotrasmettitori eccitatori.
La soglia convulsiva è pertanto bassa e gli accessi parossistici frequenti.
La videoEEG diventa così un importante strumento per la diagnosi e la corretta presa in carico.
13

Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
ABSTRACT
INDICAZIONI CLINICHE E ASPETTI TECNICI
DELLA POLISONNOGRAFIA
E. FATTORI, A. ROBERT, A. CICOLIN
Centro di Riferimento Regionale di Medicina del Sonno - Università degli Studi di Torino
La Polisonnografia (PSG) è, secondo le linee guida AIMS, l’esame gold standard per la diagnosi dei disturbi del
sonno.
La PSG consente la valutazione di diverse variabili fisiologiche durante il sonno; la struttura base di una PSG completa
è standardizzata e comprende il monitoraggio continuo dei movimenti oculari, i canali elettroencefalografici,
i parametri respiratori comprendendo movimenti toracici, addominali e il flusso aereo, l’elettrocardiogramma,
l’elettromiografia del muscolo sottomentoniero e del muscolo tibiale anteriore per i movimenti delle gambe.
La PSG che si estenda per tutta la notte permette di quantificare accuratamente il sonno e di caratterizzarne completamente
gli stadi, determinando la presenza di: alterazioni dell’architettura del sonno, anomalie cardio-polmonari,
attività motoria correlata al sonno e altri disturbi ad esso legati.
Nel caso vi sia un sospetto di crisi epilettiche notturne è sufficiente ampliare il montaggio encefalico ed utilizzare
una videoregistrazione per ottenere un monitoraggio visivo ed una registrazione elettroencefalografia.
ESPLORAZIONE DEL SISTEMA NERVOSO VEGETATIVO
R. QUADRI E G.PELLEGRINO
Servizio di Neurofisiopatologia, ASO S. Croce e Carle - Cuneo
Numerose patologie di interesse neurologico o internistico possono determinare alterazioni funzionali del sistema
nervoso vegetativo. Esse possono interessare prevalentemente le strutture autonomiche centrali (per esempio
alcune sindromi extrapiramidali, come l’atrofia multisistemica), oppure le fibre nervose periferiche; fra queste
ultime, le più note sono le neuropatie diabetica, alcolica, amiloidotica, paraneoplastica e l’insufficienza autonomica
pura. Il danno del sistema nervoso vegetativo si esprime con plurime manifestazioni cliniche a livello di diversi
apparati; il sintomo più rilevante è l’ipotensione ortostatica, ma i pazienti con disfunzione autonomica possono
presentare disturbi della motilità del tubo digerente (alterato svuotamento gastrico, stipsi, diarrea), della minzione,
della sudorazione, della funzione sessuale.
Lo studio delle alterazioni del sistema nervoso autonomo non dispone di metodiche oggettive e riproducibili come
gli esami neurofisiologici utilizzati per l’esplorazione del sistema nervoso periferico somatico; si è pertanto costretti
ad utilizzare metodi che valutano la risposta degli organi effettori a determinati stimoli, mediata dalle strutture
nervose vegetative. L’esempio più tipico è rappresentato dallo studio dei riflessi cardiovascolari, che consiste nella
valutazione della risposta della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa a stimoli quali la respirazione profonda,
la manovra di Valsalva, il passaggio dal clino all’ortostatismo, ecc. I test cardiovascolari di funzionalità nervosa
vegetativa sono ampiamente utilizzati da più di venti anni nella diagnostica della neuropatia autonomica diabetica,
ma sono anche applicabili in altre patologie, per esempio nelle disautonomie associate alle sindromi extrapiramidali.
Oltre ai test cardiovascolari sono stati proposte altre metodiche di studio della funzionalità nervosa vegetativa, tra
cui il riflesso simpatico cutaneo, l’analisi spettrale della variabilità della frequenza cardiaca, la microneurografia, il
dosaggio delle catecolamine plasmatiche in clino ed ortostatismo ed altri ancora
14

Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
ABSTRACT
VALUTAZIONE DEL COMA
M. DE MATTEI * E M. MELATTI **
*Neurologia Ospedale S. Croce Moncalieri, ASL 8 - ** Neurologia 3 ASO S. Giovanni Battista, Torino
Il coma è un quadro morboso caratterizzato dalla compromissione dello stato di coscienza con riduzione o abolizione
della reattività agli stimoli sensoriali, dovuto a sofferenze metaboliche o strutturali dell’encefalo.
L’alterazione di coscienza riguarda sia lo stato di vigilanza che la consapevolezza di sé e della realtà che circonda
l’individuo. La vigilanza può essere alterata da quattro meccanismi principali: 1) un processo metabolico o tossico
che inibisce transitoriamente o definitivamente la funzione di numerosi circuiti neurologici tra cui quelli responsabili
della vigilanza; 2) un voluminoso processo espansivo sovratentoriale che determina un impegno del diencefalo
e del lobo temporale con successiva disfunzione del tronco cerebrale in senso rostro-caudale; 3) un processo
che danneggia per lesione diretta o per compressione la FRAA o i due talami; 4) un evento epilettico generalizzato
che inibisce la vigilanza.
La profondità del coma viene valutata in rapporto ai segni neurologici associati a questo stato e alle modificazioni
delle indagini neurofisiologiche (EEG e PE), di quelle sul flusso ematico cerebrale, sulla pressione endocranica e
sulle parametri biochimici e neuroradiologici. Mediante la valutazione EEG, è possibile vedere come le diverse
profondità del coma si accompagnino ad un’alterazione dei sistemi sincronizzanti e desincronizzanti e, parallelamente,
ad una progressiva riduzione della possibilità di risveglio elettrico e comportamentale del paziente. In generale
l’approfondimento dello stato di coma corrisponde a un progressivo rallentamento e a una riduzione di voltaggio
dell’attività di fondo, alla comparsa di un tracciato con aspetto “monomorfo”, alla scomparsa delle figure
del sonno e dei ritmi rapidi ed infine alla depressione del tracciato. La reattività è uno dei parametri che deve essere
attentamente valutata, in quanto ben correlabile ai dati clinici. Come è noto, l’EEG è anche l’unica indagine in
grado di individuare un’attività critica, soprattutto in assenza di manifestazioni cliniche. La presenza, inoltre, di
alcuni patterns particolari costituisce un utile supporto nella diagnosi differenziale dei vari quadri clinici del coma
e assume un importante valore prognostico.
La registrazione dei potenziali evocati (in particolare i BAEP e i SEPs) sono utili nella diagnostica e nel monitoraggio
del coma perché non vengono influenzati dai farmaci, inclusi i barbiturici ad alte dosi. Nel caso dei SEPs, di
particolare interesse sono le componenti corticali (N20, P25), dal momento che i generatori di queste componenti
vengono ad essere interessati precocemente nel coma; le componenti sottocorticali contribuiscono insieme ai
BAEPs alla definizione del livello lesionale. I SEPs, analogamente ai BAEP, sono buoni indicatori di prognosi sfavorevole,
in quanto la scomparsa bilaterale delle componente corticali precedentemente registrabili in un soggetto
in coma precede l’appiattimento del tracciato EEGrafico e può essere il primo indicatore di prognosi infausta.
SLI: IMPORTANZA DELL’UTILIZZAZIONE DI DIVERSE METODOLOGIE
IN NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
S BONETTI, R. SIGNORELLI, E. FRANZONI.
Policlinico Sant’ Orsola Malpighi, U.O. di Neuropsichiatria Infantile – DCA Bologna.
La fotosensibilità viene definita come un’eccessiva risposta agli stimoli luminosi, solitamente evidenziata
dell’EEG come reazione parossistica alla SLI.
La percentuale dei pazienti in età pediatrica che presenta una risposta parossistica è doppia rispetto agli adulti, questo
dato giustifica la maggior attenzione riservata ai piccoli pazienti.
Le metodiche per l’effettuazione della SLI possono esser standardizzate, è da ricordare però che l’esame su di un
bambino presenta molte variabili da prevedere e saper affrontare.
La Standardizzazione comprende: la distanza lampada-nasion, la frequenze utilizzate, la durata dei treni ed un
montaggio minimo di 16 canali EEG.
Vengono presentate metodiche alternative e complementari come l’utilizzo di TV e schermi di computer durante
la registrazione EEG, stimolazione monoculare, variazione di luminosità della stanza, privazione ipnica.
15

Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
ABSTRACT
VIDEO-POLIGRAFIE EEG IN TERAPIA INTENSIVA NEONATALE
E. MAZZESCHI1, M.E.BASTIANELLI1, A.GRIPPO1, R.SGALLA^, F.PINTO1.
1Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi . S.O.D. Neurofisiopatologia- Firenze -^EBN S.P.A.
L
’EEG in Terapia Intensiva Neonatale è di riconosciuta utilità per il suo elevato valore prognostico e diagnostico
e per la sua semplicità di esecuzione (al letto del paziente).
Nella T.I.N. dell’AOU Careggi nascono neonati di EG compresa fra le 23-34° sett. con peso fino a 350-400 grammi.
L’esame EEG viene effettuato quindi non solo nei casi di sofferenza neurologica, ma anche come screening nei
neonati prematuri o sottopeso.
La VideoEEG è indispensabile per identificare lo stato comportamentale del neonato e per la diagnosi differenziale
tra manifestazioni motorie epilettiche e non epilettiche.
Grazie ai progressi delle tecnologie digitali ed alla miniaturizzazione dei componenti è possibile effettuare una
VideoEEG mediante Web-Cam.
Queste sono di piccolo ingombro e la bassa frequenza di frame/sec. permette di avere file Video-EEG di dimensioni
relativamente ridotte che possono essere consultati online, attraverso la LAN Ospedaliera, dal medico refertatore
che può quindi interagire con il Tecnico durante la registrazione, e refertare in tempo reale da qualunque
postazione del complesso di Careggi.
VANTAGGI DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA NEL SERVIZIO
DI NEUROFISIOPATOLOGIA DI CAREGGI
A.M. BIGHELLINI, G.STIPA, S.SCARPELLI, C.COSSU
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi . S.O.D. Neurofisiopatologia- Firenze
Careggi è un Policlinico diviso in padiglioni, con 5 reparti di Terapia Intensiva.
Ciò implica un’enorme dispersione di risorse e frequenti spostamenti che, nel tempo, hanno limitato la nostra operatività.
CTO, Piastra e Padiglione Neuropsichiatrico sono le sedi dove, per prime, abbiamo sperimentato una
nuova gestione delle informazioni in tempo reale.
Un software di accesso remoto ed una rete “Wireless” gestita da Access Point collegati alla rete Ospedaliera, consentono
al tecnico, a distanza, di gestire le seguenti funzioni:
ispezione audio-visiva, per mezzo di webcam, delle condizioni del malato e del contesto circostante
riavvio del sistema in caso di arresto della registrazione
visualizzazione delle tracce e modificazione dei parametri di acquisizione durante la registrazione
teleconsulto e interazione audio-video con personale infermieristico e medico
telerefertazione
Il sistema rende anche possibile la diagnosi in regime di telemedicina e l’intervento sulla maggior parte degli inconvenienti
in corso di registrazione.
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Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
ABSTRACT
MONITORAGGIO NEUROFISIOLOGICO INTRAOPERATORIO
DELLA FUNZIONALITÀ MIDOLLARE.
P. COSTA E A. BORIO
Servizio di Neurofisiologia Clinica, CTO, Torino
Il midollo spinale è una struttura a rischio nel corso di interventi di chirurgia vertebro-midollare: l’incidenza di
deficit postoperatori severi è dello 0.46% per la discectomia cervicale anteriore, 0.25- 3.2% per la chirurgia della
scoliosi e del 23.8-65.4 per la chirurgia dei tumori intramidollari.
Le tecniche di neurofisiologia clinica sono ormai parte integrante di questo tipo di chirurgia e storicamente la
prima metodica di monitoraggio utilizzata sono stati i potenziali evocati somatosensoriali (SEPs).
Tuttavia i SEPs, anche se generalmente correlano con l’outcome motorio, esplorano la via cordonale posteriore e
pertanto può osservarsi un danno motorio anche con SEPs persistentemente normali nel corso dell’intervento.
Recentemente, e con grande espansione negli ultimi anni, è stato introdotto l’utilizzo dei potenziali evocati motori
(MEPs): la metodica consente, mediante stimolazione elettrica transcranica, il monitoraggio continuo della via
motoria dal I neurone di moto alla giunzione neuro-muscolare.
Tanto i SEPs quanto i MEPs possono inoltre essere registrati invasivamente, da elettrodi introdotti nello spazio epidurale
o subdurale.
L’utilizzo combinato dei SEPs e dei MEPs consente una valutazione real-time della funzionalità midollare nel corso
degli interventi in cui questa struttura sia a rischio: nel corso della esposizione verranno affrontate le basi neurofisioologiche,
gli aspetti metologici, l’applicabilità nei diversi tipi di patologia e l’esperienza della Neurofisiologia
Clinica del CTO.
IL MONITORAGGIO NEUROFISIOLOGICO IN FOSSA CRANICA
POSTERIORE
M. NADDEO E G. PORCELLI
Servizio di Neurofisiologia Clinica, CTO, Torino
Usato soprattutto per le lesioni dell’angolo ponto-cerebellare, il monitoraggio neurofisiologico è un supporto
importante per la preservazione dell’indennità funzionale di strutture come il troncoencefalo e i nervi cranici.
Per monitorizzare il funzionamento del troncoencefalo vengono (ormai dal 1980) adoperati i potenziali evocati
(SEP e BAEP) mentre per i nervi cranici viene utilizzata l’Emg.
Nella chirurgia della fossa cranica posteriore i nervi cranici che andiamo a monitorizzare sono il VII e l’VIII: il
VII con l’EMG e I’VIII con i BAEP.
Il fine è di individuare in tempo immediato eventuali danni chirurgici e evitare complicanze post-operatorie che
possono essere gravi (dal coma all’insufficenza respiratoria) o meno (resezione del VII ) .
Bisogna comunque dire che i Sep e i Baep riescono a monitorizzare meno del 20% dell’integrità funzionale delle
aree troncoencefaliche quindi è importante integrare il monitoraggio neurofisiologico con quante più tecniche possibili
(EEG,SEP,BAEP,EMG,MEP,MAPPING , etc. ..) per avere una visione più completa possibile della funzionalità
delle strutture coinvolte.
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Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
ABSTRACT
MALATTIA DI PARKINSON,
ELETTROFISIOLOGIA E TRATTAMENTO:
L. LOPIANO
Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino
Il trattamento chirurgico della malattia di Parkinson (MP) ebbe inizio nel secolo scorso con interventi lesionali
a carico di differenti strutture nervose prevalentemente sottocorticali. La scoperta che la stimolazione elettrica
ad alta frequenza di specifiche strutture cerebrali può mimare l’effetto lesivo, ha portato allo sviluppo di una nuova
tecnica di neurochirurgia funzionale rappresentata dalla stimolazione cerebrale profonda (Deep Brain Stimulation,
DBS). Tale procedura consiste nell’erogazione continua di stimoli elettrici ad alta frequenza mediante elettrodi
posizionati a livello di un target sottocorticale.
Tra i vari target utilizzati, i dati attualmente disponibili suggeriscono che la DBS del nucleo subtalamico (NST)
sia la procedura più efficace in quanto ha un effetto globale sulla triade sintomatologica della fase off, sulle fluttuazioni
motorie e sui movimenti involontari L-dopa indotti, consentendo inoltre una riduzione significativa della
terapia dopaminergica.
Numerosi studi clinici condotti su pazienti affetti da MP in fase avanzata e trattati con la STN-DBS hanno evidenziato
i benefici di tale terapia; la stimolazione bilaterale migliora di circa il 60% la performance motoria; le fluttuazioni
motorie tendono a scomparire consentendo un netto miglioramento nelle attività della vita quotidiana e
della qualità della vita.
La DBS rappresenta sicuramente una valida opzione terapeutica del trattamento della MP in fase avanzata; è fondamentale
che venga eseguita da un team multidisciplinare in relazione alle varie fasi della procedura: selezione dei
pazienti, intervento, monitoraggio neurofisiologico intra-operaorio, follow-up.
STIMOLAZIONE CEREBRALE PROFONDA
M. LANOTTE
Neurochirurgia Stereotassica, Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista – Molinette di Torino.
Il nucleo subtalamico è iperattivo nella Malattia di Parkinson a causa della ridotta attività dopaminergica nigrostriatale
e lo scopo della chirurgia è quello di determinarne l’inattivazione funzionale attraverso una lesione o la
stimolazione elettrica cronica ad alta frequenza (DBS).
Il vantaggio della DBS è rappresentato dalla reversibilità e dalla modulabilità di funzionamento, variando i parametri
di stimolazione (frequenza, intensità e durata dello stimolo).
Gli svantaggi della DBS sono rappresentati dal costo del materiale protesico e dalla necessità di controlli periodici.
La selezione dei pazienti idonei all’intervento chirurgico va eseguita in modo molto rigoroso.
Le fasi fondamentali dell’intervento sono rappresentate dalla localizzazione anatomica del target e dal monitoraggio
neurofisiologico intraoperatorio (registrazione extracellulare e stimolazione).
La DBS del nucleo subtalamico è in grado di determinare un significativo miglioramento di tutti i sintomi cardinali
della Malattia di Parkinson e quindi della qualità di vita del paziente, con sensibile riduzione del dosaggio di
l-dopa rispetto al pre-operatorio e con bassa incidenza di complicanze chirurgiche.
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Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
ABSTRACT
POTENZIALI EVOCATI MOTORI NEI DISTURBI DEL MOVIMENTO
R. CANTELLO
Clinica Neurologica Università “Avogadro” di Novara
La stimolazione magnetica tranScranica (STM) è una metodica sicura, non invasiva e sostanzialmente priva di
effetti dolorosi. Lo stimolo magnetico è in grado di veicolare lo stimolo elettrico attraverso la teca cranica senza
attivare, se non ad intensità massimali, le fibre nocicettive, risultando quindi meno spiacevole al soggetto esaminato.
La stimolazione magnetica è in grado di indurrre campi elettrici nei tessuti eccitabili tramite una variazione rapida
di campo magnetico generato da un apposito stimolatore (coil). Il campo magnetico che si sprigiona da un coil
posizionato sullo scalpo penetra facilmente la teca cranica senza trovare significative resistenze inducendo, a sua
volta, un flusso di corrente che stimola il tessuto cerebrale generando potenziali di azione o potenziali postsinaptici.
I Potenziali Evocati Motori possono essere definiti come le risposte registrabili a livello muscolare a seguito di una
stimolazione della corteccia cerebrale o del midolo spinale. La tecnica consente di valutare sia la porzione centrale e
periferica del sistema nervoso ed il tempo di conduzione centrale.
Prima di iniziare l’esame bisogna eseguire una accurata anamnesi ed escludere quindi i pazienti che presentano alcune
controindicazioni.
Importante inoltre annotare i farmaci che possono influenzare l’eccitabilità corticale, l’età e la statura del paziente,
il motivo per cui esegue l’esame e le informazioni cliniche più rilevanti.
Patterns di alterazione riscontrabili con questa metodica possono aiutare a localizzare il livello della lesione nel sistema
nervoso, distinguere tra una lesione prevalentemente demielinizzante o assonale, e prevedere l’outcome finale
dopo un trauma o una lesione ischemica. Come tutte le altre indagini neurofisiologiche, le anomalie rilevate dalla
stimolazione magnetica trancranica non sono specifiche per una determinata malattia e i risultati devono essere
interpretati nel contesto del quadro clinico.
LA GAIT ANALYSIS
U. DIMANICO, V. CAVACIOCCHI, E.GRASSO
Laboratorio Analisi del Movimento, Dipartimento Neuroriabilitativo, ASO S. Croce e Carle - Cuneo
La Gait Analysis permette uno studio multifattoriale del movimento nei suoi diversi aspetti (elettromiografia, cinematica,
cinetica). Il crescente interesse per queste tecniche è legato soprattutto alla positiva evoluzione dei trattamenti della
spasticità focale (tossina botulinica, chirurgia funzionale) e della spasticità diffusa (pompe al baclofen). Sono numerosi gli
esempi di campi di applicazione di questa metodica, in continuo accrescimento.
Neurologia: studio della spasticità focale e diffusa, in relazione alle terapie disponibili (blocchi neuromuscolari selettivi, neuromodulazione
attraverso l’impianto di pompe al baclofen); le patologie che interessano il cammino in modo evolutivo, la
precisa misurazione della prestazione motoria aiuta nella decisione terapeutiche.
Riabilitazione: la identificazione del peso relativo delle diverse componenti (spasticità, paresi, retrazione, compensi) responsabili
delle alterazioni del movimento permettono una pianificazione del progetto riabilitativo ed un follow-up efficace.
Neuropsichiatria infantile: la paralisi cerebrale infantile (PCI) è una patologia multifattoriale (diversi tipi di lesioni si sovrappongono:
deficit motori, di sensibilità, di equilibrio, ..), multisegmentaria (interessa più articolazioni) ed evolutiva (colpisce
nel momento dello sviluppo, con alterazioni secondarie e terziarie sovrapposte al danno primitivo).
La PCI, per la estrema complessità, è il campo ideale di applicazione dell’analisi del movimento, come universalmente riconosciuto.
Ortopedia: negli interventi di chirurgia funzionale, quali allungamenti e trasposizioni tendinee, il preciso inquadramento
biomeccanico del problema permette una strategia terapeutica più accurata.
Ulteriori applicazioni stanno emergendo anche in ambito sportivo e lavorativo. Si pensi ad es. allo studio della posizione
ottimale durante la pedalata, nel primo caso; allo studio delle posture durante il sollevamento di carichi gravosi per la prevenzione
delle lombalgie nel secondo, con crescente interesse da parte di allenatori e di società di assicurazione.
La complessità di queste tecniche nelle varie fasi (preparazione dell’esame, acquisizione ed elaborazione dei dati) richiede
laboratori e team dedicati che garantiscano un reale approccio multidisciplinare, dove la collaborazione tra il Clinico, il
Bio-ingegnere, il Tecnico di Neurofisiologia ed il Fisioterapista contribuiscano insieme all’analisi del movimento in tutti i
suoi aspetti.
19

Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
ABSTRACT
VALUTAZIONE DELLE VARIAZIONI DELLA VDCM DEL NERVO ULNARE
AL GOMITO, IN RAPPORTO AL GRADO DI FLESSIONE DELL’AVAMBRAC-
CIO E ALLA MODALITÀ DI MISURAZIONE DELLE DISTANZE
A. PAGNOTTA1, R. MARCHETTO1, V. GALIMBERTI^, S. PREMOSELLI^, E. BIANCHI^
Azienda Ospedaliera “Ospedale Civile” di Vimercate (MI). 1Servizio di Neurofisiologia - Ospedaliero di Desio -
^Servizio di Neuroriabilitazione – Presidio Ospedaliero di Seregno
Il nostro studio si prefigge lo scopo di valutare le variazioni della velocità di conduzione motoria del nervo ulnare al
gomito in rapporto a tre diversi gradi di flessione dell’avambraccio ( 0°, 45° e 90°) e a tre diversi modi di misurazione
delle distanze e di stabilire una tecnica di esecuzione (modo di misurazione e stimolazione, grado di flessione dell’avambraccio
nella stimolazione e nella misurazione e distanze di stimolazione) che ci consentisse di migliorare la specificità
e la sensibilità dell’esame e di standardizzare le procedure di esecuzione.
Lo studio è stato effettuato valutando 20 pazienti normali che non presentano nessun disturbo caratteristico o fattori
rischio per la patologia, e 20 pazienti che si presentano con diagnosi di sospetta sofferenza dell’ulnare.
Risultati:
La latenza non varia con i diversi gradi di flessione dell’avambraccio, tenendo fisso il punto di stimolazione.
La misura della distanza varia con i diversi gradi di flessione dell’avambraccio e di conseguenza la velocità di conduzione
motoria.
La distanza del tratto sotto sopra-gomito deve tener conto del percorso fisiologico del nervo ulnare, deve essere compresa
tra 8 e 12 cm che devono essere omogeneamente distribuiti sotto e sopra l’epicondilo.
Tali accortezze sono assolutamente necessarie per evitare falsi negativi e falsi positivi nella diagnosi neurofisiologiche di
Sindrome del Tunnel Cubitale.
POTENZIALI EVOCATI SOMATOSENSORIALI IN TERAPIA INTENSIVA
C.MARTINELLI, S.MAESTRINI, C.NARDINI, G.LANZO, A.GAGLIARDO, S.FOSSI, A.GRIPPO,
A.AMANTINI.
Azienda Ospedaliero – Universitaria Careggi (Firenze)
La letteratura scientifica (studi di metanalisi) evidenzia la validità dei PES come miglior indicatore prognostico
precoce del coma. Nonostante questa evidenza la registrazione dei PES in TI non è ancora molto diffusa.
Questo è dovuto a vari fattori ma in base alla nostra esperienza riteniamo che se si tengono in considerazione alcuni
accorgimenti la qualità di registrazione in TI può essere tale da rendere l’esame interpretabile ed affidabile ai
fini clinici come quello ottenuto in laboratorio.
In particolare riteniamo fondamentale la raccolta di alcuni dati anamnestici (Etiologia del coma, GCS, risultato di
indagini neuroradiologiche) e la segnalazione di alcune condizioni di registrazione (ferite chirurgiche sullo scalpo,
tipo di sedazione in atto, ostacoli alla stimolazione nelle sedi convenzionali, eccessivi artefatti ambientali o dovuti
al pz, necessità di sedazione o curarizzazione).
Importante è inoltre la scelta del materiale (elettrodi e stimolatore) e dei parametri di stimolazione e di registrazione
adeguati per evidenziare al meglio sia le componenti precoci, che intermedie.
Tali accorgimenti tecnici permettono una affidabile registrazione del PES anche in monitoraggi prolungati.
20

Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
ABSTRACT
RISPOSTA OSCILLATORIA CORTICALE A STIMOLI VISIVI CROMATICI:
studio elettrofisiologico in soggetti sani e con deficit dopaminergico
S. CAROZZO 1, F. SARTUCCI 2,3 , C. ORSINI3, W.G. SANNITA 1,4
1Dipartimento di Scienze Motorie e Riabilitative, Università di Genova - 2 Dipartimento di Neuroscienze,
Università di Pisa e 3Istituto di Neuroscienze, CNR, Pisa - 4 Department of Psychiatry, State University of New York,
Stony Brook, NY USA.
Il sistema visivo percepisce ed elabora informazioni visive di livelli di complessità variabili da semplici stimoli
luminosi a distribuzione spaziale discreta a immagini complesse (es.: figure semplici o complesse orientate preferenzialmente
nello spazio, contorni, movimento nello spazio, colori).
Le risposte integrate di coni e/o bastoncelli sono trasmesse alle cortecce visive dopo una prima elaborazione nella
neuroretina (cellule bipolari, amacrine, gangliari), con una preponderanza funzionale del sistema dopaminergico.
L’elaborazione corticale degli stimoli è svolta mediante l’attivazione parallela e seriale di network neurali locali che
rispondono a particolari specifici dello stimolo (orientamento, contrasto, etc.).
Le dinamiche retiniche richiedono una sincronizzazione spazio-temporale dei network neurali selettivamente attivati
dalle caratteristiche fisiche dello stimolo. La sincronizzazione stimolo-correlata dei network neuronali corticali
in risposta a stimoli di luminanza o contrasto è mediata dall’organizzazione spaziotemporale di attività oscillatorie
del “firing” neuronale e del potenziale di membrana nell’intervallo di frequenza ~20-60 Hz (banda “gamma”).
Non è noto il ruolo di queste attività oscillatorie nell’elaborazione di informazioni cromatiche.
Scopi di questa ricerca sperimentale nell’uomo sono:
- identificare componenti oscillatorie nella risposta corticale a stimoli equiluminanti da opponenza cromatica
(rosso/verde e giallo/blu);
- confrontare la struttura in frequenza delle risposte oscillatorie e stimoli cromatici con quella delle oscillazioni
indotte da stimoli acromatici;
- ottenere informazioni indirette sul ruolo dei meccanismi dopaminergici confrontando le componenti oscillatorie
di soggetti sani e di pazienti con deficit dopaminergico.
REGISTRAZIONE POLIGRAFICA DEL CAMMINO IN PAZIENTI EMIPARETICI
TRATTATI CON TOSSINA BOTULINICA, ASPETTI METODOLOGICI
C. BANDINELLI 1,2 , C. CESARETTI 1,2 , R. CARRAI 1,2 , C. FALSINI 3 , A. GRIPPO 2,3 , A.PIZZI 3 ,
F. PINTO 1,2
1 2 Centro di Riferimento Regionale di Chemodenervazione e SOD Neurofisiopatologia “Azienda Ospedaliera Careggi”
(Firenze) -3U.O Riabilitazione Neurologica Fondazione Don Carlo Gnocchi IRCCS Centro S. Maria agli Ulivi
–Pozzolatico- (Firenze)
Obiettivo: valutare l’utilità della registrazione poligrafica del cammino in pazienti con spasticità degli arti inferiori
candidati al trattamento con tossina botulinica.
Pazienti: Sono stati reclutati 7 pazienti (4 m, 3 f; età media di 61,75 anni, range 52-69) affetti da spasticità dell’arto
inferiore ad eziologia post-ictale e 10 soggetti di controllo.
Materiali e metodi: Lo studio del cammino è stato effettuato mediante il sistema Myolab con l’acquisizione dei
segnali EMG e delle fasi del passo mediante footswitches.
I pazienti sono stati infiltrati con BT-A nei seguenti muscoli: m.gemello laterale e mediale, m.tibiale posteriore,
m.soleo e m.retto femorale.
I parametri quantitativi ottenuti dall’analisi del cammino pre-trattamento sono stati confrontati con quelli ottenuti
a distanza di un mese dal trattamento mediante Wilcoxon test.
Risultati: ad un mese dal trattamento era aumentata la velocità del cammino, mentre era diminuita la durata della
fase di appoggio e quella di sospensione.
Conclusioni: la registrazione poligrafica del cammino si è dimostrata utile nella valutazione sia dell’indicazione che
dell’efficacia del trattamento con tossina botuliica.
21

Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
ABSTRACT
FISICA DEGLI ULTRASUONI ED ARTEFATTI
F. MOLINARI
Politecnico Università di Torino
La radiazione ultrasonora, interagendo con i tessuti, consente di ricavare informazioni morfologiche e flussimetriche
in modo non – invasivo e a costo relativamente contenuto. In ecografia, il principio utilizzato per l’imaging
è la riflessione, mentre in flussimetria si sfrutta la diffusione.
In entrambi i casi, l’informazione che la radiazione US rende disponibile all’esaminatore viene rappresentata sotto
forma di immagine e/o segnale.
Questo processo di codifica dell’informazione, in specifici distretti o a causa di scorretto utilizzo della strumentazione,
genere artefatti.
Nella presentazione verranno introdotti e ripresi i principi fisici di propagazione ed utilizzo della radiazione ultrasonora,
commentando i fenomeni coinvolti nel processo di generazione dell’immagine o degli artefatti ecografici
e flussimetrici.
L’ECD-TSA NELLA PRATICA CLINICA E CASO CLINICO DI PLACCA
CAROTIDEA “ A RISCHIO”
F. RONCO* , M. MONSIGNORE, S. BOTTERO
* Ospedale Torino-Nord Emergenza - San G.Bosco-Torino
Neurologia 3 ASO S. Giovanni Battista, Torino
L
’ECD-TSA rappresenta la metodica di primo impiego nella diagnosi di stenosi della arteria carotide interna
(SPREAD 2001). Nel caso di ictus cerebrale recente e di TIA è indicato eseguire l’esame precocemente
(SPREAD 2003), nell’arco di 24 ore, sec.le linee guida aziendali operative nell’ambito della ASL 4 –Torino.
Il riscontro di stenosi dell’arteria carotide interna maggiore del 70% è dirimente nella scelta terapeutica in senso
chirurgico, rispetto a quella medica ( NASCET ed ECST ); pertanto è importante che tale metodica , nell’ambito
delle singole realtà ospedaliere, sia validata attraverso il raffronto con angio-RM o angio-TC. Importanza di
“consensus” a livello nazionale ed internazionale, nella definizione dei parametri ecografici ed sonografici, per
uniformare la refertazione, considerate le implicazioni terapeutiche di tale valutazione. Necessità di uno studio
morfo-strutturale della placca ateromasica carotidea attento e preciso, per valutarne il rischio emboligeno, che associato
all’esame clinico del paziente, potrebbe abbassare la soglia del trattamento chirurgico, per quanto riguarda le
stenosi comprese tra 50-69%; lo studio ACAS, ad esempio, ha valutato i benefici dell’endoarterectomia in caso di
stenosi carotidea asintomatica maggiore/uguale al 60%, in presenza di rischio operatorio inferiore al 3%.
In ultimo, vengono esposte le indicazioni all’ECD-TSA nello screening del paziente con patologia aterosclerotica
pluridistrettuale, secondo le più accreditate linee guida nazionali ed internazionali.
Segue la presentazione di un caso clinico di patologia aterosclerotica cerebrovascolare, esaminato tramite metodica
ultrasonografica , in ordine alle sue specifiche implicazioni diagnostiche e terapeutiche
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Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
ABSTRACT
ECOCOLORDOPPLER TSA: METODICA D’ESAME.
F. GRIPPI, W. LIBONI
Presidio Sanitario Gradenigo, S.C. Neurologia, Torino
In Piemonte l’ultrasonologia sta lentamente entrando a far parte delle metodiche diagnostiche appannaggio dei
Tecnici di Neurofisiopatologia. In ancora pochi servizi, rispetto ad altre realtà italiane, il Tecnico esegue l’ecocolordoppler
TSA ed il doppler transcranico.
Considerando i tempi medi d’attesa per l’esecuzione di tali esami e la professionalità dei Tecnici di
Neurofisiopatologia è auspicabile che più colleghi tentino l’approccio alla metodica, anche superando la diffidenza
della classe medica e delle strutture sanitarie nelle quali operano.
Con la relazione si intende fornire una introduzione alla metodica dell’ecodoppler TSA, con particolare attenzione
allo studio morfologico e velocimetrico dei vasi, sia nel soggetto sano che nella patologia aterosclerotica ed alla
valutazione della placca.
APPLICAZIONI PEDIATRICHE DEI PEA
R. VITTORINI E M. GIOVANNA PISCHE
OIRM S. Anna, Servizio di Neuropsichiatria Infantile, Torino
Le principali indicazioni cliniche dei PEA in età pediatrica sono rappresentate da:
-individuazione di ipoacusie in soggetti che per la loro età o per problemi comportamentali non cooperano a sufficienza
per una valutazione clinica;
-valutazione delle funzioni del tronco encefalico in vari disturbi neurologici specifici dell’età pediatrica.
L’identificazione precoce di sordità è molto importante per evitare gravi conseguenze sullo sviluppo del linguaggio
e cognitivo del bambino. Per tale motivo fin dai primi mesi di vita è raccomandabile l’adozione di protocolli per
lo screening audiologico basati sulle emissioni otoacustiche e sui PEA.
Inoltre esistono diverse forme di sordità postneonatali che possono essere individuate precocemente. Pertanto, in
accordo con i criteri del Joint Committee of Infant Hearing (2000), tutti i bambini a rischio dovrebbero effettuare
un monitoraggio audiologico con i PEA.
La seconda principale indicazione dei PEA trova applicazione soprattutto nell’ambito di patologie neurodegenerative
infantili.
Nei primi mesi di vita è infatti spesso difficile identificare segni di regressione in un bambino con ritardo psicomotorio,
soprattutto se sono presenti fattori di confondimento che possono provocare un deterioramento clinico.
In questi casi i PEA sono in grado di fornire dati che possono indirizzare verso un’encefalopatia progressiva, il prevalente
coinvolgimento della sostanza bianca o pattern specifici di anomalie che possono essere utili per orientare
test genetici o biochimici specifici.
23

Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
ABSTRACT
POTENZIALI EVOCATI VISIVI DEGLI EMICAMPI
PROF. PAOLO BENNA – TNFP MARTA GIACOBBI
Clinica Neurologica, Università di Torino
Potenziali Evocati Visivi possono essere differenziati in full-field (FF o tutto campo) o half-field (HF o emicampi)
a seconda, rispettivamente, che il pattern occupi l’intero schermo o solo una delle due metà.
In caso di FF VEPs è possibile registrare anche da una singola derivazione occipitale mediana, un potenziale trifasico
le cui componenti sono definite N75, P100 e N145. In caso invece di HF VEPs, attraverso una schiera di elettrodi
occipitali è possibile evidenziare il fenomeno della lateralizzazione paradossa, ossia la localizzazione del principale
complesso corticale sulle derivazione ipsilaterali all’emicampo stimolato, e controlateralmente tre eventi in
opposizione di fase, denominati P75, N105 e P135. Le due metodiche permettono di eplorare porzioni differenti
della via visiva, prechiasmatica con FF VEPs, retrochiasmatica con HF VEPs. I dati presenti in letteratura suggeriscono
che l’utilizzo degli HF VEPs sia indicato in tutti quei casi in cui le lesioni a carico del nervo ottico non
siano massive, permettendo di individuare alterazioni aggiuntive in sede retrochiasmatica anche piccole o clinicamente
silenti.
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Astro-Med S.R.L.
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MEDIGAS
20090 Assago ( Milano) - via Edison n 6
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Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
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EMS srl
Via Paolo Fabbri, 72 - 40138 Bologna
Phone +39 051 398925 - Fax +39 051 342953
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VICE PRESIDENTE
Lidia Broglia
Osp - S. Filippo Neri
Neurofisiopatologia Via Martinetti
00135 ROMA
Tel. 06/33062334
E-mail: broglia@aitn.it
SEGRETARIO
Angelo Curti
Servizio di Neurofisiopatologia
Viale Regina Elena, 336
00161 ROMA
Tel. 06/49912939
E-mail: curti@aitn.it
PIEMONTE
Gianfranco Grippi
Ospedale Gradenigo-Neurologia
Corso Regina Margherita 10
10153 TORINO
Tel 011/8151492
E-mail: piemonte@aitn.it
LIGURIA
Bruno De Bernardi
Ospedale S.Martino-Neurofisiopatologia
Largo R. Renzi, 10 - 16132 GENOVA
Tel. 010/5552793
E-mail: liguria@aitn.it
LOMBARDIA
Manuela Beretta
Ospedale Niguarda-Neurofisiopatologia
Piazza Ospedale Maggiore 3
20162 MILANO
Tel. 02/64442421 - Fax. 02/64442105
E-mail: lombardia@aitn.it
TRENTINO
Cristina Bertamini
Ospedale S.Chiara-Neurofisiopatologia
38100 TRENTO
Tel. 0461/903917 - 903281
E-mail: trentino@aitn.it
FRIULI
Eugenia Placentino
Ospedale Burlo-Neurofisiopatologia
Via dell’Istria 65/1 - 34137 TRIESTE
Tel. 040/3785440
E-mail: friuli-veneziagiulia@aitn.it
VENETO
Massimo Pontarin
Ospedale ULSS Neurologia
Viale Rodolfi 37 - 36100 VICENZA
Tel 0444/993471
E-mail: veneto@aitn.it
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 2 (2006)
Associazione Italiana Tecnici di Neurofisiopatologia
CONSIGLIO DIRETTIVO
PRESIDENTE
Angelo Mastrillo
Clinica Neurologica - Via Foscolo, 7 - 40123 Bologna - Tel. 051/2092922 - E-mail: mastrillo@aitn.it
TESORIERE
Ezechiele Foschini
Clinica Neurologica
Via Foscolo, 7
40123 BOLOGNA
tel. 051/2092922
E-mail: foschini@aitn.it
CONSIGLIERE OSET
Federico Dorotea
Segreteria CDL di Tecnico
di Neurofisiopatologia
Via Ungheria, 18 - 38100 UDINE
tel. 0432/590951
E-mail: dorotea@aitn.it
DELEGATI REGIONALI
EMILIA-ROMAGNA
Davide Miserocchi
Osp. S.Maria-Neurofisiopatologia
48100 RAVENNA
Tel. 0544/285521
E-mail: emilia-romagna@aitn.it
TOSCANA
Giovanni Lanzo
Ospedale Careggi-Neurofisiopatologia
Viale Morgagni, 85 - 50134 FIRENZE
Tel. 055/4277959
E-mail: toscana@aitn.it
MARCHE
Serenella Acciarri
Ospedale Mazzoni - Neurofisiopatologia
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UMBRIA
Rino Piccardi
Policlinico Monteluce-Neurologia
Via Brunamonti, 51
06122 PERUGIA
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LAZIO
Francesco De Santis
ASL. RM G Ospedale Tivoli
Via Parrozzani, 3
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Tel 0774/3164256
E-mail: lazio@aitn.it
ABRUZZO
Stefano Di Loreto
Ospedale Pescara-Neurofisiologia.
Via Paolini - 65126 PESCARA
Tel. 085/4252884
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CONSIGLIERE
Francesco Lullo
Servizio di Neurofisiopatologia
Fondazione Maugeri
82037 TELESE T. (BN)
Tel. 0824/909260- 909111
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CONSIGLIERE
Giuseppe Storti
Servizio di Neurofisiopatologia
Ospedale Civile
36071 ARZIGNANO (VI)
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CAMPANIA
Luigi Moccia
Ospedale Santobono-Neurofisiologia
Via M.Fiore, 6 - 80129 NAPOLI
Tel. 081/2205761
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BASILICATA
Rocco Mazzeo
Dip. Interaz. Neuroscienze ASL1 Venosa
Ist. Naz. Neurologico “C. Besta” Milano
Via Roma,187 - 85029 VENOSA (PZ)
Tel. 0976/70208
E-mail: basilicata@aitn.it
PUGLIA
Francesco Colucci
Fondazione Maugeri - Via Mercadante, 2
70123 CASSANO M. (BA)
Tel 080/7814277
E-mail: puglia@aitn.it
CALABRIA
Franco Pucci
Clinica Neurologica
Via T. Campanella
88100 CATANZARO
Tel. 0961/12288
E-mail: calabria@aitn.it
SICILIA
Giuseppe Miano
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Via S. Sofia 78 - 95125 CATANIA
Tel. 095/3782400
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SARDEGNA
Lucio Careddu
Ospedale S. Francesco-Neurfisiopatologia
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Tel. 0784/240202
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Si ringraziano per la collaborazione: