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Caccia - Associazione Cacciatori Bellunesi

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Fig. 1. Ginocchiera Winchester 73- chiusa<br />

di chiavistello, bensì un semplice cilindro scorrevole. Il<br />

sistema fu poi rinforzato con due catenacci trasversali<br />

che salivano a bloccare l’otturatore in chiusura, soluzione<br />

adottata nel 1886 da Winchester.<br />

Il sistema di bloccaggio del movimento dell’otturatore<br />

mediante un blocco oscillante trasversale fu anche<br />

adottato in Europa, da Mannlicher, nel 1985, su uno dei<br />

suoi fucili, ma fu abbandonato con l’introduzione delle<br />

polveri senza fumo in quanto ritenuto troppo debole<br />

Nel caso delle alette queste furono inizialmente posizionate<br />

nella parte posteriore dell’otturatore (Fig. 3)<br />

questo sistema sopravvive ancora attualmente solo su<br />

qualche modello. Fu ben presto sostituito con alette<br />

sulla parte anteriore dell’otturatore (Fig. 4) quanto più<br />

possibile vicino alla faccia dell’otturatore che trattiene<br />

il bossolo; le alette ruotando vanno ad incastrarsi in incavi<br />

dietro la camera di scoppio e bloccano l’otturatore<br />

in chiusura. Questo sistema permette di ridurre le dimensioni<br />

sia dell’otturatore che della parte del corpo<br />

dell’arma verso la parte posteriore, che non devono più<br />

sopportare gli sforzi causati dallo sparo. Fondamentalmente<br />

due furono le scuole di pensiero: chi disegnò le<br />

alette in modo che ruotassero insieme col corpo del<br />

chiavistello; chi invece le costruì su una parte separata<br />

che ruotava comandata dalla corsa del corpo del chiavistello,<br />

che non ruotava.<br />

Queste chiusure, nella loro forma iniziale, comparvero<br />

nella seconda metà dell’800<br />

Su tutte fu aggiunto un componente essenziale:<br />

l’estrattore. Con le cartucce di carta non era necessario:<br />

la carta bruciava al momento dello sparo, mentre<br />

col bossolo metallico occorreva togliere dalla camera<br />

quello sparato per inserire una cartuccia nuova. In tutti<br />

i casi il problema fu risolto dotando il fondello dei bossoli<br />

di una scanalatura o di una parte rilevata, e l’otturatore<br />

di un gancio che potesse afferrarla e trascinare il<br />

bossolo fuori della camera quando l’otturatore arretrava.<br />

Alcuni adottarono un sistema in cui l’estrattore segue<br />

il movimento del chiavistello, ma non ruota insieme<br />

ad esso; altri preferirono che il gancio dell’estrattore<br />

ruotasse insieme con la testa dell’estrattore. In entrambi<br />

i casi occorreva che il bossolo sparato, alla fine della<br />

corsa all’indietro dell’otturatore, fosse espulso fuori<br />

dell’arma: a questo provvedeva inizialmente un arresto<br />

Fig. 2. Ginocchiera Winchester 73- aperta. Si noti l’otturatore che arma il cane<br />

fisso sull’arma in modo che potesse battere sul fondello<br />

del bossolo, circa in posizione opposta a quella del<br />

gancio dell’estrattore: il bossolo era così forzato a ruotare<br />

e saltare fuori dell’arma. In tempi più recenti è stata<br />

adottata una soluzione più semplice costruttivamente,<br />

che consiste nel ricavare nel corpo dell’otturatore<br />

l’alloggiamento per un piccolo perno che spinto da una<br />

molla agisce sul fondello in posizione opposta rispetto<br />

all’estrattore che in questo caso ruota con l’otturatore;<br />

il bossolo è così sollecitato dalla spinta della molla del<br />

perno a ruotare e saltare fuori dell’arma appena esce<br />

completamente dall’apertura prevista per l’estrazione.<br />

Fig. 4 Alette anteriori<br />

Fig. 3 Alette posteriori<br />

Weatherby (1962)<br />

Mauser (1898)<br />

Enfield n° 1 (1908) Sreyr (1939)<br />

Vetterli (1860)<br />

Enfield n° 4 (1939)<br />

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