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Caccia - Associazione Cacciatori Bellunesi

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Il segugio Italiano, pur essendo unico nella sua razza, si<br />

presenta con due qualità di pelo: pelo raso e pelo forte. La<br />

conformazione è identica e le due varietà non differiscono se<br />

non appunto nella varietà del pelo. Per il resto, nell’aspetto<br />

generale, il segugio si presenta come un cane di taglia media,<br />

garrese a livello della groppa, vivace, fortemente costrutto,<br />

di simmetria perfetta con forme asciutte fornite di buoni muscoli<br />

e assoluta mancanza di parti grasse.<br />

La testa è di forma allungata con pochissimo salto nasofrontale.<br />

Il muso è lungo con linea superiore leggermente<br />

montanina, le labbra aderenti alle mascelle.<br />

Gli occhi sono di colore scuro, intelligenti, espressivi, a fior<br />

di testa con palpebre ben tese che non lasciano scorgere la<br />

congiuntiva.<br />

Orecchie pendenti, di forma triangolare, lunghe quanto il<br />

muso, con attaccatura mai sopra la linea dell’occhio.<br />

Naso di colore nero, sporgente sulla linea anteriore delle<br />

labbra, narici ben sviluppate.<br />

Petto moderatamente ampio con il manubrio dello sterno<br />

situato a livello della punta delle spalle.<br />

Gli arti sono robusti, bene in appiombo, asciutti, la coscia<br />

ben sviluppata e muscolosa con tibia lunga, senza speroni.<br />

Coda piuttosto lunga, attaccata in alto portata a scimitarra,<br />

con pelo corto come quello del tronco.<br />

Colore: Nero focato, rosso fulvo, tricolore, nocciola, con<br />

macchie bianche preferibilmente alla maschera facciale, al<br />

collo alle zampe e sulla punta della coda.<br />

Pelo: Raso, nella varietà a pelo forte è duro aderente e<br />

compatto, lungo da 3 a 5 cm, più corto su gambe e orecchie.<br />

Abbiamo riassunto in breve (molto in breve) quelle che<br />

sono le caratteristiche morfologiche principali del segugio<br />

Italiano, vediamo ora qual è il suo impiego in ambito venatorio.<br />

La caccia alla lepre resta sempre, da quando cominciò ad<br />

essere selezionato, la sua meta.<br />

Gli antichi lo crearono per la corsa ma capace anche di rivaleggiare<br />

con i cinghiali. Con il tempo ci si rese conto che il<br />

segugio Italiano era nato per la lepre e rimaneva “il cane più<br />

ingenuo per la caccia più bella (Mario Quadri).<br />

La muta è la sua forza, ma l’operare collettivo presuppone<br />

capacità per ogni singolo componente. Solamente così sarà<br />

raggiunto il fine ed esaltata la caccia.<br />

Vedere un segugio o una muta al lavoro sulla lepre è uno<br />

spettacolo anche per i non appassionati di tale caccia. Il cane<br />

cerca la passata notturna del selvatico nei luoghi di pastura<br />

con metodo e intelligenza. Rinvenutala, ne segue con fedeltà<br />

il percorso non solo con il fiuto ma anche con l’iniziativa<br />

rimanendo comunque per quanto possibile in contatto con<br />

il padrone tramite la sua “voce”. Per il conduttore esperto<br />

avrà l’efficacia della parola da essa, infatti, egli conoscendo<br />

i cani che lavorano comprenderà le fasi salienti dell’accostamento.<br />

In base alle pause, all’intensità, alla passionalità della<br />

stessa, stabilirà la natura del selvatico, i vari falli, le rimesse o<br />

qualsivoglia attività notturna della lepre.<br />

Raggiunto infine il covo e costretto la lepre a “schizzare”<br />

il segugio inizierà l’inseguimento o “seguita” incalzandolo,<br />

con voce energica e squillante, e risolvendo i falli rapidamente<br />

con lo stesso metodo impiegato per la soluzione degli<br />

stessi nell’accostamento. Una muta di segugi che insegue<br />

una lepre equivale, per l’appassionato, ad una sinfonia musicale<br />

scritta da un grande compositore. Dovrebbero capirlo<br />

bene i detrattori di tale caccia che definiscono tutto questo<br />

solo sconvolgente baccano. Qui si tratta di vera arte venatoria<br />

che risale alla notte dei tempi, poiché la caccia è nata con<br />

il segugio, tutto il resto è venuto dopo.<br />

Oltre al segugio Italiano, messo al primo posto perché ci<br />

riguarda direttamente, è utile ed anche doveroso fare una<br />

brevissima carrellata sulle altre razze di segugi, sia Italiane<br />

che estere, citando le più conosciute ed apprezzate.<br />

In Italia esistono altre razze di segugi riconosciute per<br />

esempio il segugio maremmano o il Cirneco dell’Etna che ha<br />

origini antichissime; sue effigi sono state trovate nelle tombe<br />

dei faraoni.<br />

In Francia, dove il segugio è molto apprezzato, sono presenti<br />

diverse razze. Le più comuni sono il Petit bleu de Gascogne,<br />

l’Ariegeòis ed il Porcelline il cui nome deriva dal manto<br />

che ha riflessi lucenti simili alla porcellana.<br />

In Inghilterra il più noto è sicuramente il Beagle, cane da<br />

sempre utilizzato per le grandi cacce alla volpe, il Basset-<br />

Hound e il Bloodhound, cani dotati di un olfatto finissimo.<br />

Purtroppo pochissimi soggetti, di queste razze, sono selezionati<br />

per la caccia.<br />

In Svizzera è molto apprezzato il segugio del Giura ed il segugio<br />

del Bernese dal manto tricolore.<br />

L’elenco sarebbe lunghissimo perché il segugio è una delle<br />

razze più comuni al mondo, suddivise per tipi, mole ed attitudini.<br />

Noi ci fermiamo qui sperando di essere riusciti a dare<br />

qualche nota in più su quello che già sapevamo di questa<br />

splendida razza.<br />

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