Caccia - Associazione Cacciatori Bellunesi
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18<br />
PAGINA<br />
<strong>Caccia</strong> 2000 Luglio 2011<br />
Pianificazione<br />
e reti ecologiche a cura di Cesare Lasen<br />
Nei precedenti numeri sono state fornite alcune informazioni<br />
essenziali sulla Rete Natura 2000, un progetto<br />
europeo, partorito circa 20 anni fa e del quale<br />
solo ora si stanno iniziando a vedere i primi effetti. Ne<br />
sentiremo parlare sempre più spesso. Nonostante alcuni<br />
(non trascurabili) limiti, si tratta in ogni caso di un riferimento<br />
fondamentale per tutti coloro che, in modi<br />
assai diversificati, credono che l’ambiente naturale e il<br />
paesaggio siano importanti per la vita dell’uomo.<br />
Uno dei fardelli che spesso ci pesa e del quale ci libereremmo<br />
molto volentieri, è la burocrazia, a volte intesa<br />
come una montagna di carte e documenti che fanno<br />
perdere tempo e che non sempre riusciamo a capire<br />
e interpretare a dovere, con il rischio di pagarne qualche<br />
conseguenza se si sbaglia. Eppure, almeno in grande<br />
maggioranza, siamo convinti che delle regole siano<br />
necessarie. Le vorremmo molto più semplici e lineari,<br />
certo, però sappiamo che la vita si sta complicando in<br />
tutti i settori e che non esistono più sistemi e soluzioni<br />
“semplici”. Non stupisce, quindi, se al solo sentir parlare<br />
di piani e di reti ecologiche, i nostri primi pensieri saranno<br />
indirizzati a una montagna di carte, a una serie di<br />
auspici e di idee, magari valide a livello teorico, ma poi<br />
scarsamente applicabili in concreto, vuoi perché passa<br />
molto tempo da quando si inizia a lavorare al momento<br />
della definitiva approvazione ed entrata in vigore della<br />
nuova norma scritta nel Piano (e, quindi, alcune situazioni<br />
oggettive sono cambiate nel frattempo), vuoi perché,<br />
spesso, mancano le risorse per avviare gli interventi<br />
previsti dal piano stesso.<br />
Consapevoli di<br />
queste gravi e oggettive<br />
limitazioni<br />
(si pensi anche ad<br />
un certo spreco di<br />
risorse umane e alla<br />
frustrazione di<br />
chi lavora con impegno<br />
e onestà e poi<br />
constata che tutto<br />
resta sulla carta<br />
...), risulta comunque<br />
fondamentale<br />
che si possa far riferimento<br />
a indirizzi<br />
e norme certe e<br />
quali cittadini di un<br />
Prato a narcisi in Sinistra Piave con nuclei<br />
di betulle.<br />
comune sappiamo<br />
tutti che esiste, ad<br />
esempio, un Piano<br />
Regolatore Generale (PRG, oggi questo strumento viene<br />
gradualmente sostituito da PAT e PATI) che precisa<br />
le zone edificabili e quelle agricole o commerciali, ecc.<br />
Proprio in questo periodo sono in fase avanzata del<br />
loro iter di approvazione gli strumenti urbanistici di governo<br />
del territorio, redatti secondo linee programmatiche<br />
che sono espressione sia delle giunte che governano<br />
gli enti che delle norme in vigore derivanti da<br />
leggi europee, nazionali e regionali. Gli strumenti di<br />
base sono il PTRC (Piano Territoriale Regionale di Coordinamento)<br />
e il PTCP (lo stesso strumento a livello<br />
provinciale). Ad essi, necessariamente, dovranno fare<br />
riferimento gli strumenti a livello intercomunale (PATI)<br />
e comunale (PAT).<br />
Una novità consistente nel nuovo PTRC regionale (e<br />
a ricaduta anche in quello provinciale) è che tra gli assi<br />
portanti del Piano, che ha visto il coinvolgimento di numerosi<br />
esperti di settore (ma, è bene chiarire subito: le<br />
decisioni che contano sono poi sempre di natura politica!),<br />
è stato inserito quello della “Rete Ecologica”, un<br />
argomento sul quale, in questi ultimi decenni, si è molto<br />
discusso e che vede impegnati architetti, forestali,<br />
agronomi, pianificatori di ogni tipo (più raramente gli<br />
ecologi e i naturalisti, ad onor del vero ...). Numerosi<br />
sono stati i convegni, i workshop, i seminari di studio e<br />
non mancano neppure autorevoli pubblicazioni.<br />
dEfInIzIOnI<br />
Per Rete Ecologica si intende la distribuzione, su un<br />
territorio più o meno esteso, di aree a differente valore<br />
ambientale e naturalistico, tuttavia in grado, almeno<br />
teoricamente, di garantire un equilibrio e la sopravvivenza<br />
degli ecosistemi, attraverso una serie di norme,<br />
passive ed attive finalizzate a conservare o migliorare<br />
(laddove, e succede spesso, almeno in pianura e a fondovalle)<br />
la vita di piante, animali e le rispettive comunità.<br />
In altri termini dovrebbe essere uno strumento per<br />
evitare la continua e progressiva perdita di biodiversità<br />
che indubbiamente rappresenta una delle principali<br />
preoccupazioni per la qualità della vita umana sul pianeta.<br />
Una Rete è composta da aree a diverso livello di importanza<br />
ecologica. Di solito le aree a maggiore vocazione<br />
naturalistica, cioè parchi e riserve naturali, nonché<br />
i siti della Rete Natura 2000, rientrano nei siti<br />
cosiddetti “aree cuore” o “nuclei primari”. Fatte salve<br />
le attività tradizionali che hanno consentito la loro conservazione<br />
in buono stato, si tratta di aree destinate alla<br />
tutela dei loro valori ambientali e naturalistici e nelle<br />
quali, in linea di massima, non si dovrebbero effettuare